tag:blogger.com,1999:blog-46759288363498295062024-03-13T13:41:15.565+01:00La Compagnia degli Erranti"Intrepido, fendo lo spazio con le mie ali e la fama non mi fa urtare contro mondi tratti da falsi principi, secondo i quali rimarremmo rinchiusi in una prigione immaginaria come se tutto fosse cinto da muraglie di ferro... ma fendo i cieli e all’infinito m’ergo."
(Giordano Bruno)Sharatan ain al Ramihttp://www.blogger.com/profile/00602151759331893270noreply@blogger.comBlogger1033125tag:blogger.com,1999:blog-4675928836349829506.post-52665374379547308242019-02-14T21:51:00.002+01:002019-02-14T21:51:23.992+01:00Le tre dimensioni dell’amore<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://2.bp.blogspot.com/-iNxMv5Sr_qg/XGXTeZ-BW0I/AAAAAAAAEN0/MHAelHo9qyEXMfVoVx7ZtUImTZYTshcKQCLcBGAs/s1600/L.A.T-3.Jpeg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="570" data-original-width="360" height="400" src="https://2.bp.blogspot.com/-iNxMv5Sr_qg/XGXTeZ-BW0I/AAAAAAAAEN0/MHAelHo9qyEXMfVoVx7ZtUImTZYTshcKQCLcBGAs/s400/L.A.T-3.Jpeg" width="253" /></a></div><br />
<div style="text-align: center;"><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="font-size: small;">“…l’amore è una sorta di affinità </span></span></div><div style="text-align: center;"><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="font-size: small;">con l’essere più intimo dell’altro.”</span></span></div><div style="text-align: center;"><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="font-size: small;">(Osho)</span></span></div><br />
<div style="text-align: justify;"><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="font-size: small;">Nella normale condizione mentale dell’uomo, l’amore è praticamente impossibile. È possibile solo quando si è raggiunto l’essere, non prima. Prima di quel momento si tratta sempre di qualcos’altro. Noi continuiamo a chiamarlo amore, ma qualche volta è stupido definirlo tale. </span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="font-size: small;"><br />
</span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="font-size: small;">Una persona si innamora di una donna perché gli piace il modo in cui cammina, in cui dice:«Ciao», la sua voce, i suoi occhi … la gente si innamora di cose così trascurabili! L’aspetto, gli occhi… queste non sono cose essenziali. Infatti, quando vivi con una persona, non stai vivendo con una porzione del corpo, con le sopracciglia o con il colore dei capelli. </span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="font-size: small;"><br />
</span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="font-size: small;">Quando vivi con una persona, quest’ultima è un fenomeno immenso e sconfinato… è praticamente indefinibile, e queste piccole cose superficiali, prima o poi perdono di significato; ma poi improvvisamente si resta sorpresi: cosa fare? </span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="font-size: small;"><br />
</span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="font-size: small;">Ogni storia d’amore comincia in modo romantico. Ma dopo la luna di miele è tutto finito, perché non si può vivere sempre in una favola. Bisogna affrontare la realtà, e quest’ultima è completamente diversa. Quando vedi una persona non vedi la sua totalità, ma solo la superficie. È come se ti fossi innamorato di un’auto per il suo colore. </span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="font-size: small;"><br />
</span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="font-size: small;">Non hai nemmeno guardato nel cofano, oppure qualcosa potrebbe non funzione. In ultima analisi, il colore non serve a nulla. Quando due persone si mettono insieme, le loro realtà interiori si urtano e le cose esteriori perdono di significato. A che servono le sopracciglia, i capelli e la pettinatura? </span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="font-size: small;"><br />
</span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="font-size: small;">Cominci a dimenticarlo. Non ti attraggono più, perché li hai a portata di mano. E più conosci la persona più ti spaventi, perché ti rendi conto della sua follia, e lei a sua volta impara a conoscere la tua. Entrambi vi sentite ingannati e vi arrabbiate; cominciate a vendicarvi, a prendervi delle rivincite sull’altro, come se vi avesse raggirato o imbrogliato.</span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="font-size: small;"><br />
</span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="font-size: small;">Nessuno sta ingannando nessuno, anche se tutti vengono ingannati. Questa è una delle cose più importanti da comprendere: quando ami una persona, l’ami perché non è disponibile: se quella persona diventa disponibile, come può sopravvivere l’amore?</span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="font-size: small;"><br />
</span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="font-size: small;">Fai la corte ad una donna e la donna si tira indietro, scappa da te. Tu la brami sempre di più e la tua corte si fa più insistente. Quindi, prima l’uomo insegue la donna e la donna cerca di scappare. Una volta che l’uomo ha afferrato la donna, immediatamente la corrente si inverte… </span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="font-size: small;"><br />
</span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="font-size: small;">Il problema sta nel fatto che erano attratti l’uno dall’altra perché non si conoscevano. L’ignoto, il non familiare era l’attrazione. Adesso si conoscono bene… sono annoiati e la favola è finita. Questo è il momento in cui bisogna capire se si trattava di amore oppure no. Ma non bisogna ingannare se stessi, bisogna essere chiari. </span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="font-size: small;"><br />
</span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="font-size: small;">Se era amore, o se anche solo un frammento di quella relazione era amore, queste cose passeranno. In questo caso si dovrebbe capire che queste sono cose naturali; non c’è nulla per cui arrabbiarsi. E tu ami ancora l’altra persona; anche se la conosci, continui ad amarla. </span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="font-size: small;"><br />
</span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="font-size: small;">In realtà, se c’è amore, l’ami di più perché sai. Se c’è amore, l’unione sopravvive; se non c’è scompare. Entrambi le situazioni vanno bene. Per una mente ordinaria ciò che io chiamo amore è impossibile. Accade solo quando hai un essere molto integro.</span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="font-size: small;"><br />
</span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="font-size: small;">Non è una favola, non ha nulla a che vedere con simili stupidaggini.Va direttamente alla persona e guarda dentro l’anima. In quel caso, l’amore è una sorta di affinità con l’essere più intimo dell’altro… il che è qualcosa di totalmente diverso.</span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="font-size: small;"><br />
</span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="font-size: small;">Tutte le storie d’amore potrebbero - dovrebbero - svilupparsi in questo modo, ma su cento storie d’amore, novantanove non arrivano mai a questo punto. I problemi e le difficoltà sono così grandi da distruggere ogni cosa. </span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="font-size: small;"><br />
</span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="font-size: small;">È necessario restare all’erta e consapevoli. Se il tuo amore consiste solo in queste stupidaggini, scomparirà. Non vale la pena preoccuparsene. Ma se è autentico, sopravvivrà a tutte le difficoltà. Quindi osserva, semplicemente…</span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="font-size: small;"><br />
</span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="font-size: small;">Il punto non è l’amore; il punto è la tua consapevolezza. Questa potrebbe essere una situazione grazie alla quale la tua consapevolezza aumenterà e diventerai più attento a te stesso. Forse questo amore scomparirà, ma quello successivo andrà meglio; sceglierai con una consapevolezza migliore. </span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="font-size: small;"><br />
</span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="font-size: small;">Oppure questo amore, con una consapevolezza migliore, cambierà qualità. Quindi, qualsiasi cosa accada, si dovrebbe restare aperti. L’amore ha tre dimensioni. Una è quella animale: non è altro che lussuria, un fenomeno fisico.</span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="font-size: small;"><br />
</span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="font-size: small;">L’altra è quella umana: è più elevata della lussuria, della sessualità, della sensualità. Non è un semplice uso dell’altro come mezzo.La prima è solo uno sfruttamento: l’altro viene usato come mezzo. Nella seconda l’altro non viene usato come uno strumento, ma è uguale a te.</span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="font-size: small;"><br />
</span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="font-size: small;">L’altro è fine a se stesso come te, e l’amore non è uno sfruttamento, bensì una reciproca condivisione del vostro essere, della vostra gioia, della vostra musica, della vostra pura poesia della vita. È qualcosa di mutuo e reciproco. </span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="font-size: small;"><br />
</span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="font-size: small;">La prima dimensione è possessiva, la seconda non possessiva. La prima crea una schiavitù, la seconda dona libertà. E la terza dimensione dell’amore è religiosa, divina: accade quando non c’è un oggetto d’amore, quando l’amore non è affatto una relazione ma diventa uno stato del tuo essere. </span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="font-size: small;"><br />
</span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="font-size: small;">Sei semplicemente in amore, ma non verso qualcuno in particolare. Sei in uno stato d’amore, per cui qualunque cosa fai, la fai con amore; chiunque incontri, lo incontri con amore. La prima dimensione usa l’altro come un mezzo; nella seconda l’altro non è più uno strumento; la terza va al di là di entrambe: è la trascendenza di ogni dualità. </span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="font-size: small;"><br />
</span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="font-size: small;">Non esiste né il soggetto, né l’oggetto d’amore, ma solo l’amore in sé. Questo è lo stato finale dell’amore, lo scopo che dobbiamo realizzare in vita. La maggior parte delle persone resta confinata alla prima dimensione.</span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="font-size: small;"><br />
</span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="font-size: small;">Solo pochissimi accedono alla seconda, e ancora più raro è il fenomeno che io definisco della terza dimensione. Soltanto un Buddha e un Gesù.. ci sono pochissime persone che hanno conosciuto la terza dimensione dell’amore; è possibile contarle sulle dita della mano.</span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="font-size: small;"><br />
</span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="font-size: small;">Ma se tieni gli occhi fissi sulla stella più lontana, può succedere. E quando succede, sei appagato. A quel punto nella tua vita non manca nulla, e in quell’appagamento c’è una gioia eterna. Nemmeno la morte può distruggerla. (Osho, Con te e senza di te, Mondadori)</span></span><br />
<br />
</div>Sharatan ain al Ramihttp://www.blogger.com/profile/00602151759331893270noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4675928836349829506.post-34082656251035573562019-02-07T20:23:00.003+01:002019-02-07T20:23:46.972+01:00Tribalismo<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://4.bp.blogspot.com/-0CsbA3TIeDA/XFyDV4Jm1NI/AAAAAAAAENo/qdjcFhtk7hMGr6lPdIhjBeHu_lIF4wDiQCLcBGAs/s1600/d.%2Bv.--6bb.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="801" data-original-width="804" height="319" src="https://4.bp.blogspot.com/-0CsbA3TIeDA/XFyDV4Jm1NI/AAAAAAAAENo/qdjcFhtk7hMGr6lPdIhjBeHu_lIF4wDiQCLcBGAs/s320/d.%2Bv.--6bb.jpg" width="320" /></a></div>
<br />
<div style="text-align: center;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="font-size: small;">“Poiché il principale nemico è la disumanizzazione,</span></span></div>
<div style="text-align: center;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="font-size: small;">la soluzione deve essere la nuova vivificazione e </span></span></div>
<div style="text-align: center;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="font-size: small;">la restaurazione della natura umana. </span></span></div>
<div style="text-align: center;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="font-size: small;">La fonte deve essere una filosofia dell’umanismo.”</span></span></div>
<div style="text-align: center;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="font-size: small;">(Daisaku Ikeda)</span></span></div>
<br />
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="font-size: small;">Di norma, le tribù sono profondamente legate da un totem (una bandiera, un libro un’icona), da qualcosa che simboleggi la loro unità e che faccia appello ai loro sentimenti. Un tempo il tribalismo consentiva a piccoli gruppi di unirsi come effettive unità sociali e forniva agli individui motivi forti, non altruistici, per accantonare o risolvere le proprie divergenze competitive per il bene del gruppo: è più semplice per ciascun individuo prosperare se ha aiutanti e alleati fidati.</span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="font-size: small;"><br />
</span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="font-size: small;">Per essere membro di una qualche tribù, si deve essere disposti a disumanizzare i membri delle altre tribù. Ed è qui che il tribalismo smette di essere conduttore del progresso umano. Il potere positivo del tribalismo ci ha fatto scendere dagli alberi e ci ha condotti fino alla civiltà, ma a costo di rinforzare pregiudizi irrazionali e di fomentare guerre. </span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="font-size: small;"><br />
</span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="font-size: small;">Quando il tribalismo sfugge di mano può causare danni colossali. È uno dei motivi fondamentali per cui noi non riusciamo ad andare d’accordo. Le tribù primitive erano poco numerose e tutti i membri si conoscevano bene. La tecnologia ha reso le tribù sempre più grandi, così da poter comprendere un’intera nazione politica o un’intera nazione religiosa. </span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="font-size: small;"><br />
</span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="font-size: small;">Aumentando le dimensioni delle tribù è aumentata anche la portata del danno che può essere inflitto quando i suoi membri sono eccessivamente zelanti nel loro tribalismo. Anche se i membri di queste tribù così grandi non si conoscono più di nome - o nemmeno di viso - possono e potranno essere mobilitati grazie al potere unico del linguaggio umano per odiare altre tribù grandi, composte da un numero ancora maggiore di persone che loro non conoscono. </span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="font-size: small;"><br />
</span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="font-size: small;">I bambini imparano a sentirsi desiderati, amati e accolti non soltanto dai propri genitori e dalle rispettive famiglie, bensì dalla tribù alla quale appartengono. Gli attaccamenti emozionali che i bambini sviluppano nei confronti della propria tribù sono tanto profondi e duraturi quanto quelli che formano nei confronti dei loro genitori e delle loro famiglie.</span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="font-size: small;"><br />
</span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="font-size: small;">Vi è una sola differenza sostanziale: i genitori e le famiglie sono composte da persone che possono essere amate oppure odiate in maniera personale, mentre le tribù sono formate da credenze condivise - fra le quali storie e tradizioni- che possono essere amate oppure odiate, soltanto in maniera impersonale. L’odio è un attaccamento negativo a qualcuno: a una persona specifica, che ha nome e identità. </span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="font-size: small;"><br />
</span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="font-size: small;">Anche il razzismo e il sessismo - chiari esempi di identificazione con il proprio gruppo fino al punto di non riuscire più a scorgere l’elemento umano nell’altro - rappresentano un attaccamento negativo, ma non a qualcuno in particolare. Sono piuttosto un attaccamento negativo ad un intero gruppo di persone che non si conoscono nemmeno. </span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="font-size: small;"><br />
</span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="font-size: small;">Se ti fermi a riflettere, è piuttosto incredibile che si possa odiare qualcuno che non si conosce. Ma se la tua tribù ha un’idea radicata e accettata pedissequamente da tutti - per esempio che i membri di qualche altra tribù sono nemici - allora, che ti piaccia o no, per essere accettato, dovrai condividere anche questa idea. E la maggior parte degli esseri umani ritiene essenziale essere accettato dalla propria tribù. </span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="font-size: small;"><br />
</span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="font-size: small;">Così facendo, però, crei un attaccamento negativo all’altra tribù, fino al punto che, ogniqualvolta ne senti pronunciare il nome, sei condizionato a reagire con emozioni negative. Questi pregiudizi vengono spesso rinforzati da tradizioni tribali o propaganda, o telegiornale della sera, che narrano di atti eroici, per esempio omicidi violenti, commessi da membri della propria tribù e di vili atrocità per esempio omicidi violenti commesse da membri delle altre tribù. </span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="font-size: small;"><br />
</span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="font-size: small;">Se mai incontrerai qualcuno che appartiene all’altra tribù, sarai predisposto a considerarlo comu un nemico implacabile, cattivo per natura. Naturalmente hai anche la possibilità di amare coloro che non conosci di persona, riconoscendo e rispettando l’idea della loro natura umana. Ma amarli richiede molto più coraggio che odiarli. </span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="font-size: small;"><br />
</span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="font-size: small;">Poiché se ti rifiuti di ricambiare il male con il male - come ha insegnato Socrate - o se ami i tuoi nemici - come ha insegnato Gesù - o se cerchi di conferire potere agli individui - come ha insegnato Nichiren - o se ti rifiuti di avere nemici - come ha insegnato Gandhi - allora, con tutta probabilità, sarà proprio la tua tribù a rivolgersi contro di te, perché se ami persone che non conosci, anziché odiare tribù immaginarie, sembri minare la forza di coesione della tua tribù. </span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="font-size: small;"><br />
</span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="font-size: small;">Platone si è occupato di questo argomento nel Mito della Caverna. Metteva in guardia dai pericoli mortali che si era trovato ad affrontare un qualsiasi essere umani illuminato fuggito dalla grotta, e che era ritornato volontariamente per liberare gli altri dalla prigionia, fatta di credenze basate su informazioni errate, per condurli fuori dall’oscurità nella luce del bene, della verità e della giustizia. «E non ucciderebbero chi tentasse di liberarli e di condurli fuori; se mai potessero averlo tra le mani?»</span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="font-size: small;"><br />
</span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="font-size: small;">Hai il coraggio di amare l’umanità a qualsiasi costo? Un numero considerevole di persone che possiede questo coraggio rappresenta l’unico modo che abbiamo per andare avanti pacificamente. Siamo molto più legati gli uni agli altri di quanto non crediamo. E quando un numero ancora maggiore di persone arriverà a considerare se stesse come esseri umani unici e non come membri di questa o quella tribù, le cose andranno nettamente meglio. (Lou Marinoff, Le pillole di Aristotele, Piemme ed.)</span></span><br />
<br /></div>
Sharatan ain al Ramihttp://www.blogger.com/profile/00602151759331893270noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4675928836349829506.post-82715001622155594952019-01-31T19:10:00.000+01:002019-01-31T19:10:19.922+01:00Il linguaggio della politica<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://2.bp.blogspot.com/-HcE0QH8pmQI/XFM4raGhp0I/AAAAAAAAENI/gJ0VeuHubjoD-_Kh2x74j8wo-HZG2nBjACLcBGAs/s1600/G%2BS-8.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="427" data-original-width="607" height="281" src="https://2.bp.blogspot.com/-HcE0QH8pmQI/XFM4raGhp0I/AAAAAAAAENI/gJ0VeuHubjoD-_Kh2x74j8wo-HZG2nBjACLcBGAs/s400/G%2BS-8.jpg" width="400" /></a></div><br />
<div style="text-align: center;"><span style="font-family: Georgia, "Times New Roman", serif;"><span style="font-size: small;">“A me sembra che tutti, con pochissime eccezioni,</span></span></div><div style="text-align: center;"><span style="font-family: Georgia, "Times New Roman", serif;"><span style="font-size: small;">facciano un cattivo uso del potere e di conseguenza,</span></span></div><div style="text-align: center;"><span style="font-family: Georgia, "Times New Roman", serif;"><span style="font-size: small;">la cosa più importante è distribuire il potere quanto più si può,</span></span></div><div style="text-align: center;"><span style="font-family: Georgia, "Times New Roman", serif;"><span style="font-size: small;">e non dare un immenso potere a una piccola cricca.”</span></span></div><div style="text-align: center;"><span style="font-family: Georgia, "Times New Roman", serif;"><span style="font-size: small;">(Bertrand Russell)</span></span></div><br />
<div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia, "Times New Roman", serif;"><span style="font-size: small;">Gli studiosi di scienze sociali mettono l’accento sul fatto che, nell’ultima parte del 20° secolo la comunicazione politica si è modificata soprattutto a causa dei mezzi di comunicazione di massa e per mezzo della televisione. L’impiego della televisione ha trasformato la comunicazione politica influenzandone il tono, infatti il messaggio politico è slittato verso la personalizzazione, la drammatizzazione, la frammentazione e la normalizzazione del suo contenuto.</span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia, "Times New Roman", serif;"><span style="font-size: small;"><br />
</span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia, "Times New Roman", serif;"><span style="font-size: small;">Negli anni ’80 e ’90 del secolo scorso abbiamo visto che le ideologie vengono messe al margine a favore della valorizzazione delle qualità del leader e dei suoi comportamenti. Non viene evidenziato più il valore politico del leader ma vengono enfatizzate le sue caratteristiche fisiche o sociali. Inoltre cambiano anche le tattiche usate per comunicare la politica, perché si assiste ad una sorta di campagna elettorale permanente. </span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia, "Times New Roman", serif;"><span style="font-size: small;"><br />
</span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia, "Times New Roman", serif;"><span style="font-size: small;">La preoccupazione primaria è quella di persuadere i cittadini a votarci o di recuperare voti convincendo le persone ad andare a votare. Le logiche si spostano sul versante del conflitto tra ideologie invece che sul versante del consenso dell’elettore nei riguardi di una determinata ideologia. Sono stati gli stessi politici che hanno voluto adattare il loro stile a quello usato dai media che prediligono l’intrattenimento e la tecnica pubblicitaria.</span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia, "Times New Roman", serif;"><span style="font-size: small;"><br />
</span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia, "Times New Roman", serif;"><span style="font-size: small;">La comunicazione della politica ha adottato una narrazione spettacolarizzata per rendere più efficace il messaggio che vuole veicolare. Le caratteristiche di questo nuovo linguaggio sono l’immediatezza, la persuasività, la banalizzazione e l’emotività. Molto studiosi hanno notato che le volontà di essere sempre più persuasivi è andata a scapito dell’argomentazione politica così che il linguaggio dello spettacolo ha preso il posto del linguaggio politico. </span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia, "Times New Roman", serif;"><span style="font-size: small;"><br />
</span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia, "Times New Roman", serif;"><span style="font-size: small;">La televisione ha influito su questo fenomeno, perché ha sostituito la centralità delle parole con quella delle immagini. La costruzione dell’immagine è basilare nel costruire il dato politico, perché il partito deve essere sicuro di captare un determinato grado di consenso. Nella politica è diventato prioritario creare una serie di attese a cui il leader deve dare soddisfazione. </span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia, "Times New Roman", serif;"><span style="font-size: small;"><br />
</span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia, "Times New Roman", serif;"><span style="font-size: small;">Si costruiscono le campagne politiche cercando di fare in modo che il pubblico non deve notare la mancanza di argomentazioni razionali, ma deve premiare i tratti personali del leader con cui deve identificarsi. Gli esponenti politici tramite le immagini comunicano le loro azioni, i loro valori estetici, i loro tratti caratteriali come insieme di caratteristiche che pilotano l’attenzione e l’interpretazione del pubblico nella direzione che vuole il politico. </span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia, "Times New Roman", serif;"><span style="font-size: small;"><br />
</span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia, "Times New Roman", serif;"><span style="font-size: small;">La politica degli ultimi anni ha anche enfatizzato la personalizzazione perché i prodotti che vengono messi in vendita sono i politici stessi. L’elettorato viene studiato e suddiviso in segmenti di consenso per poter agire con maggiore efficacia, ossia per avere più voti. L’elettore è diventato un consumatore e il suo voto somiglia sempre più all’acquisto. Le regole del marketing commerciale sono entrate nella politica indicando ai politici come comportarsi e come comunicare con i cittadini basandosi sui profili dei bisogni di consumo.</span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia, "Times New Roman", serif;"><span style="font-size: small;"><br />
</span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia, "Times New Roman", serif;"><span style="font-size: small;">Con il tempo appare con maggiore evidenza che l’ascoltatore giudica l’oratore (in politica e in altro) in base al principio di identificazione. Da qui partono gli sforzi dei politici per convincere che essi sono come i loro elettori, infatti i politici usano concetti e termini simili a quelli di una certa fascia di elettori. A ciò si unisce la semplificazione della realtà costruita sulle dicotomie degli opposti “noi e loro”, “bianco o nero” e “buono o cattivo”. </span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia, "Times New Roman", serif;"><span style="font-size: small;"><br />
</span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia, "Times New Roman", serif;"><span style="font-size: small;">Questo schema binario viene dato per scontato e naturale, perciò avviene una polarizzazione che semplifica in modo radicale la molteplicità degli atteggiamenti possibili e la qualità dell’offerta politica. Il meccanismo illustrato attinge alla semplice opposizione tra “chi ha ragione e chi ha torto”, e - guarda caso - la ragione è sempre dalla parte dell’oratore mentre il torto è sempre dalla parte dell’avversario: questa tecnica rende facile - e scontata - la scelta che dovrà fare l’elettore.</span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia, "Times New Roman", serif;"><span style="font-size: small;"><br />
</span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia, "Times New Roman", serif;"><span style="font-size: small;">Il linguaggio politico, affermano gli studiosi, tende a mascherare e confondere invece che a chiarire quello che si vuole comunicare. Tutto ciò impedisce il coinvolgimento dell’elettore nel giudicare le azioni del politico, e comporta la disaffezione per la politica. L’inizio degli anni ’90 e l’inchiesta di “mani pulite” e poi “tangentopoli” e la discesa in campo di Berlusconi mostrano il carattere della comunicazione politica della Seconda Repubblica. </span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia, "Times New Roman", serif;"><span style="font-size: small;"><br />
</span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia, "Times New Roman", serif;"><span style="font-size: small;">Vediamo che, da quel tempo cambia il voto degli italiani che dal voto di appartenenza passa al voto di opinione che viene formato attraverso i mass media. Per raggiungere le grandi masse, i politici usano un linguaggio semplice e più vicino alla gente comune. Si usano dei toni colloquiali con prevalenza di frasi brevi e semplici per rinforzare il rispecchiamento e l’identificazione del potenziale elettore: il gentese. </span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia, "Times New Roman", serif;"><span style="font-size: small;"><br />
</span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia, "Times New Roman", serif;"><span style="font-size: small;">Il gentese è netto e semplice, per cui offre un’immagine in cui è facile riconoscersi. Non è secondario il fatto che si ricorra sempre di più all’insulto e all’aggressività con cadute di stile che non sono stigmatizzate, ma imitate. Nei politici della Seconda Repubblica osserviamo l’uso degli elementi tipici della lingua parlata con il frequente ricorso agli slogans e all’immagine più che al significato del messaggio. Per rendere più oscuro il messaggio si ricorre a termini attinte da espressioni angloamericane come Jobs Act o labour day, ecc.</span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia, "Times New Roman", serif;"><span style="font-size: small;"><br />
</span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia, "Times New Roman", serif;"><span style="font-size: small;">I linguaggi di vari settori entrano nei discorsi politici in varie metafore usate in campo calcistico, bellico, religioso o sportivo. Tale scelta linguistica e stilistica dimostra che i politici mirano a rafforzare il fattore emotivo e non cercano la persuasione che fa leva sulla ragione. Alcuni termini vanno in disuso come il termine “compagni” che è sostituito da un generico “cari amici elettori” più opportuno in tempi di crisi delle ideologie. </span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia, "Times New Roman", serif;"><span style="font-size: small;"><br />
</span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia, "Times New Roman", serif;"><span style="font-size: small;">Negli anni ’90 vediamo la delusione e il rifiuto della politica a cui segue la sfiducia verso la politica, per cui si affermano politici che affermano di presentarsi come “il nuovo e il diverso” della politica. Da qui parte l’abbandono delle formule passate che vengono contrassegnate come “il vecchio”. Viene affermato il passaggio dall’ideologia al programma o al progetto e l’impegno fattivo e concreto contrapposto all’inerzia e all’incapacità dell’avversario.</span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia, "Times New Roman", serif;"><span style="font-size: small;"><br />
</span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia, "Times New Roman", serif;"><span style="font-size: small;">Gli anni ’90 segnano il vero passaggio di boa per le nuove tendenze della politica in cui la personalizzazione del leader prevale sul messaggio. Molte parole della lingua comune vengono rafforzate e utilizzate in modo nuovo per rafforzare l’effetto della comunicazione. In alcuni casi, parole importanti come 2democrazia” vengono rovesciate e svuotate del loro valore semantico e politico. </span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia, "Times New Roman", serif;"><span style="font-size: small;"><br />
</span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia, "Times New Roman", serif;"><span style="font-size: small;">Si possono notare gli effetti dei mass media, in particolare la televisione, sulla spettacolarizzazione della vita politica quando vediamo i politici partecipare ai talk-show e ad altri programmi di intrattenimento. Il palcoscenico della politica e quello dello spettacolo si confondono: l’attenzione si sposta sulle caratteristiche fisiche, sui passatempi e sui fatti privati dei politici. Non è più possibile distinguere i caratteri delle ideologie per cui enfatizzare i tratti del leader serve a dare una garanzia di affidabilità.</span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia, "Times New Roman", serif;"><span style="font-size: small;"><br />
</span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia, "Times New Roman", serif;"><span style="font-size: small;">Alcuni leader come Bossi e Berlusconi hanno fondato il loro messaggio politico al loro linguaggio peculiare, per cui quel linguaggio è diventato il simbolo dell’ideologia che rappresentano. Dei loro movimenti, essi divennero i fondatori e le figure carismatiche per eccellenza. I politici di questo genere usano un linguaggio che usa espressioni gergali o dialettali, per la loro immediatezza e perché sono facilmente riconoscibili dal loro elettorato. </span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia, "Times New Roman", serif;"><span style="font-size: small;"><br />
</span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia, "Times New Roman", serif;"><span style="font-size: small;">Il partito di Berlusconi fu fondato come partito-azienda e fu creato da istituti di ricerca e dagli esperti di marketing. Essi volevano comunicare che, una persona esterna al mondo politico ed estraneo alla politica, più conosciuto come imprenditore di successo poteva conquistare la fiducia delle persone, e portare l’Italia ad una rinascita economica e industriale. </span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia, "Times New Roman", serif;"><span style="font-size: small;"><br />
</span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia, "Times New Roman", serif;"><span style="font-size: small;">Per mezzo il lavoro dei pubblicitari, Berlusconi ricorse ad una accorta pianificazione della sua strategia con il ricorso alle tecniche pubblicitarie e con un accorto sfruttamento della sua immagine. Seppe adeguarsi le sue azioni alle esigenze e ai desideri degli italiani, seppe agire sui loro sentimenti, e capì i meccanismi dell’uomo comune. Per raggiungere gli elettori usò le caratteristiche buone e cattive dell’elettore e indicò un percorso che, nella Terza Repubblica, sembra ancora efficace.</span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia, "Times New Roman", serif;"><span style="font-size: small;"><br />
</span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia, "Times New Roman", serif;"><span style="font-size: small;">Buona erranza </span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia, "Times New Roman", serif;"><span style="font-size: small;">Sharatan </span></span><br />
<br />
</div>Sharatan ain al Ramihttp://www.blogger.com/profile/00602151759331893270noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4675928836349829506.post-69263179154390939352019-01-29T13:31:00.000+01:002019-01-29T13:31:16.489+01:00Il karma del giovane monaco<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://4.bp.blogspot.com/-u5W0_7d1IiY/XFBGc7J5KXI/AAAAAAAAEM8/kGsT0lB6roIv4JE44ra72pdZWXkwcdWjgCLcBGAs/s1600/M.W.A.%2B-7%2529.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="552" data-original-width="800" height="276" src="https://4.bp.blogspot.com/-u5W0_7d1IiY/XFBGc7J5KXI/AAAAAAAAEM8/kGsT0lB6roIv4JE44ra72pdZWXkwcdWjgCLcBGAs/s400/M.W.A.%2B-7%2529.jpg" width="400" /></a></div><br />
<div style="text-align: center;"><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="font-size: small;">“La virtù della meditazione,</span></span></div><div style="text-align: center;"><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="font-size: small;">anche durante un breve zazen,</span></span></div><div style="text-align: center;"><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="font-size: small;">elimina gli innumerevoli errori</span></span></div><div style="text-align: center;"><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="font-size: small;">accumulati nelle vite passate.</span></span></div><div style="text-align: center;"><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="font-size: small;">Perché continuare a errare </span></span></div><div style="text-align: center;"><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="font-size: small;">sui sentieri dell’Inferno</span></span></div><div style="text-align: center;"><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="font-size: small;">quando siamo così vicini</span></span></div><div style="text-align: center;"><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="font-size: small;">alla Terra Pura del Buddha?”</span></span></div><div style="text-align: center;"><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="font-size: small;">(Hakuin)</span></span></div><br />
<div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia, "Times New Roman", serif;"><span style="font-size: small;">Un piccolo tempio sorgeva in una radura, nel cerchio di una foresta di pini odorosi di resina. Nel piccolo tempio di montagna viveva un venerabile monaco insieme al piccolo gruppo dei suoi discepoli. Il monaco aveva raggiunto un tale livello di Risveglio che riusciva a vedere oltre l’illusorio specchio del lago delle apparenze. </span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia, "Times New Roman", serif;"><span style="font-size: small;"><br />
</span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia, "Times New Roman", serif;"><span style="font-size: small;">Una mattina, dopo la consueta seduta di meditazione, riconobbe sul volto di un suo giovane discepolo, il segno della morte imminente. Comprese che il giovane monaco non aveva più molto tempo da vivere e fu mosso a compassione per il suo aspro destino. Di certo la sua morte prematura era dovuta a delle azioni funeste compiute nelle esistenze precedenti.</span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia, "Times New Roman", serif;"><span style="font-size: small;"><br />
</span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia, "Times New Roman", serif;"><span style="font-size: small;">E oggi, il karma negativo accumulato in passato esigeva di essere scontato con la morte precoce del giovane. Il venerabile bonzo ebbe compassione del ragazzo e gli concesse un mese di congedo dalla vita monastica affinché il ragazzo potesse tornare a casa e stare qualche giorno con i suoi genitori.</span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia, "Times New Roman", serif;"><span style="font-size: small;"><br />
</span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia, "Times New Roman", serif;"><span style="font-size: small;">Il giovane monaco fu affidato ad una carovana di pellegrini che passavano dal monastero e che, per una fortunata coincidenza, andavano proprio verso la città natale del ragazzo. Dopo un mese, così come si era convenuto, il giovane monaco fece ritorno al monastero e andò a rendere i suoi omaggi al vecchio maestro.</span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia, "Times New Roman", serif;"><span style="font-size: small;"><br />
</span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia, "Times New Roman", serif;"><span style="font-size: small;">Il vecchio monaco gli chiese come era andato il suo soggiorno in famiglia. Il ragazzo affermò che era stato molto bene insieme ai suoi parenti che lo avevano ricoperto di affetto e di doni per il tempio: era giunto a presentare gli omaggi della sua famiglia. </span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia, "Times New Roman", serif;"><span style="font-size: small;"><br />
</span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia, "Times New Roman", serif;"><span style="font-size: small;">In effetti, il monaco lo vide pieno di vita e sprizzante di gioia da ogni poro. Ogni traccia di morte sembrava scomparsa dal suo viso, e il vecchio maestro non riuscì a capire come potesse essersi sbagliato perciò gli chiese come fosse andato il suo viaggio. </span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia, "Times New Roman", serif;"><span style="font-size: small;"><br />
</span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia, "Times New Roman", serif;"><span style="font-size: small;">Il ragazzo rispose: «Il viaggio è stato bellissimo. Abbiamo attraversato alte montagne con un paesaggio bellissimo, abbiamo fatto una marcia estenuante per arrivare in tempo, ci siamo fermati per riposare la notte sotto le stelle risplendenti, ma la bellezza del paesaggio e la gioia di rivedere la mia famiglia mi hanno ripagato di tutti i disagi.»</span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia, "Times New Roman", serif;"><span style="font-size: small;"><br />
</span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia, "Times New Roman", serif;"><span style="font-size: small;">A quel punto il vecchio saggio gli chiese: «Bene, mi fa piacere che tutto sia andato così bene, Ma non avrai per caso dimenticato di raccontarmi qualcosa? Hai compiuto qualche buona azione che hai fatto? Hai mantenuto un comportamento virtuoso?»</span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia, "Times New Roman", serif;"><span style="font-size: small;"><br />
</span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia, "Times New Roman", serif;"><span style="font-size: small;">Il ragazzo sembrò riscuotersi ed esclamò: «Ma certo, lo dimenticavo! Durante la marcia e per tutto il viaggio ho sempre tenuto presenti i vostri insegnamenti e sono stato attento a non schiacciare nemmeno il più piccolo insetto. I pellegrini si sono lamentati perché non andavo abbastanza veloce!»</span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia, "Times New Roman", serif;"><span style="font-size: small;"><br />
</span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia, "Times New Roman", serif;"><span style="font-size: small;">Sul volto del venerabile saggio fiorì un sorriso radioso, perché aveva compreso. Quando aveva scorto sul viso del ragazzo i segni della morte imminente, non si era sbagliato. Con la sua prova di continua attenzione e di compassione, il giovane monaco era riuscito a trasformare il suo karma; aveva ripagato il male riversando solo il bene lungo il suo cammino. </span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia, "Times New Roman", serif;"><span style="font-size: small;"><br />
</span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia, "Times New Roman", serif;"><span style="font-size: small;">Buona erranza </span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia, "Times New Roman", serif;"><span style="font-size: small;">Sharatan </span></span><br />
