giovedì 22 agosto 2013

In mondi diversi



"Non tutti gli esseri umani vedono il mondo allo stesso modo. Ciascuno vive nella sua piccola sfera limitata: alcuni dimorano in un regno bellissimo fatto di poesia e di musica. Altri in una regione grossolana nella quale predominano il richiamo dei sensi e i desideri materiali. Nel mondo di una persona possono regnare la pace e l'armonia, nel mondo di un'altra, la discordia e la guerra.

Tuttavia, quali che siano le circostanze, ogni uomo vive in due mondi: uno interiore e l'altro esteriore. il mondo esteriore è quello in cui agite e reagite. Il mondo interiore è quello che dà origine alla felicità o all'infelicità, all'armonia e alla disarmonia, che manifestate nel mondo esteriore. La mano di Colui che ha creato questi mondi li ha sintonizzati affinché si armonizzassero reciprocamente.

L'armonia è innata in loro. Se appaiono disarmonici, la colpa è di chi fa un cattivo uso delle potenzialità di queste creazioni divine. In uno dei suoi libri, Mark Twain racconta la storia di due turisti che si alzano dal letto e, dopo essersi avvolti nelle coperte, si precipitarono a vedere il sole che sorgeva sulle Alpi. Ma il loro orologio mentale era capovolto.

Mentre contemplavano deliziati il magnifico spettacolo della luce e delle nuvole colorate, costernati si accorsero che il sole tramontava invece di sorgere nel cielo! Stanchi per il viaggio, avevano dormito tutto il giorno. Gli esseri umani sono convinti che le proprie percezioni siano 'fatti reali,'fin quando le prove non dimostrano il contrario.

Chi può persuaderli, nella loro mancanza di obiettività, che l'universo intero si muove in un eterno ritmo cosmico e che tutte le anomalie sono interpretazioni errate dovute soltanto a una visione limitata o distorta delle cose? Chi può udire, oda; chi può vedere, veda; chi ha cuore ricettivo, percepisca l'armonia divina che pervade la creazione intera.

Sono molti i filosofi e i pensatori occidentali che, giudicando il mondo solo in base alla percezione dei sensi, vedono la natura come un insieme di conflitti e di disarmonie. Nel temporale, scorgono una storia di violenza; nel terremoto, un racconto di sventure che la terra deve sopportare.

Secondo il loro modo di pensare, la lotta intrapresa dalla natura intera per procurarsi il cibo, appare come una sgradevole nota dissonante nel canto del Creatore. "Come possiamo parlare di armonia - si domandano questi pensatori - quando la morte delle piante rappresenta la vita degli animali, e il sangue e le ossa degli animali rappresentano il cibo degli uomini?"

La natura stessa è costretta a lottare per il predominio e per la sopravvivenza: una specie combatte contro l'altra; una razza si oppone all'altra; una nazione attacca l'altra. Come possiamo parlare di armonia? Ad un orecchio inesperto, alcune composizioni musicali possono sembrare suoni confusi. Ad un occhio impreparato, un quadro famoso può sembrare un insieme di stravaganti pennellate del pittore.

La mente non è in sintonia con l'amore di Dio, non comprende il significato delle anomalie presenti nella sua creazione. Persino Nietzsche, nonostante le sue geniali intuizioni, non è riuscito a scoprire l'armonia interiore che costituisce la vera essenza di tutte le manifestazioni. C'è dunque da meravigliarsi se menti meno perspicaci non comprendono questa verità? Per penetrare il vero significato della creazione è necessario ricorrere all'intuizione yoga."

(Paramahansa Yogananda - Verso la realizzazione del Sé - Astrolabio)

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