domenica 31 agosto 2008

Il grido delle anime mute


Nel 1976 Rizzoli pubblica “L’imperatrice nuda” di Hans Ruesch in cui coraggiosamente si denunciano gli orrori della vivisezione. Il volume è un successo eccezionale e va a ruba, facendo registrare cifre di vendita da record, insolite per un’opera certamente non disimpegnata. Nella premessa Ruesch denuncia: “Da uomini con tanto di laurea, giorno per giorno milioni di animali indifesi - soprattutto cani, gatti, conigli, cavie, topi, scimmie, maiali, ma anche cavalli, asini, capre, uccelli e perfino pesci, immobilizzati e imbavagliati e spesso con le corde vocali recise - vengono lentamente accecati con acidi, avvelenati a piccole dosi, sottoposti a soffocazione intermittente, infettati con morbi mortali, sventrati, eviscerati, segati, bolliti, arrostiti vivi, congelati per essere riportati in vita e ricongelati, lasciati morire di fame o di sete, molto spesso dopo che sono state resecate parzialmente o totalmente le glandole surrenali o l'ipofisi o il pancreas o dopo sezione del midollo spinale. In un solo cervello si conficcano fino a 150 elettrodi o vi si iniettano vari acidi o se ne asportano parti. Le ossa vengono spezzate una a una, i testicoli vengono schiacciati a martellate, si lega l'uretra, vengono recise le zampe, estirpati trapiantati vari organi, si mettono a nudo i nervi, si procede allo smidollamento della spina dorsale mediante sonde di metallo vengono cuciti gli sbocchi naturali "per vedere che cosa succede", poi vengono attentamente osservate le sofferenze, che possono durare settimane, mesi, anni, finché non sopraggiunge la morte liberatrice che, per la stragrande maggioranza di queste creature, sarà l'unica anestesia che avranno mai conosciuto..”
L’editore Angelo Rizzoli ritira dopo 6 mesi tutte le copie ancora invendute e procede alla distruzione delle copie ancora depositate nei suoi magazzini. L’opera è colpevole di avere denunciato tutti gli orrori della vivisezione, tutte le crudeltà perpetrate dalla scienza sui “nostri fratelli minori” ma ancor peggio, colpisce al cuore il mondo della ricerca scientifica, e diventa un caposaldo della bioetica, e il prestigioso editore americano Prentice Hall lo ha incluso nella guida 'Past To Present' delle "più importanti idee che hanno cambiato il Novecento". Ma la reazione delle grandi lobby mediche e farmaceutiche contro Ruesch è violentissima e viene sommerso da denuncie, minaccie ed intimidazioni. Ben presto viene isolato e ad oggi è dimenticato, solo pochi ferventi animalisti lo ricordano. Nella mia mente è impresso indelebilmente l’orrore per l’immagine della copertina della prima edizione: una scimmia terrorizzata guarda l’obiettivo, dal suo cranio semiscoperchiato emergono grovigli di fili collegati ad elettrodi. Lo studio su 116 scimpanzè sottoposti ad esperimenti di laboratorio, ha dimostrato che essi soffrono gli stessi disturbi psichici delle vittime di torture, ossia ansia, depressione, comportamenti ossessivo-compulsivi, gli stessi sintomi che si riscontrano in persone che hanno subito abusi e torture. Anche dopo anni, gli scimpanzé hanno attacchi di panico, improvvise esplosioni di rabbia, claustrofobia e insonnia, tutti disturbi che invece non si sono mai riscontrati negli esemplari allo stato brado. Tutto questo non basta per riflettere?
E’ di questi giorni la notizia che il riscaldamento globale, il global warming, il fenomeno che alcune grandi potenze tra cui l’America, continuano ad ignorare, sta sciogliendo enormi porzioni di banchisa polare. “Dal 1979 il Polo Nord perde quasi l'1% dei ghiacci estivi all'anno e il ritmo di fusione sta accelerando. Anche nella parte occidentale dell'Antartide lo strato di ghiaccio si sta assottigliando di 3-4 metri ogni anno. E la Groenlandia perde 220 chilometri cubi di ghiaccio l'anno. Nel 1996 il valore misurato era pari a 90 chilometri cubici per anno. Nel 2000 era salito a 140. Ora è arrivato a 220. In sostanza è aumentato di due volte e mezzo in dieci anni.” Avverte l’allarmata valutazione del National Geographic, dichiarando che per il completo scioglimento estivo del Polo Nord è scattato il conto alla rovescia. Dalle masse ghiacciate che si sciolgono vengono sfrattati gli orsi polari. Alcuni orsi sperduti tra l'Alaska e il Polo hanno affrontato una tragica odissea per tornare a casa, avvistati verso il 18 agosto sono stati poi osservati il 22, ma le condizioni del mare sono peggiorate, per cui si teme che alcuni esemplari siano già morti. Gli orsi tentavano di risalire verso nord, nell’impresa impossibile di tornare verso i ghiacciai, ma secondo il World Wide Fund for Nature, in passato un gruppo di orsi è riuscito a nuotare per 100 miglia (oltre 160 km), ma sono arrivati sulla terraferma esausti e molti sono annegati. Per gli orsi avvistati si tratterebbe di percorrere circa 400 miglia e l'impresa è impossibile. Si cerca di trovare una soluzione per poterli soccorrere. Gli animalisti americani hanno chiesto al governo di trovare un’unità navale, un’Arca di Noè che sia in grado di prelevare gli animali e di portarli verso la banchisa ghiacciata dell’Alaska. E’ una corsa contro il tempo, forse già persa. La vicenda è stata raccontata oggi dal Daily Mail di Londra. Già in passato gli orsi polari sono finiti in mare a causa dello scioglimento dei ghiacci. Sempre più spesso capita che arrivino a nuoto, o su piccoli iceberg, fino all'Islanda, dove la popolazione locale li uccide a fucilate appena raggiungono la riva.
Riesce difficile sopportare la lettura di notizie simili in cui gli animali, gli ultimi tra i deboli del pianeta, vengono ancora sacrificati all’imbecillità umana. E’ intollerabile la presunzione dimostrata da esseri umani limitati e crudeli, la stessa ottusità che sta portando la terra alla distruzione. Riesce difficile immaginare con quale denaro, i potenti del mondo potranno acquistare l’aria per respirare o l’acqua da bere, come potranno nutrirsi e come potranno vivere quando il meravigliosa pianeta che abbiamo sarà diventata una landa desolata. Riesce difficile spiegarsi come gli esseri umani possano eleggere come loro rappresentanti personaggi ottusi e violenti, persone senza cuore, senza anima e cervello, gente che non riesce a capire che la difesa del pianeta è una priorità “egoista” e non altruista, che va difesa primariamente per un’istinto interessato ancor prima che per filantropia. Non sono bastati gli abusi e le violenze inenarrabili con i quali abbiamo infierito sui “nostri fratelli minori”, ora che stanno lanciando il loro muto grido di allarme, li ignoriamo o li prendiamo a fucilate. Eravamo sordi al grido di cani, gatti, conigli, cavie, topi, scimmie, maiali, ma anche cavalli, asini, capre, uccelli e perfino pesci, a cui si aggiungone le voci di innumerevoli specie. Oltre 500 specie entrano nell'elenco, dall'orso polare all'ippopotamo. In difficoltà squali e pesci d'acqua dolce. 16.119 specie animali e vegetali minacciate su 40.177 esaminate, oltre 500 in più rispetto al 2004, quando erano 15.589. 784 specie sono considerate ufficialmente estinte, mentre 65 di esse sopravvivono solo in cattività. Lo rivela la nuova Lista Rossa delle specie minacciate di estinzione pubblicata nel 2006 a Ginevra dalla IUCN (Unione Mondiale della Conservazione) grazie al lavoro di oltre 1.000 scienziati in tutto il mondo. Sono a rischio un terzo degli anfibi, un mammifero su quattro e una specie di uccelli su otto, a causa soprattutto dei cambiamenti climatici e della distruzione degli habitat da parte dell’uomo.
Rimane questo grido inascoltato di anime mute, degli animali, da sempre vittime della nostra crudeltà e della nostra miopia, che inutilmente cercano di ricordarci che stiamo premendo troppo e male sull’accelleratore della Terra, che stiamo tirando troppo la corda, e che rischiamo di restare con un mozzone in mano. Forse troppo corto ed insufficiente anche per poterci impiccare.
Buona erranza
Sharatan ain al Rami

