giovedì 17 gennaio 2013

Mangiati dalla luna



"Un maestro è colui che offre le occasioni per istruirsi.
Un maestro non penserà mai per te:
ti fornirà delle occasioni per pensare,
che tu puoi cogliere o non cogliere.
Se le cogli, riconoscerai che ti è stato maestro,
altrimenti no." 
(René Daumal)

Con i "Racconti di Belzebù al nipote," Gurdjieff inizia il progetto di scrivere una serie di libri sul giusto pensiero intorno all'uomo, infatti nel sottotitolo dell'opera egli afferma che una critica imparziale sull'uomo è necessaria per avere una comprensione oggettiva e imparziale del soggetto studiato. Però si raccomanda di leggere almeno tre volte il libro per poterlo comprendere, perché la sua volontà è quella di colpire senza pietà la mente del lettore presentandogli una verità imparziale, oggettiva e spietata sulla natura umana e sull'origine dei guai del genere umano.

Gurdjieff usa la voce narrante di Belzebù, che è un personaggio celeste molto elevato seppure fornito di corna e di coda che, in gioventù, fu esiliato sulla Terra per scontare una dura punizione per aver creduto che il mondo fosse gestito in modo ingiusto e illogico. Punito per la sua presunzione e per non essersi fatto gli affari suoi, come sarebbe sempre meglio fare nella vita, Belzebù compì la grave trasgressione di essersi intromesso negli affari degli uomini per aiutarli.

Il fatto era stato un completo insuccesso, e aveva anche corso il rischio di scatenato una rivoluzione cosmica, perciò l'ingenuo e fiducioso protagonista viene condannato a stare con gli uomini che voleva difendere per verificare se la Legge Divina a loro ascritta fosse ingiusta o meno. Alla fine è perdonato dal Signore Sovrano dell'Universo per l'intercessione del Messaggero Celeste Ashiata Shiemash, perciò può ritornare a casa assieme al fedele servo Ahoon, e al piccolo nipote Hussein.

Durante il viaggio di ritorno, Belzebù racconta con linguaggio ironico e divertente un resoconto oggettivo e spietato della realtà dell'uomo ripercorrendo la storia occulta della Terra e del genere umano. L'obiettivo dichiarato è quello di istruire il nipote Hussein sulla vita, ma anche quello di ridestare la sua compassione per il destino penoso dei miseri bipedi. Belzebù racconta assieme l'origine della Luna e della percezione umana, perché le due cose sono correlate, poiché l'avvenimento riguarda i tempi in cui il Sistema solare era ancora in formazione.

A quei tempi, la cometa Kondur passò a fianco della Terra, ma il calcolo della sua traiettoria venne sbagliato dai Sacri Individui esperti di leggi di creazione e di conservazione del mondo, perciò questo errore procurò una collisione tra la cometa e la Terra, in cui l'urto causò il distacco di due parti del nostro pianeta che era ancora debole e neonato.

La fragilità del giovane pianeta comportò il danno del distacco di due pezzi della massa terrestre non irrimediabile, perché i frammenti non si dispersero nello spazio ma restarono ad orbitare intorno alla Terra. In questo modo nacque la Luna e un pianeta gemello che i popoli precedenti alla nostra era chiamavano Kimespai, cioè "colui che non lascia dormire". Questo secondo frammento conosciuto anticamente oggi non lo ricordiamo più, perciò non siamo più in grado di vederlo, avendolo ormai dimenticato.

Subito dopo il fatto venne nominata un'Altissima Commissione con lo scopo di monitorare il disastro, infatti si temeva che il guaio fosse solo rimandato, perché la Luna e il pianeta fratello potevano ancora fuggire per vagare nel Sistema Solare, e perturbare quell'ordine. Per impedire questa complicazione, l'Alta Commissione decise di usare le vibrazioni sacre, Askokin, emesse dalla terra e dagli esseri che vivevano su di essa per trattenere la Luna legandola all'orbita della Terra.

Questo fatto increscioso comportò anche la modifica della strategia elaborata dal Nostro Padre Comune, perciò venne modificato il Piano del Sole Assoluto, e venne modificato il destino iniziale stabilito per la Terra e per i suoi organismi. Originariamente era prescritto che il destino della natura, degli animali e dell'uomo fosse quello di spiritualizzarsi e di avanzare fino a raggiungere il perfezionamento che li avrebbe condotti nella Ragione oggettiva.

