domenica 30 marzo 2014

Ascolta lo spazio



“Nessun pensiero, in realtà, è del tutto isolato.
Il tuo vero spazio sta dentro. Quello che accade
nello spirito si ripercuote sull’universo intero.”
(Dugpa Rimpoche)

“Ascolta lo spazio fra le parole, il silenzio, che dà ai vocaboli il loro peso e che permette al senso di raggiungere l’anima. Non importa chi parla, tu o un altro. Non coprire troppo velocemente una parola con altre parole. Lascia spazio a ogni frase. Ogni parola è modulazione, vibrazione, colorazione dello spazio di senso.

Ondulazione del silenzio.

Abituati ad ascoltare senza dire niente. Non rispondere niente, nemmeno nella tua testa. Ascolta semplicemente. Ascolta veramente. Ferma il movimento incessante, automatico e vano dei pensieri. Lascia all’altro l’ultima parola. Non avere sempre una spiegazione. Lascia le domande aperte. Impara a non riempire immediatamente la mancanza, il silenzio, lo spazio.

Quando evitiamo di avere l’ultima parola, facciamo sorgere lo spazio. Lascia [un] bianco.

Dal momento stesso in cui molliamo la presa, lo spazio si espande. Lo spazio è l’ambiente della presenza. Evolviamo costantemente nel mezzo della rete di associazioni dei nostri pensieri. ciò che vediamo, udiamo e sentiamo si rapporta attraverso nessi associativi al passato della nostra esperienza. Ascoltiamo sempre solo con la nostra storia.

Ascoltare veramente consiste nello scoprire, vedere, sentire lo spazio tra i nodi e i nessi della nostra rete mentale abituale. Siamo capaci di prendere contatto con lo sfondo sul quale risaltano i nostri pensieri, i nostri riflessi mentali, le nostre associazioni? Possiamo passare le dita tra i nodi della rete? Invece che correre senza sosta da una maglia all’altra, distendiamo la nostra mente fino a quando si rende presente allo spazio interstiziale, dove si trova da sempre.

Recidi i nessi associativi che collegano le idee, le rappresentazioni, le emozioni. Smetti di scavare gli stessi solchi. Lascia che lo spazio mentale “si rifaccia” come un terreno che riposa a maggese dopo essere stato troppo coltivato. Fai che i pensieri che sorgono durante la meditazione non vadano a rinforzare gli antichi nessi associativi, che non ne creino di nuovi, che non si innestino su alcuna azione, alcuna abitudine.

Allenta la rete delle abitudini mentali. Interrompi le associazioni meccaniche tra i tuoi pensieri. Apri un gioco nel tuo automatismo mentale.

La lentezza traduce lo spazio nel tempo. La velocità aggressiva agita la superficie uniforme del lago della calma mentale. Disturba la pace e la pulizia del mondo. L’odio vuole riempire lo spazio invece di lasciarlo respirare, invece di lasciarci respirare. Lontani dalla pressione e dall’urgenza delle passioni, lontani dagli ingranaggi serrati e claustrofobici della sofferenza, lo spazio aperto tra noi e i nostri pensieri, lo spazio lasciato libero tra noi e gli altri pone le basi della pace.

Le anime sono bolle fragili, iridescenti, trasparenti, che si riflettono le une nelle altre e il cui spazio, che condividono tutte, è la vera identità. La mente è qui, dietro ai tuoi occhi, davanti a te. Risuona in questo suono. Vibra in questa sensazione. La luce è tutto ciò che appare. Tutto ciò che appare è luce.”

(Pierre Levy - Il fuoco liberatore - Sossella, 2006)

mercoledì 26 marzo 2014

Giardino



Dammi presto la tua mano
io conosco un angolino
fatto apposta per sgranocchiare il dolce mattino
come una torta con le fragole sulla crosta.

Vieni nel mio caro altrove
dove nessuno è stato ancora
e coglierò per te
per coprirtene i ginocchi
i fiori tristi del mio sogno

Il mare è il mio grande giardino
e ne torno con le braccia colme
dei fiori che orlano la sua gonna
e i loro petali
di cristallo
vellutati di nuvole
si sfogliano in la minore
sul mio cuore.

Il vento ara il mio giardino
sotto le sue mani forti
io sento scavarsi il verde dei solchi
nella lontananza rotonda.

Vieni presto verso laggiù
per sorprendervi la voce
del più bel giardino del mondo.
Esso sta in una vela
color d'autunno e di fuoco
che strappa
al ventre azzurro del cielo
il suo accordo
teso verso il più lontano
il più alto
il più alto ancora
teso verso lo stesso altrove
cui anela il mio smarrito cuore.

(Minou Drouet)


lunedì 24 marzo 2014

Le forze della trasformazione



“Cielo e terra sono come un forno di fusione.
Le forze del naturale mutamento sono gli operai.
Lo yin e lo yang sono il propellente. Le miriadi di cose
sono il metallo. Nella migliaia di trasformazioni
non vi è mai una fine e un inizio.”
(Chu Ci, 2° sec. d.C. )

La separazione tra corpo e mente è un problemache riguarda le persone, e il problema si unisce all'incapacità di sentirsi parte del mondo. Ma in realtà, il problema è sempre esistito e la cura del disagio interiore è contenuta in tradizioni antiche soprattutto nell’induismo e nel buddismo, in cui l’unione tra corpo e mente è chiamato Grande Unificazione. Nella pratica buddista di scuola Vajrayana si parla di una fase evolutiva a cui si giunge con una lunga pratica disciplinata, e che consente lo sviluppo del “corpo dell’arcobaleno.”

Lo stato supremo dell'unificazione era contenuto anche nelle tradizioni sciamaniche in cui si credeva che fosse possibile raggiungerlo dopo aver percorso un sentiero spirituale molto rigoroso. Il taoismo tratta questo problema in modo particolare, infatti pensa che non avere consapevolezza e energia, cioè non avere coscienza del corpo sia impossibile, perciò dedica molto tempo a porvi rimedio. La tradizione del taoismo possiede due poli d'azione, cioè la consapevolezza/coscienza e il corpo/energia, perché i taoisti credono che questi due poli devono funzionare in sincronia per stare bene.

L'origine delle pratiche del taoismo risale ai tempi degli sciamani avvolti in pelli di orso con copricapo ornati di corna animali. Gli sciamani cantavano con il viso nascosto da maschere ornate con becchi di aquile, e si muovevano con i passi lenti e pesanti dell’orso. Emettevano urla per invocare il Grande Spirito e usavano dei canti accompagnati dal suono di flauti fatti con le ossa degli animali.

Da queste pratiche nascono i suoni terapeutici del taoismo che derivano dai canti selvaggi e mistici degli sciamani antichi. Tutte le pratiche del Tao curativo vengono da quei tempi lontani in cui lo sciamano emetteva dei canti per alleviare la sofferenza degli uomini. La loro cura prevedeva un contatto totale che portava allo scambio di energie tra lo sciamano e l’uomo che chiedeva il suo aiuto. Ancora oggi tutto questo avviene tra chi pratica l’agopuntura e chi si sottopone a questa terapia.

Nel taoismo si ricercava la completa armonia in cui finiscono conflitti e tensioni, ma senza sforzare nessuno cioè in modo spontaneo e naturale. Il Tao contiene il principio curativo della vita, perché si basa sui principi dello spirito universale. Gli alchimisti cinesi scoprirono che il modo più efficace per conoscere i processi sottili dell’ordine cosmico e la natura interna degli uomini fosse la meditazione. La meditazione gli permise di scoprire l’esistenza del chi cioè della forza magnetica che scorre nel corpo e si muove lungo i canali energetici.

