sabato 23 febbraio 2013

La scelta



“La felicità non è fare tutto ciò che si vuole.
La felicità è volere tutto quello che si fa.”
(Friedrich W. Nietzsche)

La scelta è una possibilità evolutiva, infatti la scelta è il motore della nostra crescita. Ogni scelta che facciamo mostra una preferenza per una precisa intenzione, perché siamo noi a decidere se parlare o tacere, se vendicarci o provare compassione, se essere amorevoli e pazienti oppure spietati e vendicativi. Ogni scelta che facciamo è spinta dalle nostre intenzioni.

Le motivazioni e le intenzioni che muovono delle scelte diverse sono sostenute da diverse qualità di coscienza, perciò una coscienza diversa viene celata dall'azione e dal pensiero. Se la personalità vive nel conflitto interiore possiede degli aspetti in contraddizione, perciò delle parti opposte fanno una lotta per assumere il controllo della persona.

Possiamo sentire la coabitazione complessa tra la fazione amorevole e la parte dura e vendicativa quando la lotta avviene tra parti più consapevoli e altre più egocentriche. Raramente siamo veramente consapevoli delle vere intenzioni rivelate dalle nostre scelte. Non siamo molto consapevoli delle sfumature e delle emozioni nascoste nella nostra persona. Nella personalità di tutti avviene questa lotta per fare emergere una parte a scapito dell’altra.

La parte meno evoluta vuole il controllo della parte debole. La parte amorevole vuole il perdono mentre la parte vendicativa vuole una giustizia veloce e implacabile. Le scelte non diventano libere finché non conosciamo tutte le varie contraddizioni che vivono in noi. Se non siamo consapevoli possiamo desiderare una cosa per scoprire di avere perseguito il risultato opposto al desiderio.

Se restiamo inconsapevoli crediamo di andare in un posto, ma poi scopriamo di essere andati nella direzione opposta. Non è facile per una personalità confusa e scissa essere consapevole della direzione migliore da intraprendere. Non è facile comprendere quale comportamento assumere nei riguardi delle cose se alcune parti della coscienza ricercano un certo tipo di interesse, mentre altre cercano delle cose diverse.

A questo problema dobbiamo aggiungere anche la tendenza a cercare un modo di essere che è simile a quello che abbiamo per abitudine. Le parti più strutturate sono le più forti, perciò la personalità deve scegliere tra fazioni che sono in contrasto sugli obiettivi più vantaggiosi. Questo è il problema di base dell’evoluzione personale.

La scelta implica una diversa prospettiva karmica, infatti ogni azione determina una qualità diversa e un karma diverso da sperimentare. Se in noi prevale la rabbia sperimentiamo il karma della rabbia e del dolore, se abbiamo compassione e amore prevale il karma dell’amore e della compassione.

A seconda della scelta che facciamo si apre un percorso diverso, perciò abbiamo una via diversa da percorrere, a prescindere dal fatto che la nostra coscienza abbia fatto la scelta consapevole o quella insensata. Le nostre strade si costruiscono indipendentemente dal livello di consapevolezza che abbiamo riguardo alle conseguenze dei nostri comportamenti.

L’evoluzione che vediamo nella densità materiale procede tramite le esperienze create dalle esperienza compiute come soggetti consapevoli o come oggetti inconsapevoli. Questo è il modo di crescere del genere umano, ed è un progredire che proseguirà nel tempo. L’evoluzione che usa la scelta cosciente e il comportamento responsabile usa al meglio la sua percezione, la sua sensibilità e la sua intelligenza: questa evoluzione usa una via che viene accelerata.

Quando offriamo soddisfazione ad una sola tendenza vediamo scontentate le esigenze dell’altra, una parte di noi è felice mentre un’altra parte di noi soffre, perciò siamo lacerati e divisi nel conflitto. Per questo dobbiamo saper scegliere con la coscienza desta ciò che vogliamo veramente e quello che ci renderà felici.

Se sappiamo quale parte vogliamo accontentare possiamo focalizzare nella direzione desiderata le energie, e sappiamo distoglierle da altre direzioni. Cosa vogliamo? Voglio veramente l’oggetto e la situazione che chiediamo? Il fatto di ottenere ci renderà felici? Per immaginare il fine migliore dobbiamo immaginare il futuro, dobbiamo pensare vedendo attualizzata la realtà che vogliamo, e dobbiamo cercare di sentire ciò che sentiremo quando saremo a quel punto.

Questo può aiutarci a essere consapevoli di ciò che stiamo veramente scegliendo. Quando riusciamo a proiettare il pensiero al futuro iniziamo a vedere in modo anticipato. Se abbiamo chiare le conseguenze delle azioni viviamo consapevolmente la realtà presente, perciò impariamo a fare scelte molto più responsabili. Solo le scelte responsabili sono in grado di costruire una realtà che renderà felice la nostra anima.

Una scelta responsabile offre soddisfazione ai nostri bisogni profondi e aiuta ad abbandonare le esigenze contrarie alla nostra natura. Le scelte consapevoli sono chiare, perciò fanno evolvere in modo facile e rapido. Le scelte che seguono i veri impulsi dell’Anima usano le frequenze energetiche elevate dell’energia dell'amore, del perdono e della compassione.

Le scelte migliori sono quelle che vengono dettate dalla voce del Sé superiore, ma sappiamo ascoltarle solo se tacitiamo l'ego, perciò solo se siamo disponibili a sentire. Quelle sono le scelte più in armonia con la voce dell'Anima. Le scelte sostenute dal Maestro dell’Anima sono vie sicure. Sono vie che rappresentano anche l'esigenza minore nascosta nel nostro cuore. Quelle vie mostrano le cose migliori da scegliere nelle circostanze ottimali per esprimere la vera natura della nostra Anima.

Buona erranza
Sharatan


Nessun commento:

Posta un commento

Non essere volgare, offensivo, razzista e sessista.
Grazie per il tuo commento.
Sharatan