L'emergenza creata dall'origine della Luna e la necessità di usare buona parte delle sacre energie disponibili allo scopo, comportò che l'uomo si trovasse privato delle sue risorse. Infatti esse vennero usate per mantenere la Luna collegata alla Terra, perciò quel fatto increscioso implicò altre altre gravi ripercussioni. In quella delicata fase evolutiva anche gli uomini erano agli albori del loro sviluppo e crescevano assai bene, infatti avevano già ben sviluppato il loro cervello emotivo, che è il primo dei tre cervelli forniti agli umani.

I bipedi mostravano già una vivace percezione emotiva e un buon istinto meccanico, perciò si rischiava che potessero capire il danno che era avvenuto. Si rischiava molto, perché malgrado i bipedi fossero ancora molto primitivi avevano già acquisito il cervello che capisce il danno e la convenienza. Quei primitivi potevano già capire che una parte delle loro energie veniva usata per altri scopi, perciò potevano capire che erano sfruttati per riparare gli errori causati da altri.

Anche in quei tempi arcaici il fatto di essere strumentalizzati non piaceva a nessuno, perciò gli esseri superiori ipotizzarono che, se gli uomini avessero intuito la verità, si sarebbero ribellati. Tutti capiscono il principio di ribellione contro lo sfruttamento, perciò i bipedi potevano arrivare anche al punto di uccidersi a vicenda per la rabbia di non far prevalere quell'ingiustizia, perciò si rischiava una strage per la rabbia della vendetta e per l'amore della ripicca.

Sapere che il destino della Terra veniva condizionato dalle conseguenze del guaio fatto da altri e pagato dagli uomini poteva giustificare una ribellione per ragioni di principio, visto che diventare schiavi senza colpa è un destino che non piace a nessuno. Per evitare che i bipedi si autodistruggessero si decise di controllarli, perciò si decise di impiantare un nuovo organo che evitasse problemi, perciò si inventò l'organo che aveva la proprietà di far percepire la realtà alla rovescia.

L'organo inventato venne chiamato Kundabuffer e funzionava facendo in modo che ogni realtà esterna che l'uomo percepiva gli faceva provare interiormente solo sensazioni di piacere e di soddisfazione. Il kundabuffer venne applicato alla radice della coda, che ai tempi ornava il fondo schiena umano, perciò i tricerebrati girarono per un bel po' ornati da quel rimedio artificiale che gli forniva un bel senso di pienezza con l'intima soddisfazione di percepire un "intrinseco e pieno significato esserico."

L'impianto si rivelò un successo e si mostrò ben funzionante, perciò venne il tempo in cui la fase critica fu superata e si decise la sua rimozione. Sia l'innesto che l'espianto avvennero nei tempi più adatti, ma restarono nell'organismo umano delle conseguenze molto antipatiche causate dalla permanenza dell'organo artificiale. In effetti, all'atto della rimozione si notò subito che non si erano dissolte tutte le sue proprietà, perciò anche dopo l'espianto l'uomo mantenne la stretta dipendenza tra la sua soddisfazione interiore e l'ambiente esterno.

Purtroppo queste eccentriche e sbalorditive proprietà restarono perché esse avevano già cominciato a cristallizzarsi nell'indole del nascente organismo tricentrico, ancora molto plasmabile. Per questo motivo lo psichismo dell'uomo è divenuto così contorto, e l’uomo non sa vedere oltre la punta del suo naso. Per questo motivo, nell'uomo non si cristallizza nessuna opinione soggettiva personale, ma si coltivano solo le convinzioni che sono dipendenti dagli altri.

Ormai si era radicato l'influsso del kundabuffer, perciò gli uomini non sospettano neppure più di non sapere, e non si curavano neppure più di conoscere le semplici cose che si potrebbero apprendere con un minimo di "riflessione personale attiva." Ma questo non dipende solo dalle conseguenze dell'innesto nefasto, ma dipende anche dalla responsabilità personale. Gli uomini hanno creato anche altre condizioni anomale, e si sono creati un "dio malefico interiore" che funziona come una figura "auto-tranquillante."

