sabato 1 ottobre 2016

Incomparabile



“Nel nostro mondo
sovrastiamo gli Inferi
guardando i fiori!”
(Issa)

“L’uomo è la più grande fioritura di questa Terra, l’essere più evoluto. Nessun uccello può intonare il tuo canto: la sua musica è solo rumore, anche se bellissima perché frutto della sua innocenza. Tu puoi intonare canti assai più belli e ricchi di significato. Ma la gente si chiede sempre: «Cosa avrò mai da dare io?» In realtà, quando qualcuno ti ama, resti un po’ sorpreso: «Me? Quella persona ama me?» Nella mente sorge questa idea.

«È perché non mi conosce, ecco perché. Se mi conoscesse e potesse scrutare dentro di me, non mi amerebbe mai.» Per questo gli amanti cominciano a nascondersi l’uno all’altra. Mantengono molte cose private, non aprono i loro segreti, perché hanno paura che così facendo l’amore scompaia: nel momento in cui aprissero il loro cuore, svanirebbe inevitabilmente.

Non sanno amare se stessi: come possono concepire che qualcun altro li ami? L’amore comincia dall’amore di sé. Non essere egoista, ma ama te stesso, senza restarne ossessionato o diventare un Narciso: sono due cose diverse. L’amore per sé è un fenomeno fondamentale. Solo allora puoi amare qualcun altro. Accettati e amati: sei una creazione di Dio.

Porti la sua firma, sei unico, speciale. Nessun altro è mai stato come te e nessun altro lo sarà mai; sei semplicemente incomparabile. Accetta, ama e celebra ciò che sei, e in quella celebrazione comincerai a vedere l’unicità e l’incomparabile bellezza degli altri. l’amore è possibile solo quando esiste una profonda accettazione di se stessi, dell’altro e del mondo.

L’accettazione crea l’ambiente in cui l’amore cresce, il terreno su cui fiorisce. L’amore non è una relazione, è un relazionarsi. Una relazione è qualcosa di finito e porta l’immobilità completa, è la fine di una luna di miele. Ora non esiste più né gioia, né entusiasmo: tutto è cessato.

Puoi portare avanti la relazione per mantenere la tua promessa, perché è comoda, conveniente, sicura, perché non c’è altro da fare, perché se la rompessi ti ritroveresti nei guai. Relazione vuol dire qualcosa di chiuso, completo, finito. L’amore non è mai una relazione: è un relazionarsi. È sempre un fiume che scorre senza posa.

L’amore non conosce alcuna stasi; la luna di miele comincia, ma non finisce mai. Non è come un romanzo, che inizia da un certo punto e termina in un altro. È un fenomeno che continua senza fine. Le relazioni finiscono, ma l’amore continua. È senza fine. È un verbo, non un nome. Ma perché riduciamo la bellezza del relazionarsi ad una relazione? Perché abbiamo tanta fretta?

Perché relazionarsi è insicuro, mentre una relazione è una cosa certa. La relazione è sicura, mentre il relazionarsi è solo l’incontro di due sconosciuti, forse per una notte, pronti a dirsi addio al mattino. Cosa accadrà domani? Abbiamo così paura che vorremmo renderla una cosa certa e prevedibile.

Vorremmo che il domani assecondasse le nostre idee, senza permettergli di seguire il suo corso. Ecco perché riduciamo immediatamente tutti i verbi a un nome. In un mondo migliore, con più gente meditativa e un po’ più di illuminazione diffusa sul pianeta, la gente amerà enormemente, ma il suo amore sarà un relazionarsi, non diventerà una relazione.

Non voglio dire che resterà solo momentaneo; è più che probabile che possa svilupparsi in profondità maggiori di quelle attuali, possedere una qualità più elevata di intimità e una presenza maggiore di divinità e di poesia, di quanto non accada a te. E c’è ogni probabilità che possa durare più a lungo delle tue cosiddette relazioni, senza essere garantito né dalla legge, né dal tribunale o dal poliziotto. La garanzia sarà interiore.

Sarà un impegno che promana dal cuore, una comunione silenziosa. Se sei felice di stare con qualcuno, vorrai starci sempre di più. Se l’intimità ti rende estatico, vorrai esplorarla sempre di più. Esistono fiori dell’amore che sbocciano solo dopo una lunga intimità, e ne esistono altri che sono stagionali: in sei settimane si aprono al sole, e dopo altre sei sono spariti per sempre.

Esistono fiori che impiegano anni per spuntare, e ce ne sono altri che impiegano ancora più tempo. Più lunga l’attesa, maggiore sarà la profondità. Ma deve essere un impegno da cuore a cuore. Non deve essere nemmeno verbalizzato, perché ciò vorrebbe dire profanarlo. Deve essere un impegno silenzioso, da occhio a occhio, da cuore a cuore e da essere a essere. Va compreso, non detto.

È orribile, disumano, vedere le persone che vanno in chiesa o in municipio per sposarsi. Dimostra semplicemente che non si fidano l’uno dell’altro; hanno più fiducia nel rappresentante dello stato che nella propria voce interiore. Dimenticati le relazioni e impara a relazionarti. Quando sei in una relazione, cominci a darti per scontato. Ecco ciò che distrugge le storie d’amore.

La donna pensa di conoscere l’uomo e l’uomo pensa di conoscere la donna. Nessuno invece sa nulla. È impossibile conoscere l’altro: resta un mistero. E darlo per scontato è irrispettoso, offensivo. Come puoi conoscere quella donna? Come puoi conoscere quel uomo? Sono processi, non cose. La donna che hai conosciuto ieri non esiste più. Tantissima acqua è passata nel Gange: è sempre un’altra, totalmente diversa.

Relazionati daccapo, ricomincia di nuovo, non darla per scontata. E osserva in viso l’uomo con cui hai dormito l’altra notte. Non è più la stessa persona, è cambiato moltissimo; tantissime cose, in numero incalcolabile, sono cambiate. Questa è la differenza tra una cosa e una persona. I mobili della stanza sono gli stessi, ma l’uomo e la donna, no. Esplora ancora, ricomincia di nuovo. Ecco il significato del relazionarsi.

Relazionarsi vuol dire ricominciare in continuazione, sforzarsi sempre di arrivare a conoscersi e acquisire familiarità con l’altro, presentarsi e ripresentarsi sempre e di nuovo; provare a scorgere tutte le sfaccettature della personalità altrui, andare sempre più in profondità nel mondo dei suoi sentimenti, nei più profondi recessi del suo essere; tentare di sciogliere un mistero che non può essere sciolto.

Questa è la gioia dell’amore: l’esplorazione della consapevolezza. E se ti relazioni, senza scadere nella relazione, l’altro diventerà uno specchio. Esplorandolo, esplorerai te stesso senza accorgertene. Scendendo in profondità nell’altro e arrivando a conoscere i suoi sentimenti, i suoi pensieri e i moti più profondi del suo animo, conoscerai anche i moti del suo animo. Gli amanti diventano lo specchio l’uno dell’altro, e l’amore si trasforma in una meditazione.” (Osho, La via del cuore, Mondadori)

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Sharatan