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giovedì 17 gennaio 2019

L’Io di gruppo umano



“L’Io dell’uomo si consuma nel suo proprio fuoco
mediante sé medesimo.”
(Aforisma ermetico)

L’essere umano sta facendo contemporaneamente una discesa e un’ascesa, dice Steiner, ma il percorso non viene compiuto in totale solitudine. Come per tutte le specie, anche per l’uomo il cammino evolutivo viene percorso insieme alla propria specie. Durante la vita fisica, l’uomo impara a modificarsi per sviluppare un’anima individuale.

Anticamente, gli uomini erano forniti di un’anima che viveva inserita all’interno di un’anima di gruppo che raggruppava molti individui, così come accade negli animali.L’insufflazione dell’anima da parte di Dio non avvenne in modo repentino, ma tramite un processo che si completerà in un lasso di tempo molto ampio.

Le forze spirituali furono inspirate dall’uomo con il respiro, ma gli uomini non erano maturi e non avevano la struttura adatta a ospitare l’anima cosciente. Quest'anima non sarà l’ultimo stadio di sviluppo dell'uomo, perché in futuro svilupperemo l’anima senziente che si evolverà per ospitare il Sé spirituale o Manas: questa è la nostra meta finale.

In origine gli uomini erano raggruppati in 4 tipi fondamentali, espressi dai 4 animali biblici messi ai 4 lati del Carro Divino che vengono associati ai 4 apostoli: toro, aquila, leone e uomo. Questi tipi sono i simboli  dei 4 ceppi originari da cui discende tutta l'umanità.

A loro vengono associati anche i 4 elementi: fuoco, aria, acqua e terra, e questi simboli mostrano la quadruplice natura dell’essere umano. Dai 4 ceppi principali si svilupparono le 4 razze umane: bianca, nera, rossa e gialla. Non esistono razze pure, perché l’umanità è una miscela di 4 tipi umani esistenti fin dall'origine.

Gli esseri umani seppero evolversi fino a sviluppare 4 involucri diversi per ospitare le 4 componenti dell'essere umano: corpo fisico, eterico, astrale e l’Io. Nel singolo “persiste” il ricordo delle vite precedenti che restano sotto forma di “doti” frutto di molte esistenze precedenti. Queste attitudini si manifestano in forma di talenti, attitudini, antipatie e simpatie.

La “persistenza” di caratteri derivati da esistenze precedenti produce una specifica struttura e sostanza che sintonizza gli accordi del singolo su una certa tonalità. un accordo nelle vibrazioni produce un’attrazione dell’anima verso altre anime a lei consimili, per cui l’anima viene “attratta” verso un gruppo familiare specifico.

E tanto più si va a ritroso nel tempo, tanto più si osserva che l’anima del singolo era inclusa nell’anima vastissima composta da molti singoli che condividono la medesima anima. L’anima singola non si percepiva come una volontà unica e individuale, ma percepiva come propria la volontà della grande anima in cui era incluso.

Il singolo amava solo chi faceva parte della stessa stirpe, perché prevaleva la forza del legame del sangue. Il sangue, dice Steiner, è un succo peculiare come afferma Goethe perché il sangue esprime la forza dell’Io. Invece il corpo fisico si esprime nella sua stessa forma fisica, il sistema ghiandolare si esprime nel corpo eterico, il sistema nervoso nel corpo astrale, e il sangue si esprime con l’Io.

Anticamente, il singolo era racchiuso all'interno di un gruppo che percepiva come suoi pari, e questa fu una necessità evolutiva. Il fine dell’esistenza terrena è la capacità di esprimere l'amore, ma l'apprendimento è difficile. L’amore richiede l’indipendenza dell’essere che ama e viene amato.

A quei tempi l’uomo non era autonomo, era immaturo, perché la sua coscienza doveva evolversi, perciò fu sviluppato solo l'amore verso i consanguinei e questo durò a lungo. L’amore per il proprio sangue spinse a conservare la stirpe con matrimoni tra consanguinei.

Il gruppo condivide la stessa forza che è infusa dallo stesso sangue, e il singolo sa che fa parte della stessa famiglia di anime. Anticamente c'erano solo le anime di gruppo i cui appartenenti si univano solo ai membri della loro stirpe. I singoli non sentivano il proprio Io come un Io personale, ma sentivano l'Io del gruppo a cui appartenevano.

E costoro, con il sangue dei loro padri, ereditavano anche i loro ricordi di vite passate, e tali ricordi erano tramandati e sentiti come se fossero esperienze vissute in prima persona, dice Steiner. L’anima di gruppo non era estesa nello spazio ma era estesa molto estesa nel tempo.

La vedremmo nascere in un certo punto, in una certa data e al piano eterico. Da quel punto in poi essa inizia a esistere e si manifesta come un’anima di gruppo a livello eterico, poi si trasforma, si sviluppa e finesce di esistere. L’anima di gruppo assume le caratteristiche dei 4 tipi originali e mentre si modifica per integrarne le qualità subisce una trasformazione.

Dietro alla forma fisica c’è sempre una presenza eterica, e così accade anche nell’anima di gruppo dell’uomo. L’anima di gruppo vive più a lungo del singolo essere umano, perciò il suo ciclo vitale è più lungo di quello del singolo individuo. Nascita e morte sono caratteristiche all’essere fisico, ma la trasformazione riguarda l'eterico e diventa una metamorfosi.

Anche un’anima di gruppo viene da esistenze precedenti, attraversa la gioventù, vive la maturità, affronta la vecchiaia e poi declina, ma la sua coscienza non muore: essa si trasforma. Quando la stirpe nasce è fatta da una raccolta di singoli, dice Steiner, perciò la stirpe si trasforma insieme ad essi.

La forza della stirpe cresce con il suo prestigio finché essa raggiunge l’apice e tramonta senza finire di esistere, perché sa risorgere dalle sue stesse ceneri. E quando torna a rivivere, si trasforma nell’anima di gruppo di un’altra stirpe.

L’insieme di molti forma una comunità umana che affronta uno sviluppo ascendente e uno sviluppo discendente per un tempo che fu stimato con calcoli esatti dagli antichi occultisti. Essi calcolavano l’età dell’uomo in 75 anni (espressi in anni lunari), e dicevano che la durata dell’anima di gruppo è di 14 età (in anni lunari), in cui i 4 tipi si incontrano lungo il percorso di ascesa e discesa fino alla prossima metamorfosi.

Calcolando le generazioni essi moltiplicavano il 75x7 (cioè gli anni di una generazione) e ottenevano l’età di circa 500 anni. Per questo l’antico occultista affermava che una stirpe viveva 500 anni, e poi moriva. Ma poi risorgeva dal rogo del suo fuoco interiore che distruggeva la vecchia forma per far posto alla nuova forma, e ciò avveniva senza perdere la sua coscienza.

Sappiamo che il tramite dell’Io è il sangue e il sangue è anche il mezzo di espressione del fuoco. Il corpo fisico è il mezzo di espressione della terra, il corpo eterico è il mezzo di espressione dell’acqua, il corpo astrale è il mezzo di espressione dell’aria. Quando l’uomo avrà superato la cupidigia dell’Io otterrà l’immortalità. Questa dottrina, dice Steiner, viene espressa dal simbolo della “fenice” che sa risorgere dalle sue stesse ceneri.