<br />
</div>Sharatan ain al Ramihttp://www.blogger.com/profile/00602151759331893270noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4675928836349829506.post-86685847003834687362019-01-25T00:45:00.006+01:002019-01-25T00:49:57.690+01:00Giudizi e pregiudizi<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://1.bp.blogspot.com/-iZJdY4odAkE/XEpPGiq1fpI/AAAAAAAAEMw/S4NXXK2KX6Q7JWIwcZbX9VpcnhbXC71eQCLcBGAs/s1600/J.P.022.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://1.bp.blogspot.com/-iZJdY4odAkE/XEpPGiq1fpI/AAAAAAAAEMw/S4NXXK2KX6Q7JWIwcZbX9VpcnhbXC71eQCLcBGAs/s400/J.P.022.jpg" width="400" height="177" data-original-width="960" data-original-height="424" /></a></div><br />
<div style="text-align: center;"><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="font-size: small;">“Non smettete mai di protestare; </span></span></div><div style="text-align: center;"><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="font-size: small;">non smettete mai di dissentire, di porre domande, </span></span></div><div style="text-align: center;"><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="font-size: small;">di mettere in discussione l’autorità, i luoghi comuni, </span></span></div><div style="text-align: center;"><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="font-size: small;">i dogmi. Non esiste la verità assoluta. </span></span></div><div style="text-align: center;"><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="font-size: small;">Non smettete di pensare. Siate voci fuori dal coro. </span></span></div><div style="text-align: center;"><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="font-size: small;">Un uomo che non dissente è un seme che non crescerà mai.”</span></span></div><div style="text-align: center;"><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="font-size: small;">(Bertrand Russell)</span></span></div><br />
<div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia, "Times New Roman", serif;"><span style="font-size: small;">Riflettiamo raramente su quello che pensiamo illudendoci di essere più liberi e consapevoli di quanto effettivamente siamo. In realtà siamo limitati da una serie di influenze di cui non abbiamo consapevolezza. Finché non sappiamo nulla delle forze che ci dominano non possiamo imparare a conoscerle, dominarle e usarle a nostro vantaggio. </span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia, "Times New Roman", serif;"><span style="font-size: small;"><br />
</span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia, "Times New Roman", serif;"><span style="font-size: small;">È molto importante capire come un certo tipo di influenze possono farsi strada nella nostra mente e dominare le nostre azioni e la nostra volontà. In senso contrario, ossia se ci ostineremo a negarle esse agiranno ugualmente, e la loro azione procederà indisturbata, per cui saremo trascinati - anche nostro malgrado - a seguire un determinato modo di pensare o un determinato comportamento senza poterci opporre. </span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia, "Times New Roman", serif;"><span style="font-size: small;"><br />
</span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia, "Times New Roman", serif;"><span style="font-size: small;">Ci illudiamo di essere liberi, perché la libertà è una delle più grandi illusioni dell’essere umano. In realtà siamo condizionati da una serie di limitazioni. Veniamo condizionati per restare limitati soprattutto a livello mentale perché viene mortificata l’elasticità del cervello. Siamo abituati a valutare gli altri solo dal punto di vista esteriore, perciò accettiamo i pregiudizi che riguardano la nazione, la razza, la religione, la condizione sociale, la scelta sessuale e de caratteristiche esteriori simili. </span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia, "Times New Roman", serif;"><span style="font-size: small;"><br />
</span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia, "Times New Roman", serif;"><span style="font-size: small;">Se coltiviamo dei pregiudizi subiamo una restrizione della mente, perché formare un giudizio prima di conoscere non usiamo le strutture cerebrali coinvolte nella osservazione, discriminazione e decodifica del mondo. Le limitazioni agiscono su di noi in due modi: in primo luogo modificando la nostra opinione sulle cose e sui fatti e, in secondo luogo, modificando le nostre azioni. </span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia, "Times New Roman", serif;"><span style="font-size: small;"><br />
</span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia, "Times New Roman", serif;"><span style="font-size: small;">Vedendo la questione in modo più semplice, il pregiudizio ci danneggia perché ci impone di vedere le cose non per come sono, ma per come le vedono gli altri. Siamo costretti a vedere il mondo come lo pensano gli altri, perciò non possiamo farci una nostra opinione. Non possiamo creare un pensiero imparziale su quello che viviamo. Uno dei pregiudizi più pericolosi è quello che riguarda la nazione e sui luoghi comuni che riguardano le persone che fanno parte di una determinata nazionalità.</span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia, "Times New Roman", serif;"><span style="font-size: small;"><br />
</span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia, "Times New Roman", serif;"><span style="font-size: small;">Gli italiani ne sanno qualcosa poiché, in passato, non potevano entrare nei locali pubblici in cui era vietato l’accesso “ai cani e agli italiani” e perché erano identificati con lo stereotipo di “italiano: mafia, pizza e mandolino”. E allora cosa pensano quelli che gridano contro gli “stranieri” che giungono a chiederci aiuto? Molto spesso l’opinione pubblica di una nazione crea lo spauracchio, l’insulto o il capro espiatorio ai danni di un altro popolo. </span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia, "Times New Roman", serif;"><span style="font-size: small;"><br />
</span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia, "Times New Roman", serif;"><span style="font-size: small;">Nei casi estremi si attribuisce allo “straniero” o al “diverso” qualche aberrante comportamento o una malvagità funzionale al fatto di rinforzare il disgusto che si vuole rivolgere contro di lui. Il pregiudizio verso un certo popolo o una certa etnia può diventare tanto intenso che è necessario molto tempo perché sia superato. E spesso - dietro molti luoghi comuni come quella dell’ebreo usuraio, del tedesco mangia patate, dell’italiano mafioso, goloso e musicante si nasconde un pregiudizio difficile da estirpare. </span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia, "Times New Roman", serif;"><span style="font-size: small;"><br />
</span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia, "Times New Roman", serif;"><span style="font-size: small;">E se ci illudiamo che una persona più colta sia immune dal coltivare pregiudizi, si sappia che non è così, sebbene sia certo che le persone più ignoranti hanno pregiudizi più forti e più radicati, ma soprattutto molto più irragionevoli. Non è il caso di sentirsi superiori, perché tutti dobbiamo fare sempre molta attenzione a non cadere vittime dei pregiudizi. Non è facile restare immuni dai pregiudizi che sono profondamente radicati nella nostra cultura come quello che accusa gli zingari di rapire i bambini. </span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia, "Times New Roman", serif;"><span style="font-size: small;"><br />
</span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia, "Times New Roman", serif;"><span style="font-size: small;">Il fatto è che siamo circondati da correnti di pensiero che agiscono su di noi e che reagiscono ai nostri pensieri. Alimentate da queste energie mentali si formano delle masse energetiche, le forme-pensiero, che tendono a riprodursi trasmettendo la loro vibrazione a qualsiasi corpo mentale che incontra o con cui entra in contatto. Nel piccolo possiamo osservare questa azione nelle questioni che coinvolgono la politica dove le opinioni si dividono tra varie fazioni in opposizione tra loro. </span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia, "Times New Roman", serif;"><span style="font-size: small;"><br />
</span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia, "Times New Roman", serif;"><span style="font-size: small;">Ma, in queste questioni, le idee non restano discordi e il pensiero della maggioranza inizia a segue una certa fazione e afferma una idea che viene condivisa da molti e che riscuote il consenso dell’opinione pubblica. Il consenso crea e alimenta una forma-pensiero potente che esercita una forte pressione sulla mente delle persone. E maggiore è il numero dei soggetti che aderiscono all’idea più aumenta la forza della forma-pensiero che è stata prodotta e che entra in azione.</span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia, "Times New Roman", serif;"><span style="font-size: small;"><br />
</span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia, "Times New Roman", serif;"><span style="font-size: small;">In questo modo per il singolo diventa molto difficile resistere all’urto di quella potente onda di pensiero e diventa inevitabile farsi trascinare dalla corrente dell’opinione prevalente. Anche se il singolo è molto resistente, la lotta è sempre presente, perché la pressione è continua. Anche se restiamo sempre all’erta è molto facile lasciarsi convincere dal pensiero condivisa dalla maggioranza. </span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia, "Times New Roman", serif;"><span style="font-size: small;"><br />
</span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia, "Times New Roman", serif;"><span style="font-size: small;">A livello metaforico, il pregiudizio si può definire come un indurimento della nostra facoltà mentale, perché nelle stesse zone passano sempre le medesime vibrazioni che mandano in risonanza sempre le stesse ramificazioni dendritiche, che attivano sempre le stesse risposte umorali e che scatenano sempre le stesse reazioni psico-fisiche. </span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia, "Times New Roman", serif;"><span style="font-size: small;"><br />
</span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia, "Times New Roman", serif;"><span style="font-size: small;">Un cervello ripetitivo diventa sempre più limitato e sclerotico, noioso, poco creativo e condizionabile. Il soggetto che ha un organo cerebrale simile è incapace di vedere le cose per come sono realmente, perché le sue strutture mentali sono abituate a fare sempre la stessa strada e non conoscono altre vie. Il pregiudizio attiva una percezione errata, perché limita i dati percettivi facendo vedere solo quello che credevamo di vedere. E così si finisce per vedere solo quello che si vuole vedere e si finisce per credere solo a quello che già si crede. </span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia, "Times New Roman", serif;"><span style="font-size: small;"><br />
</span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia, "Times New Roman", serif;"><span style="font-size: small;">La politica è il classico caso in cui le opinioni non vengono maturate per convinzione personale, perché l’adesione ad un credo politico non è dovuta ad una matura riflessione dopo aver valutato il pro e il contro di una certa idea o linea politica. Le opinioni politiche scelte per seguire la maggioranza possono diventare molto pericolose come si vide nell’adesione al nazismo che ebbe il potere di coinvolgere un’intera nazione. </span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia, "Times New Roman", serif;"><span style="font-size: small;"><br />
</span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia, "Times New Roman", serif;"><span style="font-size: small;">Da ciò si vede come un’idea aberrante possa catalizzare una forza in grado di creare una forma-pensiero temibile. Anche in questo caso sarebbe stato utile conoscere come riuscire a distinguere la differenza tra pregiudizio e convinzione personale. Le convinzioni ci creano in modo personale e autonomo, infatti sono basate sull’osservazione di fatti oggettivi valutati con ragioni logiche dopo un’approfondita riflessione. </span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia, "Times New Roman", serif;"><span style="font-size: small;"><br />
</span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia, "Times New Roman", serif;"><span style="font-size: small;">Uno dei metodi più validi per distinguere tra pregiudizio e convinzione è quello di esaminare le ragioni e la logica su cui basiamo le nostre idee. Nell’essere umano - che è un animale sociale - prevale la tendenza ad accodarsi dietro l’opinione generale, dietro il pensiero prevalente, invece che coltivare idee che provengono da un ragionamento autonomo e originale. </span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia, "Times New Roman", serif;"><span style="font-size: small;"><br />
</span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia, "Times New Roman", serif;"><span style="font-size: small;">Il “così fan tutti” giustifica le insicurezze personali e spinge a farsi complici di azioni che non condividiamo ma che facciamo perché seguire la corrente è più facile che remare nel verso contrario. Non è necessario essere psicologi per capire che le opinioni della maggioranza non sono sempre vere o condivisibili. Molto spesso pensiamo che è ingiusta e non condivisibile, ma non abbiamo la forza per affermare le nostre idee e difendere le nostre ragioni.</span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia, "Times New Roman", serif;"><span style="font-size: small;"><br />
</span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia, "Times New Roman", serif;"><span style="font-size: small;">Anche i pregiudizi di classe sono insidiosi, perché tutti amano sentirsi superiori e migliori degli altri. Per questo è così facile disprezzare quelli che fanno parte di una classe inferiore. Anche in questo caso il rimedio migliore sarebbe di usare il cervello aumentando la conoscenza, e il cuore aumentando la compassione per quelli che hanno meno di noi. </span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia, "Times New Roman", serif;"><span style="font-size: small;"><br />
</span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia, "Times New Roman", serif;"><span style="font-size: small;">Da molti esempi si evince che il pregiudizio è la causa e la conseguenza di una compressione delle facoltà pensanti, perché è sufficiente conoscere le persone per capire che siamo tutti esseri umani quindi siamo molto più uguali di quanto pensiamo. Anche a livello spirituale si sviluppano pregiudizi soprattutto quando si crede di far parte di una classe di ego molto elevati e si millanta una grande nobiltà spirituale. </span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia, "Times New Roman", serif;"><span style="font-size: small;"><br />
</span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia, "Times New Roman", serif;"><span style="font-size: small;">Ma la nobiltà spirituale si dimostra con la comprensione per le creature che devono ancora evolvere, e con la compassione per noi stessi che crediamo di essere già realizzati. Il fatto è che anche le persone migliori corrono il rischio di cadere vittime dei pregiudizi, perché è difficile sfuggire alla forza attrattiva della “mente del gregge”. </span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia, "Times New Roman", serif;"><span style="font-size: small;"><br />
</span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia, "Times New Roman", serif;"><span style="font-size: small;">In molti casi non è vero che l’idea è dannosa perché è sostenuta dall’opinione pubblica. Si possono fare degli esempi in cui un’idea deriva dall’esperienza delle generazioni passate per cui va difesa e sostenuta perché offre una base minima del buon senso comune. L’opinione pubblica ha ragione se condanna il lavoro dei bambini o il femminicidio, perciò ha ragione se pensa che un paese in queste cose accadono è un paese molto triste e incivile.</span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia, "Times New Roman", serif;"><span style="font-size: small;"><br />
</span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia, "Times New Roman", serif;"><span style="font-size: small;">In un paese dove accadono queste cose si è formata una mente collettiva troppo primitiva, perciò in paesi come quello non è bello vivere perché sono è poco piacevole e troppo arretrato. Lo stesso discorso si può fare in tutti i contesti in cui la violenza, il conflitto e la demagogia atta e seminare divisioni socialei e discordia sono i fattori che determinano la ragione. La pressione che può fare l’opinione pubblica non è sempre una colpa, perché la folla può usare la sua forza per fermare le ingiustizie. </span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia, "Times New Roman", serif;"><span style="font-size: small;"><br />
</span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia, "Times New Roman", serif;"><span style="font-size: small;">Buona erranza </span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia, "Times New Roman", serif;"><span style="font-size: small;">Sharatan </span></span><br />
<br />
</div>Sharatan ain al Ramihttp://www.blogger.com/profile/00602151759331893270noreply@blogger.com2tag:blogger.com,1999:blog-4675928836349829506.post-35746105736327740602019-01-20T20:00:00.001+01:002019-01-20T22:17:31.577+01:00Il mercato di sementi<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://3.bp.blogspot.com/-Z6zf4qIxIGc/XETEa9z49GI/AAAAAAAAEMY/cZZ1y0ZVY0IVYz9jRPWvo7Bgp10hxcygQCLcBGAs/s1600/R.L.9%2529.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="525" data-original-width="491" height="400" src="https://3.bp.blogspot.com/-Z6zf4qIxIGc/XETEa9z49GI/AAAAAAAAEMY/cZZ1y0ZVY0IVYz9jRPWvo7Bgp10hxcygQCLcBGAs/s400/R.L.9%2529.jpg" width="374" /></a></div>
<br />
<div style="text-align: center;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="font-size: small;">Potete forse trovare un altro mercato come questo? </span></span></div>
<div style="text-align: center;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="font-size: small;">Dove, con la vostra unica rosa, </span></span></div>
<div style="text-align: center;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="font-size: small;">potete comprare centinaia di giardini di rose?</span></span></div>
<div style="text-align: center;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="font-size: small;"><br />
</span></span></div>
<div style="text-align: center;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="font-size: small;">Dove, </span></span></div>
<div style="text-align: center;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="font-size: small;">con una sola semente,</span></span></div>
<div style="text-align: center;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="font-size: small;">ottenete un’intera foresta?</span></span></div>
<div style="text-align: center;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="font-size: small;"><br />
</span></span></div>
<div style="text-align: center;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="font-size: small;">Con un debole respiro,</span></span></div>
<div style="text-align: center;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="font-size: small;">il vento divino?</span></span></div>
<div style="text-align: center;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="font-size: small;"><br />
</span></span></div>
<div style="text-align: center;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="font-size: small;">Avete avuto paura</span></span></div>
<div style="text-align: center;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="font-size: small;">di essere assorbiti dal terreno,</span></span></div>
<div style="text-align: center;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="font-size: small;">o di essere soffiati via dall’aria.</span></span></div>
<div style="text-align: center;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="font-size: small;"><br />
</span></span></div>
<div style="text-align: center;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="font-size: small;">Ora, la vostra goccia d’acqua se ne va </span></span></div>
<div style="text-align: center;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="font-size: small;">e si getta nell’oceano,</span></span></div>
<div style="text-align: center;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="font-size: small;">da dove proviene.</span></span></div>
<div style="text-align: center;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="font-size: small;"><br />
</span></span></div>
<div style="text-align: center;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="font-size: small;">Non ha più la forma che aveva,</span></span></div>
<div style="text-align: center;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="font-size: small;">ma è pur sempre acqua.</span></span></div>
<div style="text-align: center;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="font-size: small;">L’essenza è la stessa.</span></span></div>
<div style="text-align: center;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="font-size: small;"><br />
</span></span></div>
<div style="text-align: center;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="font-size: small;">Rinunciare non vuol dire pentirsi.</span></span></div>
<div style="text-align: center;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="font-size: small;">Vuol dire onorare </span></span></div>
<div style="text-align: center;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="font-size: small;">profondamente voi stessi.</span></span></div>
<div style="text-align: center;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="font-size: small;"><br />
</span></span></div>
<div style="text-align: center;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="font-size: small;">Quando l’oceano viene a voi </span></span></div>
<div style="text-align: center;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="font-size: small;">come un amante, sposatelo subito,</span></span></div>
<div style="text-align: center;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="font-size: small;">fate presto, per l’amore di Dio!</span></span></div>
<div style="text-align: center;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="font-size: small;"><br />
</span></span></div>
<div style="text-align: center;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="font-size: small;">Non rimandate!</span></span></div>
<div style="text-align: center;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="font-size: small;">L’esistenza non ha in serbo doni migliori.</span></span></div>
<div style="text-align: center;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="font-size: small;">Nessuna ricerca potrà trovarli.</span></span></div>
<div style="text-align: center;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="font-size: small;"><br />
</span></span></div>
<div style="text-align: center;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="font-size: small;">Un falco perfetto, senza un motivo preciso,</span></span></div>
<div style="text-align: center;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="font-size: small;">vi si è posato sulla spalla,</span></span></div>
<div style="text-align: center;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="font-size: small;">e diventa vostro.</span></span></div>
<div style="text-align: center;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="font-size: small;">(Jalal-ud-Din Rumi)</span></span></div>
<br />
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="font-size: small;">Secondo una credenza molto diffusa, noi “veniamo al mondo”, di conseguenza continuiamo a far nostra l’idea che il nostro essere e la nostra provenienza siano completamente diversi … ma non siamo separati dal mondo, e invece di “venire al mondo” come un progetto di costruzione, in realtà, deriviamo dal mondo stesso. </span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="font-size: small;"><br />
</span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="font-size: small;">Diamo un’occhiata a un susino ed esaminiamo come le susine compaiono al mondo. Si pianta un seme e l’albero cresce, poi fiorisce e infine dà frutti. L’intelligenza che c’è nella susina è anche in questo mondo, non solo, ma è anche nel seme, nel fiore, nella corteccia, nei rami e nelle radici. Ogni singolo elemento del susino ha in sé l’intelligenza della susina. </span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="font-size: small;"><br />
</span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="font-size: small;">Così come un susino dà le susine, anche voi avete origine da questo mondo, con la medesima energia che è in ogni aspetto del vostro essere. Se guardaste la Terra da una certa distanza, osservereste che ha rocce, oceani, vegetazione e gente. Voi siete un frutto di ciò che l’universo sta facendo a livello conscio, così come l’onda nasce dall’oceano e la susina dal susino.</span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="font-size: small;"><br />
</span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="font-size: small;">Siete un’intelligenza che, sebbene invisibile, è presente in ogni fase della vostra creazione ed esperienza di vita, e si trova, identica, anche in tutte le persone e in tutte le cose del mondo fisico. Alla maggior parte di noi è stato insegnato esattamente il contrario. </span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="font-size: small;"><br />
</span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="font-size: small;">Quando si pensa alla creazione, in genere si tende a distinguere il regno spirituale dell’invisibile da quello fisico della materia. Si ritiene, inoltre, che noi siamo il risultato di un atto di costruzione, dunque qualcosa che non deriva dall’universo, ma viene invece introdotto in esso. </span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="font-size: small;"><br />
</span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="font-size: small;">Quando riuscirete a vedere voi stessi come un frutto di questo mondo, vi risulterà chiaro che l’intelligenza innata contenuta nel seme della vostra procreazione è un’energia che fluisce attraverso ogni cosa nel vostro mondo. Voi e l’ambiente di quel processo di crescita siete distinti ma contemporaneamente legati. </span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="font-size: small;"><br />
</span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="font-size: small;">Siete inseparabili come il vostro respiro e l’aria che respirate, il vostro atto di camminare e il suolo su cui camminate, il vostro pensiero e l’organismo con cui pensate. Come potete notare, tutti respirano la stessa aria, camminano sullo stesso suolo e pensano come un organismo, al pari di voi. E voi siete legati a tutti questi esseri.</span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="font-size: small;"><br />
</span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="font-size: small;">Non è un caso che un individuo che vive in un paese lontano, con diverse caratteristiche fisiche esteriori, che parla un’altra lingua, possa, morendo, donare a voi il proprio fegato o i reni o la cornea, ristabilendo così il flusso dell’energia vitale in voi.</span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="font-size: small;"><br />
</span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="font-size: small;">Se riteniamo che ciò che è al di fuori di noi non sia noi, e che noi non facciamo parte del processo di popolazione della Terra, coltiviamo un atteggiamento di estraneità e di ostilità. Questa mentalità ci conduce a parlare della nostra conquista dell’ambiente, il che significa che non possiamo trarre vantaggio dalla consapevolezza di essere legati a tutto ciò che esiste. Il bisogno di conquiste ci mette in contrasto con il mondo. </span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="font-size: small;"><br />
</span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="font-size: small;">Gli Indiani d’America hanno un detto particolarmente profondo:«Nessun albero ha rami così sciocchi da combattere tra loro». Eppure questo è esattamente ciò che facciamo quando vediamo noi stessi come divisi da tutti gli altri che condividono con noi la stessa intelligenza divina. </span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="font-size: small;"><br />
</span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="font-size: small;">Noi deriviamo da questo mondo e siamo il risultato di ciò che la divina intelligenza sta compiendo, e non possiamo mai perdere questo contatto. Potreste pensare a voi stessi come un sintomo dell’universo invece che a un estraneo di questo universo. </span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="font-size: small;"><br />
</span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="font-size: small;">Ciò a cui tutti noi pensiamo come allo spirito che dimora dentro di noi, in realtà è la divina, invisibile intelligenza che è causa della nostra stessa esistenza e della nostra origine del mondo. È anche separabile dalla nostra essenza fisica, dal nostro ambiente, da chiunque e da qualsiasi altra cosa in questo universo. Nel momento in cui capite che avete origine da questo mondo come una mela nasce da un melo, vi identificate con l’essenza spirituale … </span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="font-size: small;"><br />
</span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="font-size: small;">Non siete un lampo improvviso e momentaneo di consapevolezza incarnata in mezzo a tenebre eterne, siete un’essenza che continua a svilupparsi in questo mondo, un mondo in cui lo spirito e la manifestazione dello spirito appaiono diversi ai sensi, e in effetti lo sono, ma sono anche legati tra loro. Siete entrambi queste essenza contemporaneamente. (Wayne W. Dyer, Inventarsi la vita, TEA ed.)</span></span><br />
<br /></div>
Sharatan ain al Ramihttp://www.blogger.com/profile/00602151759331893270noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4675928836349829506.post-54643045199356208442019-01-17T23:57:00.002+01:002019-01-17T23:57:38.796+01:00L’Io di gruppo umano<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://1.bp.blogspot.com/-WcGCCKtSqNo/XED6K7Qs7hI/AAAAAAAAEMM/nC4LT_x3yt8qemgGOKw2b2GI0F2hnQEAgCLcBGAs/s1600/M.A.A6%2529.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="787" data-original-width="1181" height="267" src="https://1.bp.blogspot.com/-WcGCCKtSqNo/XED6K7Qs7hI/AAAAAAAAEMM/nC4LT_x3yt8qemgGOKw2b2GI0F2hnQEAgCLcBGAs/s400/M.A.A6%2529.jpg" width="400" /></a></div><br />
<div style="text-align: center;"><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="font-size: small;">“L’Io dell’uomo si consuma nel suo proprio fuoco </span></span></div><div style="text-align: center;"><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="font-size: small;">mediante sé medesimo.”</span></span></div><div style="text-align: center;"><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="font-size: small;">(Aforisma ermetico) </span></span></div><br />
<div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia, "Times New Roman", serif;"><span style="font-size: small;">L’essere umano sta facendo contemporaneamente una discesa e un’ascesa, dice Steiner, ma il percorso non viene compiuto in totale solitudine. Come per tutte le specie, anche per l’uomo il cammino evolutivo viene percorso insieme alla propria specie. Durante la vita fisica, l’uomo impara a modificarsi per sviluppare un’anima individuale.</span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia, "Times New Roman", serif;"><span style="font-size: small;"><br />
</span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia, "Times New Roman", serif;"><span style="font-size: small;">Anticamente, gli uomini erano forniti di un’anima che viveva inserita all’interno di un’anima di gruppo che raggruppava molti individui, così come accade negli animali.L’insufflazione dell’anima da parte di Dio non avvenne in modo repentino, ma tramite un processo che si completerà in un lasso di tempo molto ampio.</span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia, "Times New Roman", serif;"><span style="font-size: small;"><br />
</span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia, "Times New Roman", serif;"><span style="font-size: small;">Le forze spirituali furono inspirate dall’uomo con il respiro, ma gli uomini non erano maturi e non avevano la struttura adatta a ospitare l’anima cosciente. Quest'anima non sarà l’ultimo stadio di sviluppo dell'uomo, perché in futuro svilupperemo l’anima senziente che si evolverà per ospitare il Sé spirituale o Manas: questa è la nostra meta finale. </span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia, "Times New Roman", serif;"><span style="font-size: small;"><br />
</span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia, "Times New Roman", serif;"><span style="font-size: small;">In origine gli uomini erano raggruppati in 4 tipi fondamentali, espressi dai 4 animali biblici messi ai 4 lati del Carro Divino che vengono associati ai 4 apostoli: toro, aquila, leone e uomo. Questi tipi sono i simboli dei 4 ceppi originari da cui discende tutta l'umanità. </span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia, "Times New Roman", serif;"><span style="font-size: small;"><br />
</span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia, "Times New Roman", serif;"><span style="font-size: small;">A loro vengono associati anche i 4 elementi: fuoco, aria, acqua e terra, e questi simboli mostrano la quadruplice natura dell’essere umano. Dai 4 ceppi principali si svilupparono le 4 razze umane: bianca, nera, rossa e gialla. Non esistono razze pure, perché l’umanità è una miscela di 4 tipi umani esistenti fin dall'origine. </span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia, "Times New Roman", serif;"><span style="font-size: small;"><br />
</span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia, "Times New Roman", serif;"><span style="font-size: small;">Gli esseri umani seppero evolversi fino a sviluppare 4 involucri diversi per ospitare le 4 componenti dell'essere umano: corpo fisico, eterico, astrale e l’Io. Nel singolo “persiste” il ricordo delle vite precedenti che restano sotto forma di “doti” frutto di molte esistenze precedenti. Queste attitudini si manifestano in forma di talenti, attitudini, antipatie e simpatie. </span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia, "Times New Roman", serif;"><span style="font-size: small;"><br />
</span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia, "Times New Roman", serif;"><span style="font-size: small;">La “persistenza” di caratteri derivati da esistenze precedenti produce una specifica struttura e sostanza che sintonizza gli accordi del singolo su una certa tonalità. un accordo nelle vibrazioni produce un’attrazione dell’anima verso altre anime a lei consimili, per cui l’anima viene “attratta” verso un gruppo familiare specifico. </span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia, "Times New Roman", serif;"><span style="font-size: small;"><br />
</span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia, "Times New Roman", serif;"><span style="font-size: small;">E tanto più si va a ritroso nel tempo, tanto più si osserva che l’anima del singolo era inclusa nell’anima vastissima composta da molti singoli che condividono la medesima anima. L’anima singola non si percepiva come una volontà unica e individuale, ma percepiva come propria la volontà della grande anima in cui era incluso. </span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia, "Times New Roman", serif;"><span style="font-size: small;"><br />
</span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia, "Times New Roman", serif;"><span style="font-size: small;">Il singolo amava solo chi faceva parte della stessa stirpe, perché prevaleva la forza del legame del sangue. Il sangue, dice Steiner, è un succo peculiare come afferma Goethe perché il sangue esprime la forza dell’Io. Invece il corpo fisico si esprime nella sua stessa forma fisica, il sistema ghiandolare si esprime nel corpo eterico, il sistema nervoso nel corpo astrale, e il sangue si esprime con l’Io. </span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia, "Times New Roman", serif;"><span style="font-size: small;"><br />
</span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia, "Times New Roman", serif;"><span style="font-size: small;">Anticamente, il singolo era racchiuso all'interno di un gruppo che percepiva come suoi pari, e questa fu una necessità evolutiva. Il fine dell’esistenza terrena è la capacità di esprimere l'amore, ma l'apprendimento è difficile. L’amore richiede l’indipendenza dell’essere che ama e viene amato. </span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia, "Times New Roman", serif;"><span style="font-size: small;"><br />
</span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia, "Times New Roman", serif;"><span style="font-size: small;">A quei tempi l’uomo non era autonomo, era immaturo, perché la sua coscienza doveva evolversi, perciò fu sviluppato solo l'amore verso i consanguinei e questo durò a lungo. L’amore per il proprio sangue spinse a conservare la stirpe con matrimoni tra consanguinei. </span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia, "Times New Roman", serif;"><span style="font-size: small;"><br />
</span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia, "Times New Roman", serif;"><span style="font-size: small;">Il gruppo condivide la stessa forza che è infusa dallo stesso sangue, e il singolo sa che fa parte della stessa famiglia di anime. Anticamente c'erano solo le anime di gruppo i cui appartenenti si univano solo ai membri della loro stirpe. I singoli non sentivano il proprio Io come un Io personale, ma sentivano l'Io del gruppo a cui appartenevano. </span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia, "Times New Roman", serif;"><span style="font-size: small;"><br />
</span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia, "Times New Roman", serif;"><span style="font-size: small;">E costoro, con il sangue dei loro padri, ereditavano anche i loro ricordi di vite passate, e tali ricordi erano tramandati e sentiti come se fossero esperienze vissute in prima persona, dice Steiner. L’anima di gruppo non era estesa nello spazio ma era estesa molto estesa nel tempo. </span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia, "Times New Roman", serif;"><span style="font-size: small;"><br />
</span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia, "Times New Roman", serif;"><span style="font-size: small;">La vedremmo nascere in un certo punto, in una certa data e al piano eterico. Da quel punto in poi essa inizia a esistere e si manifesta come un’anima di gruppo a livello eterico, poi si trasforma, si sviluppa e finesce di esistere. L’anima di gruppo assume le caratteristiche dei 4 tipi originali e mentre si modifica per integrarne le qualità subisce una trasformazione. </span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia, "Times New Roman", serif;"><span style="font-size: small;"><br />
</span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia, "Times New Roman", serif;"><span style="font-size: small;">Dietro alla forma fisica c’è sempre una presenza eterica, e così accade anche nell’anima di gruppo dell’uomo. L’anima di gruppo vive più a lungo del singolo essere umano, perciò il suo ciclo vitale è più lungo di quello del singolo individuo. Nascita e morte sono caratteristiche all’essere fisico, ma la trasformazione riguarda l'eterico e diventa una metamorfosi. </span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia, "Times New Roman", serif;"><span style="font-size: small;"><br />
</span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia, "Times New Roman", serif;"><span style="font-size: small;">Anche un’anima di gruppo viene da esistenze precedenti, attraversa la gioventù, vive la maturità, affronta la vecchiaia e poi declina, ma la sua coscienza non muore: essa si trasforma. Quando la stirpe nasce è fatta da una raccolta di singoli, dice Steiner, perciò la stirpe si trasforma insieme ad essi. </span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia, "Times New Roman", serif;"><span style="font-size: small;"><br />
</span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia, "Times New Roman", serif;"><span style="font-size: small;">La forza della stirpe cresce con il suo prestigio finché essa raggiunge l’apice e tramonta senza finire di esistere, perché sa risorgere dalle sue stesse ceneri. E quando torna a rivivere, si trasforma nell’anima di gruppo di un’altra stirpe. </span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia, "Times New Roman", serif;"><span style="font-size: small;"><br />
</span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia, "Times New Roman", serif;"><span style="font-size: small;">L’insieme di molti forma una comunità umana che affronta uno sviluppo ascendente e uno sviluppo discendente per un tempo che fu stimato con calcoli esatti dagli antichi occultisti. Essi calcolavano l’età dell’uomo in 75 anni (espressi in anni lunari), e dicevano che la durata dell’anima di gruppo è di 14 età (in anni lunari), in cui i 4 tipi si incontrano lungo il percorso di ascesa e discesa fino alla prossima metamorfosi. </span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia, "Times New Roman", serif;"><span style="font-size: small;"><br />
</span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia, "Times New Roman", serif;"><span style="font-size: small;">Calcolando le generazioni essi moltiplicavano il 75x7 (cioè gli anni di una generazione) e ottenevano l’età di circa 500 anni. Per questo l’antico occultista affermava che una stirpe viveva 500 anni, e poi moriva. Ma poi risorgeva dal rogo del suo fuoco interiore che distruggeva la vecchia forma per far posto alla nuova forma, e ciò avveniva senza perdere la sua coscienza. </span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia, "Times New Roman", serif;"><span style="font-size: small;"><br />
</span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia, "Times New Roman", serif;"><span style="font-size: small;">Sappiamo che il tramite dell’Io è il sangue e il sangue è anche il mezzo di espressione del fuoco. Il corpo fisico è il mezzo di espressione della terra, il corpo eterico è il mezzo di espressione dell’acqua, il corpo astrale è il mezzo di espressione dell’aria. Quando l’uomo avrà superato la cupidigia dell’Io otterrà l’immortalità. Questa dottrina, dice Steiner, viene espressa dal simbolo della “fenice” che sa risorgere dalle sue stesse ceneri.</span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia, "Times New Roman", serif;"><span style="font-size: small;"><br />
</span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia, "Times New Roman", serif;"><span style="font-size: small;">Buona erranza </span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia, "Times New Roman", serif;"><span style="font-size: small;">Sharatan</span></span><br />
<br />
</div>Sharatan ain al Ramihttp://www.blogger.com/profile/00602151759331893270noreply@blogger.com2tag:blogger.com,1999:blog-4675928836349829506.post-44788225465738857472019-01-13T17:55:00.001+01:002019-01-29T13:46:26.523+01:00L’Io umano alla ricerca di se stesso<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://3.bp.blogspot.com/-LzaiZy7IdQg/XDts45Uhs7I/AAAAAAAAEMA/nVhK0r5pqd0Nl2pRNna2yRy_y4aocXXOgCLcBGAs/s1600/F-L-15.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="900" data-original-width="1200" height="300" src="https://3.bp.blogspot.com/-LzaiZy7IdQg/XDts45Uhs7I/AAAAAAAAEMA/nVhK0r5pqd0Nl2pRNna2yRy_y4aocXXOgCLcBGAs/s400/F-L-15.jpg" width="400" /></a></div><br />
