"Sii dunque semplicemente te stesso e ricorda:
non puoi essere altri che te stesso."
(Osho)
"La vetta più alta è il culmine di tutti i valori: verità, amore, consapevolezza, autenticità, totalità. Sulla vetta più alta sono indivisibili; sono separati soltanto nelle oscure valli della nostra inconsapevolezza, sono separati solo quando sono inquinati, mischiati ad altre cose. Nel momento in cui giungono alla loro purezza diventano una cosa sola e più sono puri, più si avvicinano l’uno all’altra.
Ogni valore esiste su molti piani, ogni valore è una scala che ha molti gradini. Per esempio, l’amore è desiderio sessuale, il gradino più basso che sfiora l’inferno e l’amore è anche preghiera, il gradino più alto che sfiora il paradiso e tra questi due esistono molti altri piani facilmente distinguibili.
Nel desiderio sessuale l’amore è presente solo all’1%, il restante 99% è composto di altre cose: gelosia, trip dell’ego, possessività, rabbia, sesso. È più fisico, più chimico, non ha in sé niente di più profondo. È molto superficiale, resta a livello epidermico. Quando ti innalzi un po’, le cose diventano anche più profonde e cominciano ad acquisire nuove dimensioni.
Ciò che era solo un fenomeno fisico inizia ad avere anche una dimensione psicologica; ciò che non era altro che biologia inizia a diventare psicologia. A livello biologico siamo come tutti gli altri animali, ma a livello psicologico no. Quando l’amore si innalza ancora - o quando va più in profondità, che è lo stesso - comincia ad avere qualcosa di spirituale, diventa metafisico.
Solo i Buddha, i Krishna, i Gesù conoscono quella qualità d’amore. L’amore si espande fino ad abbracciare tutta la gamma delle sue sfumature e lo stesso accade per gli altri valori. Quando l’amore è puro al 100% non puoi fare alcuna distinzione tra amore e consapevolezza: non sono più due cose distinte.
Non puoi fare alcuna distinzione nemmeno tra l’amore e Dio, non sono più due cose, da qui l’affermazione di Gesù: “Dio è amore.” Gesù li rende sinonimi e questo racchiude una profonda intuizione. Alla periferia tutto appare separato dal resto, alla periferia l’esistenza è molteplice, mentre ti avvicini al centro quella molteplicità inizia a sciogliersi, a dissolversi e comincia a prendere forma l’unità̀.
Al centro tutto è uno. Quindi la tua domanda è corretta solo se non comprendi le più alte manifestazioni dell’amore e della consapevolezza, ma è assolutamente irrilevante se hai avuto qualche bagliore dell’Everest, della cima più alta. Tu mi chiedi: La consapevolezza è un valore più alto dell’amore? Non c’è niente di più alto e niente di più basso.
Anzi, non sono nemmeno due valori: sono solo due sentieri che dalla valle ti portano alla cima. Un sentiero è quello della consapevolezza, della meditazione. L’altro è il sentiero dell’amore, il sentiero dei devoti, dei bhakti, dei Sufi. Quando inizi il viaggio questi due sentieri sono separati: devi scegliere.
Non importa quale dei due sceglierai, entrambi ti porteranno alla stessa vetta; e mentre ti avvicinerai alla cima ti stupirai: i viaggiatori sull’altro sentiero si stanno avvicinando. Passo dopo passo i sentieri convergono l’uno nell’altro e prima che tu raggiunga la vetta suprema, diventeranno un unico sentiero.
La persona che segue il sentiero della consapevolezza trova l’amore come conseguenza della sua consapevolezza, come derivato, come un’ombra. E la persona che è sul sentiero dell’amore trova la consapevolezza come conseguenza, come derivato, come ombra dell’amore: sono due facce della stessa medaglia.
E ricorda: se la tua consapevolezza manca d’amore, vuol dire che è ancora impura, che non ha ancora raggiunto il 100% di purezza; non è ancora vera consapevolezza, deve essere mischiata con dell’inconsapevolezza. Non è pura luce, dentro di te devono esserci ancora dei ricettacoli di buio all’opera: ancora funzionano, ti influenzano, ti dominano.
E, analogamente, se il tuo amore non ha consapevolezza, non è ancora amore. Deve essere qualcosa di inferiore, più vicino al sesso che alla preghiera. Quindi lascia che questo sia il criterio: se sei sul sentiero della consapevolezza, fa’ che il criterio sia l’amore.
Quando la tua consapevolezza all’improvviso fiorisce nell’amore, sappi con certezza che la consapevolezza è davvero accaduta e il samadhi è raggiunto. E se sei sul sentiero dell’amore, fa’ che la consapevolezza funzioni da criterio, da pietra di paragone. Quando all’improvviso dal nulla, al centro del tuo amore, si innalza una fiamma di consapevolezza, sappi con certezza e gioisci: sei arrivato a casa!" (Osho)
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Sharatan