Svilupparono un’elevata conoscenza del corpo umano e credettero che le 3 parti di fisico, anima e spirito fossero un’unità indissolubile. Quindi trovarono la via per salire nei regni spirituali ed essere attivi in modo creativo nella concreta via quotidiana. L'adepto delle tecniche iniziava a fare pratica di esercizi che sviluppano un corpo sano ed efficiente che è capace di vivere in pace con se stesso e con il mondo, e che vive senza tensioni pure nella vita quotidiana.

Con il primo livello si sviluppa l’auto-consapevolezza del corpo, e del suo rapporto con l’ambiente e con le persone. In questo modo ci si cura da soli imparando a percepire e indirizzare la circolazione del chi nei meridiani del corpo. Così si impara a fare la Circolazione Microcosmica. La pratica di autocoscienza sviluppa una condizione di energia positiva in cui l’amore e il rispetto per gli altri si irradia spontaneamente da chi pratica.

Più il corpo è sano e più facilmente sa trasformare il chi in forza spirituale, perciò diamo più forza a noi stessi, eleviamo l’anima e lo spirito e usiamo al meglio le nostre energie. Dare vita all’io, secondo i taoisti, è il fine di ogni meditazione, perché consiste nel risvegliare la parte del sé che percepisce e agisce libera da ogni condizionamento ambientale e culturale.

Meditare significa calmare la mente, perciò le tecniche che sanno dare la pace interiore furono molte. Nel “Tso-wang-lun” cioè nel “Trattato di sedersi nell’oblio” si parla di “kuan” cioè di contemplazione per indicare il corrispettivo del pali “vipassana.” Il termine indicava una tecnica molto diffusa del Piccolo Veicolo che è molto simile a quella del “Tso-wang-lu.” In entrambi i casi si tratta della capacità di osservare con distacco e con tranquillità tutto quello che viene nella mente.

L’espressione “sedersi nell’oblio” fu usata inizialmente da Chang-tzu senza segnalare un metodo preciso e, probabilmente, fu condizionata dal buddismo Ch’an dove si usa la posizione seduta per meditare. Nell’opera si danno una serie di istruzioni per raggiungere l’immortalità con un percorso di 5 fasi, di cui la meditazione da seduti era solo il primo. Alla meditazione sono correlate anche le due condizioni di osservare la gradualità del metodo e di avere fede nella reincarnazione.

Comunque, sia l’addestramento psicofisico buddista che quello taoista ponevano l’accento soprattutto sul respiro. Il buddismo si limitava a osservarlo, mentre i taoisti insistevano sulla necessità di controllarlo. Vi era poi anche una meditazione che veniva abbinata ai mantra in cui la mente era calmata per mezzo del suono e con la visualizzazione di immagini spirituali.

Dopo migliaia di ripetizioni, il corpo iniziava a vibrare con una frequenza superiore alla normale, perciò il meditante percepiva le energie superiori che agivano dietro la percezione ordinaria. La meditazione taoista è particolare perché non vuole bloccare il flusso del pensiero, ma vuole controllare il chi del corpo. La forza chi è detta anche prana, energia calda o kundalini diretta ai centri energetici dei chakra.

Le tecniche che i cinesi tramandano a questo riguardo sono antiche di millenni, perché credevano che il controllo della circolazione delle energie influisca sulla salute e sulla durata della vita. Il chi è la forza vitale primordiale che inizia a prodursi con la fusione dell'ovulo e dello spermatozoo con cui si crea il nuovo essere complesso.

Il chi è l'energia vitale che scorre nei tessuti e negli organi che fu scoperta studiando la vita dei feti. Il feto si sviluppa nel ventre della madre assorbendo nutrimento dal cordone ombelicale, perciò l’ombelico è il luogo da cui l’energia inizia a fluire. Nell’adulto, l’ombelico diventa il punto in cui il chi si può accumulare. Con la meditazione si attiva l’energia risanatrice che permette di ritornare a questo stato beato, perché si ripristina la circolazione dinamica che caratterizza la vita del feto.

Per tanti motivi, la meditazione taoista è considerata un processo di rinascita e un ritorno al proprio sé originario: la nascita ci fa perdere il perfetto equilibrio della vita prenatale. Nel feto l’energia fredda yin e quella calda yang sono in equilibrio perché fanno una miscela perfetta di tipo caldo-tiepida. Ma, con la nascita, l’energia interna diventa calda oppure fredda. L’energia calda yang sale verso la parte alta del corpo in cui sono cuore, fegato, polmoni e cervello, mentre l’energia fredda scende verso la parte inferiore del corpo cioè verso gambe, organi sessuali, reni e addome.

Con il progredire dell’età, le vie energetiche vengono bloccate da tensioni fisiche e psichiche, perciò si crea un deperimento energetico e la cattiva salute. Se i canali sono liberi, il chi scorre senza sforzo perciò gli organi sono ben nutriti e non si ammalano. Se sappiamo come equilibrare le componenti yin e yang anche gli organi riprendono a funzionare. Noi ritroviamo la salute perché la forza risanante del chi scorre, e il sistema nervoso sa inviare l’energia laddove c’è bisogno di risanare.

Gli antichi scoprirono che l’energia corre con vigore in due canali principali: il Vaso Servo e il Vaso Guida. I 2 canali salgono entrambi dalla zona del perineo, ma uno sale lungo la via dorsale mentre l’altro sale attraversando la parte anteriore finché arrivano entrambi al palato. La lingua è l'interruttore che collega le due vie, perciò se viene spinta verso il palato attua un collegamento delle due vie.

Perciò formiamo un circuito elettrico che possiede il movimento circolare che i cinesi chiamano il Piccolo Ciclo Celeste o Piccolo Circolo Energetico. Le due vie di scorrimento energetico del corpo si devono pensare come un circuito elettrico, perciò immaginiamo un cavo che arriva fino al quadro di distribuzione della corrente. Il quadro è fornito di fusibili che fanno da valvole di sicurezza e che proteggono l’impianto dagli sbalzi di tensione elettrica.

L’impianto ha degli interruttori che regolano la distribuzione di corrente nelle stanze. Poi ci sono i cavi che passano dentro le pareti che sono i 6 canali particolari che partono dal Microcircolo Energetico, ma vengono usati solo nelle fasi avanzate della meditazione. Nelle fasi avanzate sono usati anche altri cavi, cioè altre vie che sanno assorbire le forme di energia intensa che, in condizioni normali, possono distruggere chi la riceve.

Una di queste vie speciali è quella del Vaso Ascendente che sale lungo la linea centrale del corpo. Quando tutti i cavi elettrici sono collegati tra loro, e sono state prese tutte le precauzioni opportune, siamo pronti per allacciarci all’alimentatore. Così assorbiamo la corrente elettrica senza avere dei danni, perché sappiamo condurre sia l’energia che sale verso l’alto che quella che scende in basso.

Aprire i canali energetici significa eliminare gli ostacoli che bloccano la forza del chi. I blocchi sono prodotti da tensioni fisiche, psichiche ed emozionali, ma tutte le correnti di energia che attraversano il corpo hanno origine da forze superiori all'uomo e possiedono l’armonia di quelle forze. Il flusso di quelle forze elimina i blocchi e le tensioni, perciò ripristina il flusso originale e risveglia le forze risanatrici che sono presenti in noi.