<div style="text-align: center;"><span style="font-family: Georgia, "Times New Roman", serif;"><span style="font-size: small;"><span style="font-family: Georgia, "Times New Roman", serif;"><span style="font-size: small;">“</span></span>La storia dell'evoluzione insegna </span></span></div><div style="text-align: center;"><span style="font-family: Georgia, "Times New Roman", serif;"><span style="font-size: small;">che l'universo non ha mai smesso </span></span></div><div style="text-align: center;"><span style="font-family: Georgia, "Times New Roman", serif;"><span style="font-size: small;">di essere creativo o inventivo.</span></span><span style="font-family: Georgia, "Times New Roman", serif;"><span style="font-size: small;">”</span></span></div><div style="text-align: center;"><span style="font-family: Georgia, "Times New Roman", serif;"><span style="font-size: small;">(Karl Popper)</span></span></div><br />
<div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia, "Times New Roman", serif;"><span style="font-size: small;">Fin dai primordi lo spirito umano anelava a diventare cosciente di sé. E’ questa la tensione evolutiva che ha infuso in lui lo spirito divino. Nella mente divina, il nostro spirito esiste da sempre, ma solo sulla terra può diventare consapevole di sé. Il mondo della materia è sorto proprio perché noi, osservandolo, ci si renda conto della nostra identità portandoci ad esclamare: io non sono materia, ma spirito!</span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia, "Times New Roman", serif;"><span style="font-size: small;"><br />
</span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia, "Times New Roman", serif;"><span style="font-size: small;">Ognuno può conoscere se stesso solo distinguendosi dall’altro, da ciò che non è. Ogni identità presuppone un’alterità. Il lungo cammino della presa di coscienza da parte dello spirito umano dentro il mondo della materia, ha dunque come presupposto la “materializzazione” - se è lecito chiamare così la creazione - dello spirito divino. </span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia, "Times New Roman", serif;"><span style="font-size: small;"><br />
</span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia, "Times New Roman", serif;"><span style="font-size: small;">Innumerevoli esseri spirituali, all’opera nella natura, mantengono costanti e sempre disponibili per l’uomo le condizioni della sua esistenza fisica. La sua caduta intellettuale, lo stato di coscienza più illusorio che si possa immaginare, sta nel supporre che la stabilità delle leggi di natura, quelle che la scienza va indagando con sempre maggior precisione, sia il prodotto di una casuale organizzazione della materia stessa. </span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia, "Times New Roman", serif;"><span style="font-size: small;"><br />
</span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia, "Times New Roman", serif;"><span style="font-size: small;">E il senso di questa caduta intellettuale è proprio la sua futura inversione. Una sorta di ascensione che porterà l’uomo a iniziare lui stesso a dettar legge in fatto di natura ritrasformando tutto ciò che è materiale in una realtà spirituale. La sua responsabilità morale è vasta quanto la creazione divina.</span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia, "Times New Roman", serif;"><span style="font-size: small;"><br />
</span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia, "Times New Roman", serif;"><span style="font-size: small;">E’ questo l’immenso campo d’azione che farà sorgere una nuova creazione a partire dalle forze interiori della sua libertà e del suo amore senza limiti. E la creazione che l’uomo è in grado di fare non è un fastidioso dovere, ma appunto una vera e propria “ricreazione” del suo spirito. L’egoismo è l’inizio della libertà. </span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia, "Times New Roman", serif;"><span style="font-size: small;"><br />
</span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia, "Times New Roman", serif;"><span style="font-size: small;">E’ quell’amore di sé, infuso nell’uomo dal Creatore divino, affinché serva da modello per l’amore che lui può rivolgere agli altri. Egli ricrea interiormente il mondo secondo l’adagio: “Ama ogni prossimo tuo liberamente, così come naturalmente ami te stesso”. </span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia, "Times New Roman", serif;"><span style="font-size: small;"><br />
</span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia, "Times New Roman", serif;"><span style="font-size: small;">La libertà umana deve passare per la cruna dell’ago dell’egoismo. Solo chi si sia prima chiuso in se stesso, chi si senta staccato dagli altri, ha la possibilità di vincere questa illusione prendendo coscienza di quanto profondamente gli altri intessano il suo stesso essere. </span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia, "Times New Roman", serif;"><span style="font-size: small;"><br />
</span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia, "Times New Roman", serif;"><span style="font-size: small;">Nessun amore può diventare libero se prima non ha vissuto le mille strettoie e gl’infiniti limiti delle preferenze, dello schierarsi, del difendersi dall’invasore, dell’aver cura di pochi altri. Lo spirito umano sta attraversando in questa epoca una specie di pubertà. </span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia, "Times New Roman", serif;"><span style="font-size: small;"><br />
</span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia, "Times New Roman", serif;"><span style="font-size: small;">Il singolo è ancora tutto intento - basti pensare al sistema del capitalismo - ad afferrare la sua autonomia, la sua piena indipendenza sia nel pensiero che nell’azione. L’umanità si è atomizzata in tanti voleri contrastanti, cominciando appena a rendersi conto di quanta poca libertà sia possibile se a ciascuno interessa solo la sua. </span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia, "Times New Roman", serif;"><span style="font-size: small;"><br />
</span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia, "Times New Roman", serif;"><span style="font-size: small;">Dobbiamo ancora imparare che la libertà propria si consegue solo nella misura in cui si ama quella di tutti. La perfezione verso cui tende l’evoluzione è creare armonia, un equilibrio organico tra i due grandi valori morali dell’umano che sono da un lato le singole individualità, uniche e liberamente creatrici, e dall’altro la loro comunione che costituisce un organismo spirituale in cui nessuno può esistere senza gli altri. </span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia, "Times New Roman", serif;"><span style="font-size: small;"><br />
</span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia, "Times New Roman", serif;"><span style="font-size: small;">All’inizio dell’evoluzione c’era la comunione, senza individuazione però - lo stadio a cui “l’altruista” naturale vorrebbe tornare. Nel suo bel mezzo, che è ora, ci ritroviamo con tante individualità desiderose d’affermarsi a scapito della comunione, perché non si sono ancora accorte che così facendo agiscono a scapito proprio - è la struttura dell’ “egoista” che vorrebbe restare allo stadio intermedio dell’evoluzione. </span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia, "Times New Roman", serif;"><span style="font-size: small;"><br />
</span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia, "Times New Roman", serif;"><span style="font-size: small;">La perfezione dell’ordine morale non può essere che un equilibrio perfetto in cui ogni spirito individuale, e l’intero organismo dell’umanità, si danno vita a vicenda. La comunione di tutti con tutti può avverarsi solo grazie al crescere della forza pensante e amante di ogni individuo. </span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia, "Times New Roman", serif;"><span style="font-size: small;"><br />
</span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia, "Times New Roman", serif;"><span style="font-size: small;">E diventare sempre più libero e creatore significa, per il singolo, ricomporre nella propria mente e nel proprio cuore l’umanità dispersa, sì da farne un organismo invisibile non meno meraviglioso di come l’ha concepito la fantasia divina ai primordi dell’evoluzione. </span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia, "Times New Roman", serif;"><span style="font-size: small;"><br />
</span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia, "Times New Roman", serif;"><span style="font-size: small;">Ogni spirito umano rappresenta un’intuizione morale unica e insostituibile dello spirito creatore universale. E la Divinità stessa ha infuso in tutti gli Io umani il dinamismo interiore che tende a far di tutti gli uomini un solo cuore e un’anima sola, portando così a compimento - e non annullandoli - la libertà e l’amore di ogni singolo. </span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia, "Times New Roman", serif;"><span style="font-size: small;"><br />
</span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia, "Times New Roman", serif;"><span style="font-size: small;">Nella terminologia del cristianesimo, l’Umanità in quanto organismo unitario viene chiamata “il corpo mistico del Cristo”. In ogni organismo ciascun componente ha la sua identità e una funzione specifica che gli permette di contribuire alla salute degli altri organi e dell’organismo intero. </span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia, "Times New Roman", serif;"><span style="font-size: small;"><br />
</span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia, "Times New Roman", serif;"><span style="font-size: small;">Più ogni essere umano diventa se stesso e più si scopre come un elemento vivente, che per quanto lo riguarda infonde salute alla complessa struttura dell’umanità. (Pietro Archiati, L’equilibrio interiore, Edizioni Archiati Verlag e K.)<br />
<br />
</span></span></div>Sharatan ain al Ramihttp://www.blogger.com/profile/00602151759331893270noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4675928836349829506.post-61825894362274942032019-01-08T19:45:00.003+01:002019-01-08T19:45:40.668+01:00Anime in evoluzione<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://2.bp.blogspot.com/-iV7Ia09v9rM/XDThWtLAAMI/AAAAAAAAEL0/HO6Sw5E-eWYTduQRKMHVgU2KVe69Wdr9wCLcBGAs/s1600/O-K56r.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="566" data-original-width="564" height="400" src="https://2.bp.blogspot.com/-iV7Ia09v9rM/XDThWtLAAMI/AAAAAAAAEL0/HO6Sw5E-eWYTduQRKMHVgU2KVe69Wdr9wCLcBGAs/s400/O-K56r.jpg" width="399" /></a></div><br />
<div style="text-align: center;"><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="font-size: small;">“L’umanità è un fiume di luce che scorre </span></span></div><div style="text-align: center;"><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="font-size: small;">dall’esterno verso l’eterno.”</span></span></div><div style="text-align: center;"><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="font-size: small;">(Khalil Gibran)</span></span></div><br />
<div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia,"Times New Roman",serif;"><span style="font-size: small;">Sarebbe un grosso errore credere che l’uomo possieda un’anima individuale già formata, e che nasca nell’esistenza terrena già fornito di un’anima individuale completa e che quest'anima venga incorporata in un corpo fisico nelle varie esistenze terrene, dice Steiner. L’uomo dei tempi attuali rappresenta uno stadio di passaggio da un’anima di gruppo che, anche l'uomo possedeva in un tempo lontano, e un’anima individuale compiuta e perfetta. </span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia,"Times New Roman",serif;"><span style="font-size: small;"><br />
</span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia,"Times New Roman",serif;"><span style="font-size: small;">Al momento presente, l’uomo è sulla via di inserire completamente l’anima individuale dentro il suo corpo fisico. Siamo ancora in cammino per raggiungere questa tappa evolutiva che sarà conclusa quando l’uomo avrà terminato la sua esistenza sulla terra. Per la maggior parte degli uomini, il loro Io è un prodotto intermedio tra l’Io di gruppo degli animali e l’Io individuale e, tanto più si risale a ritroso nel tempo, e tanto più questo fatto diventa evidente. </span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia,"Times New Roman",serif;"><span style="font-size: small;"><br />
</span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia,"Times New Roman",serif;"><span style="font-size: small;">All’inizio dell'evoluzione umana, cioè all’inizio dell’esistenza dell’uomo, al tempo in cui l’anima iniziava a scendere sul piano fisico, anche le anime degli uomini erano degli Io collettivi. Un gruppo di uomini apparteneva a gruppi di uomini che formavano un’anima collettiva. A tale riguardo, dobbiamo sapere che l’uomo è composto da 4 parti: corpo fisico, corpo eterico, corpo astrale e Io individuale, e che l’Io o anima individuale è costituito da 3 parti: anima senziente, anima razionale e anima cosciente.</span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia,"Times New Roman",serif;"><span style="font-size: small;"><br />
</span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia,"Times New Roman",serif;"><span style="font-size: small;">L’Io individuale inizia a distinguersi nell’anima senziente e nell’anima razionale, ma solo nell’anima cosciente comincia a divenire un Io autocosciente. A questo stadio si inizia a percepire un’altra parte dell’essere umano: il Sé Spirituale o Manas. Riassumendo, allo stadio evolutivo attuale, l’uomo ha le seguenti parti: corpo fisico, corpo eterico, corpo astrale che contiene l’anima senziente, l’anima razionale e l’anima cosciente che sono inserite una dentro l'altra e, infine, Sé Spirituale che è l’Io vero e proprio.</span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia,"Times New Roman",serif;"><span style="font-size: small;"><br />
</span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia,"Times New Roman",serif;"><span style="font-size: small;">Di questi 7 corpi, la parte più perfetta è il corpo fisico che, attualmente, è al massimo della perfezione. E con questo non si deve capire che sia la parte più evoluta, ma solo che il corpo fisico è arrivato al massimo sviluppo funzionale. Il corpo fisico mostra la migliore opera di ingegneria, di genetica, di chimica e di fisica osservabili in natura, perché nel corpo fisico, con il minimo dispendio di sostanza si ottiene il massimo risultato e rendimento.</span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia,"Times New Roman",serif;"><span style="font-size: small;"><br />
</span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia,"Times New Roman",serif;"><span style="font-size: small;">Il cuore umano, dice Steiner, è un miracolo della natura e lo sarà ancor più quando avrà raggiunto una perfezione maggiore. Se facciamo un confronto con il corpo astrale che è colmo dei desideri e degli istinti umani, si vedrà che tale corpo è molto lontano dalla perfezione del corpo fisico perché istinti e passioni sono posti su di un gradino evolutivo inferiore. </span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia,"Times New Roman",serif;"><span style="font-size: small;"><br />
</span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia,"Times New Roman",serif;"><span style="font-size: small;">L’avidità e la cupidigia dimostrate dall’uomo e il suo disinteresse per le necessità dei suoi simili lo pongono a un livello evolutivo infimo. Anche dai piccoli esempi notiamo quanto il nostro cammino evolutivo sia ancora lungo. Sappiamo che il corpo fisico fu formato quando la terra attraversava il suo primo stadio di evoluzione, lo stato di Saturno che non riguarda affatto il pianeta omonimo. </span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia,"Times New Roman",serif;"><span style="font-size: small;"><br />
</span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia,"Times New Roman",serif;"><span style="font-size: small;">La terra ha attraversato quattro stadi di sviluppo, e mentre essa li attraversava, avvenivano anche delle trasformazioni evolutivo nell’essere umano. Mentre avveniva il secondo gradino evolutivo terrestre, cioè lo stadio del Sole, al corpo fisico venne aggiunto il corpo eterico, perciò l'eterico è posto a un gradino evolutivo inferiore rispetto al corpo fisico.</span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia,"Times New Roman",serif;"><span style="font-size: small;"><br />
</span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia,"Times New Roman",serif;"><span style="font-size: small;">Al successivo gradino evolutivo della terra, lo stadio della Luna, fu aggiunto il corpo astrale per cui il corpo astrale ottenne solo lo stadio evolutivo prodotto durante lo stadio della Luna. Perquello che riguarda l’Io, esso fu aggiunto solo nel quarto stadio evolutivo; la Terra attuale. Per questo motivo l’Io va pensato come un neonato, per cui l'età e la maturità dell'uomo è quella di un essere che è appena nato.</span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia, "Times New Roman", serif;"><span style="font-size: small;"><br />
</span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia,"Times New Roman",serif;"><span style="font-size: small;">Riflettendo in questo modo è chiaro il motivo per cui il corpo fisico abbia raggiunto il massimo grado di perfezione, e quando la terra avrà raggiunto la sua meta, tutta la materia fisica si spiritualizzerà e passerà alla condizione astrale. Lo stadio evolutivo successivo, detto di Giove vedrà il corpo eterico sviluppato al massimo grado; com'è oggi il corpo fisico. </span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia,"Times New Roman",serif;"><span style="font-size: small;"><br />
</span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia,"Times New Roman", serif;"><span style="font-size: small;">Nell’evoluzione terrestre detta di Venere, sarà il corpo astrale a raggiungere il massimo grado di sviluppo. E, nello stadio successivo, quello di Vulcano sarà l'Io che raggiungerà la perfezione completa e si troverà allo stesso livello di completezza mostrata attualmente dal corpo fisico umano. </span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia,"Times New Roman",serif;"><span style="font-size: small;"><br />
</span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia,"Times New Roman",serif;"><span style="font-size: small;">Giunto a questo stadio, il nostro Io sarà colmo di tutte le migliori caratteristiche che vengono lasciate dai vari stadi evolutivi che ha attraversato. Nell’occultismo, dice Steiner, l’antica Luna era detta il “Cosmo della Saggezza” e su di essa venne colmato di saggezza il corpo fisico. </span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia, "Times New Roman", serif;"><span style="font-size: small;"><br />
</span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia,"Times New Roman",serif;"><span style="font-size: small;">Il corpo eterico sarà colmato di Amore quando raggiungerà lo stadio di Giove così come il corpo fisico, sulla terra è oggi ricolmo di Saggezza. E, in futuro sarà ammirato un bel corpo eterico così come oggi viene ammirato un bel corpo fisico. Da tutto ciò che si è detto emerge con chiarezza perché solo il corpo umano abbia raggiunto la perfezione del livello “Uomo”. </span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia,"Times New Roman",serif;"><span style="font-size: small;"><br />
</span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia,"Times New Roman",serif;"><span style="font-size: small;">Per ciò che riguarda il grado di sviluppo del corpo eterico sappiamo che ha raggiunto lo sviluppo dell’animale e che il corpo astrale ha raggiunto il grado di sviluppo simile a quello del regno vegetale. Questo è ancora più evidente nel sonno, quando il corpo astrale esce dall'involucro, mentre il corpo fisico e quello eterico cadono in un sonno privo di sogni: questa è la condizione del mondo vegetale. </span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia,"Times New Roman",serif;"><span style="font-size: small;"><br />
</span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia,"Times New Roman",serif;"><span style="font-size: small;">Il corpo astrale rispetto al suo stato di coscienza è ancora al gradino del vegetale, mentre il corpo astrale è al gradino vegetale riguardo alle sue condizioni di vita. E se il corpo astrale, occupa oggi il gradino del vegetale, l’Io è ancora più in basso, ossia al livello minerale. </span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia,"Times New Roman",serif;"><span style="font-size: small;"><br />
</span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia,"Times New Roman",serif;"><span style="font-size: small;">Tutte le attività umane mostrano quanto sia vero quello che si è detto, perché l’uomo comprende solo le leggi fisiche del mondo minerale, infatti le usa per costruire le sue strutture. Se valutiamo il suo atteggiamento verso il mondo vegetale e verso gli altri esseri viventi vediamo che il suo intelletto non sa comprenderli. </span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia,"Times New Roman",serif;"><span style="font-size: small;"><br />
</span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia,"Times New Roman",serif;"><span style="font-size: small;">È necessario che l’uomo abbia sviluppato una sensibilità per gli occulti del mondo. Infatti, nel futuro sapremo capire anche il regno vegetale e le piante così come oggi comprendiamo il mondo minerale, ma purtroppo ancora non abbiamo conquistato questa maturità morale. </span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia,"Times New Roman",serif;"><span style="font-size: small;"><br />
</span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia,"Times New Roman",serif;"><span style="font-size: small;">Nel futuro la coscienza umana sarà sensibile alle vibrazioni che sono prodotte dai corpi eterici e sarà elevata dalla mera condizione della vita minerale diventando una coscienza vegetale. A quel punto l’uomo capirà che non può scindere il suo benessere da quello degli altri, e non potrà più ricadere nell’illusione che si possa staccare il nostro bene da quello del nostro prossimo.</span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia,"Times New Roman",serif;"><span style="font-size: small;"><br />
</span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia,"Times New Roman",serif;"><span style="font-size: small;">Oggi, solo il corpo fisico ha il livello evolutivo di “Uomo” e l’eterico possiede uno sviluppo animale, l’astrale ha il livello della pianta, mentr e l’Io è come il minerale. L'eterico dovrà passare dal livello animale alla condizione umana, ma lo farà solo se impara l'amore per il prossimo, ma finché non smette di cercare il suo benessere a scapito degli altri non avrà alcuna evoluzione di coscienza.</span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia,"Times New Roman",serif;"><span style="font-size: small;"><br />
</span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia,"Times New Roman",serif;"><span style="font-size: small;">Buona erranza </span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia,"Times New Roman",serif;"><span style="font-size: small;">Sharatan </span></span><br />
<br />
</div>Sharatan ain al Ramihttp://www.blogger.com/profile/00602151759331893270noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4675928836349829506.post-49344110989700708672019-01-03T21:45:00.000+01:002019-01-03T21:45:25.991+01:00Anima umana e anima animale<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://1.bp.blogspot.com/-lrcbpclqmwo/XC5zRC0gLJI/AAAAAAAAELo/Be87oFSkKtAToJ96tfROhJIdXyETCe3TACLcBGAs/s1600/A%2Bgirl%2Bfeeding%2Bpeacocks.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="708" data-original-width="501" height="400" src="https://1.bp.blogspot.com/-lrcbpclqmwo/XC5zRC0gLJI/AAAAAAAAELo/Be87oFSkKtAToJ96tfROhJIdXyETCe3TACLcBGAs/s400/A%2Bgirl%2Bfeeding%2Bpeacocks.jpg" width="283" /></a></div><br />
<div style="text-align: center;"><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="font-size: small;">“Stando semplicemente ad osservare </span></span></div><div style="text-align: center;"><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="font-size: small;">gli insetti, le formiche, le api,</span></span></div><div style="text-align: center;"><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="font-size: small;">tutti questi animali innocenti, </span></span></div><div style="text-align: center;"><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="font-size: small;">molto spesso provo una forma di rispetto</span></span></div><div style="text-align: center;"><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="font-size: small;">nei loro fonfronti. Per quale motivo?</span></span></div><div style="text-align: center;"><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="font-size: small;">Essi vivono in armonia seguendo la legge </span></span></div><div style="text-align: center;"><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="font-size: small;">dell'esistenza, la legge della natura.”</span></span></div><div style="text-align: center;"><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="font-size: small;">(Gyalwa Tenzin Gyatso, XIV, Dalai Lama)</span></span> </div><br />
<div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia, "Times New Roman", serif;"><span style="font-size: small;">Se vogliamo capire la differenza tra l’uomo e l’animale dobbiamo capire la differenza tra anima e spirito. L’anima è legata alla nostra percezione interna, alla nostra interiorità e alla nostra sensibilità interiore. Lo spirito fa riferimento al mondo esteriore, a quello che ci circonda e al modo con cui il mondo esterno ci viene incontro affinché lo possiamo comprendere e accogliere interiormente. </span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia, "Times New Roman", serif;"><span style="font-size: small;"><br />
</span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia, "Times New Roman", serif;"><span style="font-size: small;">In ogni cosa che ci circonda vi è qualcosa che dobbiamo saper filtrare al nostro interno, così che la conoscenza del mondo penetri nella nostra interiorità: è così che lo spirito umano può comprendere lo spirito del mondo. Parliamo di spirito quando riconosciamo l’aspetto spirituale che appartiene a tutti i regni della natura. Parliamo di anima quando sentiamo lo spirito di tutto ciò che vediamo nel mondo esterno e lo rispecchiamo nella nostra interiorità. </span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia, "Times New Roman", serif;"><span style="font-size: small;"><br />
</span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia, "Times New Roman", serif;"><span style="font-size: small;">L’uomo è l’essere più complesso della natura, poiché è composto da quattro parti: la parte fisica che percepisce il mondo, il corpo eterico o vitale, il corpo astrale e l’io. Il corpo eterico è il portatore di tutte le nostre funzioni vitali e si distacca dal corpo fisico solo nel momento della morte, perché il corpo vitale regola l’insieme delle forze fisiche e chimiche che rendono possibile la vita. </span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia, "Times New Roman", serif;"><span style="font-size: small;"><br />
</span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia, "Times New Roman", serif;"><span style="font-size: small;">Con ciò vediamo che il corpo eterico va attribuito anche alle piante, perché la pianta è un’entità formata di corpo fisico e di corpo eterico. Se parliamo dell’animale vediamo che al corpo fisico ed eterico dobbiamo aggiungere anche il corpo astrale. Al corpo astrale dobbiamo il fatto che lo spirito possa diventare creativo e possa differenziarsi. </span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia, "Times New Roman", serif;"><span style="font-size: small;"><br />
</span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia, "Times New Roman", serif;"><span style="font-size: small;">Nel minerale lo spirito si esaurisce nel dare una forma fisica, mentre nell’animale lo spirito diventa attivo per merito del corpo astrale e quindi l’animale possiede una sua percezione interiore. La vita interiore dell’animale è dovuta al fatto che possiede un corpo astrale che consente l’attività dello spirito. Nell’uomo avviene un fenomeno diverso, perché il corpo astrale umano include il corpo dell’io. Lo spirito si mostra nell’uomo come intelligenza, perché è l’intelligenza creatrice caratterizza l’essere umano.</span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia, "Times New Roman", serif;"><span style="font-size: small;"><br />
</span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia, "Times New Roman", serif;"><span style="font-size: small;">Negli altri regni della natura vediamo che l’intelligenza viene irrigidita dalla forma e la regolare attività della sostanza rende possibile la comprensione della natura del mondo da parte dell’uomo. Il corpo fu detto “astrale” perché l’uomo anticamente vedeva negli astri del cielo la manifestazione delle leggi che reggono l’universo. In effetti nell’animale vediamo un’intelligenza che ogni animale condivide con gli altri animali della sua stessa specie.</span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia, "Times New Roman", serif;"><span style="font-size: small;"><br />
</span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia, "Times New Roman", serif;"><span style="font-size: small;">Se ci chiediamo se l’animale sia intelligente dobbiamo pensare che le diverse specie animali hanno diverse capacità, dice Steiner, che possiamo considerare come provenienti da un’esperienza di anima di gruppo. Gli istinti possono diventare anche superiori all’intelligenza umana, perché nell’animale alcuni comportamenti sono già strutturati e pronti ad essere usati. </span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia, "Times New Roman", serif;"><span style="font-size: small;"><br />
</span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia, "Times New Roman", serif;"><span style="font-size: small;">L’animale nasce già predisposto in un certo modo, perciò l’animale porta in sé un patrimonio genetico che gli dà la possibile di viere secondo le regole della sua specie. L’intera organizzazione delle piante e degli animali mostrano che nella loro linea ereditaria esiste un’organizzazione precisa e definita. nell’animale l’esperienza dello spirito si manifesta in modo che il corpo faccia da mediatrice con l’anima di gruppo. </span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia, "Times New Roman", serif;"><span style="font-size: small;"><br />
</span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia, "Times New Roman", serif;"><span style="font-size: small;">L’anima animale è legata più strettamente con il corpo di quanto non lo sia l’anima dell’uomo. Nell’animale, l’attività dello spirito viene percepita tramite il corpo, infatti la vita dell’anima animale è legata alle espressioni dell’organizzazione fisica dell’animale. E, poiché la vita dell’anima delle varie specie presenta caratteristiche diverse l’animale porta in sé venendo al mondo tutte quello che gli è necessario e tutto ciò che la sua specie gli consente. </span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia, "Times New Roman", serif;"><span style="font-size: small;"><br />
</span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia, "Times New Roman", serif;"><span style="font-size: small;">L’animale percepisce la sua specie dalla nascita fino alla morte ma, essendo così legati con la loro specie, non si possono liberare dai vincoli che la sua specie subisce. Invece, l’uomo può modificare il suo volere, il suo sentire e il suo pensare e, pur subendo le leggi dell’ereditarietà, può costruire qualcosa che non viene trasmesso con l’ereditarietà. L’uomo può imparare sempre nuove cose e mostra esperienze e manifestazioni dell’io che non ha portato con sé e che non potrà cedere ai suoi eredi. </span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia, "Times New Roman", serif;"><span style="font-size: small;"><br />
</span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia, "Times New Roman", serif;"><span style="font-size: small;">L’uomo, dice Steiner, sviluppa qualcosa che non può essere assimilato nel genere e che non può trasmettere. Il fatto di appartenere al genere umano ci fa ereditare tutte le caratteristiche degli esseri umani, ma una parte restante va conquistata come individualità. Tutto quello che l’animale percepisce come individualità gli proviene dall’ereditarietà, che gli proviene dal passato e che resuscita nella specie. La singola individualità animale sperimenta lo spirito della sua specie e del suo genere.</span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia, "Times New Roman", serif;"><span style="font-size: small;"><br />
</span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia, "Times New Roman", serif;"><span style="font-size: small;">L’uomo invece è in un diverso rapporto con lo spirito, perché sperimenta sia quello che gli proviene dal passato, ma sperimenta anche gli eventi della sua vita che gli mostrano un certo rapporto con lo spirito. L’uomo è in grado di avere un rapporto molto particolare con lo spirito, perché - anche nel suo corpo eterico - si tramanda qualcosa che gli viene dal passato ossia il seme della sua vita precedente. E che diventerà il seme per la prossima vita. </span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia, "Times New Roman", serif;"><span style="font-size: small;"><br />
</span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia, "Times New Roman", serif;"><span style="font-size: small;">L’interiorità umana si distacca così dalla sua specie, perché sviluppa una parte immortale che si cristallizza nell’anima della vita corporea. Nell’uomo si sviluppa qualcosa che non dipende dalla sua ereditarietà e che procede verso il futuro. Possiamo vedere una prima differenza tra anima umana e quella animale, nel fatto che l’animale può godere a pieno della sua corporeità. E lo vediamo nell’animale che gode della digestione sdraiato e beato, perché sta assaporando un godimento che fa parte della sua organizzazione. </span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia, "Times New Roman", serif;"><span style="font-size: small;"><br />
</span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia, "Times New Roman", serif;"><span style="font-size: small;">Nell’uomo vediamo tutt’altro. L’uomo può liberarsi dai vincoli del suo corpo e questo è sia un male che un bene, perché così diventa insicuro. Nell’uomo l’esperienza dell’anima si libera del godimento interiore, dice Steiner, ma questo ha un prezzo. L’uomo può separare la sua anima dal suo corpo, invece l’animale percepisce il suo corpo con molta intensità e l’anima animale si manifesta tramite le azioni del corpo eterico in cui è inserito il corpo astrale.</span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia, "Times New Roman", serif;"><span style="font-size: small;"><br />
</span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia, "Times New Roman", serif;"><span style="font-size: small;">Se ci chiediamo se l’animale ha la capacità di soffrire, dobbiamo rispondere che l’animale sente il dolore fisico in modo più intenso rispetto all’uomo, perché non possiede rimedi per il dolore fisico. Similmente avviene nei bambini nei quali la capacità di soffrire è molto più intensa che nell’adulto. L’adulto soffre meno perché il dolore fisico può essere ridotto con il controllo della mente che riesce a estraniarsi dal corpo fisico. Il dolore sia nell’animale che nei bambini è molto più intenso che nell’uomo adulto. </span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia, "Times New Roman", serif;"><span style="font-size: small;"><br />
</span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia, "Times New Roman", serif;"><span style="font-size: small;">Non possiamo dire neppure che la vita umana è più progredita di quella animale, perché nell’animale si cristallizza una forma di intelligenza che è uguale a quella umana. Nell’animale avviene solo che la specie limita le caratteristiche dell’individualità alle caratteristiche della sua specie, e fissando lo sguardo dell’animale vi vediamo lo spirito della sua specie. Nell’uomo non vediamo tale riflesso, perché lo sguardo umano riflette il suo io autocosciente.</span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia, "Times New Roman", serif;"><span style="font-size: small;"><br />
</span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia, "Times New Roman", serif;"><span style="font-size: small;">L’io si pone tra il corpo dell’uomo e lo spirito perciò le espressioni dell’anima umana sono così differenziate e personali. Nell’uomo vediamo che i gesti, il movimento, il modo di pensare dimostrano come l’interiorità si è strutturata nel tempo. Lo spirito lavora all’interno dell’organizzazione corporea, mentre l’io autocosciente si contrappone al lavoro dello spirito perché vuole strutturarsi come desidera.</span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia, "Times New Roman", serif;"><span style="font-size: small;"><br />
</span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia, "Times New Roman", serif;"><span style="font-size: small;">Buona erranza </span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia, "Times New Roman", serif;"><span style="font-size: small;">Sharatan</span></span> <br />
<br />
</div>Sharatan ain al Ramihttp://www.blogger.com/profile/00602151759331893270noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4675928836349829506.post-83654141573623471062018-12-31T00:17:00.000+01:002018-12-31T01:46:37.259+01:00Le anime compagne <br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://4.bp.blogspot.com/-wNcCd_U0n2Y/XClM-P1rKXI/AAAAAAAAELc/z51fVY3A_C8oRV1_m3QJU_nHNV1bGhPwwCLcBGAs/s1600/H-U%252C9%2529.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="452" data-original-width="700" height="258" src="https://4.bp.blogspot.com/-wNcCd_U0n2Y/XClM-P1rKXI/AAAAAAAAELc/z51fVY3A_C8oRV1_m3QJU_nHNV1bGhPwwCLcBGAs/s400/H-U%252C9%2529.jpg" width="400" /></a></div>
<br />
<div style="text-align: center;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="font-size: small;">“La mia vita come l’ho vissuta mi era spesso apparsa </span></span></div>
<div style="text-align: center;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="font-size: small;">come una storia che non ha né inizio né fine …</span></span></div>
<div style="text-align: center;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="font-size: small;">Riuscivo benissimo a immaginare di essere vissuto </span></span></div>
<div style="text-align: center;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="font-size: small;">nei secoli passati e di avervi incontrato domande a cui </span></span></div>
<div style="text-align: center;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="font-size: small;">non ero in grado di rispondere; che dovevo nascere</span></span></div>
<div style="text-align: center;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="font-size: small;">nuovamente perché non avevo portato a termine </span></span></div>
<div style="text-align: center;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="font-size: small;">il compito che mi era stato dato.”</span></span></div>
<div style="text-align: center;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="font-size: small;">(Carl Gustav Jung)</span></span></div>
<br />
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="font-size: small;">Secondo il filosofo greco Platone, gli esseri umani ricercano un loro omologo perché, anticamente, l’essere umano era diverso da oggi. In origine la creazione vedeva tre tipi di creature: uomini, donne e individui che racchiudevano entrambi i sessi. Ognuno di questi esseri aveva quattro gambe, quattro braccia, quattro orecchie, due facce e due tipi di organi genitali. E fu a causa di questa completezza che gli esseri umani divennero troppo arroganti e cominciarono a pensare di poter usurpare il posto degli dei. </span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="font-size: small;"><br />
</span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="font-size: small;">Questa idea sovversiva mise in allarme gli dei e il potente Zeus convocò un consiglio divino in cui si discusse la questione: gli dei avrebbero potuto facilmente distruggere tutti gli uomini, ma erano abituati ai loro omaggi, quindi non volevano restare senza i loro sacrifici e senza le offerte che l’umanità tributava. Alla fine al potente Zeus venne l’idea di dividere in due le creature umane che sarebbero diventate deboli la metà di quanto fossero e in più, con quel trucco, avrebbero moltiplicato la massa di coloro che li adoravano. </span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="font-size: small;"><br />
</span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="font-size: small;">L’idea fu applicata e gli uomini furono divisi e furono create delle creature con una testa, due braccia, due gambe due orecchie, un volto e un unico organo genitale: maschio o femmina. Ma l’operazione di divisione aveva lasciato nelle creature il desiderio dell’altra metà che gli era stata strappata. Zeus vide l’infelicità del genere umano e concesse il desiderio sessuale per consolare gli uomini di quello che avevano perduto. </span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="font-size: small;"><br />
</span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="font-size: small;">Gli esseri che era stati due maschi cercarono un maschio da amare, quelli che erano state due donne cercavano una donna da amare e quelli che erano stati sia maschio che femmina cercavano l’altra metà del sesso opposto per ricongiungersi e moltiplicarsi. Anche nella Genesi è detto che Adamo nacque uomo e donna e che, durante il suo sonno, Dio trasse la donna dalla sua costola, perciò anche Adamo ebbe due facce come disse Platone. </span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="font-size: small;"><br />
</span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="font-size: small;">Un’idea simile si trova anche nel mito dell’amore tra Osiride ed Iside che erano sia fratello e sorella che marito e moglie. I due dei erano destinati a stare insieme fin dalla nascita, infatti erano gemelli e, fin dalla nascita, l’uno fu amato dall’altra. La dedizione di Iside verso Osiride non diminuì neppure quando la dea dovette percorrere tutto il mondo per ritrovare e ricomporre i pezzi del corpo del suo sposo per farlo ritornare in vita. L’amore che nutrirono l’uno per l’altra non potè essere spezzato neppure dalla morte.</span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="font-size: small;"><br />
</span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="font-size: small;">Senza dubbio questi miti ci aiutano a capire perché le anime si sentono attratte tra loro, e come l’intreccio del destino di alcuni può essere spiegato. Spesso non sappiamo spiegare il legame che esiste tra alcune persone, sia nel bene come nel male. Non sappiamo capire le dinamiche che si intrecciano tra alcune persone, e non comprendiamo quali effetti abbiano queste forze sulle persone che le vivono. È utile capire perché alcune anime sono connesse con altre anime, e capire come mai questo accade. </span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="font-size: small;"><br />
