“…l’amore è una sorta di affinità
con l’essere più intimo dell’altro.”
(Osho)
Nella normale condizione mentale dell’uomo, l’amore è praticamente impossibile. È possibile solo quando si è raggiunto l’essere, non prima. Prima di quel momento si tratta sempre di qualcos’altro. Noi continuiamo a chiamarlo amore, ma qualche volta è stupido definirlo tale.
Una persona si innamora di una donna perché gli piace il modo in cui cammina, in cui dice:«Ciao», la sua voce, i suoi occhi … la gente si innamora di cose così trascurabili! L’aspetto, gli occhi… queste non sono cose essenziali. Infatti, quando vivi con una persona, non stai vivendo con una porzione del corpo, con le sopracciglia o con il colore dei capelli.
Quando vivi con una persona, quest’ultima è un fenomeno immenso e sconfinato… è praticamente indefinibile, e queste piccole cose superficiali, prima o poi perdono di significato; ma poi improvvisamente si resta sorpresi: cosa fare?
Ogni storia d’amore comincia in modo romantico. Ma dopo la luna di miele è tutto finito, perché non si può vivere sempre in una favola. Bisogna affrontare la realtà, e quest’ultima è completamente diversa. Quando vedi una persona non vedi la sua totalità, ma solo la superficie. È come se ti fossi innamorato di un’auto per il suo colore.
Non hai nemmeno guardato nel cofano, oppure qualcosa potrebbe non funzione. In ultima analisi, il colore non serve a nulla. Quando due persone si mettono insieme, le loro realtà interiori si urtano e le cose esteriori perdono di significato. A che servono le sopracciglia, i capelli e la pettinatura?
Cominci a dimenticarlo. Non ti attraggono più, perché li hai a portata di mano. E più conosci la persona più ti spaventi, perché ti rendi conto della sua follia, e lei a sua volta impara a conoscere la tua. Entrambi vi sentite ingannati e vi arrabbiate; cominciate a vendicarvi, a prendervi delle rivincite sull’altro, come se vi avesse raggirato o imbrogliato.
Nessuno sta ingannando nessuno, anche se tutti vengono ingannati. Questa è una delle cose più importanti da comprendere: quando ami una persona, l’ami perché non è disponibile: se quella persona diventa disponibile, come può sopravvivere l’amore?
Fai la corte ad una donna e la donna si tira indietro, scappa da te. Tu la brami sempre di più e la tua corte si fa più insistente. Quindi, prima l’uomo insegue la donna e la donna cerca di scappare. Una volta che l’uomo ha afferrato la donna, immediatamente la corrente si inverte…
Il problema sta nel fatto che erano attratti l’uno dall’altra perché non si conoscevano. L’ignoto, il non familiare era l’attrazione. Adesso si conoscono bene… sono annoiati e la favola è finita. Questo è il momento in cui bisogna capire se si trattava di amore oppure no. Ma non bisogna ingannare se stessi, bisogna essere chiari.
Se era amore, o se anche solo un frammento di quella relazione era amore, queste cose passeranno. In questo caso si dovrebbe capire che queste sono cose naturali; non c’è nulla per cui arrabbiarsi. E tu ami ancora l’altra persona; anche se la conosci, continui ad amarla.
In realtà, se c’è amore, l’ami di più perché sai. Se c’è amore, l’unione sopravvive; se non c’è scompare. Entrambi le situazioni vanno bene. Per una mente ordinaria ciò che io chiamo amore è impossibile. Accade solo quando hai un essere molto integro.
Non è una favola, non ha nulla a che vedere con simili stupidaggini.Va direttamente alla persona e guarda dentro l’anima. In quel caso, l’amore è una sorta di affinità con l’essere più intimo dell’altro… il che è qualcosa di totalmente diverso.
Tutte le storie d’amore potrebbero - dovrebbero - svilupparsi in questo modo, ma su cento storie d’amore, novantanove non arrivano mai a questo punto. I problemi e le difficoltà sono così grandi da distruggere ogni cosa.
È necessario restare all’erta e consapevoli. Se il tuo amore consiste solo in queste stupidaggini, scomparirà. Non vale la pena preoccuparsene. Ma se è autentico, sopravvivrà a tutte le difficoltà. Quindi osserva, semplicemente…
Il punto non è l’amore; il punto è la tua consapevolezza. Questa potrebbe essere una situazione grazie alla quale la tua consapevolezza aumenterà e diventerai più attento a te stesso. Forse questo amore scomparirà, ma quello successivo andrà meglio; sceglierai con una consapevolezza migliore.
Oppure questo amore, con una consapevolezza migliore, cambierà qualità. Quindi, qualsiasi cosa accada, si dovrebbe restare aperti. L’amore ha tre dimensioni. Una è quella animale: non è altro che lussuria, un fenomeno fisico.
L’altra è quella umana: è più elevata della lussuria, della sessualità, della sensualità. Non è un semplice uso dell’altro come mezzo.La prima è solo uno sfruttamento: l’altro viene usato come mezzo. Nella seconda l’altro non viene usato come uno strumento, ma è uguale a te.
L’altro è fine a se stesso come te, e l’amore non è uno sfruttamento, bensì una reciproca condivisione del vostro essere, della vostra gioia, della vostra musica, della vostra pura poesia della vita. È qualcosa di mutuo e reciproco.
La prima dimensione è possessiva, la seconda non possessiva. La prima crea una schiavitù, la seconda dona libertà. E la terza dimensione dell’amore è religiosa, divina: accade quando non c’è un oggetto d’amore, quando l’amore non è affatto una relazione ma diventa uno stato del tuo essere.
Sei semplicemente in amore, ma non verso qualcuno in particolare. Sei in uno stato d’amore, per cui qualunque cosa fai, la fai con amore; chiunque incontri, lo incontri con amore. La prima dimensione usa l’altro come un mezzo; nella seconda l’altro non è più uno strumento; la terza va al di là di entrambe: è la trascendenza di ogni dualità.
Non esiste né il soggetto, né l’oggetto d’amore, ma solo l’amore in sé. Questo è lo stato finale dell’amore, lo scopo che dobbiamo realizzare in vita. La maggior parte delle persone resta confinata alla prima dimensione.
Solo pochissimi accedono alla seconda, e ancora più raro è il fenomeno che io definisco della terza dimensione. Soltanto un Buddha e un Gesù.. ci sono pochissime persone che hanno conosciuto la terza dimensione dell’amore; è possibile contarle sulle dita della mano.
Ma se tieni gli occhi fissi sulla stella più lontana, può succedere. E quando succede, sei appagato. A quel punto nella tua vita non manca nulla, e in quell’appagamento c’è una gioia eterna. Nemmeno la morte può distruggerla. (Osho, Con te e senza di te, Mondadori)