venerdì 29 agosto 2014

Veicoli per anime



“Ci sono delle persone che non stanno
al di sopra degli animali. Ci sono degli animali
che per coscienza sono come le persone umane.”
(Peter Deunov)

Gli animali sono un grande mezzo per lo sviluppo degli esseri umani. Possiamo pensarli come dei veicoli che sono usati dalle anime, perché gli uomini che restarono indietro nello sviluppo diventarono le forme animali. Gli animali sono anime umane che non seppero diventare ragionevoli, perciò sono delle anime umane che devono sviluppare meglio. L’uomo dovrebbe essere il custode degli animali ma, per ora si limita a ucciderli e mangiarli o li sevizia per divertirsi. In futuro avremo una consapevolezza maggiore sul rispetto e la protezione che dovremmo offrire ai “fratelli minori” restati immaturi.

Steiner dice che la vivisezione sugli animali sarà scontata durante la purificazione che affrontiamo dopo la morte. Chi torturò gli animali sentirà le sofferenze che procurò a quelle povere bestie. Gli animali furono creati a vantaggio dell’intero creato, infatti Dio li creò prima dell'uomo anche, secondo una leggenda cabalistica, fu l’uomo che trovò il nome a ogni animale. Il mito biblico narra che l’Adamo mangiava le piante e la frutta perciò conviveva pacificamente insieme agli animali.

A causa di questa unione tra uomini e animali il peccato originale causò anche la caduta degli animali che uscirono dal Paradiso e ci seguirono nell’esilio terrestre. Infatti l’uomo diventò carnivoro dopo la cacciata dal Paradiso quando Abele diventò un pastore di greggi. E Abele fu ucciso da suo fratello Caino, perché il mangiare carne implica la necessità di uccidere gli animale. Nel fatto di uccidere è sempre inclusa la conseguenza di un atto negativo che comporta l'accumulo del karma negativo.

Fin dall'inizio l’animale ha scontato gli errori degli uomini, perciò si dice che i disastri della terra sono causati anche dalle sofferenze che infliggiamo agli animali. La struttura della terra ha uno strato sensibile che percepisce il dolore delle anime vegetali e animali che soffrono. Essa reagisce con lo spasmo che chiamiamo "terremoto" che mostra la reazione di dolore al dolore. Le cattive relazioni tra gli uomini e gli animali sono la causa occulta di molte malattie, perciò dovremmo sapere che esse sono dovute al fatto che non impariamo a trattarli meglio.

Le piante e gli animali sono gli alfabeti dell’uomo, dice il maestro Deunov, ma il linguaggio che rivolgiamo al mondo animale è ancora blasfemo. A livello occulto uccidere un uomo o un animale è uguale. Se ci macchiamo le mani del sangue animale facciamo del male e aumentiamo il nostro karma negativo. Ma possiamo ucciderli per difendere la nostra vita se essi ci assalgono. Perciò possiamo uccidere tutte le vite parassitarie perchè sono forme di vita sterile. Infatti i parassiti non danno nulla ma rubano solo la vita degli altri.

Perciò uccidere i bacilli e le malattie infettive prodotte dalla degenerazione della mente e delle azioni umane è bene. Invece resta proibito uccidere ogni vita che fu creata da Dio per collaborare alla sua creazione divina. I topi, i conigli e tutti i roditori sono parassiti come pure lo sono anche pidocchi e cimici creati dagli errori del pensiero collettivo. Mentre vediamo che i bruchi sono utili, perché partecipano alla vita delle piante invece i rettili non sono pensati nella loro utilità.

Noi abbiamo uno strano concetto di ciò che è utile o inutile, perché l'importanza della vita dipende dalla catena biologica a cui appartiene l’organismo. Gurdjieff dice che tutta la vita fa parte di una serie di catene biologiche che dimostrano la vera natura dell’essere. Attualmente agli animali non vengono riconosciuti diritti sulla terra, ma nel mondo spirituale essi godono di una dignità che è pari a quella delle altre forme di vita. Anche noi uomini, in futuro, impareremo a non ucciderli.

La giusta posizione nel nostro procedere come esseri umani è mostrato dal nostro modo di camminare. Vediamo che siamo strutturati a camminare eretti sulla terra. Questa è giusta direzione dell’uomo che cammina in perpendicolare rispetto al centro del sole e della terra. Da questo si dimostra la prova della nostra intelligenza. I maestri dicono che l’intelligenza umana è mostrata dalla lunghezza di questa ellisse, e la larghezza dell’ellisse mostra la sua sensibilità.

Gli animali sono diversi dagli uomini perché camminano a quattro zampe perciò sentono il sentimento molto più di quanto sarebbe giusto. Anche l’uomo usa troppo la sua mente perciò resta squilibrato. Se tra uomini e animali avvenisse uno scambio equilibrato si potrebbe eliminare gli eccessi dei due sistemi viventi. Ancora non avviene, perciò ci uccidiamo perché l’animale è privo di mente ci uccide e ci mangia in questa distruzione reciproca.

Ogni volta che freniamo lo sviluppo di un'altra vita facciamo anche un danno a noi stessi e freniamo anche la nostra evoluzione, perché lo dice una legge divina. Anche se un pastore si ammala può essere guarito dalle sue pecore sane, infatti gli animali hanno doti e capacità terapeutiche. Steiner dice che gli animali accompagnano l'uomo fin dalla vita lunare poi ricompaiono nell’epoca della Terra. Gli animali carnivori vengono dalle radici del mondo vegetale, mentre gli animali erbivori provengono dai rami.

La longevità dell’uomo è legata al mondo vegetale, mentre la nostra mobilità e il sangue freddo ci derivano dai pesci. La respirazione l’abbiamo ereditata dagli uccelli, perché gli uccelli sono “il primo fattore per la creazione del pensiero umano e della respirazione,” dice Deunov. L’uomo ha avuto gli animali come compagni di evoluzione fin dalle fasi primitive del suo sviluppo perciò ha imparato molto da loro. Abbiamo imparato la laboriosità dalla vita dei mammiferi, la diligenza e la contentezza dagli erbivori.

Dagli animali che mangiano carne abbiamo imparato l’arte della cucina e l’usanza di friggere, dice Deunov. Per tanti motivi e altre ottime ragioni non debbiamo credere che gli animali vanno abusati e uccisi a nostro capriccio. Nella pelle animale vivono gli esseri dell’epoca lunare che non seppero diventare uomini perciò restarono indietro e si rifugiarono in corpi animali. Infatti tutti i ritardatari dell'evoluzione rimasero come buoi, cavalli, gatti, uccelli e negli altri animali.

Tutti i vegetali, tutte le piante da frutto e tutti gli animali si sacrificano a vantaggio della vita umana e per amore di Dio. Tutti quelli che vivono in terra come pianta o animale non sono degli stupidi ma sono i figli di creature molto elevate. Essi nascono dalle più alte gerarchie celesti, infatti le piante sono figlie degli angeli e gli animali sono figli degli arcangeli. Noi viviamo in grazia del sacrificio di queste anime superiori che si sacrificano per amore e per compassione.

Crediamo che la carne offre molta forza, ma seppure gli animali che si nutrono di cerne sono più energici in realtà gli erbivori sono più forti. L’elefante è più forte della tigre che è veloce, ma la forza dell’elefante è leggendaria. Il compito degli animali è quello di raccogliere il magnetismo, perciò finché gli animali sono sani restano sani anche gli esseri umani. Gli animali aiutano gli uomini che non ricambiano al meglio il loro amore. Gli animali accumulano dentro di loro tante forze magnetiche che sono molto utili al nostro magnetismo.