</span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="font-size: small;">È utile capire, perché uno dei concetti più ridotti e più strumentalizzati è il concetto di “anima gemella” che sfrutta, in modo strumentale, il desiderio di evoluzione dell’anima che avverte una forte tendenza ad una crescente integrazione e completezza. Nel senso limitato che è comune a molti si crede che l’anima gemella sia il partner perfetto con cui si trova l’appagamento fisico, psichico e sessuale esclusivo: ma nulla è più falso e riduttivo di questo modo di vedere la questione. </span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="font-size: small;"><br />
</span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="font-size: small;">Dobbiamo ricordare che, essenzialmente, siamo degli esseri spirituali che fanno un’esperienza fisica sulla terra. Siamo un’anima che viene sottoposta ad una lunga serie di esistenze fisiche necessarie per capire di non essere un semplice corpo fisico. Lo stadio finale della nostra evoluzione sarà quello di diventare spirito ma, nel frattempo, la creazione ci lascia la libertà di scegliere come esprimere noi stessi. </span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="font-size: small;"><br />
</span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="font-size: small;">La vera natura dell’anima è quella di essere una “cercatrice” cioè di essere alla ricerca della propria identità. La sola domanda a cui siamo obbligati a rispondere sarà: «Chi sono io?». Alla domanda, si può rispondere in modi diversi, e ognuno sceglie il modo che crede essere il migliore per se stesso. Già da questo si capisce che, nella vita, non esiste una soluzione unica ed univoca che va bene per tutti, ma esistono molte possibilità e opportunità a cui si può rispondere in modi diversi.</span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="font-size: small;"><br />
</span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="font-size: small;">Questa comprensione non si raggiunge facilmente e neppure con la conoscenza intellettuale, ma dimostrando amore, gentilezza, sopportazione e pazienza per noi stessi (quando non riusciamo a essere migliori di quello che siamo) e verso gli altri (quando non sono come vorremmo che fossero). Applicandoci, giorno dopo giorno, possiamo ampliare le nostre qualità e la nostra capacità di comprensione. La crescita della nostra consapevolezza sarà completa quando impareremo ad esprimere - in tutti i nostri rapporti - la misericordia e l’amore fraterno. </span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="font-size: small;"><br />
</span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="font-size: small;">Ma, nel frattempo viviamo molte vite e, nel tempo che passa tra la morte e la nuova nascita, l’anima compie un lungo lavoro di ricapitolazione durante il quale essa esamina lo sviluppo spirituale a cui è pervenuta. Considerato che l’obiettivo dell’esistenza fisica è quello di esprimere l’amore verso gli altri esseri viventi, l’anima fa una valutazione. Una volta che tale processo si è concluso, l’anima conosce le prossime lezioni del suo programma di apprendimento e aspetta il tempo giusto e le opportunità migliori per fare una nuova esperienza di se stessa. </span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="font-size: small;"><br />
</span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="font-size: small;">In sostanza, le anime sono vincolate solo a sottostare a due leggi: la legge di causa ed effetto e la legge di affinità secondo cui il simile attrae il simile. Gli individui non subiscono negativamente o in modo passivo nessuna delle due leggi, perché la legge di causa ed effetto viene per restituire ciò che abbiamo fatto agli altri, mentre la legge di affinità lavora con il principio del magnete, per cui attiriamo solo quello che ci somiglia. </span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="font-size: small;"><br />
</span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="font-size: small;">La lezione che le due leggi ci offrono sono racchiuse nei due principi evangelici: dobbiamo fare solo ciò che vorremmo ci venisse fatto, e se amiamo saremo amati. Più che valutare gli aspetti negativi delle leggi dovremmo essere consapevoli delle potenzialità positive che esse offrono. Dobbiamo imparare a lavorare su queste leggi sfruttandole a nostro vantaggio, e il rapporto tra anime compagne dimostra che viene stretto un patto in cui delle anime sfruttano queste regole per rendere più veloce l’evoluzione reciproca.</span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="font-size: small;"><br />
</span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="font-size: small;">Le anime si raggruppano perché sanno che la vita diventa più fruttuosa se agiamo con creatività e se usiamo le potenzialità evolutive che ci vengono offerte invece che imprecare per le carenze. Nonostante tutto quello che ci è accaduto in passato, in ogni incontro dobbiamo vedere l'aumento delle opportunità e il ricordo che viviamo per imparare ad amare. La legge dell’amore, vista con questo punto di vista inconsueto, diventa una legge che ci spinge a sviluppare un sano egoismo spirituale soprattutto se vediamo emergere dei vantaggi reciproci. </span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="font-size: small;"><br />
</span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="font-size: small;">Il periodico rinnovarsi di incontri tra anime che si assomigliano è uno degli scopi per cui viviamo sulla terra, perché l’amore si può imparare solo amando altri esseri. Amare chi ci assomiglia è molto più facile che amare chi avvertiamo come troppo diverso da noi, per questo il fatto di riuscire ad amare il nostro nemico viene indicato come l’ideale più elevato. Le anime simili si attraggono e si ricercano, perché si comprendono meglio e sanno come aiutarsi a diventare degli individui migliori. </span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="font-size: small;"><br />
</span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="font-size: small;">Tutti noi abbiamo più di un’anima compagna con cui ci siamo ritrovati in più di una esistenza. Tutti abbiamo delle anime con cui ci sentiamo in maggiore assonanza e che vediamo come nostre anime complementari e con cui abbiamo rapporti migliori. Lo scopo di questi incontri tra anime affini è quello di aiutarsi, e non si tratta mai di semplice attrazione fisica ma dobbiamo intenderla come una profonda affinità mentale e spirituale. </span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="font-size: small;"><br />
</span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="font-size: small;">Le anime diventano compagne quando si aiutano a risolvere problemi, oppure quando si aiutano a creare nuove consapevolezze, perché si vogliono aiutare reciprocamente nel loro sviluppo spirituale. Nelle relazioni tra le anime non esistono dei rapporti perfetti tra anime perfette che rendono la vita reciproca perfettamente felice. Questa idea è un falso modo di pensare che viene svenduto per sfruttare la fragilità e la dipendenza emotiva delle persone. </span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="font-size: small;"><br />
</span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="font-size: small;">I rapporti perfetti non esistono, ma si possono creare dei rapporti duraturi basati sul reciproco aiuto e sostegno, cioè possiamo creare dei rapporti pieni di amore reciproco. Che siano state buone o cattive, le nostre relazioni ci seguono nel corso di più vite terrene, soprattutto se c'è una continuità di schemi, di scopi e di ideali. Le attrazioni che sentiamo provengono a livello di anima e l’attrazione può continuare a ripresentarsi anche nella vita presente, e se questa attrazione non è positiva per il nostro sviluppo è molto meglio saperlo vedere ed evitare.</span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="font-size: small;"><br />
</span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="font-size: small;">Nei rapporti tra anime vi possono essere problemi, perché un’anima si dimostra affidabile se ci fa riflettere e ci fa confrontare con i nostri punti di forza e con le nostre debolezze. Ma il carattere che contraddistingue le relazioni di questo tipo è il fatto di dare e di ricevere un reciproco vantaggio dalla relazione che intratteniamo, e che nel rapporto uno dei due non voglia guardare e coltivare solo i propri vantaggi. </span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="font-size: small;"><br />
</span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="font-size: small;">Molto spesso troviamo anime compagne ritrovarsi all’interno dello stesso gruppo familiare, perché non è un caso se si nasce all'interno di un certo contesto familiare. La scelta della famiglia avviene perché si nasce in osservanza del concetto che ci viene offerto solo quello che ci serve e che è necessario per assolvere al nostro scopo di vita. Non è raro che anche i legami familiari vengano riproposti perché una situazione offre il migliore potenziale evolutivo che l’anima possa trovare. </span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="font-size: small;"><br />
</span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="font-size: small;">L’anima non è interessata ai particolari, ma solo al contesto generale che troverà ovvero al programma di studi che avrà l’opportunità di affrontare. Questo accade anche se la nascita avviene in un contesto familiare violento e questo ci può fare dubitare che il meglio sia proprio quello. Un’anima sensibile può nascere in un certo ambiente anche per aiutare un altro essere, ad esempio il genitore violento che deve risolvere i suoi problemi di violenza. </span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="font-size: small;"><br />
</span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="font-size: small;">Non sono soltanto i figli naturali che scelgono i loro genitori, ma anche i figli adottati fanno lo stesso processo di selezione. I figli adottati si possono permettere di scegliere ancora più liberamente senza curarsi del posto e dell’individuo fisico che sarà il loro futuro genitore. I genitori fisici possono scegliere i loro figli solo a livello di qualità dell’anima, mentre l’adozione prevede che anche la scelta fisica oltre che quella spirituale. </span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="font-size: small;"><br />
</span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="font-size: small;">Molte volte i rapporti tra anime compagne si rivelano come forti amicizie che dimostrano che quelle anime si sono amate molto anche nel passato, perché l’amore è l’unica forza che può superare il tempo e lo spazio. Nell’amicizia l’affetto diventa più discreto e l'amore si mostra nell'aspetto più disinteressato rispetto la passione fisica. Tutti i nostri rapporti più significativi del presente hanno origine nel passato, per cui le persone che divengono molto importanti non le incontriamo solo una volta. </span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="font-size: small;"><br />
</span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="font-size: small;">Molto spesso incontriamo anime inserite in gruppi più grandi di quello familiare; sono anime che si incontrano per fare qualcosa che coinvolge contesti più vasti di quello familiare. In questo caso lo scopo che devono avere questi incontri è maggiore di quello che implica lo sviluppo del singolo individuo. In questi casi si vedono degli effetti che coinvolgono dei fatti di portata nazionale o mondiale (come nel caso di persone che vengono coinvolte nei grandi disastri naturali). </span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="font-size: small;"><br />
</span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="font-size: small;">Spesso alcuni gruppi di anime nascono in un paese e in un tempo specifico per preparare eventi che si vedranno maturare solo in futuro. E in alcuni casi non è detto che questi gruppi nascono solo per assolvere a dei compiti o delle missioni positive, perché alcune volte ci sono associazioni che si creano e che agiscono solo a fini malefici e vengono a scatenare dei conflitti religiosi o razziali. Anche gli schemi negativi restano attivi come avviene per quelli positivi, almeno finché l’entità non impara a trasformare il negativo in positivo. </span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="font-size: small;"><br />
</span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="font-size: small;">In ogni modo, anche i fini collettivi che vengono perseguiti sono assonanti con il nostro modo di pensare. Spesso veniamo attratti dallo stesso gruppo di anime con cui ci siamo uniti anche nel passato. Il ricordo di una forte esperienza di gruppo può avere un effetto molto potente per cui possiamo volere ripetere l'esperienza. Le anime restano attratte dai chi hanno conosciuto e da ciò che hanno fatto in passato, perché il principio resta sempre lo stesso: il lavoro deve continuare dal punto in cui è stato interrotto.</span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="font-size: small;"><br />
</span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="font-size: small;">La componente che unisce maggiormente le anime tra di loro è avere una comunione di intenti. Il fatto di creare dei rapporti così intensi tra gruppi di anime è uno degli scopi per cui siamo chimati a vivere sulla terra. Viviamo dei rapporti intensi, perché tutti i rapporti più forti hanno un maggiore potenziale evolutivo che possiamo attivare. Noi impariamo in modo più veloce se vediamo l'esempio degli altri e se impariamo dall’esperienza degli altri.</span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="font-size: small;">Le relazioni vengono ripetute finché non avremo trovato il modo di sanarle, perchè molti rapporti tra anime compagne possono avere una forte componente di rabbia e risentimento. Le relazioni problematiche nascono dai conflitti non affrontati o non risolti che l’anima deve imparare a risanare se vuole continuare la sua evoluzione. I rapporti umani più significativi riguardano sempre l’impegno di anime che vogliono condividere un processo di apprendimento e di crescita reciproca: e la crescita implica di dover affrontare dei conflitti. </span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="font-size: small;"><br />
</span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="font-size: small;">A volte la situazione non riguarda il fatto di eliminare un rapporto difficile che comporta dei problemi, ma riguarda la capacità di coltivare l'affetto e accrescere la nostra autostima malgrado tutto questo, quindi riguarda la capacità di crescere malgrado le difficoltà. E ogni volta che la nostra risposta riguardo una persona o la situazione è troppo emotiva questo è il segno che dobbiamo approfondire meglio ciò che la persona o la situazione stimolano. Spesso il problema non sono gli altri, ma siamo noi stessi e gli atteggiamenti che assumiamo: è questo che crea i problemi. </span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="font-size: small;"><br />
</span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="font-size: small;">Gli altri ci consentono di affrontare le situazioni e di ricevere le lezioni di cui abbiamo bisogno per la crescita della nostra anima e per la nostra evoluzione spirituale. In realtà, più l’anima diventa integra e maggiore sarà la sua capacità di stabilire dei rapporti armoniosi, per questo fatto il concetto di “anima gemella” non può pensarsi nel modo riduttivo e grossolano con cui siamo abituati a pensarlo. Invece dovremmo pensare che, quando saremo diventati molto più evoluti di quanto siamo, tutti diverremo anime gemelle per le altre anime.</span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="font-size: small;"><br />
</span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="font-size: small;">Buona erranza </span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="font-size: small;">Sharatan </span></span> <br />
<br /></div>
Sharatan ain al Ramihttp://www.blogger.com/profile/00602151759331893270noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4675928836349829506.post-10491193497164159012018-12-27T21:45:00.002+01:002018-12-31T01:48:20.965+01:00Oltre il tempo e lo spazio<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://4.bp.blogspot.com/-Fbftc_B-fcQ/XCUZZ9EjdaI/AAAAAAAAELQ/oepAEi-eFQEzeMUa342r3zkYX3c05Wy-wCLcBGAs/s1600/Sacred%2BIBIS%2Bin%2Bthe%2Btemple%2Bof%2BISIS.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1600" data-original-width="1000" height="400" src="https://4.bp.blogspot.com/-Fbftc_B-fcQ/XCUZZ9EjdaI/AAAAAAAAELQ/oepAEi-eFQEzeMUa342r3zkYX3c05Wy-wCLcBGAs/s400/Sacred%2BIBIS%2Bin%2Bthe%2Btemple%2Bof%2BISIS.jpg" width="250" /></a></div><br />
<div style="text-align: center;"><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="font-size: small;">“Se viaggi su una strada costruita con le tue mani, </span></span></div><div style="text-align: center;"><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="font-size: small;">giorno per giorno, arriverai dove vuoi arrivare.”</span></span></div><div style="text-align: center;"><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="font-size: small;">(Massima egiziana)</span></span></div><br />
<div style="text-align: justify;"><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="font-size: small;">Era il 1907 e una bambina giocava in casa quando cadde rovinosamente per le scale. La madre vide inorridita l’accaduto e accorse in aiuto della sua unica figlia di soli 2 anni. Fu chiamato un medico che dichiarò la morte della piccina dopo aver tenuto uno specchio e una piuma davanti alla sua bocca. Il padre, Reuben Eady faceva il sarto ed era corso a casa dopo l’incidente. Aveva telefonato ai parenti per dare annunciare la morte della figlia e per chiedere di confortare la madre distrutta dal dolore. </span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="font-size: small;"><br />
</span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="font-size: small;">Nel frattempo il medico era tornato per ricomporre la salma e per consegnare il certificato di morte in cui diceva che la bimba era morta per un trauma cranico causato dalla caduta dalle scale. Ma quale fu la sorpresa di tutti quando, al loro arrivo, trovarono la bimba che giocava seduta sul letto e che sembrava stare bene. Al padre furioso, il medico giurò che la bimba era morta o perlomeno lo sembrava, anche se adesso sembrava essere in ottima salute. </span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="font-size: small;"><br />
</span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="font-size: small;">La bambina coinvolta nello strano fatto si chiamava Dorothy Louise Eady, era nata il 16 gennaio 1904, e dopo l’episodio della presunta morte e resurrezione iniziò a mostrare strani comportamenti che stupirono i genitori. Raccontava dei sogni ambientati in una sontuoso palazzo dalle alte colonne circondato da un grande giardino fiorito. Spesso chiedeva ai suoi familiari di aiutarla a ritornare a casa sua. </span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="font-size: small;"><br />
</span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="font-size: small;">E quando sua madre diceva che lei era già a casa sua, la bimba rispondeva che non era vero e che quella in cui viveva, non era la sua vera casa. Dopo un po’ di tempo, nessuno faceva caso alle strane richieste della bimba ritenendole capricci, ed i familiari iniziarono a scherzare sulle sue strane richieste. Iniziarono a chiedere alla bambina dove fosse la casa dove voleva vivere. La bimba rispondeva che non lo sapevadov'era, ma voleva ritornare a casa sua. </span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="font-size: small;"><br />
</span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="font-size: small;">Quando Dorothy ebbe circa 4 anni, gli Eady decisero di fare una gita al British Museum, e vollero portare anche la bimba, perché la sua vivacità la spingeva a mettersi sempre nei guai. Fu così che, tutta la famiglia si ritrovò a gironzolare per le sale del British Museum e, quando arrivarono nelle sale delle antichità egizie, videro Dorothy correre ovunque, baciare i piedi delle statue delle divinità egizie, tutta allegra e felice. </span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="font-size: small;"><br />
</span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="font-size: small;">Infine la videro sedersi ai piedi di una mummia e non volere più rialzarsi per continuare il giro. Decisero di lasciarla in quelle sale dove sembrava stare così bene e di ritornare a riprenderla più tadr, dopo aver concluso la visita. Quando vollero riportarla a casa, la bambina disse che non andava con loro, ma che voleva restare con la sua gente. Fu necessario usare la forza per riportarla a casa. </span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="font-size: small;"><br />
</span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="font-size: small;">Dopo qualche mese dallo strano fatto, il signor Eady, passando davanti a una libreria vide i volumi dell’Enciclopedia dei bambini e decise di comprarli per Dorothy. Nell'opera vi era una sezione dedicata agli antichi egizi e, da quel giorno, di continuo Dorothy chiedeva alla madre di leggerle le cose degli antichi egizi. La madre che non ne poteva più di quelle letture, decise di insegnarle a leggere. </span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="font-size: small;"><br />
</span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="font-size: small;">La bambina imparò con una velocità incredibile e davanti alla foto della stele di Rosetta, Dorothy disse alla madre che lei quella lingua la conosceva, gli sarebbe stato sufficiente poterla ricopiare per riuscire a ricordarla. Quando ebbe 7 anni, Dorothy iniziò a capire il senso del suo sogno ricorrente in cui si vedeva dentro un grande palazzo circondato da un giardino fiorito. </span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="font-size: small;"><br />
</span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="font-size: small;">Mentre sfogliava il giornale, vide una foto che la lasciò senza fiato. Corse dal padre e gli mostrò la fotografia dicendo che lei conosceva il palazzo della foro, perché lo vedeva spesso nei suoi sogni. La foto del giornale mostrava il Tempio del faraone Seti Primo ad Abido e la bambina disse che era quello il palazzo in cui era vissuta, poi disse che il giardino fiorito non c’era più e che il palazzo sembrava in rovina. </span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="font-size: small;"><br />
</span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="font-size: small;">Il padre la rimproverò dicendole che non era bene dire le bugie, perché quel palazzo era nel deserto e nel deserto non fioriscono i giardini. La bambina non sembrò affatto convinta e, in seguito, quando trovò una foto dei faraone Seti I, la portò al padre dicendo che era stato un bell’uomo e un sovrano molto gentile. Il padre osservò che il faraone era morto da tremila anni, e che non sembrava affatto un bell’uomo. Poi le intimò di smetterla di dire le bugie.</span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="font-size: small;"><br />
</span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="font-size: small;">Ormai i genitori di Dorothy erano convinti che la caduta dalle scale era la causa deicomportamenti e delle ossessioni della figlia. Si erano accorti che la figlia era diversa dalle altre bambine: era ossessionata dall’Egitto, ma per tutto il resto era una bambina precoce, intelligente, curiosa, vivace e di carattere socievole sebbene un po’ solitaria rispetto alle bambine della sua età. </span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="font-size: small;"><br />
</span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="font-size: small;">La famiglia Eady era molto tollerante con le stranezze della figlia, ma i parenti erano preoccupati dalle sue idee religiose, soprattutto quando Dorothy disse che la religione cristiana era un'imitazione della religione egiziana e che la Vergine Maria con il Bambino Gesù somigliava alla dea Iside con suo figlio Horus. Queste idee giunsero all'orecchio anche del suo insegnante di religione che mandò a chiamare la madre e le chiese di far ravvedere quella figlia troppo “pagana”. </span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="font-size: small;"><br />
</span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="font-size: small;">Dorothy fu espulsa dalla scuola femminile di Dulwich quando si rifiutò di cantare un inno sacro in cui si chiedeva a Dio di maledire gli egiziani dalla pelle scura. Forse gli Eady speravano ancora di trasformare la figlia in una ragazza più convenzionale, infatti pensarono di mandarla in una convitto retto da monache. La ragazza confidò alla zia materna che era contenta di andarci così poteva fuggita facilmente, attraversare il mare e fuggire in Egitto. </span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="font-size: small;"><br />
</span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="font-size: small;">Questo piano impedì alla famiglia di dare seguito ai suoi propositi e li persuase a lasciarla a casa facendola studiare alla scuola pubblica. Dorothy iniziò a frequentare la chiesa cattolica anche se diceva di essere seguace solo dell’antica religione egizia. La madre era preoccupata di questi atteggiamenti e si persuase che la figlia era condannata all’inferno. </span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="font-size: small;"><br />
</span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="font-size: small;">Quando ebbe 10 anni, la bambina si trovò a gironzolare nelle sale del British Museum, dove andava quando saltava la scuola. Nelle sale silenziose del Museo incontrò un vecchio signore molto curato e distinto, con piccole mani ornate da un grande scarabeo. </span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="font-size: small;"><br />
</span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="font-size: small;">Il signore in questione, le chiese cosa ci faceva tutta da sola nel museo. La bambina rispose che stava nel posto dove poteva imparare quello che gli interessava veramente sapere, e poi aggiunse che la sua passione era l’antico Egitto. Il signore distinto era il Conservatore delle Antichità egizie ed assire del British, il famoso egittologo, sir Leonard Wooley detto il Vecchio. </span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="font-size: small;"><br />
</span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="font-size: small;">Sir Leonard decise di diventare il suo maestro non ufficiale e, per anni, il suo ufficio nel museo fu la meta preferita di Dorothy. La ragazza si dimostrò assai portata per il disegno e anche per la traduzione del Libro dei Morti. Davanti allo stupore del professore per la sua velocità nell’apprendere e nel tradurre con precisione le formule e gli scongiuri magici tracciati a protezione dei defunti, le bambina rispondeva che stava solo ricordando le cose, perché quelle cose lei già le conosceva, nel passato. </span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="font-size: small;"><br />
</span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="font-size: small;">Erano gli anni della Prima Guerra mondiale e, una sera la bambina vide il primo Zeppelin sorvolare Londra e poi esplodere. L’anno seguente, iniziarono i bombardamenti tedeschi su Londra. Un giorno mentre Dorothy prendeva l’autobus per andare a scuola di danza, suonarono le sirene dell’allarme e la bambina si rifugiò in una pasticceria. Finito l'allarme non volle più andare a scuola e decise di fare ritorno, a piedi, verso casa. Questa decisione le evitò di restare uccisa sotto le macerie della sua scuola di danza che fu distrutta da una bomba. </span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="font-size: small;"><br />
</span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="font-size: small;">In seguito allo scampato pericolo, i genitori la mandarono in campagna nella fattoria della nonna dove la ragazza visse un bel periodo. Faceva a gara di corsa con gli altri bambini, si arrampicava sugli alberi e giocava ai faraoni. Cavalcava un cavallo bianco che aveva chiamato Mut-hotep cioè “la dea Mut è soddisfatta”. </span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="font-size: small;"><br />
</span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="font-size: small;">Dorothy frequentava la scuola di campagna e una biblioteca dove prendeva in prestito tutto ciò che trovava sull’Egitto. Solo alla fine della guerra fece ritorno a Londra, ma inioziò ad avere nostalgia della campagna. Era ormai una adolescente di 14 anni, una ragazza depressa, goffa e annoiata. Una sera, dopo una giornata noiosa come molte altre, andò in camera e si preparò per la notte: indossò la camicia da notte ricamata dalla madre e si coricò. Provò a leggere ma si sentiva stanca perciò spense la luce per dormire. </span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="font-size: small;"><br />
</span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="font-size: small;">Quello che avvenne in seguito, fu incredibile e la stessa Dorothy lo raccontò nel suo diario, dicendo che ricordava tutto come se fosse appena accaduto. Mentre stava per appisolarsi sentì un peso gravarle sul corpo. Si risvegliò e vide un viso maschile che la fissava, con le mani sulla scollatura della camicia da notte. Vide il volto della mummia di Seti che la fissava, e allora gridò terrorizzata, sconvolta dall’orrore ma anche colma di gioia. </span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="font-size: small;"><br />
</span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="font-size: small;">In seguito, Dorothy raccontò che era una sensazione incredibile e sconvolgente. La mummia le aveva strappato la camicia da notte, e lei aveva urlato terrorizzata. La madre che dormiva nella camera accanto era corsa a vedere cosa avveniva. Le aveva chiesto chi gli avesse strappato la camicia da notte, e lei aveva risposto che aveva avuto un incubo e che si era strappata la camicia da sola, ma sapeva che non era vero. </span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="font-size: small;"><br />
</span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="font-size: small;">Come poteva dire a sua madre che gli era apparsa la mummia di Seti I e che il suo sguardo era quello di un uomo sfuggito dall’inferno che aveva trovato la via di fuga? Da quel momento Dorothy ebbe molti contatti con quella presenza. Qualche notte dopo la ragazza fece un sogno in cui vide vestita come una giovane egiziana che stava in una enorme stanza insieme ad altre ragazze. Un uomo molto vecchio entrava nella stanza e controllava che tutte le ragazze fossero al suo posto. </span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="font-size: small;"><br />
</span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="font-size: small;">Poi la scena del sogno si spostava in una grande sala sotterranea circondata da un canale colmo di acqua. In quel salone, la ragazza incontrava un uomo alto e molto severo, vestito da gran sacerdote che la interrogava e la picchiava con un bastone, quando lei si rifiutò di rispondere alle sue domande. A quel punto Dorothy si svegliava sempre piena di angoscia. </span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="font-size: small;"><br />
</span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="font-size: small;">Al tempo in cui Dorothy faceva quel sogno non sapeva che la sala era quella del Tempio di Seti I ad Abido. Dietro a quel tempio si erge uno dei più misteriosi e inconsueti edifici di tutto l’Egitto. La costruzione nota come Osirion, in origine era una grande sala sotterranea fatta di monumentali blocchi di arenaria rossa e di calcare bianco con pilastri monolitici che sostenevano delle architravi poderose e il tetto. </span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="font-size: small;"><br />
</span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="font-size: small;">Al centro dell’Osirion si ergeva un’isola con una costruzione a tumulo circondata da un canale artificiale con le due gradinate che scendono all’acqua. L’ Osirion è la falsa tomba di Seti e, si è pure creduto, che fosse la rappresentazione dell’isola della Creazione descritta nella cosmogonia egiziana. E si è anche creduto che fosse la tomba di Osiride che si dice dorma circondato dalle acque. </span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="font-size: small;"><br />
</span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="font-size: small;">A 14 anni, Dorothy non conosceva affatto queste cose, ma sognava spesso di essere interrogata e percossa dal sacerdote. Il sogno è molto veritiero e sua madre accorre per confortarla quando chiede aiuto. Ma, la cosa più strana di tutte è che la sua voce, la voce della figlia quando chiede aiuto non assomiglia affatto alla sua voce consueta. Sua madre sa che soffre di incubi ricorrenti, e poi scopre che Dorothy soffre anche di sonnambulismo, perché scopre che si alza ed esce nel sonno. </span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="font-size: small;"><br />
</span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="font-size: small;">Proprio a causa di questi disturbi, a circa 16 anni, Dorothy può passare il tempo come vuole: legge, raccoglie antichità egizie e visita il British Museum. Intanto il padre, il signor Eady cerca una svolta alla loro vita, per cui lascia il mestiere di sarto e cerca di investire nella nascente industria cinematografica. </span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="font-size: small;"><br />
</span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="font-size: small;">Di lui sappiamo che, oltre a fare il sarto si divertiva anche ad esibirsi come prestigiatore con un nome d’arte. Lavorando nei piccoli cabaret e nei teatri minori intuisce che il cinema nascente può diventare un affare sicuro. Si era nel 1920 e, il signor Eady decise di prendere moglie e figlia e andare in giro per le isole britanniche alla ricerca di un bel posto da trasformare in sala cinematografica.</span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="font-size: small;"><br />
</span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="font-size: small;">Per Dorothy inizia un altro periodo felice, perché ovunque si fermavano poteva cercare una biblioteca in cui prendere in prestito le opere su cui fare ricerche sull’amato Egitto. Ebbe modo di vedere Stonehenge che la impressionò e le fece pensare che i grandi viaggi non erano inconsueti nell’antichità e che forse gli egiziani avevano viaggiato anche oltre il Mediterraneo. </span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="font-size: small;"><br />
</span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="font-size: small;">Sbarcarono in Irlanda e Dorothy simpatizzò subito per la causa irlandese e, in seguitò dichiarò che non si era mai sentita affatto a casa sua, in Inghilterra. Intanto, il signor Eady, aveva trovato il posto adatto a Plymouth dove ristrutturò una ex-pista di pattinaggio trasformandola in sala cinematografica. Iniziò le proiezioni e le intervallò con spettacoli a cui Dorothy prendeva parte nelle vesti di cantante e danzatrice. </span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="font-size: small;"><br />
</span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="font-size: small;">La ragaza si esibiva con un’altra ragazza in varie scene e tableua vivant tra cui una rappresentatnte il mito di Osiride e Iside nel corso del quale eseguivano il Lamento di Iside e Nephthys, che Dorothy accompagnò con una nenia che le risuonava in testa fin da qiuando era bambina. Quelli che videro gli spettacoli dissero che Dorothy era dotata di una “gorgheggiante voce da soprano” che fu molto apprezzata dagli spettatori. </span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="font-size: small;"><br />
</span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="font-size: small;">Gli ultimi anni della sua adolescenza furono felici e scorsero tra queste serate musicali organizzate dal padre e sue le ricerche. Dorothy che si andava persuadendo che la reincarnazione fosse una realtà di cui lei era una prova vivente. Ma non trovò nessuno disposto a condividere le sue idee, per cui frequentò degli spiritualisti e qualcuno gli disse che, quando era caduta dalle scale, da piccina, uno spirito si era impadronito del suo corpo. </span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="font-size: small;"><br />
</span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="font-size: small;">Spaventata, incerta e confusa, Dorothy decise di continuare le sue ricerche senza chiedere altro, finché lesse un articolo di giornale in cui si diceva che il governo egiziano era molto allarmato per la vendita dei suoi tesori archeologici. A quel punto Dorothy aveva già 25 anni, aveva accumulato un piccolo tesoro di reperti di poco valore, ma decise di rispedire al Dipartimento delle Antichità Egiziane, a Il Cairo, il suo modesto tesoro. </span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="font-size: small;"><br />
</span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="font-size: small;">Qualche tempo dopo fu contattata dalle autorità egiziane che, seputo del suo amore per l'Egitto le offrirono un posto in una rivista egiziana che si occupava di pubbliche relazioni, a Londra. Contro il parere della sua famiglia, lei accetta il lavoro, e fu così che avvenne l'incontro con un giovane dell’alta borghesia egiziana, Imam Abdel Meguid, che studiava il sistema scolastico inglese. </span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="font-size: small;"><br />
</span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="font-size: small;">Da quell’incontro nacque una simpatia e una proposta di matrimonio che ella accettò. Una volta ancora senza l’appoggio della famiglia, accettò di raggiungere il futuro sposo che la chiamava in Egitto e Dorothy non esitò. Arrivò a Porto Said nel 1933 e, mentre un marinaio gli indicava il porto che si avvicinava, lei pensò:«Madre, finalmente sono tornata a casa.»</span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="font-size: small;"><br />
</span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="font-size: small;">Entrando al Cairo sentì che nulla la accumulava con i suoi compatrioti, e scrisse che si meritò a pieno l’antipatia della comunità britannica per il suo atteggiamento verso di loro. Il marito non tardò a capire che la moglie era inadatta alla vita domestica e che assai più testarda di quanto si potesse sopportare. Dopo il matrimonio Dorothy disse che aveva avuto compassione per il marito per la vita che aveva fatto con una moglie come lei. </span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="font-size: small;"><br />
</span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="font-size: small;">Confessò che l’aveva quasi assassinato con una cucina peggiore di quella inglese che era già pessima di suo. Lo aveva quasi ucciso di noia con le sue storie sull’Egitto mentre lui amava la modernità. Insomma avevano due caratteri opposti, e quel matrimonio fu coronato dalla nascita di un figlio che Dorothy chiamò Seti, come l’amato re dell’antico Egitto che aveva ricominciato a comparire nei suoi sogni, e non solo in quelli. </span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="font-size: small;"><br />
</span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="font-size: small;">Durante gli anni del matrimonio era accaduto che Dorothy si era ammalata, e suo suocero che era andato a vedere se stava meglio, aveva visto che sua nuora era vegliata da un faraone seduto sul letto. Ma, durante gli anni del matrimonio, come disse più tardi, le visite di Sua Maestà erano rare, tranne qualche evento che ebbe come testimoni il suocero e i genitori di Dorothy. </span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="font-size: small;"><br />
</span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="font-size: small;">Dopo la nascita del figlio Seti, i rapporti tra gli sposi si sono molto raffreddati, anche perché gli comportamenti della donna erano troppo inconsueti. Di notte la videvano alzarsi e raggiungere la scrivania presso la finestra, quindi scriveva con velocità come sotto la dettatura di qualcuno, e tracciava dei messaggi strani, fitti e pieni di frammenti di geroglifici. </span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="font-size: small;"><br />
</span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="font-size: small;">Dorothy ricorda che scriveva sotto dettatura di un uomo chiamato Hor-Ra che sembrava avere il compito di narrare una storia che lo annoiava. L'uomo diceva poche parole alla volta, e la sua dettatura andò avanti per lungo tempo. Ttto accadeva di notte, quando Dorothy veniva ridestata dal sonno e doveva alzarsi per scrivere quei pezzi della sua storia. Ma quando, al risveglio doveva decifrare lo scritto tutto era difficile, perché lo scritto le sembrava vago e incerto. </span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="font-size: small;"><br />
</span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="font-size: small;">Quella scrittura frammentaria andava riordinata, perciò fu necessario quasi un anno per riordinare la storia. Quando la storia fu ricomposta Dorothy seppe, che i suoi genitori, nella sua precedente vita vissuta in Egitto, erano gente di umili origini. La madre vendeva verdure alle truppe e il padre era stato un soldato di stanza presso l’attuale Shunet El Zebib. La madre l'aveva chiamata Bentreshyt (Arpa di Gioia) ed era morta quando la bimba aveva solo 2 anni. </span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="font-size: small;"><br />
</span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="font-size: small;">Il padre fu trasferito a Tebe e non potendo temnere con sé la piccola, decise di affidarla al tempio, perché fosse educata come una sacerdotessa. Il grande sacerdote del tempio era Antef, un uomo potente e molto temuto. Quando Bentreshyt ebbe 12 anni le fu chiesto se voleva restare al tempio o se voleva sposarsi; lei rispose che voleva restava nel tempio. Antef le spiegò che questo significava fare un voto di castità e non avere una famiglia. </span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="font-size: small;"><br />
</span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="font-size: small;">Negli anni che seguirono venne addestrata da Antef in persona con un addestramento severo. La ragazza imparò la parte che avrebbe impersonato nel mito della morte e resurrezione di Osiride, una parte che poteva essere impersonata solo da sacre vergini. Il tirocinio di sacerdotessa era molto duro, perché la sacra rappresentazione andava eseguita con un rituale dalla precisione estrema, in cui non veniva ammesso neppure il minimo errore. </span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="font-size: small;"><br />
</span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="font-size: small;">Nella rappresentazione la parte di Horus, il figlio di Iside e Osiride, era riservata al faraone oppure a qualcuno a cui il sovrano delegava il grande onore. I personaggi erano rappresentati dai sacerdoti e dalle sacerdotesse del tempio, e era prescritto che le donne che rappresentavano Iside e Nephthys fossero delle vergini. Il dramma si svolgeva in vari giorni e in vari luoghi anche all’aperto, mentre la parte della rappresentazione con la morte di Osiride avveniva nel tempio. </span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="font-size: small;"><br />