Buona erranza
Sharatan

domenica 13 gennaio 2019

L’Io umano alla ricerca di se stesso



La storia dell'evoluzione insegna
che l'universo non ha mai smesso
di essere creativo o inventivo.
(Karl Popper)

Fin dai primordi lo spirito umano anelava a diventare cosciente di sé. E’ questa la tensione evolutiva che ha infuso in lui lo spirito divino. Nella mente divina, il nostro spirito esiste da sempre, ma solo sulla terra può diventare consapevole di sé. Il mondo della materia è sorto proprio perché noi, osservandolo, ci si renda conto della nostra identità portandoci ad esclamare: io non sono materia, ma spirito!

Ognuno può conoscere se stesso solo distinguendosi dall’altro, da ciò che non è. Ogni identità presuppone un’alterità. Il lungo cammino della presa di coscienza da parte dello spirito umano dentro il mondo della materia, ha dunque come presupposto la “materializzazione” - se è lecito chiamare così la creazione - dello spirito divino.

Innumerevoli esseri spirituali, all’opera nella natura, mantengono costanti e sempre disponibili per l’uomo le condizioni della sua esistenza fisica. La sua caduta intellettuale, lo stato di coscienza più illusorio che si possa immaginare, sta nel supporre che la stabilità delle leggi di natura, quelle che la scienza va indagando con sempre maggior precisione, sia il prodotto di una casuale organizzazione della materia stessa.

E il senso di questa caduta intellettuale è proprio la sua futura inversione. Una sorta di ascensione che porterà l’uomo a iniziare lui stesso a dettar legge in fatto di natura ritrasformando tutto ciò che è materiale in una realtà spirituale. La sua responsabilità morale è vasta quanto la creazione divina.

E’ questo l’immenso campo d’azione che farà sorgere una nuova creazione a partire dalle forze interiori della sua libertà e del suo amore senza limiti. E la creazione che l’uomo è in grado di fare non è un fastidioso dovere, ma appunto una vera e propria “ricreazione” del suo spirito. L’egoismo è l’inizio della libertà.

E’ quell’amore di sé, infuso nell’uomo dal Creatore divino, affinché serva da modello per l’amore che lui può rivolgere agli altri. Egli ricrea interiormente il mondo secondo l’adagio: “Ama ogni prossimo tuo liberamente, così come naturalmente ami te stesso”.

La libertà umana deve passare per la cruna dell’ago dell’egoismo. Solo chi si sia prima chiuso in se stesso, chi si senta staccato dagli altri, ha la possibilità di vincere questa illusione prendendo coscienza di quanto profondamente gli altri intessano il suo stesso essere.

Nessun amore può diventare libero se prima non ha vissuto le mille strettoie e gl’infiniti limiti delle preferenze, dello schierarsi, del difendersi dall’invasore, dell’aver cura di pochi altri. Lo spirito umano sta attraversando in questa epoca una specie di pubertà.

Il singolo è ancora tutto intento - basti pensare al sistema del capitalismo - ad afferrare la sua autonomia, la sua piena indipendenza sia nel pensiero che nell’azione. L’umanità si è atomizzata in tanti voleri contrastanti, cominciando appena a rendersi conto di quanta poca libertà sia possibile se a ciascuno interessa solo la sua.

Dobbiamo ancora imparare che la libertà propria si consegue solo nella misura in cui si ama quella di tutti. La perfezione verso cui tende l’evoluzione è creare armonia, un equilibrio organico tra i due grandi valori morali dell’umano che sono da un lato le singole individualità, uniche e liberamente creatrici, e dall’altro la loro comunione che costituisce un organismo spirituale in cui nessuno può esistere senza gli altri.

All’inizio dell’evoluzione c’era la comunione, senza individuazione però - lo stadio a cui “l’altruista” naturale vorrebbe tornare. Nel suo bel mezzo, che è ora, ci ritroviamo con tante individualità desiderose d’affermarsi a scapito della comunione, perché non si sono ancora accorte che così facendo agiscono a scapito proprio - è la struttura dell’ “egoista” che vorrebbe restare allo stadio intermedio dell’evoluzione.

La perfezione dell’ordine morale non può essere che un equilibrio perfetto in cui ogni spirito individuale, e l’intero organismo dell’umanità, si danno vita a vicenda. La comunione di tutti con tutti può avverarsi solo grazie al crescere della forza pensante e amante di ogni individuo.

E diventare sempre più libero e creatore significa, per il singolo, ricomporre nella propria mente e nel proprio cuore l’umanità dispersa, sì da farne un organismo invisibile non meno meraviglioso di come l’ha concepito la fantasia divina ai primordi dell’evoluzione.

Ogni spirito umano rappresenta un’intuizione morale unica e insostituibile dello spirito creatore universale. E la Divinità stessa ha infuso in tutti gli Io umani il dinamismo interiore che tende a far di tutti gli uomini un solo cuore e un’anima sola, portando così a compimento - e non annullandoli - la libertà e l’amore di ogni singolo.

Nella terminologia del cristianesimo, l’Umanità in quanto organismo unitario viene chiamata “il corpo mistico del Cristo”. In ogni organismo ciascun componente ha la sua identità e una funzione specifica che gli permette di contribuire alla salute degli altri organi e dell’organismo intero.

Più ogni essere umano diventa se stesso e più si scopre come un elemento vivente, che per quanto lo riguarda infonde salute alla complessa struttura dell’umanità. (Pietro Archiati, L’equilibrio interiore, Edizioni Archiati Verlag e K.)

martedì 8 gennaio 2019

Anime in evoluzione



“L’umanità è un fiume di luce che scorre
dall’esterno verso l’eterno.”
(Khalil Gibran)

Sarebbe un grosso errore credere che l’uomo possieda un’anima individuale già formata, e che nasca nell’esistenza terrena già fornito di un’anima individuale completa e che quest'anima venga incorporata in un corpo fisico nelle varie esistenze terrene, dice Steiner. L’uomo dei tempi attuali rappresenta uno stadio di passaggio da un’anima di gruppo che, anche l'uomo possedeva in un tempo lontano, e un’anima individuale compiuta e perfetta.

Al momento presente, l’uomo è sulla via di inserire completamente l’anima individuale dentro il suo corpo fisico. Siamo ancora in cammino per raggiungere questa tappa evolutiva che sarà conclusa quando l’uomo avrà terminato la sua esistenza sulla terra. Per la maggior parte degli uomini, il loro Io è un prodotto intermedio tra l’Io di gruppo degli animali e l’Io individuale e, tanto più si risale a ritroso nel tempo, e tanto più questo fatto diventa evidente.

All’inizio dell'evoluzione umana, cioè all’inizio dell’esistenza dell’uomo, al tempo in cui l’anima iniziava a scendere sul piano fisico, anche le anime degli uomini erano degli Io collettivi. Un gruppo di uomini apparteneva a gruppi di uomini che formavano un’anima collettiva. A tale riguardo, dobbiamo sapere che l’uomo è composto da 4 parti: corpo fisico, corpo eterico, corpo astrale e Io individuale, e che l’Io o anima individuale è costituito da 3 parti: anima senziente, anima razionale e anima cosciente.

L’Io individuale inizia a distinguersi nell’anima senziente e nell’anima razionale, ma solo nell’anima cosciente comincia a divenire un Io autocosciente. A questo stadio si inizia a percepire un’altra parte dell’essere umano: il Sé Spirituale o Manas. Riassumendo, allo stadio evolutivo attuale, l’uomo ha le seguenti parti: corpo fisico, corpo eterico, corpo astrale che contiene l’anima senziente, l’anima razionale e l’anima cosciente che sono inserite una dentro l'altra e, infine, Sé Spirituale che è l’Io vero e proprio.

