sabato 8 ottobre 2011

Il mare della mente


“La padronanza della propria mente,
ribelle, capricciosa e vagabonda,
è la via verso la felicità.”
(Dhammapada)

La qualità della nostra vita è determinata dalla qualità del nostro essere, infatti chi si nutre interiormente con dei contenuti scadenti diventa un essere che si impegna solo in imprese stupide, per questo è essenziale nutrirsi di pensieri elevati se vogliamo avere una vita migliore. Gli uomini vivono in un mondo di apparenze, perciò non conoscono la forza che è racchiusa nella mente e nella volontà del pensiero, perché il pensare è la nostra manifestazione divina.

Sapersi elevare nel sentimento e nel pensiero pone su un piano molto più alto tutto il nostro essere, poiché il piano elevato così come quello infimo esiste nel mondo interiore di ogni uomo, però è solo il piano alto che attiva il collegamento con i piani spirituali. I pensieri sono semi interiori, perciò la realtà concreta è la manifestazione del tipo di pensiero che ospitiamo nella mente, e se la realtà inizia nella mente, perché la mente è lo strumento dello spirito e lo spirito è tutto, nella mente esistono le capacità di realizzare tutto ciò che pensiamo.

Il mondo esterno è la copia perfetta del mondo che abbiamo costruito e che abitiamo interiormente, perciò dobbiamo imparare a usare il pensiero, perché il pensiero è la massima facoltà creatrice dell'uomo ed è l‘aspetto in cui siamo plasmati a somiglianza di Dio. La nostra scintilla divina, che è il Sé Spirituale proviene dalla Mente Divina, perché l’uomo è un’emanazione della creazione e Dio emana con la potenza della Volontà ciò che aveva predisposto nel suo Piano Mentale divino. La nostra evoluzione vede l’uso della mente in una fase ancora molto primitiva, infatti abbiamo bisogno di immagini per poter pensare e usiamo ancora solo i sensi fisici per acquisire i materiali che vengono elaborati a livello mentale.

La mente ha bisogno di immagini forti per essere scossa, e il pensiero non può svilupparsi in ambienti che sono privi di vivaci afferenze sensoriali, infatti il pensiero teme la solitudine perché quando è solo con se stesso deve osservare se stesso. Chi non sa stare solo con se stesso non sa pensare, però il pensiero è il seme che deve saper restare inerte quando germoglia, perciò il pensiero opera meglio nel silenzio avendo la tranquillità necessaria per sviluppare e crescere. Ma se la mente non è governata diventa la vittima della sua immaginazione, perciò costruisce delle concezioni fantastiche e prive di aggancio con il mondo reale.

Le forze che agiscono sull’uomo non sono solo esteriori, perché vi sono delle forze molto potenti che formano e agiscono lavorando dall’interno, e che possono diventare delle forze che salvano o che sabotano la nostra vita. Un piccolo pensiero esalta trasportandoci fino al settimo cielo, ma può anche sprofondarci in un mondo da incubo colmo di odio, di invidia e di gelosia: la forza del pensiero cambia il ritmo e il colore della giornata. Camminando per le strade del mondo portiamo in noi un mondo interno gioioso o malefico, e il tormento mentale diventa il lento e progressivo avvelenamento dell’intero essere.

Noi possiamo inquinarci fino nel più intimo nucleo dell'essere, perciò fino alla distruzione della nostra sorgente vitale interiore, infatti l’avvelenamento della mente può diventare totale. Le angosce sono degli agenti tossici, sono delle tossine che si riversano nel corpo fisico fino a farlo ammalare, infatti molti si distruggono perché i fantasmi della mente tracimano nella vita concreta e tutta la loro realtà diventa angosciante. Molti si lamentano della sorte ingiusta, perciò si scagliano contro il destino cinico e baro, ma se guardassero meglio vedrebbero che ognuno ha il destino che merita, perché ottiene il destino che ha costruito con i prodotti della sua mente. Il dolore è prodotto dall’uso errato dello stato mentale e dall’incapacità di coltivare il pensiero giusto, per questo esiste l'identità tra il carattere e il destino.

