“Siate dunque prudenti come serpenti
e semplici come colombe”
e semplici come colombe”
(Matteo, 10,16)
Secondo Martin Luther King nell’uomo vi è necessità di una “mente robusta” dotata di “un pensiero incisivo, una valutazione realistica e un giudizio deciso” perché una mente virile e robusta è una mente acuta e penetrante che non si lascia imbrogliare dalla “crosta delle cose,” ma che sa riconoscere i miti e le leggende discriminando il vero dal falso. Una mente analitica e austera sa approfondire e sa valutare le cose e le situazioni come pure i sentimenti vedendo le strutture di fatti e di fenomeni, in quanto possiede una saldezza che diventa una fermezza di propositi che gli permette di sapersi assumere degli impegni che mantiene.
Una mente robusta è di primaria necessità soprattutto vedendo la credulità umana, infatti gli uomini si lasciano imbrogliare dalla pubblicità e comprano delle merci solo perché qualcuno li persuade che sono migliori di altre. Chi studia le strategie pubblicitarie approfitta della “mente ottusa” sfruttando questa tendenza umana, così come l'ottusità viene sfruttata da chi gestisce le altre fonti di informazione di cui siamo circondati, come “la stampa, la tribuna e, in moltissimi casi, anche il pulpito.”
Nessuna di queste fonti ci fornisce delle verità obiettive e imparziali, infatti tutti tendono a sfruttare l’ottusità, per cui come potremmo non convenire di avere bisogno di una mente robusta? E' vero che bisogna ammettere, scrive amaramente King, che sono rarissimi coloro che amano impegnarsi in pensieri ardui e robusti, mentre prevalgono coloro che vogliono la risposta facile e le soluzioni preconfezionate, infatti la categoria di chi ama la mente minima è universale.
Pochi hanno l’acutezza mentale di discriminare criticamente il vero dal falso, perciò le loro menti vengono “assalite da legioni” di false verità, di concezioni e di pregiudizi illogici, perciò l’umanità andrebbe liberata, per prima cosa, da tutta la falsa propaganda con cui viene imbrogliata. E' il mondo che predilige chi ha la mente minima, poiché è disposto a credere ad ogni superstizione, infatti questi timorosi del cambiamento e delle novità temono le idee che sono diverse dalle loro, perché prediligono ambienti circoscritti.
Una mente minima necessita della vita ordinata e monotona, infatti anche la religione usa questa pigrizia mentale soggiogando con bolle papali, con inquisizioni, con editti e con scomuniche: anche la chiesa vuole ritardare la verità e vuole “innalzare un impenetrabile muro di pietra sul cammino dei ricercatori della verità.” La mente fiacca vede delle opposizioni tra la religione e la scienza perché non comprende che la scienza investiga e la religione interpreta. L'ottuso non comprende che la scienza accresce la conoscenza che è potere, mentre la religione infonde la saggezza che è il controllo, infatti la scienza deve guardare i fatti e la religione deve additare i valori, perciò esse non sono rivali, ma complementari.
Non è difficile vedere il pericolo delle menti piccole se pensiamo ai dittatori che spinsero delle masse enormi di individui a compiere atti di barbarie indicibile che tutte le società civili dovrebbero considerasre inaccettabili. Adolf Hitler fu uno dei più astuti manipolatori delle menti umane, infatti cercò degli adepti suggestionabili, ed era solito dire: “Io uso l’emozione per i più e riserbo la ragione per i pochi.” Nel “ Mein Kampf” scrive: “Per mezzo di accorte bugie, incessantemente ripetute, è possibile far credere alla gente che il cielo è l’inferno, e l’inferno è il cielo […] Più grossa è la bugia e più prontamente sarà creduta.”
