“In cosa vorresti esercitarti se non in quello che già conosci? E cosa conosci al di fuori del senso di colpa, l’aggressività e la paura? Naturalmente nessuno vuole continuare a mettere in pratica quello che porta alla sofferenza! Allora in cosa devi esercitarti?
Magari potresti cominciare con la consapevolezza. Esercitati diventando consapevole del tuo senso di colpa, della paura e dell’aggressività; non nasconderli, non negarli e non proiettarli sugli altri, ma osserva questi fenomeni mentre insorgono nella tua coscienza.
Quando sei arrabbiato o depresso, chiediti semplicemente: “Perché sono arrabbiato? Perché sento il bisogno di difendermi? Di cosa ho paura?” Continua a porti queste domande finché comincerai a vedere la fonte della tua rabbia e della tua paura. Dopo che hai attraversato questi stati di emozione, chiediti: “Cosa c’entra qui il mio senso di colpa?”
Di quale colpa mi stai parlando? Tutte le emozioni negative della tua vita sorgono dal tuo inconscio senso di colpa/vergogna che deve diventare cosciente, devi diventarne consapevole, così che tu possa liberartene.
Le sensazioni di inadeguatezza e di indegnità creano la paura di essere punito. Se credi che ci sia qualcosa di sbagliato in te o di aver commesso un errore, avrai paura di essere punito.
Se hai paura di essere punito, ti difenderai da qualsiasi aggressione immaginaria: ogni volta che credi che qualcuno stia mettendo in dubbio il tuo valore, sarai pronto a premere il grilletto. Avrai questa scena, però si sta svolgendo solo nella tua mente.
Se la proietti, ci entreranno altre persone con cui dovrai poi sbrogliartela, cosa improbabile, visto che le cose non si risolvono senza la consapevolezza della propria complicità all’evento.
Meglio cominciare diventando consapevole dei tuoi pensieri non solo per scoprire che il senso di colpa è la radice di ogni sofferenza, ma che l’unico modo di liberarsi consiste nel perdonarsi. Anche il dramma della redenzione sta avvenendo solo nella tua mente.
È lì che stabilisci la tua innocenza e le tue colpe. Non importa quanti hanno abusato di te. Accusarli non ti aiuterà dato che sei tu il giudice che pronuncia la sentenza, e finché accuserai gli altri dei tuoi problemi, rifiuterai il perdono a te stesso. Giudice e giuria vivono nei tuoi pensieri.
Così come hai stabilito le tue colpe ora devi dissolverle: finché non lo farai, non troverai la tua innocenza. Ed è questo l’obiettivo del perdono, che non ha nulla a che fare con il perdonare gli altri; riguarda il perdonare te stesso per aver creato il senso di colpa.
Ecco l’ambito dell’esercitazione. Non esiste situazione in cui non lo si possa applicare perché l’intero scenario della tua vita costituisce terreno di ricerca. Diventa consapevole di ogni pensiero ed emozione.
E troverai presto l’origine del tuo senso di colpa e della sofferenza che ne consegue. Nessuno può sfuggire a questo lavoro, che è una parte essenziale del curriculum del risveglio. Prima lo realizzerai, più ti sarà facile.” (Paul Ferrini, Amare senza condizioni, Macro ed.)
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Sharatan