L’uomo pensa, perciò richiama la vita che viene pensata, e se sapessimo pensare perfettamente saremmo esseri spirituali completi, infatti la mente dirige il piano astrale, ma se l’ambito è incontrollato produce la peggiore delle esistenze materiali in cui regna caos e tormento. La mente è lo strumento dello spirito, perciò conosce l'ordine e l'armonia, infatti essa viene controllata dall’Io Spirituale, perciò può attuare il controllo e l’educazione del pensiero: il pensiero è la forza con cui plasmiamo la nostra vita, perciò se il pensiero è sottile, raffinato e spirituale può attualizzare questa realtà, in quanto la realtà è attratta dalla qualità del nostro pensiero, perché si attualizza il pensiero che è affine al suo Pensatore.

Noi siamo scintille della Mente Divina e la mente è la nostra più elevata facoltà, infatti il nostro mondo inizia nel pensiero per potersi concretizzare nella materia. Chi pensa che vivere nel mondo sia immergersi nella materia o chi crede di vivere nel completo isolamento non comprende che la vita inizia nel pensiero ma si deve concretizzare nel mondo materiale. Infatti non comprendiamo che la realtà mentale e quella pratica sono due facce della medesima medaglia, perciò la realtà va compresa con il pensiero concreto che agisce e modifica le cose: il pensiero penetra all’interno delle cose per poter modificare e plasmare esteriormente, perciò il pensiero deve agire sul motore interno del mondo.

La mente costruisce, analizza, divide, ricompone, raggruppa, pesa e crea il suo mondo, perché penetra nelle sue leggi particolari usando i sensi e le emozioni. La mente è il ponte usato dallo spirito per scendere nel mondo, perché la mente possiede due facce, infatti preleva e smista il mondo esterno e quello interno. L’intuizione è il salto della mente verso le realtà superiori, perché il lampo del genio vede qualcosa di superiore, perciò le intuizioni sono tipiche delle menti geniali dette “visionarie” da chi non le comprende, ma il visionario è chi realizza ciò che gli altri credevano impossibile prima che lui lo facesse.

Le persone geniali vedono prima con la mente che tramite i sensi, perciò vedono nel pensiero, infatti il pensiero intuitivo ha immaginato e ha creato il futuro. La vita prende il ritmo e la qualità del pensiero, perciò possiamo usare la volontà per migliorare la nostra condizione, in quanto la volontà è la forza divina che teniamo incatenata come una schiava lasciando libere le passioni e i desideri come tiranni capricciosi e cause della nostra sofferenza. La passione, per come la percepisce l’uomo, è l’emozione tirannica di cui l’uomo si compiace fino a esserne vittima, perché l’uso distorto della mente fa ripetere le cose che crediamo positive fino a diventarne prigionieri.

L’inganno è credere che le cose superflue siano necessarie, perciò che dei bisogni superflui siano primari, perciò offriamo alle cose superflue e vuote il valore che non hanno, e quelle cose indegne ci racchiudono nella gabbia della necessità. L’abbassamento della civiltà inizia facendo la confusione tra le cose essenziali e le necessità fittizie, infatti molti pensieri sono distorti e male indirizzati verso valori sempre più infimi. Pensare bene per restare centrati su quello che ha un valore reale, perciò centrarsi sulle cose che sono primarie è la condizione per addestrare la mente in modo positivo: in questo siamo gli artefici della nostra buona o cattiva sorte.

Siamo noi che risolviamo i problemi se usiamo la mente per analizzare i piani sottili delle cose, perché la creazione della vita avviene in modo raffinato e non in modalità meccanica, infatti il pensiero è l'ambito personale che prevede di saper progettare “ad hoc,” perciò per contesto particolare e soggettivo. Le abitudini mentali nocive sono le creazioni sbagliate che abbiamo nella nostra realtà, perché la meccanicità mentale non sa valutare il vantaggio globale delle cose. Quando l’idea entra nella mente, feconda e trasforma l'ambito mentale, perciò diventa la forza dirompente della necessità realizzatrice di ciò che è insito nella natura delle cose.

Anche la fede è una convinzione, infatti chi ha una fede ha la certezza incrollabile delle idee, perché esse hanno una profonda risonanza con la natura della loro coscienza. Molti traggono dalle loro idee la forza di affrontare delle difficoltà insormontabili per altri: questo è l’effetto della fede, al di là della qualità dell’idea che la ispira, infatti la persuasione rafforza il senso di valore dell’idea. Molti non conoscono la forza della suggestione e ignorano che è il metodo usato dalla società per addestrarci, poiché usa dei canali inconsci per entrare profondamente nella mente.

