venerdì 27 maggio 2011

Lo strumento dello Spirito


“A un uomo veloce, basta una parola;
a un cavallo veloce, un colpo di frusta.

Migliaia di anni, un solo pensiero;
un solo pensiero, migliaia di anni.

Dovete conoscerlo direttamente
prima che sia sollevato.

Ma ditemi, prima che sia sollevato
come lo cerchereste?”

(La Raccolta della Roccia Blu)


La saggezza antica afferma che saper usare la forza mentale è la più elevata manifestazione creativa dell’uomo, ed è l’impronta che conserviamo della nostra origine divina, perciò la purezza del pensiero umano può costruire un mondo interiore puro e raffinato come il nostro Creatore. Tra le prerogative dell'uomo vi è anche la capacità di dissimulare la vera natura del pensiero per mostrare anche l’opposto di ciò che pensiamo.

Impariamo a vivere interpretando dei ruoli formali con cui dissimuliamo l'interiorità con apparenze fittizie e ordinarie, poiché le apparenze sono credute primarie anche se carenti della sostanza. La capacità di nascondere la natura del pensiero diventa basilare per una pacifica convivenza, infatti pochi uomini potrebbero sostenere l’impatto con il vero pensiero degli altri.

Nella mente esistono dei semi costituiti dai pensieri, dai sentimenti, dalle passioni, dalle paure e dalle preoccupazioni, infatti ogni contenuto interiore stimola il seme mentale simile e corrispondente. Quando un pensiero seme entra in noi si radica, e se viene nutrito e accudito può crescere e mettere delle profonde radici, finché diventa un albero che produce i frutti simili alla pianta da cui nascono.

L’immagine dell‘albero interiore ci fa comprendere come la mente che non è ben governata possa produrre delle formazioni che sono dannose per il nostro equilibrio interiore. Un pensiero può offrire un colore opposto e diverso alla stessa giornata che può essere splendente o buia, poiché il pensiero può costruire o demolire, e il risultato finale è corrispondente alla qualità dei semi che accettiamo di accogliere e di conservare internamente.

Conservare un pensiero negativo avvelena la nostra mente, perché il pensiero è incontrollabile soprattutto se viene nutrito dalla scontentezza delle condizioni di vita che tutti affermano essere crudeli. Tutti negano che le proprie condizioni siano giuste, poiché pochi comprendono che le nostre condizioni sono le logiche conseguenze dell’agire nelle situazioni, perciò nessuno vuole accettare il suo destino e tutti reclamano una sorte migliore.

L’uomo discende dallo Spirito di cui condivide l’intima essenza, perciò noi siamo spirito e non siamo solo il corpo e la mente, infatti abbiamo tutte le facoltà che ci sono necessarie nella nostra mente che è stata creata per ordinare il nostro mondo astrale che altrimenti resterebbe privo di controllo e diverrebbe causa di sofferenze. La mente deve creare l’armonia interiore placando le forze interiori, perciò riordinando i dati e le informazioni ricevute dall‘uomo.

La nostra mente è controllata per mezzo del Sé Superiore, se è risvegliato e pronto per avviare l’evoluzione, perciò per placare la mente è primaria l’accorta vigilanza della qualità del pensiero e una grande forza di volontà. Se l’uomo non si ridesta alla realtà più elevata resta invischiato al livello più infimo del suo sviluppo.

Nel risveglio conosciamo il Sé Superiore e siamo placati, poiché siamo al sicuro nel luogo più sicuro che è nella "casa del padre" dove possiamo dimostrare tutta l’interezza di noi stessi. Nel ritorno conosciamo la totale libertà di essere autentici ed eliminiamo quello che ci rende infelici e che limita la nostra pura essenzialità.

I pensieri sono forze creatrici e se il pensiero si affina e spiritualizza diventa potentemente attivo e fa conseguire enormi risultati, poiché esso attrae le forze affini per potersi nutrire con le loro risorse energetiche e poter potenziare il pensiero originario. L’uomo non usa il suo potere mentale per costruire una vita migliore, e non educa il suo pensiero come facevano nel mondo orientale, poiché ignora che il pensiero agisce sul mondo causale.

Se crediamo che l’uomo sia una scintilla dell’intelligenza divina e che il suo pensiero sia la sua più elevata prerogativa non possiamo trascurare la disciplina del riordino interiore, infatti crediamo che il riposo non sia l’inerzia mentale. La fretta che usiamo in tutto ciò che facciamo si riflette nel ritmo frenetico dei nostri pensieri che si rincorrono sviluppando l’ansia, la paura, il nervosismo e la confusione interiore.

Sviluppare una disciplina mentale significa saper dialogare con noi stessi, infatti il nostro sé ascolta la voce del Sé Superiore solo se la facciamo emergere dal silenzio di un mondo interiore placato. Saper stare soli e saper pensare significa non temere la solitudine, poiché con il pensiero siamo sempre vicini a coloro che amiamo. La vita migliora se pensiamo con calma, infatti una efficace coltivazione mentale deve unire la pratica costante all’intenzione di migliorare continuamente.

La nostra vita scorre sempre più veloce, perciò la fretta viene impressa anche ai pensieri che si accavallano e s'intrecciano creando dei conflitti e un campo di battaglia interno che ci dilania. Il pensare deve essere una gioia e non una lotta mentale, perciò l’esterno non deve travolgere e devastare il mondo interiore con un pensare insano, penoso e doloroso. Se vogliamo conservare la pace e l'armonia interiore dobbiamo colmarci di pensieri positivi e elevati che ci possano saziare pienamente.

