martedì 22 novembre 2011

Prospettive


“Non si possono scoprire nuovi oceani se non si ha il coraggio
di perdere di vista la costa.”
(André Gide)

Esistono una moltitudine di mondi e gli uomini non vivono solo in un mondo, infatti esistono molti mondi differenti ed esistono parallelamente gli uni negli altri, anche se la mentalità corrente non li sa vedere. L’idea è quella che viviamo in mondi differenti che sono concatenati e che si intrecciano in relazioni differenti, a seconda del livello che occupano. Noi chiamiamo “mondo” quello in cui viviamo, dice Gurdjieff, perché l’umanità fa parte della vita organica sulla terra, perciò il mondo più vicino all’uomo è quello degli animali e delle piante.

Il mondo della vita è la terra, ma il mondo della terra è il mondo dei pianeti del sistema solare di cui la terra fa parte. Il mondo dei pianeti del sistema solare è la Via Lattea che è un insieme di sistemi. Se guardiamo più lontano vediamo che esistono molteplici mondi a distanze incommensurabili, infatti esiste uno spazio che racchiude tutti i mondi, perciò l’insieme dei mondi costituisce la Totalità. Senza voler fare dei discorsi troppo filosofici, dice Gurdjieff, risulta evidente che esiste un insieme che raggruppa tutti i mondi, ed è l’Unità che è il Tutto che chiamiamo l’Assoluto o l’Indipendente, perché non può essere che indivisibile e infinito perciò indipendente da ogni cosa.

L’Assoluto è lo stato di cose per cui l’insieme diventa un Tutto allo stato primordiale da cui derivarono, per divisione e per differenziazione, tutta la diversità dei fenomeni che vediamo. L’uomo esiste in tutti i mondi ma in modo differenziato, perché con i mondi lontani il suo contatto non è immediato, infatti l’influenza è direttamente proporzionale alla lontananza tra il mondo e l’uomo. La distanza diventa importante per saper valutare la forza dell’influenza che quel mondo esercita sull'uomo, perciò è chiaro che l’influenza diretta dell’Assoluto non si vede, mentre è più evidente l’influenza delle stelle e dei pianeti, perché sono nel mondo a cui siamo più vicini.

Per ciò che riguarda l’influenza dell’Assoluto sull’uomo, essa diventa evidente conoscendo le leggi che regolano la realtà della diversità dei fenomeni. La legge che fonda la percezione dei fenomeni come diversità, ma che dimostra il nostro legame con l’Assoluto è la Legge dei Tre Principi o Legge delle Tre Forze. Secondo questa legge i fenomeni di tutti i livelli, perciò i fenomeni che vediamo dalla molecola al cosmo, sono il prodotto dell'azione di tre forze che si incontrano. L'uomo vede solo gli opposti: la forza e la resistenza, il magnetismo negativo e il positivo, il maschio e la femmina etc., perché la realtà si vede meglio nella lotta degli opposti.

La terza forza non la vediamo e la scienza la ignora, però la conoscenza è molto diversa da questo modo di pensare, infatti si afferma che due forze non possono causare dei fenomeni, perché è necessario avere l’azione di un terzo elemento. La legge delle Tre forze afferma che, alla base della manifestazione esiste una forza attiva e positiva, poi esiste una forza passiva e negativa, e infine c'è una forza neutralizzante. Questi sono i nomi dati alle tre forze che agiscono sul mondo, anche se il nome non corrisponde veramente alla qualità della loro azione, perché tutte le forze sono degli elementi attivi, ma l'azione delle forze si manifestano come attive, passive o neutre nel manifestarsi del loro punto d’unione.

Le tre forze si caratterizzano con una determinata qualità solo quando entrano in relazione tra loro, perciò le prime due forze le vediamo agire con chiarezza, mentre l’azione della terza forza è difficile da vedere, perché la sua qualità si determina solo “nel punto di applicazione delle forze, sia nel loro ambiente, sia nel loro risultato.” Tutto questo rende difficile capire come la terza forza riesca ad agire, perché abbiamo dei limiti psicologici dovuti al nostro tipo di percezione, infatti siamo legati alla sensazione del tempo e dello spazio che imprimono il difetto e la limitazione della nostra percezione.

Gli uomini non sanno vedere la terza forza come non sanno vedere la quarta dimensione, dice Gurdjieff, però studiando se stessi e studiando come avviene la manifestazione del pensiero, della coscienza, delle abitudini, dei desideri, etc., si può vedere come la terza forza possa agire su di noi. Nell’esempio del lavoro, il carattere attivo è visibile nel desiderio di voler cambiare i pensieri e le abitudini per poter migliorare la vita, mentre la forza negativa è rivelata dall’inerzia e dal desiderio di non voler cambiare le abitudini che offrono le certezze, perciò dal timore di poter percorrere delle strade sconosciute.

