mercoledì 13 aprile 2011

In dialogo tra energia e materia


“La pace non è l'assenza di guerra:
è una virtù, uno stato d’animo,
una disposizione alla benevolenza
e alla giustizia”

(Baruch Spinoza)

L’energia possiede un’infinita potenza creatrice e la manifestazione di ciò che l’energia riesce a creare assume i limiti che sono impliciti nella determinata realtà in cui avviene la formazione energetica, in quanto la trasformazione delle energie viene condizionata sempre dal contesto in cui si vuole creare. E’ il tipo di mondo che impone i limiti e le determinazioni, poiché la forma limita il potere creativo delle energie, infatti le determinazioni formali vanno ad incanalare e dirigere la forza energetica in un modo specifico.

E’ evidente che la forma determina la limitatezza della creazione, perché solo alcune delle sue potenzialità vengono sviluppate, mentre altre potenzialità vengono sacrificate, come avviene nella nostra realtà che è tridimensionale. E’ la forma che sceglie come l’energia può manifestarsi, perciò come essere, perché le caratteristiche della realtà creata mette in evidenza alcuni aspetti in modo più marcato, e sfuma altre caratteristiche, in modo da ottenere un’immagine determinata e specifica.

Un’energia indifferenziata scorre in tutto l’universo perciò, se non assumesse una forma certa non potrebbe essere visibile, infatti tutta la creazione è un dialogo continuo tra lo scorrere energetico e il celarsi di tale energia all’interno di una determinazione che si esplicita in modo particolare. Noi possiamo pensare la creazione come fosse una canalizzazione di energie a cui viene imposta una direzione specifica: immaginiamola come un fiume, a cui viene deviato un rigagnolo che viene incanalato, per cui il corso del rigagnolo è modificato per un tratto finché, può riprendere il suo percorso originario ritornando nel corso del fiume da cui aveva origine.

La manifestazione è l’esplicitarsi di uno specifico obiettivo che l’energia assume limitando le sue caratteristiche essenziali e il suo modo, poiché ogni creazione è una dichiarazione dell'essere: questo è il motivo per cui una manifestazione che esprime tutta la nostra energia personale si rende esplicita manifestandosi nelle scelte che facciamo nella vita. Tutto ciò che l’uomo attua, perciò tutto ciò di cui nutriamo il corpo e la mente è in grado di determinare il modo con cui si manifesta l’energia che è insita nella potenzialità nel nostro veicolo fisico e mentale.

Il nostro modo di essere e le nostre azioni sanno determinare il modo con cui l’energia universale può fluire nel nostro involucro fisico, infatti l’uomo abita un corpo che ha una natura energetica. I cabalisti scrivono che la nostra coscienza viene formata dalla qualità energetica che può essere contenuta nel nostro vaso fisico e spirituale, perciò l’energia universale viene catturata e racchiusa nel nostro recipiente, da cui viene liberata, alla morte, e può tornare a scorrere nell’universo.

L’energia imprigionata possiede delle connotazioni fisiche e mentali che sono uniche per ogni individuo, in quanto ognuno è solo nel suo modo di essere, infatti ognuno è unico. Nel mondo non esistono due individui che siano identici, perché il patrimonio genetico, le esperienze e la qualità della consapevolezza è sempre diversa. La cabala insegna che l’uomo che è privo di evoluzione spirituale è come un vaso vuoto, perciò è un individuo sterile, mancandogli l’energia vitale dell'amore e della gioia.

Aumentare la nostra apertura alla benevolenza, all’empatia e all’amore ci rende adatti a ricevere l’energia universale che sa perfezionare ancor più la creazione. Se l’uomo si chiude e contrae viene separato dalla fonte di energia che risana e riequilibra, perciò comprendere l’importanza delle energie è così essenziale. Valutando che la natura dell’energia è quella dell’espansione e la natura della forma è nella contrazione, dobbiamo evitare il conflitto tra queste due tendenze attuando la resistenza al cambiamento, perciò l’individuo dovrebbe accettare l’espansione, altrimenti subirebbe l'inutile perdita di energie che dovrebbe ritrovare.