</span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="font-size: small;">Per i fedeli, il dramma accadeva davanti ai loro occhi, così come pure la ricerca del corpo del dio avveniva lungo le rive del Nilo. Nella storia narrata da Hor-Ra, si dice che la giovane seppe della visita di Sua Maestà che si recò ad Abido per seguire i lavori del tempio che stava costruendo. Avvenne che il re, passando nel giardino del tempio, vide Bentreshyt che raccoglieva dei fiori; e il resto avvenne di conseguenza. </span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="font-size: small;"><br />
</span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="font-size: small;">la vestale eil sovrano divennero amanti e quando la ragazza restò incinta, per non compromettere Seti, lei preferì uccidersi. Seti soffrì molto per la sua morte e, quando morì a sua volta la cercò nell’oltretomba ma non l’aveva trovata, almeno fino a quel momento. </span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="font-size: small;"><br />
</span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="font-size: small;">Intanto il matrimonio di Dorothy andò a rotoli, perché il marito era stanco e lei non sapeva spiegare quello che accadeva. Andò a finire che si separarono: lui si sposò con una lontana cugina più adatta al suo carattere e lei con il Dipartimento Egiziano per le Antichità; così che tutti furono felici e contenti. In seguito, Dorothy e il figlio andarono a vivere in una casetta e lei iniziò a fare la disegnatrice per il Dipartimento Egiziano per le Antichità. </span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="font-size: small;"><br />
</span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="font-size: small;">Iniziò a lavorare con il dottor Selim Hassan (1866-1961), egittologo di fama mondiale che scoprì la quarta piramide e che scavò nella valle di Giza. Nell’opera in 10 volumi, che ha dedicato agli scavi di Giza vi è una “speciale menzione, con sincera gratitudine” per Dorothy Eady. Dorothy ebbe la fortuna di conoscere i più grandi egittologi e con Hassan imparò a ordinare i materiali con metodo scientifico, per lui fece disegni e mappe che documentarono i suoi famosi scavi. </span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="font-size: small;"><br />
</span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="font-size: small;">Il figlio di pochi mesi era sempre con lei, anche se era impegnata nel suo lavoro, ma Seti non era un bimbo noioso e tutti lo amavano, per cui non era un problema portarlo ovunque andasse. Quando non era agli scavi, Dorothy era impegnata nelle biblioteche, al museo del Cairo oppure studiava i geroglifici. Di notte spesso entrava da sola nella grande piramide, ma nessuno seppe mai cosa accadeva. </span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="font-size: small;"><br />
</span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="font-size: small;">Seppure udirono che l’eccentrica signora mormorava strane parole in lingue sconosciute, nessuno volle indagare mai su ciò che faceva. A questo riguardo sappiamo che anche Napoleone Bonaparte volle restare chiuso per una notte, nella Grande Piramide, quando uscì era pallido e molto sconvolto, ma non volle rivelare cosa gli accadde quella notte e disse solo che nessuno l'avrebbe creduto. </span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="font-size: small;"><br />
</span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="font-size: small;">Intanto continuavano le visite del re che avvengono sempre di notte, e sappiamo che Dorothy può vedere anche le entità che vivono “attaccate” alle antichepiramidi. Vedere un fantasma non era una cosa che potesse spaventarla. Nel 1939 si persuase che la sua vita non era adatta per un bambino e acconsentì ad affidare suo figlio che allora aveva 5 anni, all’ex marito e alla sua famiglia. In seguito dedicò la sua vita affettiva agli animali e adottò una congrega di gatti, cani, oche, asini, uccelli e serpenti: un falco pellegrino fece il nido accanto alla sua casa. </span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="font-size: small;"><br />
</span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="font-size: small;">Quando il dottor Selim andò in pensione iniziò a collaborare con il noto archeologo Ahmed Fakhry, mentre cresceva la sua fama e si faceva conoscere per la sua notevole capacità di integrare le lacune dei testi e delle iscrizioni. Divenne anche amica del dottor Klaus Baer, docente di egittologia all’Istituto Orientale e al Dipartimento di Lingue e di Civiltà del Vicino Oriente dell’Università di Chicago, e l'amicizia iniziò quando il dottor Baer fu assegnato a un progetto di ricerca coordinato dal professor Fakhry.</span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="font-size: small;"><br />
</span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="font-size: small;">Dorothy fu stimata per le sue esperienze intuitive e per le sue straordinarie conoscenze sull’Egitto. Molti sapevano che ella aveva visioni e che adorava gli antichi dei egiziani, ma accettava l’indagine scientifica. Quando entrava negli antichi templi si toglieva le scarpe e si manteneva facendo visite guidate, ma non tutti accettavano i suoi atteggiamenti eccentrici. </span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="font-size: small;"><br />
</span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="font-size: small;">Era una persona pittoresca, ma la cosa che stupiva più in lei era la velocità con cui si adattava a qualunque classe sociale incontrasse e come, in ogni occasione, aveva l’atteggiamento giusto. Dissero che, pur non essendo un’egittologa diplomata conosceva perfettamente la lingua dell’Egitto antico, conosceva l’arte e la religione egiziana benissimo tanto che collaborò a rielaborare gli scritti di Selim Hassan e di Ahmed Fakhry. </span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="font-size: small;"><br />
</span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="font-size: small;">Certamente a lei dobbiamo il fatto di avere ripulito e rimesso in ordine lo stile di quegli autori che non erano certo di lingua inglese. La cosa sicura è che Dorothy fu una disegnatrice di prim’ordine e che fu anche un’autrice prolifica che scrisse molti libri, articoli, saggi e monografie di grande valore e di ampio respiro intellettuale. Solo dopo 19 anni che viveva in Egitto ebbe il coraggio di andare ad Abido, anche se aveva detto che il suo sogno era di andare a Abido, vivere ad Abido e essere sepolta ad Abido. </span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="font-size: small;"><br />
</span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="font-size: small;">Il viaggio ad Abido racchiudeva la storia d'amore per Seti. La storia narrava di viaggi astrali, di materializzazioni e di relazioni soprannaturali con un amante fantasma che l’aveva cercata e che l’aveva ritrovata dopo secoli. Per questi motivi Dorothy non accettava di passare la notte in casa di altri e quando avvenne che, una notte dovette passare la notte presso un’amica, l’amica gli disse che l’aveva sentita lamentarsi.</span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="font-size: small;"><br />
</span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="font-size: small;">Quando era andata a vedere come stava l’aveva vista cianotica che giaceva immobile come in uno stato comatoso. Il mattino dopo lei aveva detto che, mentre dormiva il suo akh (corpo astrale) usciva dal corpo, e vi ritornava prima del risveglio. Già dai primi tempi del soggiorno in Egitto, Seti aveva l’abitudine di andarla a trovare. Fin da quando aveva 14 anni si era abituata alle strane visite notturne del suo amante ma, finché era sposata il sovrano era stato discreto.</span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="font-size: small;"><br />
</span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="font-size: small;">Dopo la separazione dal marito, la presenza del re si era fatta più concreta, tangibile e pressante. Dorothy raccontò al suo amico Hanny El Zeini, l’unico a cui confidò le sue esperienze soprannaturali, che aveva fatto molti viaggi astrali per andare da Seti, ma questo accadeva solo se il sovrano gli mandava un messaggero che la conduceva alla sua presenza. </span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="font-size: small;"><br />
</span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="font-size: small;">Dorothy disse che aveva acconsentito a far materializzare re Seti in modo più “materiale” perché aveva acconsentito a donargli una parte del suo sekhem, cioè una parte del suo potere spirituale. Il re aveva usato l’aspetto di un uomo giovanile sui cinquant'anni, perché era l’età che amava di più essendo il tempo in cui si erano conosciuti e amati. </span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="font-size: small;"><br />
</span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="font-size: small;">Finché lei era sposata il sovrano non aveva osato diventare invadente, ma come donna libera poteva fare ciò che voleva. E l'arrivo ad Abido coincise, come prima mossa, con una visita al tempio di Seti, e la visita si protrasse tutta la notte. Dorothy trascorse la notte bruciando l'incenso, pregando Iside e Osiride e tutti gli dei protettori che l’avevano aiutata a giungere in Egitto. </span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="font-size: small;"><br />
</span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="font-size: small;">Dorothy ebbe la sensazione che l’Osirion fosse il luogo come mai avrebbe immaginato, e il mattino dopo, uscì dal tempio ringiovanita e ritemprata. Fino ad allora aveva avuto bisogno di occhiali per leggere ma, nel tempio, ebbe l’intuizione di lavarsi gli occhi con l’acqua della fonte, nella Sala Centrale. Da quel giorno non ebbe più bisogno di usare gli occhiali. In seguito usò l’acqua per curare amici e conoscenti e tutti quelli che chiedevano il suo aiuto per vari motivi. </span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="font-size: small;"><br />
</span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="font-size: small;">Tutto era iniziato quando una donna le aveva chiesto se conosceva un’antica magia egizia adatta a curare suo figlio. Dorothy aveva accettato e guarito il bambino con l’acqua dell’Osirion e così oltre alla fama di egittologa guadagnò anche una fama di guaritrice e di esperta di magia egizia. Dal 1956, Seti gli chiese di non avere più nessun contatto intimo perché essere ad Abido equivaleva a una nuova consacrazione agli dei, e lei non poteva tradire il suo voto di fedeltà al tempio. </span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="font-size: small;"><br />
</span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="font-size: small;">Gli ultimi 25 anni della sua vita, Dorothy li trascorse con i suoi animali e con l’amico più fidato, il dottor Hanny El Zeini, un chimico industriale e ingegnere metalmeccanico oltre che un appassionato di antichità. Egli l'aveva conosciuta mentre Dorothy protestava per la questione di Suez esprimendosi con una passione da egiziana purosangue malgrado fosse inglese. Gli fu presentata come “la signora Omm Seti” ovvero come la madre di Seti, e gli piacque subito. </span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="font-size: small;"><br />
</span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="font-size: small;">La prima impressione che ebbe di lei, fu la sua franchezza, la sua sincerità e la sua onestà. El Zeini disse che Dorothy, Omm Seti, era in tutto e per tutto una signora dell’età dei Ramessidi, interessata poco al presente, e estranea a un mondo che ha come problemi l’inquinamento, la guerra e le sommosse e altre cose simili. </span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="font-size: small;"><br />
</span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="font-size: small;">Divennero molto amici e El Zeini fu l’unico che conobbe tutti i particolari della vita di Dorothy. Essendo un egiziano purosangue era consapevole delle tradizioni e della eredità spirituale del suo paese: la reincarnazione faceva parte della conoscenza metafisica degli egiziani. Questa idea fece parte delle dottrine dei più grandi eruditi dell’antichità, come Talete, Pitagora, Platone e tanti altri. </span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="font-size: small;"><br />
</span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="font-size: small;">Senza questa concezione non sarebbe possibile spiegare la cura che gli egizi avevano per la mummificazione e la cura dell'involucro fisico. Non era consueto che Dorothy parlasse della sua vita e della sua reincarnazione, ma la storia di un amore forte come quello che la unì a Seti, un amore tanto intenso da superare il tempo e lo spazio non si potrebbe spiegare diversamente.</span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="font-size: small;"><br />
</span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="font-size: small;">Buona erranza </span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="font-size: small;">Sharatan</span></span><br />
<br />
</div>Sharatan ain al Ramihttp://www.blogger.com/profile/00602151759331893270noreply@blogger.com2tag:blogger.com,1999:blog-4675928836349829506.post-64697207502137969862018-12-18T23:22:00.001+01:002018-12-18T23:22:47.137+01:00Ciò che dipende da noi<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://3.bp.blogspot.com/-l9BpRM5Wv9s/XBlylOto-qI/AAAAAAAAELE/eQzN0uO7W1k8T6EsTC0Vt3oxRmTjIDVugCLcBGAs/s1600/M-Y-5%2529.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="590" data-original-width="604" height="391" src="https://3.bp.blogspot.com/-l9BpRM5Wv9s/XBlylOto-qI/AAAAAAAAELE/eQzN0uO7W1k8T6EsTC0Vt3oxRmTjIDVugCLcBGAs/s400/M-Y-5%2529.jpg" width="400" /></a></div><br />
<div style="text-align: center;"><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="font-size: small;">“Nessuna cosa avviene senza la Provvidenza;</span></span></div><div style="text-align: center;"><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="font-size: small;">accetta docilmente i suoi decreti. Ma chi li comprende</span></span></div><div style="text-align: center;"><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="font-size: small;">non si avvicinerebbe ad un muro pericolante.” </span></span></div><div style="text-align: center;"><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="font-size: small;">(Mencio)</span></span></div><br />
<div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia, "Times New Roman", serif;"><span style="font-size: small;">La vita è una conquista fatta di opera paziente, lunga e, molto spesso, travagliata. Lo sanno coloro che hanno saputo costruire, gli uomini che sono stati capaci di trarre da sé tutte le energie latenti per applicarle a un ideale che avevano dentro e che hanno reso concreto in opere ammirevoli. </span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia, "Times New Roman", serif;"><span style="font-size: small;"><br />
</span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia, "Times New Roman", serif;"><span style="font-size: small;">Gli altri si fermano, talvolta, soltanto all’ammirazione, ma non pensano a studiare la genesi, gli sviluppi, le difficoltà e i superamenti. Nella vita nulla è gratuito. Le cose che lo sembrano, si dimostrano nella realtà le più costose. Su questo punto fondamentale, il nostro agire, insistiamo tanto, perché il Primo Protettore invisibile siamo noi stessi; con le nostre azioni. </span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia, "Times New Roman", serif;"><span style="font-size: small;"><br />
</span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia, "Times New Roman", serif;"><span style="font-size: small;">Il nostro karma condiziona, anzi determina ogni altra protezione, che è subordinata a questa. Inoltre per coloro che prendono a pretesto l’esistenza del male e del dolore per negare Dio, aggiungiamo la testimonianza che esprime il consenso universale presso tutti i popoli sulla causa vera del male e del dolore fra gli uomini. Sarà, forse, per qualcuno, una luce che illuminerà angoli oscuri di anime in cerca della verità.</span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia, "Times New Roman", serif;"><span style="font-size: small;"><br />
</span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia, "Times New Roman", serif;"><span style="font-size: small;">Noi siamo protetti automaticamente contro i mali che non fanno parte del nostro karma perché non ci appartengono. Per questa ragione, il saggio che conosce questa legge è calmo e sereno dinanzi alle minacce dei mali dell’esistenza: al contrario, chi ignora questa legge teme e trema ad ogni minaccia. </span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia, "Times New Roman", serif;"><span style="font-size: small;"><br />
</span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia, "Times New Roman", serif;"><span style="font-size: small;">Vi sono cose nella nostra esistenza che dipendono totalmente da noi, altre che ne dipendono solo in parte, mentre c’è poi, qualcuna che è del tutto fuori della nostra sfera di azione e di influenza perché opera di chi governa la vita, con una Saggezza che è al di là della nostra limitata comprensione. </span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia, "Times New Roman", serif;"><span style="font-size: small;"><br />
</span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia, "Times New Roman", serif;"><span style="font-size: small;">Nella costruzione della nostra esistenza, è di grande importanza discernere queste cose, perché ciò rende più lieve il travaglio dei nostri giorni, mentre può anche darci la forza di concentrare di più i nostri sforzi a sviluppare maggiormente l’energia necessaria per la nostra collaborazione alla costruzione della vita stessa.</span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia, "Times New Roman", serif;"><span style="font-size: small;"><br />
</span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia, "Times New Roman", serif;"><span style="font-size: small;">La partecipazione è indispensabile per lo stesso progresso spirituale. G. Barbarin ha scritto: Dio può tutto con te, ma non può far nulla senza di te. Così, è erroneo tanto il fatalismo che paralizza ogni attività dell’uomo, come il folle attivismo di chi ritenesse di fare tutto da solo. </span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia, "Times New Roman", serif;"><span style="font-size: small;"><br />
</span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia, "Times New Roman", serif;"><span style="font-size: small;">La mossa o l’immobilità cioè la partecipazione dell’uomo, secondo ciò che il momento richiede, è nell’ambito di un piano entro il quale egli agisce. Attraverso le ripetute esperienze si sviluppa il discernimento e la volontà di questa partecipazione. A questo fine, è soprattutto necessario capire che l’uomo non può fare tutto perché non tutto dipende da lui. Ma quali sono le cose che può fare e quali no?</span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia, "Times New Roman", serif;"><span style="font-size: small;"><br />
</span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia, "Times New Roman", serif;"><span style="font-size: small;">Se c’è questo piano più vasto, entro il quale egli si può muovere, quale è il grado della partecipazione umana? Ma la nostra ignoranza è tale che noi non vediamo, tante volte, ciò che dovremmo fare e di conseguenza ci asteniamo dall’agire. Ma anche allora il Protettore Invisibile, che ben conosce la nostra condizione, agisce in nostro aiuto e soccorso secondo le circostanze, come la mamma per il suo piccino incosciente.</span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia, "Times New Roman", serif;"><span style="font-size: small;"><br />
</span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia, "Times New Roman", serif;"><span style="font-size: small;">Tutta l’antica saggezza ha insegnato che nell’esistenza umana vi sono cose che dipendono dall’uomo e altre che non dipendono da lui. Si può agire soltanto su quelle che sono in nostro potere - afferma Seneca - sulle altre no e, quindi, è vano crucciarsi per esse. L’azione che si deve esercitare su ciò che dipende da noi, deve essere decisiva ed energica.</span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia, "Times New Roman", serif;"><span style="font-size: small;"><br />
</span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia, "Times New Roman", serif;"><span style="font-size: small;">Sono moltissimi i guai dell’uomo causati dalla sua ignavia e dalla sua viltà, originati dalla mancata azione che dipende esclusivamente da lui. Proprio al fine di affinare gli strumenti per questa azione necessaria, si deve educare l’uomo fin da quando si affaccia alla vita. La volontà è lo strumento meraviglioso che va impiegato e di cui pochi conoscono la prodigiosa efficacia.</span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia, "Times New Roman", serif;"><span style="font-size: small;"><br />
</span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia, "Times New Roman", serif;"><span style="font-size: small;">Da ciò nasce anche il dovere per ciascuno di educare se stesso a quelle virtù che i nostri padri ritenevano la vera espressione dell’uomo: la tenacia, la pazienza e la costanza, il coraggio, la prudenza, la fortezza, la giustizia, la temperanza, etc., sono i cardini sui quali deve essere saldamente imperniata l’esistenza umana. </span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia, "Times New Roman", serif;"><span style="font-size: small;"><br />
</span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia, "Times New Roman", serif;"><span style="font-size: small;">Quando le cose vanno male, è tipico degli uomini meno evoluti accusare gli altri dei propri guai, invece di ricercare la causa in se stessi. Chi si aspetta dagli altri quello che deve fare da solo, avrà sempre il dolore per compagno finché si sveglia dal suo sonno che lo rende inerte e pesante a se stesso.</span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia, "Times New Roman", serif;"><span style="font-size: small;"><br />
</span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia, "Times New Roman", serif;"><span style="font-size: small;">È necessario far leva anzitutto sulle proprie capacità, sulle facoltà che ognuno ha il dovere di sviluppare sempre di più. Sono questi gli strumenti che Dio ci ha dati per il nostro lavoro. Contare su se stessi, è mettersi nella più favorevole condizione per migliorare. E per essere aiutati.</span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia, "Times New Roman", serif;"><span style="font-size: small;"><br />
</span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia, "Times New Roman", serif;"><span style="font-size: small;">Nessuno, in un certo senso, parte con un’anima fatta, definita, completa; ognuno lavora a farsela, a definirla, a completarla. Le vicende della vita servono a questo. E Dio aiuta chi si aiuta. Dobbiamo saper trovare in noi la forza e le risorse per trarci fuori dalle situazioni pesanti. Non lasciate inutilizzate le capacità che possediamo, intelligenza, ragione, sentimento, volontà. </span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia, "Times New Roman", serif;"><span style="font-size: small;"><br />
</span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia, "Times New Roman", serif;"><span style="font-size: small;">Devono essere queste le nostre forze e le nostre armi. Soprattutto la volontà. Agire come se tutto dipendesse da noi per questo è necessario trarre da sé tutto il meglio, senza lasciarlo dormire nell’indolenza. Contare soprattutto sulla volontà, questa forza prodigiosa data all’uomo per superare gli ostacoli che si frappongono nel suo cammino. Tenacia, pazienza, costanza sono le virtù dinanzi alle quali tutte le cose umane si piegano.</span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia, "Times New Roman", serif;"><span style="font-size: small;"><br />
</span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia, "Times New Roman", serif;"><span style="font-size: small;">L’attendere passivamente l’aiuto degli altri è uno dei peggiori stati d’animo dell’uomo. L’incapacità a trovare in sé la forza per fronteggiare le situazioni è uno stato di povertà morale, la vera, quella che più propriamente si può chiamare col nome di miseria spirituale. Infatti, chi ignora che ha in sé tutte le risorse, solo che sappia metterle in atto, non conosce una fra le cose più importanti da sapere. </span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia, "Times New Roman", serif;"><span style="font-size: small;"><br />
</span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia, "Times New Roman", serif;"><span style="font-size: small;">Si deve trovare in sé la forza per vincere nella lotta della vita: in questo è il progresso e l’evoluzione. Solo traendo da sé quello che è latente, e affinando ciò che si sa di possedere, può attuarsi il cammino verso il meglio. «Il nostro rapporto con l’Invisibile - scrive G. Barbarin - è simile a quello di una società nella quale se noi mettiamo uno, l’Invisibile mette due». </span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia, "Times New Roman", serif;"><span style="font-size: small;"><br />
</span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia, "Times New Roman", serif;"><span style="font-size: small;">È indispensabile la nostra partecipazione, anzitutto con la nostra volontà, perché la pace fu portata agli uomini di buona volontà. È certo tra le cose peggiori ricorrere sempre agli altri per la risoluzione delle proprie difficoltà. Avviene, allora, che si resta sempre minorenni e incapaci di affrontare la vita. Per questo chi resta solo da piccino, diviene generalmente più capace e più forte da grande. (Amadeus Voldben, Il Protettore invisibile, Ed. Mediterranee)</span></span><br />
<br />
</div>Sharatan ain al Ramihttp://www.blogger.com/profile/00602151759331893270noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4675928836349829506.post-49050309330415686262018-12-11T21:56:00.000+01:002018-12-11T21:56:05.772+01:00In progressione …<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://4.bp.blogspot.com/-MVhkbZJnwcc/XBAiGJWo0EI/AAAAAAAAEK4/R7c_rLae-Ac0tpVUUWVLWqtlr6jfDbY4wCLcBGAs/s1600/H.A-2%2529.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="438" data-original-width="900" height="195" src="https://4.bp.blogspot.com/-MVhkbZJnwcc/XBAiGJWo0EI/AAAAAAAAEK4/R7c_rLae-Ac0tpVUUWVLWqtlr6jfDbY4wCLcBGAs/s400/H.A-2%2529.jpg" width="400" /></a></div><br />
<div style="text-align: center;"><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="font-size: small;">Non dimenticarlo</span></span></div><div style="text-align: center;"><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="font-size: small;">camminiamo sopra l’inferno</span></span></div><div style="text-align: center;"><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="font-size: small;">guardando i fiori.</span></span></div><div style="text-align: center;"><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="font-size: small;">(Issa)</span></span></div><br />
<div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia,"Times New Roman",serif;"><span style="font-size: small;">Pensare all’universo in termini di luce, frequenze ed energie di varia frequenza, nelle modalità che ci sono familiari grazie allo studio della luce fisica, non è un atteggiamento semplicemente metaforico; è invece un modo di pensare naturale e potente perché la luce fisica è un riflesso di quella non fisica.</span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia,"Times New Roman",serif;"><span style="font-size: small;"><br />
</span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia,"Times New Roman",serif;"><span style="font-size: small;">La luce fisica non è quella della vostra anima: viaggia infatti a una determinata velocità e non può andare più forte.La luce dell’anima è invece istantanea: non esiste intervallo di tempo tra l’intenzione carica d’amore di una figlia nei confronti del padre e l’istante in cui l’uomo si rende conto di tale intenzione. </span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia,"Times New Roman",serif;"><span style="font-size: small;"><br />
</span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia,"Times New Roman",serif;"><span style="font-size: small;">L’istantaneità è quindi una componente molto importante della vostra esistenza. Nella realtà non fisica le decisioni che prendete in merito al modo in cui usatela vostra energia hanno effetti istantanei, perché sono tutt’uno con chi e che cosa siete.</span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia,"Times New Roman",serif;"><span style="font-size: small;"><br />
</span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia,"Times New Roman",serif;"><span style="font-size: small;">Le forme di energia emanate dalla vostra anima possiedono le caratteristiche dell’istantaneità: quelle emesse dalla vostra personalità seguono il cammino della luce fisica. La paura, per esempio, è un’esperienza della personalità. L’anima può essere confusa e lontana dalla luce, ma non vive la paura.</span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia,"Times New Roman",serif;"><span style="font-size: small;"><br />
</span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia,"Times New Roman",serif;"><span style="font-size: small;">Se l’anima sperimenta l’assenza di luce di una parte di se stessa, la personalità vive questa assenza di luce come paura, che appartiene quindi alla personalità e di conseguenza allo spazio e al tempo. L’amore incondizionato appartiene all’anima, ed è istantaneo e universale, oltre che privo di limiti.</span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia,"Times New Roman",serif;"><span style="font-size: small;"><br />
</span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia,"Times New Roman",serif;"><span style="font-size: small;">Così come la luce visibile è una porzione del «continuo» di energia di frequenze graduate che si estende al di sotto e al di sopra di ciò che può scorgere l’occhio umano, il «continuo» della luce non fisica si allarga al di sopra e al di sotto della gamma di frequenza in cui esistono gli esseri umani.</span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia,"Times New Roman",serif;"><span style="font-size: small;"><br />
</span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia,"Times New Roman",serif;"><span style="font-size: small;">L’esperienza umana è una particolare gamma di frequenza nel continuo della luce non fisica esattamente come la luce visibile è una specifica gamma di frequenza nel continuo della luce fisica. Altre forme di intelligenza vivono in altre gamme di frequenza. </span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia,"Times New Roman",serif;"><span style="font-size: small;"><br />
</span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia,"Times New Roman",serif;"><span style="font-size: small;">Non si tratta di luoghi diversi o lontani: come accade ai raggi infrarossi e ultravioletti, molte altre frequenza e gamme di frequenze coesistono all’interno dello spettro della luce visibile, anche se noi non riusciamo a vederle. Allo stesso modo, le forme di vita che sono caratterizzate da diverse gamme di frequenza di luce non fisica convivono con noi, pur non essendo visibili al nostro occhio.</span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia,"Times New Roman",serif;"><span style="font-size: small;"><br />
</span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia,"Times New Roman",serif;"><span style="font-size: small;">Nel luogo esatto in cui vi trovate in questo momento esistono molti esseri o gruppi di esseri diversi, ognuno attivo e sulla via dell’evoluzione nella sua realtà personale e secondo certe sue precise modalità. Queste realtà si fondono con quella in cui vivete proprio come la radiazione delle microonde vive a contatto diretto con la luce visibile, ma non è percettibile all’occhio umano.</span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia,"Times New Roman",serif;"><span style="font-size: small;"><br />
</span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia,"Times New Roman",serif;"><span style="font-size: small;">La nostra specie si sta evolvendo da una gamma di frequenza nello spettro della luce non fisica in un’altra più elevata: si tratta dell’evoluzione della personalità che si basa sui cinque sensi nella personalità multisensoriale, più raggiante e carica di energia.</span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia,"Times New Roman",serif;"><span style="font-size: small;"><br />
</span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia,"Times New Roman",serif;"><span style="font-size: small;">Tale personalità è consapevole della luce all’interno della sua anima ed è in grado di percepire le forme di vita invisibili alla personalità che si basa sui cinque sensi, e di comunicare con esse. L’universo è una gerarchia che non ha un punto più basso e uno più alto. </span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia,"Times New Roman",serif;"><span style="font-size: small;"><br />
</span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia,"Times New Roman",serif;"><span style="font-size: small;">Tra i suoi vari livelli c’è la comprensione del fatto che le percezioni più elevate possono far parte (e sono incoraggiate in tal senso) dell’esperienza degli spiriti dei piani inferiori che lottano per ampliare la loro consapevolezza. </span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia,"Times New Roman",serif;"><span style="font-size: small;"><br />
</span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia,"Times New Roman",serif;"><span style="font-size: small;">Di conseguenza, un livello più elevato di assistenza è sempre disponibile. Siete coinvolti in questo processo, sebbene la vostra personalità non ne sia consapevole, perché si svolge tutto a livello della vostra anima.</span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia,"Times New Roman",serif;"><span style="font-size: small;"><br />
</span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia,"Times New Roman",serif;"><span style="font-size: small;">Ci sono molte cose di cui la personalità che si basa sui cinque sensi non è consapevole, e molte che persino una personalità multisensoriale evoluta non ricorda fino alla fine della sua incarnazione, quando arriva il momento di tornare alla realtà non fisica.</span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia,"Times New Roman",serif;"><span style="font-size: small;"><br />
</span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia,"Times New Roman",serif;"><span style="font-size: small;">Voi non siete consapevoli delle numerose esistenze delle personalità passate e future della vostra anima, ma l’intensità delle parti del vostro essere deriva direttamente da queste esistenze, proprio come alcune delle vostre relazioni.</span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia,"Times New Roman",serif;"><span style="font-size: small;"><br />
</span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia,"Times New Roman",serif;"><span style="font-size: small;">Se un aspetto del vostro essere si manifesta fisicamente, per esempio quello del maestro o del guerriero, ecco che vengono connessi aspetti non fisici che sono anche attivi e dal mondo non fisico di cui siete parte, e al quale siete legati partecipano alla dinamica dell’insegnamento o del combattimento.</span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia,"Times New Roman",serif;"><span style="font-size: small;"><br />
</span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia,"Times New Roman",serif;"><span style="font-size: small;">L’aspetto del sé che voi portate in un momento fisico rappresenta una forza incredibilmente più significativa e complessa. La nostra assistenza non fisica deriva da gamme di luce non fisica che hanno una frequenza più elevata della nostra.</span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia,"Times New Roman",serif;"><span style="font-size: small;"><br />
</span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia,"Times New Roman",serif;"><span style="font-size: small;">Le intelligenze che ci guidano e assistono, in modo inconscio nel caso della personalità che si basa sui cinque sensi, e a livello invece consapevole nel caso di quella multisensoriale, nell’ambito della creazione occupano una posizione superiore alla nostra, e di conseguenza l’aiuto che ci forniscono è molto più elevato rispetto a ciò che noi stessi siamo in grado di darci.</span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia,"Times New Roman",serif;"><span style="font-size: small;"><br />
</span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia,"Times New Roman",serif;"><span style="font-size: small;">La personalità che si basa sui cinque sensi associa il rango all’interno di una gerarchia con vari livelli di valore, e lega un rango inferiore nell’ambito di una gerarchia a un valore inferiore, a una minore capacità di controllare gli altri e a una maggiore vulnerabilità. Dal punto di vista dell’universo, tutti i ranghi della creazione sono di uguale valore e sono altrettanto preziosi.</span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia,"Times New Roman",serif;"><span style="font-size: small;"><br />
</span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia,"Times New Roman",serif;"><span style="font-size: small;">Se viene visto attraverso occhi carichi di autentico potere, un essere umano che riveste una posizione superiore nella creazione appare più capace di vedere senza ostacoli, di vivere con amore e saggezza, e possiede un desiderio e una capacità maggiore di aiutare gli altri a evolversi nello stesso amore e nella medesima luce. </span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia,"Times New Roman",serif;"><span style="font-size: small;"><br />
</span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia,"Times New Roman",serif;"><span style="font-size: small;">Ogni anima umana possiede guide e maestri, che sono figure ben diverse. Le guide possono essere considerate come esperti in determinati settori, i quali vengono convocati per una consultazione. Se state scrivendo un libro, per esempio, realizzando un progetto o magari organizzando un certo evento, avete a disposizione una guida che possiede le qualità del calore, della creatività o dell’intuizione che vorreste infondere nel vostro lavoro.</span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia,"Times New Roman",serif;"><span style="font-size: small;"><br />
</span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia,"Times New Roman",serif;"><span style="font-size: small;">I maestri agiscono su un livello più personale di coinvolgimento, sebbene siano energie impersonali che noi personalizziamo e con cui sentiamo un legame di tipo personale. Un maestro non fisico vi porta sempre più vicini alla vostra anima, attira la vostra attenzione sul sentiero verticale e sulla differenza che lo distingue da quello orizzontale. </span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia,"Times New Roman",serif;"><span style="font-size: small;"><br />
</span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia,"Times New Roman",serif;"><span style="font-size: small;">Il sentiero verticale è quello della consapevolezza, della coscienza e della scelta consapevole. La persona che sceglie di crescere dal punto di vista spirituale e di coltivare la coscienza del proprio sé superiore si trova su tale sentiero, caratterizzato dalla chiarezza.</span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia,"Times New Roman",serif;"><span style="font-size: small;"><br />
</span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia,"Times New Roman",serif;"><span style="font-size: small;">Il potenziale per la creazione di chiarezza e l’esperienza del contatto con il vostro maestro non fisico sono una cosa sola. Il sentiero orizzontale soddisfa la vostra personalità, ed è quello percorso per esempio dall’uomo d’affari che dedica la sua intera esistenza all’accumulo di denaro.</span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia,"Times New Roman",serif;"><span style="font-size: small;"><br />
</span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia,"Times New Roman",serif;"><span style="font-size: small;">Per quanto possano variare le sue vicende, alla fine sono sempre uguali: se guadagna molti soldi, soddisfa la sua personalità che rimane invece delusa se gli capita di subire perdite finanziarie. Un individuo del genere non serve il sé superiore, e di conseguenza non facilita la sua crescita spirituale.</span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia, "Times New Roman", serif;"><span style="font-size: small;"><br />
</span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia,"Times New Roman",serif;"><span style="font-size: small;">Una persona che intraprende rapporti interpersonali solo per gratificare i suoi bisogni, per esempio le sue esigenze sessuali o emozionali, ad un tratto si accorge che tutte le relazioni sono essenzialmente identiche, che le persone che compaiono nella sua vita sono sostituibili, e che le varie esperienze sono tutte uguali fra loro: questo è il sentiero orizzontale, nel quale ogni nuova esperienza non è del tutto nuova, ma è semplicemente qualcosa di più del solito.</span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia,"Times New Roman",serif;"><span style="font-size: small;"><br />
</span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia,"Times New Roman",serif;"><span style="font-size: small;">Vivere relazioni di sostanza e profondità richiede un approccio e un modo di affrontare le relazioni con coscienza e preoccupazione per il proprio partner: questo è il sentiero verticale. </span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia,"Times New Roman",serif;"><span style="font-size: small;"><br />
</span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia,"Times New Roman",serif;"><span style="font-size: small;">Ciò non significa che l’apprendimento non sia possibile in ogni situazione, e che quando un sentiero orizzontale non è più appropriato all’apprendimento di un’anima, quella stessa anima non se lo lasci alle spalle. Prima o poi, tutte le anime intraprendono la ricerca del vero potere. Ogni situazione serve a questo scopo, e ogni anima lo raggiunge: il sentiero verticale inizia con la decisione di farlo in modo consapevole. (Gary Zukav, Una sedia per l’anima, Corbaccio)</span></span><br />
<br />
</div>Sharatan ain al Ramihttp://www.blogger.com/profile/00602151759331893270noreply@blogger.com2tag:blogger.com,1999:blog-4675928836349829506.post-67058568275738924952018-12-09T21:17:00.002+01:002018-12-09T21:17:25.229+01:00Ciò che ci circonda<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://4.bp.blogspot.com/-LV1K5_mAn64/XA14NIYLOKI/AAAAAAAAEKs/FL1bzm42IMYu4LUwLPq8VW32urZeXxFBQCLcBGAs/s1600/foglie%2Bd%2527autunno.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://4.bp.blogspot.com/-LV1K5_mAn64/XA14NIYLOKI/AAAAAAAAEKs/FL1bzm42IMYu4LUwLPq8VW32urZeXxFBQCLcBGAs/s400/foglie%2Bd%2527autunno.jpg" width="400" height="250" data-original-width="1600" data-original-height="1000" /></a></div><br />
<div style="text-align: center;"><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="font-size: small;">“Non ho particolari talenti, sono soltanto </span></span></div><div style="text-align: center;"><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="font-size: small;">appassionatamente curioso.”</span></span></div><div style="text-align: center;"><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="font-size: small;">(Albert Einstein)</span></span></div><br />
