“La sostanza fondamentale dell’Universo è la coscienza.”
(Paramhansa Yogananda)
“La scienza ci ha insegnato molte cose circa gli intricati meccanismi del nostro universo e le sostanze delle quali tutti siamo fatti; ma c'è ancora da scoprire un vasto campo di conoscenza. Noi percepiremmo di più e apprezzeremmo di più se sviluppassimo i poteri nascosti dei nostri organi sensori. Le cose che dovremmo vedere con i nostri occhi non le vediamo; quelle che dovremmo udire con i nostri orecchi non le udiamo, perché i nostri sensi sono troppo abituati, troppo attaccati alle esperienze del limitato, denso mondo fisico.
Libertà da questo attaccamento non significa negazione del godimento sensorio; essa, anzi, permette un ampliamento delle facoltà sensorie date da Dio fino al loro massimo potenziale spirituale. Sul piano materiale l'uomo ha scoperto vari modi di accrescere il suo potere visivo. L'occhio fisico nudo riceve soltanto limitate impressioni di colore. Ma sotto la luce ultravioletta, pezzi di roccia dall'aspetto incolore, ma in cui sono presenti certi minerali, riveleranno luminosi colori.
Togliete la luce ultravioletta e i sassi riassumeranno il loro aspetto scialbo. Molti colori nel mondo fisico, come l'azzurro del cielo, sono in realtà illusioni ottiche causate dalla luce riflessa da particelle di vario tipo. Poiché i vostri occhi registrano solo una scala limitata della vibrazione creativa che fa tutte le cose nell'universo, non vedete i sottili colori astrali nascosti in tutto ciò che vi circonda. In ogni essere, oggetto e vibrazione del mondo fisico esiste la sua controparte sottile astrale, composta di luminosa energia vitatronica.
Se solo poteste vederli, sareste sbalorditi della loro bellezza. Anche le tinte più splendide, visibili sulla terra, appaiono brutte, grossolane e confuse in confronto ai magnifici colori del mondo astrale. Così, né i vostri occhi né i vostri orecchi possono registrare tutto il possibile. Non potete sentire i profumi astrali, né percepire con gli altri organi dei sensi le miriadi di forme e impressioni più sottili che attraversano l'etere.
Se san Francesco fosse qui, in questo istante, nella sua forma astrale, non sareste in grado di vederlo, udirlo e toccarlo. Eppure è possibile penetrare oltre gli ordinari limiti sensori, perché io l'ho veduto. Spesso l'uomo non ha conoscenza nemmeno di cose che i suoi sensi possono percepire. Le persone dagli occhi percettivi vedono la bellezza ovunque. Altri agiscono come se non avessero occhi; pur trovandosi in un posto bellissimo, non "vedono" niente.
Quando visitai il Messico e vidi i "Giardini galleggianti" del Lago Xochimilco, la loro bellezza riempì il mio cuore della consapevolezza dell'Artista Divino. Questi giardini sono ora diventati "isole" fisse, poiché le radici delle piante si sono da lungo tempo ancorate sul fondo del lago, assai poco profondo. Un altro uomo, che stava lì vicino, sembrava egualmente assorto. Ma qualcosa mi diceva che egli non vedeva ciò che vedevo io, perciò gli chiesi quale fosse la sua reazione a quella scena pittoresca.
«Stavo pensando al modo di prosciugare il lago per guadagnare terreno», rispose. Essendo un ingegnere, vedeva il lago a modo suo. Così noi vediamo le cose a seconda delle nostre differenti mentalità e dei nostri umori. Ogni anima è rinchiusa in una vibrazione composta di sensazioni, pensieri, sentimenti: tutti i fattori che formano l'essere, o la coscienza di una persona. Ciascuno è fatto diversamente, ha una vibrazione diversa.
Tutte le cose che avete fatto dalla vostra infanzia in poi sono immagazzinate in forma succinta, come tendenze, nel vostro cervello. Esse fanno di voi ciò che siete. Poiché non vediamo questo elementare disegno, ci chiediamo perché le persone si comportano in un determinato modo. Certune si eccitano all'improvviso, oppure, senza ragione, si arrabbiano o si deprimono, anche se non ne sanno il perché.
