venerdì 10 gennaio 2014

Giocolieri e funamboli



"I cambiamenti non si verificano cercando di costringere
voi stessi a cambiare, bensì diventando consapevoli
di ciò che non sta funzionando."
(Shakti Gawain)

Siamo impegnati a vivere in due tipi di realtà e il primo tipo è la "realtà assoluta” formata dallo spazio mentale aperto e illimitato. Lo spazio mentale ha una potenzialità infinita che una descrizione potrebbe limitare. Sullo sfondo indefinito della mente passa la realtà mentale che nasce, si trasforma e muore.

I fenomeni sono gli oggetti del mondo materiale ma sono anche i pensieri, le emozioni e le sensazioni della nostra mente. Nella mente appare, si trasforma e fluisce ogni tipo di fenomeno, perché uno sfondo mentale indifferenziato permette la percezione di una realtà illimitata.

La realtà assoluta è immensa come lo spazio cosmico in cui avviene il movimento del sole, della luna e della terra con la natura, con gli animali e con gli esseri umani. Nello spazio cosmico vediamo molti mondi diversi che vivono le loro trasformazioni, perché anche il cosmo deve finire il vecchio corso quando inizia un nuovo ciclo evolutivo.

Se non avessimo una base indifferenziata che consente tutte le potenzialità, non avremmo le trasformazioni che determinano l’evoluzione del cosmo. Perciò, se a livello macrocosmico vediamo un mondo che nasce, si trasforma e finisce per dare spazio al mondo che nasce. Similmente deve avvenire anche per cose, relazioni, ed emozioni che sono nello spazio della coscienza che crea la nostra realtà relativa.

Viviamo come giocolieri o funamboli che oscillano tra i due livelli di realtà, perché percepiamo in modo dualistico. La scissione della percezione è relativa a quello che crediamo amico o nemico, piacevole o doloroso, positivo o negativo e così via. Questo tipo di pensiero diventa limitante, perché nasce dal peso delle convinzioni e dal valore che diamo agli oggetti, perciò è relativa alla nostra prospettiva.

Ogni essere incarnato racchiude in sé un nucleo di tendenze che condizionano il suo modo di percepire, di pensare e di valutare, ma condiziona anche la sua struttura fisica. La nostra scintilla è lucente quando nasciamo, ma diventa più debole e oscura mentre ci identifichiamo con la realtà materiale percepita dai sensi.

Nella maggioranza dei casi il nostro corpo e il cervello crescono su strati di condizionamenti, di schemi emotivi imposti da altri e su strutture mentali che provengono dal nostro ambiente. Con l’aumento degli strati diventiamo sempre più rigidi, perciò è rigida anche la nostra visione del mondo.

Perdiamo sempre più contatto con la chiarezza, l’apertura e l’amore primario che sono l’essenza del nostro essere, e impariamo a difendere e amare solo l’immagine fittizia di noi stessi che abbiamo creato, anche se questa immagine si rivela distruttiva. Secondo i lama, gli schemi emotivi, il senso interiore e la tendenza allo squilibrio o all'equilibrio così come pure tutte le nostre caratteristiche emotive e fisiche sono regolate dalle funzioni del nostro corpo sottile.

Gli insegnamenti sul corpo sottile sono un tipo di studi molto elevato e avanzato, ma sono diffusi dai maestri, perché il concetto di corpo sottile e il peso delle sue influenze sul pensiero, sulle azioni, sulle emozioni è essenziale per eliminare le stratificazioni che offuscano la nostra consapevolezza.

Se non conosciamo questi concetti, non potremo diventare aperti e amorevoli con noi stessi, con gli altri e non sapremo come fare per migliorare le condizioni della nostra esistenza. Se non siamo consapevoli di questo, ogni meditazione rimarrà solo una tecnica di ampliamento del conforto e il risultato sarà un rafforzamento del solido senso dell’io.

Il corpo sottile funziona come un’interfaccia che permette il contatto tra la mente e il corpo, perciò il corpo sottile è il ponte tra il livello fisico e quello mentale. Quando il fisico percepisce, la stimolazione raggiunge il corpo sottile che risuona a causa delle stimolazioni dei sensi. Il corpo sottile ci collega ai nostri sentimenti, perciò se il fisico usa nervi, muscoli e organi per percepire anche la struttura sottile deve essere ugualmente complessa.