<div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia, "Times New Roman", serif;"><span style="font-size: small;">Quando gli scienziati arrivarono a penetrare nel sistema dell’atomo, cominciava un’epoca nuova per l’umanità. Constatarono, con stupore, che l’oggetto apparentemente più denso, era fatto soltanto di spazi vuoti dove era solo movimento: crollava un idolo. Non si trattava più di materia, ma di energia, forma invisibile delle potenze nascoste dell’universo. </span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia, "Times New Roman", serif;"><span style="font-size: small;"><br />
</span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia, "Times New Roman", serif;"><span style="font-size: small;">Si scopriva che la materia è soltanto apparenza, che l’universo è tutto dinamismo: è vita. Il vecchio materialismo subiva il colpo più consistente nella sua parte che riteneva «scientifica». Se i nostri occhi acquistassero la capacità di vedere la struttura intima della materia, anche solo fino alla stadio di elettroni e di protoni, ogni oggetto e ogni distanza sparirebbero in una visione di punti che girano intorno a vari nuclei centrali. </span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia, "Times New Roman", serif;"><span style="font-size: small;"><br />
</span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia, "Times New Roman", serif;"><span style="font-size: small;">Ma più fantastico e meraviglioso ci apparirebbe ciò che ci circonda, se i nostri sensi acquistassero la capacità di vedere e di sentire oltre i ristretti confini della loro limitata percezione. L’invisibile e l’inudibile sono divenute realtà, inimmaginabili, anche per gli uomini di più alta fantasia. L’energia può assumere forme ignote a noi o da noi inconcepibili, al di sopra e fuori degli schemi mentali umani. </span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia, "Times New Roman", serif;"><span style="font-size: small;"><br />
</span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia, "Times New Roman", serif;"><span style="font-size: small;">Esistono mondi nello spazio cui non possiamo arrivare neppure con i nostri più potenti telescopi, e vi sono piani di vita che oltrepassano la nostra intelligenza e la nostra capacità di comprensione: la vita è una scala infinita che non sappiamo come incominci né dove arrivi. </span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia, "Times New Roman", serif;"><span style="font-size: small;"><br />
</span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia, "Times New Roman", serif;"><span style="font-size: small;">Anche se la realtà dovesse essere diversa dalle concezioni e dalle immaginazioni umane, non avrebbe importanza. Essenziale è sapere che quel «quid» che noi abbiamo denominato Spirito, Scintilla Divina o Individualità, che costituisce la nostra vera essenza, può rivestire forme diverse, anche inconcepibili dalla mente, usare energie ben superiori alle nostre capacità. </span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia, "Times New Roman", serif;"><span style="font-size: small;"><br />
</span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia, "Times New Roman", serif;"><span style="font-size: small;">Noi stessi, quando avremo abbandonata l’attuale forma fisica, nella materia, saremo soltanto quel «quid» perché noi siamo essenzialmente Spirito, Scintilla Divina, che può rivestire altre forme e altra materia. I più potenti telescopi dei grandi osservatori astronomici hanno portato l’occhio umano a vedere mondi lontani, appena percepibili, a distanze incommensurabili. </span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia, "Times New Roman", serif;"><span style="font-size: small;"><br />
</span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia, "Times New Roman", serif;"><span style="font-size: small;">Ma l’universo è così infinitamente grande che si ignora persino il numero delle galassie. È stato calcolato recentemente che la distanza delle più lontane è di decine di miliardi di anni luce. Vi si possono trovare forme di vita che l’uomo è incapace di vedere, di sentire, di immaginare. </span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia, "Times New Roman", serif;"><span style="font-size: small;"><br />
</span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia, "Times New Roman", serif;"><span style="font-size: small;">Negarne l’esistenza deriva dal rapportare tutto a se stessi come fanno quelli rimasti al sistema tolemaico, cioè i materialisti. Ma ciò è soltanto espressione di visione ristretta e miope. Ma è assurdo ritenere che l’uomo sia il più progredito e solo, in questa infinita scala degli universi?</span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia, "Times New Roman", serif;"><span style="font-size: small;"><br />
</span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia, "Times New Roman", serif;"><span style="font-size: small;">Vi sono luoghi nello spazio dove l’evoluzione ha proceduto armoniosamente e si è raggiunto uno stato di coscienza superiore. Da migliaia di anni altri esseri hanno raggiunto lo stadio in cui gli uomini saranno tra migliaia di anni. </span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia, "Times New Roman", serif;"><span style="font-size: small;"><br />
</span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia, "Times New Roman", serif;"><span style="font-size: small;">I sensi sono i confini che segnano la condizione dell’uomo fisico che nulla sa, perché nulla può percepire di quei mondi vastissimi e innumeri che vivono al di là dei limiti della nostra esperienza vitale. </span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia, "Times New Roman", serif;"><span style="font-size: small;"><br />
</span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia, "Times New Roman", serif;"><span style="font-size: small;">Dinanzi ad essi, restiamo muti, senza nulla comprendere, perché trascendono le nostre comuni capacità. Lo spettroscopio ci rivela che a noi sfuggono immense serie di vibrazioni di colori che oltrepassano il nostro campo visivo, sia nel senso più elevato come in quello più basso della materia. </span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia, "Times New Roman", serif;"><span style="font-size: small;"><br />
</span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia, "Times New Roman", serif;"><span style="font-size: small;">Abbiamo occhi e non vediamo, abbiamo orecchie e non sentiamo. Il mondo dei sensi è la prigione nella quale siamo confinati e ci restringe entro limiti molto angusti. Così oltre i sedicimila cicli al secondo non riusciamo a percepire nessun suono: è la zona degli ultrasuoni. </span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia, "Times New Roman", serif;"><span style="font-size: small;"><br />
</span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia, "Times New Roman", serif;"><span style="font-size: small;">Il limite della nostra vista è il violetto. Oltre, esistono raggi le cui radiazioni l’occhio umano non percepisce e alle quali non è sensibile. Non percepiamo il magnetismo, i raggi cosmici, l’elettricità, le onde radiotrasmittenti, l’infrarosso, la radio attività, le onde dinamo, i raggi gamma, l’irradiazione delle piante, degli animali e così via.</span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia, "Times New Roman", serif;"><span style="font-size: small;"><br />
</span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia, "Times New Roman", serif;"><span style="font-size: small;">Tante sono le cose per le quali i sensi fisici sono impotenti. Man mano che si sale sui piani più elevati, i sensi fisici sono inutili perché essi sono validi soltanto per una ristretta parte del piano fisico, ma non arrivano oltre. Essi possono percepire la veste delle cose, non la loro essenza che appartiene ad un altro piano. </span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia, "Times New Roman", serif;"><span style="font-size: small;"><br />
</span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia, "Times New Roman", serif;"><span style="font-size: small;">Così come non vediamo il coraggio, non si percepisce il valore, la tenacia, l’intelligenza, il timore, eccetera. La natura ha posto limiti provvidenziali ai sensi dell’uomo, ha però provveduto affinché le sue relazioni con tutti i piani di vita fossero non solo possibili ma attive e continue. </span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia, "Times New Roman", serif;"><span style="font-size: small;"><br />
</span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia, "Times New Roman", serif;"><span style="font-size: small;">I sensi servono per il mondo limitato in cui vive, mentre per le relazioni con la vita infinita l’uomo possiede in sé la potenza delle sue facoltà superiori. Non si vuole accennare soltanto alle facoltà extrasensoriali che non sono in possesso di tutti, almeno nello stesso grado, ma a quella facoltà di intuizione che tutti dovrebbero attendere a sviluppare. </span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia, "Times New Roman", serif;"><span style="font-size: small;"><br />
</span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia, "Times New Roman", serif;"><span style="font-size: small;">Per mezzo di questa si può ampliare la nostra visione del mondo e arrivare là dove la percezione sensoriale, limitata al mondo materiale, è del tutto indifferente. Infatti, i mondi invisibili e quelli pur materiali ma lontani, sono assolutamente irraggiungibili dai mezzi comuni. </span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia, "Times New Roman", serif;"><span style="font-size: small;"><br />
</span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia, "Times New Roman", serif;"><span style="font-size: small;">L’uomo non è tutto nei sensi fisici che sono la parte di lui più materiale e perfino ingannevole. Ciò che è fuori dal raggio della percezione sensoriale può essere da lui percepito con le facoltà superiori di cui è dotato, e prima fra tutte l’intuizione. </span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia, "Times New Roman", serif;"><span style="font-size: small;"><br />
</span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia, "Times New Roman", serif;"><span style="font-size: small;">Egli ha facoltà che trascendono i sensi, proprio per le relazioni con i piani e i mondi dove gli strumenti ordinari di percezione non possono arrivare. Anche le facoltà extrasensoriali sono sempre più in via di sviluppo, in gran numero di uomini delle nuove generazioni, e lo saranno ancora più nella futura società, quando gli uomini saranno più evoluti. Con esse, i confini del proprio mondo saranno sempre più allargati. </span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia, "Times New Roman", serif;"><span style="font-size: small;"><br />
</span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia, "Times New Roman", serif;"><span style="font-size: small;">Ma anche allora resteranno dei limiti invalicabili, segnati per ciascuno dal proprio gradino di evoluzione spirituale: mondi invisibili e inudibili, piani dove si potrà raggiungere soltanto dopo graduale progresso. Oltre i propri limiti, per ciascuno, è mistero e silenzio, zone mute, dimensioni ignote.</span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia, "Times New Roman", serif;"><span style="font-size: small;"><br />
</span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia, "Times New Roman", serif;"><span style="font-size: small;">La grande mistica spagnola del 500, S. Teresa d’Avila, ha scritto che il paradiso più che un luogo è un modo di essere dello spirito. Al di là, per ciascuno, è la dimensione che non riesce a raggiungere perché è oltre il proprio raggio di vita. Non necessariamente luogo fisico, ma espressione di vita. </span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia, "Times New Roman", serif;"><span style="font-size: small;"><br />
</span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia, "Times New Roman", serif;"><span style="font-size: small;">Vi sono piani infinitamente diversi che vanno dai più densi a quelli più sottili, in una scala e in una gamma di vibrazioni, di energie tali da qualificare i diversi stati di coscienza relativi al grado evolutivo raggiunto. </span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia, "Times New Roman", serif;"><span style="font-size: small;"><br />
</span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia, "Times New Roman", serif;"><span style="font-size: small;">L’al di là può indicare tutto ciò che vive oltre i nostri ristretti confini, i mondi che noi ignoriamo, dove la vita, pur se in forme diverse, è certamente più attiva e più raffinata di quella grossolana in cui noi viviamo. </span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia, "Times New Roman", serif;"><span style="font-size: small;"><br />
</span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia, "Times New Roman", serif;"><span style="font-size: small;">La più grande parte della vita universale si svolge sui piani che nessuna facoltà umana riesce a percepire. Neanche l’uomo più evoluto può toccare gli estremi limiti di questa vita infinita perché là vivono esseri immensamente a lui superiori. </span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia, "Times New Roman", serif;"><span style="font-size: small;"><br />
</span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia, "Times New Roman", serif;"><span style="font-size: small;">Se l’uomo vedesse questi piani di vita, non potrebbe reggere: sono livelli oltre gli schemi comuni che l’uomo non può comprendere né concepire perché sono i mondi dello spirito. Il materialista per il quale il mondo dello spirito è una frontiera irraggiungibile, chiuso nella capsula dei sensi, nega perché non comprende. </span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia, "Times New Roman", serif;"><span style="font-size: small;"><br />
</span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia, "Times New Roman", serif;"><span style="font-size: small;">Per lui, anzi, è un mondo impossibile.Impedimento a intuire, per molti, sono le incrostazioni intellettuali e l’appesantimento di certo distorto uso della ragione e la negazione preconcetta: ostacoli che sono indice di immaturità spirituale. </span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia, "Times New Roman", serif;"><span style="font-size: small;"><br />
</span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia, "Times New Roman", serif;"><span style="font-size: small;">Ciò che l’uomo meno evoluto considera inesistente perché fuori dalla sua penetrazione sensoriale, sono i piani di vita di più alta vibrazione dove la vita è più ricca e intensa: la sua anima, ancora chiusa, non può vedere né sentire. (Amadeus Voldben, Il protettore invisibile, Ed. Mediterranee) </span></span><br />
<br />
</div>Sharatan ain al Ramihttp://www.blogger.com/profile/00602151759331893270noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4675928836349829506.post-77053712202994142832018-12-06T18:03:00.001+01:002018-12-06T18:03:26.397+01:00Irradianti e assorbenti<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://1.bp.blogspot.com/-6YVZ2OyPSsg/XAlVNg_uhmI/AAAAAAAAEKY/ht8KoCL4iUUxItIluIcSReZqsGEWqsggACLcBGAs/s1600/D-P-4%2529.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="595" data-original-width="842" height="283" src="https://1.bp.blogspot.com/-6YVZ2OyPSsg/XAlVNg_uhmI/AAAAAAAAEKY/ht8KoCL4iUUxItIluIcSReZqsGEWqsggACLcBGAs/s400/D-P-4%2529.jpg" width="400" /></a></div><br />
<div style="text-align: center;"><span style="font-family: "georgia","times new roman",serif;"><span style="font-size: small;">“Per un guerriero, la vita è un esercizio di strategia.”</span></span></div><div style="text-align: center;"><span style="font-family: "georgia","times new roman",serif;"><span style="font-size: small;">(Carlos Castaneda)</span></span></div><br />
<div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia,"Times New Roman",serif;"><span style="font-size: small;">Ogni essere, animato o inanimato, non solo emette onde, vibrazioni positive o negative, ma ha pure un determinato potenziale di assorbimento di onde da altri esseri. Tutti, dunque, chi più chi meno, si è, nello stesso tempo, irradianti e assorbenti. I libri sulla tipologia umana trascurano queste due categorie. Vi è pure una categoria intermedia, neutra, che non è né l’uno, né l’altro, ma partecipa dell’uno e dell’altro. Le due categorie principali possono, a loro volta, avere altre sotto-categorie. </span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia,"Times New Roman",serif;"><span style="font-size: small;"><br />
</span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia,"Times New Roman",serif;"><span style="font-size: small;">È necessario imparare a distinguere con quali energie veniamo a contatto, se sono irradianti o assorbenti, quale ne sia la qualità e la misura, che cosa irradiano e che cosa assorbono. Ciò è importante per la salute fisica e psichica. Ma è necessario soprattutto distinguere se sono energie positive o negative. In questo particolare caso, si considera positivo o negativo valutando dal proprio punto di vista. Si è come in una strada in pendenza che vista dall’alto è una discesa, mentre dal basso è una salita.</span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia,"Times New Roman",serif;"><span style="font-size: small;"><br />
</span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia,"Times New Roman",serif;"><span style="font-size: small;">La irradiazione o l’assorbimento sono considerati un fatto negativo da chi ne è danneggiato, mentre è valutato positivo da chi ne ha un beneficio. L’energia vitalizzante più pura e genuina è quella della natura che penetra in noi. Si avverte in maniera particolare quando la primavera torna a svegliare le cose dormienti. Ma l’inquinamento dell’atmosfera è oggi tale che, ogni giorno, nell’ambiente in cui viviamo, noi assorbiamo dei veleni, sia mentre respiriamo, sia nei cibi, nelle vivande, sia mentre pensiamo. </span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia,"Times New Roman",serif;"><span style="font-size: small;"><br />
</span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia,"Times New Roman",serif;"><span style="font-size: small;">Energie pure e vitalizzanti si accumulano dove si trovano dei bambini riuniti insieme: esse formano un’aura gioiosa e florida che le persone sensibili colgono come entrando in un giardino colmo di fiori. È l’età ancora genuina, in crescita. Tutti i giovani ne possiedono in varia misura. Il segreto della vitalità di molti insegnanti è proprio nel contatto quotidiano con queste energie fresche che irradiano i loro fluidi vitali a coloro che li avvicinano. </span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia,"Times New Roman",serif;"><span style="font-size: small;"><br />
</span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia,"Times New Roman",serif;"><span style="font-size: small;">Questa osmosi giornaliera di energie vitalizzanti è un arricchimento di vitalità per chi ne ha più bisogno. È pure ben noto lo scambio di energie a beneficio della vitalità tra giovani e anziani, tra persone conviventi, e la simbiosi tra sposi di età diversa, tanto giovevoli alla salute di chi è meno giovane. </span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia,"Times New Roman",serif;"><span style="font-size: small;"><br />
</span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia,"Times New Roman",serif;"><span style="font-size: small;">Consideriamo, per un momento, i vari tipi di persone irradianti e di assorbenti e, in particolare, che cosa irradiano e che cosa assorbono, e tutto ciò in quale misura. C’è chi irradia energie benefiche e assorbe quelle negative: è l’azione dei veri guaritori. Gli irradianti positivi sono una benedizione per tutti perché diffondono benessere e serenità intorno a loro, e taluni perfino lontano; aiutano coloro che avvicinano.</span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia,"Times New Roman",serif;"><span style="font-size: small;"><br />
</span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia,"Times New Roman",serif;"><span style="font-size: small;">Talvolta la loro presenza, senza che nessuno se ne renda conto, è benefica, portatrice di calma e quiete. Di Gerolamo Cardano si racconta che dove veniva a trovarsi si calmava come d’incanto ogni agitazione. Un giorno, a Milano, mentre due si stavano battendo alla spada, cessarono subito di battersi mentre il Cardano si trovava a passare di lì, e si riconciliarono. Quelli che emanano proiezioni ed energie positive sul piano fisico sono gli uomini sani ed esuberanti; sul piano psichico sono gli ottimisti; sul piano spirituale sono gli uomini progrediti nel cammino spirituale, i santi di ogni religione e gli yogi.</span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia,"Times New Roman",serif;"><span style="font-size: small;"><br />
</span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia,"Times New Roman",serif;"><span style="font-size: small;">Ma purtroppo esistono pure gli irradianti negativi, quelli nocivi che spandono intorno a sé energie dannose e agitazione. Sono essi l’origine di tante disarmonie in certi ambienti e di malesseri anche fisici che affliggono chi li avvicina. Sono coloro che, mentre irradiano energie malefiche, assorbono dagli altri quelle positive. È un’azione vampiresca che si effettua dal piano fisico a quello psichico, nociva al massimo per coloro che ne sono le vittime. </span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia,"Times New Roman",serif;"><span style="font-size: small;"><br />
</span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia,"Times New Roman",serif;"><span style="font-size: small;">Ogni individuo, anche senza averne coscienza, ha un duplice potenziale: positivo e negativo. C’è chi usa questo potenziale di emissione in combinazione con forze negative (superbia, ira, lussuria, ecc.) in modo dannoso nei riguardi di altri, i quali in tal modo assorbono negatività con le conseguenze funeste che esse producono. C’è chi attribuisce ciò al demonio e ricorre agli esorcismi. </span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia,"Times New Roman",serif;"><span style="font-size: small;"><br />
</span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia,"Times New Roman",serif;"><span style="font-size: small;">Ma il demonio è una creazione dell’uomo che lo ha ideato nella propria limitazione, creando un simbolo del male e gli ha dato una forma sensibile. È necessario, invece, curare questa che è una vera malattia. Soltanto chi usa questo potenziale di emissione in combinazione con forze positive di bene e di amore può produrre effetti meravigliosi e benefici per sé e per gli altri. (Amadeus Voldben, Le influenze negative, SugarCo ed.)</span></span> <br />
<br />
</div>Sharatan ain al Ramihttp://www.blogger.com/profile/00602151759331893270noreply@blogger.com2tag:blogger.com,1999:blog-4675928836349829506.post-82793382530154311232018-12-04T20:30:00.000+01:002018-12-04T20:30:23.872+01:00Le irradiazioni<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://3.bp.blogspot.com/-64Sthi8Mnak/XAbUdh6lMXI/AAAAAAAAEKM/_ii-vIhy-RQNcefisaQPCJAFKOLxz4EcACLcBGAs/s1600/R-L-21%2529.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="727" data-original-width="566" height="400" src="https://3.bp.blogspot.com/-64Sthi8Mnak/XAbUdh6lMXI/AAAAAAAAEKM/_ii-vIhy-RQNcefisaQPCJAFKOLxz4EcACLcBGAs/s400/R-L-21%2529.jpg" width="311" /></a></div><br />
<div style="text-align: center;"><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="font-size: small;">“Devi essere più forte dei pensieri</span></span></div><div style="text-align: center;"><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="font-size: small;">e delle suggestioni degli altri.”</span></span></div><div style="text-align: center;"><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="font-size: small;">(Paramhansa Yogananda)</span></span></div><br />
<div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia,"Times New Roman",serif;"><span style="font-size: small;">Tutto ciò che vive, dall’atomo all’uomo e oltre, possiede in sé una energia intrinseca, una forza naturale di trasformazione e di evoluzione che, nello stesso tempo, agisce irradiando intorno. Inoltre, ogni essere subisce a sua volta le irradiazioni degli altri. È un’azione reciproca che nell’unità della natura, con le forze di attrazione e repulsione, lega in un insieme armonico tutte le forze del cosmo e le manifestazioni vitali dell’uomo, degli animali, delle piante, dei minerali e dei pianeti.</span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia,"Times New Roman",serif;"><span style="font-size: small;"><br />
</span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia,"Times New Roman",serif;"><span style="font-size: small;">Noi siamo in comunione col tutto: la vita è ciò che si dà e si riceve, in uno scambio che è armonia dell’universo. Sono innumerevoli le influenze che si agitano o si esercitano intorno a noi e in noi stessi. Ognuno irradia la propria carica interiore, fatta del colore dei pensieri di cui ordinariamente si alimenta e dei sentimenti che lo muovono. </span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia,"Times New Roman",serif;"><span style="font-size: small;"><br />
</span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia,"Times New Roman",serif;"><span style="font-size: small;">Noi siamo bombardati dalle radiazioni che l’umanità emana nei vari campi di attività. Le immagini, le parole sciamano in onde che s’incalzano, onde pensiero di miliardi di uomini che s’incrociano, si inseguono, si espandono dalle antenne radio e televisive, dalle telescriventi e dai nastri magnetici. </span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia,"Times New Roman",serif;"><span style="font-size: small;"><br />
</span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia,"Times New Roman",serif;"><span style="font-size: small;">Sono influssi diretti e indiretti, provenienti non solo da persone, ma anche dalle cose, vicine e lontane, influssi volontari e involontari, dalle più diverse origini; onde psichiche di altri uomini, viventi e disincarnati, onde pensiero, elettromagnetiche, energie positive e negative che agiscono su tutti i piani.</span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia,"Times New Roman",serif;"><span style="font-size: small;"><br />
</span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia,"Times New Roman",serif;"><span style="font-size: small;">La vita universale, degli uomini e delle cose, si mantiene per mezzo di queste influenze reciproche nell’equilibrio dei mondi fatto di azioni e reazioni. Si dà e si riceve. Nella natura tutto è vita e ogni cosa è viva; non esistono cose morte. La materia non è quella cosa inerte sulla quale un ottuso materialismo aveva basato le sue assurde teorie. </span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia,"Times New Roman",serif;"><span style="font-size: small;"><br />
</span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia,"Times New Roman",serif;"><span style="font-size: small;">Le rocce stesse, i minerali, le acque sono viventi. La polvere, il cristallo, il ferro, tutto è vivo. Ogni oggetto, anche apparentemente inerte, racchiude una vita: è un’energia invisibile, impregnata di ultrasuoni, di infrasuoni, di vibrazioni capaci di essere captate da chi ha sensibilità da percepire le sensazioni sottili. </span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia,"Times New Roman",serif;"><span style="font-size: small;"><br />
</span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia,"Times New Roman",serif;"><span style="font-size: small;">La psicometria lo ha dimostrato con tante esperienze, e ogni oggetto può narrare la sua storia, anche quella più remota al sensitivo col quale si mette in contatto. Non c’è molecola d’aria che non vibri di messaggi. Ne siamo investiti da ogni parte. E noi ci troviamo in mezzo a tutto ciò. I più sensibili ne risentono maggiormente. </span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia,"Times New Roman",serif;"><span style="font-size: small;"><br />
</span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia,"Times New Roman",serif;"><span style="font-size: small;">Per questo, oggi come non mai, vi sono persone stanche, angosciate, nervose. Logorio? Presentimenti di qualcosa che incombe sull’umanità al limite della resistenza? L’emotivo vive in una sofferenza continua perché vittima di ciò che si agita fuori e nella parte interiore di sé, senza la capacità di domare queste forze, estranee a lui, né di uscire dal loro raggio di azione. </span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia,"Times New Roman",serif;"><span style="font-size: small;"><br />
</span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia,"Times New Roman",serif;"><span style="font-size: small;">L’uomo, immerso in questo oceano di radiazioni che lo penetrano in ogni atomo fisico e psichico, ne viene influenzato in tutta la sua esistenza. Secondo Ramakrishna ciò che muove gli uomini ad agire ai livelli inferiori è “la femme et l’argent”, il sesso e il denaro. Su questi due perni si svolge in prevalenza ogni attività da parte di chi non ha ancora compreso i valori reali della vita. </span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia,"Times New Roman",serif;"><span style="font-size: small;"><br />
</span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia,"Times New Roman",serif;"><span style="font-size: small;">In verità, sesso e denaro occupano gran parte delle menti umane. I pensieri irradiati e quelli ricevuti hanno per oggetto questi due meschini obiettivi. È necessario difendersi da tutto ciò per non essere fuorviati e travolti; è necessaria una difesa valida per rimanere se stessi. L’uomo non potrebbe resistere a questo immane bombardamento se non fosse protetto dalla corazza delle sue stesse limitazioni che sono pure, nello stesso tempo, il suo tormento.</span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia,"Times New Roman",serif;"><span style="font-size: small;"><br />
</span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia,"Times New Roman",serif;"><span style="font-size: small;">Le antenne radiotelevisive, i parafulmini, gli impulsi elettronici non esistono soltanto nel mondo fisico. Non c’è da stupirsi che l’uomo sia stazione trasmittente e ricevente, collegata con tutti i piani della vita, quello fisico, psichico e spirituale, nei quali sono operanti le stesse leggi che agiscono in modo analogo. </span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia,"Times New Roman",serif;"><span style="font-size: small;"><br />
</span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia,"Times New Roman",serif;"><span style="font-size: small;">L’anima, la psiche, lo spirito operano più e meglio di ogni strumento materiale. L’uomo è la più perfetta macchina che esista, immensamente più efficiente di quelle che lui costruisce, mentre la sua anima ha dimensioni infinite. </span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia,"Times New Roman",serif;"><span style="font-size: small;"><br />
</span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia,"Times New Roman",serif;"><span style="font-size: small;">Le radiazioni che riceve sono delle più diverse qualità: deve difendersi da quelle che potrebbero nuocergli sia che vengano dalle cose come da quelle che partano dagli altri uomini, mentre, per il suo vero bene è necessario che si affidi in modo da trasmettere sempre radiazioni benefiche, le quali, per legge di natura, torneranno, poi, a lui. </span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia,"Times New Roman",serif;"><span style="font-size: small;"><br />
</span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia,"Times New Roman",serif;"><span style="font-size: small;">Le relazioni dell’uomo con tutti i piani della vita sono continue. E non potrebbe essere diversamente. Certo, le stazioni trasmittenti sono tante, ma nella maggior parte trovano le stazioni riceventi incapaci di captarne i messaggi. (Amadeus Voldben, Le influenze negative, SugarCo ed.)</span></span> <br />
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</div>Sharatan ain al Ramihttp://www.blogger.com/profile/00602151759331893270noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4675928836349829506.post-88147570001379417052018-11-29T18:19:00.000+01:002018-11-29T18:19:01.247+01:00Il segreto della bellezza<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://2.bp.blogspot.com/-bE2kykLTq-g/XAAfFwCZhzI/AAAAAAAAEKA/3oUosQ48R-IoGwcy6jgrcpUvQNaCDPpdwCLcBGAs/s1600/china-900.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="900" data-original-width="1440" height="250" src="https://2.bp.blogspot.com/-bE2kykLTq-g/XAAfFwCZhzI/AAAAAAAAEKA/3oUosQ48R-IoGwcy6jgrcpUvQNaCDPpdwCLcBGAs/s400/china-900.jpg" width="400" /></a></div><br />
<div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia, "Times New Roman", serif;"><span style="font-size: small;">Il grande pittore Wu-Tao-Tzu ricevette l’incarico dall’imperatore:«Dipingi un quadro che mi riveli il segreto della bellezza». Per la sua opera gli venne dato un muro del palazzo. Se si fosse rifiutato di dipingere, gli sarebbe stata tagliata la testa. L’artista si chiuse per vari mesi a lavorare. Il giorno in cui annunciò che l’opera era terminata, l’imperatore, accompagnato dalla corte e dal boia, andò a sedersi di fronte alla tenda che celava il muro.</span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia, "Times New Roman", serif;"><span style="font-size: small;"><br />
</span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia, "Times New Roman", serif;"><span style="font-size: small;">«Spero di conoscere il segreto della bellezza per usarlo a sostegno del mio potere!» mormorò ansioso il monarca. Wu-Tao-Tzu scostò allora la tenda e rivelò un paesaggio vasto come il mondo, in mezzo al quale si levava una montagna. Tutti lo guardarono rapiti. Passata la prima impressione, l’imperatore parlò:«È un bel paesaggio, niente di più! Ma dov’è il segreto che ti ho chiesto?»</span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia, "Times New Roman", serif;"><span style="font-size: small;"><br />
</span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia, "Times New Roman", serif;"><span style="font-size: small;">Il pittore rispose:«Lo possiede lo spirito che vive nella caverna ai piedi di questa montagna.» In quello stesso istante, ai piedi della montagna si aprì l’imboccatura di una caverna. Il pittore continuò:«Ciò che è lì dentro è così bello che nessuno potrebbe esprimerlo. Maestà, le mostrerò come ottenerlo!» Il pittore batté le mani, diventò piccolissimo ed entrò nella caverna. Il masso che faceva da porta si richiuse dietro di lui. Il dipinto, poco a poco, cominciò a svanire. Nessuno rivide più Wu-Tao-Tzu.</span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia, "Times New Roman", serif;"><span style="font-size: small;"><br />
</span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia, "Times New Roman", serif;"><span style="font-size: small;">Possiamo dire che l’imperatore e il pittore sono due aspetti di uno stesso essere: il primo, sottomettendo il mondo alla sua volontà, ossia, pensando “la realtà è ciò che credo che sia” e velando sempre più la verità con l’ombra crescente del proprio ego individuale, vive prigioniero della sua mente. Il secondo, invece, abbandonandosi alla volontà di ciò che veramente è, dopo essersi liberato dal suo ego individuale, di ogni legame emotivo, di ogni desiderio di permanenza, di ogni abuso di potere, si immerge nell’Essenza impersonale e diventa tutt’uno con il mondo.</span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia, "Times New Roman", serif;"><span style="font-size: small;"><br />
</span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia, "Times New Roman", serif;"><span style="font-size: small;">Non vi è in lui spettatore né spettacolo, è impossibile definirlo. Il segreto della bellezza, che sfugge ad ogni concetto razionale, consiste nel diventare bellezza. All’imperatore rimane solo il ricordo del pittore che è diventato invisibile fondendosi con la propria opera. Questo ricordo lo trasformerà. </span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia, "Times New Roman", serif;"><span style="font-size: small;"><br />
</span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia, "Times New Roman", serif;"><span style="font-size: small;">Anche se non potrà comprendere intellettualmente la bellezza - splendore della Verità - lei, la bellezza, contribuirà dall’invisibilità, a dare fluidità al suo stagnante mondo soggettivo. L’imperatore, usando un’altra immagine, cercherebbe di ridurre un fiume ad un lago. Il pittore, invece, si immergerebbe nella corrente e si lascerebbe trascinare fino all’oceano infinito. (Alejandro Jodorowsky, La risposta è la domanda, Ed. Mondadori)</span><br />
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</span></div>Sharatan ain al Ramihttp://www.blogger.com/profile/00602151759331893270noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4675928836349829506.post-88620503037430043322018-11-25T17:47:00.004+01:002018-11-29T19:05:41.304+01:00La Sua Voce <br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://4.bp.blogspot.com/-RfXu2TC6pb8/W_rJ_jjOdhI/AAAAAAAAEJ0/cuUgAsQIm5YguXNXPLU_0d3ULjzm0_EFwCLcBGAs/s1600/Pietro%2BUbaldi%2Ba%2B%2B30%2Banni.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="535" data-original-width="885" height="242" src="https://4.bp.blogspot.com/-RfXu2TC6pb8/W_rJ_jjOdhI/AAAAAAAAEJ0/cuUgAsQIm5YguXNXPLU_0d3ULjzm0_EFwCLcBGAs/s400/Pietro%2BUbaldi%2Ba%2B%2B30%2Banni.jpg" width="400" /></a></div>
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<div style="text-align: center;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="font-size: small;">“Un cammino è necessario. </span></span></div>
<div style="text-align: center;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="font-size: small;">Se non si può fare in ascesa </span></span></div>
<div style="text-align: center;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="font-size: small;">di finisce col farlo in discesa. </span></span></div>
<div style="text-align: center;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="font-size: small;">Questa è la fatale legge della vita.”</span></span></div>
<div style="text-align: center;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="font-size: small;">(Pietro Ubaldi)</span></span></div>
<br />
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="font-size: small;">Pietro Ubaldi nasce a Foligno il 18 agosto 1886 da una antica famiglia della “mistica Umbria” quasi “all’ombra di san Francesco, una figura che giganteggiò nel suo spirito” come scrisse nell’opera autobiografica “Storia di un uomo”. Nacque sul tardi di una sera d’agosto “in una semplice casa di un antico rione dalle anguste vie” come penultimo di molti fratelli. La sua famiglia era molto agiata, essendo una derivazione del ramo che diede i natali al famoso giurista Baldo degli Ubaldi.</span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="font-size: small;"><br />
</span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="font-size: small;">Per questo il padre lo avviò alla professione di avvocato e, approfittando della propensione del giovane per le lingue che imparava come se emergessero da un sogno, gli aprì uno studio per clienti stranieri a Roma. Ma il ragazzo non era portato per il diritto e lasciò la professione legale dopo due anni. Visse di rendita per qualche tempo, poi rinunciò all’eredità paterna e iniziò a lavorare per mantenere la famiglia malgrado discendesse da una delle famiglie più famose e nobili dell’Umbria. </span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="font-size: small;"><br />
</span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="font-size: small;">La scelta di rinunciare alla ricchezza fu vista da tutti come un sintomo di follia, ma fu una scelta matura, lucida e frutto della volontà di non assecondare l’ingiustizia della ricchezza eccessiva che egli vedeva come un’ingiustizia e uno sfruttamento del più debole da parte del più forte, per cui fece l'esperimento totale del dettato evangelico. Sfruttando la sua laurea qualificata ottenne una cattedra come insegnante di inglese a Modica, in Sicilia, dove restò nell’anno scolastico 1931.</span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="font-size: small;"><br />
</span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="font-size: small;">Nel 1932 ottenne il trasferimento dalla Sicilia al Liceo Ginnasio “Mazzantini” di Gubbio dove restò fino al 1952 quando decise di trasferirsi in Brasile dove lo reclamava un numeroso gruppo di estimatori che lo conosceva per merito di un ciclo di conferenze metafisiche che aveva tenuto nel paese. Dal 1952 fino alla morte visse in Brasile dove morì il 29 febbraio del 1972 a 86 anni e mezzo come egli stesso aveva predetto.</span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="font-size: small;"><br />
</span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="font-size: small;">Ubaldi ebbe la prima esperienza delle sue facoltà medianiche la notte di Natale del 1931 mentre era a Modica. Dopo quel evento Ubaldi iniziò a scrivere messaggi che gli venivano suggeriti da un Essere Superiore, tramite quella che egli chiamò “La Sua Voce” che gli dettò opere che saranno tradotte nelle più importanti lingue compreso l’arabo. La sua esperienza iniziò come la percezione iniziale di una Voce che gli sussurrava all’orecchio destro ma, con gli anni, essa divenne sempre più interiore fino ad affiancare, con la sua presenza, la coscienza cosciente dell’udente. </span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="font-size: small;"><br />
</span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="font-size: small;">La comunicazione si fece tanto intima che non furono più necessarie le parole, ma diventò un’intuizione istantanea di concetti e di idee che gli sorgevano repentine nell’intimo. Ubaldi lo racconta nell’opera “Le Noùri” in cui difese le sue idee e che vinse un concorso bandito per una collana di biosofia diretta da Gino Trespioli. Nello scritto afferma la tesi che il pensiero si trasmette per onde e che è possibile captarlo. Anzi, scrisse che questa sarebbe stata la scoperta futura che, dopo la scissione dell’atomo, avrebbe offerto la novità più importante che avrebbe unito la scienza alla religione.</span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="font-size: small;"><br />
</span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="font-size: small;">Secondo Ubaldi, l’organo preminente per la ricezione delle “noùri” o “correnti di pensiero” è l’epifisi cioè la ghiandola pineale. Organo preminente ma non il solo, perché l’intera scatola cranica ha la funzione di essere la cassa di risonanza per la ricezione di noùri. La ghiandola pineale è situata al di sopra degli occhi e anche Cartesio credeva fosse il centro dell’anima. Ubaldi afferma che la ghiandola pineale ha la funzione di mettere in contatto l'uomo con tutti gli esseri viventi dell’universo.</span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="font-size: small;"><br />
</span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="font-size: small;">Quello che accomuna tutti gli esseri senzienti è il fatto che siamo dotati di mente, la nous greca, perciò la noùri è “vibrazione di pensiero” e unità di intelligenze, perché il pensiero si trasmette per mezzo di onde. Ubaldi conferma l’ipotesi secondo cui, migliaia di anni fa, la ghiandola pineale era molto sviluppata e permetteva un contatto telepatico tra tutti gli esseri della terra. Ma, con la progressiva materializzazione del corpo umano, la facoltà telepatica era regredita, perciò la ghiandola si era atrofizzata ed era rimasta attiva solo in pochi uomini che dicono cose sublimi ma sono incompresi, emarginati e uccisi.</span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="font-size: small;"><br />
