“La nostra natura sta nel movimento;
il completo riposo è la morte.”
(Blaise Pascal)
Secondo Yogananda, lo Spirito Supremo è Uno mentre uno spirito individualizzato è una vibrazione. Tutto quello che esiste è in continua vibrazione perché è così che lo Spirito Supremo, sempre immobile, crea l’apparenza di una realtà separata da Se Stesso. Perciò come le pale del ventilatore ruotano velocemente creando l’illusione del disco solido così la Vibrazione Cosmica, nella sua infinita varietà di rapide vibrazioni, dà l’impressione di sostanza, di varietà e di solidità.
Tutto quello che sembra solido, perciò anche la roccia è vibrazione di energia perché tutta la materia è composta da spazio. Gli antichi rishi erano veggenti che sapevano come alcune vibrazioni possono armonizzare gli uomini con certi livelli di coscienza, perciò idearono dei riti e delle pratiche che sono adatti a ottenere lo scopo.
Secondo Yogananda, dei mantra particolari recitati adeguatamente, possono farci raggiungere una consapevolezza superiore. Tutta la materia è una vibrazione, perciò più diventiamo consapevoli di questo, più riusciamo a elevarci spiritualmente. Nella Bhagavad Gita si narra che la manifestazione iniziò da stati vibratori che divennero materie visibili.
Tutte le cose nacquero dal potere vibratorio dell’Aum cosmico che trasformò il caos in cosmo. La creazione è il prodotto di tre divinità ossia di Brahma che è la vibrazione creativa dal suono alto, di Vishnu che è la vibrazione conservativa dal suono medio, e di Shiva che è la vibrazione che distrugge e dissolve con un suono basso e roboante.
Tutte le cose nascono della stessa vibrazione, perciò l’espressione “Tat twam asi” ricorda che tutti nasciamo dalla Coscienza Cosmica. Yogananda dice che l’ego è “l’anima identificata con il corpo,” e che l'identificazione illusoria ci fa agire come se il mondo fosse reale. Lo Spirito originale è Uno, mentre uno spirito individualizzato è una vibrazione particolare che esprime una potenzialità dell’Unico Essere Originario.
Uno spirito è una vibrazione che assume un corpo, e che impara dall'esperienza di vivere in quell'involucro. Ci evolviamo quando eleviamo la frequenza di vibrazione, e quando la trasformazione eleva tutto l'essere. Uno spirito non prende il corpo ma plasma un corpo, perché uno spirito deve animare un corpo fatto di 3 involucri ossia dell'involucro fisico, emotivo e mentale.
Plasmiamo il corpo anche se non lo sentiamo come il più adatto a ospitare la nostra vibrazione. Abbiamo sempre la capacità di sentire la qualità vibrazionale del corpo che usiamo, perciò esso può diventare il luogo più adeguato alla nostra coscienza. Non c'è un corpo sempre adatto e adeguato, perché non esiste un corpo che sia indifferentemente adatto per ognuno.
Tutte le caratteristiche fisiche, emotive o mentali diventano limitanti, poiché l'esistenza materiale risente sempre delle forme che assume. Questo avviene perché la materia deve limitare lo spirito. Non sappiamo il perché, ma alcuni sanno esprimere meglio le loro qualità mentre altri le esprimono peggio. Ma tutti possiamo ampliare la propria capacità espressiva se sanno fare un ampliamento della frequenza di vibrazione.
Ognuno ha un corpo fisico, un corpo emotivo e un corpo mentale che può migliorare, sia nella crescita che successivamente. Un bambino impara a usare i suoi sensi fisici, perciò usa le emozioni per strutturare il corpo emotivo. Poi impara a sviluppare anche il pensiero per avere un corpo mentale adeguato.
Il bambino sa pensare fin dalla nascita, ma il suo pensiero è indifferenziato perché dipende dai sensi, dalle emozioni e dai pensieri, e le 3 realtà si mescolano insieme. Lo sviluppo del pensiero dialettico e della capacità esplorativa della mente che sa espandersi oltre i limiti del corpo richiedono un maggiore livello di sviluppo.
