giovedì 13 ottobre 2016

Una mente tranquilla



“Sono entrato nel vostro stato di sogno per dirvi:
smettete di fare del male a voi stessi e agli altri,
smettete di soffrire, svegliatevi!”
(Sri Nisargadatta Maharaj)

“La mente è discontinua. Ha ripetuti vuoti, come nel sonno o durante uno svenimento, e si distrae. Deve esserci qualcosa di continuo per registrare la discontinuità… Finché osservi la mente, non puoi oltrepassarla. Per andare oltre, devi distogliere lo sguardo dalla mente e dai suoi contenuti. Tutte le direzioni sono nella mente! Non ti sto chiedendo di guardare in una direzione particolare. 

Non devi far altro che distogliere lo sguardo da tutto ciò che accade nella tua mente e dirigerlo su “l’io sono” che non è una direzione, ma la negazione di ogni direzione. Alla fine anche “l’io sono” dovrà andarsene, perché non c’è bisogno di ribadire ciò che è evidente. Dirigere la mente su “l’io sono” serve solo a distoglierla da tutto il resto. Quando la mente è tenuta lontano dalle sue preoccupazioni, si calma. 

Se non disturbi questa quiete e ci rimani dentro, scopri che è pervasa da una luce e un amore che non hai mai conosciuto; eppure riconosci immediatamente che è la tua vera natura. Una volta che hai vissuto questa esperienza, non sarai più lo stesso uomo. La mente indisciplinata potrà interrompere questo stato di quiete e cancellare la percezione che se ne è avuta. Ma la calma tornerà certamente, sempre che si tenti continuamente di mantenerla. 

E viene un giorno in cui tutti i legami si spezzano, le illusioni e gli attaccamenti finiscono, e la vita si concentra totalmente sul presente… la mente non esiste più. C’è solo amore in azione. Non avrai più paura. Anche il tuo piccolo corpo è pieno di misteri e di pericoli, ma non ti spaventa perché pensi che sia tuo. Quello che non sai è che l’intero universo è il tuo corpo, e quindi non hai bisogno di temerlo. Potresti dire di avere due corpi: uno personale e uno universale. 

Quello personale va e viene, l’altro è sempre con te. L’intera creazione è il tuo corpo universale. Sei talmente accecato da ciò che è personale, che non vedi l’universale. Questa cecità non scompare da sola, deve essere disfatta deliberatamente e abilmente. Quando comprendi tutte le illusioni e le abbandoni, raggiungi uno stato di perfezione, libero da errori, in cui non esistono più distinzioni tra il personale e l’universale… 

Quando ti immergerai profondamente dentro di te in cerca della tua vera natura, scoprirai che soltanto il corpo è piccolo e solo la memoria è corta, mentre il vasto oceano della vita è tuo. Il senso di identità pervade l’universale. Cerca e troverai la Persona Universale, che è te e infinitamente di più. In ogni caso, comincia col renderti conto che il mondo è in te e non il contrario. Il tuo corpo personale è una parte in cui tutto viene magnificamente riflesso. 

Ma hai anche un corpo universale. Non puoi neppure dire di non conoscerlo, perché lo vedi e lo sperimenti in continuazione. Solo che tu lo chiami “il mondo” e ne hai paura. Riconoscendoti come uno che risiede in entrambi i corpi, non disconoscerai nulla. Ti interesserai all’intero universo, amerai ogni essere vivente aiutandolo con la massima tenerezza e saggezza. Non ci sarà conflitto di interessi tra te e gli altri. cesserà definitivamente qualsiasi forma di sfruttamento. 

Ogni tua azione sarà benefica e ogni gesto una benedizione. Ma ricorda che hai due modi: puoi darti anima e corpo alla ricerca di te stesso, oppure accetti le mie parole sulla fiducia e agisci di conseguenza. In altri termini, o ti occupi totalmente di te stesso o te ne disinteressi totalmente. L’importante è il “totalmente”. Per raggiungere il Supremo, devi essere estremo. Renditi conto di essere l’oceano della coscienza in cui tutto accade. Non è difficile. 

Un po’ di attenzione, di concentrata osservazione di te stesso, e vedrai che niente accade al di fuori della tua coscienza…Tu conosci il mondo esattamente come conosci te stesso: tramite i sensi. È la mente che ha separato il mondo in esterno e interno alla tua pelle e ha messo i due in opposizione. Ciò ha creato paura, odio e tutti i tormenti della vita. Hai ragione, senti che non puoi esserci esperienza al di fuori della coscienza. Però rimane l’esperienza di essere. 

Oltre la coscienza c’è uno stato che non è inconscio. alcuni lo chiamano super-coscienza, coscienza pura o suprema. È pura consapevolezza, libera dal nesso soggetto-oggetto. La coscienza è intermittente, piena di vuoti. Ciò nonostante, c’è la continuità dell’identità. A cosa è dovuto il senso di identità, se non a qualcosa che trascende la coscienza? La mente è comunque in continuo cambiamento. 

Osservarla in modo distaccato ti basta a calmarla. Quando è calma puoi trascenderla. Non tenerla continuamente occupata. Fermati e limitati a essere. Se la fai riposare, si stabilizza e riacquista forza e purezza. L’attività incessante del pensiero la deteriora… Rendila calma e chiara, e ti conoscerai per come sei. 

Sei al di là della mente, ma è grazie a essa che conosci. È ovvio che la portata, la profondità e il genere di conoscenza dipende dallo strumento che usi. Migliora il tuo strumento e migliorerà anche la conoscenza. Ti basta avere una mente tranquilla. Non appena sarà calma, tutto il resto accadrà nel modo giusto. Come il sole sorgendo rende attivo il mondo, così la consapevolezza di sé produce cambiamenti nella mente. 

Alla luce di questa calma e stabile consapevolezza, le energie interiori si risvegliano e fanno miracoli, senza alcuno sforzo da parte tua. Convinciti che sei destinato all’illuminazione. Coopera con il destino, non contrastarlo, non ostacolarlo. Dagli modo di compiersi. L’unica cosa è prestare attenzione agli ostacoli creati dalla stupida mente.” (Sri Nisargadatta Maharaj, Io sono quello, Ubaldini ed.)

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