sabato 1 maggio 2010

Una fiducia fondamentale


Vi è uno specifico orientamento dell’anima che aiuta a capire se la nostra realizzazione spirituale sarà più o meno agevolata innescando la trasformazione interna che porta alla liberazione dai lacci dell’inganno. Esaminando il momento in cui ci risvegliamo vediamo che, prioritariamente, si acquisisce una consapevolezza della convinzione o della identificazione della nostra struttura interna e, successivamente, si attua la dissoluzione della struttura egoica mentale identificata.

La fase della dissoluzione è quella più complessa del processo spirituale, poiché comporta la morte di una parte della nostra identità abituale. Come in ogni fase di abbandono, accade che si avverta una frantumazione dell’Io che lascia dietro di se delle macerie di cui vediamo le rovine ma, da cui non vediamo sorgere realtà future. Ciò che crolla, e ciò che muore, noi lo vediamo chiaramente: ciò che conosciamo viene lasciato, e noi veleggiamo verso delle rive ignote, perciò ci sentiamo sprofondare in un abisso profondo, che è il vuoto di amore e significato, in cui restiamo abbandonati.

Se sappiamo saltare nel vuoto e andare oltre l'abisso, se abbiamo il coraggio di lasciare la sicurezza della terraferma, allora sappiamo avviare la trasformazione che ci porterà alla liberazione, perciò la Risalita è avviata. Molti non riescono a saltare oltre il vuoto, perché il vuoto è troppo terrificante per loro. Quello che fa la differenza, è il possesso o meno, di una fiducia fondamentale nella vita: poiché questa fiducia fa parte delle fondamenta, essa deve essere tacita ed implicita, e non può essere millantata con l'ostentazione di averla.

Cullati dalla fiducia nella bontà della vita, noi siamo certi e fiduciosi che tutto andrà solo per il meglio, e che quello che stiamo percorrendo è il miglior sentiero, e che esso è il migliore percorso per arricchire il senso e l’amore per la vita: è questo lo scorrere lasciandosi condurre dal corso di Tao grande e giusto. Questo felice scorrere è posseduto solo da coloro che ricordano la dolcezza del Grembo del Mondo, e sono coloro che ricordano lo stato beatifico che si assapora nell'essere racchiusi nelle braccia di una madre amorevole e calda.

Winnicott diceva che solo una madre "sufficiente buona ed amorevole" poteva generare dei figli che avessero un "buon contenimento del loro se" interno. Nella mente, nel cuore, e nell’anima di coloro che sono stati accuditi da una madre così dolce ed affettuosa, resta il ricordo indelebile di una sensazione “oceanica” di benessere, cioè del paradiso di “miele e latte” di cui diceva Fromm. E’ questo l’oceano ancestrale da cui tutti noi proveniamo che è in noi indelebilmente impresso, come una infinita dolcezza di essere sempre interiormente cullati e sostenuti; perciò essi vivono come se quel tempo fosse sempre presente.

Sono i figli di madri amorose che diventano amorevoli dentro, perchè conservano un se forte e sostenuto da questa presenza persistente che è come un forte sigillo dell'affetto, infatti sono "marchiati" dalla certezza che quell'amore sarà sempre con loro. E’ questo il motivo per il quale, un individuo così strutturato riesce a superare tutte le peggiori insidie della vita, e troverà sempre la forza per riprendere il timore della sua esistenza: è un se di questo tipo, quello di colui che riesce a fare il Ritorno.

Sono costoro quelli che sanno diventare flessibili, perché posseggono una fiducia interna che non temono di veder morire con le cose che finiscono perché, se le cose cambiano essi sanno conseguentemente adattarsi al fluire dei processi, perciò al corso della corrente. E quanto sia profonda la fiducia che dona una forza così inesauribile e fatale non si pensa, di essa non si fornisce la prova agli altri, ma si attua nella pratica del cambiamento spirituale, perciò si ritrova nel progredire e nel vivere pienamente, e gioiosamente ciò che accade.

Essendo tanto profondamente radicata in noi, di questa certezza indissolubile interiore noi facciamo continuamente esperienza, ed è un'esperienza tangibile perché connessa nell’anima. Questo patto di fede con la vita, è a monte di ogni manifestazione, perchè sgorga dalla Fonte interiore che riflette la superiore Fontana di Vita divina. E’ per questo che, anche nell’alternanza delle vicende del corso del vivere, costoro non vengono mai minati dalle esperienze più dolorose e dai tradimenti che ucciderebbero una fiducia comunemente ordinaria.

Questa fede è la fiducia e la pratica della mente che viene “agita” da una superiore contemplazione della Divinità, come diceva Osho, perchè intravede la logica superiore di tutte le cose che giungono all'uomo. La fiducia fondamentale non si fissa su un elemento, su una cosa o su di una circostanza, ma si rivolge all'orientamento che sentiamo internamente come implicito e giusto, e in cui sentiamo di poterci rilassare, e in cui lasciarsi andare, con lentezza e dolcezza e senza violente forzature.