Se pensare equivale a creare, allora l’uomo costruisce con l’intuizione e con l’ispirazione mentale attualizzate nella concretizzazione materiale: il pensiero è la porta da cui la sostanza spirituale entra nell’uomo per concretizzarsi come prodotto del genio umano. Il nostro mondo dipende dal nostro modo di guardare, perché gli occhi sono condizionati dal modo di pensare, per questo dobbiamo occupare la mente di idee costruttive e opere positive, così da godere dell’arricchimento della bellezza e avere la forza della positività.

Una forza benefica tracima e si riversa anche nel nostro mondo materiale, poiché l’equilibrio del pensiero e del sentimento accorda armoniosamente il nostro strumento spirituale, affinché la mente divenga il cavallo bene aggiogato che giunge velocemente alla meta. Nella mente umana riposa la maggiore carica positiva o negativa, infatti scegliamo di vivere nell'ansia e nella nevrosi come vediamo nel frenetico mondo moderno con l’incremento delle aberrazioni umane prodotte dall‘infelicità mentale.

Sono i sentimenti che creano i pensieri, perciò le relazioni umane sono originate dall’emotività e dall’immaginazione che sono gli elementi che devono essere controllati più lucidamente, infatti l’immaginazione è eccitata dalla ripetizione di parole, di pensieri e di proponimenti che diventano dei mantra potenti. E' la ripetizione continua che riesce a ipnotizzare anche l’inconscio, poiché riesce ad entrare in profondità per inciderci come l’orafo che usa un bulino per decorare i suoi gioielli più preziosi.

Tramite l’ipnotica ripetizione i propositi si agganciano ai desideri diventando un sottofondo persistente e si accrescono come delle profonde convinzioni che vengono sorrette dalla fede di riuscire a realizzarle. L’immaginazione è una potente facoltà che agisce con certezza, ma anche l’inconscio deve collaborare e accettare di credere a quello che viene ripetuto, poiché l’idea deve essere innestata in profondità per essere nutrita delle nostre energie più profonde e vitali.

Se l’idea non è congeniale al nostro terreno interiore il suo seme secca o marcisce sebbene ogni innesto necessiti di tempo e di pazienza, perché nessuna concretizzazione è veloce. La prima difficoltà sarà quella di fare accettare l’idea come giusta, poi diamoci anche il tempo di far nascere le altre idee utili ad arricchire il nostro progetto originario: la convinzione necessaria è quella della fede che muove le montagne di cui dicono i vangeli.

L’immaginazione umana si convince usando gli effetti dolorosi del male che temiamo, perciò la paura può stimolare sebbene sia insufficiente per l’inconscio che può fingere di essere persuaso. La tecnica migliore resta l’influenza positiva e la gioia che godremo nella realizzazione futura dell'obiettivo, perciò la convinzione si ottiene usando la gioia e la felicità.

Le sapienze insegnano che la realtà è costruita con diversi piani che sono posti in ordine gerarchico, e che ogni piano agisce in modo causale sul piano inferiore imprimendogli il suo principio regolatore. La creazione è avvenuta per emanazione dal piano sottile e tramite una condensazione in materia concreta. La realtà è tangibile ma la forza che ci muove resta invisibile e misteriosa, quindi l’uomo la sperimenta in modo concreto nella potenza negli effetti che essa produce, e così ne viene influenzato.

L’immaginazione ricama la materia come la goccia scava la roccia, perciò il potere del pensiero è nella visualizzazione mentale, infatti la mente usa le emozioni e i sentimenti per plasmare la nostra roccia. Poiché l’immagine mentale non perde le sfumature e il fuoco dell’idea originale essa conserva internamente le sembianze, così la mente rende visibile lo spirito trasformandolo in una sostanza che è percepibile come quella concreta.

Trascurare il pensiero significa rinnegare la nostra potenza creativa e significa rinnegare la manifestazione dell’energia che siamo, perciò diventa la totale preclusione al risveglio dei nostri autentici valori interiori. Non voler pensare significa rinnegare la nostra essenza e dover subire il totale smarrimento del senso del vivere, cioè significa non ritrovare noi stessi e non saper vivere felici nel mondo concreto.

Buona erranza
Sharatan

3 commenti:

Anonimo ha detto...

molto interessante perche' sottolinea ed approfondisce alcuni concetti.
mi ricorda un po' il libro di Fisher
complimenti continui cosi'.

max ha detto...

meritevole.complimenti

Sharatan ain al Rami ha detto...

Grazie Anonimo e grazie anche a te Max.
Io credo che un modo diverso di pensare possa migliorarci la vita. Ma non per merito di un'ottimismo ottuso, ma come evidenza delle capacità eccezionali della mente.
In questi giorni è stata pubblicata la notizia di scienziati della Johns Hopkins University di Baltimora che hanno scoperto che, tramite la stimolazione dell'attività cerebrale effettuata sugli animali hanno potuto indurre delle modificazioni nel genoma dei soggetti stimolati.

Quella che si credeva una realtà immobile, cioè la struttura del DNA, si dimostra modificabile per l'azione delle strutture cerebrali, e in cervelli adulti creduti immodificabili! E' tutto riportato su Nature Neuroscience nei lavori del prof. Hongiun Song e colleghi.

Io credo che l'uomo possa fare anche meglio, ma lo diranno le ricerche future che sono considerate molto promettenti. Intanto gli esperimenti sui lama tibetani stupiscono la scienza da vari anni.

Grazie per il vostro apprezzamento su ciò che scrivo.
Un carissimo saluto
Sharatan