Di questi 7 corpi, la parte più perfetta è il corpo fisico che, attualmente, è al massimo della perfezione. E con questo non si deve capire che sia la parte più evoluta, ma solo che il corpo fisico è arrivato al massimo sviluppo funzionale. Il corpo fisico mostra la migliore opera di ingegneria, di genetica, di chimica e di fisica osservabili in natura, perché nel corpo fisico, con il minimo dispendio di sostanza si ottiene il massimo risultato e rendimento.

Il cuore umano, dice Steiner, è un miracolo della natura e lo sarà ancor più quando avrà raggiunto una perfezione maggiore. Se facciamo un confronto con il corpo astrale che è colmo dei desideri e degli istinti umani, si vedrà che tale corpo è molto lontano dalla perfezione del corpo fisico perché istinti e passioni sono posti su di un gradino evolutivo inferiore.

L’avidità e la cupidigia dimostrate dall’uomo e il suo disinteresse per le necessità dei suoi simili lo pongono a un livello evolutivo infimo. Anche dai piccoli esempi notiamo quanto il nostro cammino evolutivo sia ancora lungo. Sappiamo che il corpo fisico fu formato quando la terra attraversava il suo primo stadio di evoluzione, lo stato di Saturno che non riguarda affatto il pianeta omonimo.

La terra ha attraversato quattro stadi di sviluppo, e mentre essa li attraversava, avvenivano anche delle trasformazioni evolutivo nell’essere umano. Mentre avveniva il secondo gradino evolutivo terrestre, cioè lo stadio del Sole, al corpo fisico venne aggiunto il corpo eterico, perciò l'eterico è posto a un gradino evolutivo inferiore rispetto al corpo fisico.

Al successivo gradino evolutivo della terra, lo stadio della Luna, fu aggiunto il corpo astrale per cui il corpo astrale ottenne solo lo stadio evolutivo prodotto durante lo stadio della Luna. Perquello che riguarda l’Io, esso fu aggiunto solo nel quarto stadio evolutivo; la Terra attuale. Per questo motivo l’Io va pensato come un neonato, per cui l'età e la maturità dell'uomo è quella di un essere che è appena nato.

Riflettendo in questo modo è chiaro il motivo per cui il corpo fisico abbia raggiunto il massimo grado di perfezione, e quando la terra avrà raggiunto la sua meta, tutta la materia fisica si spiritualizzerà e passerà alla condizione astrale. Lo stadio evolutivo successivo, detto di Giove vedrà il corpo eterico sviluppato al massimo grado; com'è oggi il corpo fisico.

Nell’evoluzione terrestre detta di Venere, sarà il corpo astrale a raggiungere il massimo grado di sviluppo. E, nello stadio successivo, quello di Vulcano sarà l'Io che raggiungerà la perfezione completa e si troverà allo stesso livello di completezza mostrata attualmente dal corpo fisico umano.

Giunto a questo stadio, il nostro Io sarà colmo di tutte le migliori caratteristiche che vengono lasciate dai vari stadi evolutivi che ha attraversato. Nell’occultismo, dice Steiner, l’antica Luna era detta il “Cosmo della Saggezza” e su di essa venne colmato di saggezza il corpo fisico.

Il corpo eterico sarà colmato di Amore quando raggiungerà lo stadio di Giove così come il corpo fisico, sulla terra è oggi ricolmo di Saggezza. E, in futuro sarà ammirato un bel corpo eterico così come oggi viene ammirato un bel corpo fisico. Da tutto ciò che si è detto emerge con chiarezza perché solo il corpo umano abbia raggiunto la perfezione del livello “Uomo”.

Per ciò che riguarda il grado di sviluppo del corpo eterico sappiamo che ha raggiunto lo sviluppo dell’animale e che il corpo astrale ha raggiunto il grado di sviluppo simile a quello del regno vegetale. Questo è ancora più evidente nel sonno, quando il corpo astrale esce dall'involucro, mentre il corpo fisico e quello eterico cadono in un sonno privo di sogni: questa è la condizione del mondo vegetale.

Il corpo astrale rispetto al suo stato di coscienza è ancora al gradino del vegetale, mentre il corpo astrale è al gradino vegetale riguardo alle sue condizioni di vita. E se il corpo astrale, occupa oggi il gradino del vegetale, l’Io è ancora più in basso, ossia al livello minerale.

Tutte le attività umane mostrano quanto sia vero quello che si è detto, perché l’uomo comprende solo le leggi fisiche del mondo minerale, infatti le usa per costruire le sue strutture. Se valutiamo il suo atteggiamento verso il mondo vegetale e verso gli altri esseri viventi vediamo che il suo intelletto non sa comprenderli.

È necessario che l’uomo abbia sviluppato una sensibilità per gli occulti del mondo. Infatti, nel futuro sapremo capire anche il regno vegetale e le piante così come oggi comprendiamo il mondo minerale, ma purtroppo ancora non abbiamo conquistato questa maturità morale.

Nel futuro la coscienza umana sarà sensibile alle vibrazioni che sono prodotte dai corpi eterici e sarà elevata dalla mera condizione della vita minerale diventando una coscienza vegetale. A quel punto l’uomo capirà che non può scindere il suo benessere da quello degli altri, e non potrà più ricadere nell’illusione che si possa staccare il nostro bene da quello del nostro prossimo.

Oggi, solo il corpo fisico ha il livello evolutivo di “Uomo” e l’eterico possiede uno sviluppo animale, l’astrale ha il livello della pianta, mentr e l’Io è come il minerale. L'eterico dovrà passare dal livello animale alla condizione umana, ma lo farà solo se impara l'amore per il prossimo, ma finché non smette di cercare il suo benessere a scapito degli altri non avrà alcuna evoluzione di coscienza.

Buona erranza
Sharatan

martedì 13 settembre 2016

La luna è figlia della terra



“L’uomo, come ogni altro essere vivente non può,
nelle condizioni della vita ordinaria, liberarsi della luna.”
(Georges I. Gurdjieff)

I giornali hanno diffuso la notizia che sembra provato che la luna è figlia della terra come scrivono sia Gurdjieff che Steiner. Un gruppo di ricercatori della Harvard University guidati da Kun Wang e Stein Jacobsen hanno pubblicato sulla prestigiosa rivista “Nature” gli studi che provano la teoria dell’impatto della terra con un pianeta vagante che causò la nascita della luna. I ricercatori hanno esaminato sette campioni di materiali prelevati dalla luna durante la missione Apollo, e li hanno confrontati con otto campioni di rocce prelevate del mantello terrestre cioè con rocce estratte dallo strato situato tra la crosta e il nucleo terrestri.

Le analisi sono state condotte con metodi molto avanzati perciò portano risultati molto più attendibili di quelli ottenuti in passato. Dalle ricerche emerge che le rocce terrestri e quelle lunari possiedono lo stesso DNA ossia le stesse “impronte digitali.” In breve, le ricerche confermano che terra e luna sono composte dagli stessi elementi chimici. In realtà, l’ipotesi che la terra e la luna avessero la stessa natura non è nuova per la scienza, perché l’ipotesi è stata già avanzata da altri studiosi negli anni passati.

In passato, gli scienziati hanno detto che l’urto della terra con un pianeta vagante nello spazio aveva scatenato un’energia elevatissima. L'urto aveva causato la fusione di buona parte della terra e la forza d’urto aveva scagliato una massa di magma incandescente nello spazio. Secondo questa ipotesi, quella massa incandescente si era solidificata e sarebbe nata la Luna. L’ipotesi che emerge dalle nuove ricerche è che l’impatto tra la terra e il pianeta accadde a bassa energia, perciò si afferma che la terra e la massa della futura luna, vennero avvolte da una sorta di nube ardente composta di silicati vaporizzati.