Gli animali assorbono e neutralizzano le disfunzioni energetiche, perciò dal taglio degli alberi e dalla morte degli animali provengono i nostri maggiori squilibri. La vita vegetale e la vita degli animali sono il serbatoio di forze vitali che è utile per la vita della terra e dell’uomo. La distruzione dei mammiferi vedrà la perdita della loro energia che fuggirà per tornare nello cosmo. Dovremmo usare la natura e gli animali per aumentare le sue risorse vitali.

Infatti le sofferenze e i disagi mentali che vediamo intorno sono dovuti al fatto che distruggiamo tutto e non sappiamo più come guarire. Anche i pensieri negativi di animali che vengono uccisi sono pericolosi perché l'anima collettiva è più potente dell'anima singola. Sia la mente collettiva umana che l’anima collettiva animale formano correnti di potente energia dette eggregora con valenza positiva o negativa. Ma l’odio e il dolore danno correnti negative che ricadono sugli esseri che uccidono.

Nell’antica Grecia visse Diogene di Sinope che morì nel 323, perciò visse nell’epoca di profonda crisi della vita politica greca. Si assisteva al rovesciamento dei suoi valori più sacri, perciò il filosofo fu rappresentato come il perfetto cinico che è in rivolta contro i valori correnti. Diogene Laerzio racconta di lui che usava un corto mantello in cui usava dormire.

Si dice che avendo scritto a un tale per avere una casetta in cui vivere non ebbe risposta, perciò andò a vivere in una botte che era nel Metro. Si narra che vedendo un fanciullo bere nella coppa delle sue mani, gettò la sua ciotola dicendo che anche un fanciullo lo aveva vinto nel poco. Si dice che insegnasse ai cani che lo seguivano e che visse come un cane randagio ricercando, alla luce di una lanterna, l'essere umano.

Buona erranza
Sharatan

lunedì 25 agosto 2014

Uomini e Animali



“Ogni essere mostra nel modo in cui vive
quello che sperimenta direttamente dentro di sé.”
(Rudolf Steiner)

Si sente dire che l’uomo è superiore all’animale, ma la questione è presentata in modo sbagliato, perché sarebbe più corretto capire in cosa siamo diversi. Per capirlo, dice Steiner, dobbiamo conoscere la differenza tra anima e spirito. Sappiamo che il concetto di anima è sempre collegato al concetto di esperienza interiore, perciò l'anima è collegata sempre all'interiorità. Lo spirito lo comprendiamo riferendoci al mondo che percepiamo, perché una manifestazione dello spirito è tutto ciò che ci viene incontro dall’esterno.

Lo spirito è presente in tutte le forme di vita della natura, però si manifesta in modo diverso nelle varie forme di vita. L’anima va attribuita all'essere che sa accogliere lo spirito interiormente, infatti Steiner dice che si deve parlare di anima “solo quando lo spirito è interiormente presente in un essere che ci viene incontro. Così interiormente creativo, troviamo lo spirito nell’uomo e nell’animale.”

Ma il concetto diventa difficile da capire senza conoscere la nostra natura pluriarticolata. L'uomo ha un corpo fisico che vediamo, ma possiede anche 3 corpi invisibili ossia il corpo eterico o vitale, il corpo astrale e il nucleo dell'io umano: tutti e tre invisibili. Il corpo eterico è il “portatore di tutte le nostre manifestazioni vitali” perciò preserva il corpo fisico dalla morte. Il corpo eterico è presente anche nelle piante che possiedono il corpo fisico e il corpo vitale o eterico. Gli animali, invece, hanno organi di senso e di percezione interiore determinati dalla struttura del loro organismo.

I minerali sentono l’azione dello spirito in modo minimo, infatti lo spirito si limita a dargli la forma. Invece le piante e gli animali hanno dei sentimenti interni dovuti all’attività del corpo astrale. Infatti, dice Steiner che il “corpo astrale ha la facoltà di rendere lo spirito attivo all’interno dell’essere stesso come costruttore di organi”. Ma nell'uomo, il corpo astrale racchiude il nucleo dell’io cioè il nucleo di consapevolezza dell’essere. Ma cosa si percepisce come manifestazione dello spirito

Per gli uomini lo spirito è visibile nell’intelligenza esterna, nell’esperienza ragionevole e nella “creazione secondo ragione.” L’intelligenza umana non nasce perché è implicita nel cervello, ma nasce dalla riflessione sull'ordine che regola la natura. Se osserviamo l’universo vediamo una struttura logica su cui l’intelligenza può riflettere, perchè si può pensare solo quello che già esiste, e che si può comprendere. Se abbiamo l'intelligenza è perché essa già esiste e si mostra nel tempo e nello spazio in cui viviamo.

Osservando un ramo secco vediamo una vita vegetale morta, ma quel ramo mostra anche come si manifesta lo spirito quando si irrigidisce nella forma vegetale e nell'attività che regola quella sostanza. L’animale ha una percezione interna che è prodotta dall’azione dello spirito che è diffuso nel tempo e nello spazio, infatti l’animale ha il corpo astrale. Il corpo astrale fu chiamato così perché gli uomini guardavano il movimento degli astri e capirono il loro significato tramite l'intelligenza.

Osservando le leggi dei corpi celesti vediamo come agisce lo spirito riflesso nel cosmo. Fu chiamata “corpo astrale” la parte che sa vedere la forma in cui lo spirito si rende evidente. Lo spirito agisce dentro la pelle umana e dentro quella animale, perciò in noi vive lo stesso spirito che fluisce nell’intero universo. Se guardiamo le vespe vediamo che il vespaio possiede la stessa struttura della carta. Questa scoperta comportò molto tempo e fatica agli uomini, invece le vespe conoscono quella struttura da sempre!

Se riflettiamo sull’intelligenza che trascende la forma dobbiamo essere acuti, perciò l’intelligenza animale verrà pensata in modo diverso da come facciamo. Negli animali agisce una forma di intelligenza che è collegata alle funzioni dell’organismo, perciò la loro intelligenza agisce tramite le funzioni biologiche della loro specie. Le varie specie animali hanno delle capacità diverse che sono dovute alla grande eterogeneità del loro corpo astrale. È l’azione dello spirito nell’organismo animale che determina l'esperienza dell’anima degli animali.

Gli istinti degli animali hanno una struttura perfetta e superiore a quelle che l’uomo sa creare con l’intelligenza, perché la vita animale è perfetta fin dalla nascita. Tutto ciò che serve all'animale è presente nella sua struttura compreso quello che servirà nella vita adulta. La vita dell’anima dell'animale, secondo Steiner, va pensata come un pieno godimento dello spirito calato totalmente nell'organismo. L’animale sente lo spirito nel corpo come una sensazione di benessere e di appagamento della sua corporeità.

Gli animali sentono l’azione dello spirito per mezzo degli organi e delle funzioni organiche e biologiche. Tutti i comportamenti degli animali dipendono dagli istinti, perciò la paura della lepre non è un paura individuale ma è una paura collettiva del gruppo della lepre. L’animale sente solo quello che la sua specie ha programmato per lui. L’animale gode e si realizza secondo le regole e le direttive della specie, perciò è determinato che sarà coraggioso o pauroso, perchè lo spirito decide e determina come sarà.

