domenica 23 gennaio 2011

Il nutrimento della luna



“Ciò di cui siamo privi non lo possediamo,
mentre è ciò di cui siamo privi che ci possiede”

(Martin Heidegger)


La scienza ufficiale non conosce il motivo dell’origine della vita che appare come un caso accidentale nel corso della creazione, oppure appare come un elemento di disturbo ma, ogni conoscenza superiore insegna che non vi è nulla che sia accidentale, e che in natura non vi è nulla che sia inutile, poiché ogni cosa possiede la sua funzione e il suo scopo specifico. Se anche noi crediamo a questo assioma, tutta la vita organica terrestre può essere concepita come un anello indispensabile al destino dei mondi creati, i quali non potrebbero esistere senza questo prezioso anello, come pure esso non saprebbe vivere senza essere incluso nella concatenazione dei mondi, poiché essi furono creati in tale ordine.

Avviene che la vita organica sia sottoposta alla forza delle influenze planetarie, per cui noi siamo inseriti nel flusso di forze che trascinano i mondi con cui siamo collegati, e di cui subiamo l’influsso che può essere più o meno potente. Dobbiamo sapere che, a causa dell’ordine creativo, le forme vitali terrestri sono destinate a nutrire la crescita e l’evoluzione della massa lunare, infatti la luna riceve l’energia che usa per evolvere dalla terra, ed essa si nutre della potenza energetica vitale terrestre, perché sulla terra si accumulano delle forze energiche che la massa terrestre riesce ad accumulare usando il suo magnetismo, e l’accumulatore energetico che è la terra viene continuamente potenziato da tutta la forza vitale che esiste sul pianeta.

La vita terrestre, sia essa costituita da minerali, piante, animali oppure di esseri umani serve come nutrimento della luna, la quale non potrebbe esistere senza l’uso di queste risorse energetiche, poiché la luna è un gigantesco essere vivente che vive e si nutre di tutto ciò che respira, perciò di tutto quello che germoglia e che cresce sulla crosta terrestre. La terra e la luna non potrebbero esistere divise una senza l’altra, perché i loro rapporti sono basati su un’azione elettromagnetica, e se questa calamita si interrompesse, tutta la vita organica ricadrebbe nel nulla.

Tutto ciò avviene poiché il raggio della creazione in cui è stata inserita la terra, fin dalla sua creazione originaria termina con il pianeta lunare e perché, nell’economia universale, nessuna forma di energia viene mai sprecata, e ogni forza che ha concluso il suo corso va riciclata e riutilizzata. Ogni forza energetica deve sempre arricchire il suo raggio di creazione, infatti nulla nasce e nulla muore, e tutto è in continua trasformazione perciò ogni elemento che è stato creato deve provvedere alla sua nutrizione nutrendo anche gli altri elementi, infatti la terra offre soddisfazione alla fame lunare.

Ma, anche la terra fa la sua crescita autonoma, infatti il suo sviluppo non avviene per l’aumento di quantità della sua massa, ma è nell’incremento di coscienza e di raffinatezza percettiva, in quanto tutte le influenze planetarie a cui la terra soggiace sono diventate insufficienti e troppo grossolane per permettergli il salto evolutivo adeguato ai suoi fini evolutivi. La terra necessita di influenze più avanzate e più raffinate ma, per riceverle, deve sviluppare degli organi percettivi assai più avanzati, e tutta la vita terrestre deve sapersi evolvere tramite questa raffinatezza percettiva.

Tutti gli esseri organici terrestri devono evolvere per nutrire i bisogni dei pianeti e la fame della luna ma, se la vita terrestre non riesce più ad assolvere al suo scopo nutritivo, anche la luna non può crescere, perciò la luna comincia ad avere fame. Dobbiamo ricordare che tutta la creazione assomiglia ad un albero, in cui ogni raggio è un ramo che deve fiorire e che deve germogliare continuamente, infatti nel nostro raggio creativo uno dei germogli è costituito dal pianeta lunare.

Sarà evidente il disturbo di un ramo lunare che non fiorisce infatti, se la luna non si nutre e non cresce per produrre altri germogli, è tutto il nostro ramo di creazione che ne risente, in quanto è tutto il ramo che si arresta e che si atrofizza. Appare anche evidente che la creazione prevede una via di fuga e un rimedio, perciò può far nascere un nuovo ramo laterale, cioè essa trova una nuova via evolutiva per continuare la creazione. Se avvenisse che la vita organica terrestre venisse a mancare, anche tutto il resto del ramo creativo ne soffrirebbe, perchè tutti siamo collegati strettamente nel tutto perciò, sia alla terra che alla luna vengono fornite le medesime possibilità evolutive che vengono fornite ad ogni altro ramo.

