Quando ho iniziato a mettermi in viaggio non avevo minimamente idea di quello che avrei trovato lungo il cammino. Dice un proverbio zulu: “Chi è sazio sta fermo, chi ha fame non si ferma mai” ed è vero perché, se hai fame senti solo l’esigenza di trovare qualcosa di caldo che ti sazi e che ti appaghi: il resto non è molto importante, tu vuoi un letto accogliente ed una minestra calda.
Partendo dal pensiero orientale, ho provato a volare ed ho scoperto che la strada, come diceva il Buddha, non era importante: non esiste sentiero perché la strada è una sola: il cuore e la sua voce, che poi è l’Amore. Un Amore assoluto e totale in cui dobbiamo imparare a farci cullare, e in cui trovare riposo e conforto quando siamo incastrati nella carne. Molte volte mi sono trovata a leggere e a sentire mille polemiche sulla via giusta da seguire, a me veniva da ridere.
Ma che scemi, mi veniva da dire, ma che bambini sciocchi che vivono di seghe mentali, ma non hanno notato che tutti dicono la stessa cosa e che le strade sono diverse per divertire degli “scemi totali?” Tra i bambini che stanno su un campo che non gli appartiene, mi ci metto in prima fila, perchè ci sono anche io, perché è dopo tanto tempo che l'ho capito il messaggio. E l’ho capito studiando, che la via giusta non è poi così importante, perché i sentieri sono molti e nessuno è il più vero: sono tanti ruscelli che corrono verso lo stesso mare.
Di questa scoperta devo dire grazie al Dalai Lama, e alle sue dediche illuminanti: “Questo libro è dedicato a tutti gli esseri sezienti, affinchè possiamo liberarci della nostra sofferenza, e ai grandi maestri di tutte le tradizioni che ci hanno insegnato come farlo". Da questa dedica, il suo nome lo rivela veramente come “Oceano di saggezza” e di Compassione, come uno che si è reso disponibile ad accogliere il mondo, un maestro spirituale stupefacente che farebbe qualsiasi cosa per un sorriso.
Lui dice: “Amo i sorrisi. Di conseguenza ho il problema di capire come farmi nuove amicizie e ottenere sempre più sorrisi, in particolare sorrisi sinceri […] un sorriso autentico ci dà un senso di freschezza ed è, credo, una caratteristica unica del genere umano. Se questi sono i sorrisi che vogliamo, allora dobbiamo creare le premesse perché si manifestino.” Io credo che non ci siano parole più eccezionali, e non vedo strada migliore da percorrere per una migliore vita.
Lo scopo della vita, lui dice, è essere felici ed appagati, perciò bisogna essere consapevoli delle varie forme di sofferenza che possiamo incontrare perché, in questo dolore, tutti gli uomini sono uguali, e tutti gli uomini sono sottoposti a forme di sofferenza fisica o di sofferenza mentale. Di quella fisica testimoniano coloro che non hanno le più elementari forme di sostentamento, e che sono privi dello stretto necessario, ma la condizione fisica è secondaria se valutiamo la sofferenza che alberga nella mente dell’uomo, cioè quella mentale.
La maggiore sofferenza per l’uomo, afferma il Maestro oceanico, è la sofferenza mentale. E’ per questo motivo che noi facciamo tanti sforzi per raggiungere la pace mentale e, nella sua esperienza, consiglia la forma di cura migliore nell’amore e nella compassione. Lui afferma che, più ci preoccupiamo della felicità degli altri, più aumenta il nostro senso di benessere generale. Coltivare un sentimento di vicinanza e di amore risveglia automaticamente nella nostra mente uno stato di appagamento superiore.