Uno spirito non solo entra nel corpo, ma coordina e guida l’attivazione della carne; questa è la realtà dell’incarnazione. Attivare un corpo non significa crescere in esso, ma significa svilupparsi seguendo un progetto che diventa chiaro nel momento in cui diventiamo consapevoli del nostro essere e della nostra natura.
Lo spirito sa usare e attivare la carne, ma tende a usarla come in passato con l'uso strutturato nel passato: è questo che va superato! I 3 corpi creano i 3 mondi che vivono al nostro interno, perciò essi sono presenti in tutti gli uomini. Ma quei mondi diventano un problema per chi non sa sentire l'armonia, perciò essi diffondono vibrazioni disarmoniche.
Ogni spirito attiva in uno specifico modo il suo mondo, perciò la vibrazione che emette è il prodotto del modo in cui ha vivificato i suoi involucri. Uno spirito s'incarna per evolvere con le sue esperienze, perciò il suo modo di risuonare crea una certa frequenza.
Che significa che uno spirito fa risuonare diversamente i suoi corpi? Attivare è il fenomeno con cui la vibrazione dello spirito agisce sulla struttura della materia, perciò attiva i suoi elementi fondamentali. Quando lo spirito s'incarna esprime con la vibrazione quello che esso ha consolidato nel passato, perciò esprime la vibrazione che è tipica della sua maturazione.
Manifestiamo sempre la tonalità che abbiamo prodotto, perciò la qualità degli involucri che usiamo viene condizionata dal lavoro che abbiamo realizzato su essi. Il lavoro evolutivo ha maturato un sentire, un pensare e un modo di essere che sono sempre la conseguenza del nostro passato.
Però alcuni hanno imparato a fare vibrazioni armoniche, mentre altri sono disarmonici, perché non tutti imparano subito a creare l'armonia. Infatti, se arriva una disarmonia dobbiamo subito impegnarci per equilibrarla e ricomporla. Ma non tutti sanno come ridurre le loro carenze, perciò non sanno far vibrare i loro corpi in modo migliore rispetto che nel passato.
S'ignora che anche lo spirito tende a ripetere i sentieri che conosce, perciò tende a rifare quello che fa. Quando l'azione, l'emozione e il pensiero lasciano la loro traccia, molti tendono a percorrere quelle orme. Ma, se non facciamo il cambiamento di azioni, di emozioni e pensieri siamo condannati a rifare sempre gli stessi errori.
L’energia, la vibrazione e la trasformazione sono i pilastri dell’evoluzione cosmica e dell'evoluzione individuale. L’energia stimola la trasformazione perché cambia lo stato dei corpi dalla fase negativa a quella positiva, perciò trasforma una cosa non buona in una cosa migliore. L’energia è la possibilità che avvenga il cambiamento ma è anche la forza che lo consente.
Uno spirito non indossa e non usa il corpo, perciò non ne fa solo un uso, ma lo plasma e vivifica. Uno spirito trasforma la materia per renderla più adatta alla sua espressione. Tutto ha la natura della Vibrazione Cosmica, ma una vibrazione individuale ha il grado di maturazione che si esprimere nelle caratteristiche dell’essere umano.
È lo Spirito Universale che si individualizza quando diventa una forma singola che s'incarna. Esso plasma la materia facendola vibrare in accordo al suo essere. L’essere che nasce dalla plasmazione non è il corpo che vediamo, non è l’emozione e neppure la mente, ma è una vibrazione di coscienza che si esprime mentre si crea.
Yogananda dice che più lo spirito è evoluto più vibra con frequenze elevate, perciò uno spirito molto elevato trascende le leggi della materia, e può plasmare ogni realtà. Ma questo è possibile solo per chi raggiunge e si fonde con l’Uno. Uno spirito molto elevato conclude tutte le sue incarnazioni quando raggiunge la dimensione assoluta dove è trascesa la necessità della materia.
