giovedì 7 novembre 2013

Un luogo armonioso



“Mutando riposa.”
(Eraclito di Efeso)

Se parliamo di pace è certo che tutti diranno che la pace è una cosa meravigliosa e che andrebbe stabilita sulla terra. È sicuro che la pace è un bene auspicabile per tutti e che l’umanità ne ha bisogno più di ogni altra cosa. Ma dove possiamo cercare le condizioni per realizzare questa condizione magnifica?

La pace è come la storia dei topi che si radunarono per discutere su come trovare il modo di proteggersi dalla ferocia del gatto. Dopo aver discusso a lungo, il topo più saggio disse: “Bisogna appendere un campanello al collo del gatto. In questo modo, quando lui verrà per mangiarci, noi sentiremo il suo suono e potremo scappare!”

I topi possono essere molto intelligenti, infatti l’idea era veramente geniale. Ma, quando si venne al dunque, cioè quando si trattò di decidere chi dovesse andare dal gatto per attaccargli il campanello, non si trovò nessuno disposto a farlo. Ecco, la storia della pace nel mondo assomiglia alla storia del campanello del gatto, dice il maestro Omraam Mikhael Aivanhov. La pace è uno stato mentale, e se le persone non trovano la pace nella mente, nessuna pace potrà arrivare.

La pace non è uno stato che si può comandare o avere in modo meccanico, perciò si potrebbe convenire sul fatto che non può giungere veloce ciò che non si conosce o comprende. La pace è il risultato della nostra sintesi di qualità e di virtù, perciò la pace è il segno che tutte le nostre funzioni e attività sono equilibrate ed armoniose. La pace è la conseguenza dell’armonia interiore, perciò se viene dal buon funzionamento dell'interno, è sicuro che non si può trovare all’esterno.

Se cerchiamo la pace non possiamo mantenere degli affanni interni o delle afflizioni che ci fanno essere tristi o in continua agitazione. La pace è una condizione interiore e dipende dall’atteggiamento dell’individuo, perciò verrà quando tutti gli uomini conosceranno se stessi e renderanno il loro mondo interiore un luogo armonioso.

La pace è il prodotto di un duro lavoro interiore, perciò bisogna conoscere gli elementi, i mezzi, i metodi che possono produrla in realtà, perché costruire la pace è una vera scienza. Cristo, nel Sermone della Montagna, disse che i costruttori di pace avranno la beatitudine perché costruire la pace è un’arte molto difficile.

La pace è una condizione interna perciò non si ottiene facendo la guerra all'esterno, infatti è dentro di noi stessi che dobbiamo eliminare le condizioni che ci mantengono in guerra. Il vero campo di battaglia è sempre il mondo interno, perciò per essere in condizioni di pace è necessario pensare bene, sentire bene e bene agire. L’uomo è quello che mangia, diceva Feuerbach, un grande filosofo materialista dell’Ottocento, e anche nella spiritualità si crede la stessa cosa.

Il nostro organismo deve essere nutrito da cibi di buona qualità se vogliamo che le sue funzioni siano sane, perciò anche i desideri, i pensieri e le azioni devono essere buone come cibi sani. Non possiamo digerire dei cibi tossici, infatti il corpo ne sarebbe avvelenato, perché causano disordine nel nostro sistema: ecco come si perde la pace!

Per capire come costruire la pace dobbiamo pensare a come si costruisce una casa. Dobbiamo pensare che la casa si costruisce pensando al progetto cioè con l’idea dell'architetto. Si costruisce prima nel mondo delle idee perciò nel mondo invisibile, e poi si disegna il progetto sulla carta perciò si materializza il disegno della casa sul piano fisico.

Chi potrebbe pensare che questa cosa così ovvia possa avere una sfumatura così profonda e ricca di implicazioni tanto utili? Dunque, fatto il disegno si devono scegliere i materiali e poi si trovano gli operai per costruire e mettere in opera il progetto. Tutto questo avviene in tre momenti: il piano, la ricerca di materiali e la costruzione.

Iniziando a costruire si gettano le fondamenta e poi si procede erigendo le mura e finendo con il tetto. Per fare l’esterno della casa si procede dal basso e poi si procede verso l’alto. Ma poi, rifinendo gli interni si procede all’inverso, perché si rifiniscono i soffitti e le pareti e poi si procede fino ai pavimenti.