Il vapore prodotto per la potenza dell’urto permise che avvenisse uno scambio di isotopi tra la terra e il magma che solidificandosi divenne la proto luna. Alcuni studiosi, nel 2015, avevano detto che l’urto prodotto dallo scontro tra la terra e il pianeta errante nello spazio fu tanto violento da vaporizzare buona parte della massa terrestre. Anche la teoria che fu l’impatto la causa del rimescolamento degli isotopi dei due pianeti viene confermata, perché si stima che il pianeta che entrò in collisione con la terra fosse grande come il pianeta Marte.

Gli studiosi dicono che la forza dell’impatto comportò la vaporizzazione di buona parte del mantello terrestre e che l’urto è la causa della nascita della luna. Si crede che la nube di vapori silicati espandendosi diventò 500 volte più grande, poi si raffreddò e nacque la luna. Gli studiosi portano due prove a favore di questa ipotesi sull'origine della Luna. La prima prova viene fornita dalla misurazione della velocità di rotazione della terra e della luna che risultano essere uguali. La seconda prova a favore dell'ipotesi suddetta è data dalla misurazione dei rapporti degli isotopi di potassio tra la terra e la luna: e anch'esse risultano essere coincidenti.

Le ricerche di Wang e Jacobsen dimostrano che, tra le rocce lunari e quelle terrestri esiste la prova di una straordinaria rassomiglianza. Questa straordinaria assonanza di comportamento rotatorio e di struttura chimica confermano che l'ipotesi già avanzata in passato da altri studiosi cioè che la terra è la madre della luna è vera. Una somiglianza così evidente è molto adatta per indicare la parentela, e tale somiglianza non si riscontra tra altri pianeti e satelliti.

Se leggiamo alcuni testi di Gurdjieff o di Steiner troviamo dichiarazioni che sembrano entrare in assonanza con questi studi e queste recenti ipotesi. Gurdjieff scrive che la luna è un essere vivente e che essa è al suo primissimo stadio di sviluppo, infatti la luna potrà accedere ad altre forme di coscienza. La luna cresce e si sviluppa, egli dice poi aggiunge che la luna potrà diventare come la terra. Per questo motivo, la luna ha bisogno di cibo infatti si nutre assorbendo le energie della vita organica della terra.

Gurdjieff dice che la luna funziona come una sorta di enorme calamita perciò la luna si comporta come una enorme e potente magnete. La luna attira le anime di tutti gli esseri viventi che muoiono, infatti la luna assorbe tutte le anime dei vegetali, degli animali e degli esseri umani. Le anime che vengono attratte dalla luna gli forniscono il calore e la vita di cui la luna ha bisogno per accrescere il Raggio di creazione cui appartengono sia la Luna che la Terra.

Steiner dice che la luna nasce durante la quarta incarnazione della Terra. Egli dice che la futura Terra, dopo il Pralaya in cui entra tra la sua terza e quarta incarnazione, rinasce come un essere cosmico interamente composto di anima e di spirito. La Terra si mostra, in questo stadio iniziale, come un globo caldo e lucente in cui esiste il germe di tutto quello che diventerà Sole, Terra e Luna. In seguito, quel globo inizialmente rovente, si condensa e si addensa iniziando ad evolvere come Terra.

L’evoluzione della Terra avviene per mezzo di varie e successive condensazioni che coinvolgono i tre elementi primari di fuoco, aria e acqua. Ma prima che avvenga l’ulteriore gradino evolutivo, dal globo terrestre composto di fuoco e di aria, si stacca un corpo cosmico che diverrà il futuro Sole. Allora vediamo che la Terra e il Sole, in origine, erano un solo e unico corpo prima che avvenisse quel distacco che fu causato da entità superiori che vivevano sulla Terra, ma che non sopportavano di vivere nelle condizioni evolutive che si erano create.

Con la creazione dell’elemento acqua fu necessario che avvenisse il distacco tra le anime. Infatti alcune di queste anime andarono con il Sole, invece altre anime restarono sulla Terra. Durante il corso dell’evoluzione successiva, scrive Steiner, vediamo che deve continuare il processo di condensazione della materia. Ma poi vediamo che questo fatto comporta la necessità di eliminare dalla sostanza solida della Terra tutto quello che causava un eccessivo indurimento della materia.

Si rese necessario che fosse limitata la solidificazione che la materia affrontava, dice Steiner. In conseguenza a questo fatto, le entità che agivano per favorire la solidificazione di cui si dice, queste entità decisero di agire da lontano e dall'esterno della Terra; così avvenne anche il distacco della Luna dalla Terra. Con questo distacco, la forza attrattiva che veniva esercitata dall’elemento terrestre dovette subire un forte indebolimento. In conseguenza a tutto questo, fu possibile che l’elemento terrestre avesse anche lo stato poco denso.

L'insieme di tutte queste cose permise che la materia terrestre potesse aggregare delle particelle poco solide, e in seguito a questi fatti, si verificò che il corpo umano divesse flessibile. Prima che la Luna si fosse separata dalla Terra, dice Steiner, le potenti forze di consolidamento rappresentate dagli influssi lunari che erano inclusi nella massa della Terra avevano causato un indurimento eccessivamente dei corpi umani. L'indurimento che si era prodotto causava il problema che le anime umane non riuscivano più a reincarnarsi.

Molte anime non trovavano più la forma adatta per loro, a meno che le anime non si rassegnassero a entrare in forme troppo dure da sviluppare. I corpi che si erano formati erano diventati adatti solo a ospitare degli esseri di grado inferiore al livello umano. Il distacco della Luna dalla Terra aveva reso impossibile alle anime umane di potersi reincarnare in forma umana. Se non ci fosse stato l’esclusione della Luna e dagli esseri che ospita, sarebbe stato impossibile trovare corpi materiali adatti a ospitare l’individualità dell’anima.

Buona erranza
Sharatan

giovedì 1 settembre 2016

L’epoca di Michele



“…l’Entità che in modo spirituale manda
l’intelligenza sulla terra è Michele.”
(Rudolf Steiner)

Se parliamo di un avvenimento così importante come l’avvento di Michele va tenuto presente che l’evoluzione avviene in tappe successive, dice Steiner. Guardando l’evoluzione umana in modo esteriore e nella prospettiva della vita umana vediamo il susseguirsi di civiltà che sviluppano elementi che diventano i presupposti per la nascita di altre civiltà. Vediamo la popolazione indiana, cinese, arabica, caldeo-egizia che sviluppano quello che diverrà la base della civiltà greco-romana da cui si è sviluppata l’epoca medievale e, infine, vediamo l’epoca odierna che si contraddistingue per la tecnica.

Ma, ‘al di sopra’ e ‘al di sotto’ di questa “zona di superficie” cioè oltre la sfera esteriore che viene chiamata “il cammino dei popoli” ci sono, dice Steiner, una serie di processi invisibili. Tali processi sono collegati all’evoluzione umana ma non vengono svolti dagli uomini, perché vengono svolti da entità spirituali e si ripercuotono sullo sviluppo di tutta l’umanità. Sappiamo che, nello sviluppo del singolo uomo, viene coinvolta la gerarchia degli Angeli da cui proviene l’Entità che guida l'uomo da una vita all’altra.

