“Tutti gli oggetti hanno alla base
del loro essere un suono spirituale,
e nella sua più profonda essenza
l’uomo stesso è un simile suono spirituale.”
(Paracelso)
Sulla terra ci sono diversi tipi di sostanze, dice Steiner, infatti c’è la parte solida che l’occultista chiama “terra” perché rappresenta lo stato solido della materia. Tutte le parti solide sono “terra” perciò anche le ossa e i muscoli umani sono terra, in senso occulto. Poi c’è la parte liquida detta “acqua” perché acqua è anche il sangue ed i fluidi corporei. Poi c’è lo stato gassoso che è chiamato “aria.” E se guardiamo verso l’alto vediamo altre sostanze più sottili. Infatti, se prendiamo la terra di un minerale e lo riscaldiamo fortemente, vediamo che la terra fonde e diventa una fusione, cioè diventa acqua. Se l’acqua è fatta evaporare, sempre in senso occulto, diventa aria perché l’aria è la sostanza che, da ogni cosa, si sviluppa per ultima.
Se l’aria si espande diventa rarefatta perciò subentra un nuovo stato che l’occultista chiama “fuoco” e rappresenta il primo stato eterico. Il fuoco sta all’aria come l’acqua sta al solido, perciò lo stato più sottile del fuoco è “etere di luce.” Più in alto c’è lo stato di “etere chimico o del suono” perché regola l’ordine chimico delle sostanze. Questo etere regola e organizza le forze che differenziano, che separano e combinano le sostanze. Poi c’è lo stato più sottile detto “etere di vita” perciò l’occultismo dice che esistono 7 stati diversi di materia.
In senso occulto, nel corpo fisico esiste terra, acqua e aria, mentre nel corpo eterico esiste fuoco, etere di luce, etere chimico ed etere di vita. Nel contempo, il corpo eterico compenetra il corpo fisico e, il corpo astrale compenetra il corpo eterico includendo anche il veicolo denso. L’astrale può discendere fino al fuoco perché non può permeare l’acqua, la terra e l’aria. Il fisico può innalzarsi solo fino al fuoco cioè fino al fuoco scaldato che diventa vapore ossia fino all’aria. Se il fuoco sale dal basso e l’astrale scende, i loro sensi s'incontrano al centro, cioè nel corpo eterico.
La svolta evolutiva essenziale avvenne quando il corpo fisico, eterico e astrale vennero fecondati dall’io. Finché non avvenne, non esistevano che gli animali a sangue freddo cioè creature che non emettevano suoni. Quando l’uomo ebbe il sangue caldo iniziò a vivere nell’aria, perciò iniziò ad emettere suoni. Ci venne donata la facoltà di poter “emettere i suoni dell’anima” perciò l’uomo iniziò a effondere in suoni la sua anima verso l’esterno. Poté allora emettere dal suo interno quello che dall’esterno penetrava in lui” dice Steiner.
L’uomo sentiva i suoni con l’orecchio e li restituiva all’esterno tramite l'emissione di suoni, perciò l’orecchio è l’organo più antico e sviluppato, e la laringe umana è l’organo più recente che si è sviluppato. L’orecchio vibra come un pianoforte perché possiede le fibrille che vibrano ognuna per l’impulso di un determinato suono, perciò l’orecchio modifica poco o nulla di ciò che sente. Tutti gli altri sensi modificano le impressioni che ricevono dall’esterno e, in futuro, saranno perfetti come lo è perfetto l’orecchio.
L’orecchio è l’organo più altamente evoluto perché è in rapporto con il senso più antico. L’orecchio è collegato con l’orientamento nello spazio cioè con la capacità di percepire le 3 dimensioni dello spazio. Non lo sappiamo, ma l’orientamento e l’equilibrio sono correlati con l’orecchio infatti, nell’orecchio interno, ci sono tre strani archi ossia tre canali semicircolari disposti parallelamente uno all’altro. E se gli archi vengono lesi finisce la facoltà di orientamento, perché essi sono i residui del senso dello spazio che è anteriore all’udito.