2 commenti:

noalgore ha detto...

L’orso polare a cui si scoglie il ghiaccio sotto ai piedi è un’icona algoriana di successo. Tutti oramai temono per le sorti degli Orsi polari. Quello che nessuno sa però è che gli Orsi polari sono fortemente aumentati, passando da 5.000 a 20.000 esemplari in pochi anni e non corrono assolutamente pericolo di estinzione, a fronte del 90% del ghiaccio artico tuttora presente. (fonte: intervista a Sterling Burnett, titolare degli studi su clima e ambiente al National Center for Policy Analysis di Dallas, rilasciata alla Stampa di Torino del 3 febbraio 2006 e riportata nel libro: Che tempo farà - Falsi allarmismi e menzogne sul clima; di Riccardo Cascioli e Antonio Gaspari, Piemme 2008). Inoltre, il WWF ha finalmente parlato, e facendolo ha in pratica confermato che è stato il giornale Daily Mail ad inventarsi quasi tutta la storia degli orsi in affogamento. Gli orsi sono stati avvistati una volta e poi non piu’. Non c’e’ nessun tentativo di salvarli, anche perche’ hanno ottime probabilita’ di riuscire a cavarsela da soli, potendo nuotare senza problemi per oltre 320 chilometri. Insomma tutta questa storia altamente drammatica e’ stata una bufala giornalistica. Grazie per l’attenzione.
Ambientalismo di Razza

Sharatan ain al Rami ha detto...

Caro noalgore,
non sono in grado di sapere se le mie fonti siano false o fuorvianti, sarei felicissima se fossero montature.
Sullo scioglimento dei ghiacci mi sembra che le fonti non siano dubbiose, questo mi sembra un vero problema e non solo per gli orsi.
Sulla corsa ai territori artici, da parte delle multinazionali energetiche, come terre di futuro sfruttamento di enormi ricchezze naturali ed energetiche, mi sembra che informazioni ve ne siano. Quanto possiamo spremere il nostro pianeta? E' un quesito importante e vitale a cui dovremmo cercare delle risposte, soprattutto per lasciare un mondo migliore a quelli che verranno.
Grazie per il tuo contributo
Sharatan