Gli angeli sono i custodi dell’uomo in ogni campo in cui l’uomo ha bisogno della loro guida e protezione. Ma altre entità soprasensibili sono coinvolte nell’evoluzione umana, perché il mondo spirituale confina con quello materiale. Per questo motivo, anche le Entità spirituali della gerarchia degli Arcangeli, oltre a svolgere altre attività, sono coinvolte nell’evoluzione umana. Ma, la loro azione non è rivolta alla guida del singolo uomo ma è rivolta alla guida di vari raggruppamenti umani come, ad esempio, le stirpi, i popoli e le comunità omogenee.

Gli arcangeli guidano interi popoli o stirpi umane, perché sono esseri più potenti degli angeli. E, in effetti, l’uomodi elevato livello di evoluzione spirituale vede, non solo il suo angelo, ma anche l’entità che guida il gruppo di uomini di cui egli fa parte. E, avviene che, alcune epoche dell’evoluzione della Terra vengono poste sotto l’influsso e l’impulso di una Entità della gerarchia degli arcangeli. Nei secoli che hanno preceduto l’ultimo terzo del secolo 19° ossia nei secoli 19°-18°-17° e per metà del 16° secolo, ci fu la reggenza dell’arcangelo Gabriele perciò quel periodo di tempo viene chiamato “l’epoca dell’Arcangelo Gabriele” e questa epoca ha avuto un’enorme importanza per i nostri tempi.

Fin dal tempo del Mistero del Golgota, dice Steiner, gli uomini hanno potuto sapere che “l’altissimo Essere Solare” che ha preso corpo nel Gesù di Nazareth si è unito al destino della Terra. Ma, sebbene l’Essere del Cristo si sia unito con la Terra, l’impulso del Cristo non è riuscito a penetrare nell’umanità. In tutto il tempo che è passato dall’evento del Golgota fino ai giorni odierni questo evento non è stato compreso. L’uomo non ha sviluppato una sostanza fisica ed eterica che possa venire permeata dall’impulso del Cristo, dice Steiner.

In effetti, lo sviluppo umano non ha ancora raggiunto questo elevato livello di raffinatezza, ma l’epoca di Gabriele ha posto i presupposti affinché questa capacità possa essere acquisita e tutto ciò accadesse. Tutto questo è stato reso possibile dalla reggenza di Gabriele infatti, da quel periodo, l’umanità ha avuto “la possibilità dall’interno, già attraverso alle forze che vengono ereditate, di venir compenetrate dall’impulso del Cristo”.

Gabriele è l’arcangelo che è collegato con le forze dell’ereditarietà fisica perché è lo spirito supersensibile è collegato al susseguirsi delle generazioni fisiche. Egli è il grande Spirito Protettore delle gestanti cioè delle donne che partorendo portano alla luce i bambini. La madre che partorisce permette all'uomo di manifestarsi nel mondo sensibile, perciò Gabriele è collegato alla nascita e allo sviluppo embrionale dell’essere umano. In conclusione, Gabriele è l’elemento spirituale che è alla base della riproduzione fisica.

Per questo motivo, è solo dall’epoca di Gabriele che la riproduzione fisica è venuta in rapporto con l’impulso del Cristo. Dalla fine del 70° anno del 19° secolo è iniziata la signoria di Michele che è completamente diversa da quella di Gabriele. Gli impulsi spirituali di Gabriele hanno riguardato il fisico, invece con Michele saranno coinvolte le facoltà spirituali collegate con le facoltà razionali umane. Raffaele ha infuso l’influenza spirituale all’elemento più fisico e più terreno, invece Michele influirà nello sviluppo delle scienze e delle arti e diffonderà la vera spiritualità nella civiltà umana.

Nel tempo, secondo Steiner, si susseguono le sette reggenze dei sette arcangeli. Essi agiscono dentro le grandi civiltà che fioriscono nelle varie epoche, e l’arcangelo che domina quell'epoca vi infonde la sua dominante. L’arrivo di Michele avviene dopo la reggenza di altri sei arcangeli e, nel passato, vediamo che Michele ha già avuto altre epoche in cui ha agito diffondendo il suo potente influsso. Ogni arcangelo vede il susseguirsi di periodiche epoche di reggenza e, attraverso quella ripetizione dell'esperienza, raffina il suo progresso spirituale.

E dopo circa 2 millenni l’arcangelo deve svolgere il suo periodo di reggenza nella civiltà più importante dell’epoca corrente. Le signorie degli arcangeli durano 300 anni e anche oltre, e possiedono caratteristiche diverse una dall’altra sebbene non siano sempre così diverse da come ci appare il dominio di Gabriele e quello di Michele. E, in merito a questo argomento, non ci deve stupire il fatto che la dominione di Michele inizia negli anni ’70 del 19° secolo, e che quella data coincide con il periodo in cui si inizia a manifestare un marcato nazionalismo.

Questo accade perché - nel campo spirituale - i fenomeni si preparano prima che si manifestino a livello concreto, perciò è necessario che trascorra tempo affinché le tendenze passate si indeboliscano e scompaiono. Ma questo non significa che non rimangono sempre le dolorose conseguenze del passato, infatti questi dannosi residui persistono e i loro effetti sono sempre molto più dannosi delle conseguenze dovute alle azioni del presente. L’epoca di Michele dapprima si diffonde con lentezza e deve agire dentro il contesto di quello che resta del precedente dominio di Gabriele.

E, ogni volta che inizia l’epoca di Michele, nell’umanità nasce una nostalgia, una tendenza a voler superare le differenze che esistono tra i vari popoli. Michele infonde il voler diffondere tra tutti i popoli della terra “quanto si è formato come la cultura più elevata, come il più alto contenuto spirituale in questa data epoca,” dice Steiner. La signoria di Michele inizia sempre con la forza di questo impulso cosmopolita che segna l’epoca in cui si estenderà sulla Terra un altissimo livello di spiritualità che coinvolgerà tutti i popoli che sono sensibili a livello spirituale.

Tra i sette arcangeli che influenzano l’evoluzione dell’umanità, Michele è l’entità che infonde l’impulso cosmopolita e universalista, perché Egli diffonde i valori più eccelsi della cultura umana. Se vediamo l’epoca in cui è avvenuta la sua precedente reggenza, troviamo il tempo in cui Alessandro Magno andò verso l'Oriente e lo conquistò riportando nella "piccola" Grecia lo splendore della raffinata cultura orientale su cui si fonderà la raffinata civiltà greco-romana. La cosmopolita città di Alessandria d’Egitto mostra il tratto colto e raffinato che contraddistingue il tratto di Michele.

Il passato dominio di Michele è seguito dal governo di sei arcangeli e, alla fine del 70° anno del 19° secolo è iniziata la sua epoca. Nelle due epoche che vedono la reggenza di Michele c’è stato il Mistero del Golgota, perciò l’elemento che Michele deve reggere riguarda l’intelletto umano e la nostra comprensione spirituale del mondo. Ma Michele non è lo spirito che cura lo sviluppo delle nostre capacità intellettuali, ma piuttosto è lo spirito che regge tutto quello che riguarda la spiritualità.

Il compito di Michele è quello di diffondere la spiritualità e di far comprendere lo spirito in modo che l’uomo possa percepirlo come qualcosa di comprensibile per l’intelletto. Da questo fatto verrà la comprensione necessaria per avere la percezione di tutto quello che avviene nei mondi spirituali. Nella nostra epoca l’intelligenza si è sviluppata molto più che in passato, perché gli uomini si sono molto elevati a livello di concetti e di idee. Ma l’intellettualità che abbiamo sviluppato possiede una eccessiva componente terrena.