L'energia della linea anteriore del corpo è quella del Vaso Servo dalla natura fredda o yin, mentre la circolazione della linea dorsale ha natura calda o yang. I piedi sono il centro attraverso cui l’energia si scarica a terra, e attraverso i quali assorbiamo l’energia negativa che sale dalla Terra. Il vertice del capo è come un cavo che collega l’uomo con il Cielo, perciò è il polo positivo che attira l’energia del Cielo, delle stelle e soprattutto la forza del Sole.

Se queste vie sono collegate e fluide si riempiono di forza, perché avviene la circolazione di positivo e negativo. Abbiamo collegato al Microcosmo Energetico tutti gli organi del nostro corpo. A questo punto sarà sufficiente aprire le due vie principali per avere il processo di perfetta miscelatura di caldo e freddo ossia di forze yin e yang, perciò l’energia di Cielo e Terra circolano insieme. In questo modo il nostro Io fisico, emozionale e spirituale si rinnovano e possono ritrovano l'equilibrio dello stato naturale.

Ma ora è necessaria una parola in più sul ruolo dello spirito, infatti “shen” è la forza divina e soprannaturale che risiede nel corpo umano. Lo spirito è anche la forza dell’inconscio collettivo, perciò è il modo per avere accesso al serbatoio infinito. Un cercatore di immortalità non può non avere il desiderio di ridestare questa forza di enorme potenza. Così egli trova la pietra filosofale al suo interno e beve l’elisir di lunga vita che è lo sviluppo della sua individualità.

A questo punto l’adepto diventa come le “diecimila cose” assumendone tutte le forme e le caratteristiche, ma senza perdere il senso della sua individualità. Con tutte queste operazioni l’alchimista diventa il padrone del suo mondo, perché ha vinto i suoi opposti, lo yin e lo yang, il femminile e il maschile, l’ombra e la luce, il positivo e il negativo.

In lui avviene la trasformazione che è una completa metamorfosi. Tutta la sua materia grossolana si raffina e si sublima, finché l'adepto diventa un puro soffio, perciò l'adepto diventa come il chi. E poi si concretizza un'ulteriore volatilizzazione e avviene una coagulazione che è resa possibile dall'azione dello spirito, shen. Da questo momento in poi c'è la coincidenza degli opposti, e ogni propria attività sembrerà il frutto di forze superiori.

Buona erranza
Sharatan

giovedì 20 marzo 2014

L’essenza più raffinata



“Puoi unire il tuo spirito all’Uno
e lasciare che non si allontani?”
(Tao te Ching)

I taoisti credono che l’energia del corpo sia un’unità totale. Credono che un individuo giovane ricava il 100% dell’energia e che ne spende il 60-70% per le attività utili alla vita restando con un residuo che si può immaginare come un credito bancario che aumenta sempre più. Con l’invecchiamento del corpo abbiamo sempre meno la capacità di produrre energie sebbene il corpo possa avere il medesimo regime di consumo e di attività. Questo avviene sempre più perciò, con il tempo, si inizia sempre più ad attingere alla nostra riserva.

Le risorse a cui attingiamo sono ricavate dai nostri organi vitali ossia dai reni, dal fegato, dalla milza, dai polmoni, dal cuore, dal pancreas, dalle ghiandole e dal cervello. Secondo i taoisti il maggior consumo di energie avviene con l’eiaculazione nell’uomo e con il flusso mestruale nelle donne, perché ogni volta che questi fatti avvengono viene espulsa l’enorme forza creativa che è contenuta negli spermatozoi e negli ovuli.

Se, invece, viene conservata la loro forza creativa perciò se gli ovuli e gli spermatozoi non sono eliminati non verrà neppure perduta questa dose di energia vitale che potrà essere usata per arricchire gli organi fisici, e potrà essere trasformata in energia spirituale. Ognuno di noi nasce con una grande quantità di energia primaria detta “jing” e nelle donne questa energia generativa e creativa è necessaria per produrre l’ovulo, gli ormoni e l’energia che rende la donna sessualmente attiva.

Questa forza integrata con quella presente nell’aria che respiriamo e con il cibo che mangiamo permette alla donna di essere riproduttiva e di trasmettere questa capacità ai suoi figli. La jing si trasforma in forza maschile cioè in “chi” che è l’energia attiva e rigenerativa che favorisce una vita più sana e più lunga. Se il chi è trasformato diventa un’energia detta “shen” che rappresenta l’energia spirituale.

Perciò la jing è l’energia generativa e creativa cioé è l’essenza più raffinata di cui siamo fatti, ed è l’energia primaria che alimenta le forze del corpo. Tutte le altre energie dipendono da questa energia primaria che si trasforma in “chi” cioè in forza riproduttiva quando interagisce con gli organi vitali, perciò la base di tutte le tecniche taoiste è la conservazione e l’incremento dell’energia della “jing.”

Quando siamo giovani consumiamo liberamente l’energia primaria cioè la jing e, inoltre, nel taoismo si crede che ognuno nasca dotato delle virtù della cortesia, della gentilezza, del rispetto, dell’onore, della bontà e della rettitudine. Però, nel tempo, a causa delle influenze sociali, culturali e personali tutte le virtù si alterano sempre più e poi decadono gradualmente.

L’uomo vive nello stress perciò ha paura della vita veloce e insicura che vive. La paura, l’ansia e le emozioni negative aumentano sempre più mentre diminuisce con il tempo l’energia creativa che abbiamo. I taoisti credono che le emozioni negative prosciugano tutte le energie vitali, infatti dicono che l’ira e le preoccupazioni ci fanno perdere dal 10% al 60% delle nostre capacità.

Più l’energia è negativa e più aumenta il consumo di energia vitale che, invece, dovremmo usare per nutrire il corpo, l’anima e lo spirito. L’esplosione dell'energia negativa della rabbia lascia stremati e con poche energie su cui far conto. La gente crede erroneamente che le energie negative siano forze in avanzo che vanno scaricate e disperse. Ma è falso perché, secondo il taoisti, anche le energie negative sono parte del nostro patrimonio di forze vitali perciò queste energie non vanno mai sprecate.

I taoisti pensano che, per far fronte ai bisogni dell’organismo, attingiamo dall’energia primaria, perciò con il trascorrere del tempo si causa una perdita del nostro potenziale di accumulare l’energia che il corpo deve usare perciò si finisce per attivare sempre meno energie. In accordo con la legge della fisica sappiamo che l’energia non viene distrutta ma trasformata, perciò lo spreco dell’energia negativa presume due condizioni.

Nella prima condizione si presume che si possa avere il lusso di sprecare energie, e la seconda considerazione presume il fatto che altri possano prendere quello che abbiamo lasciato andare. Quando si esplode per l’impulso dell’ira ci liberiamo dell’energia negativa che è scaricata su altri. E se questi non possono sfogarsi contro di noi, troveranno altri contro cui sfogarsi con più facilità.

Ma la fisica dice che l’azione ritorna con una reazione all’origine dell’azione. Ciò che torna avrà tutto il negativo che si è aggiunto alla carica energetica rilasciata nella fase iniziale, perché quella polarità era negativa. Tutto quello che ritorna ha lo stesso segno dell’energia che ha avviato il processo di azione/reazione, ma ciò che torna indietro è molto più intenso di ciò che si era espresso all’inizio.

