“Difficile non è sapere,
ma saper far uso di ciò che si sa.”
(Han Fei - Han Fei Tzu)
Tutto quello che facciamo lascia una traccia, infatti i nostri pensieri, le emozioni, i sentimenti e le azioni agiscono al di fuori di noi lasciandosi dietro le tracce di tutto questo. Queste tracce non restano disperse nel vuoto, ma sono registrate nel grande libro dell’etere cosmico. La conoscenza di questo fenomeno è uno degli elementi fondamentali della vita spirituale e mentale degli uomini, perché è necessario che sappiamo che tutto ciò che pensiamo e facciamo non è privo di conseguenze. E questo non riguarda solo l’aspetto negativo collegato comunemente con l’implicita minaccia di venir colpiti dal castigo se non ci comportiamo come gli altri vogliono.
La regola che tutto viene registrato è utile per rendersi consapevoli dell’uso che facciamo del corpo di carne che ci è stato dato. La nascita in un organismo fisico umano è una incredibile opportunità che non va mai sprecata. Naturalmente per molti, il concetto è noioso o retorico, ma non è così per chi conosce la vera natura dell’uomo. Molto spesso avviene di potersi stupire di incontrare una persona gentile, amorevole e affabile, perché incontrare una persona disinteressata è una magnifica sorpresa e una rarità. Ma questo non dovrebbe essere l’eccezione, perché la natura umana è quella che si coltiva con la mente del risveglio, ed è la Mente che è concessa a tutti gli esseri umani.
La natura ha la capacità di registrare tutto, perché nel mondo invisibile che circonda le cose avvengono registrazioni di tutto quello che accade. Chiaramente si tratta di registrazioni molto sottili e riguardano ciò che gli uomini riescono a fare. La natura registra tutto e la traccia si imprime con più forza nel caso della registrazione della memoria della terra che è la più potente. Perciò non può avvenire che la memoria della natura sia cancellata. La memoria della natura si spiega con il fatto che tutto quello che esiste nel mondo fisico cioè le stelle, le rocce, le piante, gli animali e gli uomini possiedono un doppio eterico. Per ogni nostra azione esiste una copia eterica, perché l’originale resta nel mondo fisico per agire e la copia eterica viene inserita nel grande archivio cosmico.
Il mondo spirituale è come un’amministrazione scrupolosa che conserva tutto in doppia copia, perché nulla sia perduto. Perciò tutto ciò che si fa resta, nel bene e nel male, tutto resta registrato. Quando si compie una buona azione o si coltiva un buon sentimento, l'originale compie il suo percorso ma, di tutto questo, nell’archivio cosmico resta l'impronta sempre viva che continua ad agire. Se facciamo un’azione negativa, in sé, il male raggiunge l'obiettivo ma lascia, in colui che ha agito, la traccia indelebile dell'atto. Di tutto resta l'impronta eterica a livello cosmico, perciò la contaminazione del male è un concetto assai concreto nel mondo spirituale.
All’atto della morte, l’uomo porta via con sé le sue tre copie cioè la fisica (con le azioni), l’astrale (con i sentimenti) e il mentale (con le idee). Gli originali seguono altri percorsi, infatti il fisico torna alla terra, l’astrale e il mentale restano nei grandi serbatoi cosmici omonimi, e al singolo individuo resta il duplicato fedele e veritiero di tutto ciò che è stato. Nulla va perduto, perciò l’anima si presenta con le tracce della vita che ha appena concluso. Poi avviene la proiezione del film di quella vita, anche se l’Assemblea degli Spiriti Eletti non avrebbe affatto bisogno di assistere al film per sapere il valore dell’individuo che è presente al loro cospetto.
I maestri sanno leggere nell'essere e vedere il grado di evoluzione che ha raggiunto. L’unico ignorante è l’uomo che non conosce se stesso, perciò è necessario che egli riveda tutta la sua vita per comprendere come ha vissuto e cosa ha fatto di buono e come ha migliorato la sua entità. Nulla di ciò che facciamo va perduto, perché le cose restano scritte nell'etere. Chi conosce la regola fa attenzione a ciò che fa e ai sentimenti che prova, perché sa che tutto causa delle impressioni eteriche. Il pensiero e il sentimento creano un’impronta ossia un clichè di abitudini che tracciano lo schema di comportamento che può ripetersi all’infinito.
