sabato 16 luglio 2011

In tutti i sensi


“Immagina l’universo stupendo e giusto e perfetto.
Poi sii certo di una cosa:
l’Essere lo ha immaginato di gran lunga migliore
di quanto tu possa aver fatto.”

(Richard Bach - Illusioni)

Parlando del rapporto che esiste tra l’uomo e l’universo, scrive Steiner, dicono che l’uomo è un piccolo mondo inserito nel grande mondo, perciò è un microcosmo nel macrocosmo. L’uomo entra in relazione con il mondo per mezzo dei suoi sensi, infatti i sensi umani si sono evoluti e modificati rispetto alle caratteristiche che avevano nel periodo lunare, però la nostra sensorialità sembra morta se viene paragonata a quella antica quando i nostri sensi erano “molto più vivi e vitali.”

Crediamo di avere solo 5 sensi fisici, invece dei 12 che abbiamo, in quanto abbiamo 7 sensi che vengono trascurati nello sviluppo umano, infatti crediamo solo nei sensi anatomici della vista, udito, gusto, olfatto e tatto. Se i sensi devono collegare l'uomo al mondo, perciò se devono offrire una percezione sia interiore che esteriore appare evidente come il possesso questi 5 sensi fisici ci renda incompleti e imperfetti. Poiché nell’uomo vi è la potenzialità di sviluppare tutte le facoltà siamo stati strutturati con molti tipi di organi percettivi che ci permettono di sviluppare armoniosamente tutte le componenti, perciò siamo stati dotati di 3 gruppi di 4 sensi con cui percepiamo e con cui possiamo sviluppare il corpo, l'anima e lo spirito.

Siamo dotati di 4 sensi per lo sviluppo del corpo e connessi alla volontà, infatti il tatto, la vita, il movimento e l'equilibrio servono per percepire la nostra interiorità. Abbiamo 4 sensi per sviluppare e accrescere l'anima, in quanto l'olfatto, il gusto, la vista e il calore sono collegati con il sentimento e aiutano nella percezione del mondo esterno. Lo sviluppo dello spirito avviene con il suono, il linguaggio, il pensiero e l’io, infatti sono connessi con il pensiero e la capacità di saper percepire l’interiorità degli altri. I 4 sensi che sviluppano la triplice struttura umana posseggono delle qualità che formano una scala con 3 gradazioni di livelli dotati di sempre crescente raffinatezza percettiva.

Per ogni sensorialità usiamo un campo percettivo diverso, infatti 12 campi sensoriali dividono il corpo e ogni senso agisce autonomamente nel suo distretto, perciò potremmo immaginarci come una cipolla sezionata, in cui i cerchi sono inseriti uno nell’altro. Questi campi sono “uniformemente attraversati dalla corrente della vita” poiché la vita fluisce nell’intera sensorialità umana, sebbene non ci sia una vita intesa in modo identico per tutti, infatti la vita pulsando attraverso i sensi umani subisce una differenziazione ulteriore.

I sensi sono stati sviluppati per la percezione interiore, perciò tutto ciò che percepiamo entra nei nostri confini. Così funziona il tatto e il senso della vita, inoltre percepiamo l’equilibrio del corpo come un movimento interiore ed esteriore, in quanto il corpo sa percepire sia lo spazio interno che quello esterno.

E’ con l’olfatto che andiamo a penetrare il mondo, benché l’olfatto faccia uscire solo in modo parziale, infatti annusiamo senza percepire tutti odori come fanno gli animali. Una connessione più evidente è osservabile nel gusto che porta i sapori all’interno, infatti il gusto è più interno dell’olfatto e può stringere un nesso più profondo con il mondo. Nella vista catturiamo per vedere, perciò penetriamo in un senso ancora più interiore, sebbene il calore ci offra la connessione che filtra l'interno e l'esterno in modo simultaneo.

Il suono rende fedelmente la percezione e “la struttura interna dell’oggetto” e, se il suono possiede un significato comunica ogni realtà come avviene nel linguaggio che sa penetrare il senso del mondo. La nostra percezione diventa ancora più intima se il suono è rivestito del significato e del simbolismo della parola, cioè del Logos. Le parole che esprimono dei concetti penetrano nell’oggetto, perché fanno assimilare ogni elemento attivando una percezione in cui avviene la fusione tra l'interiore e l'esteriore, anche se c'è differenza tra sentire delle parole e saper comprendere il vero senso del pensiero, perciò conoscere il vero significato del linguaggio.