Alcuni sono sempre occupati a criticare o a spettegolare sugli altri, mentre dovrebbero fare un bel po' di "pulizia" a "casa propria"! Le invisibili tendenze registrate nel cervello costringono ciascuno a comportarsi in un certo modo. Tali modi seppelliscono l'anima, impedendo all'uomo di esprimere il suo vero Sé. L'uomo: quanto è complesso! Ciascuno, in sé, è un romanzo completo.
L'uomo, oltre a mangiare, dormire e lavorare, dovrebbe ricevere qualcosa dalla vita. Chi pensa, comincia a domandarsi quale sia il senso della vita. Osserva e si chiede perché le cose accadano, o non accadano, in un certo modo. Noi abbiamo una prima e poi una seconda serie completa di denti; perché non una terza? Cos'è che causa questa disposizione? Ciò accade perché l'uomo accetta, senza discuterli, molti pensieri ingannevoli di limitazioni fisiche e permette a queste di governare la sua presente sfera di esistenza.
Chi pensa non accetta l'inevitabile; rivolge i propri sforzi al compito di mutarlo. Questo è l'elemento che rende possibile il progresso. Io mi entusiasmo quando vedo i grandi centri industriali, le notevoli invenzioni e altri eccezionali raggiungimenti dell'uomo. Quante cose sono uscite dal cervello umano! E il cervello stesso è infinitamente più complesso di qualunque cosa esso abbia prodotto.
C'è la storia di un certo re, che dimostrava tale affettuosa considerazione per il suo primo ministro da rendere gelosi altri personaggi della corte, che osservavano tale evidente predilezione del monarca. Rendendosi conto di questo, il re volle mostrare loro perché egli prediligeva il ministro. Poiché udiva a distanza una musica, il re si rivolse a uno dei cortigiani dicendo: «Per favore, informati di ciò che accade.»
Dopo qualche tempo l'uomo tornò, dicendo che si trattava di un corteo nuziale: «Chi si sposa? », domandò il re. Il cortigiano non lo sapeva, e fu mandato un altro uomo di corte. Questi ritornò portando la risposta all'ultima domanda del re; ma quando il sovrano chiese ancora un'altra cosa, l'uomo non seppe rispondere. La stessa cosa accadde ad ogni cortigiano che, a turno, venne mandato ad informarsi.
Infine il re fece chiamare il primo ministro e gli chiese di scoprire cosa stesse accadendo. Quando il ministro tornò, il re lo oppresse di domande, e lo sveglio e coscienzioso primo ministro fu in grado di rispondere a ciascuna di esse in modo soddisfacente. Moltissime persone sono tarde di mente come quei cortigiani. Non sono necessariamente stupide, ma solo mentalmente troppo pigre per fare uno sforzo che trascenda la necessità più ovvia.
Io posso perdonare la pigrizia fisica (che può avere una causa fisica giustificabile), ma non esiste una scusa per la pigrizia mentale! I pigri mentali non amano pensare perchè perfino questo sembra loro un lavoro eccessivo. Pensare è affascinante. Nessuno sarà mai capace di catalogare tutte le tendenze e le percezioni della mente, perché la sua capacità è infinita. Ma la mente non può produrre un pensiero originale; non esiste una sola idea cui Dio non abbia già dato origine nel concepire le Sue creazioni passate presenti e future.
Perciò, se pensate con sufficiente intensità a un determinato soggetto, la risposta a ogni quesito in merito arriverà. Oltre che pensare, voi dovete sentire; se non avete il sentimento da affiancare al pensiero, non riuscirete sempre a raggiungere la conclusione giusta. La facoltà di sentire è un'espressione dell'intuito, il ricettacolo d'ogni conoscenza.
Sensibilità, sentimento e pensiero, o ragione, devono essere bilanciati; solo allora la divina immagine di Dio in voi, cioè l'anima manifesterà in pieno la sua natura. Perciò lo Yoga insegna a bilanciare le nostre facoltà di raziocinio e sentimento. Chi non possieda entrambi in eguale misura non è una persona pienamente evoluta.” (Paramhansa Yogananda, L’eterna ricerca dell’uomo, Astrolabio ed.)
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Sharatan