</span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="font-size: small;">La stessa tesi la afferma Julian Jaynes in “La mente bicamerale” dove dice che, in origine, esisteva solo la “forma mentale dei micenei o mente bicamerale”. Le due camere della mente erano occupate, rispettivamente, dal dio-guida e dall’uomo-oggetto che era il suddito a cui tale dio impartiva ordini o direttive che sembravano giungere dalla “voce” del dio. A quei tempi, dice Jaynes, prevaleva il senso dell’udito e l’oracolo, la divinità, lo spirito, parlavano all’orecchio umano per cui l’umanità restava in ascolto. Oggi, invece siamo dominati dal senso della vista per cui crediamo solo a ciò che vediamo come lo scettico Tommaso. </span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="font-size: small;"><br />
</span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="font-size: small;">Anticamente dominavano i vati, i profeti e la poesia orale, perciò faceva testo la parola e si credeva a quello che si udiva, e ciò spiega la struttura bicamerale della mente con i due emisferi specializzati in funzioni diverse. Questo fu intuito da Roger Sperry che ebbe il Nobel per aver scoperto le specializzazioni dei due emisferi cerebrali: per cui l’emisfero destro è la sede del sentimento, di assonanze, melodie, suoni, colori, spazi, mentre l’emisfero sinistro è la sede del ragionamento, cioè di “peso, calcolo e misura” ovvero delle facoltà logiche. </span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="font-size: small;"><br />
</span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="font-size: small;">Cosa rivelò la “Voce” la prima volta che parlò a Ubaldi? Gli disse:«Nel silenzio della notte sacra ascoltami. Lascia ogni sapere, i ricordi, te stesso, tutto dimentica, abbandonati alla mia voce, inerte, vuoto, nel nulla, nel silenzio il più completo dello spazio e del tempo. In questo vuoto odi la mia voce che dice: sorgi e parla: SONO IO. Esulta della mia presenza: essa è gran cosa per te, è un gran premio che hai duramente meritato… Non domandare il mio nome, non cercare di individuarmi. Non potresti, nessuno potrebbe; non tentare inutili ipotesi. Tu mi conosci lo stesso».</span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="font-size: small;"><br />
</span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="font-size: small;">L’originalità del fenomeno vissuto da Ubaldi è questo manifestarsi di una medianità attiva, ispirativa e cosciente molto diversa da quella passiva, spiritica che conosciamo in cui il mezzo presta il suo corpo all’entità disincarnata che, il più delle volte, è dello stesso livello evolutivo del medium per cui, i suoi messaggi, spesso provengono da un livello meschino e basso. La sua medianità è cosciente, attiva perché la Voce come scrisse: “era distinta da me, dalla mia normale coscienza quotidiana, poiché essa guidava, consigliava e predicava, e questa seguiva e obbediva, poiché tra le due sorgevano anche discussioni e divergenze in cui cedevo sempre…” </span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="font-size: small;"><br />
</span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="font-size: small;">La sua facoltà medianica è il frutto di un raffinamento interiore e di una ferrea disciplina morale a cui si sottopose che lo fece ascendere alle frequenze più elevate a cui potesse ascendere, così che le noùri potessero essere captate. Il suo è un “fenomeno ispirativo” che avviene per una “sensibilizzazione per evoluzione biologica continuata per superiori stadi di evoluzione psichica e ascensione spirituale”.</span></span><br />
<br />
</div>
<div style="text-align: justify;">
</div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="font-size: small;">Scrive in “Le Noùri” che “le religioni sono un orientamento dato dall’Alto allo spirito umano per guidarlo nella via delle sue ascensioni, sono una discesa dello spirito divino attraverso le rivelazioni. In fondo a tutte queste rivelazioni vi è una sola ed unica religione che cammina e in cui, adattandosi alla psicologia dei popoli nelle forme del tempo, l’idea di Dio avanza” quindi i maggiori “creatori del pensiero umano hanno attinto alla sorgente unica. Krishna, Zoroastro, Hermes, Mosè, Buddha, Orfeo, Pitagora fino a Cristo che supera tutti. La verità è una.” </span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="font-size: small;"><br />
</span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="font-size: small;">Per Ubaldi, l’intima natura della realtà è pensiero. Quindi “basta un mutamento di coscienza per mutare e spostare tutta la gamma delle mie risonanze interiori, per farmi percepire l’universo quale è nella sua fase superiore … e psichismo esso diventa, come sua reale nuova forma di essere, appena in quella nuova dimensione io abbia saputo coscientemente affacciarmi …” ma tale conquista e il raffinamento delle sue facoltà gli richiese anni.</span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="font-size: small;"><br />
</span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="font-size: small;">Nel 1932, Ubaldi si trasferisce a Gubbio e affitta una casetta nella gola del Bottaccione, tra aspri picchi che dominano il tramonto. È una casetta isolata e semplice che egli sente in sintonia con la “forza dei grandi moti tellurici” di una “terra forte e ardita” che ha duramente lottato per assurgere a quelle altezze”. </span></span><br />
<br />
</div>
<div style="text-align: justify;">
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<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="font-size: small;">Negli ultimi anni si è data molta importanza a questa zona che è stata definita serie magneto-stratigrafica tipo, grazie alle proprietà della gola. Infatti, ogni 420.000 anni si invertono i poli magnetici della terra e le pietre della gola del Bottaccione conservano il ricordo di quell’antico magnetismo poi invertito. </span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="font-size: small;"><br />
</span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="font-size: small;">Ubaldi inizia a scrivere la sua opera più importante “La Grande Sintesi” nell’estate del 1932 nella villa di Colle Umberto dove trascorreva le vacanze estive insieme alla famiglia. Chiuso nella stanza della torre, di notte e nel silenzio della campagna, egli gode della quiete necessaria per avere la concentrazione adatta per l'ascolto della voce e per la trascrizione di quello che gli comunica quella Voce che lo ispira.</span></span><br />
<br />
</div>
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</div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="font-size: small;">Scrive velocemente e di getto mentre i suoi familiari dormono, alla “debole luce di una lampada” mentre “la penna scorre rapida e senza rumore” come scrisse nell'autobiografia “Storia di un uomo”.Durante l’anno non riesciva a scrivere, perché il lavoro e la quotidianità della vita familiare non gli consentono di avere la concentrazione necessaria.</span></span><br />
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<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="font-size: small;">Ne “La Grande sintesi” si espone un sistema filosofico di amplissimo respiro in cui si descrive l’architettura dei mondi, il ciclo evolutivo che la materia inerte deve compiere per ascendere fino a Dio attraverso la successione di vita minerale, vegetale, animale e infine esistenza umana. Ubaldi dice che sono necessarie molte vite per compiere questa lunga ascensione, e la reincarnazione è la prova lampante della misericordia di Dio che vuole che tutti siano salvi.</span></span><br />
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<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="font-size: small;">Ubaldi racconta che, la prima idea dell’opera gli venne a 27 anni: passeggiava in riva al mare, sulla spiaggia di Falconara, e: “guardando l’incanto del creato, sentii all’evidenza, rivelazione rapida come folgore, che il Tutto non poteva essere che Materia, Energia, Concetto e Spirito, e vidi che questa era la formula dell’universo: (M=E=C)=S. In cui M uguale a Materia, E uguale a Energia, C uguale a Concetto o Spirito, S uguale a Sostanza. È questa la grande equazione della Sostanza, cioè il mistero della Trinità in cui è incentrata tutta ‘La Grande Sintesi’”. </span></span></div>
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<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="font-size: small;"><br />
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<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="font-size: small;">Ubaldi afferma che l’opera non è frutto della sua cultura essendo una cultura troppo limitata perciò insufficiente a giustificare la forte struttura metafisica e filosofica di un’opera così poderosa che si estende in territori allora inesplorati. È un'opera di alta cultura, tratta materie che egli non ha mai studiato, perciò non può venire dalla sua misera persona e dalla sua preparazione scolastica. La vastissima visione dell’universo e del suo funzionamento anticipa delle intuizioni che ampliano le teorie di Einstein.</span></span><br />
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<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="font-size: small;">Enrico Fermi definì quell’opera: “un quadro di filosofia scientifica ed antropologica etica che oltrepassa di molto i consimili tentativi dell’ultimo secolo” e anche lo stesso Einstein conobbe Ubaldi ed ebbe rapporti epistolari con lui, infatti gli scrisse da Princeton attestando il suo apprezzamento per l’opera. Di grande valore è anche l’aspetto profetico di Ubaldi e le sue idee sul cancro che, a distanza di alcuni decenni, vengono confermate dalla scienza.</span></span><br />
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<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="font-size: small;">Le sue idee vennero considerate incredibili, perché la Voce disse che, nella vita, la lotta è universale. Tutti sono in lotta, sia uomini che animali, perciò c’è lotta anche nella cellula che è come una fortezza positiva accerchiata da forze negative. Se questa fortezza non resiste, se non viene sostenuta da forze positive, la parte negativa che l’assedia prende il sopravvento, e interviene l’anarchia raffigurata dal cancro, la cui cura deve essere primariamente preventiva e psicologica. </span></span></div>
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<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="font-size: small;"><br />
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<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="font-size: small;">Un’altra profezia famosa fu quella fatta in Brasile riguardante la caduta del comunismo in Russia e il risorgere del cristianesimo rinnovato che sarebbe iniziato in Russia, in un tempo futuro. Ubaldi era ben consapevole dell’importanza di conservare le sue opere infatti, nel 1953, scrisse dal Brasile ad una sua amica di Roma dicendo che aveva deciso di espatriare con la famiglia perché era stanco di non avere neppure il necessario per vivere e di seminare sui sassi. Ora viveva in un paese che aveva un terreno più fertile cioè maggiormente disposto ad accettare il suo messaggio.</span></span></div>
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<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="font-size: small;"><br />
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<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="font-size: small;">“Per vent’anni ho elemosinato editori e non posso più logorarmi in questa lotta inutile … Invecchio e il tempo passa. Io devo produrre; è la produzione che resta e non le amicizie, gli articoli, le conferenze, i movimenti, ma i libri - diffusi nel mondo in modo che nessuna guerra possa distruggerli … I libri restano, e io parlo ‘alla gente del Duemila’ la quale, dopo strazi immensi potrà capire. Oggi non si può capire. Non è colpa mia!”</span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="font-size: small;"><br />
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<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="font-size: small;">Ne “La Grande Sintesi” egli “insegna a seguire la legge dolorosa e faticosa che consente di ascendere attraverso errori e conseguenti rettifiche espiatorie, con il minore danno e con il maggiore vantaggio possibile, e insegna a sapersi muovere, in quel complesso organismo di forse che è l’universo, senza dolorosamente urtarsi a ogni passo” come scrive in “La nuova civiltà del Terzo Millennio”. Tali idee vanno diffuse, “il tempo e lo sviluppo nervoso e intellettuale umano” ne permettono la trasposizione effettiva nella prassi quotidiana e “questa comprensione oggi non solo è possibile, ma è necessaria.”</span></span></div>
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<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="font-size: small;"><br />
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<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="font-size: small;">In “La nuova civiltà del Terzo Millennio” Ubaldi parla della nuova civiltà che seguirà quella attuale, che sarà una civiltà delle spirito, frutto del travaglio che stiamo vivendo, perciò essa mostrerà un nuovo gradino evolutivo. Ubaldi è un anticipatore dell'uomo del futuro che vivrà sulle vie dello spirito. “Per avanzare è necessario risvegliare, educare, sviluppare una grande sensibilità che vi darà modo di passare da una psiche estyeriore di superficie a quella interiore che è in noi. Questa strada porta alla conoscienza dell'Assoluto.</span></span></div>
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<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="font-size: small;">Fin dal 1972 Ubaldi ci sollecita a lavorare per sviluppare una nuova forma di coscienza che riesca a superare tutte le barriere e le differenze fra gli uomini, in modo che il genere umano possa acquisire una sapienza nuova, una conoscenza nuova. “Siamo ad una svolta nella storia del mondo - egli scrive - e la nuova civiltà del Terzo Millennio è imminente e urge gettarne le basi concettuali.”</span></span></div>
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<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="font-size: small;"><br />
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<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="font-size: small;">Buona erranza</span></span></div>
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<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="font-size: small;">Sharatan</span><br />
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Sharatan ain al Ramihttp://www.blogger.com/profile/00602151759331893270noreply@blogger.com2tag:blogger.com,1999:blog-4675928836349829506.post-69834416244802087632018-11-22T19:10:00.003+01:002018-11-22T19:10:58.648+01:00Come comunicare?<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://1.bp.blogspot.com/-g0MGdgTzDZM/W_bwZI6PnSI/AAAAAAAAEJo/T90U32A87OcvBaShLMvGmqFw5uLERpNPACLcBGAs/s1600/H.U.-%2B53_n.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="556" data-original-width="720" height="309" src="https://1.bp.blogspot.com/-g0MGdgTzDZM/W_bwZI6PnSI/AAAAAAAAEJo/T90U32A87OcvBaShLMvGmqFw5uLERpNPACLcBGAs/s400/H.U.-%2B53_n.jpg" width="400" /></a></div><br />
<div style="text-align: center;"><span style="font-family:"georgia","times new roman",serif;"><span style="font-size: small;">“Le parole sono portatrici di comunicazione </span></span></div><div style="text-align: center;"><span style="font-family:"georgia","times new roman",serif;"><span style="font-size: small;">e di cura solo quando sono parole leggere e profonde, </span></span></div><div style="text-align: center;"><span style="font-family:"georgia","times new roman",serif;"><span style="font-size: small;">interiorizzate e calde di emozione, sincere e pulsanti di vita.”</span></span></div><div style="text-align: center;"><span style="font-family:"georgia","times new roman",serif;"><span style="font-size: small;">(Eugenio Borgna)</span></span></div><br />
<div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia, "Times New Roman", serif;"><span style="font-size: small;">Comunicare è entrare in relazione con se stessi e con gli altri; comunicare è trasmettere esperienze e conoscenze personali; comunicare è uscire da se stessi e immedesimarsi nella vita interiore di un altro da noi: nei suoi pensieri e nelle sue emozioni. Noi entriamo in comunicazione, e cioè in relazione con gli altri, in modo tanto più intenso e terapeutico quanta più passione è in noi, quante più emozioni siamo in grado di provare, e di vivere.</span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia, "Times New Roman", serif;"><span style="font-size: small;"><br />
</span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia, "Times New Roman", serif;"><span style="font-size: small;">Se vogliamo creare una comunicazione autentica con una persona, se vogliamo davvero ascoltarla, non possiamo non farci accompagnare dalle nostre emozioni. In ogni forma di comunicazione, e soprattutto in quella terapeutica, l’io si confronta con un tu nell’orizzonte di un noi che si fonde, e trascende, l’io e il tu in una nuova dimensione dalla quale si esce cambiati, e non si è più quelli di prima. </span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia, "Times New Roman", serif;"><span style="font-size: small;"><br />
</span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia, "Times New Roman", serif;"><span style="font-size: small;">Come comunicare? Si comunica con il linguaggio delle parole, con quello del silenzio, e con quello del corpo vivente. Le parole sono portatrici di comunicazione e di cura solo quando sono parole leggere e profonde, interiorizzate e calde di emozione, sincere e pulsanti di vita; ma gli orizzonti di senso delle parole cambiano nella misura in cui accompagnano al linguaggio del silenzio, e a quello della voce, degli sguardi, dei volti e dei gesti, che contrassegnano i modi di essere del corpo vivente.</span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia, "Times New Roman", serif;"><span style="font-size: small;"><br />
</span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia, "Times New Roman", serif;"><span style="font-size: small;">Questi sono solo alcuni aspetti della comunicazione, che non è unicamente quella della vita quotidiana, ma anche quella terapeutica, nella quale è necessaria una radicale attenzione alle cose che si dicono, e che possono ridestare le più diverse risonanze emozionali in chi ascolta, e in particolare in chi attenda di essere curato. Ci sono parole, parole emozionali (le sole che contano), capaci di creare ponti di comunicazione fra chi cura e chi è curato, e ci sono parole incapaci di farlo: determinando fratture incolmabili fra noi e gli altri…</span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia, "Times New Roman", serif;"><span style="font-size: small;"><br />
</span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia, "Times New Roman", serif;"><span style="font-size: small;">Nella definizione che ne è stata data da Hugo von Hofmannsthal, il grande scrittore austriaco dalla straordinaria sensibilità e dalle grandi intuizioni psicologiche, le parole sono creature viventi, ma anche, con una definizione ancora più smagliante, sono prigioni sigillate dal mistero, e ogni volta dovremmo essere capaci di aprire queste prigioni, di togliere loro i sigilli, di farne sgorgare i significati, e di scrutarne le cifre tematiche solo apparentemente oscure, e inesplicabili. </span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia, "Times New Roman", serif;"><span style="font-size: small;"><br />
</span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia, "Times New Roman", serif;"><span style="font-size: small;">Le parole si modulano, cambiano, si modificano continuamente nelle situazioni in cui ci veniamo a trovare, e negli incontri che abbiamo in vita. Le parole non sono mai inerti e mute ma comunicano sempre qualcosa. Le parole sono impegnative per chi le dice, e per chi le ascolta, cambiano di significato nella misura in cui cambiano i nostri stati d’animo, e non è facile coglierne fino in fondo le risonanze. </span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia, "Times New Roman", serif;"><span style="font-size: small;"><br />
</span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia, "Times New Roman", serif;"><span style="font-size: small;">Le parole, una volta dette, non ci appartengono più, e sono determinanti nell’aprire il cuore alla speranza, o nel condurli alla disperazione. Le parole cambiano il loro significato nella misura in cui si accompagnano al linguaggio del corpo vivente, del sorriso e delle lacrime, degli sguardi e dei gesti, e anche al linguaggio del silenzio: sì, anche il silenzio parla, bisogna saperlo ascoltare, ed esserne in dialogo senza fine. </span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia, "Times New Roman", serif;"><span style="font-size: small;"><br />
</span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia, "Times New Roman", serif;"><span style="font-size: small;">Ma altre cose si possono dire delle parole. Le parole non sono di questo mondo, sono un mondo a se stante, ma sono anche creature viventi, e di questo non sempre siamo consapevoli nelle nostre giornate divorate dalla fretta e dalla distrazione, dalla noncuranza e dalla indifferenza, che ci portano a considerare le parole solo come strumenti, come modi aridi e interscambiabili di comunicare i nostri pensieri.</span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia, "Times New Roman", serif;"><span style="font-size: small;"><br />
</span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia, "Times New Roman", serif;"><span style="font-size: small;">Ma le parole che ci salvano non sono facili da rintracciare. Ma, come trovare e come rivivere, le parole che salvano, e creano relazioni? La salvezza non può venire se non dall’ascolto, dall’ascolto del dicibile e dell’indicibile, che ci dovrebbe accompagnare in ogni momento della giornata, e in ogni situazione della vita. Se le parole non nascono dal cuore, se non sono leggere e profonde, gentili e assorte, fragili e sincere, fanno del male, e fanno del male i gesti che non sanno testimoniare attenzione e partecipazione.</span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia, "Times New Roman", serif;"><span style="font-size: small;"><br />
</span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia, "Times New Roman", serif;"><span style="font-size: small;">Insomma, le parole che non fanno male, le parole che aiutano le persone che vivono nel dolore o nella disperazione non le troveremo mai se non siamo capaci di immedesimarci nelle loro emozioni, e di riviverle per quanto è possibile dentro di noi. Non ci sono ricette, non ci sono consigli, in questo campo, ed è solo necessario affidarsi alle antenne leggere dell’intuizione e della sensibilità personale.</span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia, "Times New Roman", serif;"><span style="font-size: small;"><br />
</span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia, "Times New Roman", serif;"><span style="font-size: small;">Certo, non c’è comunicazione autentica in vita, nella vita sana e nella vita malata, se non quando si evitano parole indistinte e banali, ambigue e indifferenti, glaciali e astratte, crudeli e anonime. Le parole giuste, insomma, non possono se non essere quelle gentili e silenziose che non rimarcano le differenze, ma colgono le affinità fra chi soffre di disturbi psichici e chi non ne soffre: almeno in apparenza.</span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia, "Times New Roman", serif;"><span style="font-size: small;"><br />
</span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia, "Times New Roman", serif;"><span style="font-size: small;">Costa fatica, costa tempo questa educazione alla partecipazione ai pensieri e alle emozioni degli altri, ma è dovere, un dovere inalienabile, farlo anche nella vita di ogni giorno; e quante infelicità, quante sofferenze si eviterebbero, e quante speranze animerebbero le relazioni di cura. Ma, ancora, quanta importanza avrebbe la cosa nel cuore delle famiglie nelle quali oggi non si comunica molto, non si ascolta molto, si creano relazioni in autentiche: incapaci di riempire il vuoto e la solitudine che dilagano nella vita di oggi. (Eugenio Borgna, Parlarsi, Einaudi)<br />
<br />
</span></span></div>Sharatan ain al Ramihttp://www.blogger.com/profile/00602151759331893270noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4675928836349829506.post-32685727020176529552018-11-18T22:23:00.000+01:002018-12-11T22:02:50.098+01:00Il profeta dormiente<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://1.bp.blogspot.com/-nijyOVta7D4/W_G_rZAHJzI/AAAAAAAAEJc/SCrXAM5KRFcPTmelJgoXYgpLIEKNg3bigCLcBGAs/s1600/edgar-cayce-520x245.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="245" data-original-width="520" height="188" src="https://1.bp.blogspot.com/-nijyOVta7D4/W_G_rZAHJzI/AAAAAAAAEJc/SCrXAM5KRFcPTmelJgoXYgpLIEKNg3bigCLcBGAs/s400/edgar-cayce-520x245.jpg" width="400" /></a></div>
<br />
<div style="text-align: center;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="font-size: small;">“Un avvertimento per ogni essere umano:</span></span></div>
<div style="text-align: center;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="font-size: small;">la collera è un veleno per l’organismo.” </span></span></div>
<div style="text-align: center;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="font-size: small;">(Edgar Cayce, Lettura 2-14)</span></span></div>
<br />
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="font-size: small;">L’11 novembre 1931, un uomo comparve davanti al tribunale di New York con l’accusa di esercizio illegale della professione medica. Gli contestavano di avere curato con successo molti ammalati, ma il modo con cui egli ha praticato la medicina ha ridestato la curiosità di un folto pubblico che affolla l’aula. L’imputato è Edgar Cayce che ha dichiarato di aver un dono straordinario: quando si addormenta sotto ipnosi è in grado di vedere l’interno del corpo umano, di identificare l’organo malato, di spiegare le cause della malattia e di prescrivere la cura più adatta.</span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="font-size: small;"><br />
</span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="font-size: small;">Le persone che aveva guarito erano molte, le sue cure erano naturali e si rivelavano efficaci. D’altronde, l’associazione che l'imputato aveva fondato era “trasparente” poiché pubblicava testi, faceva assemblee pubbliche ed era in contatto con persone di tutto il mondo: insomma, era tutto perfettamente legale. L’accusato accompagnato dalla moglie Gertrude e dalla segreteria, Gladis Davies, ammise di essere privo di qualsiasi nozione medica e fu dichiarato non colpevole. </span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="font-size: small;"><br />
</span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="font-size: small;">In realtà ciò non ci deve stupire perché quell'uomo possedeva doti taumaturgiche straordinarie. Da dove gli venivano quelle straordinarie capacità che il processo rese ancora più note di quanto non fossero? Edgar Cayce era nato nella piccola città di Hopskinville il 18 marzo 1877 da una famiglia fuggita con gli Ugonotti dopo l’abrogazione dell’editto di Nantes. La famiglia era di origini nobile e forse era originaria di Arles, di cui si erano perse le tracce negli archivi fin dal 17° secolo. </span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="font-size: small;"><br />
</span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="font-size: small;">Sicuramente cercarono rifugio oltreoceano e, nell’Ottocento, ne ritroviamo i discendenti insediati nel sud caloroso e sorridente dell’America allora agricola. Si era in campagna e la famiglia di Cayce abitava nel sud, dove i contatti con il mondo soprannaturale erano consueti, per cui non ci si stupiva della comunicazione con gli spiriti della natura e con i morti. La sua famiglia abitava in una fattoria e conduceva una vita patriarcale coltivando tabacco, andando a cavallo, cacciando e pescando così come tutta la gente del vicinato. </span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="font-size: small;"><br />
</span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="font-size: small;">Il padre disse che Edgar come un neonato bello ed amabile, molto intelligente e pieno di gioia. La sua indole amabile era evidente e lo rendeva interessante perché non era mai capriccioso ma sempre tranquillo e molto docile. Era un bimbo molto sicuro di quello che voleva o non voleva, tanto che già a 18 mesi la madre lo vestì con i pantaloni come i bimbi grandi e lo portava con sé. Edgar la seguiva ovunque e imparò a parlare presto: era socievole e aveva sempre qualcosa di piacevole da dire a chiunque incontrava. </span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="font-size: small;"><br />
</span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="font-size: small;">Ben presto divenne l’amico di tutti, perché era un bimbo dolce, e mai piangente o capriccioso. Aveva un indole curiosa e indagatrice, per cui chiedeva il motivo di tutto quello che non capiva, e non si contentava di ricevere delle risposte evasive o parziali. A 2-3 anni dimostrava molto giudizio e una maturità superiore alla sua età per cui fu soprannominato “il Vecchio” in modo affettuoso dai suoi stessi parenti. </span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="font-size: small;"><br />
</span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="font-size: small;">Edgar era molto affezionato ai suoi nonni e già prima di arrivare ai 18 mesi li vedeva più volte al giorno. Se venivano a trovarlo i suoi nonni, Edgar tornare con loro e dormire a casa loro, e anche i nonni lo adoravano e lo accontentavano in tutto. Del nonno adorato Edgar disse che era stato un uomo meraviglioso che tutti chiamavano "Il Galantuomo". Quando Edgar era molto piccolo, il nonno lo cullava per addormentarlo prima di metterlo nel letto tra lui e la nonna. E se il bimbo si svegliava, lo cercava con le manine e non si riaddormentava finché non gli accarezzava il viso ornato dalla folta barba.</span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="font-size: small;"><br />
</span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="font-size: small;">Andava sempre dietro a suo nonno fin dalla più tenera età, per cui gli vide fare delle cose strane e incredibili che di solito si credono opera degli spiriti. Suo nonno era richiesto da molte persone per intervenire in convegni misteriosi a cui Edgar lo accompagnava e nei quali il bambino lo vide muovere tavoli e altri oggetti senza avere contatti con essi. </span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="font-size: small;"><br />
</span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="font-size: small;">Alle sue domande il nonno gli aveva risposto che non sapeva di quale energia si trattasse, ma non aveva voglia di perdere tempo a chiederselo. Era l’8 giugno del 1881, e Edgar aveva solo 4 anni, quando il nonno annegò, e del fatto sconvolgente, il bambino fu unico testimone. Raccontò che era in sella dietro il nonno quando entrarono per la prima volta nello stagno, ma il nonno lo riportò a riva e lo fece scendere. </span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="font-size: small;"><br />
</span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="font-size: small;">Poi il vecchio rientrò nello stagno, e il bimbo vide che il cavallo lo disarcionava e, quando le cinghie della sella si ruppero, il nonno non ritornò più a galla. In seguito preferì restare da solo impegnato in dialoghi e giochi con amici che nessuno vedeva. Quando aveva 9 anni, sua zia lo portò a cercare erbe selvatiche nei campi e quando furono arrivati vicino alla stalla dello zio Jim, Edgar disse alla zia che si divertiva molto a giocare nella stalla. </span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
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<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="font-size: small;">La zia osservò che non capiva che cosa ci fosse di tanto divertente nel giocare in una stalla vuota e abbandonata, ma Edgar spiegò che non era affatto vuota. Ogni giorno incontrava il nonno nella stalla, e il nonno pressava il tabacco e poi fumava. Con lui c’erano dei bambini e delle bambine con cui Edgar si divertiva a giocare. La zia gli ricordò che il nonno era morto da sei anni e che i morti non pressano il tabacco e non fumano. Ma Edgar insisté a dire che era sicuro che fosse il nonno quello che veniva a parlargli. </span></span></div>
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<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="font-size: small;">Era certo che fosse lui perché gli aveva accarezzato la barba come faceva sempre da piccolo e poi i bambini con cui amava giocare li ha visti anche sua madre e non ci aveva trovato nulla da dire. La zia spaventata pensò all’azione del demonio, per cui parlò con sua madre che confermò tutto e aggiunse che non credeva assolutamente che in suo figlio potesse esserci qualcosa di malvagio. Nel frattempo, anche altri parenti iniziarono a rimproverarlo per i suoi “strani” incontri e il bambino imparò a tacere sulle strane esperienze che viveva. </span></span></div>
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<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="font-size: small;">A dieci anni il padre gli donò una Bibbia per incoraggiarlo a leggere ed Edgar imparò e fece la promessa di rileggerla ogni anno, per cui conosceva perfettamente le Sacre Scritture! Le sua fede fu sempre salda e profonda, e neppure il fatto che le sue eccezionali doti medianiche lo misero in contato con idee molto lontane dalla sua mentalità la fece vacillare. Ma da dove provenivano le sue straordinarie doti e le sue rivelazioni? </span></span></div>
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<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="font-size: small;">Le sue eccezionali doti provenivano dalla sua capacità di leggere negli archivi akashici. Come rivelò lui stesso, quando era addormentato, entrava in un grande edificio, nella Sala degli Archivi, e una mano gli porgeva un libro aperto alla pagina che riguardava l’entità o l’avvenimento di cui voleva sapere: lui non faceva altro che leggere quello che vi era scritto. Le registrazioni contenute nel Libro della Memoria di Dio sono il prodotto di pensieri, fatti e azioni di ogni entità, sono energie attive nella vita dell’entità e sono anche le registrazioni della memoria della Natura. </span></span></div>
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<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="font-size: small;">A causa di questa descrizione modesta del suo ruolo Cayce non volle mai descriversi come “guaritore”, ma si presentò come un “psichic diagnostician” che non corrisponde a nessuna professione conosciuta. Di certo era un intuitivo che vedeva nel tempo e nello spazio riuscendo a trascendere il passato e il futuro. Di sé disse di non avere avuta mai uno spirito guida come dicono la maggioranza dei medium, e non si considerò mai un medium, ossia il canale di un’entità disincarnata che agisce per suo tramite. </span></span></div>
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<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="font-size: small;">Quando la famosa medium inglese Eileen Garrett lo incontrò a New York, gli propose uno scambio di letture tra colleghi: in trance, tramite il suo spirito guida, Uvani, lo consigliò di farsi aiutare dagli spiriti. Ma Cayce non volle seguire il suo suggerimento e, nel corso della lettura che fece per se stesso, chiese: “Uvani forse pretende di saperne più del Maestro che l’ha creato?”. È interessante notare che il termine “Maestro” Edgar la riserva soltanto per il Cristo inteso come Spirito eterno del Cristo e non nel senso del Gesù storico. Egli credeva che fosse meglio rivolgersi al buon Dio invece di accontentarsi dei semplici santi. </span></span></div>
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<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="font-size: small;">Leggendo le letture di Cayce vediamo che la base di tutto è la Mente, perché la mente costruisce ogni cellula del nostro corpo fisico. Se ogni malattia nasce nella mente, ne segue che la mente ha il potere di distruggere la malattia. Ecco perché è necessario visualizzare i nostri organi in pieno vigore e in buona salute emettendo i pensieri positivi che facilitano la guarigione. È essenziale, secondo Cayce, avere fede nella potenza della mente! </span></span></div>
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<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="font-size: small;">Questa visione che sembra ottimistica anticipa di molti decenni la concezione olistica della medicina. Per Michael Balint e altri autori, ogni problema mentale o emozionale viene somatizzato nel corpo, per cui è necessario curare anche la mente e il cuore insieme all’organo fisico. Cayce anticipa la prospettiva olistica affermando che l’uomo è un Tutto indivisibile e, in una lettura, disse che ogni entità verificherà coi fatti che esiste un corpo fisico che permette il funzionamento della persone nelle tre dimensioni nel piano terrestre. </span></span></div>
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<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="font-size: small;">Esiste il corpo mentale che funge da energia direttrice per il corpo, per le emozioni e per ogni manifestazione mentale spirituale dell’individuo. Inoltre esiste il corpo spirituale cioè l’anima o la coscienza di vivere che è eterna e nella quale l’entità individuale impara a conoscere le relazioni con la parte mentale e con quella fisica. Tutti i corpi sono Uno nell’entità, afferma Cayce, e la malattia non è che la conseguenza del “peccato” ossia il risultato di errori compiuti sulla Terra. </span></span></div>
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<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="font-size: small;">Il peccato non va inteso in senso clericale, secondo Cayce, ma è la ribellione contro la Verità e la Luce che colpisce il corpo fisico, tempio del Dio Vivente. Lo stato di perfezione che va raggiunto è l’armonia assoluta, corrispondenza finale perfetta dei tre corpi armonizzati e sincronizzati in modo impeccabile. E così diverremo degli Dei! Ma come primo passo è necessario accrescere la Conoscenza perché l’ignoranza è fonte di ogni male, come insegna anche il buddhismo. </span></span></div>
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<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="font-size: small;">La guarigione è sempre possibile perché è la mente che costruisce tutto, ma si deve fare attenzione: nessuno può odiare il suo prossimo senza procurarsi una malattia di stomaco o di fegato. Nessuno può essere geloso o collerico senza avere dei problemi digestivi o cardiaci. L’odio e la gelosia sono figli della paura, e la paura è la causa di quasi tutti i mali di cui soffre l’umanità, ci ricorda Cayce. </span></span></div>
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<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="font-size: small;">Se eliminiamo i veleni della mente con la “purificazione” dai veleni della mente possiamo eliminare anche i veleni che inquinano il corpo e che si manifestano come malattie. L’intossicazione avviene quando la persona è dura di cuore e porta dentro di sé delle emozioni negative che lasciano una traccia negativa nel corpo e nei suoi organi. L'intossicazione si elimina se ci sintonizziamo con la pace, la vita, la speranza e la comprensione, cioé si neutralizza con l’amore e la luce. </span></span></div>
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<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="font-size: small;">Ma tale pulizia va fatta su tutti i tre corpi e se riconosciamo in noi stessi la Verità, se riconosciamo quello che ci è stato rivelato dalla Coscienza Cristica cambieremo gli atteggiamenti mentali rispetto a noi stessi, agli altri e al mondo che ci circonda: tutto ciò si ripercuoterà anche sul corpo fisico. Le ghiandole endocrine sono responsabili del legame fra i tre corpi anche se l’importanza e la conoscenza del ruolo del sistema endocrino non era accurata come avrebbe meritato. </span></span></div>
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<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="font-size: small;">Anche i centri che la tradizione indiana chiama “chakra” sono responsabili di tutte le energie spirituali e mentali che sono la chiave della persona umana. Cayce fu precursore anche della possibilità di avere guarigione tramite la meditazione e la preghiera di cui incoraggiò la pratica fondando un gruppo di guarigione tramite preghiera nel 1931. La sua terapia si basa sulle medicine dolci per cui, ad esempio, proclama la virtù dell’olio di ricino, l’uso dell'olio di oliva a cui Cayce attribuisce il potere di far dimagrire, di correggere la stitichezza, di drenare l’organismo e prezioso anche per impacchi e massaggi esterni. </span></span></div>
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<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="font-size: small;">Nel 1923 Cayce incontra un uomo d’affari, Arthur Lammers, che gli aprì una dimensione inaspettata poiché gli chiese cosa ne pensava dell’astronomia, della cabala e dell’alchimia. A quel tempo Cayce era senza denaro, come avvenne spesso perché si rifiutò sempre di sfruttare le sue eccezionali doti a fini speculativi. Lammers gli offrì di aiutarlo economicamente in cambio di alcune letture personalizzate. Il facoltoso uomo d’affari rivelò che durante la lettura Cayce gli aveva parlato delle sue vite passate e gli aveva fornito il suo quadro astrale ricco di particolari precisi e dettagliati. </span></span></div>
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<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="font-size: small;">Cayce ne restò stupito perché le cose che Lammers affermava di avere ascoltato dalla sua stessa voce durante la lettura non facevano parte delle sue concezioni. Durante le letture emersero le rivelazioni di altre vite passate di Lammers tra cui una vita vissuta ai tempi della guerra di Troia. La questione turbò profondamente Cayce che credeva che nella Bibbia ci fosse tutto quello che era utile sapere, per cui ebbe molte discussione con familiari e amici sulla reincarnazione che, all’inizio, faticò ad ammettere. </span></span></div>
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<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="font-size: small;">Ma non gli fu più possibile ignorarla, anche se l'idea della reincarnazione sconvolgeva profondamente la sua coscienza di cristiano. Alla fine la accettò pienamente e parlò della morte del Battista come di un karma che pagava perché quando era vissuto come Elia aveva ordinato lo sgozzamento di centinaia di sacerdoti di Baal. Più tardi Cayce adottò anche i concetti di karma e akasha per spiegare i meccanismi della legge universale che sta sopra tutte le religioni ufficiali. </span></span></div>
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<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="font-size: small;">Arrivò a persuadersi che la reincarnazione faceva parte, a pieno diritto, degli insegnamenti del Cristo perché rispondeva a quesiti a cui le religioni non sapevano rispondere. La legge di causa e effetto è confermata anche dalla fisica e rafforzata dalla Legge della Grazia. La grazia è l’amore puro, la tenerezza che Dio prova per ogni creatura, ed essa può liberarla dalla rigida legge del karma. Più esattamente, spiega Cayce, quello che conta è guardarsi in faccia e saper risolvere il debito karmico che abbiamo con noi stessi. </span></span></div>