Comunque, se le opportunità sono identiche, non abbiamo alcuna garanzia di poter avere le medesime capacità evolutive, infatti tutto dipende dall'armoniosa capacità degli elementi che sono nella struttura del tessuto interrelato. Dobbiamo sapere che la crescita evolutiva generale è possibile solo se il ramo cresce con la ramificazione apicale nella sua estremità, ma questa crescita comporta che una parte dei tessuti del corpo debbano nutrire la restante parte dell’organismo. Se vogliamo consentire lo sviluppo futuro, anche nel corpo umano, una parte delle cellule evolve e prospera solo perché un’altra parte delle sue cellule viene fagocitata per consentire la crescita diventando il suo nutrimento e il suo ambiente evolutivo.

Al livello cosmico, per ogni creatura vivente vi è una classe ed una specie che ne definisce l’ordine giusto in cui l'essere viene collocato e classificato con esattezza e con delimitazione precise, innate con le sue condizioni creatrici. Per l’essere vivente, ad ogni ordine cosmico, sono determinate tre condizioni per definire il suo “essere“, ed esse sono: innanzitutto ciò che egli mangia, poi ciò che respira, infine l’ambiente in cui l'organismo vive e prospera felicemente. Per l’essere umano esistono tre tipi di nutrimento costituiti da ciò che egli mangia fisicamente cioè il suo cibo, poi vi è dall’aria che respira, infine vi sono le impressioni di cui nutre interiormente il suo essere.

Queste sono le ragioni per cui nessuna creatura può mutare arbitrariamente le sue caratteristiche costitutive naturali, e perchè non possiamo cambiarle a nostro piacere, ma sappiamo che possiamo solo trasformarle. La trasformazione possibile è quella che facciamo portando delle sostanze grossolane ad un livello più raffinato e sottile, in quanto l’organismo umano può fare questo lavoro in cui ascende dal basso per salire verso l’alto, ma l'uomo non può portare nel suo corpo delle sostanze sottili se il suo organismo non ha gli strumenti opportuni a trattarle e renderle assimilabili e nutritive, infatti esse diverrebbero letali come veleno.

Non possiamo cambiare né l’aria, né il nutrimento, dice Gurdjieff, ma possiamo modificare la qualità delle impressioni possibili per l’uomo, poiché questo perfezionamento non è impedito da nessuna legge cosmica. L’uomo non deve migliorare la qualità della sua costituzione ma può migliorare la qualità delle impressioni che ospita nel suo interno, perché un uomo che si nutre solo di impressioni grossolane è molto diverso da colui che sa apprezzare le materie più sottili e raffinate, e l’intelligenza di una materia viene determinata dalla creatura alla quale essa serve da nutrimento.

La parte di vita organica che sta facendo l’evoluzione è la specie umana che va considerata come un tutto che deve poter operare nell’evoluzione generale del raggio in cui essa è inserita: se l’umanità non sa evolversi determinerà un disturbo e un arresto di tutto il suo raggio di creazione. Una umanità che non evolve diventa inutile per l’economia generale cosmica, e non è più adeguata ai fini per cui fu creata, così che un arresto dell’evoluzione umana può portare alla distruzione dell’umanità. Sarà chiaro che non possiamo dire che ciò possa accadere, non possiamo sapere come le masse umane sceglieranno di avanzare, possiamo solo vedere quello che l’uomo fa, per cercare di farlo agire diversamente e in modo migliore di come agisce adesso.

Dobbiamo sapere che l’evoluzione è una opportunità, ma che nessuna opportunità ha delle soluzioni infinite, che la scelta umana è fattibile, anche se prevalentemente l’umanità crea e distrugge, e in ogni nuova creazione fagocita sempre una parte di sé. Ad una evoluzione che uccide la barbarie segue una nuova schiavitù, ad ogni periodo di raffinatezza e bellezza seguono periodi oscuri in cui vi è solo volgarità e grossolanità, perciò ad ogni conquista di libertà segue una oppressione. D’altro lato, dalla stagnazione viene solo la morte, perché la stagnazione significa che si è pervenuti ad un equilibrio che va trasformato nuovamente per perfezionarlo.

Un cambiamento può essere fatto soltanto quando l’uomo si trova ad un “bivio” in cui vi è l’incrocio che permette un cambio di strada, perciò cambiamo quando siamo nell’intervallo tra un “incrocio” ed un altro, e nessun cambiamento può esserci se tutto scorre in modo meccanico e automatico. In queste ossessive condizione le persone sono condannate a girare come in un cerchio senza vedere delle opportunità, se non vogliono cercare delle altre vie. Queste vie sono una opportunità e non sono un obbligo, perché non sono le vie che scelgono gli uomini, ma sono gli uomini che cercano e scelgono le vie.

Nulla distingue un uomo da un altro se non che un uomo ha fame, e la sua fame lo spinge a cercare qualcosa che lo possa nutrire più adeguatamente. Nessuno sceglie gli uomini, sono gli uomini che si scelgono, poiché chiunque conosce la fame, chiunque sente una fame violenta deve cercare di saziarla adeguatamente, perciò la fame può giungere in modo accidentale oppure può essere un incontro occasionale uscito dalle circostanze più sfavorevoli che funge da shock, e che la risveglia. Gli uomini possono sfuggire al destino generale, possono uscire dal destino di creazione e di distruzione, possono sempre trovare una nuova via, perché nella vita è questione di saper scegliere di ascendere la scala evolutiva giusta.

