Adottando un comportamento più dolce, addolcisci il mondo. Poiché tutto ha un inizio dallo stato della tua mente, addestrati alla dolcezza nei tuoi pensieri. Seguendo il filo della dolcezza, finirai per trovare l’amore. Se non si è conosciuto l’amore, è molto difficile distinguere l’amore dalla dipendenza. L’amore che fa male, dell’amore non ha che il nome. Sii presente! Senti! L’amore non promette. L’amore non fa aspettare. L’amore non soffia caldo o freddo. L’amore è buono subito e in ogni momento. L’amore è rigorosamente estraneo ai rapporti di forza, all’esercizio del potere, al perseguimento di interessi.
Vuoi distinguere l’amore dalla sua caricatura? L’amore è liberatore, sia per colui che ama sia per colui che viene amato. Si tratta di un sottile asservimento, di un gonfiarsi dell’ego, di un appesantirsi del fardello della vita? C’è una fattura da pagare? Allora non è amore. Amare senza essere amati, equivale a scegliere di non amarsi, fai entrare il non-amore nella propria vita. Amare qualcuno che vi fa del male equivale, senza giri di parole, a farsi del male.
Più si è in rapporto con l’altro, più si è in rapporto con se stessi. Altrimenti non si tratta di amore, ma di alienazione, di dipendenza, del contraccambio di favori tra ego. Amare non significa essere gentili, fare regali, fare ciò che l’altro domanda, imitare l’amore, volersi riflettere nell’altro, attaccarsi a qualcuno che nutre il nostro ego, voler salvare l’altro, etc,. E’ l’amore pieno, il cuore bruciante, e lui solo, che è la sorgente di ogni conoscenza.. Che sentimento straordinario quello di amare e di essere amati! Di essere in contatto , anima ad anima con qualcuno! Di non essere più soli!
Avere questa esperienza permette di incontrare e di amare se stessi. Avere questa esperienza con se stessi permette di incontrare l’altro su questa base. I bambini giocano. I bambini vivono nell’istante. I bambini partecipano alla danza cosmica. I bambini amano senza contropartita. Gli innamorati sono bambini. Qualunque sia la relazione nella quale investi, che la tua unica motivazione sia l’amore. Puoi sapere chi sei solo se sei stato amato.
Cosa significa “essere stato amato”? Significa che i tuoi genitori e le persone a te vicine si sono rivolti a te in qualità di anime. Ciò significa che sei stato iniziato alla danza cosmica. Significa che sei stato amato incondizionatamente (non esiste altra maniera di amare). Ciò significa che il tuo affetto spontaneo per le persone a te vicine non è stato utilizzato per nutrire il loro ego, per veicolare il loro narcisismo, o la loro paura, o la loro colpevolezza, o il loro dolore, etc,. In una parola, al bambino che eri è stato dato lo spazio necessario perché riconoscesse la luce nella sua anima? O forse i tuoi genitori ti hanno educato ad alimentare un ego complementare al loro?
Se pensi di non essere stato amato è inutile alimentare accuse senza fine, rinfacciare e nutrire risentimento. L’unico rimedio, il rimedio sovrano è che tu ami te stesso. Invece di condannarti, dai la migliore interpretazione dei tuoi pensieri, delle tue intenzioni, dei tuoi atti. Senti l’amore che avvolge tutti gli aspetti della tua soggettività. Smetti di odiarti. Sei buono. Smetti di giudicarti. Sei innocente. Amati per come sei, amati ora. Se tu non ti ami, come puoi domandare loro di amare qualcuno che tu non ami? Nessuna persona ragionevole potrebbe seguirti. Attireresti solo dei folli…
Non appena tu ti ami, hai molto meno bisogno dell’amore degli altri, poiché ormai sei amato (a)! Amandoti, essendo amato (a), non ti butterai più tra le braccia di chiunque per fuggire dalla tua solitudine. Dal momento che ti ami, sai fino a che punto sei prezioso (a) e vuoi il tuo bene. Solo allora potrai scegliere, scegliere veramente, scegliere qualcuno che ami e che ti ama. Chi non si ama utilizza gli altri per colmare i suoi deficit, cerca un ego complementare al suo. Si possono amare veramente gli altri soltanto se si ama se stessi.
