martedì 6 gennaio 2015

Barlumi di luce



“In cambio del fuoco si hanno tutte le cose
e prima di tutte le cose, vi è il fuoco.”
(Eraclito di Efeso)

Quando ci avviciniamo ad una concezione e apprezziamo le sue idee, la prima tentazione è quella di volerla elargire agli altri. I maestri avvertono che corriamo questo pericolo e osservano che, non facciamo neppure in tempo ad assimilare una concezione che, ci illudiamo di poterla insegnare. La cosa più difficile è quella di vivere un percorso spirituale in prima persona, e non volerlo predicare agli altri. L’intento della ricerca spirituale non è quella di divenire tutti maestri, ma è quello di acquisire una diversa forma di coscienza, e di viverla concretamente. Non si deve parlare di voler essere, ma è necessario Essere realmente. Plotino afferma che il miglior capolavoro che si può realizzare è quello di rendersi “bello” rendendo bella la nostra anima, e che questo si può realizzare se impariamo a vedere il Divino.

Nelle "Enneadi", Plotino afferma che la Bellezza perfetta è la Bellezza Divina che è una bellezza di grado eccelso. Se la bellezza si percepisce con gli occhi, anche l'orecchio può sentire "l’accordamento delle parole" perché il percepire è anche saper sentire la musica che risuona nelle cose. Bellezza è ciòo che vediamo nelle azioni, negli atteggiamenti, nei costumi e nella scienza, ma esiste anche la Bellezza che splende nella virtù. Superiore a ogni bellezza è la Bellezza che trascende la forma. Questa bellezza non si percepisce con i sensi, ma si vede con l’Anima anche se è priva di sensi. Per avere questo tipo di visione si deve affinare la sensibilità a riconoscere lo spirituale, perciò si deve ascendere e contemplare.

Plotino insegna che l’uomo che possiede l’Anima del Bello distoglie lo sguardo dalle forme terrene, perché sa che quelle sono sono ombre della Bellezza. Al massimo grado è nella Bellezza che corrisponde anche al Bene, e dal Bene deriva la contemplazione dello Spirito che è fattore di Bellezza suprema. L’Anima è bella per lo Spirito, perciò le cose vengono rese belle in virtù della bellezza che l’Anima vi sa imprimere. Anche i corpi sono creature dell’Anima perciò l'anima li rende belli in proporzione alla bellezza che la riguarda. Questo l'Anima lo può fare con tutto ciò che tocca e che domina. Plotino insegna che si può fare un Bello che trascende la forma, e si realizza se apriamo la vista, l’udito e il tatto e vediamo non più la forma-quantità ma l’Essenza che è qualità vitale dell'essere.

Il musico apprezza tramite la sua sensibilità, l’Armonia che invisibile. Un musico diventa come l’amante che trova l’amato nell'Accordo dell’Amore. I sensi fanno amare il mondo ma, gradualmente, si ascende e vede il Bello invisibile che è nascosto nel mondo fisico. La bellezza materiale è solo il riflesso sbiadito della vera Bellezza, ma partecipa - in modo più o meno perfetto - alla Bellezza del mondo superiore. La vera soluzione è quella di ascendere e passare dalla sensibilità emotiva e individuale alla sensibilità universale che vede l’Accordo e l’Armonia. L’uomo usa tre canali per salire e scendere, infatti ha i sensi per conoscere il mondo. Per mezzo della sua mente conosce l'interiorità più profonda, e con la meditazione sale nel mondo divino e vede la realtà che resta invisibile ai sensi.

Nei misteri dionisiaci insegnavano che il Fuoco è la forza attiva che produce tutte le cose. La terra si comporta come una forza passivo che restava a ricevere il fuoco. Il Fuoco è la forza che impregna e che illumina la materia, sebbene sia invisibile e occulto. Agrippa nella "De Occulta philosophia" afferma che il Fuoco è smisurato, che è mobile e che è suscettibile di comunicarsi a tutto quello a cui si avvicina. Il Fuoco è la forza che rinnova e conserva la natura, perciò comprende tutti gli altri elementi sebbene il fatto sia occulto. Agrippa dice che il Fuoco è “atto a crescere per propria natura e a comunicare la sua grandezza agli oggetti che riempie di sé… esso riduce la materia… e non diminuisce per quanto concede abbondantemente.”

Il "Corpus Hermeticorum" insegna che lo Spirito ha una “Veste di Fuoco” e che anche il minimo frammento di quel fuoco ha il potere di incendiare il mondo intero. Kundalini addormentata alla base della colonna dorsale è il Fuoco non volgare che va fatto andare verso l’alto, fino a fonderlo con il Fuoco di Shiva che arde al centro della fronte. I maestri dicono che, al nostro interno, ci sono i fuochi delle nostre emozioni e delle nostre passioni che possono diventare il fuoco liquido caldo della felicità oppure il fuoco liquido freddo della mortificazione. La mente è fuoco che scioglie, che plasma e che forma il nostro destino. Quando pensiamo siamo fuoco akashico, quando percepiamo siamo fuoco solare, e l’ira ci trasforma in fuoco elettrico.