Il bivio è sempre una opportunità per l’uomo, ma la possibilità avviene solo quando abbiamo il momento, poiché le cose vanno fatte solo in quel frangente, mentre nel corso ordinario si vive in modo meccanico e si agisce in modo inconscio, perciò le cose accadono senza averne alcuna coscienza. Secondo Gurdjieff, si rende necessario uno shock per imprime alle persone e alla specie umana la possibilità di fare il salto evolutivo che la faccia avanzare, in quanto l’umanità e le persone si chiudono in circoli viziosi da cui hanno difficoltà ad uscire, perciò deve giungere una scossa che ci offra una via di fuga da queste letali condizioni di vita.

La soluzione, dice Gurdjieff, sia nella vita umana individuale che nella vita collettiva è offerta dalla creazione di un solido "nucleo cosciente" che è sempre necessario per elevare la percezione dal livello meccanico alla consapevolezza umana che non siamo i titani della creazione, ma che siamo solo un anello di un ordine superiore. Al punto attuale vediamo l’umanità che sta privilegiando la personalità a scapito dell’essenza, vediamo uomini meccanici storditi dalle mode, vediamo il gusto per l'artificio e la falsità, vediamo prevalere l’eccesso e il grossolano, in pochi vediamo la capacità di apprezzare la bellezza, in pochi vediamo il rispetto dei principi e dei valori umani migliori.

Vedendo la natura umana odierna, in cui non appare alcuna chiarezza percettiva e che è carente di una coscienza più elevata di una condizione spirituale primitiva, noi potremmo disperare se non avessimo la certezza che la possibilità di evoluzione è innata nella natura umana, perciò essa prosegue sempre ed è inesorabile. Dalla conoscenza antica sappiamo che esistono sempre, in ogni periodo storico, dei piccoli "frammenti di coscienza" e delle "scintille di luce" che giungono per dirci che non dobbiamo vivere meccanicamente per mangiare, bere, e per essere sfruttati come nutrimento lunare: è di questa consapevolezza superiore che ci dobbiamo nutrire in tutte le fasi della nostra vita.

Buona erranza
Sharatan

2 commenti:

salvo ha detto...

Il nostro nutrimento non è solo materiale, ma c'è un nutrimento spirituale, non visibile che purtroppo in pochissimi accedono.
Accedervi non è facile, siamo presi dalla frenesia di una vita materiale troppo forte, tutto viene mercificato e come conseguenza siamo sottoposti ad una vita misera e triste.
Non comprendo, quando tu parli della connessione fra la terra e la luna, in quanto penso che siamo connessi con tutto l'universo, quindi le energie universali possono penetrare in noi come sostanze sottili e quindi nutrirci e facendoci evolvere in una dimensione di consapevolezza.
Ma forse, quando parli della luna, volevi dire, che tutti i pianeti sono i rami che si connettono fra loro e quindi anche la terra?
Non so se ho capito bene, dammi lucidazioni.
I tuoi scritti sono comunque sempre ricchi, anche se non facili da comprendere, almeno per me.

Un carissimo saluto
Salvo

Sharatan ain al Rami ha detto...

Carissimo Salvo,

il nutrimento umano è di tipo spirituale ed è pure di tipo materiale, infatti l'uomo deve curare tutto quello con cui nutre il proprio corpo e il proprio spirito. Tu pensa a tutte le cose di scarso valore e di bassa qualità che ci vengono propinate sulla nostra tavola. Tu pensa a quante cose di scadente qualità culturale ed umana vengono propinate alla nostra testa. Intendi allora il valore dl doppio nutrimento? Credo di si.

La terra e la luna sono unite dai legami magnetici, e la teoria della derivazione dei pianeti, in virtù del magnetismo collega l'uomo a tutto l'ordine dell'universo. Che l'uomo sia un conduttore energetico non vi è dubbio che sia così. Nello scritto di Gurdjieff che ho riportato immagina anche un'allusione alla condizione di illusione in cui scorre la nostra vita. La luce della luna è un riflesso di quella solare, la luna vive di luce riflessa, infatti l'illusione è una immagine menzognera della verità.

Nella derivazione dei rami la realtà del sistema solare è unica poichè il nostro sistema solare è tutto inserito in uno stesso ramo di creazione. L'ordine dei mondi comporta anche una connessione di tutti i rami e di tutti gli universi. Hai indovinato anche in questo: siamo tutti interrelati per cui non vi è dubbio che vi sarà una via di fuga e di soluzione per l'uomo. Credo che questa sia l'interpretazione del testo del maestro armeno.

Gurdjieff è piuttosto difficile ma tanto ricorrente nel campo spirituale, senza dubbio vale la pena di saperlo capire ed interpretare. Chiaramente le teorie spirituali vanno sempre analizzate anche come metafore della condizione umana. In questa doppia lettura io credo siano utilissime per riflettere.

Ti ringrazio delle tue riflessioni perchè mi aiutano a chiarire meglio il senso di quello che scrivo.
Ti mando un caro saluto
Sharatan