martedì 17 novembre 2009

L’alchimia divina dell'amore


Secondo Osho l’amore è essenziale per la crescita spirituale perché l’amore e la consapevolezza sono le due polarità estreme più elevate, quelle in cui si attua la trascendenza con delle modalità assolutamente opposte. Nell’amore si richiede la presenza di un altro, di cui impariamo a fare parte e che ci diventa necessario perciò diventiamo due, mentre nella consapevolezza vi è un essere in assoluta solitudine, un essere che è attento e presente a se stesso, in assoluta e piena unicità.

Nella consapevolezza si vive riposando nel nostro interno, mentre nell’amore ci si slancia verso l’esterno, e si cerca di raggiungere all'esterno, l’altro. Nell’amore la luce irrompe da noi per colpire l’oggetto amato, mentre nella consapevolezza prendiamo la nostra luce e la riportiamo all’interno. Per questo il ritornare a casa di Patanjali e il ritorno del figliol prodigo alla casa del Padre predicato da Gesù, esprimono un medesimo concetto.

Ma questo ritorno non potrà mai avvenire, se prima non abbiamo conosciuto cosa significhi essere andati all’esterno, perciò l’amore diviene essenziale. L’amore è perciò un obbligo per la nostra crescita spirituale, perché non potremo mai ritrovarci totalmente, se prima non ci siamo persi in modo totale: solo la piena conoscenza di un assoluto amore consentirà di poter assaporare l'aroma divino della assoluta consapevolezza.

Se dobbiamo guardarci allo specchio per conoscere il nostro volto fisico, così ci guardiamo nello specchio dell’amore per conoscere il nostro volto spirituale. L’amore è lo specchio in cui si riflette il nostro vero spirito, è la forza vivificante che illumina gli occhi di modo irresistibile e che riempie il corpo di potente fascino magnetico. Ma la gioia, il calore e la luce che noi vediamo quando proviamo l’amore del mondo, sarà solo l’ombra del futuro amore per la divinità: perciò solo colui che ha veramente amato potrà avere un animo profondamente devoto e religioso.

Per imparare ad amare è necessario molto tempo, ma solo quando si è veramente amato si potrà divenire reali, perchè l’amore ci ha donato la sostanza, ci ha fatto assaporare la gioia della piena integrità, facendoci sentire perfettamente centrati e appagati di noi stessi. Ma l’amore sarà solo l'inizio per la seconda acquisizione che è la piena consapevolezza: l’amore è l’inizio e la consapevolezza è la fine, perchè devono creare uno spazio in cui incontriamo Dio.

E’ tra queste due sponde che conosciamo la manifestazione dell’essere, perciò è necessario vivere l’amore anche con tutte le sue pene e tutte le sue lacerazioni: coloro che fuggono dal mondo per paura di soffrire per amore, non potrà mai trovare la piena consapevolezza, perché non avrà guadagnato sul campo il privilegio di amare.

Se non vogliamo rischiare, se non abbiamo il coraggio di essere vivi, di essere responsabili, di essere impegnati, se non vogliamo correre il rischio di coinvolgerci, se siamo codardi, allora siamo condannati a non conoscere mai il vero amore. Per imparare ad amare è necessario tempo e pazienza, ma soprattutto coraggio: per questo imparare a rischiare nel nome dell’amore richiede l’impegno di una intera vita, ma farsi toccare dall’amore è come farsi accarezzare dalla mano di Dio. Chi conosce l’Amore, dicono i sufi, conosce l’Amato.

E’ l’amore che trasforma il nostro essere interiore e, cambiando il nostro profondo essere interno, è tutta la nostra esistenza che ne viene trasformata perchè l’amore sazia il nostro essere e rende anche il mondo un luogo divino. Dentro l’anima dell’innamorato vi è solo musica, perciò Kabir dice che l’amore è “armonia divina” in cui vediamo il vero volto di Dio.

Nell'amore vero non vi sono i sentimenti che conosciamo comunemente, il vero amore non è pretendere ma condividere, è un sentimento che non chiede ma offre. L'amore comune nutre il nostro ego perchè si nutre di apparenze, mentre l’amore autentico rinforza l'anima perchè vivifica le reciproche essenze. Il vero amore insegna la gioia di donare ma senza pretendere: l’amore vero gode nell'essere apprezzato, ma non pretende alcun tipo di ricompensa come ritorno.

Serviamo l’amore attraverso una persona amata, ma senza volerla possedere perché così soffocheremmo anche il suo amore: è così che si raggiungono le vette più sublimi dell’amore. Perciò il sentimento d’amore è la vera energia della vita, perciò scrive Kabir: “Il chiavistello dell’errore chiude la porta: aprila con la chiave dell’amore. Così aprendo la porta desterai l’Amato. Kabir dice: O fratello, non lasciar sfuggire tanta buona fortuna.”

Buona erranza
Sharatan


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