Amarsi, amarsi veramente, non in maniera astratta, in generale, perché si deve, ma amarsi d’amore, come si è, con i dettagli del proprio corpo e del proprio carattere, non di un attaccamento narcisistico, ma di un amore dell’anima e che si rivolge alla scintilla. Amarsi non significa domandare al proprio specchio se siamo i più belli. Questo non è amare, amare con il cuore. Guardare la propria immagine equivale a vivere nel terrore del fallimento. L’amore non vuole che tu rispecchi un ideale, l’amore non è orgoglioso, non disprezza gli altri, l’amore è molto semplice: l’amore non vuole che tu soffra.
Quando capisci che tu combatti sempre contro te stesso, che è te che non ami quando detesti l’altro, allora abbi compassione di te stesso. Senti la sofferenza che si nasconde dietro alla tua collera, alla tua rivendicazione, al tuo risentimento. Senti la mancanza d’amore. E questo amore che tanto manca donalo. Capisciti, perdonati, amati. Poi dai questo amore anche all’altro. Colui o colei che si trova proprio di fronte a te. Ama il prossimo tuo come te stesso. “Amerai il prossimo tuo come te stesso.” Non sempre il senso di questa formula è stato capito, ovvero: amerai il tuo prossimo proprio nella misura in cui ami te stesso. Come te stesso. Non si tratta di un’esortazione autoritaria: “Amerai il prossimo tuo come te stesso!”
E’ l’enunciato di un rapporto immutabile, di una relazione quasi matematica tra l’amore di sé e l’amore del prossimo: “Amerai sempre il tuo prossimo esattamente come ami te stesso”. Se ti ami male, lo amerai male. Più sarai capace di amarti, più sarai felice e saprai amare meglio il tuo prossimo. Sei il più vicino di ogni tuo prossimo. L’osservazione microscopica dei nostri pensieri rivela che diamo costantemente , sebbene quasi inconsciamente, un giudizio negativo su noi stessi, le nostre azioni, le nostre parole e i nostri pensieri. E’ difficile smettere di giudicarsi, è difficile smettere di soffrire, è difficile amarsi, poiché la denigrazione di sé è un riflesso intimo della nostra mente. L’amore richiede un decondizionamento energico, intenso e prolungato. Dobbiamo anche abbandonare l’idea che ci è difficile amare.
L’ego vuole estendere l’ego in ogni direzione. La sofferenza genera sofferenza. L’amore risveglia l’amore. Solo l’amore comprende l’amore e rivela l’amore a se stesso. L’amore ama gli esseri per come sono. I moralisti hanno gioco facile nel sottolineare che l’amor proprio costituisca il motivo quasi esclusivo dei nostri pensieri, delle nostre parole e dei nostri atti. Ma dimenticano di segnalare che questo io, oggetto del nostro amore, può presentarsi sotto due aspetti, molto differenti tra loro. Il primo io è separato dal mondo, bugiardo, seduttore, aggressivo, narcisista, geloso, avido, impaurito o che prova vergogna. Il secondo io, più ampio e più vero, avvolge il mondo. Si può scegliere il proprio amor proprio.
La terra sostiene tutto ciò che vive, il sole rischiara senza distinzione l’infinita varietà di esseri. Quando ti sarai riconciliato con il tuo ego, con la tua sofferenza, con la tua insensibilità, potrai amare il mondo con amore universale. Amati e il Cielo ti amerà. Hai paura di rimanere sola, eppure sei con il divino in ogni istante. Temi la solitudine mentre potresti essere la tua migliore amica. Queste due frasi hanno esattamente lo stesso senso. La nostra felicità non dipende che da noi, poiché essere felici equivale ad amare se stessi. Amare se stessi, d’accordo, ma chi si intende con “se stessi”? Non ci si può amare se non ci si conosce! Ma ci si conosce solo se ci si ama.