E così avviene anche quando si ripulisce e arreda una casa prima di abitarla, infatti si ripulisce dall’alto e poi si pulisce in basso. Il maestro Aivanhov dice che la tecnica architettonica è una tecnica di lavoro spirituale, infatti Dio è chiamato anche il grande Architetto.

La costruzione insegna come lavorare sulle due correnti dell’evoluzione e dell’involuzione. Questa tecnica è suggerita anche dai due triangoli che s’interpenetrano e formano la stella a 6 punte del Sigillo di Salomone. Esso mostra che, come Dio ha proceduto per costruire l’universo, così dobbiamo lavorare noi: insegna che non dobbiamo applicare gli stessi principi alla vita esteriore e alla vita interiore. Nel piano fisico dobbiamo lavorare procedendo dal basso verso l’alto. Invece, nella vita interiore, dobbiamo lavorare cominciando dall’alto e andando verso il basso.

Concretamente, si vuole insegnare che, nel piano fisico, dobbiamo usare le leggi dell’evoluzione, perciò vedere il lato solido e materiale per giungere a vedere, poco a poco, le cose più sottili. Per contro, sul lato psichico e interiore dobbiamo cominciare dal lato più sottile e luminoso, dal lato divino, per finire con ciò che è più visibile, tangibile e concreto.

Questo è l’ordine che va dato al nostro lavoro. Per riuscire, nella vita materiale, dobbiamo costruire concretamente. Sulla terra vanno costruite cose dalla base solida e resistente, perché per costruire nel mondo invisibile dobbiamo avere una struttura solida altrimenti tutto crolla.

Come vediamo, le regole costruttive del mondo materiale e del mondo invisibile funzionano con movimento opposto. È certo che, per costruire progetti spirituali di ampio spessore è necessario che le cose siano costruite per anni e anni, nella nostra testa, prima di essere attualizzate e riconosciute. E quanti casi di geniali inventori e di scienziati pionieristici possono confermare questo?

È necessario molto tempo perché le grandi cose siano realizzate, perciò bisogna lavorare molto affinché, un giorno giunga una pace meravigliosa. Bisogna lavorare molto a lungo e agire con molto anticipo, perché il nostro movimento assomiglia a quello che fece Dio per attualizzare la sua creazione.

Secondo i grandi saggi, l’Assoluto si è manifestato uscendo da Se Stesso, perciò Egli uscì manifestando l'involuzione del processo di discesa. Poi avvenne il movimento di ritorno e si avviò il movimento contrario. Con il moto ascendente, Egli rientrò in Se Stesso, e questo movimento è quello che vediamo nell’evoluzione.

Questi due processi avvengono in milioni di anni, infatti periodicamente avvengono entrambi i movimenti. Entra in azione un movimento che parte dal centro e si dirige verso la periferia, poi avviene un secondo movimento che, parte dalla periferia e si dirige verso il centro. Il primo movimento è lo stesso con cui fu creato l’universo con i suoi centri e poteri, con tutti i suoi pianeti e i suoi soli. Cosmicamente vediamo che l’involuzione è precedente all’evoluzione.

L’involuzione è un processo di materializzazione, invece l’evoluzione è un processo di smaterializzazione. Questi due processi sono la base di tutti i cicli naturali, infatti si susseguono uno con l’altro e si producono continuamente. Nell’incontro dei movimenti di discesa e ascesa, vediamo tutti i fenomeni della vita con le sue forme.

Non esiste alcuna opposizione tra spirito e materia, perché esistono solo delle forme diverse di vita. Gli esseri dotati di coscienza e di sentimento sono collocati su una scala che va dall'essere più alto al più basso, essi si diversificano solo per la loro distanza dal centro. Le forme di vita diventano sempre più sottili, mano a mano che andiamo verso il centro, e diventano sempre più materiali, mano a mano che andiamo verso la periferia.

Tutte le forme circolano, sia quelle che si spiritualizzano che quelle che si materializzano. E questo meccanismo spiega l'evoluzione e l'involuzione che coinvolge le due correnti che formano l’uomo. La forma del corpo possiede lo stesso movimento del cosmo, perché la testa è legata al segno zodiacale dell’Ariete. Poi vediamo che il collo è legato al Toro, e così fino ai Pesci che governano i piedi. Perciò vediamo che la forma del corpo mostra il movimento cosmico dell’involuzione.

