mercoledì 9 novembre 2011

Una tecnica della natura


“Questa è una legge precisa.
Più il maestro è grande e più è difficile seguirlo.
(Georges Ivanovich Gurdjieff)

Nelle discipline spirituali sono usate delle metafore tratte dall’agricoltura, infatti l’uomo è paragonato all’albero e il paragone è ricco di assonanze molto istruttive, perché il paragone offre spunti molto utili su cui meditare. Studiando la nostra struttura giudichiamo di avere delle funzioni inferiori e delle funzioni superiori, perché il pensiero e le strutture sensoriali sono considerate funzioni nobili essendo usate per percepire le materie più sottili, mentre le funzioni della digestione e dell’escrezione sono ritenute delle funzioni inferiori perciò ignobili, infatti le funzioni del corpo sono credute vergognose.

In natura non esistono funzioni nobili e ignobili, perché non si può mai separare il basso dall’alto perciò non va disprezzato nulla di ciò che abbiamo. Ogni divisione che facciamo nei riguardi dell’uomo va ritenuta errata, perché le funzioni ritenute superiori attingono le loro forze dalle energie delle funzioni ritenute inferiori, perché le pulsioni e gli istinti sono delle radici mediante le quali l’albero umano attinge il nutrimento che è offerto dalla terra. Come avviene nell’albero, la linfa grezza va trasformata in linfa raffinata se vogliamo nutrire i prodotti che avremo, perciò è nelle foglie (le nostre azioni) che avviene la trasformazione.

Il sole permette l’elaborazione, insegnano i maestri, perché la luce del sole è lo slancio spirituale che trasforma la linfa grezza delle tendenze inferiori in linfa raffinata che produce degli abbondanti raccolti. La natura ci ammaestra, infatti in agricoltura si usa la tecnica per ottenere dei frutti più gustosi, ed essa consiste nell’innesto del ramo di un albero di ottima qualità nel fusto di un albero selvatico, ma solido e forte. La natura sfrutta la forza della pianta selvatica per ottenere un albero robusto che produce dei frutti ottimi, perciò la stessa operazione può essere fatta nella vita psichica e spirituale.

Molti credono che le tendenze istintive siano troppo scomode perciò vogliono contrastarle e distruggerle, perché ignorano che è il nostro impegno nel contrasto che ottiene l’innesto di qualità migliori nella vita interiore. Più le passioni (le radici) sono forti, imperiose e ardenti più sapranno fare dei frutti squisiti, perciò tutte le opere diventano sempre più meritevoli. Le “spine dolorose” che provengono dalle nostre debolezze ci spingono a lavorare in profondità, perciò le nostre carenze diventano la base migliore per sviluppare i nostri punti di forza, infatti essi stimolano lo sviluppo di nuove abilità.

Le debolezze sono delle spine dolorose infisse nelle carni per spingerci a al miglioramento il carattere: le carenze sono le caratteristiche scomode che sono date per farci scavare in profondità, perché è nelle viscere della terra che sono nascosti i tesori più preziosi. Nella metafora si insegna che dobbiamo usare la linfa grezza degli istinti inferiori per nutrire degli ideali elevati e raffinati che sanno arricchire la vita, se la luce della consapevolezza giunge a illuminare questa verità. Noi crediamo che i maestri vengano dotati dalla natura di qualità eccelse, perché non sappiamo nulla della dura disciplina a cui si sono sottoposti, poiché nulla si ottiene senza dover lavorare.

Anche i grandi maestri dovettero fronteggiare delle tendenze scomode e dolorose contenute nella loro natura, perché la natura umana è sempre intessuta di luci e di ombre, perciò anche i maestri faticarono per evolvere. Quando degli uomini diventano consapevoli del loro vero essere riescono a conoscere tutte le loro tendenze, perciò possono evolvere perché sanno dove possono fare degli innesti. Le radici sono le passioni e gli istinti, perciò più sono ardenti e vigorose le nostre passioni, e maggiore sarà la forza vitale che avremo per fare dei frutti pregiati, perché l’innesto trasforma la qualità di frutti aspri mutandoli in frutta di ottima qualità.