L'interno della terra è caldo, perciò i fuochi interni crescono e scendono. E anche mentre dormiamo abbiamo una fiamma di vita che ci sostiene e ci nutre nel suo caldo abbraccio. Ogni ente deve diventare radiante come accade nei minerali, perciò diveniamo radioattivi quando passiamo dalla condensazione alla radianza. La massa è fatta con fuochi condensati che devono diventare Energia pura ovvero Fuoco-Luce radiante. La massa deve diventare energia come dice la scienza, perciò i tempi antichi ci tramandano l’Arte perenne e sacra che insegna a trasformarsi. I fuochi condensati sono creati dalle reazioni basate sul corpo e sulla realtà fisica, perciò sono manifestazioni egocentriche che ci rendono metallizzati, riduttivi e unilaterali.

La comprensione dei fuochi interni rivela la sintesi della nostra vita. La comprensione dei fuochi universali rivela il fuoco dell’Essere, mentre l’Essenza del Fuoco rivela la Realtà della manifestazione. Si parla di Fuoco come Luce e come Suono, ma il suono non è prodotto da strumenti musicali. Il Suono è prodotto dal Fuoco che vibra e che saetta, e insegna a vivere in Armonia. Il Fuoco rivela la bellezza di essere un’unità o un anello della catena universale dell’Essere. Conoscere tutte le forme del Fuoco si offre la Beatitudine di sapere che siamo fatti a somiglianza dell’Essenza. La consapevolezza delle sue espressioni ci fa sentire la sua grande Potenza che ci renderà mai schiavi perché ci ama e conosce.

Il vaso fisico è il vero animatore e il modificatore degli elementi, perciò il Fuoco penetra, muove, restringe o amplia il nostro vaso mentre lo plasma. Vivendo nel vaso fisico possiamo realizzare tutto ciò che siamo, a livello potenziale. Le potenze del Fuoco rendono schiavi se non diventiamo i forgiatori del nostro destino. Questa è una via che non è indicata a tanti. La maggioranza delle persone è affamata di mistero, di potere materiale o psichico perciò è bisognosa di adattarsi alla vita profana. Costoro hanno bisogno di avere il conforto psicologico e la commiserazione degli altri.

La via del fuoco è la soluzione che manca di ogni sostegno, perché i sostegni alimentano i fuochi individuati perciò devono essere eliminati. La maggioranza ama perpetuare l'incompletezza perciò vuole coltivare solo i valori materiali o spirituali che sono amati dalle piazze. I cercatori dell’arte non amano frequentare i salotti alla moda e non amano le piazze affollate, perché sono meditativi che non vogliono sprecare le loro energie. Chi vuol dare deve avere, perché non si offre ciò che non si possiede. L’io empirico si illude di poter dare senza avere, e vive coltivando l'illusione. L’io fenomenico è sempre alla ricerca frenetica di un Accordo che non riesce a trovare in se stesso.

Anche se gli viene offerto un frammento di luce, gli si oppone e pretende d'imporre la sua arte fatta d’incompiutezza. L’io è il fantasma della mente perciò è assetato di desideri irrazionali, di volontà di dominare, di auto soddisfazione compiaciuta, e d'indipendenza. Ma è costretto a mendicarla perciò si svende a poco prezzo. Il desiderio è qualcosa che non è compiuto perciò è insoddisfazione e consapevolezza di non aver risolto. Il desiderio appagato è la soluzione provvisoria e la temporanea evasione dalla nostra incompletezza. Si cerca solo quello che non si ha. La solitudine dell’io è dovuta all’ignoranza di essere il Fuoco che tutto pervade, perciò ignoriamo che la nostra fiammella fa parte del grande Fuoco universale.

Ma, per farlo, dobbiamo amare la vita e dobbiamo lasciare spazio alla Bellezza, alla Armonia e all'Accordo. La consapevolezza maggiore è quella che la cosa più bella e preziosa è nascosto all'interno dell'Essere. La cosa peggiore è quella di credere che il dolore, la violenza e l’ignoranza siano un fatto naturale. Gli uomini si sono cristallizzati a credere che l’essere umano sia la bestia più sanguinosa e feroce della terra. Questo errore di prospettiva ci fa ripiegare impauriti in noi stessi per difesa, ma diventano più cinici e duri. Questa condizione è suicida perciò dobbiamo cambiare percorso perché amare il conflitto oppure l'armonia dipende dalla nostra libera scelta.

Buona erranza
Sharatan

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