La struttura è fatta da tre sistemi collegati tra loro, di cui il primo è l’apparato di elementi detti “tsa” ossia “canali” o “percorsi” che agiscono come i canali ed i meridiani descritti nell’agopuntura. Alcuni maestri associano gli “tsa” con il sistema dei nervi che percorrono il nostro corpo fisico, perché le correlazioni sono entrambi vere.

Nei canali scorrono le “scintille di vita” chiamate “tigle” con un termine tradotto come “goccioline” o “gocce” poiché danno l’idea migliore di quello che scorre nei canali. Oggi le goccioline si correlano ai neuro-trasmettitori, cioè ai messaggeri chimici del corpo che influenzano tutte le nostre funzioni fisiche, emotive e mentali.

I mediatori chimici sono infinitesimali, ma producono potenti effetti che possiamo definire di tipo sottile. Il “tigle” scorre nel corpo spinto dall'energia detta “lung” ossia da “un vento” che ci spinge fisicamente, emotivamente e mentalmente. Senza il lung non ci sarebbe il movimento e la vita, perciò la sua dimora è 4 dita sotto l’ombelico cioè nel medesimo punto del Tan-tien del Qigong.

Dalla dimora del tan-tien esce il flusso del lung diffondendo nel corpo le scintille di vita che sono veicoli della nostra energia vitale fisica, emotiva e mentale. Chiaramente non è facile vedere un corpo così impercettibile, ma lo conosciamo meglio se lo osserviamo quando il suo flusso è perturbato.

Tutti i traumi imprimono perturbazioni nei tsa ed essi si contorcono creando schemi distorti che incidono sull'organismo fisico e sull'aspetto psichico. Un altro squilibrio si crea quando il lung si agita, e lo squilibrio si crea comunemente durante lo sviluppo degli strati dell’io, perché l'io diventa sempre più solido e si orientato sempre più verso l'aspetto materiale della realtà.

Diventiamo sempre più sensibili alle aspettative, alle attrazioni, alle avversioni a gli apprezzamenti che ci provengono dal mondo esterno. Siamo sempre più distanti dalla nostra scintilla fondamentale colma di amore, di chiarezza e di apertura. Perciò cerchiamo sempre più il benessere materiale e le soddisfazioni nei successi esterni.

Ma, molto più facilmente, restiamo delusi oppure ciò che troviamo non ci appaga come vorremmo che fosse, quindi il lung diventa irrequieto e burrascoso. Perciò diventiamo sempre più iperattivi, nervosi, agitati e facciamo fatica persino a dormire, perché l’energia agitata si autoalimenta ulteriormente.

Senza renderci conto diventiamo concitati, mangiamo di corsa e iniziamo a soffrire di ansia, nervosismo, mal di schiena o di stomaco prodotti dall’inquietudine e dalla frenesia interna che ci impedisce di trovare pace. L’inquietudine del lung esagitato può diventare pericolosa, perché la sua perturbazione può fermarsi nel cuore o può danneggiare anche altri organi fisici.

Possiamo sviluppare dei malesseri se l’energia diventa troppo intensa, perché una tensione eccessiva logora troppo, deprime, rende incapaci di reagire e può spingere a dormire troppo. Se gli tsa si bloccano anche il lung inizia a circolare disordinatamente. Il corpo è strutturato per conservare gli schemi che vengono usati più spesso, perciò anche gli schemi malsani possono diventare le strutture preferite del corpo.

Con il trascorrere del tempo, gli schemi che abbiamo creato iniziano a plasmare il nostro pensiero, influiscono sulle nostre emozioni e le nostre azioni; e tutto avviene anche se non lo sappiamo coscientemente. Questi schemi psicosomatici sono creati dal nostro corpo sottile, perciò sono conservati nel corpo sottile. Per questi motivi, il contatto con questo involucro deve essere molto delicato, amorevole e gentile.

Dobbiamo agire con attenzione sul corpo fisico e la medesima delicatezza va usata per agire sul corpo eterico. La consapevolezza della sua importanza nasce quando capiamo i segnali sottili che vengono emessi dal nostro corpo. E non dimentichiamo che la conoscenza sottile del mondo è il passo evolutivo più importante per la nostra coscienza.

Buona erranza
Sharatan

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