Da questo di vede per quale motivo i taoisti preferivano limitare lo scarico delle energie legate agli stati emotivi, e il discorso iniziò con le energie emotive negative ma poi si estese al controllo di tutte le emozioni e forze vitali. Poiché i taoisti erano concreti preferirono fermare ogni perdita di energie, perciò preferirono trasformare l’energia negativa in positiva con la Fusione dei 5 Elementi.

Il Tao è curativo perché insegna come armonizzare tutti i tipi di energia che il corpo filtra e che vanno a sovraccaricare gli organi. Le energie negative che restano intrappolate negli organi se non sono trasformate diventano tensioni e malattie, perciò si deve annullare la loro carica negativa e si deve armonizzare e trasformare quella energia in sana forza vitale.

I taoisti pensano che il chi sia il segreto della buona salute, perciò usano dei metodi per concentrarlo e trasformarlo in una energia più elevata. Essi credono che sia necessario accumulare e concentrare sempre più energia vitale per creare e nutrire la cosa più importante che abbiamo cioè la nostra anima immortale. Con il tipo di vita ordinaria che facciamo non disponiamo di scorte extra di energie da dedicare a questo scopo.

Per aumentare l’energia vitale raccomandano l’agopuntura, il massaggio, il tai chi chuan, il chi kung, il cibo sano, le erbe, la meditazione e così via: e tutto mira al fatto che il chi divenga energia spirituale. Praticare la virtù positiva è la chiave del Tao curativo, e questo sistema dipende dall’energia dell’amore, della gioia, della gentilezza, della cortesia, dell’onestà e del rispetto.

Nel Tao curativo si crede che l’indole buona sia basilare per gli uomini, ma non per paura dell’inferno o della punizione, ma perché credono che fare del bene agli altri sia sicuramente un beneficio per se stessi. Il concetto è semplice e si basa sulla legge fisica dell’azione e reazione, perciò fare del bene attiva la gentilezza che è collocata nel fegato. Il fegato si irrobustisce se facciamo del bene perché accumula più forza vitale.

La pratica curativa restituisce il flusso dell’energia che circola negli organi, perciò il corpo fisico si rinforza se era indebolito e aumenta la sua robustezza. Lo sviluppo di una maggiore forza vitale di segno positivo favorisce la trasformazione della paura, della rabbia e della tristezza in cose positive di segno opposto come gioia, allegria, forza e creatività. I taoisti dicono che molti provano un intenso piacere a sprecare le loro energie, perché amano l’intenso eccitamento sentendolo come un fuoco che brucia velocemente e che si estingue altrettanto veloce.

Molti piaceri umani si basano sull’eccitazione intensa che brucia e consuma prosciugando le energie se questo si protrae a lungo. Dobbiamo tener conto che, se un’attività richiede una dose eccessiva di attenzione l'energia vitale è totalmente indirizzata verso quell'attività anche se non ce ne accorgiamo, ma i nostri organi non la pensano così!

Quando siamo catturati dalle cose siamo rilassati e sentiamo la liberazione perché diminuisce lo stress. Ma, in realtà, l’energia vitale viene sottratta dagli organi che non lavorano, perciò si produce lo squilibrio energetico. La tensione produce una concentrazione di polarità negativa per gli organi e se l’energia non è trasformata in positiva si accumula troppa tensione di forze. Ogni volta che andiamo alla ricerca di cose nuove per rilassarci e per star bene avviene che la nostra ricerca frenetica d’armonia ci fa metter un’attenzione eccessiva per quella ricerca.

Trovare nuovi interessi non darà mai una soddisfazione piena alle nostre esigenze perciò le cose nuove accresceranno il bisogno di novità. Più cerchiamo di accontentare uno dei nostri sensi e più accresciamo lo stato di bisogno che sente il senso che non viene appagato da nessuna attività. Le esigenze che possono accrescere il godimento dei sensi sono immense, infatti la nostra società ha creato un’immensa industria che crea il divertimento. Ma se la società creasse dei divertimenti che durano e che fossero veramente appaganti tutte quelle industrie fallirebbero.

I taoisti dicono che i nostri organi sono i genitori e che i sensi sono i loro figli, perciò l’armonia familiare è garantita dalla loro concordia. Se si separano finisce ogni armonia e iniziano le discordie, le liti e le assenze. Quando si crede di trovare la pace all’esterno e non dentro di noi si presta un’attenzione maggiore ai desideri del corpo piuttosto che alla pace della mente, dell’anima e dello spirito.

Più si cerca e più cresce il bisogno di ciò che mai avremo, perché quello che cerchiamo è causato dalla insaziabilità del deterioramento interno. La vera felicità, la vera gioia e il vero appagamento nascono solo dalla pace interna. Se volgiamo l’energia verso l’interno non la disperdiamo, ma ricarichiamo l’arricchimento interno con nuove risorse. Se siamo più ricchi interiormente anche gli organi sono più sani e forti, perciò abbiamo equilibrato il corpo, l'anima e lo spirito.

Buona erranza
Sharatan

domenica 16 marzo 2014

La Via per una vita felice



“L’uomo superiore pensa alla via e non al nutrimento.”
(Confucio)

Gli antichi taoisti per più di 5.000 anni hanno studiato la via che conduce a una vita più lunga e felice. Con i loro sforzi svilupparono i metodi dell’Alchimia esterna che comprendono la preparazione della Pillola dell'Immortalità, l'uso di pozioni magiche, di cristalli, di essenze dei cristalli, di aromi profumati, di pietre preziose e di altre cose simili. Come tutti i maestri dell'antichità anche i cinesi facevano un grande uso dei poteri della natura e delle virtù curative dei minerali, dei vegetali, degli animali e delle posizioni astrali.

Ma tutte le pratiche dell’alchimia esterna avevano il limite di dare un aiuto limitato nel tempo e l'inconveniente che gli adepti delle ricerche alchemiche erano dipendenti da sostanze costose e di difficile reperibilità. L’alchimia cinese cercava una fonte di energia illimitata e duratura, perciò tutte le difficoltà che incontrarono li spinsero a cercare verso l'interno. Mentre erano impegnati a scoprire la chiave per controllare le forze vitali fecero molte importanti scoperte sull'interiorità umana, e scoprirono che il mondo interno è vasto e misterioso come quello esterno.

Essi videro che quel mondo ospitava una forza prodigiosa, e capirono che controllando l’interno anche l’esterno migliorava. Videro che gli uomini che controllano il corpo e il loro mondo interiore vivono più armoniosamente con gli altri uomini. Perciò vollero conoscere come avviene il flusso dell’energia che chiamarono "chi" che avevano sentito scorrere nel loro corpo. Videro che quella energia scorre con un moto circolare che chiamarono l’Orbita Microcosmica, perché credevano che l'uomo fosse come un piccolo mondo che è inserito all'interno di un mondo maggiore.

Videro il "chi" salire lungo la linea dorsale e passare nella parte anteriore mettendo in circolo l'essenza distillata di tutte le energie. Essi scoprirono che il flusso delle energie mette in comunicazione i 3 corpi, perché nutre il fisico, l'anima e lo spirito. Questi corpi esistono in tutti gli uomini, perché devono consentire la formazione dell’unico corpo perfetto e immortale che fu l’idea da cui ebbe origine l'alchimia interna. Perciò i maestri taoisti seppero dell’esistenza di un profondo legame tra il mondo esterno e il mondo interno.

