“La via in sù e la via in giù
sono un’unica e identica via”
(Eraclito fr. 26,60)
Quando lo spirito che è racchiuso in quello che chiamiamo il Sé accetta l’incarnazione avviene perché esso comprende che deve entrare nella dimensione fisica per compiere un apprendimento. L’esperienza viene accettata poiché esiste un obiettivo spirituale più elevato, e non esiste altro modo per adempiere a questa missione che sperimentare la dimensione fisica.
Dicono che, prima che fossimo calati nella materia sapevamo il motivo dell’incarnazione sia nel progetto individuale, ma anche nelle strategie e nei progetti maggiori che coinvolgono il gruppo di più anime in cui siamo, perciò conoscemmo sia la trama della nostra esistenza che il progetto evolutivo delle altre persone che avremmo incontrato nella vita terrena.
L’energia che noi siamo si sceglie la forma del corpo, si sceglie i futuri genitori, si sceglie il paese in cui nascere, si sceglie le sue relazioni con i debiti e i crediti karmici collegati, poi scegliamo anche il livello evolutivo e l‘epoca storica in cui vogliamo nascere, poiché queste scelte sono ritenute le più adeguate per lo sviluppo.
Il Sé personale conosce il programma della futura incarnazione, perché è inserito in un Sé Superiore che è un “corpo collettivo di energia” che non ha età e che non subisce la limitazione spazio-temporale, perciò conosce tutte le forme di energie che compongono il corpo collettivo. Il nostro Sé è un’energia spirituale singola che è inclusa in un corpo collettivo di energie, perciò ne condivide la memoria e il sapere di cui potrebbe avere necessità, infatti attraverso il Sé Superiore abbiamo la conoscenza della nostra esistenza futura e di quella delle dimensioni con cui entreremo in contatto.
Il nostro Sé individuale è inserito in un Sé Spirituale che è alimentato da una forza creatrice ancora più ampia, e che possiamo pensare come Spirito Supremo oppure come Fonte della vita: questa energia possiede una potenzialità energetica che vuole sempre maggiore evoluzione, perché essa è una forza potente che è dotata di incredibile generosità creativa, e che possiamo chiamare Dio.
Questa forza dinamica ha un irrefrenabile impulso a espandersi, poiché il suo desiderio è quello di accrescersi per diventare sempre più ampiamente sé stessa. Per avere maggiore estensione l’energia creatrice si deve moltiplicare in molteplici che ne aumentano le sue definizioni e le sue caratteristiche, e l’accrescimento avviene perché nell’espandersi e nella dividersi, essa acquisisce una maggiore capacità di creare ulteriormente, e nel momento in cui acquisisce più potere espansivo, anche l’energia creatrice aumenta in potenza.
Questa forza creatrice è in ogni particella fisica, e tale forza è immortale e infinita, infatti ogni cosa che contiene l’impulso vitale si deve accrescere, perciò anche il nostro Sé collettivo Superiore cerca il suo accrescimento. Il nostro Sé accetta l’esistenza fisica perché fa parte dell’insieme di forze che vuole accrescere, infatti noi sappiamo che la forza vitale si deve dividere per aumentare il grado di sviluppo, infatti accettiamo di vivere molte vite con differenti esperienze nel corso di ripetuti soggiorni sulla terra.
L’incarnazione avviene quando la vibrazione energetica materiale diventa adeguata per il nostro Sé che è fatto di spirito, perciò viviamo varie vite per diventare abili nel meccanismo dell’energia, infatti lo sperimentiamo nel ritorno del frutto delle nostre azioni. La vita terrena si costruisce su un determinato percorso ed è solo facendo questo cammino che ci liberiamo.
L’esperienza terrena è usata dal nostro Sé superiore per accrescere la sua forza, e le sue difficoltà ed i suoi limiti sono delle opportunità di sperimentare nuove forme di vibrazione energetica e di divenire esperti manipolatori di energie. Dicono che i limiti e le difficoltà materiali ci permettono un maggiore sforzo e un maggiore accumulo energetico, perciò l’energia concentrata inizia a vibrare più velocemente, e più l’energia è concentrata più vibra veloce, perciò la nostra forza viene potenziata.