Per usare con profitto la tecnica dobbiamo avere l’affinità e la corrispondenza negli alberi che sono usati, perciò dobbiamo avere la precauzione di incrociare la medesima specie, perciò la precauzione usata nella vita agricola va applicata anche al campo psicologico e spirituale. Facendo l’esempio concreto pensiamo all’uomo collerico in cui la collera diventa la forza cieca che rovina i rapporti e la vita, perciò pensiamo al collerico che usa l’energia dell’ira per avere attentati al suo benessere. Avendo una grande forza esplosiva essa va innestata e messa al servizio di un ideale positivo, perciò l'ira va trasformata nell’energia del combattente indomito, invece di essere l'ira fatale dell‘autolesionista: e questo è l’esempio dell’innesto che è ben eseguito.

La sostituzione delle impronte e l’innesto sono due tecniche distinte che possiamo usare per lavorare interiormente, seppure i due metodi vadano usati in modo diverso, infatti le impronte sostituiscono le abitudini negative con quelle positive, mentre gli innesti sono delle aggiunte alle caratteristiche che già abbiamo. L’ulteriore precauzione riguarda la salvaguardia delle radici, perché le radici vanno sempre protette e non possono essere tagliate, infatti dalle radici proviene la nostra forza. La stessa cura riguarda anche il tronco, perché è sul tronco che innestiamo, infatti le nostre energie vanno dirette verso gli esseri spirituali più elevati per ottenere ulteriori risorse.

Le forze sublimi solo le più elevate, perciò pensiamo agli angeli e agli arcangeli se vogliamo ottenere l’ispirazione all'avanzamento, infatti possiamo ricevere le loro energie per avere una maggiore produzione. Per lo stesso scopo possiamo usare l’immagine di personaggi del passato per creare l’ideale da cui trarre l’ispirazione, perché la relazione con dei maestri morti è sempre meno rischiosa di quella che abbiamo con i maestri viventi. Usare i maestri viventi per fare innesti è pericoloso, perché tutti gli uomini nascono con dei difetti perciò è difficile non restarne disillusi.

Un maestro deve stimolare con gli innesti, perciò la sua saggezza e il suo amore sono valutati vedendo il calore che usa per stimolare i discepoli, perché il maestro stimola e spinge per sviluppare le migliori qualità interiori, ma per farlo con grande amore usando la luce e la saggezza deve essere il maestro più grande. Per gli uomini è difficile poter comprendere la scienza dell’innesto finché vibrano al livello energetico più basso, infatti finché essi non percepiscono le energie più raffinate resteranno indifferenti ai sentimenti e agli ideali elevati, perché le loro esperienze sublimi sono collegate solo al livello del mangiare, del bere e dei piaceri grossolani.

Su costoro agisce solo ciò che è inferiore perciò il mondo superiore non esiste, però se si procede nell’evoluzione l’uomo diventa sempre più sensibile perché vengono delle cose nuove che sanno risvegliarlo al fatto che è necessario lasciarsi alle spalle le abitudini vecchie per saper apprezzare le forze più pure. L’evoluzione prevede un lungo lavoro e una preparazione faticosa, perché è necessario imparare a vederci in modo lucido e sincero, ma è necessario anche eliminare le vecchie opinioni per ammettere la nostra imperfezione.

Se sappiamo accettare le limitazioni ammettiamo anche di essere come i frutti aspri dell’ippocastano che sembrano castagne ma che sono immangiabili, però accettiamo la fatica e il duro lavoro per diventare delle gustose castagne da consumare. Le tendenze interiori vengono raffinate dal fuoco che fonde e che trasforma, perciò se gli uomini non vogliono cambiare e trascurano l’evoluzione diventano troppo duri. Ma se la durezza limita l'evoluzione, è la vita stessa che s’incarica di convincere gli ostinati che non vogliono migliorare, perciò la vita li pungola in ogni modo per poter favorire e affrettare la loro evoluzione.

Buona erranza
Sharatan



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