Uno spirito non si incarna per modificare la materia, ma si incarna per evolvere se stesso. Ma anche la materia viene nobilitata dal lavoro di raffinamento, perciò anch'essa viene sublimata. In questo modo la materia è innalzata per l'aumento di frequenza che subisce, perché viene mossa dal potente movimento vibratorio.
L'innalzamento avviene con l'aumento di frequenza che lo spirito imprime con la sua manifestazione. Lo spirito eleva perché, mentre agisce produce una spinta che scuote tutto l'involucro che lo contiene. Se produciamo una trasformazione, la vibrazione che produciamo diventa capace di modificare sia lo spirito che il corpo.
La vita è continua evoluzione perciò tutto si muta per evolvere. Quando lo spirito si fonde alla materia si uniscono i due aspetti della natura divina. Non esiste materia che sia divisa dallo spirito, e non c'è spirito disgiunto dalla forma, perciò c’è una medesima evoluzione che li coinvolge entrambi.
La vita con le sue trasformazioni è lo scenario che permette allo spirito di plasmare il corpo. Il corpo fa maturare l’anima che diventa una forma e una particolare visuale che viene usata dallo spirito per esprimersi. Il divenire è il contesto che amplia le potenzialità dell'essere individuale e tutte le modalità espressive dell'Essere Supremo.
L’uomo è soggetto al tempo perché nel tempo assume la forma che adatta alle trasformazioni. La tendenza femminile dell’anima spinge a restare immutabili e conservare la forma. La tendenza maschile dell’anima ci spinge all’azione, perciò lo spirito che si incarna risente di questa tensione che stimola le potenzialità.
Dopo il periodo in cui restiamo in vibrazione estatica davanti all’Uno veniamo spinti a ritornare. Veniamo attratti dal nuovo involucro che viene reso disponibile nel mondo degli esseri incarnati, perciò veniamo attratti verso un corpo particolare che sta per nascere.
Sentiamo le tendenze innate derivate dagli influssi dei genitori, le tendenze della razza, e sentiamo l'assonanza con le nostre prerogative di intellettualità e sensibilità. Naturalmente l’assonanza tra uno spirito e un involucro può essere anche disarmonica, perciò uno spirito agisce adattando la materia.
L’assonanza è la vibrazione armonica e la dissonanza è disarmonia perciò abbiamo vibrazioni carenti. Il risultato è un risuonare di frequenze più o meno elevate, perché uno spirito emette le sue espressioni vibrando e nobilitandosi. Perciò il corpo viene sublimato in funzione della qualità dello spirito che ospita.
Il karma agisce quando spinge uno spirito a cercare certe vibrazioni piuttosto che altre, perché uno spirito non aderisce alle vibrazioni che prescindono dalla qualità dell’involucro. Siamo tutti spiriti che vibrano, perciò siamo in assonanza o in dissonanza uno con l’altro, e diventiamo disarmonici o armonici vibrando su la frequenza assonante.
Risuoniamo in accordo con gli altri quando entriamo in comunione con quelli che ci somigliano, perciò vibriamo all’unisono con loro. Un vibrare simultaneo è un vortice energetico, perciò il vortice è la forma che lo spirito usa per esprimersi. Lo spirito si amplia e si restringe quando sente l’amore o l'odio, perché usa il contrasto per l’amore di superare tutte le limitazioni.
L’amore di trascendere la forma è presente nella necessità di unirsi degli spiriti incarnati, perché abbiamo il desiderio inesauribile di sentirci uniti. La frequenza vibratoria ci fa aggregare, ma la forza delle vibrazioni è condizionata dalla loro struttura, e tutto dipende dalla qualità della vibrazione.
Dicendo che l’uomo è vibrazione si dice che l'uomo palpita e si muove come una pulsazione cosmica. Il movimento impone la spinta, perciò l'essere e il movimento sono collegati. Gurdjieff dice che la manifestazione avvenne quando il punto si proiettò entrando nella linea del tempo, perciò lo spazio e il tempo diventarono la scena della rappresentazione cosmica che lo spirito sperimenta e impersona.
Buona erranza
Sharatan
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