Ma la scoperta più geniale che fecero fu che ogni vita che si manifesta in forma umana è determinata, plasmata e influenzata da un gruppo di stelle, pianeti e particelle cosmiche che sono incluse in una configurazione stellare. Infatti scoprirono che le forze cosmiche controllano la vita, la buona o la cattiva sorte, e persino l'inizio e la fine della vita umana. Perciò, a causa di questo legame con il cielo, l'uomo sente la quotidiana necessità di assorbire l'energia delle stelle, dei pianeti e delle particelle cosmiche. Per vedere tutte le relazioni tra gli uomini e le stelle svilupparono una conoscenza molto avanzata dell'astrologia, e questo gli fece scoprire che sull'umanità si riflette l'influsso del Cielo e della Terra che agiscono insieme.

Un altro settore fu lo studio delle vie di scorrimento della forza vitale, da cui appresero che le forze vitali nutrono il sistema nervoso, gli organi, le ghiandole e gli umori, i sensi, l'anima e lo spirito. Ma per capire le energie della vita dovettero dividerle in 3 classificazioni, perciò dissero che la prima forza è la Grande Forza Universale, la Forza Originale o l’Energia del Cielo. Questa forza immensa è la stessa che muove le stelle, i pianeti e le galassie, perciò è la forza che tutto pervade e nutre ed è come una grande madre dell’universo. Questa forza viene attratta verso il singolo essere umano in virtù della relazione unica che esiste tra la Terra e la Luna, in cui il destino dell’uomo è coinvolto.

Impararono che le forze della Terra e della Luna si assommano e producono una potente corrente magnetica che attrae e che riflette sulla Terra tutte le energie irradiate dal cosmo. Perciò immaginarono che l'uomo fosse impresso sulla Terra come un sigillo impresso dalle forze celesti. Tutte queste forze generano e dominano gli uomini, perché esse plasmano uno stampo in cui fondono il singolo uomo. Perciò trovarono la seconda forza, cioè la Forza delle Particelle Cosmiche o l'Energia del Piano Umano.

I taoisti credevano che le Particelle Cosmiche fossero parte della Forza Originaria che si era dispersa nel cosmo. Le Particelle erano il pulviscolo prodotto dalle esplosioni delle stelle che avevano concluso il ciclo vitale, perciò essendo giunte alla maturazione finale erano esplose. Le polveri delle esplosioni vengono attratte dal magnetismo esistente tra Terra e Luna. Perciò restavano imprigionate nel magnete restando sospese nell'atmosfera, finché si condensavano diventando materia.

La carne degli uomini era polvere cosmica caduta sulla Terra, perciò le ceneri nutrono l'essenza degli organi, delle ghiandole e dei sensi umani. Gli uomini sono la più alta manifestazione della condensazione della Forza delle Particelle Cosmiche, perciò con la meditazione si possono raccogliere le forze cosmiche nel corpo per inviarle verso la Forza Originale. La terza forza che conobbero pensando questo fu quella della natura ossia la Forza della Terra che include le piante, le pietre, le erbe, le piante, gli animali, l'acqua, il fuoco e tutta la natura.

Erano degli acuti osservatori della natura che amavano guardare come si comportano le piante e gli alberi per facilitare la loro crescita. Le piante si stendono e allargano per assorbire l'energia necessaria per fiorire. Quando le piante si allungano verso il sole, le stelle e verso le forze cosmiche che sovrastano la terra, lo fanno perché sanno che le energie del cielo sono le migliori per fiorire. Gli animali che mangiano le piante traggono il beneficio delle energie che le piante hanno preso, perciò il nutrimento che esse hanno elaborato aiuta gli animali ad assorbire le energie cosmiche che, da soli, non sono in grado di catturare.

Anche gli uomini mangiano per trarre dai cibi il nutrimento che proviene dalle energie cosmiche. Perciò i cinesi dissero che l'unione delle 3 forze, del Cielo, dell'Uomo e della Terra sintetizzate con l'armonia sono la condizione per vivere bene nel mondo. Chiamarono le energie, i Tre Reggitori delle Forze ossia i Tre Puri, perché le 3 forze erano le stesse che generò dal Grande Vuoto, Wu Chi. I Tre Puri sono tradizionalmente rappresentati come 3 Imperatori che risiedono in 3 Palazzi o 3 Centri del Corpo detti: Tan Tien Superiore, Medio e Inferiore.

I 3 Imperatori governano lo sviluppo dei 3 corpi dell'uomo, perché influenzano il fisico, l'anima e lo spirito e li sente manifestarsi come Ching, Chi e Shen. Originariamente gli uomini sono creati con cellule che si nutrono per il 90% delle energie della luce e delle forze cosmiche, ma poi esse perdono dal 5 al 10% della capacità di consumo e di assorbimento. La riduzione delle capacità naturali è dovuta allo sviluppo che fa disperdere molte energie, nel vivere e quando viviamo un'attività sessuale che non è sana. i vegetali e gli animali non affrontano questi problemi, perché non si distaccano mai dalla beata condizione originaria.

Perciò quelle forme di vita mantengono intatte le loro capacità di consumo e di assorbimento che per l'80% è garantito dalla luce e dalle forze cosmiche. Il residuo delle energie è dato dall'acqua e dai minerali contenuti nel terreno. Anche se non lo sanno, gli uomini ricevono in modo automatico solo l’energia che è strettamente necessaria alla vita.

Nulla di superfluo è mai concesso, perciò se vogliamo accumulare le energie necessarie per lo spirito dobbiamo fare molti sforzi. E il fatto riguarda soprattutto l’influsso della Forza della Terra che impone una polarità energetica Yin e Yang a tutto quello che filtra energie. Perciò il nostro corpo può usare il negativo o il positivo quando capta l’Energia Universale che circola negli organi, nelle ghiandole e nei sensi, e che aiuta lo sviluppo degli organi sessuali e la capacità di riprodursi.

Secondo i maestri cinesi, le cellule del corpo non sono capaci di assorbire, direttamente e totalmente, l'Energia Universale, le Particelle Cosmiche e la Terra. Per questo non ci nutriamo più con il cibo del Cielo e siamo costretti a mangiare i frutti della Terra. I vegetali, gli animale e i minerali sono il nostro cibo, perché essi estraggono ed elaborano al nostro posto. I taoisti furono anche grandi esperti di dietetica, infatti usavano i cibi a fini curativi. Collegarono l’assorbimento e il consumo del cibo al moto della Terra intorno al Sole, e dissero che le stagioni influenzano il cibo che consumiamo e consigliarono cibi diversi a seconda delle stagioni.

Gli alchimisti cinesi idearono la Fusione dei 5 Elementi con cui ritrovarono la Fonte Originale. Trovarono la pratica per governare l'energia interna che diventò un modo veloce e diretto per assorbire e metabolizzare tutti i tipi di cibo. Da questa tecnica ricavarono la riduzione della dipendenza dai cibi terreni. Tutte le cose furono classificate in 5 Elementi, in 5 Fasi o in 5 forze che agiscono sempre mescolate insieme, perché le 5 forze derivano dalle 3 Forze Originarie.

I taoisti credevano che i 5 Elementi fossero 5 stelle immense nate dai Tre Grandi Puri generati dal Grande Vuoto, Wu Chi. Quelle stelle crearono l'universo con bilioni di stelle e crearono le 5 Costellazioni maggiori da cui nacquero i 5 pianeti compresa la Terra. Poi scoprirono che le 5 Costellazioni sono legate ai 5 pianeti, alle 5 stagioni, alle 5 direzioni della Terra e ai 5 principali organi del corpo umano, perciò le chiamarono con 5 nomi diversi per distinguerle meglio.