Il corpo materiale è la Terra che ha le fondamenta nel passato, mentre l’energia è il simbolo del Cielo, infatti essa vibra desiderosa di diffondersi, e assapora pienamente l’attimo presente, perché in esso può tracciare un futuro migliore. Usando la simbologia dell’acqua indicano la vivificazione proveniente dallo spirito, perciò “l’acqua della vita” fluisce nel vaso percorrendo il corpo: quest’acqua risana e fortifica la nostra struttura rendendola più salda e vitale, perciò più flessibile all'adattamento ambientale.

L’apprendimento della gestione del flusso energetico ottenuta con discipline come lo yoga e il tai chi ch’uan ci rende capaci di equilibrare il flusso ripristinando l’equilibrio fisico, emotivo e mentale, perciò ottenendo un ampliamento della coscienza individuale. Sapere che esistono dei metodi per diventare un vaso che è in costante espansione per recepire la massima carica energetica ci procura l’arricchimento della persona, e ci insegna a far dialogare la nostra manifestazione energetica personale con la realtà materiale.

Quando l’uomo ospita dei sentimenti che causano una contrazione energetica, perciò vive nella paura, nel dolore e nel buio, tutto il suo essere si ripiega e si contrae comprimendo le sue energie, e questo accumulo mette l’organismo sotto tensione causandogli uno stress psicofisico. In condizioni limitanti, l’individuo avverte una grande confusione mentale, perciò diventa irrequieto nel movimento fisico che diventa la valvola di sfogo dello stress giunto al punto di guardia, sebbene il movimento fisico non sia in grado di arrecare alcun sollievo.

L’accumulo energetico non porta la quiete poiché non avviene lo sfogo di tutti i corpi che ci costituiscono, perciò gli individui che sono sbilanciati affrontano delle difficoltà come malattie fisiche, rotture di relazioni, problemi sul lavoro e ristrettezze finanziarie. Quando le persone sono amate e amano sentono il flusso della vita che li nutre, perché avvertono un’energia che li penetra, infatti vivono armonicamente un’attività gioiosa e creativa, per cui si sentono bene e sono lucidi a livello mentale. Se il corpo sa usare armonicamente le sue energie, allora facciamo un perfetto allineamento tra la Terra e il Cielo interiore e superiore.

L’uomo che conosce e gestisce correttamente l’energia che scorre nella materia prova una enorme gratitudine per tutto quello che può entrare e uscire dalla sua vita, perché costui comprende che ciò che giunge è un dono del cielo perché la nostra vita sia arricchita con una apertura all’evoluzione di nuove opportunità. Secondo gli antichi affrontare la vita con la paura equivale a nutrire il sospetto e l’ostilità verso la vita, perciò la vita si sente rifiutata e ci priva dell‘abbondanza e dell’amore.

L’atteggiamento amorevole comporta l’accettazione del vivere per cui sappiamo esprimere l'amore e la totale disponibilità alla vita e, se la vita è onorata e glorificata, essa ci corrisponde donandoci la gioia, perciò anche il mondo sarà amorevole con noi, infatti ci ritornerà indietro un amore che saprà sostenerci. E’ l’amore che sa elevare la coscienza fino allo Spirito Superiore, ed è la nostra amorevolezza che ci farà spontanei e sinceri, affinché possiamo donare il calore umano che possediamo, perciò la vita offrirà l'abbondanza del suo amore.

Se la gratitudine e la grazia di cui viene colmato il vaso si spinge fino al massimo dell’espansione che può contenere, tutta l’abbondanza ricevuta tracima nel mondo, infatti dei grandi maestri seppero colmare il loro vaso in modo perenne, e furono in grado di aprire i cuori e le menti dei loro discepoli spingendoli fino al massimo del loro potenziale. Anche quei discepoli seppero sviluppare i loro migliori talenti seminando e raccogliendo ciò che avevano donato, perciò seppero seminare la luce e l’amore ed ottennero di ritorno tutta l’abbondanza che è esistente nel mondo.

Buona erranza
Sharatan

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