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<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="font-size: small;">Questo significa che dobbiamo lavorare nella situazione di vita in cui ci siamo e nei rapporti con gli altri. I rapporti umani della vita attuale hanno il ruolo di guarire il nostro ego aiutandolo a ristabilire l’armonia con le leggi divine. Il significato di “debito karmico” va sostituito dal termine di “memoria karmica” che è necessario purificare laddove sia negativa. In altre parole, Cayce vuol dire che affrontare la nostra memoria karmica negativa è molto più facile e leggero che accettare il vecchio e pesante concetto di karma. </span></span></div>
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<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="font-size: small;">Ma non è solo una questione di parole, perché con la Legge di Grazia “anche quelle che sono chiamate karmiche diventano semplici impulsi interiori. Accordando la propria volontà alla Via di Cristo, si può impedire che accadano le disgrazie e si possono sormontare le difficoltà, facendo scelte positive che danno gioia, amore e felicità per tutta la vita” conclude Cayce ricordando che “la buona novella” dei Vangeli non è altro che la conferma dell'amore di Dio.</span></span></div>
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<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="font-size: small;">Buona erranza </span></span></div>
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<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="font-size: small;">Sharatan</span><br />
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Sharatan ain al Ramihttp://www.blogger.com/profile/00602151759331893270noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4675928836349829506.post-73679912104491553852018-11-13T21:30:00.002+01:002018-11-13T21:30:47.093+01:00Il sorriso<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://2.bp.blogspot.com/-prOajcskGco/W-szMe5nnII/AAAAAAAAEJQ/_cEZErmLSe0jhgScWqeTTvUtl4pOLl_lQCLcBGAs/s1600/R-P-6%2529.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="532" data-original-width="581" height="366" src="https://2.bp.blogspot.com/-prOajcskGco/W-szMe5nnII/AAAAAAAAEJQ/_cEZErmLSe0jhgScWqeTTvUtl4pOLl_lQCLcBGAs/s400/R-P-6%2529.jpg" width="400" /></a></div><br />
<div style="text-align: center;"><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="font-size: small;">“Prendi un sorriso, regalalo </span></span></div><div style="text-align: center;"><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="font-size: small;">a chi non l’ha mai avuto.”</span></span></div><div style="text-align: center;"><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="font-size: small;">(Mahatma Gandhi)</span></span></div><br />
<div style="text-align: justify;"><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="font-size: small;">Il sorriso è una manifestazione più difficile da definire rispetto alla risata, perché è molto più discreto. La risata è sonora, e qualche volta persino fragorosa: la bocca si apre, gli occhi si increspano o si chiudono addirittura. Il sorriso, invece, è silenzioso: si manifesta con un impercettibile movimento delle labbra e una leggera increspatura degli occhi. </span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="font-size: small;"><br />
</span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="font-size: small;">Il sorriso è uno dei primi linguaggi del bambino, che i suoi genitori e i suoi cari guardano con amore. Questo sorriso, che nel bambino è colmo di innocenza e di purezza, nell’adulto può diventare ironico, beffardo, persino ipocrita. Quanti sorrisi servono a mascherare la collera, la scontentezza, il rancore o il desiderio di vendetta!</span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="font-size: small;"><br />
</span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="font-size: small;">È così che ogni giorno tanti sorrisi artificiali vengono distribuiti a dritta e manca: non sono che degli schermi, e lo si percepisce. Ogni sentimento può esprimersi attraverso un sorriso. Lo scoraggiamento, la rinuncia o, al contrario, la speranza e la decisione di rimettersi al lavoro, l’abnegazione o il desiderio di prendersi una rivincita si accompagnano talvolta a dei sorrisi.</span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="font-size: small;"><br />
</span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="font-size: small;">Ma osservate quanto questi sono diversi fra loro! Il sorriso di scherno ha qualcosa di stridente. Il sorriso della saggezza è molto sottile, appena percettibile, ma ricco di significato; e non vi dirò niente sul sorriso della stupidità. È anche dal sorriso che si possono riconoscere le creature perverse. </span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="font-size: small;"><br />
</span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="font-size: small;">Anche se esse hanno un bell’aspetto, una bella fronte, dei tratti fini e regolari, il sorriso - un che di contorto che compare negli angoli della bocca - tradisce il loro decadimento. Non spesso, ma mi è capitato di incontrare simili esseri, ed è stato il sorriso a rivelarmi la loro vera natura. Perciò, so che non mi posso fare un’idea esatta di qualcuno, finché non ho visto il suo sorriso.</span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="font-size: small;"><br />
</span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="font-size: small;">Quante volte poi sono rimasto colpito dal sorriso che può trasformare il viso ingrato o persino brutto di certi esseri! Perché un sorriso buono si accompagna ad uno sguardo buono; quello sguardo colmo d’amore e di bontà diffonde sul viso di quelle persone una tale luce che i loro tratti fisici sembrano fondersi: non si vede altro che quella luce. </span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="font-size: small;"><br />
</span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="font-size: small;">Che gioia e che conforto può portarci il sorriso di certi esseri! È come un regalo inatteso. E che dire del sorriso del sole che appare tra le nubi per avvolgerci con la sua luce? Ma il più bello, il più desiderato, quello cui tutta la nostra anima aspira, è il sorriso che Dio ci accorda dopo certe sofferenze alle quali avevamo creduto di non poter sopravvivere. </span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="font-size: small;"><br />
</span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="font-size: small;">Non appena quel sorriso appare, l’oscurità, l’angoscia, la paura e le immagini minacciose si cancellano, e tutto si rischiara e si armonizza. Quel sorriso vale più di tutte le ricchezze e di tutte le gioie della terra. Nessuna violenza lo può conquistare, ma solo l’amore, la speranza e la fede. Spesso bisogna attendere a lungo per meritare un tale sorriso, ed è la più grande ricompensa. </span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="font-size: small;"><br />
</span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="font-size: small;">È possibile che apparentemente una prova non ci abbia apportato niente, ma che anzi ci abbia fatto perdere molte cose, anche degli esseri che ci sono cari. Eppure, sentiamo che la nostra luce, il nostro amore e la nostra forza sono aumentati, e la pace e la gioia ci pervadono; e questa sensazione ci dice che il sorriso di Dio si è finalmente posato su di noi.</span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: "georgia","times new roman" , serif;"><span style="font-size: small;"><br />
</span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: "georgia","times new roman" , serif;"><span style="font-size: small;">Il sorriso è già un saluto, un segno di riconoscimento che rivolgiamo alle persone che incontriamo, ancor prima di farlo con la parola: perciò dobbiamo anche fare attenzione a quello che esprimiamo con il nostro sorriso. Certo, non si tratta di fabbricarsi un sorriso artificiale studiandosi allo specchio. </span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: "georgia","times new roman" , serif;"><span style="font-size: small;"><br />
</span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: "georgia" ,"times new roman" , serif;"><span style="font-size: small;">Bisogna che quel sorriso, che deve esprimere la bontà, la dolcezza e la comprensione, venga in modo naturale dal nostro cuore, dalla nostra anima. Dobbiamo quindi discendere nelle profondità del nostro essere per cercarvi il silenzio e la luce, e allora gli scultori che sono in noi sapranno quali nervi e quali muscoli tendere o rilassare.</span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: "georgia","times new roman" , serif;"><span style="font-size: small;"><br />
</span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: "georgia" ,"times new roman" , serif;"><span style="font-size: small;">Possiamo avere fiducia in loro: essi sapranno lavorare sulle labbra, sugli occhi, sulla fronte e, a poco a poco, le forme e le espressioni del nostro volto diverranno più armoniose. Voler modificare da soli il vostro sorriso rischia più che altro di deformarvi. Lavorate con amore, con la speranza e fede, e affidatevi all’ispirazione dei vostri scultori interiori. (Omraam Mikhaël Aïvanhov, Il sorriso del saggio, Ed. Prosveta)<br />
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</span></span> </div>Sharatan ain al Ramihttp://www.blogger.com/profile/00602151759331893270noreply@blogger.com2tag:blogger.com,1999:blog-4675928836349829506.post-44973872908074914602018-11-08T22:55:00.000+01:002018-11-08T22:55:33.166+01:00Un’antica storia cinese<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://3.bp.blogspot.com/-nxludnq5uio/W-SvVe4U2MI/AAAAAAAAEI8/bQZDhPZY4-guQzPhHbFWIU0DRc0LQIBMgCLcBGAs/s1600/china%2B-47.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="385" data-original-width="750" height="205" src="https://3.bp.blogspot.com/-nxludnq5uio/W-SvVe4U2MI/AAAAAAAAEI8/bQZDhPZY4-guQzPhHbFWIU0DRc0LQIBMgCLcBGAs/s400/china%2B-47.jpg" width="400" /></a></div><br />
<div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia,"Times New Roman",serif;"><span style="font-size: small;">In un’antica storia cinese si tramanda che, durante un grande raduno, una festa traboccante di rumori, di danze, di canti e via dicendo, un uomo cadde in un pozzo. A causa del frastuono, nessuno se ne accorse. A quell’epoca, in Cina i pozzi non erano protetti da un muro: erano all’aperto, senza protezione; nel buio potevi scivolare e caderci dentro. L’uomo si mise a gridare:«Salvatemi!»</span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia,"Times New Roman",serif;"><span style="font-size: small;"><br />
</span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia,"Times New Roman",serif;"><span style="font-size: small;">Un monaco buddhista passò nei paraggi e, udendo quell’uomo, guardò in basso. «Meno male che mi hai sentito. Tutti sono così presi dalla festa e il frastuono è enorme … avevo paura di morire.» Il monaco buddhista rispose: «Infatti morirai, perché ciò che ti è successo dipende da una cattiva azione del passato; adesso hai ricevuto la punizione: accettala e consegui la libertà! È meglio così: nella prossima vita, ricomincerai ripulito da ogni colpa e non dovrai più ricadere in un pozzo».</span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia,"Times New Roman",serif;"><span style="font-size: small;"><br />
</span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia,"Times New Roman",serif;"><span style="font-size: small;">L’uomo replicò:«In questo momento non ho bisogno di saggezza e di filosofia …» ma il monaco se n’era già andato. Quindi arrivò un vecchio taoista. Poiché aveva sete si chinò sul pozzo. Quell’uomo stava ancora urlando in cerca di aiuto, e il taoista disse:«Questo non è virile. Bisogna accettare tutto ciò che viene: ecco cos’ha detto il grande Lao Tzu. </span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia,"Times New Roman",serif;"><span style="font-size: small;"><br />
</span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia,"Times New Roman",serif;"><span style="font-size: small;">Quindi, accettalo e rallegrati di quanto ti è successo! Stai urlando come una femminuccia. Sii uomo!». L’altro rispose:«Sono disposto a farmi dare della femminuccia, ma, per favore salvami! Non sono coraggioso. Dopo potrai dire tutto quello che vorrai, ma prima tirami fuori». Il taoista replicò:«Noi non interferiamo mai negli affare degli altri. Crediamo nell’individuo e nella sua libertà. </span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia,"Times New Roman",serif;"><span style="font-size: small;"><br />
</span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia,"Times New Roman",serif;"><span style="font-size: small;">Cadere nel pozzo e morirci è una tua libertà: tutto ciò che posso fare è darti un consiglio. Anziché morire urlando e piangendo - questo sarebbe da sciocchi - muori come un saggio. Accettalo, sii felice, goditi questo stato di cose, intona una canzone e lascia questo mondo: tutti prima o poi moriremo, quindi a che pro salvarti?». E se ne andò.</span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia,"Times New Roman",serif;"><span style="font-size: small;"><br />
</span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia,"Times New Roman",serif;"><span style="font-size: small;">Arrivò un confuciano, e l’uomo intravide una speranza, perché i confuciani sono più terreni, più concreti. «Sono fortunato che tu sia passato di qui, uno studioso di Confucio. Ti conosco, ho udito il tuo nome. Adesso fa’ qualcosa per me, perché Confucio insegna: ‘Aiuta gli altri’». Il monaco confuciano rispose:«Hai ragione, ti aiuterò. Andrò di città in città e protesterò, fino a convincere il governo e mettere un muro intorno a tutti i pozzi del paese. Non avere timore».</span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia,"Times New Roman",serif;"><span style="font-size: small;"><br />
</span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia,"Times New Roman",serif;"><span style="font-size: small;">L’uomo rispose:«Ma quando i muri di protezione saranno eretti e la tua rivoluzione avrà avuto successo, io sarò morto». Il confuciano replicò:«Tu non conti, io non conto, gli individui non contano: solo la società è importante. Cadendo nel pozzo, tu hai sollevato un problema importantissimo; adesso lotteremo per risolverlo. Sta’ calmo, rassegnati: faremo in modo che ogni pozzo abbia un muro di protezione, così nessuno potrà più caderci dentro. </span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia,"Times New Roman",serif;"><span style="font-size: small;"><br />
</span></span></div><div style="text-align: justify;"
<span style="font-family: Georgia,"Times New Roman", serif;"><span style="font-size: small;">Viceversa, salvando solo te, cosa si salverebbe? Il paese ha milioni di pozzi e milioni di persone possono caderci. Dunque, non pensare a te stesso; elevati al di sopra di questo egoismo. Io servirò l’umanità. Tu hai già reso un grande servizio cadendo nel pozzo; adesso la mia parte è costringere il governo a erigere muri di protezione». E il confuciano se ne andò.</span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia,"Times New Roman",serif;"><span style="font-size: small;"><br />
</span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia,"Times New Roman",serif;"><span style="font-size: small;">Il quarto uomo che passò di lì era un missionario cristiano che portava con sé una borsa. Immediatamente l’aprì, tirò fuori una corda e ne gettò un capo nel pozzo. Prima ancora che l’uomo avesse aperto bocca, il missionario gli aveva gettato la corda. Colmo di meraviglia, l’uomo esclamò:«La tua religione sembra la più vera».</span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia,"Times New Roman",serif;"><span style="font-size: small;"><br />
</span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia,"Times New Roman",serif;"><span style="font-size: small;">Il missionario rispose:«Senza dubbio. Noi siamo attrezzati per ogni emergenza. Sapendo che la gente cade nei pozzi, porto con me questa corda per salvarla. Infatti, solo salvando gli altri posso salvare me stesso. Però mi preoccupa ciò che ha detto il confuciano; non si dovrebbero mai costruire muretti intorno ai pozzi, altrimenti come potremo mai aiutare l’umanità?</span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia,"Times New Roman",serif;"><span style="font-size: small;"><br />
</span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia,"Times New Roman",serif;"><span style="font-size: small;">Come faremmo a tirare fuori coloro che sono caduti? Prima devono cadere, solo così noi possiamo salvarli. Noi viviamo per aiutare gli altri, ma come prima cosa deve esistere questa opportunità; se non sussiste, come potremo mai metterci al servizio degli altri?».</span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia,"Times New Roman",serif;"><span style="font-size: small;"><br />
</span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia,"Times New Roman",serif;"><span style="font-size: small;">Di certo, tutte queste religioni che predicano il “servizio” desiderano che l’umanità resti povera e bisognosa di essere aiutata, è un loro interesse … La povera gente è necessaria, assolutamente indispensabile; altrimenti, che ne sarebbe di questi grandi servitori dell’umanità? Cosa accadrà a tutte queste religioni e ai loro insegnamenti?</span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia,"Times New Roman",serif;"><span style="font-size: small;"><br />
</span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia,"Times New Roman",serif;"><span style="font-size: small;">Come potrà la gente guadagnarsi il diritto di entrare nel Regno di Dio? Queste persone povere e sofferenti vanno usate come una scala: e questo lo chiami altruismo? Queste religioni sono sempre contrarie hanno bisogno che questi problemi restino. È un bisogno profondamente egoista, interessato; implica perseguire uno scopo.</span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia,"Times New Roman",serif;"><span style="font-size: small;"><br />
</span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia,"Times New Roman",serif;"><span style="font-size: small;">Quando servi qualcuno e ti senti meglio, hai ridotto l’altro a un verme, a un essere subumano. Sei così superiore da aver sacrificato i tuoi interessi ma, anziché “servire” i poveri li stai semplicemente umiliando. Se possiedi qualcosa che ti dona pace, gioia ed estasi, condividilo. E ricorda che quando condividi, lo fai senza motivo. </span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia,"Times New Roman",serif;"><span style="font-size: small;"><br />
</span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia,"Times New Roman",serif;"><span style="font-size: small;">Non sto dicendo che tramite la condivisione raggiungerai il paradiso, non ti sto dando alcuno scopo; sto dicendo che la condivisione in sé ti appagherà. L’appagamento è nella condivisione in sé, non esiste scopo al di là di essa; è fine a se stessa. Ti sentirai riconoscente verso la persona che ha accettato di condividere con te, non avrai la sensazione che abbia un debito nei tuoi confronti: non hai “servito” nessuno. (Osho, Liberi di essere, Mondadori ed.)<br />
<br />
</span></span></div>Sharatan ain al Ramihttp://www.blogger.com/profile/00602151759331893270noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4675928836349829506.post-28943233010290097302018-11-04T18:00:00.000+01:002018-11-04T18:00:28.165+01:00Suonare con lo spirito<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://4.bp.blogspot.com/-V9OpBi7uo-w/W98kYBFFpDI/AAAAAAAAEIw/QMIyA641uUIE9qTzQxyRrob5a0mibuXlACLcBGAs/s1600/A-H-6.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1017" data-original-width="1000" height="400" src="https://4.bp.blogspot.com/-V9OpBi7uo-w/W98kYBFFpDI/AAAAAAAAEIw/QMIyA641uUIE9qTzQxyRrob5a0mibuXlACLcBGAs/s400/A-H-6.jpg" width="393" /></a></div><br />
<div style="text-align: center;"><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="font-size: small;">La musica è una delle vie per le quali</span></span></div><div style="text-align: center;"><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="font-size: small;">l’anima ritorna in cielo.</span></span></div><div style="text-align: center;"><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="font-size: small;">(Torquato Tasso)</span></span></div><br />
<div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia,"Times New Roman",serif;"><span style="font-size: small;">Un venerabile maestro cinese ha insegnato che, per praticare in maniera efficace qualsiasi arte, devi comprenderla a tre livelli differenti: quello teorico o fisico, quello ideativo o mentale, e infine quello integrale o spirituale. Anche se si sovrappongono, generalmente, questi livelli di comprensione sono consecutivi: vale a dire che devi compiere dei progressi sostanziali a un determinato livello prima di cominciare a dirigerti verso quello successivo.</span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia,"Times New Roman",serif;"><span style="font-size: small;"><br />
</span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia,"Times New Roman",serif;"><span style="font-size: small;">Prendiamo per esempio la musica. Per produrre musica con uno strumento, il primo passo consiste nell’imparare alcune tecniche: come tenerlo, come suonare note e scale musicali, ecc. Queste tecniche sono necessarie, ma niente affatto sufficienti per fare musica. </span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia,"Times New Roman",serif;"><span style="font-size: small;"><br />
</span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia,"Times New Roman",serif;"><span style="font-size: small;">Una volta acquisite alcune tecniche di base, puoi compiere il secondo passo: imparare alcuni dei concetti che sottostanno alle tecniche. Terrai lo strumento, e il tuo corpo, in modo tale che tu possa essere in grado di respirare correttamente, e quindi di mettere in pratica le tecniche acquisite ed eventualmente far fuoriuscire la musica dalla tua anima.</span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia,"Times New Roman",serif;"><span style="font-size: small;"><br />
</span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia,"Times New Roman",serif;"><span style="font-size: small;">Le idee basilari che sottostanno alla semplice scala musicale includono lo sviluppo dell’attacco, il tono, la coordinazione e gli altri strumenti. Le idee basilari di una composizione includono espressione della melodia, armonia, cadenza. Le idee dinamiche che sono alla base della semplice scala includono varie possibilità, come il crescendo e decrescendo, nonché numerose altre sfumature. Tutte queste idee sono necessarie per fare della musica, ma ancora non bastano. </span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia,"Times New Roman",serif;"><span style="font-size: small;"><br />
</span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia,"Times New Roman",serif;"><span style="font-size: small;">Cosa c’è , allora, oltre alle tecniche e alle idee? Lo spirito stesso dell’idioma musicale. Non importa se suoni musica bluegrass, country, folcloristica, blues, rock, soul, gospel, jazz, classica o di qualsiasi altro tipo. Ciascuna di esse ha il proprio particolare spirito, che è molto più di un semplice insieme di note e idee. Se il musicista riesce a catturare e a riflettere lo spirito della musica, la musica sarà giusta. </span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia,"Times New Roman",serif;"><span style="font-size: small;"><br />
</span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia,"Times New Roman",serif;"><span style="font-size: small;">È lo spirito stesso del musicista a consentirgli di integrare lo spirito dell’idioma - vale a dire di fare suo il pezzo - ed è il talento del musicista a permettergli di riflettere quello spirito nella performance. E questo è vero anche in altre forme di arte e nello sport. </span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia,"Times New Roman",serif;"><span style="font-size: small;"><br />
</span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia,"Times New Roman",serif;"><span style="font-size: small;">Un allenatore di tennis si è reso conto di questa verità. Ha detto che ci vogliono quindici anni per formare un giocatore: cinque anni per imparare i colpi (livello tecnico); cinque anni per imparare a usare i colpi all’interno del gioco (livello ideativo) e cinque anni per imparare a vincere (livello integrale). </span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia,"Times New Roman",serif;"><span style="font-size: small;"><br />
</span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia,"Times New Roman",serif;"><span style="font-size: small;">Devi sentire lo spirito del gioco in modo che tu possa farlo tuo: vale a dire, trovare il tuo modo di fare un punto quando sei sotto pressione, oppure di strappare il servizio al tuo avversario o di vincere un match. Ogni tanto riuscirai a colpire una palla in maniera pulita e la piazzerai in maniera perfetta come succede a qualsiasi leggenda del tennis: senza pensarci consciamente. </span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia,"Times New Roman",serif;"><span style="font-size: small;"><br />
</span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia,"Times New Roman",serif;"><span style="font-size: small;">Allora potrai affermare di avere raggiunto il tuo obbiettivo: avrai catturato lo spirito del gioco. In questi casi gli atleti dicono di essere “in zona” vale a dire di essere in vena. Quando sei “in zona” tutto si realizza in maniera semplice e naturale. Il tempo rallenta e non hai alcun senso di ansia o di fretta. </span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia,"Times New Roman",serif;"><span style="font-size: small;"><br />
</span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia,"Times New Roman",serif;"><span style="font-size: small;">La tua tecnica non ti costa sforzo, le tue idee sono assolutamente giuste, la tua esecuzione impeccabile, il tutto senza pensiero conscio. Il tuo spirito si fonde con lo spirito del gioco. Tu diventi il gioco. Il cammino dello sviluppo spirituale è lo stesso di quello musicale, atletico o di qualsiasi altra natura, oltre a essere, ovviamente, il sentiero che contiene tutti gli altri. </span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia,"Times New Roman",serif;"><span style="font-size: small;"><br />
</span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia,"Times New Roman",serif;"><span style="font-size: small;">Sia i musicisti, sia gli atleti si impegnano in esercizi spirituali, utilizzando vari tipi di strumento. Se tu metti da parte gli strumenti esteriori e sviluppi quelli interiori - essenzialmente respirando e condizionando la mente-ti ritroverai su un cammino spirituale che contiene tutti gli altri e che conduce all’ultima zona, quella che racchiude tutte le altre. </span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia,"Times New Roman",serif;"><span style="font-size: small;"><br />
</span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia,"Times New Roman",serif;"><span style="font-size: small;">Non tutti sanno suonare o sono atleti, ma tutti respirano e pensano. Perciò, in teoria, tutti possono sperimentare la zona estrema. Alcuni affermano che la zona sia vuota, e che l’unico modo per abitarla sia di lasciare alle spalle il proprio Io. Questo è l’insegnamento zen, nonché quello di altre scuole buddhiste. Altri invece sostengono che la zona sia piena: piena di amore cosmico, di luce radiante, di musica divina, e che l’unico modo per entrarvi sia di fondere la tua goccia di spiritualità nel mare dello Spirito Divino che crea, sostiene, distrugge e rinnova il cosmo. </span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia, "Times New Roman",serif;"><span style="font-size: small;"><br />
</span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia,"Times New Roman",serif;"><span style="font-size: small;">Krishna, incarnazione di Vishnu, si rivolge con queste parole ad Arjuna, prode guerriero demoralizzato:«Ogni qualvolta la spiritualità si dissolve e il materialismo è dilagante, allora o Arjuna, mi reincarno. In qualunque modo gli uomini cerchino di venerarmi, io li accolgo. Lungo qualsiasi strada loro camminino, essa conduce a Me.»</span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia,"Times New Roman",serif;"><span style="font-size: small;"><br />
</span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia,"Times New Roman",serif;"><span style="font-size: small;">Se stai percorrendo un cammino spirituale, allora, nei momenti importanti della tua vita, incontrerai guide. A volte ti appariranno sotto le spoglie di persone benevole o malevole; altre volte si manifesteranno come eventi gioiosi o tragici; altre volte ancora appariranno come sensazioni sfuggenti o sogni intangibili. Le tue guide ti mostreranno ciò che vedi già, ma solo quando sei pronto a vederlo. Gli antichi cinesi lo sapevano bene:«Quando lo studente è pronto, l’insegnante appare.»</span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia,"Times New Roman",serif;"><span style="font-size: small;"><br />
</span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia,"Times New Roman",serif;"><span style="font-size: small;">I musicisti, gli atleti e tutti coloro che hanno raggiunto i massimi livelli all’interno della propria disciplina o della propria forma di arte sono in grado di compiere performance eccezionali e spesso anche imprevedibili. Perché? Perché corpo e mente non impediscono più l’espressione dello spirito dell’arte. Al contrario: essi sperimentano l’unità dell’essere con la propria arte, con il proprio pubblico e con il miracolo cabalistico di ogni singolo istante.</span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia,"Times New Roman",serif;"><span style="font-size: small;"><br />
</span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia,"Times New Roman",serif;"><span style="font-size: small;">Itzhak Perlman, il grande violinista è stato protagonista di un evento straordinario in occasione di un indimenticabile spettacolo tenutosi al Lincoln Center di New York. All’inizio di un’opera orchestrale, nella quale lui era il solista, gli si ruppe una corda del violino. Tutti i presenti udirono chiaramente il rumore prodotto dalla corda, e l’orchestra smise di suonare. </span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia,"Times New Roman",serif;"><span style="font-size: small;"><br />
</span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia,"Times New Roman",serif;"><span style="font-size: small;">Di norma un musicista avrebbe sostituito la corda, il che avrebbe comportato un considerevole ritardo. Nel caso di Perlman, un’eventualità del genere avrebbe presentato un’ulteriore difficoltà. Vittima da bambino della poliomelite, cammina molto lentamente e con enorme sofferenza servendosi di tutori per le gambe e appoggiandosi a stampelle. </span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia,"Times New Roman",serif;"><span style="font-size: small;"><br />
</span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia,"Times New Roman",serif;"><span style="font-size: small;">Quando sale sul palcoscenico, prima di iniziare a suonare, mette giù le stampelle e toglie i tutori. Se avesse dovuto sostituire la corda, avrebbe dovuto rimettersi tutto l’armamentario, scendere dal palco, quindi risalirvi e ricominciare tutta la trafila. Lui, invece, ha fatto qualcosa di incredibile. È rimasto al suo posto, con lo strumento privo di una corda e ha fatto cenno al direttore di ricominciare a suonare.</span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia,"Times New Roman",serif;"><span style="font-size: small;"><br />
</span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia,"Times New Roman",serif;"><span style="font-size: small;">Jack Reimer, giornalista dello «Houston Chronicle», che era tra il pubblico, ha scritto in seguito:«E ha suonato con una passione, con una forza e con una purezza tali che nessuno mai aveva udito prima. Naturalmente tutti sanno che è impossibile suonare un’opera sinfonica solo con tre corde. Io lo so. </span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia,"Times New Roman",serif;"><span style="font-size: small;"><br />
</span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia,"Times New Roman",serif;"><span style="font-size: small;">E anche voi lo sapete ma, quella sera, Itzhak Perlman si è rifiutato di saperlo. Quando ha terminato l’esecuzione, il silenzio ha avvolto la sala. E poi il pubblico si è alzato in piedi e gli ha tributato uno scroscio di applausi. Eravamo tutti in piedi, gridavamo e applaudivamo, facevamo di tutto per mostrargli quanto avevamo apprezzato ciò che aveva fatto.» </span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia,"Times New Roman",serif;"><span style="font-size: small;"><br />
</span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia,"Times New Roman",serif;"><span style="font-size: small;">Poi Perlman si è schermito con un’osservazione profondamente filosofica e indimenticabile, almeno quanto la sua performance:«Sapete, a volte è compito dell’artista scoprire quanta musica si può ancora fare con ciò che rimane.» Possiamo applicare la morale di Perlman alla nostra vita, anche se non siamo musicisti di fama mondiale, né atleti. Anche vivere, infatti, è una forma d’arte che richiede la stessa perizia di musica o sport, se non di più.</span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia,"Times New Roman",serif;"><span style="font-size: small;"><br />
</span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia,"Times New Roman",serif;"><span style="font-size: small;">Questa è la grande lezione che Jack Reimer e molti altri hanno imparato dall’esibizione di Perlman:«Forse, dunque, il nostro compito in questo mondo infido, che cambia in fretta e ci disorienta, è fare musica, prima, con tutto ciò che abbiamo, poi, quando non è più possibile, continuare con ciò che ci rimane.» Sì. E questa è la funzione del tuo spirito: fare musica, anche senza corde. (Lou Marinoff, Le pillole di Aristotele, Mondadori ed.)<br />
<br />
</span></span></div>Sharatan ain al Ramihttp://www.blogger.com/profile/00602151759331893270noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4675928836349829506.post-54686229047886488022018-11-02T00:12:00.001+01:002018-11-02T00:12:43.122+01:00La pratica di consapevolezza<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://1.bp.blogspot.com/-5M8p5X700R8/W9uGxNX-zRI/AAAAAAAAEIk/FX9XbJMbj6EJkYBDzOrYAo55C_3tVh2mACLcBGAs/s1600/P-K-5.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1080" data-original-width="927" height="400" src="https://1.bp.blogspot.com/-5M8p5X700R8/W9uGxNX-zRI/AAAAAAAAEIk/FX9XbJMbj6EJkYBDzOrYAo55C_3tVh2mACLcBGAs/s400/P-K-5.jpg" width="343" /></a></div><br />
<div style="text-align: center;"><span style="font-family: Georgia,"Times New Roman",serif;"><span style="font-size: small;">Amare significa essere presenti per l’altro. </span></span></div><div style="text-align: center;"><span style="font-family: Georgia,"Times New Roman",serif;"><span style="font-size: small;">Come fai ad amare se non ci sei?</span></span></div><div style="text-align: center;"><span style="font-family: Georgia,"Times New Roman",serif;"><span style="font-size: small;">(Thich Nhat Hanh)</span></span></div><br />
<div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia,"Times New Roman",serif;"><span style="font-size: small;">Una volta che hai visto la verità e la bellezza in te stesso, la puoi vedere nelle persone care. Amare significa offrire la nostra presenza a chi amiamo e riconoscere quanto sia importante per noi la sua presenza. Esserci, essere presenti fino in fondo, saper apprezzare la preziosità della persona cara sono pratiche di vero amore. </span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia,"Times New Roman",serif;"><span style="font-size: small;"><br />
</span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia,"Times New Roman",serif;"><span style="font-size: small;">Per essere presente per l’altro devi essere presente per te stesso. Hai il tempo di essere presente per te stesso? Hai il tempo di bere una tazza di tè, di mangiare un’arancia, di inspirare, di espirare? Hai il tempo di muovere qualche passo senza pensare ai tuoi progetti? Se non ti capisci, se non riesci ad accettarti, ti sarà impossibile capire e accettare l’altro. </span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia,"Times New Roman",serif;"><span style="font-size: small;"><br />
</span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia,"Times New Roman",serif;"><span style="font-size: small;">La pratica di consapevolezza ti aiuterà a entrare in contatto con te stesso in modo da poter comprendere la tua sofferenza, le tue difficoltà, le tue aspirazioni più profonde. È importante sapere che potresti avere una carenza di comunicazione interiore: il tuo corpo e la tua coscienza cercano di dirti tante cose, ma tu non hai tempo di ascoltarli. </span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia,"Times New Roman",serif;"><span style="font-size: small;"><br />
</span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia,"Times New Roman",serif;"><span style="font-size: small;">Forse il tuo corpo ti sta implorando di rallentare il ritmo o di prenderti una giornata di riposo, ma tu continui a spronarlo e a lavorare di più. Potresti non essere presente per il tuo corpo: te ne curi troppo poco o non sei capace di ascoltarlo. Nella tua coscienza potrebbero esserci blocchi di dolore ma tu non le presti attenzione. </span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia,"Times New Roman",serif;"><span style="font-size: small;"><br />
</span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia,"Times New Roman",serif;"><span style="font-size: small;">Il primo passo verso la comunicazione amorevole è tornare a casa, tornare a se stessi. La pratica del respiro consapevole ti immette sulla via maestra del ritorno a te stesso, per entrare in contatto con la gioia, la bellezza, le meraviglie della vita che hai in te e intorno a te. </span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia,"Times New Roman",serif;"><span style="font-size: small;"><br />
</span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia,"Times New Roman",serif;"><span style="font-size: small;">La pratica di essere consapevole del respiro, dei tuoi passi, della colazione che stai preparando ti aiuta a tornare a casa, a te stesso, nel qui e ora, a essere consapevole di ciò che accade nel tuo corpo, nelle tue sensazioni e percezioni, per riconoscere la tua sofferenza e trasformarla. Se emerge rabbia, prendi consapevolezza della rabbia. Se emerge paura, prendi consapevolezza della paura. </span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia,"Times New Roman",serif;"><span style="font-size: small;"><br />
</span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia,"Times New Roman",serif;"><span style="font-size: small;">Sei sempre presente a te stesso. «Buongiorno, mia piccola rabbia, so che ci sei. Mi prenderò cura di te.» «Buona sera paura, vedo che ti sei appena manifestata. So che sei sempre qui, sei una vecchia amica. Mi prenderò un po’ di tempo per prendermi cura di te.» Poi pratichi la consapevolezza del passo e del respiro mentre riconosci la presenza della tua paura o della tu rabbia, e le alleggerisci. </span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia,"Times New Roman",serif;"><span style="font-size: small;"><br />
</span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia,"Times New Roman",serif;"><span style="font-size: small;">La comprensione e l’amore per se stessi forniscono il fondamento su cui costruire la comprensione e l’amore per un’altra persona. Ecco il primo passo: tornare a se stessi, prendersi cura di se stessi, comprendere se stessi, accettare se stessi e trattarsi con comprensione.</span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia,"Times New Roman",serif;"><span style="font-size: small;"><br />
</span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia,"Times New Roman",serif;"><span style="font-size: small;">Il dono più prezioso che puoi fare alla persona che ami non è il denaro, né il potere, né la fama, è la tua presenza autentica. Amare significa essere presenti per l’altro.Come fai ad amare se non ci sei? Conta moltissimo anche la qualità della tua presenza: bisogna che tu sia presente con freschezza, amorevolezza, comprensione.</span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia,"Times New Roman",serif;"><span style="font-size: small;"><br />
</span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia,"Times New Roman",serif;"><span style="font-size: small;">Con la pratica della consapevolezza del respiro e della camminata riporti mente al corpo, ti stabilisci nel qui e ora, sei pienamente presente. Allora puoi andare dalla persona che ami e farle la prima dichiarazione d’amore: «Caro (cara) sai, sono davvero qui con te.» </span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia,"Times New Roman",serif;"><span style="font-size: small;"><br />
</span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia,"Times New Roman",serif;"><span style="font-size: small;">Non è soltanto un’affermazione, è una pratica; se non sei lì e fingi solo di essere presente, l’altro se ne accorge. Può darsi che tu sia tutto preso dai tuoi progetti, dalle tue preoccupazioni, dai tuoi timori e finga di essere lì, ma non ci sei per davvero. Solo con la pratica puoi generare una presenza autentica. </span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia,"Times New Roman",serif;"><span style="font-size: small;"><br />
</span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia,"Times New Roman",serif;"><span style="font-size: small;">Non occorre altro, basta che tu le offra la tua presenza. E grazie alla comprensione e alla compassione generata dalla pratica, la tua presenza le potrà risultare fresca, nutriente, risanatrice... la persona che ami ha bisogno della tua vera presenza, non di un surrogato:«Caro (cara) sono qui con te.» </span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia,"Times New Roman",serif;"><span style="font-size: small;"><br />
</span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia,"Times New Roman",serif;"><span style="font-size: small;">Dicendolo riconosciamo la presenza preziosa della persona amata; se non ne riconosciamo la presenza è come se non esistesse. E se non ha la nostra attenzione e consapevolezza, l’altro non si sente amato. Se continuerai a vivere in questo modo, ben presto la tua felicità continuerà ad estinguersi perché si sente non amata, non ha la tua attenzione, la tua consapevolezza. </span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia,"Times New Roman",serif;"><span style="font-size: small;"><br />
</span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Georgia,"Times New Roman",serif;"><span style="font-size: small;">È importante, di quanto in quanto, tornare a se stessi e guardare la persona che ami e dirle:«Caro (cara) so che sei qui e questo mi rende felice!» Questa è la seconda dichiarazione d’amore. È semplicissima: la persona che ami, abbracciata dall’energia della tua consapevolezza, ne sarà felicissima e sboccerà come un fiore. (Thich Nhat Hanh, La scintilla del risveglio, Mondadori ed.)<br />
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</span></span></div>Sharatan ain al Ramihttp://www.blogger.com/profile/00602151759331893270noreply@blogger.com2