La persuasione assume una forza devastante se i pensieri penetrano e sono rinforzati dalla devozione con cui li conserviamo, e vince le più profonde convinzioni e agisce minando alla base le strutture mentali come tutte le idee che penetrano e agiscono dall’interno. L’idea diventa molto potente se possiede una grande forza di penetrazione, perciò se l’anima la accetta e la include nella parte più intima e inconscia di sé, perciò l’idea cambia l’essere perché lo spinge e lo trasforma interamente. Chi conosce la mente ci persuade ripetendo più volte per inculcare meglio i concetti, perciò le idee sono ripetute in modi diversi per imprimerle meglio.

Il nostro subconscio assorbe e rende indelebile l'idea, perciò i concetti ripetuti fiaccano anche la più accanita resistenza della mente: le suggestioni sono armi potenti perché usano la nostra parte impulsiva per sfruttare l’azione propulsiva, infatti le forze inconsce impulsive sono irrefrenabili. Il meccanismo crea i martiri che assorbono in modo inerte le idee altrui, perché la forza della suggestione usa gli ingranaggi impliciti della struttura umana, perché hanno una forza espressiva estremamente potente. L'ingranaggio è usato dai persuasori occulti che sanno che il pensiero può essere innestato nella mente, perciò sanno di ottenere una gran massa di gente molto suggestionabile e influenzabile: la pubblicità e la politica sono i fenomeni più evidenti, perché l’azione insistente infonde anche le idee che sono basate sulla menzogna e sull'ignoranza.

La suggestione può vincere la volontà, infatti stimola alla condensazione del pensiero fisso penetrato intimamente, perciò la suggestione positiva origina idee positive, ma se ci abbandoniamo a ogni pensiero che viene a visitare la mente, senza discriminare la qualità e il valore dell’idea, siamo la preda di tutto ciò che giunge. Perciò la mente si deprime o si esalta come una bilancia che oscilla continuamente, e la mente viene trascinata nei flussi dell’emozione e nella gamma delle sue tempeste: lasciati alla deriva di noi stessi diventiamo i naufraghi del pensiero, ma il pensare disordinato è un naufragare in un mare troppo tormentoso.

Per pensare dobbiamo selezionare e ordinare, perciò la mente deve essere attiva e passiva, e chi pensa deve essere il soggetto e l'oggetto del suo mondo, perciò l’ordine mentale è primario per pensare, infatti dobbiamo riordinare e soppesare la qualità dei pensieri e il vero valore delle idee. Molti usano la mente con schemi rigidi e passivi, perciò la mente diventa pigra e confusionaria, e risente dell’accumulo indiscriminato di idee che sono indifferentemente pescate dal mondo, perciò non si conosce neppure l’origine delle proprie convinzioni. Se i pensieri sono vacui e sciocchi, e sono prodotti in abbondanza possono coltivare delle menti poco sviluppate che vivono una vita sconclusionata e inconcludente, perciò spiritualmente sterile.

E' necessario saper chiudere la mente ai pensieri che non hanno qualità e che vengono per deprimere la fiducia nella vita, infatti gli inquinamenti sono evitati se impediamo alla negatività di attecchire: la nostra mente deve essere chiusa ai pensieri di vendetta e di rancore. Se le cose vanno male la causa non è mai esteriore, ma la causa va ricercata all’interno, perché siamo noi che abbiamo dato consenso a quel pensiero, perciò è nell’uomo la causa dei suoi mali ma nell’uomo esiste anche il rimedio, se cambiamo il modo di pensare e se vogliamo eliminare la sofferenza mentale.

I pensieri nocivi si tagliano alla radice, perciò va eliminata la paura che è l'unica causa della sofferenza, infatti vizio e difetto nascono dalla paura così come l’odio, poiché si odia la persona perché essa rappresenta la cosa che temiamo. Se una cosa non si temesse non potremmo odiarla, infatti ci lascerebbe indifferenti. L’uomo teme troppe cose, infatti teme la povertà e diventa avaro, odia il rischio e diventa pigro, odia gli errori e diventa irresponsabile, odia il dolore e la malattia e diventa mediocre e indifferente al dolore del mondo. Quando si teme tutto, il timore impedisce di essere i padroni del mondo, perché siamo chiusi alla fiducia nella bontà della vita.

