“Una violenza inaudita. Uno dei delitti più efferati in 20 anni di professione, più di Arancia Meccanica.” Con queste parole, il funzionario di polizia di Milano, commenta l’omicidio di Samantha, alias Gustavo Rangel Brandau, transessuale brasiliano di 30 anni che si prostituiva nelle vie della città.
La notte del 29 luglio due balordi, un italiano di 18 e un mariocchino di 17 anni, rubano un’auto e poi approcciano due trans, nella zona di Via Novara. Al rifiuto di avere un rapporto sessuale gratuito, il marocchino si avvicina a Samantha, la prende a pugni e la trascina in auto.
Samantha, sebbene esile e piccola, prova a scappare, mentre Paola tenta di difendere la collega, ma viene presa a calci. Samantha viene gettata in macchina e picchiata, riusce a fuggire ma è riacciuffata, come risulta dai video che ha filmato il sequestro. I due assassini vogliono i soldi, ma nella borsa ci sono solo pochi spiccioli, così i due ricominciano a infierire sulle vittima, a pugni e coltellate.
Gli assassini imboccano la tangenziale, mentre Samantha, con il volto tumefatto, perde copiosamente sangue da diverse ferite, inondando l'abitacolo dell'auto. Questo non ferma i due aguzzini, che in quelle condizioni la violentano. Lei tenta un’ultima volta di fuggire, ma è ancora raggiunta e rimessa a forza sull’auto.
Qui altre botte e altre coltellate, fino a finirla. Poi l’abbandonano ai bordi della Tangenziale Ovest, gettata come un sacco di rifiuti. L’amica di Samantha ha avuto il coraggio di telefonare alla polizia per denunciarne il rapimento. Identificata l’auto usata per l’omicidio, le impronte hanno rivelato l’identità del marocchino. Uno sbandato che, nel corso dell’interrogatorio, durato oltre sette ore, confessa tutto, rivelando dov'era stata abbandonata la vittima e fornendo elementi per rintracciare il suo complice.
Il corpo di Samantha è stato rinvenuto dalla polizia «in condizioni pietose e in avanzato stato di decomposizione». Intorno all’1,30 del 6 agosto, gli agenti fermano l’altro omicida che, di fronte alle evidenze ha confessato ma come il suo socio, non ha mostrato alcun segno di pentimento. I due sono accusati di sequestro di persona, rapina, violenza sessuale di gruppo e omicidio.
Questa notizia è raccapricciante, mi ha sconvolta, e non mi sento affatto un’anima delicata, sono una persona normale. Lo stesso mio sentimento è stato espresso dai tecnici della polizia, da persone che, per mestiere, vedono omicidi efferati e bazzicano le zone più ignobili dell’essere umano. Ma cosa mi desta ripugnanza? Il fatto che per quei due cavernicoli, per gli assassini, quella che hanno ucciso non era una persona. Era un fenomeno. Era solo un trans. Perché fare tante storie?
A me invece sembra che di storie dietro a questo fatto ce ne siano tante. Per prima cosa il fatto che una trans o anche una prostituta possa erogare sesso gratis. Ma dove si è visto, ma come ragionano? Per chi si prostituisce la prestazione sessuale è un lavoro, e non è divertimento: non lo è mai.
Ma una seconda considerazione viene dalla scelta della vittima, vista “solo” come un transessuale, uno senza valore. Uno che vive una condizione vergognosa, una collocazione che non da diritto a considerazione umana o sociale. Una condizione da cui distogliere lo sguardo o su cui riversare istinti bestiali, come in questo caso.
Frutto dell’ignoranza collettiva, il vissuto di colui che si sente estraneo al suo genere e “compensa” l’errore transitando al sesso cui sente di appartenere, viene condannata e stigmatizzata. Il fatto che gli adeguati trattamenti ormonali, le appropriate psicoterapie e i soddisfacenti interventi chirurgici necessari per cambiare il sesso, siano lunghi e costosi, spinge molti trans a vivere praticando la prostituzione per procurarsi il denaro necessario.
Perlopiù la transessualità è maschile, sono uomini che transitano al sesso femminile, ma definire omosessuali le scelte dei transessuali è errato, anche se spesso, i loro obiettivi sessuale sono e restano i membri del loro stesso sesso biologico, del loro genere originale. Essi desiderano gli uomini, ma come donne che amano un uomo, ed aspirano a relazioni eterosessuali a tutti gli effetti.
Ciò che emerge è che la loro sessualità femminile si esprima con caratteri marcatamente femminili, con modalità quasi caricaturali, con varie forme tradizionali di "femme fatale", di vamp, di pin-up o di donna eroticamente conturbante e sessualmente seducente. Essi divengono donne conservando l’immaginario maschile della donna, conservando il modello visibile negli spettacoli erotici tradizionalmente intesi.
La loro femminilità caricata e caricaturale vuole rassicurarli sul fatto che la loro identità di genere è finalmente definita. Questi vissuti implementano un redditizio giro di prostituzione, perché sono oggetto di concupiscienza e di particolare desiderio da parte dei clienti.
Una clientela sempre crescente richiede oggi delle prestazioni sessuali con trans, un successo che crea delle vere e proprie guerre con le prostitute donne, che si sentono minacciate dal crescente gradimento riscosso dai viados, i quali soddisfano precise esigenze erotiche e aspettative sessuali. Sembrerebbe che non sia tanto il transessuale completamente trasformato e quindi operato ad attrarre, ma sia la sorta di ibrido che attrae e seduce l’uomo, risvegliando il suo desiderio.
Si ricerca la prestazione con la figura ambigua, della donna con il pene, perché appare profondamente seduttiva una figura dalla presenza, dalle sembianze, dalle movenze, dall'anatomia estremamente femminile in tutto, fuorché nel genitale!
Poichè la sessualità maschile investe profondamente sull’immagine dei suoi genitali, la richiesta di genitali maschili in erezione in una figura femminile, dimostra che l’immagine di un ermafrodito sessuale sta diventando sempre più prevalente.
Sta emergendo forse una nuova identità sessuale molto diverso da quella normalizzata che la società tende ad imporre, o forse la bulimia sessuale che ci viene offerta necessità di stimolazioni erotiche sempre più complesse?
Il giro di prostituzione transessuale soddisfa la forte domanda di bisessualità e di ambiguità erotica e psicologica dei nostri tempi. Non credo però che i due assassini di Samantha abbiano fatto tutte queste considerazioni, penso che fossero solo cavernicoli, due esseri inumani.
Trovo perciò che è normale e sano reagire con raccapriccio alla descrizione del modo con cui Samantha è stata uccisa, trovo molto più umana e dignitosa Paola l’altra strana, l’altro viados, che scioccata e sconvolta, alla fine ha telefonato alla polizia, autodenunciandosi come clandestina e rischiando l’espulsione.
Paola ha dichiarato che lei non poteva tacere, che non poteva restare in silenzio di fronte a quello che aveva visto. Ha denunciato che negli ultimi anni, altre due trans sono sparite nel nulla e che le loro famiglie in Brasile non ne hanno più saputo nulla.
Nessuno le ha cercate e nessuno sa che fine abbiano fatto. Per tutte loro non poteva tacere per questo ha parlato. In virtù di questo coraggio, sono contenta che esistano ancora degli esseri umani normali, per me normali, anche se hanno una mescolanza inedita di sesso e genere.
Buona erranza
Sharatan
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