La Grande Forza dell'Acqua è quella che creò la Costellazione Settentrionale e il pianeta Mercurio. Essa rappresenta il settentrionale e l'inverno, perciò è la liquida forza di reni e vescica ed è la forza che ha la qualità di raccogliersi e comprimersi all'interno. La Grande Forza del Fuoco è quella che creò la Costellazione Meridionale e il pianeta Marte perciò rappresenta il meridione e l'estate. Rappresenta l'ignea forza di cuore e intestino tenue che ha la qualità dell'espansione e dello sviluppo.

La Grande Forza del Legno è quella che creò la Costellazione Orientale e il pianeta Giove, perciò è la direzione orientale e la primavera. Corrisponde alla forza lignea di fegato e cistifellea, perciò la sua energia ha l'azione generativa. La Grande Forza del Metallo è quella che creò la Costellazione Occidentale e il pianeta Venere, perciò è la direzione occidentale e l'autunno. Corrisponde alla forza metallica di polmoni e intestino crasso, perciò la sua energia ha la qualità della contrazione.

La Grande Forza della Terra è quella che creò la Costellazione Centrale e il pianeta Saturno, perciò è il centro nell'asse terrestre e l'estate di San Martino. Corrisponde alla forza terrena di milza, stomaco e pancreas, perciò ha l'energia con l'azione stabilizzante. Gli antichi compresero che l'impasto degli elementi permette la nascita delle cose sia interne che esterne. Perciò capirono che saper fondere ogni tipo di materia che incontriamo può risolvere tutte le disarmonie.

La procedura iniziale della tecnica prevedeva una comprensione preliminare delle dinamiche dell'universo, del pianeta Terra e del corpo umano quando vengono messi in relazione con il resto: e questo fu l'inizio dell’Alchimia interna che si concentra sulle corrispondenze e sulle correlazioni simboliche degli elementi. L'obiettivo finale è ottenere la trasformazione dell’adepto che genera l’individuo completo e armonioso che possiede solo energie di elevata qualità.

Durante il processo alchemico, l'essenza della forza vitale che scorre negli organi, nelle ghiandole e nei sensi è raffinata, condensata e mescolata con la Grande Forza Universale. E l’energia spirituale che si ottiene dopo il raffinamento può attuare la trasformazione che si estenderà apportando dei benefici all'anima, allo spirito e anche al corpo fisico del praticante.

Per ottenere il risultato, gli alchimisti esaminarono principalmente le qualità negative, perché sapevano che i difetti insegnano a trasformare le debolezze in punti di forza. Le debolezze vanno cercate mettendo a fuoco l'azione delle 5 forze ossia studiando le armonie e le disarmonie dei 3 corpi. I taoisti credevano che tutte le azioni dei 5 principi primari andassero valutati vedendo i due cicli naturali. Infatti la natura affronta due diversi momenti, perché c'è il momento del Ciclo Creativo, ma c'è anche il momento del Ciclo di Controllo e Neutralizzazione in cui si equilibra meglio ciò che abbiamo fatto.

Le due fasi sono essenziali alla vita, perché l'attività va sempre bilanciata con una fase di riposo. Tutte le cose si vedono meglio in relazione alla fase in cui si trovano, perciò l'espansione e la recessione danno tante opportunità utili a comprendere. In ogni caso, i pregi e i difetti vanno affrontati per superare meglio le situazioni. La Fusione portò le intuizioni del 1° ciclo di azione che fu quello della neutralizzazione o del controllo delle emozioni negative.

Cercheremo il punto debole non per sottoporre a sforzo la predisposizione al negativo, ma per rinforzare le risorse al positivo che tolgono l'infelicità. Il metodo insegna a vedere la debolezza e la forza con occhi diversi, perché usano delle associazioni che collegano al corpo e all’emozione. Una comprensione maggiore mostra che anche il cosmo affronta le trasformazioni, perciò il corso del tempo può mutare anche l’influenza delle stelle e può mutarle al meglio.

Nulla resta invariato, perciò anche le stelle possono influenzarci in modo diverso. Anche le stelle ostili possono cambiare, perciò guardandole capiremo che una condizione negativa si può limitare preparando le mosse che minimizzano o neutralizzano il colpo. Nella 2° Fase della Fusione approfondiremo la ricerca cosciente di stelle e di pianeti più felici. Così impareremo a usare bene tutti i cicli cosmici, perché li useremo per trovare più forza e per avere le risorse adatte a sanare le debolezze.

Le emozioni negative verranno estratte dagli organi in cui si annidano e sono trasformate in energia neutra. Questo è il processo di "ristabilimento delle condizioni meteorologiche" cioè è la fase iniziale della fusione di tutte le forze del corpo. Avere energia neutra è bene perché si può mescolare a tutto. E sarà mescolata alle emozioni positive facendo in modo che tutto l'energia divenga una forza vitale di qualità elevata.

Se fondiamo le parti migliori diventiamo leghe pure, perché diventiamo esseri di prima qualità. La qualità dei composti è sempre condizionata dai materiali iniziali, ed essi condizionano anche il nucleo che formiamo. Il residuo della fusione diventa una polvere che si sparge lontano dal nucleo. Una pratica ben eseguita porta a cristallizzare una sfera detta "la perla" che brilla come il diamante. Formare la perla è fare il primo gradino dell’ascesa che porta al trasferimento della coscienza in un nuovo mondo, e in un nuovo regno.

Buona Erranza
Sharatan

mercoledì 12 marzo 2014

Luce




Terra di luce, cielo di luce
parole di luce, occhi di luce

tessuti di luce, colmi di luce,
sognando la luce, luce.

Luce del sole che si ridesta, luce della luna che si ridesta,
luce del cuore che si ridesta, luce.

Luce della notte di sogno, luce del Paradiso,
luce nel cuore luminoso, luce.

Luce calda, giorno luminoso, forme di luce,
giochi di luce.

Luce che canta, canzone, luce

Luce nella penombra, luce nel buio della notte
luce, luce, luce.

(Em Claire, 2012)

martedì 11 marzo 2014

40 giorni nel deserto



“Quando rimasi nel deserto per quaranta giorni, sentii tutte le voci possibili e immaginabili della paura. Non c’erano diavoli venuti da fuori a tentarmi, erano voci della mia mente che mi facevano dubitare di me stesso o degli altri. Anche tu conoscerai il dubbio del deserto quando dovrai affrontare i tuoi dubbi e le tue paure. Questo tempo di prova interiore di solito precede l’accettazione del tuo compito attuale. Poiché se non riesci ad attraversare le tue paure, come puoi pretendere di trattare quelle che gli altri ti proiettano addosso?

Se non sei forte e integro, come puoi essere un faro di luce e amore per gli altri? Il tipo di forza e integrità di cui parlo non deve essere preso alla leggera. Credi di poter incontrare i tuoi demoni e di imparare ad amarli? Sei in grado di amare nonostante la paura? Devi rispondere a queste domande prima di cominciare la tua opera. Devi entrare negli oscuri recessi della tua psiche portandovi la luce della consapevolezza. Devi affrontare ogni paura che erode la tua autostima. Non vi sarà pace nel mondo finché il tuo cuore non sarà in pace. E la pace non potrà entrare nel tuo cuore finché vedrai attorno a te nemici e “malvagi.”