Le cose sono diverse per l’uomo, perché l’anima umana si esprime nei desideri, negli interessi e nell'intelligenza che sente, perciò non gli viene imposto nulla per vincolo di eredità. Su questo si riflette poco ma dovremmo rifletterci di più. Perciò è vero che il corpo eterico ha la capacità di trasmettere ereditariamente ai discendenti tutto ciò che conserva in sé, ma le facoltà che vengono sviluppate nella vita non sono ereditate. Le cosa è molto evidente nel fatto che possiamo imparare nuove lingue fino alla morte, perciò vediamo che il cervello umano ha una straordinaria plasticità che non perde mai.

Non si può sviluppare il linguaggio se siamo segregati, alla nascita, ma in tutto ciò che non è fisso resta un margine di libertà. Vediamo che alcune cose vengono strutturate solo dopo la nascita infatti la struttura logica della mente va costruita. Dietro ogni capacità che non si eredita si nasconde un vantaggio per nuove possibilità che non sono obbligate dalla specie, ma che possono diventare prerogativa del singolo.

Il sentire dell’io individuale e la consapevolezza personale sono quello che l’uomo conquista nella vita e porta via dentro di sé. Con quello che ricava dal mondo e dalla vita l'io umano formerà, in futuro, i suoi organi. L’uomo intreccia un rapporto con lo spirito che è svincolato dai vincoli del passato, perciò plasma quello che gli manca nel futuro. L’uomo è svincolato dalla eredità perciò può sviluppare qualcosa che supera il suo genere. L’uomo non riceve tutto dallo spirito come l’animale, perciò la parte mancante la deve conquistare.

L’anima umana è collegata con tutte le proprietà non ereditabili perciò in questo superiamo gli animali. Il lavoro e la fatica ci fanno sviluppare un’anima individuale, per cui superiamo l'animale. L’animale sente solo quello che la sua specie permette, perché l'animale condivide una sola grande anima che divide con il suo gruppo nella stessa specie. Nelle varie anime di gruppo degli animali, lo spirito riesce a esprimersi totalmente. Ma la completa espressione non lascia spazio per consentire l'voluzione al singolo animale che non può creare qualcosa che diventa immortale.

L’anima animale muore e rinasce continuamente con ogni individuo della specie, ma la singola individualità non sente quello che lo spirito non gli permette. Le cose sono molto diverse per l’uomo che, nella vita può rapportarsi in modo diverso con lo spirito. L’uomo sente sia quello che ha ereditato dal passato anche quello che sente vivendo, perciò è diviso in due. Da un lato sente quello che gli consente la specie come accade all’animale, ma d’altro lato sente con il corpo eterico anche quello che è indipendente dalla percezione degli organi fisici.

Questo è il seme che si conserva e trasmette da una vita all’altra. Quanto più l'uomo trascende la regola della specie, tanto più la parte immortale si cristallizza nella sua anima. Steiner dice che la parte cristallizzata cresce fino a diventare quello che, in futuro, determinerà la sua linea ereditaria. L’animale gode il mondo all’interno della sua pelle ma esaurisce tutta la sua coscienza nel godimento delle funzioni vitali. Invece, nell’uomo il sentire dell’anima è libero dall’interiorità ma questo ha comportato un prezzo, perché la libertà ci ha reso più insicuri degli animali.

L’uomo può separarsi dalla percezione dei suoi organi interni per percepire il riflesso dello spirito nella sua anima. L’anima può interiorizzarsi spiritualmente, dice Steiner, perciò non si può parlare di anima degli animali con questa qualità. L’uomo può penetrare in quello che gli appare come manifestazione dello spirito quando lo scorge nel mondo esterno, e lo può fare perché si è emancipato dal corpo. L’anima dell'uomo si è separata da una esperienza diretta e questo ha causato l’insicurezza e l’imperfezione dei nostri istinti.

L’uomo si è emancipato dallo spirito che si percepisce nel corpo, ma lo spirito agisce anche nel corpo eterico umano per plasmare gli organi fisici. E il corpo astrale si rapporta in modo diverso con il corpo eterico a seconda di come è strutturato il loro rapporto. Il corpo eterico forma le sostanze fisiche e chimiche che permettono la vita fisica, ma nel processo agisce anche il corpo astrale che sente insieme all'eterico tutto quello che accade in esso.

Il corpo eterico è l’elemento attivo del corpo fisico, mentre il corpo astrale è la parte passiva che sente le azioni del corpo eterico. Se il corpo fisico è collegato al corpo eterico per fare gli organi è collegato anche al corpo astrale per sentire quegli organi, perchè tutto è sempre correlato. E cosa ci suscita l’esperienza dell’anima? Chiaramente l’animale sente il godimento dell’anima come sensazione di agio o disagio. La sensazione interna è sempre causata dall’azione stimolante o frenante del corpo eterico. Se esso gode di tutte le funzioni fisiche sta bene, perché gli organi sono attivi e in equilibrio, perciò il malessere è causato dagli impedimenti.

Il corpo eterico può pensare se fruisce di un cervello funzionante, perciò la capacità deve avere la struttura adatta. In troppi casi il corpo eterico trova un ostacolo, perciò non viene raggiunto o toccato da un’impressione esterna. Quando si trov un ostacolo nel fisico che non funziona si sente il dolore percepito dal corpo astrale. Un corpo eterico inserito bene nel fisico reagisce sull'astrale con il piacere di una sana percezione. Un corpo eterico che ha disfunzioni produce nell'astrale il dolore e il malessere che vanno attribuiti a tutti gli animali superiori.

Ma la sensibilità al dolore raggiunge l’apice nell’animale che sente il dolore fisico in modo molto più intenso che l’uomo. L’uomo può distaccarsi dal corpo fisico per ridurre la percezione del dolore fisico: questo è impossibile per l’animale che soffre nella sua pelle, perciò sente il dolore fisico con maggiore intensità. L’uomo è meno legato al suo organismo, perciò percepisce lo spirito anche senza usare il corpo. L’anima è stata collocata tra corpo e spirito ma l’animale ha un legame molto stretto e diretto.

Invece l’uomo ha un rapporto più libero e personale, perché tra spirito e corpo esiste una componente che è assente nell’animale. Lo spirito non agisce direttamente sull’uomo, ma agisce con la mediazione dell’io. L’apprendimento del linguaggio, l’uso delle parole, il modo di muoversi e il modo di pensare sono i mezzi che l’io usa per plasmare il suo sviluppo futuro. L’uomo possiede le capacità per fare dei cambiamenti significativi della sua struttura.

Gli influssi ambientali sono opportunità aperte all’uso che ne fa l'intelligenza, perciò sono i punti di partenza per l’ampliamento dell'io. Gli animali hanno una struttura fissa che è determinata dalla specie, ma l’uomo non è così determinato. L’uomo può mostrare i suoi gesti, il suo modo di muoversi, il suo modo di pensare in cui si rivela la sua interiorità. Con queste caratteristiche personali si può mostrare la struttura più profonda del nostro essere. Questa è l’espressione dello spirito che è divenuto un'anima individuale che si forma mentre assume caratteristiche morali e intellettuali che sono personali, e non sono generali com'è negli animali.

