mercoledì 28 settembre 2016

Correndo...



“Io non credo nella fede. La mia Via si basa sulla conoscenza,
e la conoscenza è una dimensione totalmente diversa.”
(Osho)

“La mente non può essere in uno stato di quiete; ha un perenne bisogno di pensare, di preoccuparsi. La mente funziona come una bicicletta: finché pedali, va avanti; non appena smetti di pedalare, cadi. La mente è un veicolo a due ruote proprio come una bicicletta, e i tuoi pensieri equivalgono ad una pedalata costante.

E se qualche volta ti capita di essere un po’ silenzioso, subito cominci a preoccuparti: «Perché sono silenzioso?» Ogni pretesto è utile per creare pensieri e preoccupazioni, perché la mente può esistere solo in una modalità: correndo. Che stia inseguendo o scappando, stai sempre correndo: “mente” vuol dire correre. Non appena ti fermi, la mente scompare.

Ora come ora, sei identificato con la mente, pensi di essere la tua mente; da qui la paura. Se sei identificato con la mente, quando si arresta, naturalmente tu non sei più: scompari. E tu non conosci nulla al di là della mente. La realtà è che tu non sei la mente, ma qualcosa al di là di essa. Per questo è assolutamente necessario che la mente si fermi, in modo che - per la prima volta - tu possa sapere di non essere la mente…

Infatti, quando la mente scompare, tu resti comunque presente… e sei più felice, hai più essere, più splendore, più luce e maggiore consapevolezza. La mente stava simulando e tu eri caduto nella trappola. Ciò che devi comprendere è il processo dell’identificazione, in che modo ti identifichi con qualcosa che non sei…

La tua mente non è creata dalla natura. Cerca sempre di ricordare la distinzione: il tuo cervello è creato dalla natura. Il cervello è il meccanismo che appartiene al corpo, ma la mente è creata dalla società in cui vivi, ovvero dalla religione, dalla chiesa, dall’ideologia seguita dai genitori, dal sistema educativo in cui sei cresciuto, da ogni sorta di cose.

Ecco perché esiste una mentalità cristiana, una mentalità hindu, una mentalità musulmana e una mentalità comunista. I cervelli sono naturali, ma le menti sono un fenomeno artificiale; tutto dipende dal gregge cui appartieni. Il gregge di pecore è hindu? Allora, naturalmente, ti comporti come un hindu.

La meditazione è l’unico metodo che può renderti consapevole che non sei la mente, donandoti una profonda padronanza di te stesso. A quel punto puoi scegliere ciò che è giusto e ciò che è sbagliato nella tua mente, perciò ne sei distante, sei un osservatore, qualcuno che osserva. In quel caso non sei più attaccato alla tua mente… e questa è la tua paura.

Tu hai completamente dimenticato te stesso; sei diventato la mente. L’identificazione è assoluta. Quando dico: «Sii immobile e silenzioso. Sii attento e consapevole dei tuoi processi di pensiero» è possibile che tu ne rimanga sconvolto, che venga travolto dalla paura, perché ciò assomiglia a una morte. In un certo senso hai ragione, ma non si tratta della tua morte, bensì quella dei tuoi condizionamenti: combinati insieme si chiamano “mente”.

Allorché acquisti la capacità di vedere chiaramente la differenza, quando comprendi di essere separato dalla mente, e che la mente è separata dal cervello… Accade improvvisamente, simultaneamente: allontanandoti dalla mente, d’acchito vedi che si trova nel mezzo; da un lato c’è il cervello, dall’altro lato c'è la consapevolezza.

Il cervello è semplicemente un meccanismo. Ogni volta che vuoi usarlo, lo puoi fare. Il problema è la mente, perché altri l’hanno creata per te. Non sei tu, non è nemmeno tua; è tutto preso in prestito. I preti, i politici - le persone che sono in posizione di potere, che hanno un interesse, un investimento specifico - non vogliono che tu sappia di essere al di sopra e oltre la mente.

Vieni raggirato, sei stato ingannato in modi molto sottili. I padroni della mente sono fuori di te. Quando la consapevolezza si identifica con la mente, il cervello è impotente; non è altro che un meccanismo: esegue tutto ciò che la mente vuole. Viceversa, se ne sei separato, la mente perde il suo potere. Altrimenti, è la sovrana assoluta. (Osho Rajneesh, Liberi di essere, Oscar Mondadori)

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Sharatan