“Il pensiero contiene la possibilità
della situazione che esso pensa.
Ciò che è pensabile è anche possibile.”
(Ludwig Wittgenstein)
Gli aborigeni del Centro America, ai tempi della Conquista spagnola, dicevano che il loro popolo veniva dall’Oriente e che i loro antenati erano gli antichi abitanti di Atlantide. Le notizie più antiche su Atlantide sono contenute nel Timeo di Platone dove Crizia narra che Solone, il più saggio dei saggi di Grecia andò a Sais, sul delta del Nilo.
Solone interrogò i sacerdoti egizi sulle conoscenze possedute dagli antichi, e il più vecchio sacerdote del tempio della dea Neith che corrispondeva ad Athena, gli disse che i Greci di cose antiche ne sapevano ben poco avendo, al riguardo, la mente e l’ingenuità dei bambini. Nella loro anima non conservavano nulla che si potesse definire veramente antico.
I greci non sapevano che la terra e l’umanità devono affrontare delle distruzioni che si susseguono in lunghi intervalli di tempo con andamento ciclico. Infatti, gli dei periodicamente purificano e rinnovano la terra, e la ripuliscono per mezzo dei diluvi come avvenne spesso in passato.
Molti popoli non conservano le conoscenze antiche, perché non hanno delle tradizioni che vanno oltre la scrittura perciò, quando c’è il diluvio sono distrutti i popoli assieme alle loro memorie. Alle catastrofi sopravvivono solo i più ignoranti ed i più incolti, perciò ogni volta dobbiamo ricominciare tutto da capo. E questo avviene perché si ignorano le cose e soprattutto perché si dimenticano i fatti del passato.
I greci non sanno che, in passato ossia 9.000 anni prima di loro, esisteva il continente di Atlantide che sorgeva oltre le Colonne di Ercole. Il popolo di Atlantide aveva fondato un enorme impero che dominava non solo sull'Atlantide, ma governava anche in Libia arrivando in Egitto e in molte parti dell’Europa fino alla Tirrenia.
Poi vennero degli incredibili sconvolgimenti e terremoti che causarono la catastrofe del continente che sprofondò nel giro di un giorno e di una notte. Se cerchiamo le prove storiche dell’esistenza di Atlantide perdiamo tempo, perché dovremmo ricercare le tracce delle molte civiltà che precedettero la nostra, cioè la razza ariana che è la 5° razza radice dell’umanità.
Seguendo gli studiosi che cercano le tracce storiche vediamo le teorie di alcuni di loro, secondo i quali, le cime superstiti di Atlantide, che si inabissò circa 9.600 anni fa sono le isole Antille a ovest e le Azzorre, le isole Canarie e quelle di Capo Verde a est. Studiando le forme di vita di queste isole si sono trovate delle forme vegetali di tipo continentale, e non isolano come dovrebbe essere logico.
In quelle zone sono stati ritrovati dei reperti fossili risalenti all’epoca glaciale, e delle specie vegetali ormai estinte in Europa ma ancora presenti in Portogallo, e quelle stesse specie sono ancora viventi in quelle zone. Si è perciò ipotizzato che Atlantide fosse legata alla penisola iberica e all’Africa Occidentale nella zona della Mauritania, e che quel continente fosse esteso fino alle Andorre.
Le case degli dei del Messico, la grande Huacas del Perù, le mura ciclopiche amerindiane, le costruzioni nuragiche, le costruzioni micenee e le torri babilonesi hanno una tipologia che conferma una coerente fascia d’influsso e di civilizzazione. L’archeologo tedesco Enrico Schliemann il visionario delle scoperte eccezionali riguardo agli scavi sulla civiltà troiana e su quella micenea, ci ha lasciato un contributo importante.
Schliemann scrisse nei suoi taccuini di scavo che, mentre stava scavando sul colle di Issarlik con il tesoro di Priamo trovò un vaso fatto di una lega sconosciuta ai tempi, e mai usata da quei popoli. Il vaso era fatto di una lega di platino, alluminio e rame e aveva una incisione in caratteri fenici che diceva: “Dal Re Chronos di Atlantide.”
Nella letteratura teosofica troviamo molte testimonianze su Atlantide e altri come Steiner hanno lasciato la descrizione dell’evoluzione spirituale dei popoli che vissero in Atlantide. Nelle Cronache dell’Akasha, Steiner racconta che gli abitanti di Atlantide erano i superstiti sopravvissuti alla distruzione di un continente più antico che si estendeva a sud dell’Asia, e che era chiamato Lemuria.
Lemuria si era evoluta e poi era decaduta, perciò quando quel continente venne distrutto, quelli che sopravvissero si sparsero sulle terre vicine. Lemuria sorgeva a sud dell’Asia fra Ceylon e il Madagascar, perciò comprendeva l’Asia meridionale e anche parte dell’Africa. Steiner dice che quei popoli antichi erano molto diversi da quelli odierni, perché non avevano ancora sviluppato la memoria e non usavano il linguaggio.
I loro sentimenti venivano espressi con dei suoni, però essi avevano un'immaginazione molto istintiva e potente che li guidava nelle loro attività, e comunicavano in modo telepatico. La loro sensibilità era istintiva, perciò gli permetteva di vedere le proprietà della materia e le forze vitali che le dirigono, perciò conoscevano la forza germinativa della natura e il linguaggio degli animali.
I lemuri avevano anche un totale controllo del loro corpo fisico che potevano modificare a loro volontà. Per questo potevano sollevare degli enormi pesi, perché con la grande forza di volontà potevano potenziare le forze fisiche. Da questo punto di vista, dice Steiner, si potrebbe dire che il lemure fosse un mago nato, perché la forza della sua volontà sapeva dominare la natura.