Nell’uomo esiste un io autocosciente perciò si contrappone allo spirito e che collabora alla creazione dei suoi organi. Quando l’anima si individualizza è in grado di collaborare con lo spirito, e può inserirsi nel suo lavoro di creazione. L’educazione impone un modo di parlare, di pensare e di essere noi stessi, perché tutto questo viene dal contatto con il mondo esterno. Ma ognuno ha un modo di parlare, di pensare e di essere che mostra caratteristiche che fanno maggiore impressione su chi ci incontra: queste mostrano una rappresentazione condensata del nostro io.

L’uomo ha un rapporto personale con lo spirito e ognuno può coltivarlo se vuole. La relazione agisce sulla trama più sottile dell’essere ed è sentita con le sfumature del nostro carattere e secondo le caratteristiche della nostra anima. Si deve capire com'è complessa e ricca l’azione dello spirito su un'anima che racchiude un io che si è reso autocosciente. Se vediamo l’io che si rivela nei gesti, nei pensieri e nelle azioni vediamo che lo spirito può avere mille sfumature.

E l’io è l'intermediario che lotta per avere la relazione spirituale che preferisce e vuole. Invece l’animale che non possiede questo mezzo è obbligato a sottostare a ciò che gli viene concesso, perciò si fonde con lo spirito tramite l’istinto. Invece l'istinto dell'uomo deve venire spiritualizzato e purificato per poter diventare l'intermediario perfetto per collaborare con lo spirito. Questo ancora non avviene ma avverrà in futuro, perché l’emancipazione umana prosegue finchè lo spirito potrà brillare nell’anima che sarà libera dalla corporeità. E quando avverrà, dice Steiner, l’anima umana avrà una vita che è completalmente indipendente dalla materia.

Buona erranza
Sharatan

martedì 12 agosto 2014

La pastura dei tacchini




“Molti di noi vengono oggi influenzati
più di quanto non sospettino,
e la nostra esistenza quotidiana
e’ sottoposta a continue manipolazioni
di cui non ci rendiamo conto.”
(Vance Packard - I persuasori occulti)

Gli etologi dicono che le tacchine sono madri affettuose, premurose e protettive perciò sono ottime madri. Passano molto tempo ad accudire i piccoli che raccolgono sotto le loro ali, li scaldano, li puliscono e li proteggono. Ma nelle loro cure materne c’è uno strano meccanismo che gli etologi hanno capito, cioè il fatto che il comportamento materno dei tacchini è messo in azione dal “cip-cip” dei loro piccoli.

Si è capito che le tacchine non identificano i loro piccoli per l’odore, per l’aspetto o per il tatto, ma li riconoscono dal loro “cip-cip.” Si giunse a capirlo quando si fece un esperimento con una tacchina e una puzzola impagliata. La puzzola è un nemico naturale di polli e tacchini. La puzzola è un feroce mustelide che assale e divora molti animali come rane, conigli e così via, perciò anche gli animali da cortile sono una preda ambita.

Infatti, quando gli etologi fecero vedere una puzzola impagliata a una tacchina, lei reagì furiosamente e l’attaccò a colpi di becco facendo grandi strepitii. Ogni volta che la puzzola era presentata di nuovo, la reazione di difesa era la stessa. Ma l’atteggiamento della tacchina cambiò radicalmente quando, nella puzzola, fu inserito un registratore che faceva “cip-cip” come un pulcino. Il suono spiazzò la tacchina e si ebbe il sopravvento del suo codice materno, perciò la tacchina iniziò ad accudire la puzzola impagliata insieme ai suoi piccoli.

Se veniva spento il registratore che faceva “cip-cip”, la tacchina riprendeva il comportamento di aggressione per difesa contro la puzzola. Ma, quando riaccendevano il registratore e riprendeva il “cip-cip” riprendevano subito anche le cure materne dedicate alla puzzola. Gli etologi rifecero molte volte l’esperimento, ma videro sempre le stesse azioni. Sebbene possa sembrare strano, gli studiosi conclusero che una tacchina può uccidere un pulcino se non lo sente fare “cip-cip,” ma arriva a proteggere una nemica che emette un suono a cui l’istinto di specie la rende influenzabile.

La cosa non è affatto strana o ridicola, perché l’esperimento ci mostra come funziona una reazione istintiva basata su schemi di reazione automatica. Questi schemi di azione sono modelli regolari che si presentano sempre allo stesso modo e nello stesso ordine. Sono comportamenti inseriti e incisi negli organismi viventi che si attivano in modo automatico se qualcosa li stimola. Sono schemi di azioni strutturate in un certo modo per conservare la vita, infatti si pensi all’utilità della meccanicità delle funzioni di base del corpo.

Sarebbe terribile se dovessimo ricordarci di far battere il cuore oppure di mantenere altre importanti funzioni vitali e omeostatiche: qui è veramente benvenuta la meccanicità che ci garantisce la vita. Gli schemi istintivi presenti negli animali agiscono nella regolazione dei rapporti nel branco e nella cura della prole. I comportamenti istintivi sono presenti anche negli esseri umani, infatti noi usiamo molti comportamenti automatici perché sono molto comodi, infatti ci garantiscono delle azioni veloci e poco impegnative. Se dobbiamo fronteggiare troppe cose e rispondere in modo veloce usiamo le reazioni più veloci che abbiamo.

Ma la velocità non si ottiene a scapito della qualità di performance. Se siamo troppo veloci trascuriamo troppo i particolari, perché crediamo che ci fanno perdere tempo quindi usiamo le veloci azioni stereotipate. Chiaramente non ci accorgiamo di usare delle etichette confezionate troppo velocemente per classificare le situazioni. Diventa sufficiente l’attivazione di pochi stimoli-chiave per fare entrare in gioco la trascuratezza e la noncuranza dei particolari, perciò siamo esseri troppo meccanici.

Gurdjieff diceva che la meccanicità è sempre inconsapevole infatti ci illudiamo di fare e questo è il nostro errore fatale. Se fossimo consapevoli di essere solo marionette mosse da fili invisibili potremmo evitarci tante delusioni che abbiamo. Potremmo imparare qualcosa di utile sul nostro vero essere, e potremmo trovare i mezzi migliori per smettere di essere macchine.

Ma dobbiamo saper accettare il fatto doloroso e innegabile che agli uomini è sufficiente un segnale per fargli attivare lo schema delle registrazioni fatte di riflessi meccanici che vengono condizionate da molte leggi. E, quando entrano in azione certe forze interne ed esterne, entrano in azione assieme ai nostri condizionamenti passati. Se le leggi eterne che possono agire all'interno e all'esterno della nostra vita non possiamo sottrarci, dice Gurdjieff, possiamo affrancarci dai condizionamenti dei nostri simili.

Teniamo conto che più aumenta la massa di stimoli a cui facciamo fronte e più facciamo ricorso a questi automatismi. Ma da alcuni non possiamo fuggire, perché siamo sottoposti agli automatismi delle funzioni fisiologiche. Lo possiamo capire se cerchiamo di usare le nostre reazioni per avere il loro controllo, ma altri versanti fragili possono essere controllati, e l'aspetto irriflessivo della mente è un grave pericolo. Una carenza si può migliorare se capiamo il meccanismo a cui non vogliamo soccombere. La tacchina fu beffata dagli etologi con la registrazione di un “cip-cip” falso.

L’etologia ci mostra che alcune specie animali sfruttano la debolezza di altre specie animali oppure creano un rapporto simbiotico che giova a entrambi. Nella specie umana vige la stessa regola, ma le strategie di persuasione giovano solo a una parte. Esse sfruttano schemi comuni a tutte le specie animali con questi elementi ricorrenti:
- un processo meccanico stimola un comportamento automatico
- c’è una grande potenza in questo schema
- questo schema può essere attivato con molta facilità.