Le sensazioni penose sono la calamita delle nostre negatività, perché innestiamo il circolo vizioso di paure ed errori, infatti siamo un centro magnetico che è indifferente alla qualità del sentimento e che risponde solo alla forza dell'attrazione e alla potenza delle convinzioni che accumuliamo, perciò attiriamo nella vita ciò che amiamo, ciò che temiamo, ciò che odiamo oppure ciò che desideriamo ardentemente. Il pensiero ha un’enorme potenza attrattiva con i pensieri della stessa natura, perciò attiva la concretizzazione del nostro pensare, sia in senso positivo che negativo.

Noi abbiamo il libero arbitrio e la volontà di poter discriminare la qualità del mondo che vogliamo abitare, infatti ognuno può coltivare il pensiero che vuole e che sente interiormenete come vero e corrispondente al suo essere, perciò abbiamo la responsabilità del nostro pensiero. Ognuno è libero di essere come vuole, perciò può scegliere di essere costruttivo oppure negativo ed è libero di poter usare la carica mentale per rafforzare la sua fiducia nella vita, perché è stato detto che ci sarà dato secondo la nostra fede, perciò è certo che la nostra fede nella bellezza della vita ci darà una vita più bella e più serena.

Buona erranza
Sharatan


2 commenti:

de spin ha detto...

Ciao.

sono completamente in disaccordo con quanto scrivi. Faccio un esempio. Tu dici:
"Noi abbiamo il libero arbitrio e la volontà di poter discriminare la qualità del mondo che vogliamo abitare, infatti ognuno può coltivare il pensiero che vuole e che sente interiormenete come vero e corrispondente al suo essere, perciò abbiamo la responsabilità del nostro pensiero."

Io non credo assolutamente che noi abbiamo il libero arbitrio. I pensieri semplicemente accadono. Vengono dal nulla. Non c'è assolutamente modo di controllarli. La responsabilità non c'è, noi non abbiamo nessunissima responsabilità. Questo è un concetto dell'ego, che si crede di essere qualcuno, in grado di fare questo o quello, decidere o non decidere.
Non c'è nessuno che può decidere! Ogni cosa accade, i pensieri, le emozioni, le azioni. Vengono dal vuoto e tornano nel vuoto. Appaiono alla coscienza, e scompaiono, mutano, vanno e vengono in questo gioco affascinante.
Non c'è nessuno che sia responsabile. Nessuno in grado di scegliere.
Il libero arbitrio è un concetto, territorio dell'ego, anch'esso un concetto...

Sharatan ain al Rami ha detto...

Ciao De spin,

ho scritto come la penso ma riflettendo sul tuo punto di vista, sono d'accordo con te con la fatica e l'impegno di governare la mente. Sinceramente viene considerato un obiettivo da "illuminati" per cui vedi bene come hai ragione sulla fatica e sull'immane compito. Io mi dichiaro non illuminata ;(
Devo fare ancora tanta strada, ma sono positiva.

Mi sono espressa male, perché il compito non è impedire che il pensiero venga, ci manca altro. L'attività pensante è vitale, e non potremmo impedirla per nulla, dobbiamo invece ammettere solo il pensiero migliore e saper controllare ciò che ci può travolgere, saper rimettere ordine, dare priorità e il giusto valore al nostro pensiero.

Rifletto e dico che questo è possibile, mi sento di tentare. Però sul fatto dell'ego, scusami ma, non ti sembra che l'ego se la cavi meglio con il suo orgoglio se si sente vittima inerme? A me sembra che assumersi la responsabilità sia più difficile per l'ego. E' comodo dire: "Oh, scusa, non avevo capito, ero incosciente! Ero inconsapevole! Ero vittima!" Ecco mi sembra più facile che assumersi il peso dei errori e delle azioni.

Devo poi ammettere che molte cose sono immani per la mente umana, e mi riferisco alle tragedie, penso alla disperazione e all'angoscia di vivere esperienze devastanti a cui molti soccombono, perché la loro mente non ha retto. Ma non volevo alludere a questi casi.

Ti mando un carissimo saluto e ti ringrazio del commento
Sharatan