sabato 6 ottobre 2018

La qualità del tocco



“Più forte la volontà,
più forte il flusso di energia.”
(Paramhansa Yogananda)

Di solito, noi non comprendiamo che ogni nostro tocco contiene magnetismo. Quando siamo ricolmi d’amore e tocchiamo una persona, essa può sentire la diversa qualità del tocco. Anche quando siamo pieni di odio e tocchiamo qualcuno, si può notare la differenza. E la persona si accorge quando la tocchiamo con indifferenza.

In tutti e tre i casi l’elemento magnetico fluisce in noi attraverso canali diversi. Inoltre, se concentriamo con una volontà totale la mente sulla nostra mano, le forze magnetiche diventano fortissime. Franz Anton Mesmer li chiama “passaggi magnetici”.

La moglie di Aldous Huxley ha raccontato, nelle sue memorie, uno strano episodio. Era una psichiatra che incontrò Huxley mentre la sua prima moglie era ancora in vita. Egli l’aveva chiamata come medico, e lei andò a casa sua per sottoporlo a psicanalisi. Lo fece sdraiare su un lettino e gli parlò per quasi due ore.

Comprese, però, che Huxley era una persona così intelligente che sarebbe stato difficile cavarne alcunché: ovviamente le persone intelligenti sono difficili da trattare! Qualunque cosa dicesse, Huxley ne sapeva di più: aveva letto tutti i libri cui lei faceva riferimento, e anche di più. Le spiegò perfino il significato e la terminologia delle parole che usava.

La situazione si fece difficile; il paziente era più preparato, più colto e intelligente della terapeuta. Huxley era uno degli uomini più colti del suo tempo; la donna era solo un dottore comune, una psichiatra, mentre Huxley era un uomo di genio.

Dopo un paio di ore, lei si innervosì, e comprese che l’uso di termini scientifici non l’avrebbe condotta fa nessuna parte. Naturalmente, coloro che conoscono il significato esatto di una parola spesso non ne colgono il senso autentico, restano bloccati al significato letterale. La terapeuta fu presa dallo sconforto: era evidente che quello che stava facendo non funzionava.

Improvvisamente si ricordò che Huxley sapeva qualcosa dei passaggi magnetici, per cui gli chiese: «Ho sentito dire che tu sai qualcosa dei passaggi magnetici, è vero?» A quelle parole, Huxley si scosse; fino a quel momento si era dimostrato dubbioso e scettico, adesso la sua attenzione parve risvegliarsi. Infatti chiese subito alla donna di sdraiarsi sul lettino.

Lei si sdraiò, nella speranza che grazie a quello scambio di ruoli, l’interesse di Huxley si risvegliasse. Infatti, dopo quasi due ore passate sdraiato sul lettino, Huxley cominciava davvero a sentirsi a disagio. Quando la terapeuta si fu sdraiata, lui fece dei passaggi magnetici a dieci centimetri dal suo corpo.

È una tecnica molto semplice: tieni le dita a dieci centimetri di distanza dal viso e scuotile vigorosamente; quando avverti l’elettricità che fluisce dalle dita, falle scorrere dalla testa ai piedi. Huxley eseguì questa tecnica e, dopo dieci minuti, la donna entrò in uno stato di pace molto profonda.

Aveva escogitato tutto ciò per coinvolgere Huxley: alla fine si alzò e chiese a lui di sdraiarsi di nuovo, riprendendo in mano la seduta. Dopo un po’ la donna ritornò a casa, ma non riusciva a liberarsi da una forte sonnolenza. Rimase tutto il tempo come in uno stato di dormiveglia, senza riuscire a capire cosa accadeva.

Il giorno dopo telefonò alla moglie di Huxley e raccontò di come si sentisse in quello spazio insolito. La moglie di Huxley le chiese: «Ricordi se Huxley ti ha risvegliata?» La donna rispose:«No, non mi ha risvegliata. Mi sono alzata da sola.»

Udendo quelle parole, la moglie chiamò Huxley e gli disse:«Aldous ti sei dimenticato di risvegliare Laura: è ancora in stato di sonnolenza.» Huxley rispose:«Prima che potessi risvegliarla, si è alzata da sola. Poi abbiamo ripreso a parlare, e me ne sono dimenticato.»

Huxley non aveva ritirato l’energia che aveva trasmesso attraverso i passaggi magnetici e quell’energia seguì la donna per quasi due giorni. Quando l’energia viene trasmessa, le mani si muovono dalla testa ai piedi; quando viene ritirata, le mani vanno mosse dai piedi alla testa.

Vi sono alcuni punti del corpo particolarmente sensibili: l’energia li attraversa molto rapidamente. Il più sensibile di tutti i punti è situato in mezzo agli occhi: viene chiamato 'ajna chakra' ossia terzo occhio. (Osho, Aprirsi alla vita, Mondadori ed.)

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