Tutte le strategie di persuasione mettono in azione un meccanismo raffinato che viene scatenato per avere una aumentata reazione di ritorno. Perciò chi usa queste strategie di persuasione ne dissimula l'uso per non mostrare il vero fine che vuol perseguire. Chi approfitta degli altri sfrutta una qualità mimetica e non vuol faticare perciò dissimula per sfruttare in modo indisturbato. Gli animali ringhiano, scodinzolano e rizzano le orecchie per dire quello che vogliono, ma gli uomini fanno di peggio per nascondere le loro intenzioni.

Oggi si usano molti trucchi e si usano molto più di quanto si dice. Se sappiamo leggere i messaggi che sono nascosti nei messaggi che sono proclamati nel mondo sociale, nel mondo politico e in quello mediatico vedremo le cose in un contesto diverso. Quando diventiamo consapevoli, dice Gurdjieff, possiamo uscire dalla nostra meccanicità e possiamo aspirare alla libertà. Tutte le tecniche di fascinazione sono efficaci perché obbediscono alla terza legge fisica della termodinamica, in cui è detto che a ogni azione corrisponde una reazione uguale e contraria.

L’unica differenza con la realtà umana è che la persuasione umana vuole produrre una reazione che sia maggiore dell’impulso iniziale. La sua azione deve oltrepassare le naturali difese che la mente oppone alle pressioni esterne, per questo motivo siamo convinti solo se lo vogliamo. Tutti fanno solo quello che vogliono fare, e ogni affermazione contraria dimostra la malafede. Tutto dimostra che accettiamo solo i messaggi che il nostro sentire sente come positivi, come attraenti, come gradevoli, molto chiari e divertenti: queste le cose che spingono verso una musica piuttosto che verso un’altra sinfonia!

Un altro pericolo elemento che smuove la capacità di venir persuasi è la creazione di una forte componente emotiva e affettiva rispetto a qualcosa. L’esempio del desiderio blandito nei giocatori compulsivi è la prova. Infatti essi sanno che la probabilità di una vincita al Gratta e Vinci è di milioni a una, ma continuano a giocare e si rovinano perché prevale il loro desiderio di vincere. La persuasione agisce sul loro atteggiamento interno, infatti viene trasformato da negativo o neutro a positivo sull’aspettativa seppure irreale di vincere al gioco d'azzardo.

Se il persuasore occulto conosce il target del soggetto che vuole influenzare può agire con molta efficacia creando un oggetto del desiderio ad hoc. Il marketing è un contesto in cui lo vediamo chiaramente, perché la buona promozione del bene assicura un’ottima vendita. La cosa più forte è l’azione di contagio che aumenta se il bene ha la firma famosa che mette il suo marchio all’immagine. Se la firma alla moda si fonde con l’immagine, con i pensieri, con le emozioni e con le aspettative del consumatore si costruisce un prodotto da vendere che è immortale.

Il modello ideale che unisce queste cose crea l’immagine mentale del sommo oggetto del desiderio. Su questo ideale conta soprattutto l’influenza che possiamo avere sugli altri, ma anche quella che gli altri esercitano su di noi. Se le emozioni entrano nei meccanismi mentali, si rafforzano reciprocamente diventano un'arma molto potente ma letale. Una leva potente di questo genere va manipolata con prudenza, ed è quella dell'uso strumentale delle emozioni negative.

Queste energie vengono usate con troppa spregiudicatezza dalla politica. Ma esse si sono rivelate molto incontrollabili in passato, e sfuggono di mano a chi le scatena con impunità. La nostra capacità di riconoscere e gestire le emozioni negative è molto utile perciò miglioriamo la nostra vita e le nostre relazioni iniziando a praticarla. Le percezioni umane sono modificate dal modo con cui vengono presentate le cose perciò i comportamenti vengono condizionati. Se le nostre valutazioni sono approssimative e si fondano sulle esperienze e sulle loro conclusioni degli altri è colpa della nostra pigrizia.

Questo è il punto delicato su cui agisce la persuasione, infatti le cose sono presentate in modo da mettere in evidenza solo certi aspetti a scapito di altri. Tutto questo è fatto volontariamente per creare un modo prevalente di pensare e vedere che conserviamo anche in futuro, perché saremo più predisposti a vedere solo da quel certo punto di vista. L’effetto ad àncora è il fenomeno che si verifica quando si vuole creare un grande impatto emotivo, perciò quando si usa un meccanismo subdolo in cui le percezioni vengono contaminate e vengono influenzate a vantaggio di una sola prospettiva.

Siccome la prima impressione agisce come l’imprinting nell'animale, nella percezione resta la traccia di questa immagine-prototipo. In seguito faremo sempre molta fatica per distaccarci da questa prima impressione, perciò tenderemo a rifiutare tutto quello che la può mettere in dubbio. Sull’uomo agisce anche l’effetto carrozzone o la teoria del gregge egoista che è la medesima tendenza a seguire solo quello che pensano e che fanno gli altri. Il comportamento è semplice da capire e socialmente facile, perché la mente non deve affrontare la scomodità dell’opinione autonoma. Viene definita anche la teoria della pecora che è in cerca del pastore.

La nostra percezione è molto selettiva, perciò veniamo meglio condizionati se mettono in primo piano le cose che ci sono gradite, perché corrispondono alle nostre aspettative. La percezione viene falsata anche quando subisce l’effetto alone, in cui si enfatizza strumentalmente la percezione di un tratto positivo o negativo del soggetto. Quella diventa la qualità che verrà estesa, per generalizzazione, dalla parte al tutto. Con l’effetto falsato dal giudizio parziale, l’oggetto sarà visto sempre con la qualità che gli è stata attribuita all’inizio. E anche se la caratteristica non è reale o non è un tratto prevalente, il fatto di crederlo la renderà vera.

Vi è anche la tendenza a essere influenzati da quello che conosciamo meglio, perché facilita le identificazioni. I modelli lontani dalla nostra realtà sono molto più difficili da immaginare e da idealizzare. In questa evidenza si dimostra una tendenza più conservativa che innovativa della mente e della nostra esperienza. La tendenza ad agire impulsivamente unita all'illusione di avere il massimo con il minimo lavoro ci spinge in situazioni in cui si agisce senza sapere dove si vada. O senza saper valutare attentamente le conseguenze future delle nostre azioni.

L’illusione del controllo è un’altra convinzione che influisce in modo negativo sulle reali possibilità che abbiamo. Questa folle convinzione ha creato gruppi e persone che credono di poter controllare tutto, e che tendono a rischiare più di quanto sarebbe saggio fare. L’avversione per la riflessione e per le sconfitte solo alla base dell’escalation di fallimenti che vediamo e che non evitiamo, perché preferiamo mantenere gli atteggiamenti irrazionali e stupidi che manteniamo.

Dovremmo essere capaci di abbandonare quello che danneggia, ma preferiamo continuare sulla strada che abbiamo deciso sebbene tutto sembrerebbe consigliare un cambio di strategia e di scelte soprattutto se esse si rivelano fallimentari. Perciò non dovremmo ridere della tacchina beffata dalla puzzola impagliata, perché una tacchina è un povero animale che non può scegliere e può usare solo poche opzioni. Cosa siamo noi che possiamo scegliere tra tante opzioni ma non lo facciamo, e non sappiamo diventare migliori?

