venerdì 16 aprile 2010

Mettersi in cammino



“Se sei un uomo libero allora
sei pronto a metterti in cammino.”

(Henry David Thoureau - Camminare)


Nella letteratura spirituale è scritto che, la funzione dell’anima è quella di aiutarci a ricordare chi siamo, e che cosa dobbiamo manifestare nel nostro cammino ma, questo ricordo, viene acquisito in modo graduale, e con un ritmo non eccessivamente veloce. Il recupero del ricordo totale, in realtà, è il Ritorno a ciò che noi sappiamo già di essere perché questo programma è già registrato nel nostro nucleo animico: è per questo motivo che noi procediamo tramite le esperienze, che sono le modalità con cui ritroviamo la nostra memoria in modo lento e graduale.

La mente è in grado di focalizzare quello che è successo “ieri” e vede, sia pure in modo parziale, ciò che accade “oggi” ma, nel concetto di tempo futuro, non riesce ad orientare la sua indagine se non rifacendosi a concetti collegati a ciò che conosce, poiché l’ha sperimentato con l’esperienza. Il compito del versante mentale è quello di proteggere il corpo, che è lo strumento fisico in cui è ospitata la mente, poiché è un recipiente che usa degli equilibri omeostatici convenienti alle abitudini mentali.

L’anima lavora in modo del tutto diverso, perché l’anima è una forma di energia particolare che partecipa all’energia del cosmo: perciò l’anima appartiene ad un sistema vivente che si auto-alimenta continuamente tramite il ciclo di trasformazione in evoluzione progressiva ed inarrestabile. L’anima, diventando sempre più consapevole, si alza ad livello spirituale crescente, così riesce con più facilità a transitare dalla Realtà Reale alla Realtà Assoluta, a cui viene calamitata dalla legge di affinità, poiché dell'Uno condivide la più intima natura.

Se anche nella nostra mente vi è la consapevolezza e se l’anima prevale, comprendiamo più facilmente come l’anima non possa che essere calamitata dal movimento, poiché nello scorrere è la stessa vita che si rinnova, in quanto nella morte è la stagnazione. Ma per dinamizzarsi è necessario fare il cambiamento, e questo avviene realmente solo se abbiamo la rottura di un equilibrio, in modo da creare un equilibrio nuovo con un modello di funzionamento più complesso.

Lo scorrere delle cose del mondo, cioè quello che viene chiamato il cambiamento, è il vero senso della vita perché essa è in costante trasformazione. Se la mente è un meccanismo, in questo senso lo è anche la vita, solo che il mentale procede facendo delle ossessive ripetizioni dei suoi schemi entropici, mentre il sistema energetico dell’anima è fluido e mobile, ed è tendente all’espansione progressiva e sinergica.

Il meccanismo dell’anima è quello audace che favorisce la vita, mentre quello della mente è timoroso di allontanarsi dalle sue vie per affrontare i territori inesplorati del cambiamento. Su quelle vie impervie, il mentale non avanza, perché si avvita su sé stesso fino a soffocare per entropia, come in ogni sistema chiuso che non comunica con l’esterno: e questo avviene per una legge fisica e non solo per la superstizione spirituale.

Ora cerchiamo di ricordare il concetto che i fatti sono dati, mentre le leggi che governano i rapporti che regolano questi fatti, sono le leggi formulate dalla consapevolezza di essi: tanto per capire meglio, valutiamo che l’uomo è da sempre sottoposto alla legge di gravità, perciò prima che fosse consapevolmente formulata la Legge gravitazionale di Newton. Detto questo, mettiamo in conto che l’energia non si distrugge mai: essa cambia il suo stato tramite una trasformazione, perchè è tramite il cambiamento di stato che la vita si riproduce.

L’energia lavora su sé stessa producendo altra energia, cioè nuove forme di vita: in questo senso la vita è la continua evoluzione, l'onda che scorre con il fluire del fiume del Tao. Nell’evoluzione e nell’espansione dell’energia vitale noi vediamo la trasformazione evolutiva, perciò il cambiamento dello stato della vita è sempre un evolvere in positivo e, vivere nell’opposto, corrisponde ad affogare in paludi mortali.

In ogni perfezionamento, in ogni adattamento, e in ogni mutamento delle forme di energia non vi è mai diminuzione, ma un progressivo accrescimento ed arricchimento del nuovo sistema, perché la vita evolve perseguendo livelli di arricchimento per complessità: è in questo senso che dobbiamo contemplare l’elevazione della Manifestazione della vita. Ricordiamo infatti che, se la vita vuole progredire, deve salire sempre di più nella Scala evolutiva delle specie viventi.

A livello mentale, il cambiamento è sempre un fatto devastante, perché vi è l’abbattimento delle vecchie strutture mentre, la felicità del mentale corrisponderebbe ad avere un perpetuo presente che ripete ossessivamente il passato, come un vecchio pappagallo. La nostra anima nutre elevate ambizioni, essa coltiva programmi audaci in cui si espande pienamente, vuole sperimentare nuove modalità di manifestazione, vuole maggiori contatti e non ha timore di risparmiare le sue energie, perché accede al serbatoio inesauribile ed eterno, che è l’Energia Divina del sistema cosmico universale.

L’energia dell’anima si nutre dell’Amore del Padre, che è un amore totale, manifestato tramite l’amore per noi stessi, tramite l’amore per tutti gli altri, e tramite l’amore per la vitalità di tutto l’universo: l’anima partecipa così alla sacralità del cosmo. La nostra Anima è della stessa natura dell’Anima Universale, ed è per questo che la natura dell’anima contiene il magnetismo vitale che attua la Risalita nel Grembo della Madre.

Il programma del versante mentale è vincente, perché il mentale lavora come un illusionista: l’anima desidera correre, ma la mente la inganna, illudendola di fare una strada mentre invece la sfinisce facendola correre in tondo, come un criceto che corre inutilmente sulla ruota: in questo modo l’anima viene incatenata. Lo scopo della mente è che il corpo, che è il vaso fisico dell’elemento spirituale, sia sicuro e tranquillo nel suo equilibrio omeostatico, mentre invece l’anima anela a perseguire la sua missione, cioè il compito per cui è giunta sulla Terra.

La letteratura spirituale afferma che il trucco è nell’essere attenti a non farsi turlupinare dall’astuta volpe mentale, che ci offre un mondo immaginario fino ad ipnotizzarci. Noi dobbiamo convincere il corpo unito alla mente a collaborare con l’anima, per aiutarla a fare ciò che essa è venuta a Realizzare. Se la mettiamo con l’esempio semplice di Gurdjieff, l’anima deve sapere affrontare una trattativa con la sua carrozza e ammansire i suoi cavalli, deve ragionare con il cocchiere per giungere alla meta e compiere la sua missione: infine ripartire, e Ritornare alla casa del Padre.

Buona erranza
Sharatan

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