Negli ultimi 60 anni gli sviluppi della fisica hanno finalmente demolito la concezione materialistica dell’universo. Tutte le scoperte scientifiche più recenti hanno confermato la verità antica, contenuta nelle antiche conoscenze, dell’influenza cosmica sulla vita terrestre.
Sono stati verificati, a livello sperimentale, dei bruschi incrementi dei ricoveri per disturbi mentali, in coincidenza con le perturbazioni del campo magnetico terrestre, ed è provato che le sottili variazioni del campo elettromagnetico possano influenzare il sistema nervoso, poiché riescono ad alterare anche il campo elettromagnetico del corpo umano.
Si è pure dimostrato che il campo elettromagnetico, che circonda il corpo umano, origina dal cervello e dal midollo spinale come affermano le dottrine yogiche indiane. Esiste quindi una relazione generale tra l’intero complesso della specie umana e la totalità dei fenomeni elettromagnetici dovuti dal sole, dalla luna e dalle stelle.
Anche gli animali sembrano reagire alle mutazioni di tali campi magnetici, ma a livelli più specifici e sensibili; quindi tutti gli organismi terrestri sono condizionati, sia pure in modo diverso, dall’influsso del magnetismo terrestre e cosmico. La composizione e la fluidità del sangue, la felice o infausta conclusione di cure mediche, come pure l’evoluzione dei disagi psichici, dimostrano come tutti gli organismi sembrano subire le influenze del magnetismo e dei campi elettromagnetici.
Jung affermò che “l’astrologia sarà necessariamente ammessa e riconosciuta senza restrizione alcuna dalla psicologia, perché costituisce la sommatoria di tutta la conoscenza psicologica dell’umanità.” La scienza degli antichi - afferma - “derivò dagli astri, quando il genere umano li riconobbe come le forze dominanti dell’inconscio, vale a dire come dei, ovvero come le peculiari e caratteristiche qualità dello zodiaco. Cioè come una completa proiezione teorica del complesso carattere umano.”
La teoria del sincronismo spiega l’evidente influenza dei corpi astrali sul mondo terrestre; infatti qualsiasi cosa accada, in qualunque parte dell’universo è emblematica, cioè specifica e caratteristica del momento in cui avviene, per un dato organismo. Sarebbe falso pensare che tutto sia già preordinato e predefinito, perché così non avviene. Avviene invece che, le cose accadano quando sono giunte a maturazione le condizioni affinchè esse possano verificarsi e assumere un significato, e la qualità del gioco è prodotta dalla destrezza e dal buon uso della libertà del giocatore.
Il legame tra gli astri celesti e l’uomo è dimostrato dall’arcaico culto del Sole, la grande sorgente di luce e calore che fa risplendere la vita del Creato. La più antica preghiera indiana, il Gayatri, che ancora oggi viene recitata dai fedeli indù, è un grande inno e saluto al Sole o meglio all’Ineffabile Entità che usa il Sole come carro celeste. La stessa sacralità la ritroviamo nell’antico Egitto, dove il dio Amun-Ra è definito “Il Sole, dominatore fisico del firmamento, dominatore spirituale e ideale di tutto l’universo e, come tale, Re di tutti gli Dei.” Akhenaton, il faraone eretico, fu condannato alla "damnatio memoriae" a causa del ruolo primario che attribuì al dio Aton, il Sole, riducendo gli altri dei del pantheon egizio, al ruolo di divinità secondarie.
Questo primario ruolo fu riconosciuto anche dai fenici, dai persiani e dagli israeliti, i quali affermarono la potente influenza di questa luce suprema che, alla sua comparsa, offusca tutti gli altri astri.
Nello stesso modo la Luna, sua controparte femminile, passando con il suo freddo splendore, quasi un fantasma della luce solare, governa e guida le maree ed influenza la crescita della vita vegetale e animale. A livello scientifico, la polvere lunare riportata sulla Terra negli esperimenti della Nasa, si dimostrò un fertilizzante vegetale eccezionale.
La rinomata scienza caldea, scuola di medicina e di astrologia, tanto diffusa e stimata nel mondo antico, ancora oggi stupisce per le sue indicazioni mediche basate sull’influenza delle fasi lunari.
La personalità più famosa nella medicina antica: il divino Ippocrate - che il mito indica come adottato dal dio solare Apollo ed educato alla medicina e alla mantica dal centauro Chirone - ritenuto il padre della medicina, affermò che colui che ignora l’astrologia non è un medico, ma un idiota. Per questo tutti suoi discepoli furono valenti astrologi e, nella pratica sanitaria, affiancarono l’uso dei dati e degli elementi astrologici, alle loro terapie curative, in onore all’affermazione riportata nel Corpus Hippocraticus, che l’astrologia è di primaria importanza per coloro che praticano l’arte della medicina.
Riprendendo l’idea di Jung, che l’astrologia sia essenziale anche per la psicologia, si potrebbe concludere che lo studio dell’astrologia sia primario per tutti coloro che si accingono a curare il corpo e l’anima. Se è vero che, non arriviamo su questo pianeta accompagnati con un libretto di istruzioni, è invece vero che veniamo forniti di un preciso e puntale sommario personale, in cui sono simbolicamente tracciate le mappe della nostra dotazione di serie e delle nostre potenzialità personali. Questa mappa di navigazione personale, dotata di un simbolismo che ci fa capire chi siamo, possiede anche gli indici di tendenza per lo sviluppo delle nostre attitudini.
Il nostro tema natale, cioè la mappa delle posizioni che occupano i pianeti nel momento della nostra nascita, reca il riassunto delle esperienze che l’anima ha compiuto nel corso delle sue vite sul nostro pianeta, indica il progetto di vita più opportuno per la nostra evoluzione, mostra i nostri maggiori pregi e i nostri più radicati difetti, rivela quali siano le potenziali conseguenze positive o negative che potremmo mettere in campo.
Troveremo allora dei pianeti, da interpretare come rappresentazioni simboliche dei vizi o qualità umane, che si schierano sul campo di battaglia della nostra vita, bene ospitati o combattuti dal segno astrologico che li ospita, e loro stessi che si intrecciano combattendo o conciliando le reciproche tendenze, manifestando così le attitudini che sono in lotta o in conciliazione tra loro, e quindi nel nostro animo. Sembrerebbe che tutto sia indicato e che tutto sia stabilito, ma non è così, perché quello che ci racconta la nostra mappa è solo il punto di partenza, il punto da cui stiamo ricominciando e non potrebbe mai tracciare il nostro punto di arrivo.
Siamo noi che dobbiamo riprendere a giocare, siamo noi che abbiamo la mano, per cui a chiunque vi racconti che l’astrologia abbia lo scopo di essere predittiva, rispondete che il gioco della vita è sempre personale. In questo gioco, cioè nel buon uso delle opportunità che il nostro cielo ci mostra, noi dobbiamo dimostrare qualità ed eccellenza, cioè dimostrare la nostra maestrìa nell’arte della vita.
Buona erranza
Sharatan ain al Rami
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