Tutto questo ci aiuta ad eliminare le nostre paure, le angoscie e le insicurezze, è solo questo che ci dà la forza di affrontare ogni ostacolo e ogni dolore che ci colpirà nella vita: è questa la chiave del successo nella vita, non il denaro o il potere. E’ naturale che la vita nel mondo possa colpirci con lutti o sofferenze diverse, ma se ci sentiamo senza speranza e senza accoglienza da parte dei nostri simili non sapremo come uscire dalle tempeste della vita. Se invece impariamo a capire che le stesse sofferenza ci colpiscono tutti, che anche in questo soffrire siamo tutti fratelli, allora questa comunanza aumenta la forza della nostra sopportazione.
Un conforto solidale con coloro a cui ci sentiamo affini, diventa un elisir meravigliosamente risanante. Diventa un: “Coraggio! Come ce la faccio io, ce la puoi fare anche tu!” ma è anche: “Se tu, con questo dolore diventi più Grande, anche io allora, posso divenire Grande” che è la gara di generosità tra coloro che si vedono come fratelli, e non come contendenti. Per questo diventiamo veramente grandi nell’apprendimento della compassione, nello sviluppo di una sincera e genuina empatia per le sofferenze degli altri, e nella nostra attiva volontà di lenire i loro dolori. Così aumenta la nostra serenità e la nostra forza interiore e, nel dare, otteniamo il doppio.
Ma perché lo facciamo? Ci chiede sua Santità, e poi si risponde: per il nostro disperato bisogno d’amore, perché l’uomo muore senza l’amore dei suoi simili, diventa una terra di argilla arsa e desolata. Il bisogno assoluto d’amore è la base assoluta dell’esistenza umana, perché senza amore l’uomo languisce e poi muore. E’ l’amore il sole e la linfa della nostra vita, e le sue parole sono sempre assolutamente dolci ed inebrianti: le parole d’amore sono la luce e il calore della nostra esistenza.
Il bisogno d’amore è causato dal profondo legame di interdipendenza che ci unisce gli uni con gli altri, ed è un legame divino che ci viene donato come retaggio della nostra origine elevata: le scintille divine di cui dice la Cabala, l’Io Sono dell’induismo vedanta, o quello che vogliamo tanto è sempre Lui, è l’Uno, il Padre Divino da cui discendiamo che si sta risvegliando. L’interdipendenza è per questo una delle leggi della natura, ed è il livello più sottile che noi possiamo contemplare nella materialità.
Tutto ciò che ci circonda funziona come un grande sistema energetico, accordato dalle dita abili del Musicante Divino, ed è per questo che i simili si attraggono, perché vibrano sullo stesso tono e perciò si intrecciano le loro strade. Sul livello più semplice ed efficace, lo possiamo definire come un reciproco aiuto che ogni essere vivente offre per la conservazione della nostra specie, ma sempre è vero che i simili incontrano i loro simili per sostenere la reciproca evoluzione, per aiutarsi come dei buoni amici, perché la strada sia meno dura e meno buia.
Per questo noi abbiamo bisogno dell’amore, dice il Dalai Lama, per questo si raccomanda la necessità di un genuino senso di responsabilità, di tenerezza e di sollecitudine per il benessere degli altri: se spargiamo l’amore avremo l’amore. Se fossimo delle macchine ci accontenteremmo di soli beni materiali, ci potremmo sollazzare di oggetti e di persone come se fossero oggetti pure loro ma, il nostro disperato bisogno d’amore ci impone di sentirci fratelli, di essere solidali, di farci coraggio e non di sporcarci.
Se accogliamo gli altri impariamo a conoscere le nostre origini e la nostra vera natura, così scopriremo chi siamo ma anche le cose di cui abbiamo bisogno per realizzarci e per sentirci felici. Perciò il nutrimento più importante, il nostro cibo più soddisfacente è l’amore, che agisce sull’autostima personale, che ci magnifica e ci rende degli esseri grandi, dei cuori generosi e degli esseri felici.