All’origine si percepiva lo spazio come oggi si sente il suono, mentre oggi la capacità spaziale si attiva in modo inconscio. La struttura interna dell’orecchio mostra che c'è anche un’affinità tra il senso musicale e il senso della matematica. Dietro la fisionomia e dietro il gesto c’è l’anima che vediamo tralucere. Tutto quello che è nell’anima, dice Steiner, è anche nel corpo. Non solo quello che abbiamo in noi, ma anche quello che ci circonda è un’immagine del mondo spirituale. Tutta l’organizzazione terrena dell’uomo è un’immagine dello spirito. E quando ci esprimiamo nel linguaggio e nel canto dimostriamo tutto l’essere ossia l’organismo, il corpo, l’anima e lo spirito.
Chi entra nei mondi spirituali entra nel mondo astrale e “vede come dalle cose si distacchi una qualità” perché il mondo astrale offre una enorme quiete e parla usando solo colori oppure luci. Ma oltre il mondo sensibile e oltre il mondo astrale fatto di luce e colore esiste un mondo superiore che emette suoni. Se l’uomo entra in questo mondo sente un suono che Pitagora definisce “musica delle sfere.” La musica divina che udiamo è l’espressione del mondo devachanico. Nel nostro corpo eterico esiste il riflesso del mondo devachanico perché esso è stato plasmato nel mondo devachano perciò è completamente permeato dalle vibrazioni di quel mondo.
Il corpo eterico vibra di continuo, e se vibra verso la sua parte superiore produce tonalità maggiori, mentre se vibrante con la parte inferiore non purificata emette tonalità minori. Ma l’uomo diventa cosciente del suo sentimento di dominio solo se vibra su tonalità maggiori. Se invece sente che la vibrazione superiore non può predominare percepisce sempre la tonalità minore. Quando questo elemento musicale si riesce a inserire nel mondo universale sviluppa l’elemento del buddhi, e solo allora può conformarsi in sontuose armonie e in suoni artistici.
Il corpo eterico entra sempre in vibrazione con la musica, perciò la musica può rapire senza che scampo. L’occultista dice che l’uomo molto evoluto sente una musica celeste, ma l’uomo comune non può sentirla. L’uomo comune ha il compito di vedere l’impronta del mondo superiore nel mondo fisico, dice Steiner, e riconoscerla in ciò che si produce. La nostra anima proviene dal mondo devachanico perciò possiamo essere ammaliati dalla sua musica. Nel mondo devachanico c’è la nostra patria, perciò quando sentiamo qualcosa che ce la ricorda restiamo rapiti.
L’uomo è un essere complicato, perciò l’anima può aprire in sé facoltà superiori dovute alla conoscenza istintiva, e la musica rappresenta il modo migliore per conoscere l’essere nel cosmo. Il mondo visibile possiede un sigillo spirituale, ma dobbiamo sviluppare gli organi interni adatti a vederli. Se sviluppiamo un orecchio musicale possiamo sentire nel suono fisico, il ritmo, armonia e melodia che provengono dalle cose. I suoni influiscono sempre sul corpo eterico, ed è in rapporto con la musica emessa dalle cose e l’ascolto della musica spirituale che producono.
Il chiaroveggente, dice Steiner, può vedere come i suoni fluttuano e come afferrino la sostanza più densa del corpo eterico. I suoni fanno vibrare il corpo eterico e gli danno un senso di benessere. Ma il benessere è al massimo grado se superiamo quello che esiste nell’eterico e andiamo verso l’alto ossia verso il corpo astrale. La musica che proviene dal corpo astrale si sente solo se riusciamo a sopraffare i rumori emessi dal corpo eterico, perché la vibrazione sonora filtra dal corpo astrale a quello eterico, e viceversa.
L’uomo può penetrare profondamente nelle cose, ma non deve limitarsi a vederle per come appaiono. Deve percepire quello che le cose hanno nella loro interiorità, perciò il corpo eterico sente quando le cose iniziano a vibrare. Il suono è la vibrazione delle cose viventi perciò esprime la loro mobilità interna. Dobbiamo imparare a vedere la natura interna delle cose. Dobbiamo sentire come esse vibrano e pulsano al loro interno. Poi dobbiamo lasciare agire su di noi, il loro suono interno, finché l’anima delle cose parlerà alla nostra anima, e lo farà per mezzo dei suoni.
