domenica 31 luglio 2016

Semplicemente essere…



“Come per un uccello è naturale
volare nel cielo, così per l’anima
è naturale librarsi nell’onnipresenza.”
(Paramhansa Yogananda)

“È una delle domande fondamentali per un ricercatore: la differenza tra fare ed essere. Voi siete nati come esseri. Nell’utero di tua madre, tu sei un semplice essere. In seguito la vita comincia a insegnarti a fare delle cose: come avere successo, essere ricco, essere famoso, essere potente. Ci sono mille e un "come" e attorno a te il mondo intero è impegnato a fare una cosa o l'altra. In realtà, ci sono mille cose che possono essere fatte. per esempio, se vuoi il denaro, devi lavorar sodo, oppure prendere una via più facile, diventando però un criminale.

Se vuoi essere un politico potente, devi dimenticare del tutto la moralità e l'umanità. Devi dimenticare tutti i grandi valori della vita, devi concentrarti solo su una cosa: la tua ambizione di potere. E devi fare di tutto: giusto o sbagliato, buono o cattivo, qualsiasi cosa ti aiuti a realizzare la tua ambizione. Non devi preoccuparti di contenuti e fini; quando avrai il successo, qualunque cosa tu abbia fatto sarà ritenuta giusta. Il tuo successo cambierà i mezzi sbagliati rendendoli giusti, e il tuo fallimento cambierà i mezzi giusti in sbagliati.

Vedendo la situazione, uno comincia a seguire le vie del mondo, si mette a correre per raggiungere la meta, per essere riconosciuto, per avere rispettabilità: è pronto a fare qualsiasi cosa. Ma più si è coinvolti nel fare, più ci si allontana da s stessi. Ogni azione ti allontana da te stesso e più lontana è la meta, più tu sei lontano da te stesso. Il non-fare può aiutarti a realizzare te stesso, a essere te stesso.

Non si tratta di fare; tu devi imparare un'arte totalmente diversa dalle arti che si basano sul fare. Devi imparare a essere semplicemente silenzioso, senza correre in alcun luogo, senza mete nel futuro, o desideri di possedere cose mondane. Rilassandoti in te stesso - al punto che il tempo si ferma, la mente si ferma - tu semplicemente sei. Una sorta di essenza... questo è il tuo essere. Nella sua purezza, esso è il più bel fiore dell'intera esistenza. Fiori di loto e rose ne sono molto invidiosi.

Allorché avrai assaggiato una sola goccia di nettare dell'essere silenzioso, distaccato, concentrato, la tua vita cambierà, perché questo assaggio è qualcosa che nessuno è mai riuscito a dimenticare, al contrario, questo assaggio del proprio essere fa dimenticare il mondo intero. In realtà, adesso tu non hai alcuno mondo interiore o, anche se lo hai non ne sei consapevole, che quasi è la stessa cosa.

Se ci sia o no, per te non fa alcuna differenza; tu conosci solo il mondo della materia e degli oggetti. Tu conosci ogni cosa intorno a te, eccettuato te stesso. Tu sei illusorio e il mondo intero è reale; il denaro è reale, il potere è reale. Tu... perfino tu non sai chi sei. Non ha mai incontrato te stesso... Nessuno ti ha lanciato la sfida di esplorare te stesso. L'uomo ha accettato le sfide dalla Luna, dall'Everest e da Marte... e continua ad andare avanti, senza conoscere se stesso.

Fino al momento in cui ogni azione - e perfino i pensieri sono azioni - si ferma, non riuscirai a sapere cos'è l'essere, perché l'azione è come una cortina di fumo che ti avvolge. Ci sono talmente tanti pensieri, tante emozioni, tanti sentimenti, tanti stati d'animo... tu sei circondato da una parete invisibile, ma molto spessa, quasi come una muraglia cinese. Una macchina può corrervi in cima: è larga come una strada. Ma è invisibile.

Pertanto continui a portarti dietro questo peso per tutta la vita, diventando sempre più infelice, senza sapere che l'infelicità non è la natura dell'esistenza. L'infelicità è creata dall'uomo, l'esistenza è pura giocosità, pura beatitudine. È un canto, è una danza, è una celebrazione continua che dura tutto l'anno.

Quando smetterai di agire, di fare, quando raccoglierai la tua consapevolezza al centro più intimo della tua individualità, potrai vedere una porta che si apre su un altro mondo: l'altro mondo, il mondo sacro. All'esterno si distende il mondo dell'azione. All'interno si distende il mondo dell'essere. L'azione è mondana, è necessaria, ma non può rendere la tua vita una gioia in se stessa.

È necessaria per la sopravvivenza, ma la sola sopravvivenza non è sufficiente per danzare. Per danzare hai bisogno di energia straripante, che non puoi più contenere. E uno dei miracoli della vita è che con le grandi azioni produci piccole cose, prive di valore intrinseco e, senza alcuno sforzo, l'essere schiude infinite aperture su tesori che non hai mai neppure sognato.

Tu hai solo sentito delle parole -beatitudine, estasi, samadhi, nirvana, illuminazione- nomi diversi per indicare la medesima situazione. Sei giunto a casa, così totalmente che il mondo esterno, a volte molto reale, è diventato simile a un sogno che hai visto da qualche parte e dimenticato. Ecco perché i mistici hanno definito il mondo illusorio, maya, e definiscono il mondo dell'essere, la realtà suprema.” (Osho Rajneesh)

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Sharatan