“Riempite la vostra mente di compassione.”
(Buddha)
“Dobbiamo eliminare le radici della mente. Se le permettiamo di svilupparle, ci intrappoliamo sempre negli stessi pensieri. Tendiamo a dirci che possiamo essere felici solo a certe condizioni: il tempo deve essere bello, né troppo freddo, né troppo caldo; dobbiamo aver mangiato bene; dobbiamo divertirci e così via. Quando poi le condizioni mutano, la mente diventa infelice o irata. Il nostro stato d’animo cambia in un istante. Se per esempio ci viene fame, ecco che siamo di malumore.
Fino a poco tempo fa eravamo così felici e ora all’improvviso tutto è cambiato. Non è saggio lasciare che le condizioni esterne controllino la nostra mente. E’ facile destabilizzare il nostre ego. Inoltre, se non stiamo attenti, la mente si attaccherà ad atteggiamenti e a principi rigidi. Comunque se addestreremo la mente in modo da essere più rilassata, svilupperemo anche una maggiore resistenza alle circostanze esterne e a l’impermanenza. Questo non significa che non dovremo avere una direzione definita, ma che potremo seguire il flusso della vita.
Capiremo che creiamo una versione soggettiva della realtà attraverso le nostre percezioni e interpretazioni; che le cose non sono fisse e che è facile che gli altri abbiano una visione diversa dalla nostra. Per esempio, se giudicate qualcosa particolarmente bello e molto attraente, questo non è necessariamente vero per le altre persone. Potrebbe trattarsi di un essere umano, di un quadro o di una casa. Qualunque cosa sia è una creazione della vostra mente. Perché dovrebbe essere uguale per tutti? Ognuno di noi si crea la propria realtà personale, e accettare questa idea è liberatorio. Ecco che cos’è la compassione.
Può sembrare una contraddizione, ma, se riuscite ad apprezzare una mente senza radici e capace di fluire con le cose, allora potrete cominciare a domarla. Forse sentir parlare di una mente senza radici è sconcertante, perché spesso noi cerchiamo una cosa che ci radichi, soprattutto nel campo delle idee. Anche la mente ha una propria personalità – il modo in cui tendiamo a giudicare il mondo e la gente, le nostre concezioni, i nostri filtri, i nostri occhiali.
Ma, da un punto di vista positivo, se la mente è senza radici allora crescono le possibilità, troviamo definitivamente la libertà. Questa è la chiave per aprire la porta della realizzazione, della compassione, di ogni cosa. Grazie alla meditazione domiamo questa mente priva di radici, senza però incatenarla. Favoriamo la chiarezza e ci focalizziamo, mentre permettiamo alla mente di fluire e di essere libera, libera di indicarci la via.
Possiamo vedere con nitidezza la meta che ci ispira, e saremo anche il grado di impegnarci a raggiungerla e di capire che cosa dobbiamo fare quotidianamente. E’ come trovarsi di fronte a uno scrigno di gioielli: con un po’ di comprensione e di accettazione di ciò che siamo, possiamo aprirlo e vedere che cosa contiene. Non vi raccomanda, mentre meditate, di cercare di fermare i pensieri e di evitarli. Sì, essi sono i prodotti della mente e voi dovete scoprire gradualmente la vostra natura interiore, ma è molto difficile liberarsi dei pensieri.
Se vi sforzate di farlo, invece di ottenere una mente chiara, in realtà ve la ritroverete piena. Raccomando quindi di permettere ai pensieri di sorgere e poi di andarsene gentilmente. Non concentravi su di essi, prendetene nota e lasciate che scivolino via. La vostra mente è come un bambino che provoca troppo rumore, se fate in modo che se ne renda conto, si accorgerà del problema e alla fine si calmerà da solo.
Dovete dunque essere pazienti, anche con la mente, a poco a poco le proteste e le domande si acquieteranno. I pensieri verranno, ma poco a poco se ne andranno – positivi o negativi non ha nessuna importanza. Non vi fissate, lasciate che vadano. Lentamente la mente si calmerà in uno stato naturale, e vi troverete in pace. “
(Gyalwang Drupa, Vedere il cielo in un fiore selvatico: la via buddista per la felicità, Mondatori, 2012.)
(Gyalwang Drupa, Vedere il cielo in un fiore selvatico: la via buddista per la felicità, Mondatori, 2012.)
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