Buona erranza
Sharatan

venerdì 8 agosto 2014

De-formazioni mentali



"Coloro che non si adeguano sono il sale della terra,
il colore della vita, condannano sé stessi all'infelicità,
ma sono la nostra felicità."
(Elias Canetti)

La globalizzazione ha trasformato la mente perché ci ha inculcato il messaggio che, nel mondo globale, si devono accettare delle condizioni che superano la volontà del singolo. La volontà nazionale e gli ideali individuali sono passati in secondo piano, perché sono meno importanti della volontà globalizzata. Questo pensiero ha infuso un sentimento d’impotenza ai popoli e alle nazioni. I popoli sono considerati meno importanti rispetto all'interesse "globale." Ma il confronto non paritario con i livelli sovra-nazionali che guidano il mondo, ha favorito la nascita di forze che si oppongono a questa tendenza.

Sono riusciti a convincerci che siamo senza scelta, perciò hanno confermato la visione del mondo diffusa da Margaret Thatcher e riassunta in: TNA ossia There Is No Alternative. Con questa logica hanno iniziato a creare una mente perversa che ci ha costretto ad accettare gli interventi militari che nessuno vuole, ma che sono attuati. Accettiamo anche l’attuale crisi economica causata da un gruppo di persone senza scrupoli che hanno speculato con titoli e fondi di investimento "gonfiati" rovinando milioni di persone. Quel fallimento lo stiamo ancora pagando!

Accettiamo anche le scelte suicide in campo economico, politico e il disastro ecologico, perché gli interessi di gruppi che controllano le fonti di energia tradizionali sono molto più forti di energia pulite che non conoscono padroni. La cosa peggiore, a sentire i sociologi, è quella che abbiamo accettato come giusto il fatto paradossale che, un colpevole non sia costretto a pagare per i suoi reati e misfatti.

Le ingiustizie vengono tollerate con facilità, perché ci siamo stati convinti che questo sia il corso del “progresso,” della “società globale” e che “fanno così nelle civiltà evolute.” La tolleranza davanti a tante follie e illogicità non ci infastidisce più. La nostra tolleranza davanti per queste follie dimostra che, non solo è stata modificata la mente ma che è stato sovvertito anche il nostro senso etico. La prova della creazione di una mente perversa è data dal fatto che percepiamo normale l’impunità dei criminali. E molto pochi sospettano che il thatcherismo si sia limitato a modificare solo l'aspetto politico del mondo.

La perversione mentale è iniziata quando accettammo come giusta una differenza dei diritti dei popoli e delle persone. E, in seguito, abbiamo accettato anche una differenza tra persone, e una conseguente limitazione della loro possibilità di scelta. Abbiamo creduto come giusta quella che era solo l'affermazione del pensiero del più forte ripristinando il mondo dei padroni e degli schiavi. Il concetto aberrante è stato recuperato dalla politica che non ha voluto punire un atto di forza che era privo di giustificazioni legali. L'abbiamo accettato come fatto inesorabile!

Davanti alle ingiustizie abbiamo preso l’abitudine di voltare la testa altrove pensando di essere troppo impotenti per fare qualcosa. La cultura delle emozioni è stata modificata e la deformazione si è estesa facendoci accettare il rovesciamento di significato della giustizia. Davanti alle ingiustizie siamo impotenti e seppure un fatto sia ingiusto, sentiamo che l’ingiustizia è inevitabile, perché tutto è ormai senza ritorno.

I vicoli ciechi del punto di non-ritorno sono diventati normali nella vita politica e finanziaria globale degli ultimi anni. In questi anni molti hanno lavorato per modificare la nostra mente e per orientarla verso una logica di dicotomie e di opposizioni. Questo pensiero di stampo cartesiano si basa sul fatto che il pensiero usa i confronti tra cose di qualità opposte. La mente pensa solo se può fare dei confronti e delle dicotomie.

Ci hanno abituato a pensare in termini di: buono/cattivo, bello/brutto, amico/nemico, conosciuto/sconosciuto, etc. e questo fatto è il motivo per cui siamo arrivati al punto a cui siamo. La nostra percezione è stata sempre più orientata sulla funzione meccanica del pensiero che ci rende degli esseri meccanici. Le società primitive usavano una clava per risolvere i loro conflitti, ma le società moderne disdegnano questi metodi brutali.

Massimo Piattelli Palmerini dice che la persuasione nasce con lo scopo di limitare la mediazione incivile di quelli che usano la forza della clava. Perciò la persuasione non è sempre una cosa negativa, perché nasce con lo scopo di avere una convivenza pacifica tra persone e per limitare la violenza. Ogni tipo di comunicazione cerca di fare una mediazione tra le opinioni delle persone, perciò la comunicazione ha il fine di convincere l'altro della bontà delle nostre idee.

Se vogliamo che una volontà, un'opinione oppure una decisione passino da una coscienza all’altra dobbiamo usare deii meccanismi che danno la convergenza della mente. L'uso delle tecniche specifiche è necessario per ottimizzare la vita sociale e impedire che si torni alla clava. La persuasione è l'opzione che il potere usa per non usare la violenza, infatti viene usata da chi possiede il potere quando sa di ottenere così quello che la forza non potrebbe dare.

Si persuade perché quella è l'alternativa alla forza. Ma voler persuadere non fa escludere che la forza venga usata… qualora la persuasione fosse infruttuosa. La persuasione non fa escludere l'uso della minaccia e del ricatto. E non fa escludere neppure l'uso della lusinga e dell'adulazione che sono usate come leve per rinforzare la pressione. La persuasione non è un atto di convinzione, perché chi viene persuaso non viene forzato ma è predisposto a credere nei valori veicolati.

La persuasione mira ad imporre una direzione precisa al pensiero altrui, perciò la psicologia sociale studia da molto questo fenomeno. Conosciamo le regole che creano il messaggio persuasivo, ma ricordiamo che c'è sempre la predisposizione a voler essere convinti. La persuasione ama i temi emotivi e affettivi e odia la ragione e la logica, perché deve condizionare l’azione e la libera scelta. Se dobbiamo persuadere dobbiamo dissimulare e agire in modo indiretto rispetto all'effetto che ricerchiamo.

La migliore condizione è suscitare l’interesse e avere una base favorevole. Siamo manipolati con più efficacia se usano metodi inconsapevoli, e riescono così a creare persone automatiche dalla mente condizionata. Le menti amate dalla pubblicità, dall'informazione e dalla politica sono di genere gregario. In questi contesti cercano di modificare la condotta e l'atteggiamento mentale delle persone per farle aderire alle loro finalità. Costoro conoscono e sanno usare le tecniche migliori per vincere le resistenze psicologiche all'addestramento.

Gli esperti di tecniche persuasive sanno che la condizione della massa è diversa da quella del singolo preso singolarmente. La massa crea una condizione ottimale per addomesticare la mente. L’agire della massa elimina la responsabilità personale del singolo, perciò un linciaggio di massa diventa un omicidio senza assassino. La massa crea un’entità collettiva che non conosce confini, perciò tutte le emozioni sono condivise e divise dai molti che formano quella massa. La massa è sensibile al contagio di un messaggio che lavora a livello emotivo, perché l'emozione parla alla parte più antica del cervello.