Ogni bruttura che vedi nel mondo ti indica inesorabilmente un luogo nel tuo cuore che chiede di essere guarito. Non esiste inferno al di fuori dei tuoi giudizi. Eppure tu fingi che esista un “diavolo” separato dal tuo credo, o un “male” che non è collegato ai tuoi giudizi. Non è così. Ogni male deriva dai tuoi giudizi e ogni diavolo non è che la proiezione del tuo senso di vergogna.

Non credere che la tragedia stia avvenendo al di fuori di te, o perderai la chiave del regno. Quelli che si vedono come vittime non si riapproprieranno del loro potere. Quelli che si considerano deboli non supereranno gli ostacoli della vita. Il dramma della vergogna e del senso di colpa avviene solo nella tua mente ed è lì che deve essere affrontato. Ti basta credere per un momento “Io sono amabile, io sono accettabile, io sono degno” e tutto il tuo vittimismo finisce. Ti basta credere “Sono in grado di amare mio fratello comunque mi tratti” e il legame invisibile della proiezione sarà reciso.

Le chiavi del regno sono nelle tue mani. Se offri amore consapevole, un amore che non considera i difetti e si innalza sopra i giudizi, come puoi ricevere di meno in cambio? Questo mondo è circolare. Ciò che esce rientra e viceversa. La linearità è solo un’apparenza. La sua esistenza nel tempo e nello spazio è pura apparenza. Se continui a cercare il demonio negli altri, non lo troverai. Il demonio è la tua presenza angelica insudiciata. È tutto il tuo dimenticare, tutto il tuo violare te stesso. È il ferito, il crocifisso, l’angelo caduto dal cielo e finito nel fango, nella selvaggia attrazione dell’incarnazione mondana.“ (Paul Ferrini, Io sono la porta, Macro ed., 2009)

giovedì 6 marzo 2014

In contatto con lo spirito



"Non c'era il passo tra i due mondi
quando esisteva il dono dell'affetto:
il tempo, l'amore, lo sparge."
(L. Neri - I nomadi di Hafez)

Migliaia di anni prima dell’epoca attuale, gli antichi sciamani videro che la Terra era sensibile e che la consapevolezza della Terra poteva influenzare gli uomini. Perciò essi vollero usare l'influenza che la Terra esercitava sulla consapevolezza umana e scoprirono che c’erano dei luoghi che facilitavano l’impresa. Videro che anche la Terra aveva dei punti in cui scorrevano le sue energie, e in alcuni luoghi lo scambio avveniva in modo particolare, perché in quei luoghi si attivavano o indebolivano i punti energetici degli uomini.

Per molto tempo la ricerca dei luoghi di potere fu il compito preferito, finché questa attività divenne un’ossessione. Gli antichi videro che l'universo è una rete di campi di energia e che l’intreccio cosmico dei filamenti luminosi trasuda consapevolezza. Essi scoprirono che la percezione umana sorge quando l'energia che scorre nell’universo accende una parte dei filamenti luminosi del nostro bozzolo energetico. Ma poi videro pure che la consapevolezza umana illumina anche i fili che fuoriescono dal bozzolo e che si espandono ovunque mentre corrono verso l'infinito.

Gli antichi uomini avevano una conoscenza istintiva e naturale che gli proveniva direttamente dallo spirito. Quella forza portentosa guidava gli uomini e li aiutava a costruire il loro destino, perciò gli uomini sapevano che dovevano assecondare la voce silenziosa e tutto questo era un fatto semplice e naturale. Chiaramente c’erano anche allora degli uomini meglio allineati con l’antica conoscenza, ma anche gli uomini comuni erano allineati con la volontà dello spirito.

Invece oggi la percezione umana è diversa perché abbiamo una percezione dualistica. Oggi la nostra percezione ha un allineamento diverso da quello antico, perciò anche la visione moderna del mondo e della vita è cambiata. Nei tempi antichi, quando il punto di unione era allineato sulla conoscenza silenziosa, l’allineamento avveniva in modo spontaneo e naturale, ma oggi siamo allineati sulla posizione detta ragione perciò siamo lontani dallo spirito.

La conoscenza antica era una presenza silenziosa che non aveva bisogno di parole per essere compresa, perciò oggi la troviamo solo se usiamo una quantità smisurata di energia, che non tutti hanno. Questa conoscenza silenziosa esiste in tutti perciò tutti la possono avere, perché essa ha padronanza di tutto, e tutto conosce. Si disse che questa conoscenza non si può pensare o descrivere essendo molto più antica del linguaggio, perciò il linguaggio è inadeguato a definirla.

Gli sciamani credono che, l'uomo si accorse di sapere ma volle essere più consapevole di ciò che sapeva, perciò perse anche quello che conosceva. La conoscenza persa nei tempi antichi è il legame con lo spirito, con l'astratto o con l'intento, e l'errore commesso fu di volerlo manipolare come facciamo con la nostra realtà quotidiana. Ma quanto più si voleva fare questo e tanto più la conoscenza fuggiva diventando effimera e impalpabile.

Gli uomini persero il contatto con la conoscenza per avere il dominio della ragione, perciò l’attaccamento al mondo rese sempre più debole il collegamento con lo spirito, e l’astratto divenne evanescente. L'uomo antico sapeva cosa fare in modo istintivo e diretto, e sapeva pure come poter fare per il meglio. Ma, quando capì che agiva come individualità sviluppò un solipsismo cioè una smisurata soddisfazione per se stesso e amò il proprio orgoglio. La soddisfazione dei desideri personali causò la sensazione di predire e di fare le azioni che voleva fare, perciò nacque il sé individuale.

Il sé che nacque volle imporre il controllo sulla natura dell’essere e sulla qualità delle sue azioni. Più gli uomini rinforzavano il loro sé individuale e più perdevano il contatto con la conoscenza silenziosa originaria, perciò l'umanità moderna ha ereditato questa condizione. Questo è il motivo per cui siamo disperati e non abbiamo la speranza nel futuro essendo divisi dalla fonte che crea e che sostiene l’universo.

L’alienazione umana è diventata insopportabile perciò scatena il cinismo e la disperazione che esplodono nelle azioni violente e nelle aberrazioni descritte dalla storia umana. La parte di conoscenza silenziosa che è rimasta dentro di noi, si manifesta in due modi: da un lato sentiamo la nostalgia del legame che ci univa allo spirito che ci conteneva. Dall'altro lato, sentiamo l’angoscia e la disperazione di poter ritrovare la pace, la soddisfazione e la realizzazione che ci forniva quel legame.

Gli sciamani sanno che ogni movimento del punto di unione comporta un distacco dall'interesse eccessivo che abbiamo per il nostro sé individuale, che è il marchio indelebile dell'umanità moderna. Fermare il mondo, per il guerriero, significa introdurre un elemento dissonante nel vissuto quotidiano per fermare il flusso uniforme dei fatti ordinari. Fermare il mondo significa anche bloccare tutto quello che viene catalogato dalla ragione. Gli sciamani erano dei profondi conoscitori di uomini, perciò videro che gli uomini erano curiosi animali da inventario. Se gli uomini conoscono bene un inventario particolare diventano gli esperti di quel comportamento.