L’ottusità umana è la prima causa dei pregiudizi razziali, infatti la persona acuta esamina prima i fatti e poi trae le sue conclusioni, mentre la mente minima trae le conclusioni prima di avere esaminato i fatti, perché il suo giudizio è preconfezionato, ed è così che resta la vittima dei pregiudizi, delle superstizioni e delle menzogne. Ogni pregiudizio è basato sul timore, sull’incomprensione e sul sospetto che sono tutte concezioni prive di fondamento, perché anche la scienza dimostra che le persone non sono condizionate dalle origini di razza, e che la razza non ha nessun influenza sulla qualità degli uomini.
Queste mentalità ristrette e segregazioniste sostengono concezioni che sono irrazionali ed insane, perciò dannose anche da un punto di vista sociologico, ma la mente pusilla ama le dichiarazioni infiammate che propagano le falsità. Tutti i proclami infuocati devono suscitare il timore ingiustificato e le morbose antipatie in modo che degli uomini normali vengano spinti a compiere degli atti che, in condizioni normali, nessuno di loro si permetterebbe di compiere.
L’uomo non ha molte speranze, dice King, finché non diventerà talmente acuto da sviluppare una mente robusta perché, se si continueranno a produrre degli uomini dalle menti ottuse avremo la morte spirituale e la decadenza umana. Ma l’uomo non deve solo saper coltivare la robustezza mentale, ma deve avere anche il cuore tenero, poiché una mente acuta che non abbia un cuore è fredda come l’inverno che non sa scaldare, infatti la mente molto analitica non sa essere dolce come la primavera e non sa divenire confortevole e calda come il sole d'estate.
L’uomo che coltiva una mente molto razionale deve saper coltivare anche la tenerezza del cuore, perché una mente acuta può raggiungere le più elevate altezze intellettuali ma diventa troppo carente: il cuore duro rende egoisti, perciò amiamo solo noi stessi. Chi ha durezza di cuore vede tutto in chiave utilitaristica e gli altri sono considerati solo “in base alla loro utilità,” perciò non sanno sperimentare la vera amicizia, poiché non sanno condividere i sentimenti degli altri, infatti sono uomini aridi e incapaci di amare.
L’aridità rende incapaci di provare compassione infatti, i duri di cuore non si lasciano commuovere dalle sofferenze dei loro fratelli umani e, anche se incontrano degli infelici a parole sono solidali e possono elargire delle elemosine, ma non riescono a donare il calore e la luce dell‘amore. Essi vedono le persone come oggetti ed elementi irrilevanti, perciò chi è arido vede gli uomini come dei fattori che sono macinati “nella massiccia ruota della vita di una grande città, vede gli uomini come dita di una moltitudine; nella ruota mortale della vita di ognuno, vede uomini come numeri di un reggimento. Egli insomma spersonalizza la vita.”
La vita è uno specchio in cui vede solo il suo volto, e non è la finestra da cui affacciarsi per vedere l’umanità. Gesù dice che è necessario unire l’astuzia del serpente alla purezza della colomba infatti, per non essere “freddi, meschini ed egoisti” è necessario acquisire la dolcezza e la tenerezza della colomba, perché i sentimenti del serpente astuto e calcolatore sono anemici, sentimentali e inconsistenti. Noi dobbiamo essere l’opposto del rettile, perciò dobbiamo diventare passionali, coerenti e affidabili nel sentimento. Dobbiamo congiungere la prudenza della mente alla semplicità del cuore, perché così diventiamo degli individui in grado di perseguire la libertà e la giustizia.
L' acquiescenza e la pusillanimità sono codardia, dice King, perché non si guadagna alcun rispetto facendo la rinuncia ai diritti, infatti un uomo deve saper lottare per i suoi figli e per il loro futuro affinché abbiano più sicurezza e comodità. Accettare in modo passivo un regime ingiusto significa che si sta cooperando con il sistema, perciò significa diventare i complici dell’ingiustizia e del male che è nel sistema. Esistono degli esseri “duri di cuore e amari” che distruggono coloro che si oppongono all’ingiustizia imponendosi contro di loro con la violenza fisica e con l’odio, ma l’ingiustizia e l’odio producono solo delle vittorie effimere, perché creano più problemi di quanti ne risolvano, infatti nessuna violenza è in grado di generare una pace permanente.