La massa può fare follie che sono impossibili al singolo, può fare stragi e può creare dei regimi totalitari che sono sempre sostenuti dal favore di masse entusiaste che li sostenevano. I regimi totalitari usano gli esperti di tecniche di comunicazione persuasiva che propagandano il regime. Essi riducono il pensiero politico a poche frasi a effetto che infiammano la massa. Le ripetizioni ossessive dei messaggi sono efficaci che orientare la volontà della mente collettiva.

Fin dall'antichità si preoccuparono d'insegnare l'oratoria più efficace per infiammare i popoli. La creazione del leader segue la medesima logica, perché il capo somma tutte le caratteristiche che il corpo sociale vuole. L'identificazione è un meccanismo efficace, perché è lo schema arcaico con cui si educano gli uomini. Agiscono con maggiore efficacia perché usano le strutture primitive che sviluppano l'intelligenza deputata alle funzioni sensoriali e motorie. Una mente collettiva è molto più vicina al livello istintivo perciò odia riflettere, infatti agisce velocemente e pensa con difficoltà.

La massa non ama pensare, perciò si accontenta di ridere e pensare facile e semplice senza perdere tempo con troppe sfumature. Meglio se le idee semplici vengono sentite da esperti o persone autorevoli e importanti. La massa grida gli slogan, e li ripete spesso per ricordarli meglio. L’opinione pubblica forma una corrente mentale dotata di un enorme forza magnetica che il potere vuole usare a suo capriccio.

Questo avvenne nei totalitarismi che usano quel potere godendo del favore delle masse. Nei tempi di crisi aumenta il rischio di venire manipolati per creare un pensiero dominante che unisce i simili, ed esclude diversi e dissidenti. La figura del leader svolge un ruolo che forma l'unione, perciò le masse amano e innalzano figure simili a Mussolini, Hitler, Mao o Stalin pensando che quei tiranni li possano salvare dalle incertezze.

Freud che osservò il fenomeno, dovette concludere che un leader sta sempre in bilico sul confine che separa la sua nevrosi e la sublimazione del suo io malato. Il rapporto tra un popolo e il suo capo rischia sempre di avere dei risvolti patologici. Come può essere sano chi cerca un padre punitivo e tirannico? Freud concluse che si fa quando l'io si sente troppo debole perciò deve cercare la forza identificandosi con una figura esterna forte, perciò il leader nasce se c'è questa necessità!

Il leader ricerca una massa sottomessa ma deve avere anche dei tempi che rendono più facile l'ascesa. I tempi difficili creano persone deluse e depresse, perciò le crisi politiche ed economiche creano il clima più favorevole alla nascita del leader che sostiene e conforta. Le crisi e le difficoltà uccidono la sicurezza dell'io. Nei momenti più duri siamo tutti fragili, perché l'io collettivo perde la sicurezza e cerca un conforto.

I meccanismi di consenso e sottomissione devono fruttano l'identificazione perciò enfatizzano il narcisismo personale. Il consenso va rinforzato, perciò il leader deve avere anche un trasfert erotico e affettivo, perché la massa è una femmina che va sedotta. Un leader deve dimostrare l'amore che nutre per la massa a cui concede tutto se stesso. La relazione a cui si allude non sarà personale ma sarà collettiva, ma è presentata come un amore esclusivo.

Il leader diventa seduttivo e si adatta a sembrare ciò che l'altro vuole. Lui vuole solo quello che vogliono i suoi sostenitori. Per conquistare il loro favore è muratore, contadino, autista, giornalista, burocrate, operaio, cantante, professore e anche molto, molto altro. A questo punto, la massa diventa come la donna che viene spinta a cedere davanti alle manifestazioni d'amore di un corteggiatore appassionato e insistente. Davanti a quell'amore appassionato è costretta a dare il suo consenso!

Buona erranza
Sharatan

martedì 5 agosto 2014

Sempre più vicino



Dio è così complesso e così semplice.
si aspetta che io faccia il primo passo,
rispondendo soltanto se Gli porgo
un pensiero,
una parola,
una mano,

e risponde con Amore.

Proprio mentre scrivo lo sento osservarmi,
io sono come una creatura
che ama il suo padrone,
sempre curiosa
di ciò che il maestro farà
o che potrà fare in seguito ...

In questo modo io so che Dio è un Dio d'amore:

Non importa quello che faccio,
o che posso o non posso ancora aver fatto

mi viene sempre più vicino;
e non potrebbe mai
pensare
di
abbandonarmi.

(Em Claire)

domenica 3 agosto 2014

Un contatto migliore



"Credo che Dio si rivela ogni giorno all'uomo,
ma noi siamo sordi alla sua piccola voce."
(Gandhi, Pensieri)

Secondo Frederick Myers il genio è la possibilità di comunicare con il Maestro segreto che dorme all'interno del nostro io, con il quale non è facile entrare in contatto. Chi è riuscito a farlo dice che questo dialogo dona le migliori opportunità per progredire e per avere tutto quello che ci serve. Il nostro cammino diventa più agevole e sicuro, e pure affrontare il nostro destino diventa più facile.

Platone conosceva il daimon di Socrate perciò insegnava ai suoi discepoli che l'uomo viene posto, alla nascita, sotto la tutela di un daimon che lo affinca tenendolo sotto la sua protezione. Menandro diceva che il daimon ci accompagna fino alla morte e ci inizia ai misteri della vita, e Pindaro diceva che è una presenza che aleggia intorno al suo protetto. Secondo gli antichi filosofi, il daimon è la forza che ci guida al male oppure al bene.

I cristiani conservarono quella parte negativa nella figura del demonio perciò dissero che il demonio è il padre dei vizi e della menzogna. Satana è la forza che spinge verso azioni negative e che fa perdere la libertà di scegliere tra bene e male. Nel medioevo, tutte le forze oscure o misteriose divennero la manifestazione di forze negative formate da legioni di demoni.

La parte positiva diventò l’angelo custode che, per i cristiani, è la guida celeste che l'uomo riceve al momento della sua nascita. Questo spirito ci guida e deve essere lo specchio in cui l'uomo deve potersi riflettere. Deve essere il nostro ideale sovrumano, l'ideale da imitare, ma è anche un angelo protettore che ci difende e guida. L'angelo custode è la forza positiva che viene contrapposta a quella negativa del demonio. La scissione nei due opposti ha comportato anche l'impoverimento di altri significati, infatti si afferma che la polarità sia un fenomeno esterno all’uomo.

Ma non è così, perché ognuno fa solo quello che sceglie di fare e diventa ciò che ha scelto di diventare. Quando l'anima scende dal suo cerchio di evoluzione per incarnarsi nel piano fisico, porta con sé un legame fluidico con un’entità guida. Questo accade perché la legge divina dice che nessuno nasce da solo o viene abbandonato a se stesso. Sappiamo che tutti quelli che abbiamo amato restano sempre con noi, perché siamo legati a loro dall'amore.

Perciò l’entità guida è una forza spirituale che è collegata a questo fatto. Essa ci consiglia, ci suggerisce cosa dobbiamo fare, ci avverte delle situazioni pericolose, e corre in aiuto quando le nostre povere forze sono arrivate allo stremo. L’entità guida si può servire dei morti che amiamo, ma non può interferire con il nostro libero arbitrio. All'inizio, la nostra guida parla piano e resta sommersa dalle voci più forti. Sussurra o parla sottovoce, perché deve capire se il nostro orecchio vuole ascoltarla.