Michele è l’arcangelo più elevato tra quelli che abitano la sfera solare, ed è l’entità spirituale che stimola l’intelligenza ispiratrice. Tutto quello che viene sviluppato come forza intelligente è un dono del cielo che viene elargito dall'arcangelo Michele. Negli antichi culti dei misteri si sapeva che Michele aveva sede nel Sole e che, in tale centro, ha sede l’Intelligenza Cosmica che ispira gli uomini, e che tale dono viene elargito da Michele. Attualmente l’uomo può sviluppare l’intelligenza cosmica da se stesso traendola da quella terrena, ma questo sviluppo è avvenuto in modo disarmonico.

Steiner dice che l’intelligenza umana è diventata troppo materialista, perciò i concetti si sono svuotati del loro vigore interiore. L’aridità della nostra intelligenza è raffigurata dall’immagine di Michele che combatte con il drago in cui va immaginato che l’arcangelo combattente rappresenti il simbolo dello Spirito Cosmico di fronte alle forze arimaniche che vengono combattute e sconfitte. Oggi questa lotta sta avvenendo nel cuore dell’uomo, perché dal basso stanno salendo gli impulsi degli spiriti armanici che vogliono rendersi padroni dell’intelligenza umana, perciò è necessario che Michele venga a sostenere la nostra intelligenza.

Buona erranza
Sharatan

domenica 17 aprile 2016

Come mille lampade



“Lo Stato di Buddha è presente in noi.
L’essenza è illuminata sin dal principio,
tuttavia è oscurata temporaneamente.”
(Tulku Urgyen Rinpoche)

Il grande maestro buddista tibetano, Tulku Urgyen Rinpoche, diceva che “tutti i buddha sono come mille lumi a burro in una stanza: le fiamme sono diverse, ma la loro luce è una. Quando si realizza lo stato del Dharmakaya, c’è una sola identità che possiede la luce di mille lumi a burro.” Urgyen Rinpoche dice che la realizzazione non ha senso se non si persegue la finalità di essere come una lampada che risplende con la luce di mille lampade. Dice che in questo eone devono comparire mille buddha perché, per essere percepito dagli esseri ordinari e anche dagli animali, un buddha si deve manifestare come essere umano e vivere in un corpo fatto di carne.

Gli esseri umani vagano nel Samsara perché non sanno che la loro mente, nella sua essenza, è uguale a quella di tutti i buddha. L’unica differenza che esiste tra uomo ordinario e buddha è che il buddha ha riconosciuto la sua natura fin dall’inizio, mentre l’uomo ordinario è oscurato dall'ignoranza. Ma gli esseri senzienti soffrono di un oscuramento che è temporaneo, perché possiamo essere condotti a riconoscere la nostra vera natura. La differenza tra un buddha e un essere senziente ordinario è la stessa differenza che esiste tra la comprensione e la non-comprensione.

Comprensione significa comprendere la propria vera natura, il proprio volto originario, invece la mancanza di comprensione equivale al Samsara. Questo insegnamento è molto prezioso e lo dobbiamo alla compassione del Buddha, dice Urgyen Rinpoche. Il Buddha è un essere che si è liberato e ha rinunciato alla condizione di maggiore evoluzione e libertà per restare a guidare gli uomini verso il riconoscimento della loro vera natura. Il Buddha ha dimostrato di avere conseguito il massimo grado di realizzazione e di evoluzione perché è riuscito a sacrificare una parte della sua beatitudine per aiutare tutti gli esseri senzienti.

Questo fatto è una verità che riguarda l’evoluzione dell’uomo comune come di quello che avanza verso livelli di perfezione sempre maggiori. E questo concetto lo comprendiamo bene solo se sappiamo che il massimo grado dell’evoluzione è quello in cui sappiamo sacrificare quello che abbiamo già piuttosto che quello in cui sappiamo soltanto prendere dagli altri. Steiner ci spiega meglio il concetto dicendo che l’evoluzione avviene per mezzo di una continua trasformazione del corpo astrale in Sé spirituale, del corpo eterico in Spirito vitale e del corpo fisico in Uomo spirito.

La sapienza originaria insegna che l’uomo trasforma continuamente il suo corpo astrale in modo che quel corpo avrà una parte fatta della vecchia sostanza astrale e l’altra parte sarà il Sé spirituale che ha iniziato a fare il suo sviluppo. E, poco a poco, questa trasformazione continua proseguendo di vita in vita. Tutti gli esseri ordinari sono a questo stadio, perciò accade che la parte del corpo astrale che non abbiamo saputo trasformare siamo costretti a lasciarlo dopo la nostra morte.

Quello che non possiamo trasformare è quello che l’io non ha sentito come suo, che non ha percepito come qualcosa che facesse parte di se stesso. Quello che non ha suscitato i nostri sentimenti interiori non possiamo tenercelo perciò, dopo la morte, dobbiamo abbandonarlo. Al momento della morte dobbiamo lasciare tutto ciò che non è stato mai nostro, perciò lasciamo tutto quello che non ha ricevuto un senso interiore. E questi contenuti che vengono abbandonati diventano i “residui” ossia diventano dei “gusci astrali” che sono lasciati e che vengono abbandonati come relitti nel Kamaloka, cioè nel cielo delle passioni.

I gusci astrali che vengono abbandonati, con il tempo, sono destinati a disperdersi nell'astrale. Ma la dispersione di gusci astrali che sono pieni di cattivi pensieri e sentimenti negativi causerà dei disturbi e degli inquinamenti nel mondo astrale. Infatti l’uomo può riportare con sé tutto quello che è riuscito a elaborare al suo interno perciò lascerà sempre meno residui nel mondo astrale. E questo si capisce solo se guardiamo al fenomeno dei residui che ci lasciamo dietro dopo la morte. 

E quando il corpo astrale viene elaborato, prende una nuova forma cioè si forma il Sé spirituale e s'imprime sul corpo eterico che prende la forma del corpo astrale perfezionato. E non è detto che il perfezionamento si sia concluso perché è sufficiente che il processo si sia avviato fino al punto che il corpo astrale abbia la forza per imprimere la sua forma sul corpo eterico. In questo modo si deve pensare il lavoro in cui è impegnata la creatura evoluta che ha sviluppato completamente il Sé spirituale. Essa, nella dottrina orientale, ha sviluppato la condizione che viene chiamata “Nirmana-kaya” perché ha raggiunto la capacità di conservare la coscienza e la forma che ebbe in passato. 

Il Nirmana-kaya è il corpo di perfezione perché il kaya astrale dell'entità è così perfezionato da non lasciare residui. E il lavoro può essere continuato e si può trasformare il corpo eterico e il corpo fisico, ma cosa avverrà quando tutto questo sarà accaduto? Quando il corpo eterico si trasforma arriva a contenere non solo il Sé spirituale nel suo corpo astrale, ma avrà anche lo Spirito vitale che si sta sviluppando lentamente nel suo corpo eterico. Allora lo Spirito vitale avrà ricevuto la forza necessaria per imprimersi sul corpo fisico, perciò avremo raggiunto un gradino intermedio.

E una volta che avremo raggiunto il gradino intermedio vedremo che saremo giunti nel punto in cui si può non lasciare indietro nulla di ciò che vogliamo conservare. E il progresso che abbiamo raggiunto riguarda anche il corpo eterico perché esso può conservare la forma che gli fu impressa quando siamo diventati uno Spirito vitale. Le dottrine orientali dicono che, per mezzo di questi fatti occulti, l’uomo diventa sempre più il padrone del suo corpo astrale e del suo corpo eterico. Il dominio che sapremo raggiungere su questi corpi sottili ci consentirà di continuare a controllarli, in una qualche maniera, anche in futuro.