Questa divinità viene nutrita con le qualità che sono coltivate nell'ambiente favorevole alle condizioni preferite da questi esseri anomali, perché essi amano le qualità negative chiamate orgoglio, amor proprio, vanità, presunzione, credulità, suggestionabilità e così via. La cosa eccezionale è che la condizione d'emergenza provvisoria ha procurato una durevole condizione di anormalità nel funzionamento dei cervelli umani.

Il loro sviluppo avvenne mentre c'era un organo che causò un disturbo che condizionò il processo di formazione, perciò lo sviluppo umano fu condizionato dalla qualità dei suoi nutrimenti. Da questo fatto risultò anche che fu rovesciato il "senso istintivo" della realtà di cui l'uomo gode, perciò il processo di auto perfezionamento venne gravemente turbato a causa di un tragico errore che non possiamo imputare all'uomo.

Per ovviare al problema il cielo, ancora oggi periodicamente ci manda dei Messaggeri Celesti che hanno l'incarico di ricordare all'uomo quello che veramente avvenne. Essi hanno l'incarico di risvegliare l'uomo per ricordargli che esiste una possibilità tra le due scelte della vita e della morte. Essi rivelano che esiste anche una terza opzione nella condizione umana, infatti esiste una fuga dal meccanismo che ci condanna a essere usati per alimentare la Luna con le nostre energie.

Se non ci fossero questi messaggi, l'uomo sarebbe condannato a vivere come un animale che è allevato e tenuto in vita finché non diventa grasso e ben pasciuto per essere sgozzato, perché l'uomo grasso è più saporoso da divorare. La Luna sa ipnotizzarci per poterci divorare meglio, perciò è necessario accettare il fatto che avvenne nel disastro iniziale, perché quello fu il momento in cui venne deciso che la forza dell'istinto umano serviva per alimentare la vita lunare.

Bisogna sapere come eliminare le tracce dell'organo kundabuffer che ci spinge a divinizzare la nostra persona, in quanto questo ci impedisce di comprendere che anche l'uomo fa parte del ciclo della vita cosmica. I maestri vengono per ricordare che dobbiamo sforzarci per uscire dal ciclo ipnotico in cui la Luna ci tiene avvinti a sé, perciò è necessaria molta sofferenza intenzionale per liberarci, e per rimettere in ordine i nostri centri interni.

Solo questa sofferenza sorretta dalla buona intenzione di fuggire può risvegliare l'energia sacra della comprensione, cioè l'Askokin, perché è l’unica forma di energia che può aprire la via della luce per la nostra coscienza dormiente. La comprensione è la sola forza che può liberarci dalla ingannevole luce della Luna che culla le nostre illusioni e ci rassicura con una vita vuota di senso e piena di meccanicità.

La Luna ha bisogno di tenerci addormentati, per asservirci meglio alle sue necessità di nutrizione, infatti ci tiene prigionieri come bestie destinate al macello, e noi accettiamo di restare chiusi nel suo recinto finché non siamo spinti come animali alla morte, perché l'illusione lunare funziona meglio con le menti che sono vuote e morte. Le parole illusorie sono vuote, perché devono tenere in vita delle persone che sono abituate ad ascoltare discorsi fatti con suoni privi di vita.

La Luna ama gli effetti delle azioni che paralizzano la volontà umana, infatti a questo siamo sempre più assuefatti crescendo e l’inganno è perpetuato dalla infanzia. Esso viene ereditato dai padri e tramandato ai figli con l'educazione, perciò questa incoscienza sostituisce la ricerca del vero significato di se stesso. I maestri vengono per dire che dobbiamo riconoscere il nostro vero destino, infatti il futuro dell’uomo è quello che fu definito dal Sole Assoluto.

L'Assoluto decise che l'uomo deve costruire se stesso e sviluppare il suo essere. Il nostro destino è quello di innalzare la nostra materia corruttibile fino a conquistare la condizione futura che ci farà superare anche la morte della materia. L'obiettivo e il fine del nostro destino è di vivere superando la dissoluzione dell’involucro materiale, perciò potremo superare anche la morte del corpo. Gli uomini del futuro vivranno come esseri spirituali che rivestono un corpo di luce che ha superato la corruzione della carne che sperimentiamo oggi sulla Terra.

Buona erranza
Sharatan



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