Conoscersi significa distinguere l’io (la luce dell’istante che avvolge il mondo) dall’ego (l’immagine che copre i meccanismi della sofferenza e che si spaccia per noi). Non appena conosciamo noi stessi come scintilla del fuoco divino, ci amiamo. Non si può conoscere se stessi senza amarsi. L’amore è il sole delle anime. Amare l’altro significa riconoscere e volere che il mondo dell’altro sia bello. Ora, tutti i mondi si implicano reciprocamente. Poiché siamo il mondo, amare consiste nel vivere unicamente la vita dell’anima. Allo stesso modo, equivale a non aggredire noi stessi e a non aggredire l’altro: si tratta sempre del nostro mondo. Quando realizziamo l’unità dell’anima e del tutto nel presente, non possiamo non amare.
E’ impossibile comprendere qualcosa senza prima aver compreso la bellezza che gli appartiene. Se non vi è distinzione tra sé e il mondo, odiere qualcuno equivale a odiare se stessi. L’essere risvegliato ama assolutamente tutti perché è in pace con se stesso, con l’istante, perché tutto è bene esattamente come è, perché non spera niente di più né di meglio, perché non paragona ciò che esperisce a ciò che dovrebbe essere. Il suo amore e la sua compassione irradiano assolutamente su ognuno, perché non vi sono persone, ma solo l’istante. Sente la bellezza dell’istante. E’ l’istante. Non ci sono sforzi da fare per amare gli altri.
La conoscenza suprema, quella che fa accedere alla conoscenza che la vita ha un senso, è l’esperienza dell’amore, della tenerezza e della compassione incondizionata. Un’anima salvata (amata, che ama e irradia) rappresenta la possibilità di svegliare altre anime. Questa catena d’amore, questo propagarsi della dolcezza tra gli esseri, è la sola vera religione. Onora in ogni essere l’amore che ti fa nascere in continuazione. L’amore è la conoscenza, perché senza amare né essere amati non vi è alcun modo di orientare la propria vita. L’amore è il polo magnetico e la bussola.
Chi ne è sprovvisto si trova completamente perduto. L’esperienza dell’amore è la luce e la vista. Chi ne è privato vive nelle tenebre. L’amore è la sorgente, il centro, il punto d’appoggio assoluto di ogni conoscenza, il riferimento ultimo. Sapere, nel senso più fondamentale, è avere sperimentato, incontrato, conosciuto il gusto e la struttura dell’amore. Si conosce solo se si ama. L’amore si sente, come la luce. Amare e conoscere sono esattamente la stessa dilatazione della luce.”
(Pierre Lévy – Il fuoco liberatore)
Ma che bello! Grazie di averlo postato!
RispondiEliminaHo scoperto da poco questo bellissimo sito!
RispondiEliminaPenso che piano piano lo esplorerò tutto ...
sono anche io affamato di queste tematiche ...
Complimenti Sharatan
Alex da Trento
ho riletto il brano il 3.01.2012. eccellente -
RispondiEliminabuon anno
max
Cari erranti,
RispondiEliminaquando ho pensato al post per il Natale ho deciso per le parole tratte dal libro di Pierre Lévy - che amo particolarmente - perché sono un bellissimo manifesto sull'amore. L'amore è il tema del Natale, perciò non potevo trovare di meglio.
Sono felice che abbiate apprezzato il post ma le parole non sono mie, però vorrei saper scrivere cose così belle.
Spero che abbiate trascorso il Natale con le persone che amate. Vi auguro un anno di felicità e di amore.
Sharatan