Quando lo zodiaco risale, nel punto vernale, dai Pesci va in Acquario e così via mostra la risalita evolutiva. Tutto il cosmo segue la discesa della materializzazione e l'ascesa della smaterializzazione. Tutto in noi è perenne movimento, perché le costellazioni interne sono anche i campi psichici interni. Anch'essi governano perché ci condizionano le assonanze e dissonanze, perciò condizionano le nostre strutture e funzioni mostrando l'intreccio degli influssi cosmici con l'interiorità umana.

Il corpo fisico non ha una disposizione statica, perché siamo sempre percorsi dal movimento del sangue, degli umori e delle correnti nervose che attraversano il corpo. Nello stesso modo le nostre forze ed i sentimenti vengono più o meno eccitati oppure indeboliti a seconda del movimento delle correnti che ci percorrono andando verso il cuore e il cervello. È nel cuore e nel cervello, in cui le correnti s'incontrano, che dobbiamo fare la sintesi. Solo allora quelle forze si compenetreranno reciprocamente e armoniosamente, perciò smetteranno di fare la guerra, e avremo la pace.

Nel mondo invisibile è necessario lavorare continuamente sulla nostra natura, senza vantarsi e senza essere orgogliosi di quello che raggiungiamo. Avere una casa interiore significa avere certezze interiori. Se siamo saldi interiormente possiamo essere comprensivi, amabili e umili, e anche acuti, intelligenti e un po’ psicologi perciò diventare superiori alle stupidità che vediamo e sentiamo.

Dobbiamo imparare a cedere davanti a quelli con cui non ha senso arrabbiarsi, perché restiamo agitati e smagnetizzati per tutta la giornata. Perciò usiamo l'intelligenza e l'indulgenza nelle discussioni, perché sono qualità impagabili. Perlopiù prevale l'orgoglio e si dice che essere cedevoli è umiliante, perciò si preferisce essere nervosi e agitati. Invece dovremmo pensare che si guadagna meglio a cedere piuttosto che diventare rigidi e ottusi.

La costruzione della casa insegna che le parti alte vanno arredate per prime, perciò i lampadari sono la luce dell’intelligenza. Perciò lavoriamo per costruire la saggezza, l’intelligenza e la conoscenza che sono doni dell’alto, poi coltiviamo il sentimento e, quindi si potrà agire. Nella vita bisogna pensare prima di fare, perciò dobbiamo valutare, idealmente, le conseguenze delle azioni. Solo dopo una profonda riflessione si traggono le conclusioni e si agisce al meglio.

Attualmente si vedono molti materialisti che non apprezzano il valore del pensiero puro e nobile perché non vedono i valori invisibili, ma si vedono anche molti spiritualisti che vogliono conquistato il piano superiore per dirigere il piano inferiore. In futuro, dice Aivanhov, saremo persone che sapranno lavorare con entrambi le correnti, perciò saremo beati sia in Cielo che in terra.

Buona erranza
Sharatan

4 commenti:

Anonimo ha detto...

Ciao Sharatan

come sempre mi ripeto, ma con molto piacere ti dico che i tuoi post sono da "incorniciare" !!!
Straordinario l'accostamento alla costruzione della casa!!!
Non vedo l'ora che sulla terra ci saranno persone che la penseranno solo così...
Con questo post oggi parto positivo.

Grazie di esistere :)

Alex

Sharatan ain al Rami ha detto...

Grazie a te Alex,
grazie perché sei sensibile a quello che scrivo :-)
La similitudine della casa l'ho presa da Aivanhov perché l'ho trovata molto azzeccata. Ormai lo sai che quando trovo un'immagine utile la condivido con gli amici.

E' chiaro che non è ancora il tempo della pace, dell'armonia, della tolleranza e della gentile comunanza di esseri amorevoli... Ma se è ancora presto per una pace universale facciamo almeno in modo di costruire la pace individuale. Dobbiamo restare positivi, perché il positivo attrae il bene. Ti mando un carissimo abbraccio.

corte sconta ha detto...

illuminante,comprensibile,applicabile e,potrei continuare a lungo..brava Sharatan ain al Rami,sei su un gra bel sentiero.un abbraccio.

Sharatan ain al Rami ha detto...

Grazie Corte Sconta :-)
grazie per le tue parole così carine. Sono felice che il blog dell'errante è un posto armonioso per il tuo percorso ;-)
Chiaramente quello che scrivo è frutto delle idee di un grande maestro ... Non riferisco idee mie, ma i tuoi complimenti mi fanno molto piacere :-)
Un carissimo abbraccio