Dobbiamo stare attenti a tutto quello che facciamo agire al nostro interno. Dobbiamo stare attenti a imprimere solo buone impressioni interiori, dobbiamo eliminare le pessime abitudini che ci trasciniamo dal passato. Non si tratta di condannare o reprimere il carattere, ma di osservare e riconoscere la qualità dei nostri sentimenti. Si tratta di rafforzare le cose migliori della persona e di rinforzare solo le buone qualità, e di riconoscere e gioire dei nostri piccoli successi. Dobbiamo essere amorevoli e costruttivi verso noi stessi, perché tutte le nostre deformazioni sono il risultato del lavoro distruttivo che è avvenuto in passato: la distruzione va fermata!
Il fatto positivo è che siamo profondamente coinvolti su questo lavoro, perciò siamo ispirati e impegnati a migliorare e vogliamo scoprire la fonte della gioia interiore. Tutti i maestri illuminati dicono che non c’è lavoro migliore che costruire un ricettacolo di materiali preziosi in cui lo spirito possa dimorare. Perciò noi siamo abitati dai materiali preziosi dei pensieri, dei sentimenti e delle azioni più nobili e disinteressate. Omraam Mikhael Aivanhov diceva che la differenza tra una scuola iniziatica e le altre scuole è che nelle scuole si acquisiscono conoscenze che servono per capire, ma esse non ci trasformano. Tutto quello che leggiamo accresce il sapere ma, poi, conta solo il lavoro che facciamo su noi stessi.
Se le idee non diventano azioni concrete restano solo delle idee con cui accresciamo l’importanza dell’ego: le conoscenze devono scatenare le forze della trasformazione interna. Chiaramente tutti hanno le loro preferenze e preferiscono pensarsi come esseri deboli, o malati, o potenti e così via. Siamo animali diversi chiusi in un caravanserraglio e abbiamo tante animalità diverse per pelliccia, piumaggio, scaglie o altro. Ognuno ama il suo nutrimento e preferisce un habitat diverso trovandolo stupendo, perciò non dobbiamo pensare che siamo inclusi in una classificazione, e registrati a nostra insaputa. Effettivamente è avvenuto che ci siamo sentiti affini a una certa classe, perciò siamo stati messi nella categoria in cui noi stessi ci siamo inquadrati.
In questo modo si afferma di essere predestinati a subire il destino che abbiamo plasmato noi stessi, e il nostro destino diventa quella classificazione. Questo modo di capire le registrazioni è molto diverso da quello che viene narrato da alcuni maestri, ma è il modo più utile perché è un modo concreto per capire in modo da usare la comprensione per migliorare. Forse nella presente incarnazione, almeno per chi ci crede, ereditiamo una registrazione pesante e faticosa che ci trasciniamo dolorosamente. La novità positiva è che sappiamo che ogni giorno possiamo fare una registrazione nuova e migliore che si va a sovrapporre alle vecchie registrazioni fino a cancellarle.
Forse all’inizio non sapremo fare come vorremmo, perciò faremo qualcosa che non è perfetto. Soprattutto all’inizio saremo trascinati da quello che già conosciamo perché le abitudini si modificano con difficoltà. Forse registreremo qualcosa di negativo ma dobbiamo reagire prontamente facendo qualcosa di positivo e luminoso. Prendiamo coscienza di ciò che facciamo e proviamo e facciamo il possibile per rimediare. Facciamo del nostro meglio per stare meglio. Può succedere a tutti di non essere perfetti, ma l’importante è prenderne atto al più presto e rimediare come meglio possiamo.
Lasciamo andare ogni senso di colpa e il senso del fallimento se non riusciamo subito. I maestri celesti ci amano anche un po’ imperfetti e anomali se ci dimostriamo sinceri e volenterosi. Il cielo valuta le persone per i loro atteggiamenti e per il loro vero valore interno, e non perché l’individuo conosce a menadito tutte le sacre scritture. Conservare un elenco in doppia copia di tutto ciò che siamo e abbiamo fatto non serve a rinfrescare la memoria del Cielo. La registrazione cosmica serve a far ricordare la vita all’essere che è ignorante e immemore.
Buona erranza
Sharatan
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Sharatan