L’effetto bilanciante va trovato se non vogliamo che l’uomo sia un pendolo che può oscillare eternamente tra il “si” e il “no,” perché un conflitto può durare tutta la vita. L’iniziativa può essere continuamente frenata dall’inerzia, perciò diventa determinante attivare l'azione del terzo elemento. L'elemento che sblocca la situazione è la terza forza che giunge sotto forma di un “nuovo sapere” che può mostrare il vantaggio del cambiamento, infatti deve intervenire l'elemento che sa sostenere la volontà e la necessità del lavoro: è così che vediamo l’azione di una terza forza che sostiene l’iniziativa.

L’azione di una terza forza è visibile nella nostra struttura, nei fenomeni della nostra vita psichica, nella vita della comunità umana e nell’umanità in generale, perciò in tutti i fenomeni che esistono in natura. Ogni fenomeno necessita dell’azione di tre forze, infatti se vediamo che una situazione è bloccata questo avviene perché non è entrato in azione l'elemento che porta alla soluzione. Non sappiamo vedere i fenomeni scorgendo l’azione delle tre forze, perché gli stati soggettivi della nostra coscienza impediscono di vedere il mondo oggettivo, perciò il mondo sfugge alla percezione.

Se riuscissimo a vedere l’azione delle tre forze vedremmo il mondo in se stesso, perciò lo vedremmo com’è veramente, infatti i fenomeni sono molto più complessi di ciò che sembrano, perché le situazioni possono subire delle influenze invisibili. La terza forza è quella del mondo reale, perciò non vediamo il mondo reale ma vediamo un mondo fenomenico che è solo relativamente reale. Nel mondo in cui viviamo, così come in tutto l’Assoluto, esistono queste forze attive perché esiste un’attività che si manifesta in triplice forma, infatti la concezione è alla base degli insegnamenti antichi per spiegare la piena e completa coscienza, perciò la totale percezione.

L’idea dell’unità delle forze è nella Trinità cristiana e della Trimurti induista, perché in queste concezioni si dice che il Tutto si è separato pur restando unito nella sua volontà, perciò per sua propria decisione creò il punto di congiunzione dei fenomeni, cioè il mondo. I mondi furono creati per volontà dell’Assoluto e dipendono interamente dalla sua volontà, perciò questa volontà costituisce tutta la realtà cosmica. Nei mondi agiscono le forze, ma poiché la Totalità si è differenziata, queste forze non sembrano il prodotto di una volontà unica. Vediamo esistere tre volontà, tre coscienze e tre unità, perché ciascuna delle tre forze contiene in sé la potenzialità delle altre due, perciò è necessario trovare il punto d’incontro del vedere, altrimenti vedremo in forma separata solo uno dei principi, perciò vedremo solo l'attivo, il passivo o il neutralizzante.

Le tre forze sono la trinità che permette l’esistenza dei nuovi fenomeni, anche se la trinità che vediamo è quella relativa a un mondo di ordine e di livello inferiore. Nell’Assoluto la volontà esiste come unica e indifferenziata, mentre nei livelli inferiori la volontà sembra separata, perché la manifestazione mostra leggi separate e indipendenti tra loro, perché è attivo solo un punto di incontro accidentale e meccanico. La volontà dell’Assoluto ha creato dei mondi di secondo ordine e li governa, ma l'Assoluto non governa l’aspetto creativo in cui l’elemento meccanico ha fatto la sua apparizione.

Nei mondi esiste la presenza simultanea di varie influenze, infatti tutte le forze agiscono assieme anche se provengono da fonti diverse, ma una forza può prevalere sull’altra, e questo avviene a seconda del momento, perciò l’uomo può scegliere liberamente il tipo di influenza a cui si sottopone. La Legge delle Tre forze esiste in tutto quello che facciamo o che studiamo, infatti in ogni campo si può vedere l'applicazione di questa conoscenza, e questa conoscenza ci fa comprendere cose che non conosciamo e la chimica è la prova dell'esattezza della legge, anche se la chimica non studia le proprietà cosmiche degli elementi.

Le sostanze cosmiche esistono in ogni materia e la loro qualità è costituita - in primo luogo - dal posto che la sostanza occupa, e - in secondo luogo - dalla qualità delle forze che agiscono sulla materia in un certo momento. Ma, indipendentemente dalla sua posizione, la natura della sostanza subisce enormi cambiamenti in relazione alla qualità della forza che si può manifestare attraverso di essa. Ogni sostanza può diventare la conduttrice di una delle tre forze, perciò la sostanza può essere attiva, passiva o neutralizzante. Ma la medesima sostanza può anche non avere delle forze che si manifestano, soprattutto se essa esiste senza avere alcuna relazione con il manifestarsi delle tre forze.

Buona erranza
Sharatan


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