martedì 28 settembre 2010

L’equilibrio della creatura d’argilla


“ O Maestro, guarda questo grande esercito dei figli di Pandu,
schierato in ordine di battaglia dal figlio di Drupada,
tuo discepolo di grande talento.”

(Bhagavad Gita, Il Canto dello Spirito, v. 3)



All’origine vi era una materia cosmica primordiale che è il veicolo della vita dello Spirito, ed è questa la composizione dell’etere celeste che si espande nello spazio illimitato: questa è la Sostanza del Mondo da cui germogliano tutti gli esseri che furono creati da atomi e da molecole formando la Materia.

L’elemento universale è omogeneo nella sua origine eterna e, una volta che le sue radiazioni furono diffuse nello spazio le forze centrifughe e centripede del movimento di attrazione e repulsione ben presto polarizzarono le particelle sparpagliate, e gli comunicarono le particolari proprietà che le resero eterogenee e differenti una dalle altre: così nacque il cosmo.

Questa materia omogenea del mondo, allo stato primordiale è perfetta mentre, quando viene disintegrata, perde tutte le sue proprietà di potere creatore incondizionato, e va alla ricerca dei suoi contrari per differenziarsi. E’ per questo motivo che i primi mondi, e i primi abitanti che furono creati in essi non furono perfetti, poiché nessuno corpo aveva in sé stesso la forza del potere creatore.

Tale forza si rende necessaria per poter proseguire l’evoluzione personale in modo indipendente da tutto, perciò questa anima non era immortale infatti, per vivere aveva bisogno dell’apporto di altre energie esterne. Lo Spirito dell’Anima del Mondo (Purusha) era in loro troppo debole per potergli consentire una coscienza con cui fare l’evoluzione e con cui poter vivere, infatti ci furono dei mondi che ebbero fine ancor prima di completare la loro esistenza: essi erano senza forma materiale, e furono chiamati “scintille” e questi sono i mondi primordiali.

Secondo lo Zohar, questi mondi ebbero fine, poiché in essi non vi era nessun uomo con le 10 sephirot, infatti l’uomo deve essere completo nello spirito, nell’anima e nel corpo, in quanto questa è la forma umana completa: poiché non vi era quell’uomo perfetto quei mondi antichi furono distrutti prima del loro compimento finale.

Dicono che, al livello attuale della terra, il migliore compito sarebbe che l’uomo sviluppasse la sua autoconoscenza, e che riuscisse a collaborare saggiamente con le forze costruttrici della natura. Se un uomo pienamente consapevole fosse in grado di allinearsi sull’attività della Madre Terra, il nostro pianeta sarebbe un paradiso in cui tutta la famiglia umana potrebbe vivere felice: il grande compito si ottiene con l’allineamento perfetto del cuore, della testa e della gola dell’uomo superiore.

Nella spiritualità si afferma che l’uomo funziona ancora in modo rudimentale, poiché non conosce nemmeno il funzionamento della sua struttura fondamentale, infatti l’umano è analfabeta rispetto al meccanismo del triplice affinamento, che è chiamato lo sviluppo del Loto dei Nove Petali dell’Uomo Macrocosmico, e di quello microcosmico.

Il nostro riequilibrio inizia sempre dai fuochi dei livelli inferiori, cioè dall’equilibrio della parte positiva e della parte negativa che vive in noi, quella che Jung chiamava il lavoro sull’Ombra che vive al nostro interno. Questo riequilibrio non è possibile senza che l’uomo lo senta come autoindotto, e perciò deve provenire da una esigenza interiore che spinge dall’interno, da cui sgorga l’esigenza di compiere una evoluzione superiore.

Dal punto di vista energetico questo è il risveglio dell’energia Kundalini che è raffigurata come un serpente che dorme alla radice della colonna vertebrale. E’ per questo motivo che tale energia può rivitalizzare tutti i canali energetici del veicolo fisico se viene fatta risalire dalla base della colonna fino al plesso solare, e poi portata sino alla gola, risalendo al cuore per culminare alla testa: questo tipo di energia deve fluire equilibrata in tutti i chakra del corpo umano, affinché vi sia una piena armonia fisica e psico-mentale.

Se viene opportunamente ridestata la Kundalini sorge e poi si ritira infatti, se l’attivazione delle tendenze fondamentali umane viene trasformata in energia che arriva alla gola per vitalizzare anche la parte superiore del corpo eterico, Kundalini arriva al livello del chakra della fronte, e ridesta il Sé superiore.

La difficoltà del mondo nell’epoca presente è che l’uomo è perlopiù inconsapevole, e fa malamente funzionare i centri inferiori della sua natura animale più incontrollata, perciò non riesce a comprendere che, ogni livello di funzionamento va attuato : ognuna delle tre guaine deve essere evoluta, infatti ogni involucro va usato pienamente, liberamente e consapevolmente.

