martedì 20 gennaio 2015

La trasformazione interiore



“Come trasformare il vostro essere? Cosa dovete fare? Nulla! Perché il vostro essere si trasformi, dovete vedere. Vedere qualcosa che vi trasformi. Nessuno cambia lavorando solo con se stesso. Voi sapete riparare molte cose e questo è un dono. Quando però tentate di riparare le persone, con ogni probabilità, avrete dei problemi. Voi non dovete fare nulla; dovete vedere le cose in modo nuovo. Il cambiamento avviene attraverso il vedere. La metanoia, il pentimento, poiché il regno di Dio è arrivato!

Pentirsi non significa piangere per i propri peccati; pentirsi significa vedere tutto in modo nuovo, cambiare idea, trasformare il cuore. Come quell’uomo che disse a sua moglie: “Ho cambiato testa!” e quella esclamò: “Grazie a Dio! Spero che questa funzioni meglio!” È così! Letteralmente, un’altra testa, un altro modo di vedere le cose. Un nuovo modo di vedere tutto. Questa è la trasformazione di cui sto parlando. Quando ciò avviene, cambierete, voi, le vostre azioni, la vostra vita. Questo è il fuoco!

Di cosa avete bisogno per vedere le cose in modo nuovo? Non c’è bisogno di forza, non vi si chiede di essere utili; non ci vuole fiducia in se stessi, né forza di volontà, né sforzo. Ci vuole buona volontà, per pensare a ciò che non è abituale, buona volontà per vedere qualcosa di nuovo. E ciò è l’ultima cosa che l’essere umano vuole. Gli uomini non vogliono vedere nulla di differente da quello che hanno sempre visto.

Perciò Gesù incontrò tante difficoltà quando annunciò la sua Buona Novella. Non solo perché era buona. Agli uomini non piace ascoltare cosa buone. Vogliono soffrire, vogliono sentirsi miserabili, per non sapere. Inconsapevolmente gli uomini vogliono produrre la sofferenza. A loro non piace la parte buona della Buona Novella. A loro non piace la parte nuova della Buona Novella!

Siete pronti a vedere le cose in modo diverso? Attenzione: non accettate tutto ciò che vi dico solo perché sono io a parlare, altrimenti non ne riceverete alcun beneficio. Quando vi dirò, non prendetelo per oro colato. Mi piace ricordare un detto di Buddha: “Monaci e discepoli non accettate le mie parole per rispetto”. Fate come l’orefice con l’oro: lo brunisce, lo leviga, lo intaglia, lo lega. Così si fa. Mantenetevi aperti, recettivi e sempre pronti a mettere tutto in discussione, a pensare autonomamente. In caso contrario cadrete nell’immobilismo, nel pregiudizio mentale. Noi non vogliamo questo.

Soffrite? Avete dei problemi? Detestate tutti i minuti della vostra vita? Vi sono piaciute le vostre ultime tre ore, ogni secondo delle vostre ultime tre ore? Se la risposta è no, se la risposta è che state soffrendo e vi sentite inquieti, allora significa che ci sono dei problemi. In voi c’è qualcosa che non va. Qualcosa di serio. State dormendo, siete morti!” (Anthony De Mello, Istruzioni di volo per aquile e polli, Piemme ed.)

2 commenti:

Riyueren ha detto...

Mmhhh, dovrò rileggermelo, visto che è un libro che ho.
Parole sacrosante: vedere in modo nuovo, prospettive diverse...vedere quello che non si vorrebbe vedere...anche dentro di noi.Grazie, mia cara.Un abbraccio (anche dalla bambina, ora è sempre con me). ^__^

Sharatan ain al Rami ha detto...

A volte dimentichiamo le cose. Anch'io ho ripreso il libro dopo molto tempo. Ho riletto alcuni brani che mi sono piaciuti, e li propongo.

Bentornata alla completezza ;-) Riprendere ciò che è nostro è sempre una cosa che rende molto felici ^__^
Un abbraccio