Perciò gli sciamani capirono che se l'inventario dell’uomo comune è inadeguato o carente, oppure se si vuole ampliare a dismisura il suo inventario, alla fine, tutta la struttura umana crolla. L’uomo crolla anche se lo contraddicono o se mettono in crisi quello in cui crede: in tutti i casi la mente comune subisce il crollo. L'inventario è la mente, perciò il crollo è dovuto al fatto che è stato infranto lo specchio del riflesso del sé individuale.

La posizione del punto di unione è mantenuta stabilmente in un posto fisso per avere la sicurezza personale. La posizione del punto di unione dell'uomo moderno lo ha reso l'egoista omicida e l'essere interessato alla soddisfazione narcisistica della sua individualità. Avendo perso ogni speranza di poter tornare alla fonte di ogni cosa, l'uomo moderno cerca una consolazione all'angoscia rinchiudendosi nel solipsismo. E, mentre fa l’errore fatale rinforza ancora più la posizione sbagliata.

Si può dire con certezza che ogni spostamento del punto di unione dalla sua posizione abituale produce l’indebolimento del riflesso del sé dell'uomo e riduce la presunzione. La presunzione è la forza che è generata dal riflesso di sé che l'uomo continuamente rinforza, perciò quel rinforzo lo fissa sempre più nella stessa posizione. L'ambizione massima del guerriero è scardinare la sua presunzione, perciò ogni sua azione è finalizzata allo scopo.

Secondo loro la presunzione è il travestimento della commiserazione che proviamo per noi stessi. Questa è la nemica degli uomini e se non l’avessero non avrebbero il lusso di essere tanto presuntuosi, ottusi, crudeli e distruttivi come sono. Gli sciamani sanno che se ingraniamo la forza della presunzione, si sviluppa lo slancio nell'apparenza e inizia l'illusione di avere un grande pregio.

La presunzione è l'illusione del valore personale, perciò è causa del desiderio di essere lodati per meriti presunti. Gli sciamani videro che se spostiamo il punto di unione raggiungiamo la spietatezza, infatti quello spostamento fa cadere la presunzione del guerriero e il riflesso dell'immagine del sé finalmente crolla.Eliminando l'enfasi dell'importanza personale perdiamo l’autocommiserazione e ogni presunzione.

La spietatezza del guerriero non è crudeltà di comportamento ma è valutazione chiara e oggettiva delle questioni perciò è l’opposto della commiserazione. La spietatezza è distacco e valutazione oggettiva, perciò è l’opposto della presunzione: la spietatezza dimostra la sobrietà del guerriero. La riserva di energie che ricaviamo deriva dalla forza che il riflesso di sé teneva bloccata, perciò ricaviamo le energie utili per avere un più ampio raggio di percezione.

L’unica via di azione logica e l’aiuto migliore che ci possiamo augurare di avere - e questo vale sia per gli sciamani che per gli uomini comuni - è quello di limitare il coinvolgimento che abbiamo con l'immagine di noi che abbiamo costruito. Un guerriero mira sempre a rompere lo specchio che riflette il suo sé. Ognuno di noi ha un particolare legame e un forte attaccamento al suo riflesso di sé, perciò l'attaccamento è percepito come un bisogno. Ci sono persone che non hanno bisogno di nessuno perché ricevono la pace, l’appagamento, la gioia, l’allegria e la conoscenza direttamente dallo spirito.

Costoro non hanno bisogno di intermediari, perché hanno tutto quello che lo spirito offre. Altre hanno bisogno di occasioni che forniscono l’opportunità di essere consapevoli dell’intento perciò hanno bisogno di avere aiuto per rompere il loro riflesso. L’unico aiuto concreto che si può sperare è sapere come eliminare il nostro ego, perciò la teoria conta poco e quello che conta veramente è spostare il punto che ci unisce alla percezione comune.

Dallo spostamento di questo punto di percezione otteniamo il recupero di una enorme dose di energia che possiamo usare meglio, ma questa conoscenza si conquista solo nella pratica concreta. Dobbiamo ricordare che qualunque individuo che segue sempre una lunga sequenza di movimenti deve spostare spesso il suo punto di unione per restare un essere che è sano mentalmente.

Una sequenza di azioni ripetitive influisce sulla consapevolezza umana e per essere consapevoli mentre facciamo le ripetizioni ossessive dobbiamo avere la saldezza del nagual che non può impazzire. Il minimo di occasione che possiamo augurarci non viene dagli insegnamenti ma viene dalle situazioni che insegnano a far funzionare meglio la macchina, perciò la migliore occasione è essere resi consapevoli del contatto con lo spirito.

La sequenza particolare di cui dobbiamo essere consapevoli è che la presunzione è la forza che tiene inceppato il nostro punto di unione su una posizione che è diventata inamovibile. Se riusciamo a ridurre la forza che la presunzione tiene bloccata in quel luogo, sviluppiamo un’energia dirompente che ci può lanciare verso un viaggio che supera l’immaginazione.

Una volta che abbiamo spostato il punto di unione, il movimento di sblocco porta un distacco dal riflesso di sé, e lo sblocco porta al ripristino dell'anello di collegamento con la conoscenza dello spirito. D’altro lato, come fece notare don Juan, non fu proprio il riflesso di sé che causò l’originario distacco dell'uomo dallo spirito?

Lo sciamanesimo è un meraviglioso viaggio di ritorno, perché tutti ritornano vittoriosi dallo spirito dopo aver fatto una discesa nelle gole profonde dell’inferno. Gli sciamani credono che si vedranno grandi gruppi di guerrieri vittoriosi nella marcia di ritorno verso la casa dello Spirito, perciò tutti torneremo colmi di meravigliosi trofei che abbiamo conquistato nella vita, e la comprensione sarà uno dei trofei migliori che offriremo allo spirito.

La maggiore difficoltà che ostacola il nostro cammino di guerrieri è che non siamo disposti ad accettare una verità semplice come quella che non abbiamo bisogno di nessun maestro per parlare con lo spirito. Noi non abbiamo bisogno di nulla per ritrovarlo perché è sempre stato dentro di noi. Non sono necessari insegnamenti speciali perché quel contatto è restato intatto nel nostro profondo, ma se qualcuno ce lo dice non gli crediamo.

Quando ce lo dicono siamo nervosi, diffidenti e, alla fine, irati e delusi. Se abbiamo bisogno di aiuto non è nel metodo ma nell’esagerata considerazione per l'importanza della nostra persona. La nostra presunzione va eliminata a ogni costo perché il mondo è molto più complesso di quanto appare e l’immaginazione più sfrenata non può pensarlo. E capire una ovvietà di questo genere non necessita di mediazioni o di teorie da nagual.

Se poi vogliamo ammettere che c’è un merito nell'avere l’aiuto e ammettiamo la fortuna di poter incontrare un maestro, si può ammettere che l’incontro e la presenza del nagual aiuta e permette molte più occasioni di sforzo per fare gli spostamenti del punto di unione che possono ampliare la nostra percezione limitata. E se abbiamo un nagual impeccabile siamo sicuri che avremo le occasioni migliori per eliminare l'orgoglio quando vedremo arrivare un nagual che è il nostro specchio esatto.

Però il maestro migliore sarà la vita quando ci offrirà le occasioni migliori per aiutarci ad eliminare il nostro egocentrismo. Ma poi, se pensiamo all'enfasi posta sul maestro e la consideriamo meglio, dietro quel desiderio non sembra di vedere un'astuto mascheramento dell’ego che lotta per opporsi alla nostra voglia di eliminarlo?

Buon erranza
Sharatan