Chi ha raggiunto questo livello evolutivo può disporre a suo piacere di quel corpo eterico e di quel corpo astrale. Perciò, quando deve tornare a incarnarsi, egli può scegliere e crearsi nuovi involucri con la sostanza eterica e astrale che già possiede. Costui può ritornare dopo essersi plasmato, a suo piacere, degli involucri eterici e astrali perfetti come quelli che aveva in passato. A questo essere perfezionato non verrà imposta una forma fisica, eterica o astrale ma egli potrà avere la forma e tutto ciò che aveva in passato.

Una volta che avremo raggiunto questo grado di sviluppo saremo in grado di sacrificare qualcosa di noi stessi per darlo agli altri, perciò saremo in grado di sacrificare il nostro corpo eterico e astrale trasferendoli ad altri. Perciò vediamo che un’entità può dominare, donare e sacrificare i suoi corpi allorché avrà imparato a costruire i suoi corpi. E quando dovrà ritornare sulla Terra potrà costruirsi altri corpi, e la perfezione che avrà raggiunto verrà trasmessa ad altre personalità che devono svolgere una missione nel mondo.

Vediamo allora che i corpi eterici e astrali dei grandi maestri del passato possono intrecciarsi nelle persone di altri maestri che vennero dopo. E comprendiamo perché si dice che le azioni dei grandi non muoiono mai e che agiscono anche nel presente vivendo in altre persone, così che il passato aiuta a tracciare il futuro. Nell'induismo si dice che coloro che hanno saputo costruire un corpo, un kaya, che sa agire nel presente e nel suo tempo, ma sanno fare qualcosa che dà i frutti in futuro ha costruito un Dharma-kaya, ossia il Corpo che segue la legge, perché la legge che riguarda il futuro è detta “Dharma.” 

Molti maestri dicono che anche gli Dei sono stati uomini, infatti le entità più evolute furono ad un livello simile al nostro durante le passate incarnazioni. L’uomo che vuole evolversi deve fare lo stesso percorso evolutivo, perciò il primo gradino superiore al livello dell’essere umano è quello degli Angeli che diverremo quando saremo diventati Buddha umani. Da questo gradino si ascenderà a quello degli Arcangeli che diverremo quando saremo diventati dei Bodhi-Sattva. E poi ascenderemo agli Spiriti della Personalità che raggiungeremo quando saremo diventati Dhyani-Buddha.

Ma il punto da cui inizia a mostrarsi la capacità di sacrificarsi è l'eccelsa gerarchia dei Troni. Questo gradino mostra lo sviluppo che hanno raggiunto di spiriti che devono guidare interi popoli o intere razze. Queste entità devono fare in modo di evolversi in modo tale che, da loro, possa emanare sempre qualcosa da donare agli altri. Secondo Steiner furono i Troni che emanarono la loro essenza durante la creazione e che, in alcune fasi dell’evoluzione, hanno offerto il loro Nirmana-kaya per animare alcune personalità elevate che vennero per continuare un percorso già iniziato da altri.

Costoro non avrebbero potuto fare la loro missione senza l’aiuto di queste entità elevate. L'atto di sacrificarsi è tipico di entità che hanno uno sviluppo elevato, infatti solo gli esseri evoluti sanno donarsi agli altri. L'atto di donare se stessi equivale all'emanare verso l'esterno che dimostra la trasformazione da creatura a Creatore. Il fenomeno evolutivo non è altro che questo continuo ripetersi di cicli e di scale evolutive in cui vediamo che alcuni aprono le strade e altri seguano le loro orme. Alcuni, a volte, restano indietro perché sono incapaci di andare più veloci, perciò ricevono un aiuto per andare avanti ma sappiamo che, alla fine, saremo tutti esseri illuminati, liberi, elevati e perfetti.

Buona erranza
Sharatan

martedì 12 aprile 2016

Ispirati dall'Alto



“La musica del mare si ferma sulla riva
o nel cuore dell’uomo che l’ascolta?”
(Kahlil Gibran)

Steiner dice che le gerarchie spirituali più vicine agli uomini sono quelle degli Angeli, degli Arcangeli e delle Archai ossia degli Spiriti della Personalità, perché sono le gerarchie angeliche che hanno influito maggiormente sull’evoluzione dell’umanità. L’uomo è una creatura che ha ricevuto dalla Terra un involucro solido, perciò il fatto di essere rinchiusi in un corpo solido fatto di carne e di sangue ci consente di essere composti di un corpo fisico, di un corpo eterico e di un corpo astrale che possono ospitare l’io.

Ma l’uomo non è una creatura antica perché la capacità di poter strutturare l’individualità definita come un “io” si è resa possibile solo dopo l’epoca di Atlantide. Nei tempi precedenti all'epoca di Atlantide cioè nell’epoca della civiltà di Lemuria, l’uomo non aveva ancora strutturato l’io. La capacità di articolare il concetto dell’”Io sono” si è resa possibile solo nel periodo post-atlantico, perchè l’uomo dell’epoca lemurica era molto diverso da quello di Atlantide.

Gli uomini dell'antica Lemuria, afferma Steiner, avevano solo corpo fisico, corpo eterico e corpo astrale, perciò non avevano l'io quindi non potevano pensare in autonomia e non potevano usare la volontà. Gli esseri umani di quei tempi vanno immaginati come degli uomini molto incerti e disorienti che andavano consigliati e guidati, perciò gli spiriti delle gerarchie spirituali scendevano a guidare le nazioni ispirando i sovrani-sacerdoti di quei tempi.

A questo riguardo Steiner dice che, nell'epoca di Lemuria scesero soprattutto gli spiriti della gerarchia degli Archai che vennero a “irradiare e vivificare il corpo fisico” di alcuni uomini della Terra. Gli uomini che vennero “vivificati e irradiati” non avevano un corpo fisico come quello degli altri uomini, perché il loro corpo veniva “potenziato” dal vigore e dell’ispirazione degli Spiriti della Personalità.

E, la forza e il carisma che quei personaggi irradiavano era enorme, venivano circondati da un rispetto, da una venerazione e da un’obbedienza che non possiamo neppure immaginare. A quel tempo vivevano uomini che, solo in apparenza, sembrano come gli altri. In realtà, questi uomini ospitano delle potentissime “personalità spirituali” che li trasformarono in guide di popoli. Questi grandi sovrani-sacerdoti potevano guidare i loro popoli perché venivano ispirati dagli spiriti delle gerarchie superiori, perciò vediamo che l’evoluzione umana ha ricevuto l’aiuto di queste gerarchie.

In seguito si rese necessario l’intervento degli Arcangeli, e questo fatto avvenne al tempo di Atlantide quando gli Arcangeli vennero a “irradiare e vivificare” il corpo fisico e il corpo eterico di alcuni uomini di Atlantide. Se i popoli dell’antica Lemuria erano guidati dagli Spiriti della Personalità, quelli di Atlantide vennero guidati dagli Arcangeli. Infatti, tra i re-sacerdoti di Atlantide vissero degli uomini che portavano in loro degli Arcangeli, dice Steiner, perciò quei re-sacerdoti erano solo apparentemente degli uomini “normali.”

Infatti le sedi dei misteri di Atlantide vennero definite “oracolari” perché in quei luoghi sacri avvenivano le rivelazioni dei grandi maestri e dei sacerdoti che venivano ispirati ossia "posseduti" dalle gerarchie dei mondi superiori. Queste rispettate figure di sovrani e di guide spirituali erano personalità “doppie” perché dietro l’uomo fisico visibile si celava la figura dell’Arcangelo che lo ispirava e lo indirizzava verso le vie indicate dalle entità celesti.

