martedì 16 febbraio 2016

Geografia dei mondi invisibili



“Gli uomini sono tratti in inganno
riguardo la conoscenza delle cose visibili
allo stesso modo che Omero il quale fu
il più sapiente tra tutti gli Elleni.”
(Eraclito di Efeso)

“Secondo gli insegnamenti esoterici vi sono due grandi gruppi di esseri viventi, quelli che “scendono” verso la materia, il mondo fisico lungo l'arco involutivo e quelli che “salgono” di piano in piano lungo l'arco evolutivo. In questo articolo accennerò soltanto di questo secondo gruppo. Ne fanno parte due grandi schiere di esseri: quelli appartenenti all'evoluzione umana e quelli che sono chiamati con termine orientale deva, che corrispondono in parte alle Gerarchie angeliche del Cristianesimo.

La schiera evolutiva umana è composta di sessanta mila milioni (cioè 60 miliardi) di Monadi e corrispondentemente a sessanta miliardi di Anime. Le “coorti angeliche” sono costituite da 140 miliardi di Esseri, a vari gradi di sviluppo e dimoranti a diversi livelli. Secondo la terminologia cristiana vi sono nove gruppi chiamati: Angeli, Arcangeli, Troni, Dominazioni, Virtù, Principati, Podestà, Cherubini, Serafini.

Dante ne parla nel suo Paradiso; si potrebbe dire che questo descriva la geografia e la demografia medievale di quei mondi; ma per fare uno studio delle corrispondenze fra esse e le dottrine esoteriche occorrerebbe una doppia competenza, esoterica e dantesca, e si potrebbero allora trovare delle analogie interessantissime.

Cominciando dal “basso”, accennerò che noi, come personalità umane, viviamo in tre piani o livelli di vita: il mondo fisico, quello emotivo e quello mentale. Ognuno di essi, come pure tutti gli altri, sono suddivisi in sette settori o sottopiani. Nel mondo fisico quelli più densi sono composti di materia solida, liquida e aeroforme o gassosa. Ma vi sono gli altri quattro sottopiani composti di sostanza sottile, invisibile all'occhio fisico, chiamati i quattro eteri.

Noi abbiamo in essi il corpo eterico. In quei sottopiani dimorano innumerevoli esseri (“elementali”, ecc.) appartenenti all'arco involutivo, di cui non mi occuperò ora. Sopra il mondo fisico, vi è il mondo emozionale, chiamato astrale ma alquanto impropriamente, poiché non ha nulla a che fare con gli astri e le stelle. Di questo siamo coscienti in quanto abbiamo un “corpo” o veicolo composto di sostanza di quel mondo, e nel quale hanno sede le nostre emozioni e i nostri sentimenti.

Ma quel corpo è immerso, per cosi dire, in un mare, in un mondo nel quale vivono ed operano miriadi di esseri che non percepiamo direttamente, ma i quali esercitano influssi su di noi. Esso è anche percorso da forti correnti o ondate di emozioni collettive che esse pure ci investono e possono penetrare in noi. E bene rendersi conto di ciò per stare in guardia e proteggerci dagli influssi nocivi...

Segue il mondo mentale, distinto nettamente in due sezioni. La prima composta dei quattro livelli o sottopiani più bassi, nei quali possediamo un “corpo mentale” e in cui vivono altri esseri di natura corrispondente. Esso è popolato anche da innumerevoli“forme-pensiero” o idee, rivestite di sostanza mentale ed è percorso da forti correnti di energie mentali. Quelle forme-pensiero possono essere considerate come vere entità, viventi ed intelligenti.

Quelle di natura collettiva corrispondono alle “ideologie” che prevalgono nelle masse umane. Anche da queste forme pensiero bisogna proteggerci per non venir da esse dominati ed ossessionati. Per farlo occorre un'attenta vigilanza e l'uso della discriminazione spirituale. La seconda sezione del mondo mentale è composta dei tre sottopiani più alti ed è la sede delle Anime. Ci sono gruppi di Anime in ciascuno di questi tre sottopiani. Secondo le dottrine orientali, hanno l'aspetto di fiori di loto, e, secondo il loro grado di evoluzione, questi fiori di loto sono chiusi o aperti. […]

All'inizio del grande ciclo evolutivo del quarto regno della natura, il regno umano, le Anime sono già nel piano mentale superiore e ci restano sempre; esse proiettano un loro “raggio” a ogni incarnazione, ma sono “chiuse”, in uno stato potenziale. Poi, attraverso le lunghe esperienze di centinaia di vite, a poco a poco, dalla radice, dallo stelo, (parlando simbolicamente), dalla vita terrena, sale la linfa e, mediante l'azione combinata dell'acqua e del sole dall'alto, i bocci a poco a poco si aprono.

Questo è il simbolo dello sviluppo dell'Anima grazie all'attivazione della potenzialità divine insite in esse. Nel piano mentale superiore ci sono come ho detto, sessanta miliardi di Anime, in vario grado di apertura di manifestazione, delle quali soltanto circa un ventesimo hanno ora delle personalità incarnate. Sopra il piano mentale superiore, c'è quello che è chiamato il piano buddhico.

Mentre la nota predominante del piano mentale, anche superiore, è l’intelligenza, la luce spirituale; nel piano buddhico la nota, la qualità specifica è l’amore-saggezza. È il mondo dei rapporti, delle comunioni, il mondo in cui esiste la coscienza di gruppo e di gruppi di gruppi, nel quale si realizza l'unità, una unità fatta dall'intreccio di innumerevoli rapporti. È il mondo dell'unione. Fra gli abitanti di questo mondo, hanno per noi un interesse particolare quelli che costituiscono la Gerarchia spirituale degli Iniziati e dei Maestri.