Un “senso” entra in azione prima che la coscienza se ne renda conto, perché agisce prima che intervenga il giudizio. Con il senso istintivo della comprensione penetriamo l’anima delle cose. Con il senso del concetto ascendiamo al primo senso astrale perciò sviluppiamo il senso adatto a percepire la spiritualità. I tre sensi astrali ci conducono sempre più dentro la struttura interna delle cose del mondo esterno. Ci inoltriamo in terre sconosciute in cui possiamo viaggiare solo con i concetti. Ma i concetti si fermano sullo strato esterno delle cose, mentre i sensi spirituali che dobbiamo sviluppare vedono l’interno delle cose.
Il corpo eterico non può progredire oltre, perciò chiede un aiuto per avanzare. L’uomo riceve aiuto dai piani superiori infatti riceve l’aiuto degli angeli. Questi esseri spirituali furono uomini in passato perciò offrono la loro sostanza astrale che è simile alla nostra. Gli angeli ci mandano la sostanza astrale e noi restiamo pervasi e la lasciamo filtrare in noi. Poi usiamo l’orecchio e la mandiamo verso quello che ci proviene dal suono. A volte il linguaggio e il suono possono venire aiutati da esseri superiori come gli arcangeli e, per loro merito, percepiamo l’anima del mondo.
Steiner dice che la sostanza degli angeli ci consente di sentire e riconoscere il tono musicale, ma anche di conoscere l’interiorità che viene rivelata dal suono. Una delle maggiori ascese alle conoscenze superiori accade quando iniziamo a “sentire qual è la differenza fra i singoli suoni nei riguardi della loro forza formativa.” La forza del suono mostra sempre l’azione dell’aria, e la forza del suono che viene articolato si mostra la prima volta, nell’elemento acqueo.
Il linguaggio è un prodotto spirituale, ma per percepire il suo spirito dobbiamo avere il senso del suono. Il linguaggio diventa un senso quando la parola ridesta la rappresentazione della cosa che viene nominata. Cosa significa avere la percezione del suono articolato? Significa che conosciamo l’organo che percepisce, che sentiamo l’armonia dei suoni che vibrano assieme, e che riconosciamo la melodia nei suoni che si susseguono. La percezione diventa completa se sviluppiamo anche il senso del rapporto tra il senso dell’elemento del suono articolato e il suono stesso.
Tutte le cose sono di vibrazione, perché il movimento serve per avere l’illusione della materia. L’infinita quantità di vibrazioni corre veloce per offrirci l’impressione della sostanza, della varietà di forma e della solidità della materia. Nell’induismo, l’uomo viene paragonato ad una corda sonora che viene accordata sulla nota del Musicista Divino. Se non lo si attua, l’uomo fa una musica sgradevole dovuta all’emissione di note dissonanti. Una musica diventa sublime se vibriamo sulla nota della Bellezza, e la vediamo come fonte di immensa beatitudine.
Le anime vibrano aritmicamente o armoniosamente perché producono scale armoniose o note sgradevoli. Si dice che l’Amore è perfetto rapporto di suoni, infatti è l’accordo che mostra l’armonia delle note. La musica divina è la musica che ci vivifica e ci trasfigura. Essa risuona con l’incontro di due anime o di due corde che vibrano all'unisono. Le due anime sono due raggi di colore che esistono in accordo, perché l’Amore crea la consonanza intima che mette le menti in sintonia.
Il polo positivo trova il polo negativo perciò l'unità si accorda sull’Amore. L’Amore è Bellezza e dona una gioia che è priva di desiderio di possesso e timore di separazione. La bellezza è il prodotto dell’accordo dei toni, perciò la Bellezza diventa un giusto rapporto delle proporzioni, e viene commisurata con la Verità Universale. La melodia è prodotta da due note che concordano, mentre l’egocentrico è chi non riesce ad accordarsi con il prodotto di note diverse.
Non c’è niente di meglio che incontrare una risonanza armonica come quella che sentiamo vibrare nell’armonia dell'Accordo. Ma questa sublime visione spirituale viene accordata solo alla nota che sa accordarsi al Sé Imperituro. Il Bello rende gioiosa ogni sensibile corda che ama tutta la realtà vivente, perché il Bello è l’estasi che unisce e che fonde tutte le anime. Sentire il Bello è una soavità che trascende ogni differenziazione, perché il Bello è Comprensione Pura che risuona nella coscienza che si è privata dell’io.
Buona erranza
Sharatan
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