La voce di Cristo dice “Riponi la tua spada!” ma troppe sono le nazioni che non ascoltano la voce di Cristo, perché il suo insegnamento crea una terza via che è il modo migliore di ricercare la libertà umana ed è la via della non violenza in cui l’acutezza mentale si unisce alla dolcezza del cuore senza permettere che il disinteresse e l’ignavia diventino le nostre padrone.
La grandezza di questo insegnamento insegna la vera natura di Dio, infatti Dio è grande proprio perché è acuto di mente ma è anche molto tenero di cuore. La qualità di Dio è di essere intelligente in modo austero, ma possiede anche la somma tenerezza e mansuetudine, infatti la Bibbia dimostra la rapidità della sua giustizia ma anche la tenerezza e l’amore che dimostra a coloro che ama.
Dio ha sempre le braccia distese, perché entrambi le sue braccia ci sono necessarie, in quanto un braccio è abbastanza forte per offrire la sua forza e la certezza della giustizia, mentre l’altro braccio è molto tenero per circondarci con dolce amorevolezza. Dio è un padre forte che non abbandona mai i suoi figli, ed è un padre indulgente che dimostra l’amore e la gratitudine verso chi si è perduto e ritorna a casa. E’ per questo, dice King, che sono onorato di rendere omaggio ad un Dio con queste qualità, e perché sono riconoscente di poter adorare un Dio che è insieme intelligente e tenero.
Il mio Dio non può essere freddo perché non è un despota, ma non è un Dio sentimentale che alle prime difficoltà ti abbandona, perché non sa come fare per aiutarti. Dio non scompare quando la situazione va male ma agisce sempre al meglio, altrimenti sarebbe incapace di sostenere la creazione. Dio non ci lascia soli quando siamo a lottare e non ci abbandona nelle nostre battaglie, infatti ci viene a cercare nelle tenebre per soffrire con noi, poiché la sua prodigalità è immensa.
Ma a volte, dice King, abbiamo bisogno anche di conoscere il Dio della giustizia, soprattutto quando “i giganti dell’ingiustizia crescono sulla terra” per opprimere, perciò essi hanno bisogno di sapere che esiste un Dio che può falciarli come l’erba. Questo avviene soprattutto quando vediamo il giogo dell’oppressione e dell’ingiustizia, perciò abbiamo bisogno di un Dio che abbia una invincibile forza e potenza, e che sia la completa antitesi della debolezza e dell’ignavia che vive nell’uomo. Ma noi abbiamo bisogno di avere al nostro fianco un Dio dell’amore e della misericordia soprattutto quando siamo sbattuti dai gelidi venti di tutte le avversità, e quando siamo abbattuti dalle disillusioni e dalle amarezze del vivere, perciò la nostra estrema fragilità ci potrebbe spingere verso le desolate terre della perdizione.
Quando siamo soli nelle tenebre, dice King, è allora che ci assale una pungente nostalgia, che è uno strano sentimento in cui sentiamo che abbiamo bisogno di sapere che c’è qualcuno che ci ama, che si prende cura di noi e che ci perdona ogni volta, perché offre sempre l’opportunità di riparare ai nostri errori. Quando di giorno scende il buio e la notte è molto lunga, dobbiamo essere riconoscenti che Dio sia la sintesi della creatività dell’amore e della forza della giustizia, infatti il nostro Dio sa condurci lungo le valli più oscure della vita fino ai più luminosi sentieri della speranza e nella gioia dell’adempimento.
Buona erranza
Sharatan
3 commenti:
Stupendo scritto!!! volevo sapere: è tratto da un Libro di M.L.King? Grazie!
Grazie Veronica,
il contenuto del mio post è tratto da uno scritto del reverendo King. Io mi sono soltanto limitata a sintetizzarlo con parole mie. Spesso non leggiamo più le parole di questi grandi anime perché non ci ricordiamo più che sono stati così grandi: il libro di M. L. King è "La forza di amare".
Ti auguro tanta felicità :-)
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