"Intrepido, fendo lo spazio con le mie ali e la fama non mi fa urtare contro mondi tratti da falsi principi, secondo i quali rimarremmo rinchiusi in una prigione immaginaria come se tutto fosse cinto da muraglie di ferro... ma fendo i cieli e all’infinito m’ergo." (Giordano Bruno)
domenica 5 ottobre 2008
La volgare cocorita
Le prime pagine dei giornali dedicano spazio alla notizia di un pappagallo che insulta. Il pennuto Charlie, un distinto pappagallo grigio africano, è stato acquistato dalla famiglia Lenihan di Bristol un anno fa, quando aveva solo 4 mesi, come regalo per i loro 3 figli: Lauren, Georgia ed Aimee. La famiglia, molto amante degli animali, possiede già quattro gatti, tre furetti, due conigli e un topolino, e l’acquisto di Charlie era sembrato un vero affare, perché l’animale, obbediente e disciplinato, aveva rapidamente imparato il nome del cane di famiglia e la colonna sonora di Scooby doo. Aveva imparato a parlare, salutando con bei “Ciao” “Come stai?” “Io mi chiamo Charlie” insomma usando il classico fraseggio dei pappagalli bene educati.
Ma all’improvviso qualcosa è cambiato perché il padre di famiglia Aaron, vedendo che l’intelligenza e la rapidità ad imparare di Charlie era veramente prodigiosa, gli ha insegnato qualche oscenità, tra cui la parolaccia preferita: “Glielo dicevo tutto il tempo, e fa ancora più ridere perché mentre la ripete imita la voce di un uomo arrabbiato, come se fossi io”.
Ora Charlie è divenuto sboccato e volgare come un teppista del Bronx, non fa che ripetere,dall’interno della gabbietta: “Sega!”,“Sega, sei solo una mezza sega!” cioè “Wanker”“Wanker, cha cha wank wank.”
Ma non finisce qui, perché la mutazione linguistica di Charlie ha investito tutti gli aspetti della sua personalità. Ha iniziato a rivolgersi con prepotenza e volgarità a tutti. Ordina che gli sia servito il suo piatto preferito, pollo al cherry all’indiana, chicken tikka masala curry, e se non viene accontentato insulta e sbatte la sua ciotola. Emette strani fischi di apprezzamento ogni volta che passa una donna, sta tutto il giorno a guardare i cartoni animati alla tv o a canticchiare le sue canzoni preferite, “solo pezzi gangsta rap” afferma un cronista del Daily Mirror.
Insomma ha perso veramente il controllo. Quando viene gente a cena, i commenti di Charlie sono salaci e pesanti e se gli rispondono, afferma la padrona desolata, le cose vanno anche peggio. Diventa ancora più pesante e sboccato e offende pesantemente gli ospiti. Charlie non perdona nessuno, per cui anche i vicini di casa hanno iniziato a lamentarsi, per la presenza del gangsta pennuto e sboccacciato.
Il cenerino è il miglior pappagallo per quanto riguarda la riproduzione della voce umana, di cui non si limitano a riprodurre solo le parole, perchè possono imitare qualsiasi suono della casa. Anche se la maggior parte dei cenerini non comincia a parlare fino ad un anno d’età, ci sono molti casi di soggetti più precoci. Alcuni cenerini viceversa non cominciano parlare fino a 2 anni. Hanno la capacità di avere un vocabolario di oltre 2000 parole. Sono comunque degli ottimi animali da compagnia e capiscono le nostre emozioni e si comportano di conseguenza. Non imitano, imparano da noi. Parlano rispondendo giustamente alle nostre domande, ad esempio, se hanno sete ci chiameranno e ci diranno acqua. Comunque il cenerino proprio per la sua intelligenza ha bisogno di un proprietario che abbia molto tempo da dedicargli e che non si stanchi della sua compagnia e della sua curiosità, solo se siete sicuri di potergli offrire questo allora siete pronti per convivere per tutta la vita con lui, ed il cenerino può tranquillamente vivere 50-70 anni.
Questo deve avere preoccupato non poco i signori Lenihan, che hanno deciso di mettere in vendita Charlie. Dicono che “è un pappagallo amorevole e un sacco di persone sono interessate a comprarlo, anche se non siano certi che possa più fare parte della nostra vita...” Il prezzo di vendita è di 625 sterline, più di ottocento euro. Gli interessati sembra che ci siamo, perché Charlie è già un mito, sia pure negativo, come il cuoco bestemmiante Gordon Ramsay e la diva tossica Amy Winehouse.
Tanto per chiarire, Gordon Ramsay conduce uno dei programmi più seguiti d’Australia, uno show di cucina, e la parola «fuck» è uscita 80 volte dalla bocca dello chef britannico, in 40 minuti di trasmissione. Da questo si può evincere che ormai siamo in sintonia con gli usi comuni della società, perché la rete che trasmette lo show ha raggiunto livelli record di ascolto con oltre 1,4 milioni di spettatori a puntata. Il diabolico, esplosivo ed irascibile, Gordon Ramsey, non solo è lo chef dal caratterino difficile più popolare della tv, ma il suo seguitissimo reality «Ramsay's Kitchen Nightmares» (Cucine da Incubo) viene esportato in decine di paesi, ed è sempre più richiesto. Della diva Amy Winehouse, seguirne le gesta diviene impossibile, a meno che non facciamo l’abbonamento ad un sito di gossip non stop 24 ore su 24.
Paragonato a loro, il povero Charlie appare tanto simpatico e discreto, che viene quasi voglia di acquistarselo.
Buona erranza
Sharatan ain al Rami
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