Parlando del polo positivo e negativo della realtà, noi arriviamo a contemplare la Madre di tutte le cose, che è la causa della dualità della natura umana, e l’esempio maggiore è nella scissione tra Spirito e Materia, che è il fatto più tangibile su cui poter riflettere, e che la coscienza umana riesce a comprendere. Lo sviluppo dell’occhio fisico dovrebbe poter vedere il duplice fuoco che anima sia la forma densa che la forma eterica, ma questo si ottiene con uno sviluppo spirituale ottimale.

Nel piano immenso dell’universo vi è una realtà vivente abitata da innumerevoli forme di energia e di vita, così come la vita scorre in ogni minuscola creatura vivente, perciò l’uomo abita sulla terra mentre, in lui, scorrono delle miriadi di cellule viventi che scorrono nelle sue vene con il sangue e che lo costituiscono. L’uomo è collocato a metà strada tra il Cielo e la Terra abitando nello spazio che pulsa di luce ed energia, per questo vi è una profonda affinità tra ciò che è vivo e l’essere umano.

A tale riguardo è necessario che l’uomo senta che questa è una profonda verità, infatti la coscienza umana deve imparare ad ascoltare con l’anima raffinata dall’entusiasmo, perciò la nostra anima va purificata dalle limitazioni materiali facendo una elevazione dei componenti di tutti i suoi piani di manifestazione. Secondo Aristotele nel corpo naturale vi sono tre principi, cioè la materia, la forma e la privazione infatti, la privazione è “ciò che dovrà divenire” nell’uomo, ed è quello che i cabalisti chiamano il “Bambino che sarà” ma, nella cabala, questo concetto non è una carenza, poiché indica una sicura potenzialità futura.

Questo Bambino, che è l’Embrione d’Oro del taoismo, deve ancora nascere perciò la sua idea è un concetto astratto che dovrà divenire concreto in seguito. Nel momento in cui la potenzialità è trasmessa dall’energia all’Etere Universale, essa diviene una forma materiale, poiché il pensiero si trasmette tramite l’Etere che è Coscienza Assoluta. E’ in questo modo che il Pensiero divino si concretizza materialmente rivestendosi di coagulazioni atomiche e molecolari, e perciò il Pensiero origina la Materia.

Similmente avviene nell’uomo poiché tutto viene da un potere centrale che è il calore prodotto dal dio Agni, infatti la vita umana viene dal sole che illumina, e conforta tutto il nostro sistema planetario compresa la terra: è questa la Fiamma di Vita che vediamo nel Cielo. L’energia solare è il calore di Brahman che arde nella volontà umana, e nei tre involucri o guaine materiali che sono vitalizzate da fuochi interni ed esterni.

I fuochi dormono in noi e ci animano, essi vengono a rivitalizzarci quando sappiamo accumularli adeguatamente ma, il fuoco più attivo è quello che noi manifestiamo all’esterno, e che si dimostra sempre tramite una manifestazione triplice, poiché essa rivitalizza tutte le nostre tre guaine. Nell’uomo esiste un Fuoco interno che vivifica e sostenta, e che è costituito dalla totalità delle Kundalini individuali che danno energia alla forma corporea, e che mantengono la personalità umana, cioè che infondono energia all’involucro materiale, e che sono sottoposte all’adattamento nel tempo.

Vi è poi il Fuoco o Scintilla della Mente ed è l’attività cosciente dell’uomo, perciò costituisce l’anima umana, ed è il nostro Sole interno. Questo sole risponde alle legge dell’attrazione vibrando, al livello più basso, come la personalità infusa nel veicolo fisico mentre, al livello superiore, essa è la potente Mente che infonde l’energia alle forme-pensiero che vengono costruite dal Pensatore.

Generalmente l’uomo va errando in mezzo ai desideri e agli istinti meno elevati, ma la potente influenza del piano astrale si può elevare mirando agli istinti più nobili e giusti, in modo che le brame dei desideri diventino un amore ardente per gli ideali universali, e per le migliori passioni umane. La materia e la vibrazione astrale è il campo di battaglia più duro, poiché le sensazioni umane sono sempre potenti, e la vibrazione astrale è la più importante causa delle azioni umane.

E‘ soltanto elevando la nostra coscienza con una vista più sottile, con dei nervi più sensibili, con uno spirito pronto e aperto, e con una indomabile volontà che noi possiamo divenire acuti come il re cieco Dhritarashtra che, munito di vista spirituale viaggiò nell’etere, e vide gli eserciti dei disonesti Kaurava schierati contro i giusti figli di Pandu, che si affrontavano sul sacro campo di Kurukshetra.

Buona erranza
Sharatan


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