Se abbiamo una fiducia fondamentale nella vita, noi sentiamo di stare bene internamente, che tutto andrà per il meglio, e che saremo sempre a posto anche in futuro. Quando arriviamo al bordo del cambiamento, noi sappiamo fare il salto senza vedere l’abisso: lo slancio viene preso in modo spontaneo e non stiamo tanto a menarcela, facciamo un rimbalzo per slancirci senza stare a concettualizzare sulla misura, e sul buon esito dell'arrivo finale, poichè è implicito che sarà positivo.

Tutta la vita è un lungo viaggio spirituale, molti dicono, perciò sarebbe opportuno comprendere che dobbiamo smetterla di fingere di provare e non fare nulla per cambiare, smetterla di cercare uno scopo recondito per stare fermi, mentre invece dobbiamo saper mollare le cose, le persone e le convinzioni che sono state una parte in noi, ma che oggi non ci fanno più crescere.

Mentre stiamo facendo il salto, è naturale che insorga in noi la paura, perché stiamo facendo la fase più dura della trasformazione spirituale, cioè quella in cui si eliminano le vecchie strutture, e le identità familiari: è qui che si mette veramente alla prova la forza reale di questo intimo convincimento, è qui che diamo il conto della nostra fede nella bontà e nell’amore che nutriamo per il Padre Celeste!

Se abbiamo una fiducia così ben radicata, anche nella tempesta più spaventosa noi vediamo il puntino di luce del sole splendente che squarcia le nubi con il suo sorriso, vedremo l’arcobaleno che prelude all’alba del nuovo giorno. Anche gli psicologi dicono che non si può descrivere la fiducia, perché è un dono che viene offerto “dal seno di una madre sufficientemente buona” come diceva Melanie Klein: esso è il talento che c’è, oppure che non c’è in noi, perchè è il dono ricevuto da nostra madre.

Colui che la possiede non crede neppure che esista, perciò non conosce le parole per descriverla: su questo argomento egli possiede un’innocenza e un'ignoranza che è fondamentale, e che si basa solo sulla certezza della protezione e della “sincerità del Tao” come diceva Chuang Tseu. E’ da questa fiducia che si vede se l’anima è sintonizzata sulla giusta frequenza d’onda, se è centrata sulla vibrazione superiore della scala d’Armonia per la Legge di Simpatia della volontà del Cielo.

Sapere che tutti facciamo parte di un’unica realtà, significa comprendere che la nostra essenza non è più prigioniera dall’ego, e questo ci guarisce sempre dalla malattia mentale delle preconcezioni: è così che non offriamo la presa al colpo che è devastante per tutti gli altri. Se proviamo ad avere un contatto con questa realtà superiore, l’anima individuale "agirà e sarà agita" in modo tale da mettere a frutto questa Alta Conoscenza tramite la pratica della Saggezza e del Giusto discernimento della Via. L'anima farà la pratica del buon vivere, che è la vera missione che noi abbiamo sulla Terra.

A tutti coloro che hanno perso questa connessione le scelte delle persone coraggiose e fiduciose, potrebbero sembrare incomprensibili e, persino nella mente coraggiosa dell’anima fiduciosa, potrebbe nascere il dubbio con cui l’ego cerca di trattenerla. Ma la connessione qualora sia sperimentata come autentica, perciò ben stabilizzata, agisce in modo automatico ed inconsapevole. E' allora che si viene calamitati, e ci si ritrova a percorrere un sentiero di montagna sapendo che, in fondo al percorso ci aspetta una baita, cioè il rifugio sicuro e confortevole che è la nostra meta.

Per questo, la fiduciosa mente, potrebbe solo dire che ha preso quella Via perché era un sentiero che sentiva nel cuore, come per una sensazione che proveniva dall’anima, cioè dal senso più interno della sua connessione, perciò essa è insieme consapevole e inconsapevole. Ognuno di noi possiede una scorta di fiducia nella vita, si tratta solo di lavorare per rinforzarla, si tratta di lavorare sull’orientamento, e di alimentare la vitalità fisica e intellettuale senza lasciare indietro niente.

E’ questo lavoro di rinforzo sull’orientamento interno, che va avviato, e che attualizza il lavoro di trasformazione spirituale, perciò coloro che riescono ad arrendersi agli accadimenti, coloro che si abbandonano all’osservazione e alla contemplazione dei fenomeni, tutti coloro che osservano ciò che accade in modo naturale, cioè in armonia con gli ordinamenti del Cielo sono costoro, coloro che trovano il coraggio e l’audacia per fare un bel salto.

E se costoro possiedono la fiducia allora non percepiscono il vuoto, ma assaporano la bellezza del volo verso altezze superiori, perché la vita è sempre meravigliosa, poichè essa è sempre senza incrinature dall’ordine e dall’armonia delle cose superiori. La prospettiva di vertigine spaventosa oppure dell'ebbrezza del salto, viene decisa solo dalla nostra interna fiducia, ed è determinata dalla profonda fede nella bontà della Via che il Padre ha tracciato per noi. E quale amore potrebbe mai dimostrare un Padre che non fosse in grado di prendersi amorevolmente cura dei suoi figli? E quale Padre amoroso può negare ai suoi Beneamati figli, tutto quello di cui loro hanno bisogno?

Buona erranza
Sharatan


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