Più la nostra evoluzione avanza e maggiore diventa il ritmo delle nostre incarnazioni, perciò diminuisce la distanza di tempo che intercorre tra una vita e l’altra, infatti il nostro Sé spirituale è divenuto più esperto, perciò viene connesso ad una maggiore quantità di energia e con energie sempre più potenti.
Per aiutarci a sostenere il percorso terrestre, nel corso delle prime vite in cui siamo inesperti, ci vengono assegnati due esseri spirituali che sono Angeli del karma che hanno il loro obiettivo spirituale che assolvono prestando servizio al nostro fianco. I nostri angeli custodi ci vengono assegnati per ricordarci gli obiettivi che avevamo definito prima dell’incarnazione, e da cui potremmo deviare essendo immemori di ciò che avevamo concordato.
I nostri angeli non controllano le nostre azioni, ma possono proiettare delle energie che possiamo recepire oppure possiamo ignorare, perciò la nostra scelta resta svincolata dalle loro azioni e noi restiamo liberi di scegliere la qualità delle nostre esperienze. Solo quando diventiamo più evoluti abbiamo l’aiuto di una potenza energetica maggiore, perciò ci viene assegnata una guida unica e più potente che è chiamata daimon.
Non è facile capire questa forma di energia, ma possiamo comprenderla se pensiamo che il nostro daimon sia stato una persona a cui siamo stati collegati nelle vite passate come una madre, un amico oppure un amante. Il loro corso evolutivo è maggiore del nostro, perciò esso ha il ruolo di facilitare anche la nostra evoluzione, e se noi ci sforziamo di migliorare e collaborare anche il daimon potrà aumentare la quantità di forza e di energia che ci imprime.
Maggiore energia possiamo contenere e più siamo veloci nel progredire, perché sarà maggiore la spinta evolutiva che il daimon può imprimere, infatti può proiettare tutte le energie opportune per il nostro progresso: e la quantità di energia che possiamo contenere è un nostro limite. Anche la nostra guida può fallire nel compito, perciò deve continuare il suo servizio presso altri individui fisici, finché abbia appreso bene come plasmare e proiettare le energie, così come dobbiamo fare anche noi.
Anche se il daimon è a un livello spirituale superiore e, sebbene non possa decidere il nostro destino, egli ne conosce la struttura che Platone nel mito di Er, chiama “paradeigma” per definire sia la forma fondamentale che abbraccia l’intero destino dell’essere umano che l’ombra che ci accompagna per tutta la vita. Il daimon è il custode del nostro destino e della nostra fortuna, ed è la presenza che non ci lascia mai perché tutela i nostri interessi.
Il daimon s’interessa a ciò che facciamo, ci protegge anche a dispetto delle nostre volontà, infatti ci ha scelto perché dal nostro successo dipende anche la sua evoluzione. James Hillman afferma che il daimon svolge la sua funzione di promemoria in molti modi, infatti ci motiva, ci protegge, ci assilla con ostinata fedeltà, si oppone se vogliamo cedere alla ragionevolezza rinnegando la nostra vocazione.
Spesso impone bizzarrie e devianze al suo padrone, specialmente se si sente trascurato o contrastato da lui. Il nostro daimon ci offre il suo conforto e può attirarci nel suo guscio e, se nella vita trova degli errori e dei nodi insoluti, allora è lì che si rifugia per aiutarci a scioglierli perché è dotato di prescienza, anche se non ha il potere di manipolare gli eventi del nostro vivere poiché la sua veggenza è limitata, e lui conosce solo il corso generale del nostro destino.
Questa energia ci dona l’ispirazione e l‘intuizione, perciò c’infonde quel sentimento di unicità che avvertiamo e che viene spesso collegato all’inquietudine del cuore, all’impazienza, all’insoddisfazione e allo struggimento interiore. Il daimon ama la bellezza e vuole essere riconosciuto dal suo padrone, perciò è lento ad ancorarsi ma è veloce a volare via, poiché non ha dimenticato la sua natura divina e sulla terra si sente sempre esule e vuole tornare nell’armonia del cosmo. Il suo linguaggio ama le metafore e le immagini che sono la base della lingua dei poeti, perciò sono la lingua che il daimon ama per comunicare con gli uomini.
Buona erranza
Sharatan
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Sharatan