Wen Ruchun era discendente da una ricca famiglia di illustri funzionari e di letterati di corte dello Shanxi. Fin dall‘infanzia era sempre stato un grande appassionato di musica tanto da trascurare lo studio dei classici. Sebbene la famiglia si aspettasse da lui una carriera brillante nei ranghi imperiali, tutto il suo tempo era assorbito dalle lezioni dei più illustri maestri di musica della provincia e dagli esercizi con il liuto.
Quando fu bocciato agli esami da mandarino, i genitori ne furono disperati, poi iniziarono gli aspri rimproveri del padre, che era indignato per il disonore che era stato arrecato alla memoria degli illustri antenati. Wen Ruchun arrivò ad esserne esasperato, perciò decise di andarsene di casa e di guadagnarsi da vivere come musicista ambulante.
Una sera, mentre suonava in un villaggio, ebbe modo di notare un vecchio taoista con una borsa a tracolla in cui s’indovinava la forma di un liuto che lo stava ascoltando confuso tra la folla. Il vecchio ascoltò e poi riprese il suo cammino, ma Wen Ruchun lo rincorse dicendogli: “Perdonatemi venerabile maestro, ma ho notato che siete anche voi un musicista, perciò sarei onorato di avere la vostra opinione sulla mia esecuzione musicale.”
Il vecchio sembrò imbarazzato ma rispose: “Non nego che avete una certa scioltezza nelle dita e che suonate discretamente per incantare un pubblico di campagnoli, ma la vostra esecuzione non riuscirebbe ad incantare gli uccelli.” Dopo aver detto quelle parole si voltò e andò via lasciando Wen Ruchun stupito e curioso di comprendere cosa intendesse dire, perciò ben deciso a seguirlo di nascosto.
Il vecchio camminò agilmente per un buon tratto quindi, al calare del sole, fece tappa in una radura dove trasse dalla borsa il suo liuto per iniziare a suonare, mentre il giovane musicista nascosto nella vegetazione, era sempre più desideroso di ascoltare la sua musica. Mentre il vecchio taoista faceva vibrare le corde del liuto producendo una melodia sublime, un vento leggero fece tremare le foglie e due meravigliose gru bianche giunsero in volo e si posarono con grazia ai bordi nella radura.
La stupenda musica si diffondeva nell’aria mentre le gru bianche iniziarono un’affascinante danza che seguiva il ritmo della musica e continuarono a danzare finché il vecchio smise di suonare quindi, quando tutto fu di nuovo nel silenzio, volarono via nella luce del tramonto. A quel punto Wen Ruchun uscì dal suo nascondiglio, si gettò ai piedi del vecchio e lo supplicò di prenderlo come allievo.
Il taoista accettò di insegnargli l'arte musicale perciò iniziarono a viaggiare insieme mentre il vecchio insegnava, dava degli esercizi da eseguire con il liuto e faceva ripetere brani musicali al diligente allievo. Spesso il vecchio maestro lo rimproverava e lo correggeva con pazienza e, a volte lo trattava più aspramente, ancor più spesso lo correggeva in modo ironico oppure si arrabbiava: comunque l’insegnamento del taoista era sempre molto avaro di complimenti.
Malgrado tutto Wen Ruchun lo seguiva fedelmente e continuava a studiare ed applicarsi finché, dopo 4 anni, il vecchio gli disse: “Credo di averti insegnato tutto quello che sapevo. Hai tutte le basi tecniche, conosci i modi ed i ritmi musicali e le tue dita sono molto sciolte. Credo però che tu abbia raggiunto solo la scorza dell’arte, io ho tentato di farti penetrare l’arte nel cuore. Adesso devi fare da solo l’ultimo passo. Cerca e, quando avrai raggiunto l’essenza torna da me: io ti aspetterò al monte dei Tre Picchi, nella grotta presso la Sorgente di Giada.”
Da quel momento le loro strade si separarono finché Wen Ruchun, dopo altri 3 anni si presentò alla grotta della Sorgente di Giada e disse al maestro che lo aspettava: “Credo di aver raggiunto la soglia dell’illuminazione!” Ma il vecchio si mostrò scettico: ”Così credi di avere raggiunto la meta? E come puoi dirlo?”
Wen Ruchun spiegò emozionato che aveva eseguito un concerto per un prefetto: ”Per un pubblico così raffinato, mio venerabile maestro, ho eseguito una melodia Chong, che è al modo dell’autunno. Quando ho iniziato a suonare si è levato un vento fresco, alcune foglie secche sono entrate nel salone e gli occhi degli ospiti si sono riempiti di lacrime malinconiche come le serate autunnali.”