Per l'anima dell'uomo moderno, che soffre di depressione e di solitudine, non c’è cura migliore per le malattie, non esiste sistema terapeutico migliore del cibo offerto dall’amore, l’ambrosia degli dei, il balsamo celestiale. E’ un elisir risanante che assaggiamo quando abbiamo davanti un interlocutore con molta umanità, che ascoltiamo volentieri, con cui la conversazione diventa sempre interessante, anche parlando di cose banali. Siamo felici e rilassati e ci sentiamo felici.
Questo è l’amore reciproco, questo è il conforto, questo è l’affetto ed il rispetto reciproci che sono vitali per la nostra felicità! Anche se dobbiamo fare ricorso ad un animale o ad una pianta, non neghiamoci al conforto e al calore dell’amore, senza paura e senza risparmio, perché l’Amore non ha interesse, dona sempre e non toglie mai nulla, arricchisce piuttosto.
Pertanto un atteggiamento amoroso non cambia neppure se gli altri si comportano come noi non vorremmo, o non sono come li vorremmo noi, ognuno di noi deve avere la libertà di conquistare la felicità come lo ritiene meglio, siamo diversi ma anche fratelli.
In questa accettazione vi è la forma più evoluta di Amorosa Comprensione dei nostri fratelli, perché non esiste una ragione logica che ci possa spingere a fare delle discriminazioni verso i nostri simili, e di fronte ad un loro atteggiamento che noi consideriamo negativo.
Nessuna scusa per giudicarli, loro cercano così la loro felicità. Certamente se vengono a calpestarci dobbiamo essere decisi nel difendere le nostre ragioni, però mai violenti o aggressivi, mai troppo feroci, non possiamo pemettercelo.
Ma io aggiungo di mio, che noi non siamo i giudici dei nostri fratelli, perchè anche il Padre Celeste è Misericordia. Dico che il male è segno delle scelte negative dell'uomo, perchè nessuno ha mai visto Dio che inizia una guerra, siamo noi, nella nostra mente che inventiamo la sofferenza come modo di vivere.
E' così che la vita diventa la beffa di bambini cinici e crudeli, verso sé stessi, così diventiamo i boia della nostra anima e gli aguzzini dei nostri fratelli. Questo non lo dice, e non lo può dire un Maestro Illuminato a causa della sua infinita bontà, ma io, che non sono illuminata, me lo permetto!
La compassione è di natura gentile, è pacifica e dolce, ma la sua forza è molto potente. E allora impariamo anche a valutare con l'intelligenza che non sono gli amici che vengono per darci delle lezioni, loro ci amano troppo per farlo, sarebbero addolorati di vedere scorrere il nostro sangue: prima verserebbero il loro piuttosto che il vostro.
Sono i nemici i nostri veri maestri, dice il Maestro di Oceanica dolcezza, sono i nemici e coloro che ci fanno del male che diventano i nostri maggiori insegnanti, quando ci aiutano a vedere le caratteristiche nostre in siamo fragili, in cui siamo attaccabili, le cose di cui siamo carenti.
Ma questo è il livello più elevato di Amore e Comprensione. E’ terribilmente difficile ed importante dire che dovremmo pregare e ringraziare i nostri nemici perché si sono assunti il peso di un Karma penoso per poterci aiutare a stare attenti, a vigilare e a crescere. Non sono nemici ma sono grandi insegnanti, anche se usano la mano pesante e fanno il lavoro sporco, ma vi sono costretti da una causa importante: la nostra evoluzione spirituale e l'ampliamento della nostra comprensione sulle varie forme dell'Amore.
Le persone che vengono a farci del male non sono importanti, perchè i veri nemici sono i sentimenti che vengono con loro, cioè l’ira e l’odio da cui le persone reali vengono ammantate dalla nostra mente ignorante. Queste sono le forze da affrontare e sconfiggere, dice il Dalai Lama, e l'unico rimedio è una paziente evoluzione sulla via dell'Amore.
Buona erranza
Sharatan