La maggior parte di essi vi dimora; infatti la nota fondamentale della Gerarchia spirituale è l'Amore-Saggezza. E di lì Essa dirige l'evoluzione; non soltanto l'evoluzione umana, ma l'evoluzione di tutti i regni della natura e di altre evoluzioni a noi ignote. Però più precisamente si può dire che gli Iniziati delle prime iniziazioni dimorano nel piano mentale superiore, pur avendo accesso al piano buddhico. La maggioranza dei Maestri di Saggezza e di Compassione (Quarta e Quinta Iniziazione) dimora nel mondo buddhico, mentre i membri più avanzati della Gerarchia spirituale (i Chohans) dimorano permanentemente o prevalentemente nel mondo successivo o piano Atmico.

Nel mondo Atmico le note fondamentali sono la volontà e la potenza, l'energia dinamica dello Spirito, che anima il Piano divino e che ne promuove l'attuazione nei livelli inferiori. In esso dimora un gruppo speciale di alti Iniziati, chiamati Nirmanakaya, i quali hanno una funzione particolare di collegamento fra la Gerarchia spirituale e Shamballa, la “Casa del Padre”. Ne sono i tramiti sia in senso ascendente che in senso discendente.

Essi sono chiamati anche: “divini Contemplativi”, poiché hanno, fra altre, la funzione di visualizzare in profonda contemplazione la gloriosa Meta finale: l'attuazione del grande Proposito divino. Questa loro contemplazione ha lo scopo di mantenere sempre ben presente nella coscienza di tutta la Gerarchia spirituale quella Meta gloriosa, per due ragioni.

Anzitutto perché nell'attuazione del Piano in tutte le sue manifestazioni, in tutte le sue particolarità durante il lungo pellegrinaggio evolutivo, resti sempre netta la Meta, e quindi la direzione, in modo che non ci siano sviamenti; poi per rafforzare la persistenza, la costanza, quella che è stata chiamata la “divina pazienza” di Coloro che durante lunghi cicli attendono che i regni inferiori, compreso l'umano (che per Loro è uno dei regni inferiori!) faticosamente, attraverso errori, attraverso innumerevoli vicende, si avvicinino via via a quella Meta gloriosa.

Ricordiamo questa funzione dei Nirmanakaya perché, per la legge meravigliosa delle corrispondenze, ogni realtà superiore ha delle manifestazioni inferiori. Cosi quello che i Nirmanakaya sono per la Gerarchia spirituale si può dire che le nostre anime siano per le nostre personalità. Nella misura in cui diventiamo coscienti dell'Anima acquistiamo quella volontà di persistere ad ogni costo e la pazienza spirituale verso la personalità stessa. Vi è un certo periodo, dopo il primo risveglio spirituale, nel quale la parte risvegliata di noi non ha pazienza con il resto della personalità!

Sopra il mondo atmico, c'è il mondo Monadico, la dimora dei 60.000 milioni di Monadi. È difficile farsene un'idea ! Ma ricordiamo che, come tutti gli altri mondi, ha sette sottopiani, ciascuno diverso e con qualità differenti e che le Monadi non sono “scintille divine” tutte uguali; sono distinte anzitutto in sette grandi gruppi, corrispondenti ai sette Raggi, e inoltre in altri gruppi e sottogruppi secondo le loro funzioni.

Quindi questo mondo Monadico, che a noi può sembrare qualche cosa di astratto, è invece,pieno di vita e di Esseri che vi svolgono attività per noi inconcepibili, ma altrettanto reali e definite quanto quelle che si svolgono negli altri mondi. Cerchiamo di renderci conto di questa pienezza di vita differenziata e organizzata meravigliosamente a tutti i livelli. Infine vi è quello che in termini orientali è chiamato piano Adi, il “mare di fuoco”.

Anche questo mondo ha sette sottopiani, sette livelli, ed è abitato da Esseri altissimi, alcuni dei quali sono chiamati con espressione simbolica : “Le Luci che attuano il Volere di Dio”. Ivi dimorano permanentemente il Buddha e altre Entità eccelse dello stesso livello, e a capo di tutti è Colui che è detto il Re del Mondo, Sanat Kumara, la manifestazione del Logos Planetario. È bene rendersi conto che il Logos Planetario, che potrebbe esser considerato quale il Dio del nostro pianeta nella Sua Essenza, come Anima, è al di sopra di tutti questi piani di manifestazione.

Esotericamente i sette grandi mondi planetari non sono che sette sottopiani del Mondo fisico Cosmico; ma ci sono altri grandi Piani o Mondi cosmici, e il Logos planetario, il grande Essere che informa il nostro pianeta, con la Sua Anima risiede nel Mondo Mentale Cosmico, e solo la sua manifestazione personale, se si può così chiamarla, che è Sanat Kumara, il Grande Iniziatore, dimora nel piano Adi. Quello che in termini cristiani si chiama “il Padre” indica appunto Sanat Kumara.

É chiamato nella Bibbia “L'Antico dei Giorni” o Melchissedec, che significa “il Signore di Giustizia” poiché la Giustizia, cioè la Legge in senso cosmico, regge tutto il piano evolutivo, tutta la manifestazione. È chiamato anche esotericamente “il Giovane dalle sedici estati”; sembra una contraddizione ma non lo è: mentre nella Sua essenza è antico, preesiste alla manifestazione, nel ciclo evolutivo è ancora giovane, poiché l'evoluzione è ancora a uno stadio non molto avanzato.” (Roberto Assagioli)


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Sharatan