giovedì 27 settembre 2018

Apparenza e sostanza



“Pochi sembrano accorgersi che gli altri sono loro.”
(Carl Gustav Jung)

Una delle caratteristiche della creazione è la differenziazione. Ogni sasso è diverso da un altro sasso, ogni gatto è diverso da ogni altro gatto e ogni uomo è naturalmente unico e irripetibile, ben distinto da ogni altro suo simile. Questo è un dato di fatto inalienabile.

Ognuno di noi ha un suo corpo, una sua fisionomia e una personalità che è propria a lui solo. Persino i gemelli identici hanno qualche dettaglio che li differenzia. Se pensiamo però alla “sostanza vera” di cui siamo costruiti - la “scintilla divina” - cominciamo ad avere dei dubbi su questa totale diversità.

Man mano che progrediamo nel nostro cammino evolutivo ci rendiamo sempre più conto che ciò che ci differenzia dagli altri è una caratteristica del tutto esterna, è cioè un fatto di apparenza. Io sembro diverso dal mio vicino perché la mia forma fisica è molto lontana dalla sua: lui è basso e io sono alto, lui è biondo e io sono bruno.

Il suo carattere, poi, è l’opposto del mio: io sono calmo e riflessivo, lui è nervoso e impulsivo. Apparenze, non sono altro che apparenze. Quando compro il pane, posso scegliere fra il filoncino, la michetta, il panino all’olio, il pane francese, la pagnotta ecc…

Posso preferire il pane più cotto o meno cotto, quello con più mollica o con più mollica. Differenze sostanziali? No, solo apparenti. Esse sono sufficienti a farmi preferire un tipo piuttosto che un altro, a seconda dei miei gusti, proprio come scelgo per amico una certa persona e non un’altra.

Ma la sostanza? È pane, sempre e solo fragrante, nutriente, buonissimo pane. Così la nostra essenza, che è natura divina, ci rende tutti fratelli, ci rende tutti “uno”. Non solo “uno” fra di noi. Questa unificazione si estende a tutto il creato, agli animali, alle piante, alle cose inanimate.

Vediamo se riusciamo a intuire questo comune denominatore che ci unisce tutti quanti, questo filo d’oro che, emanando dal Padre, si ramifica in infinite manifestazioni. Tutte mantengono però inalterato il principio creativo.

È stato prima intuito dai mistici e poi accertato dagli scienziati, che tutto l’universo è derivato dall’atomo primitivo e unico dell’idrogeno. Da esso, per successive trasformazioni, cioè per evoluzione, si sono formate tutte le altre forme esistenti, prima minerali, poi vegetali, e infine animali fino ad arrivare all’uomo.

Cerchiamo ancora delle prove che ci convincano che io sono te e tu sei me? Siamo diversi come le gocce dell’oceano o come i fiocchi di neve, che hanno forme differenziate, ma che hanno un'unica costituzione atomica, cioè sostanziale. (Anthony De Mello, Il pensiero positivo, Piemme ed.)

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Sharatan