"Intrepido, fendo lo spazio con le mie ali e la fama non mi fa urtare contro mondi tratti da falsi principi, secondo i quali rimarremmo rinchiusi in una prigione immaginaria come se tutto fosse cinto da muraglie di ferro... ma fendo i cieli e all’infinito m’ergo." (Giordano Bruno)
venerdì 20 febbraio 2009
Con il fiuto di un cacciatore…
La supercoscienza è la parte divina che dorme in ognuno di noi, che è presente nel nostro Sé Superiore e in tutti gli altri. E’ una grande forza intelligente che opera attraverso la coscienza universale, ma che parla ad ognuno di noi con una voce particolare. Per sapere ascoltare questa voce bisogna sviluppare l’intuizione cioè uno stato di consapevolezza fluida che è in continua evoluzione e in continuo adattamento, per venire incontro alle esigenze di ogni momento. Non accadrà che l’intuizione giunga con una voce possente che afferma grandi rivelazioni, perché essa possiede una voce flebile come un sussurro.
Bisogna avere sempre il coraggio di seguire la voce dell’intuizione che ci giunge, e di agire secondo i suggerimenti della guida intuitiva, perché così si crea un flusso di energia che schiude sempre più l’accesso alla supercoscienza. Paramhansa Yogananda afferma che seguire la guida intuitiva è uno sforzo di ragione, di volontà e di azione, unita alla consapevolezza che una coscienza superiore agisce tramite noi. All’inizio possono insorgere ostacoli e blocchi, ma questo non deve farci sospettare di essere sulla strada sbagliata perché, afferma Yogananda, non esistono ostacoli ma solo opportunità e questi ostacoli ci vengono messi sul cammino per aiutarci a sviluppare una maggiore determinazione.
E’ solo essenziale non credere di essere sempre dalla parte del giusto e, se avvertiamo che non abbiamo più chiarezza sulla direzione del nostro agire, allora è preferibile procedere con maggiore calma e prudenza e fare un passo alla volta.
Quando poi ci si trova ad interagire con gli altri, è necessario presentare con molta delicatezza e prudenza le nostre intuizioni e senza ostentare alcuna superiorità. Consideriamo sempre che potremmo sbagliare ed evitiamo di creare troppe aspettative altrui riguardo la giustezza delle nostre intuizioni, perciò Yogananda consiglia di tenere per noi i suggerimenti della guida interiore e lasciare che il nostro contatto si rafforzi con il tempo. Non trascuriamo di ascoltare i suggerimenti che provengono dagli altri, a condizione che la persona abbia la nostra stima e che le contestazioni che ci fanno siano sempre seguite dalle rispettive soluzioni.
Quando cerchiamo una guida dobbiamo procedere attenti e acuti come dei cacciatore e cercare di sentire, di percepire consapevolmente se abbiamo un blocco energetico oppure una soglia psichica che non si riesce ad oltrepassare. Dobbiamo restare calmi e distaccati e cercare di fare il silenzio interiore, cercare di percepire la voce dell’intuizione che è un dolce sussurro che giunge dal nostro cuore: per questo è molto facile ignorarla o farla tacere.
Quando ascoltiamo la nostra voce interiore, non dovremmo mai sentire alcun senso di nervosismo e di inquitudine e, se questo avviene, dobbiamo pensare che forse il nostro orecchio va solo accordato perché diventi sempre più sensibile e recettivo, affinché sia sempre più fine e raffinato. Un altro segnale da controllare è l’effetto che la guida ricevuta esercita sugli altri perché, se anche una cosa sembra giusta, ma poi crea disarmonia e discordia intorno a noi, allora potremmo avere percorso una via sbagliata.
Comunque la guida può utilizzare alcuni segnali speciali per comunicare con noi, infatti il mondo tende a restituirci quello che noi stessi inviamo, per cui individui diversi possono sviluppare segnali diversi con cui comunicare con la propria guida interiore. Per questo dobbiamo diventare consapevoli dei segnali esterni che ci possono guidare, ma poi verificarli accuratamente per vedere se essi sono attendibili: tali messaggi, se vengono analizzati con i nostri acuti sensi, possono divenire i nostri strumenti personali per ricevere la guida.
Dobbiamo sviluppare il rispetto per le verità che sono state proclamate in ogni tempo e in ogni religione, dobbiamo sviluppare il rispetto e la tolleranza reciproci, dobbiamo essere perseveranti nel seguire i nostri valori, anche se non sono quelli di voga nel mondo ordinario. Tutti coloro che si fanno guidare dal consenso generale, molto raramente riescono a trovare una vera guida, perché si lasciano facilmente infatuare da mode, mentalità e tendenze momentanee e perché sono abituati a pensare con mentalità gregaria.
Bisogna avere il coraggio di distaccarsi dagli altri e di sapere percepire da soli ciò che è vero, e per farlo basta seguire la voce della nostra intuizione. Verremo accusati di essere troppo individualisti, di avere tendenze anarcoidi, di essere egocentrici o troppo bislacchi. La verità è che dobbiamo seguire la via indicata da tanti maestri di saggezza e queste vie non sono mai di moda nel mondo ordinario. Così è! Non troviamo mai delle verità nuove che non siano state dette già da altri ma, se siamo fortunati possiamo percepire delle verità universali che si sono abbigliate con abiti diversi, per adattarsi a uomini e mentalità diverse, ma che sono poi sempre le stesse. Sono quelle che ascoltiamo quando siamo in ascolto della nostra voce interiore, quella che è in sintonia con i nostro Sé Divino.
Ma come riconoscere una vera guida? L’ascolto della voce interiore avviene nel silenzio e l’atmosfera che avvertiamo con la nostra guida, è una sensazione di calma, chiarezza e gioia e percepiamo immagini e colori brillanti e le immagini sono risplendenti e pieni di luce. Invece, con il contatto con i contenuti subconsci, sorge una forte sensazione di irrequietezza e di inquietudine, essi danno agitazione, usano immagini oscure e nebulose e usano colori deboli e spenti. La vera guida giunge accompagnata dalla gioia che sgorga dall’interno e che rifluisce all’interiorità piuttosto che fuori, in fuga da noi stessi.
Buona erranza
Sharatan
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