Gurdjieff diceva che, l’evoluzione non ha bisogno di noi ma che siamo noi che abbiamo bisogno di lei, perciò siamo noi che la dobbiamo cercare. Se la vogliamo dobbiamo lavorare perché, nell'economia dell'evoluzione generale, l'universo non si cura del singolo. L'evoluzione generale deve curare, per primo, il bene della collettività, ma la buona volontà viene sempre premiata. La buona volontà si dimostra negli sforzi che facciamo per affinare la nostra attenzione e ascoltare un Dio che non ama imporsi.

Se amiamo il rumore, se non vogliamo faticare e se non sappiamo ascoltare è una nostra scelta. Se i suggerimenti sono verità scomode che non vogliamo capire diventa più facile non ascoltare. Il giusto discernimento è quello di sapere cosa dobbiamo ascoltare. I tanti io assordanti che Gurdjieff descrive simboleggiano tutte le pressioni e le pretese esterne e interne che ci opprimono. Sono voci di quelli che vogliono usarci o condizionarci a loro vantaggio.

Risuonano anche le voci delle pulsioni e degli istinti della natura inferiore, ma tutte usano il tono dell'egoismo. L'uomo poco evoluto si identifica con questi rumori e con i conflitti che sono uniti alla confusione. Perciò si smarrisce dentro ai pensieri che si combattono all'interno della sua mente. Si smarrisce tra gli io molteplici che sono nemici ma anche complici e conniventi con i nostri compromessi e le nostre giustificazioni. Ma noi potremmo essere meno disturbati se riuscissimo a trovare una fonte migliore e potremmo stare meglio.

La guida arriva quando siamo pronti e ci aiuta a trovare un contatto migliore, ma la nostra vibrazione deve volersi sintonizzare sul suo messaggio. Gurdjieff diceva che la ricerca di qualcosa di migliore avviene quando l'essere raggiunge una raffinatezza maggiore, perché pensa e vive con più chiarezza. Dobbiamo pensarci come un vaso colmo di terra in cui è stato piantato un seme della mente divina, ma quel seme va riconosciuto e curato con amore.

E l’io che s'innalza può comunicare con il livello supercosciente che è un piano mentale molto elevato. Le ispirazioni elevate che sentiamo provengono da questa zona sacra, e anche la figura del maestro è collegata con questi livelli. Il maestro è lo specchio del discepolo, ma solo se i due si assomigliano perché solo i simili comunicano in modo totale. Il maestro può guidare un discepolo solo se rivede in lui quello che era stato, prima di diventare un maestro.

Il discepolo vede nel maestro l’ideale a cui vuole aspirarsi perciò vuole crescere sempre più per diventare come il suo ideale. La conquista di un certo livello richiede la necessità di guide che siano simili e superiori al modello di base: anche per i maestri invisibili vale la stessa regola. Il contatto più intimo con la divinità accade nei mistici che i materialisti pensano come persone passive, sognatori patologici e astratti dal mondo. Ma se pensiamo a san Paolo, san Francesco d’Assisi, santa Caterina da Siena o sant’Ignazio questa concezione è falsa.

L'autoconoscenza è l'invito a conoscersi, perché all'interno abbiamo il filo diretto che ci porta al nostro Maestro interiore. Rendersi sensibili alla sua voce è il frutto del raffinamento che curiamo di continuo. Risvegliare una voce che possa salvare dal peso e dal capriccio della materia, che libera dal tormento delle vibrazioni pesanti può sembrare utopia. Ma queste cose non si provano con la scienza anche se la scienza riconosce il potere terapeutico della preghiera e della meditazione.

Le certezze spirituali sono più solide e durevoli di quelle terrene perciò il rafforzamento del contatto accade con l'armonia interna e la sintonizzazione sull'Io divino. Il colloquio deve diventare una pratica costante che trova uno spazio nella nostra quotidianità. L'abitudine al raccoglimento e alla meditazione offrirà una ricarica delle nostre forze con l'apporto di energie sempre fresche e nuove. Gesù Cristo dicendo di essere l'acqua di vita rivelava il potere del Dio che è nascosto in noi.

La nostra vita va riordinata con pazienza tenendo presente che la Scintilla divina deve essere riconosciuta, onorata e coltivata con amore. Se lo facciamo e se il nostro pensiero è sicuro dell'amore del Dio nascosto che ospitiamo, non moriremo. L'unica fonte di vita è quella della Luce e dall'Energia infinita che ci ha creato, perciò la scintilla può risorgere dalla polvere delle meschinità e delle miserie umane.

Se raffiniamo il nostro cuore, il nostro sentimento e il nostro pensiero sentiamo l'amore che Dio prova per noi, perciò riceviamo un Maestro affinché, sotto la guida delle sue istruzioni, possiamo avanzare più veloci. Esistono delle intelligenze che sono molto più evolute di noi che ci guidano, e che sono sempre pronte a correre in nostro aiuto. Non siamo lasciati soli soprattutto se il nostro viaggio si compie in territori pericolosi.

E saremo sempre in migliore compagnia perché possiamo ottimizzare ancora meglio quel contatto cercando delle frequenze più alte. Chi lavora per salire di piano è assistito da una presenza che lo guida, che lo protegge e che lo supporta quando ha bisogno. Questa presenza può diventare una compagnia costante che ci affianca mentre procediamo sulle strade turbolente del mondo. Con questa guida al fianco, nulla ci farà paura, perché sappiamo che resterà con noi fino alla fine dei tempi.

Un vero Maestro ci protegge quando siamo tra le discordie e le disarmonie del mondo, perché ogni uomo è un anello della catena che collega tutta l'umanità. Non dobbiamo pensare che i Maestri non devono imparare, perché l'evoluzione coinvolge tutti. Ogni anello deve cercare agganci sempre più solidi, perché la scala della vita ci unisca meglio. E la saliremo tutti insieme e avanzeremo dal gradino più basso fino alla Suprema Intelligenza che governa tutta la vita.

Tutte le disarmonie interne causano un distacco dalla vita, perciò il collegamento con la vita diventa più debole: questo è ciò che sentiamo nei momenti dell'errore. Ma soprattutto quando siamo in quei momenti dovremmo ritornare in noi stessi a cercare la fonte interna di saggezza e benessere. Dobbiamo entrare al nostro interno e così sottrarci allo scorrere del tempo, e dobbiamo mantenerci aperti!

Ma non dobbiamo pensare all'attesa passiva perché la ricettività è come aprire un canale e aspettare che la Luce venga a illuminarlo. L'attesa non è passività perché dobbiamo lavorare per avere l'armonia che facilita il contatto. E, anche quando lo avremo fatto, dovremo lavorare ancora per mantenerlo e renderlo più saldo. I Maestri sono sempre pronti a offrire il loro aiuto e sono sempre con noi, ma usano forme di comunicazione che vanno oltre la parola. Usano più volentieri le emanazioni di energia che sentiamo come scosse mentali delle premonizioni.

Il linguaggio è un contatto grossolano e limitato, perciò Dio preferisce usare la sottile vibrazione del pensiero. Tutti i rapporti usano forme diverse di energia che viene accumulata, perciò sia l'inconscio che la parte più elevata le conservano. L'intervento delle Guide diventa anche involontario, perché l'uomo psichico forma un mondo interno in cui alcune forze possono agire anche a nostra insaputa. Esse agiscono in nome di vecchi legami karmici ma solo per il nostro bene, e soltanto se il grande Piano Divino glielo permette.

Buona erranza
Sharatan