Il vecchio disse: ”Bene! Allora fammi sentire come esegui la melodia in modo che possa capire se hai veramente raggiunto la meta. Una volta che si è scoperta la Via, ogni vero artista la ritrova in modo personale.” Il vecchio taoista condusse Wen Ruchun presso il lago della Pace Celeste dove l’azzurro del cielo e delle acque del lago si fondono assieme.
Quando furono seduti su un masso che sporgeva a picco sulle acque del lago, il vecchio disse: “Esegui qualcosa alla maniera Yu.” Wen Ruchun prese il liuto, ne saggiò le corde quindi iniziò a improvvisare una melodia alla maniera Yu. Suonò finché il vecchio lo interruppe urlando in preda ad una collera furiosa: “E questa me la chiami musica? Io sento solo delle note, ma non sento vera musica!
Tu sei un presuntuoso e non capisco cosa abbia suonato dal prefetto. Sicuramente si è alzata una corrente d’aria estiva, qualche foglia secca dalla siccità è entrata nella sala e gli ospiti avranno avuto gli occhi irritati e lacrimosi per il vento. Da quello che sento tu non sai suonare Yu. Per caso vedi un lago che si è ghiacciato? Vedi che inizia a nevicare? Senti il vento invernale sferzante e gelido? Sei come una roccia, perciò è impossibile che la musica del Tao possa penetrare nel tuo duro cuore!”
Il vecchio taoista era veramente molto furioso ed afferrò il liuto di Wen Ruchun quindi lo scagliò contro il masso. Mentre lo strumento si infrangeva emise un suono penoso che assomigliava ad un lamento e Wen Ruchun sentì che anche il suo cuore si era spezzato, perciò scoppiò in lacrime mentre raccoglieva i pezzi del suo liuto.
Tornando alla grotta Wen Ruchun continuò a piangere stringendosi al petto dei pezzi di legno inutilizzabili, e pianse a lungo disperato finché si addormentò sfinito. Il giorno dopo, alla fine della mattinata, il vecchio maestro lo svegliò e lo portò fino ai bordi del lago della Pace Celeste. Il vecchio taoista gli consegnò il suo liuto dicendo: “Voglio che riprovi a suonare. Sento di aver fallito, perché se fallisce l’allievo anche il maestro fallisce. Se fallisci ancora mi affogherò nel lago.”
Il vecchio andò in riva al lago, mentre il disperato Wen Ruchun con gli occhi rossi e il cuore gonfio di dolore, si accingeva ad accordare il liuto e improvvisare alla maniera Yu. Le sue note si diffusero nell’aria mentre si alzava un vento gelido che fece increspare e congelare le acque del lago.
Il vecchio taoista iniziò a camminare sulla lastra ghiacciata, mentre Wen Ruchun sentiva che il suo cuore si riscaldava e accennò un sorriso, ma sentì la voce del taoista che lo rimproverava ridendo divertito: “Attento! Non interrompere la tua musica. Vuoi che affoghi? Continua a suonare e tieniti pure il mio liuto come regalo d‘addio. Io me ne vado, ma tu resti per continuare ad insegnare la nostra arte!”
Wen Ruchun continuò a suonare la sua meravigliosa musica Yu, ma uno sbattere veloce di ali lo fece voltare verso il lago. Nello stesso punto in cui aveva visto camminare il taoista vide alzarsi in volo una splendida e maestosa gru bianca che lo guardò brevemente, poi volò oltre i tre picchi innevati della montagna e scomparì volando verso il sole mentre lanciava dei suoni che erano identici alla risata divertita del suo vecchio maestro.
Buona erranza
Sharatan
Meravigliosa.Semplicemente meravigliosa. Mi fa pensare ad una cosa in cui credo molto: noi come strumenti musicali,esecutori (e strumento insieme) di una musica ...sublime, armoniosa e dissonante, a volte, perché ogni melodia, anche la più bella e piacevole al nostro orecchio, racchiude sempre qualche piccola dissonanza che non disturba, né contrasta, bensì arricchisce.
RispondiEliminaIo conoscevo una storia in cui all'allievo veniva detto che non sarebbe stato un vero musicista finché non avesse imparato a sentire il suono dell'erba che cresce.
Grazie Riyueren,
RispondiEliminaanche a me è molto piaciuto condividere questa bella storia taoista. Risuonare con le nostre emozioni ed esprimere come un'armonia il nostro essere per me equivale a sviluppare la grazia del proprio stile. Chiaramente è la stessa cosa che esprimi tu ;-)
Ti mando un carissimo abbraccio e tu salutami il tuo bellissimo lupo
Sharatan