Spesso sentiamo le parole senza collegarle al pensatore, perciò sono udite in modo dissociato, mentre sarebbe necessario sapersi inserire “nell’essere che forma la parola in vivente relazione con esso per entrare, tramite la parola, nell’essere pensante” ma questa capacità richiede una percezione maggiore, poiché richiede il “senso del pensiero.” Il nesso più elevato e più profondo diventa quello che rende possibile avere nei riguardi dell'altro un sentimento tanto intimo da farci sentire le sue sensazioni come se fossero le nostre, ma questa percezione sorge solo con un “vivo pensare” che sa concepire l’io dell’altro sapendo usare il nostro io, poiché in noi fluisce la medesima entità.

La percezione essenziale discrimina tra l’io che percepisce e l’io dell’altro, poiché così costruisce un suo “io personale” che sa pensare su sé stesso. Ma questa sensibilità non può essere una percezione alterna e dissociata, poiché la differenza tra le strutture percettive è sempre inerente alla loro struttura, perciò è inerente alle capacità di cui l'organismo è stato dotato creandone la struttura all'origine. L’origine della percezione è stata infusa con il “germe della possibilità” di percepire e di saper comprendere “l'altro” che venne sviluppata assieme al “germe dei sensi” nei tempi antecedenti allo sviluppo lunare.

L’io personale sorge solo con l’evoluzione che facciamo sulla terra, ma l’io interiore che ci anima è una cosa molto più antica rispetto all’io degli uomini, perciò dicendo “io” dobbiamo pensare alla capacità umana di saper percepire l'altro come fosse una alterità che ci è affine. Secondo la scienza percepiamo gli altri osservandoli nella gestualità e nella corporeità, perciò valutandone l’aspetto esteriore, ma “in verità come percepiamo immediatamente un colore, così percepiamo l’io dell’altro che ci sta di fronte.” Gli uomini non si percepiscono usando i parametri dell’osservazione esteriore, poiché il dato di fatto è che “esiste un senso profondo che ci permette di intendere l’altro io,” perciò la capacità percettiva da saper attivare è un profondo “nesso sensorio con l’io dell’altro” e questa è una enorme capacità evolutiva

Come il colore agisce sulla vista tramite l’occhio, così l’io altrui va filtrato con il nostro io, infatti anche l’io costituisce un organo sensoriale che l'uomo deve imparare a usare. La differenza tra gli uomini è solo nella diversa percezione della vita che crea delle differenti individualità, perciò è lo stile personale che “specifica” gli uomini. Il senso della vita circola nei sensi usando dei processi che facilitano la vita, infatti senza la respirazione, il calore e la nutrizione non sarebbe possibile alcuna vita biologica.

Il mondo diventa fruibile solo se sappiamo usare un processo di trasformazione interiore degli elementi che ci fornisce la vita, infatti dobbiamo saper interiorizzare tutto ciò che offre l’esterno. La trasformazione si attua in 4 fasi, infatti nella prima vi è una “secrezione interna” che distribuisce l’elemento nutritivo nel corpo, infatti la sostanza che riceviamo dal mondo viene elaborata dagli organi che provvedono alla nutrizione, così che il alimento nutritivo possa essere secreto nell'organismo.

Tutto ciò che è introdotto nel corpo entra a far parte del corpo stesso, perciò va conservato e mantenuto interiormente, che è la seconda fase della trasformazione, in quanto la vita deve saper aumentare e crescere per restare nel tempo. La vita della terra è inserita nel grande cerchio della “riproduzione del tutto” e tutto quello che vive va saputo accrescere, conservare e riprodurre, poiché la riproduzione è un processo elevato che permette la continuazione degli organismi creando degli organismi simili.

Secondo Steiner esistono 7 processi vitali che permettono alla vita di fluire nei 12 sensi fisici, perciò la vita si perpetua tramite la respirazione, il riscaldamento, la nutrizione, la secrezione, la conservazione, la crescita e la riproduzione. In questa costituzione originaria è la causa della differenziazione degli uomini, perciò la connessione tra i 7 processi vitali e i 12 sensi umani non andrebbe mai dimenticata.

La conoscenza del microcosmo si ottiene conoscendo come i 12 sensi umani riescono a far fluire i 7 processi della vita, poiché ogni uomo ha il suo modo di vivere e ogni fluire è sempre settuplice. La conoscenza della relazione tra l’universo e l'uomo, cioè il nesso tra macrocosmo e microcosmo viene acquisita osservando il cerchio dei 12 segni zodiacali che è percorso dai 7 pianeti, poiché così entriamo in rapporto con le combinazioni celesti e con la conoscenza di tutti i tipi di individualità che possono manifestarsi nell'uomo.

Buona erranza
Sharatan


2 commenti:

Gianni P. ha detto...

Ciao piacere di conoscerti
ti ho scoperto per caso e ho molto interesse per quello che scrivi.
A presto.

Sharatan ain al Rami ha detto...

Grazie Giaani,
mi fa piacere che apprezzi ciò che scrivo. Allora a presto.

Un caro saluto
Sharatan