Anche l’educazione che veniva impartita rafforzava alcune qualità nei maschi e altre qualità nelle donne. I maschi venivano sottoposti alle più dure prove fisiche per rafforzare il carattere, la forza fisica e la sopportazione al dolore. Le donne venivano educate con una dura disciplina simile, però nelle donne si potenziava la fantasia.
Le donne venivano esposte alle tempeste e imparavano a conoscere il potere della natura per renderlo familiare. Esse dovevano sviluppare una grande confidenza e una profonda venerazione per quelle forze e per la natura. Le donne dovevano sviluppare la loro tendenza naturale al sogno e alla fantasia, perché quelle qualità interiori erano molto apprezzate.
I lemuri costruivano degli edifici che usavano come scuole e luoghi di ricerca. Chi era considerato adatto ai misteri era accolto in queste scuole che potenziavano la naturale tendenza dei lemuri per la magia. Chi non poteva affrontare le fatiche e le difficoltà a cui veniva sottoposto era respinto, perciò il sapere occulto restava un mistero per la maggioranza.
Nei centri misterici si conosceva per veggenza e s'imparava a dominare le forze della natura, perciò quelle scuole addestravano i signori degli elementi. Chi usciva dai templi sapeva di essere dominato dalle forze divine, perciò gli iniziati si sentivano i servitori degli dei. Verso gli esseri consacrati agli dei c’era un'enorme venerazione, perciò tutti obbedivano agli iniziati che erano in relazione diretta con le divinità.
Soprattutto le donne erano addestrate in questo modo, infatti soprattutto loro avevano le qualità necessarie legate alla percezione interna. Nell’anima della donna nacque la memoria e con la memoria nacque la coscienza morale che è la memoria di ciò che è bene e di ciò che è male: questa è la verità sul mito di Eva che mangiò il pomo della conoscenza e che spinse l'uomo a mangiarlo.
Nell'anima della donna nacque l'amore per qualcosa e l'avversione per altro. Chi non capisce che l'evoluzione della vita interna dell’anima avvenne per merito delle donne, non potrà capire neppure l’evoluzione dell’umanità. La meditazione interiore e il culto della memoria sono il primo germe del diritto e della morale di cui la donna fu la prima interprete.
All’uomo toccò invece l'applicazione della forza magica della volontà per imporsi sulla natura. La donna era più influenzata dall’elemento interno dell’anima, mentre l’uomo era più sottoposto a dominare la volontà esterna dello spirito. Lo sviluppo del potere femminile di saper comunicare con le divinità sono il motivo per cui i Lemuri avevano una enorme considerazione per le loro donne.
Perciò Atlantide si sviluppò dai lemuri per merito e per l’influsso di esseri altamente evoluti ed esperti delle leggi che governano lo sviluppo delle razze, dice Steiner. Un gruppo di lemuri si isolò in luoghi torridi e in quei luoghi iniziò la direzione e il governo delle genti. Il comando di quei gruppi lemuriani venne affidato alle donne, perciò le prime società furono società matriarcali.
Le donne avevano il potere della conoscenza e dell'osservazione della natura da cui traevano l'ispirazione per applicare le regole alle comunità che governavano, perciò queste furono le basi del diritto. Le donne dirigevano le attività degli uomini vigilando affinché la volontà e la forza maschile non divenissero un dominio di prepotenza e prevaricazione.
Tutto questo accadeva in modo spontaneo e molto primitivo, perché l’influenza delle donne era riconosciuta spontaneamente e non imposta. La considerazione di cui godevano veniva tributata in modo spontaneo. La visione di queste sacerdotesse era molto inconsapevole e sognante, perché esse venivano travolte dall'elemento divino che le possedeva, come si dice avvenisse per le pitonesse di Apollo che vaticinavano nel santuario di Delfi.
Le donne che erano dedite ai misteri venivano spinte dalle “voci interiori” che sorgevano dall'interno, e dalle sensazioni che sentivano provenire dalle pietre, dalle piante e dagli animali. Esse sapevano come interpretare lo stormire delle foglie, la forma delle nuvole e capivano il verso degli animali, perciò questa enorme sensibilità interna ne accresceva il prestigio.
Molte donne ebbero un immenso potere, perché interpretavano, guarivano, governavano e rivelavano la volontà degli dei, perciò nacque un linguaggio che era simile al canto. Imitando la natura che risuonava per esprimersi, le donne veggenti iniziarono a cantare emettendo dei suoni melodiosi e ritmici da cui veniva emanato il grande potere delle forze divine che si esprimeva per loro tramite.
Iniziarono a tenersi delle funzioni sacre in cui venivano emesse delle parole che non avevano senso, ma che avevano un enorme potere risanatore e una melodia che incantava e assoggettava. Le sacerdotesse cantavano quelle melodie sacre per agire e per nutrire l’animo umano. Esse cantavano e ripetevano le melodie sacre, perché i suoni influivano sugli uomini e sulle donne che li sentivano.
Altre volte al canto univano una danza, perché l'imitazione delle movenze facilitava la fusione con le forze della natura. Le funzioni sacre avvenivano in luoghi adatti a favorire le attività sacre, perché avevano il potere di potenziare le forze della terra. Questa è la storia del popolo che, quando l'attività vulcanica causò la distruzione di Lemuria, fuggì e fondò la civiltà di Atlantide.
Buona erranza
Sharatan
Nessun commento:
Posta un commento