Quando morivano gli uomini che avevano ospitato queste entità, il loro corpo fisico si distruggeva ma non si dissolveva il loro corpo eterico come accade alle persone normali. Nell’uomo ordinario, il corpo eterico si dissolve tranne che un piccolo estratto, ma questo accade solo alle persone comuni, perché è diverso per questi illuminati. Infatti, il corpo eterico di queste persone eccezionali si conserva integro nel mondo spirituale, perché i corpi eterici che sono usati da spiriti così elevati divennero incorruttibili.

Fu così che si poterono conservare i 7 corpi eterici delle 7 grandi guide dell’umanità. A causa della distruzione di Atlantide, il Manu, l’iniziato dell’oracolo solare, guidò la grande migrazione dei superstiti di Atlantide in fuga verso le regioni dell’Asia. Quando i fuggiaschi giunsero in Asia, il Manu scelte sette uomini saggi di razza indiana e usò i sette corpi eterici resi incorruttibili conservati nel mondo spirituale per plasmare quelli che sono conosciuti come i 7 Sacri Rishi. Quei veggenti erano persone che - solo in apparenza - sembravano persone semplici.

Quegli uomini sembravano delle persone umili, perché il loro corpo astrale e l’io non si erano ancora strutturati in modo solido. Non essendosi formato un Io solido, in loro agiva solo il corpo eterico che sentiva l’influsso delle ispirazioni celesti. L’ispirazione che discendeva dalle gerarchie celesti non agiva attraverso il loro io perciò quei veggenti erano persone umili che potevano rivelare dei segreti sublimi senza sentirsi altro che strumenti della Divinità.

Quando essi venivano ispirati, diventavano un “canale” in cui scorreva il fiume dei più grandi misteri del cosmo. L’uomo di quei tempi non aveva l’io perciò non poteva essere autonomo, e si rendeva necessario che fosse guidato. A causa dell'immaturità dell'uomo anche la civiltà post-atlantica vide persone che venivano guidate dagli Angeli che “parlavano attraverso di loro.” Infatti vediamo che quegli ispirati conoscevano molte cose compreso le loro esistenze passate. L’uomo comune non può conoscerle, perché non ha ancora maturato il sé spirituale perciò non è ancora diventato un Angelo.

Nelle personalità della civiltà post-atlantica agivano degli Angeli, ma in tutti i periodi vivono delle persone che ricevono gli influssi di esseri spirituali molto elevati. Nelle dottrine orientali troviamo questi concetti infatti viene chiamato “Dhyani-Buddha” l'uomo che porta in sé, nel suo corpo fisico, uno Spirito della Personalità. Invece l’uomo che porta nel suo corpo fisico e nel suo corpo eterico, un Arcangelo viene chiamato “Boddhi-Sattva.” E l'uomo che porta nel suo corpo fisico, nel suo corpo eterico e nel suo corpo astrale un Angelo è chiamato “Buddha umano.”

Questa è la vera dottrina dei Buddha, dice Steiner, e questa è la classificazione dovuta al rapporto che l’uomo ha saputo intrecciare con le gerarchie spirituali più elevate. Per mezzo dell’uomo risvegliato, queste gerarchie di spiriti superiori hanno potuto trasmettere la Conoscenza Divina. Questi sono alcuni concetti provenienti dalla saggezza originaria, perciò quando sentiremo parlare del “Buddha” sapremo che non si parla di uno solo, ma di molti esseri illuminati che giunsero a raggiungere vari gradi di perfezione.

E se potessimo guardare un Buddha che cammina sulla Terra potremo pensare che dietro di lui ci possa essere l’ispirazione di un Dhyani-Buddha o anche quella di un Boddhi-Sattva. Per immaginare questo, non è necessario vedere quelle entità, perciò possiamo immaginare che un Dhyani-Buddha o un Boddhi-Sattva non è necessario che discenda fino al livello di corpo fisico. Allora possiamo immaginare anche un’entità elevata che non si rende visibile fisicamente, ma che è visibile solo a livello eterico.

In effetti sappiamo che, in passato ci furono dei Boddhi-Sattva che rimasero invisibili, e ci furono anche dei Boddhi-Sattva che rimasero invisibili ma questo non gli impedì di essere gli ispiratori di Buddha umani. Inoltre, in alcune epoche, non nasce un numero adeguato di grandi uomini perciò le persone adeguate a ospitare delle entità elevate non sono molte. A causa di questa carenza è possibile che una sola personalità sia ispirata da un Angelo e anche da un Arcangelo.

Buona erranza
Sharatan

domenica 10 aprile 2016

Gerarchie angeliche



“L’ordine stesso stabilito dal divino Legislatore
ci fa apprendere che per mezzo di esseri
gerarchicamente superiori gli esseri inferiori
si elevino spiritualmente verso il divino.”
(Pseudo Dionigi)

Può sembrare anacronistico parlare di esseri impalpabili come gli Angeli in un’epoca materialistica come la nostra, ma non è così. Il nome “angelo” proviene dal greco “anghelos” che traduce in modo impreciso l’ebraico “mal’akh” che designa un personaggio che svolge una serie di compiti diversi come il messaggero o l'inviato per conto di qualcun altro. Questo ruolo può essere svolto in modo occasionale come nel caso di guidare un viaggio, vincere un esercito nemico o annunciare un evento.

Ma il ruolo può essere anche permanente come nel caso di vegliare su di un astro o quello di assistere una nazione. Quando si pensa agli Angeli immaginiamo l’Angelo Custode dell'infanzia o poco più senza immaginare che molte entità spirituali diverse ci sono vicine. Steiner dice che tutta la vita materiale nasce da una dimensione superiore a quella tridimensionale di cui siamo consapevoli. Ogni cosa del regno terrestre viene governata da una fonte d’intelligenza che risiede in vari ordini della gerarchia divina.

Perciò dobbiamo immaginare delle gerarchie celesti disposte in vari ordini o categorie che vanno in senso ascendente e in senso discendente. Perciò pensiamo a dei livelli gerarchici che sono impegnati a svolgere funzioni diverse. Il livello degli Angeli è il più vicino agli uomini, ma la maggioranza non è consapevole della loro influenza nella nostra vita. I mistici affermano l’esistenza di vari livelli di coscienza superiori a quello ordinario, e il matematico, fisico, biologo e veggente Emanuel Swedenborg disse di aver fatto molti viaggi nei regni celesti superiori e inferiori.

L’esperienza dei viaggi descritta in “Cielo e Inferno” contiene la conclusione che lo scopo finale delle anime umane è quello di raggiungere l’unione con Dio per mezzo dell’amore e della saggezza. Swedenborg dice che la sapienza terrestre non è altro che l’ombra della saggezza che esiste nei mondi spirituali. La saggezza degli Angeli non può essere descritta a parole perché essi possono esprimere con una sola parola, interi patrimoni di conoscenza umana. 

La saggezza degli Angeli supera la nostra, perché ogni parola degli Angeli contiene arcani di saggezza “in connessione continua che le conoscenze umane non raggiungono mai.” Ma neppure gli esseri delle gerarchie celesti più elevate sono nati già perfetti perché anche loro hanno conquistato la loro condizione con un perfezionamento conseguito con il tempo, in un lontano passato evolutivo. Sia gli Angeli che gli Arcangeli hanno vissuto uno stadio umano nelle precedenti incarnazioni affrontate dal nostro pianeta, perciò oggi essi si trovano su un gradino superiore a quello dell’uomo. 

Ma per capire il ruolo che essi svolgono dobbiamo considerare l’evoluzione dell’uomo sulla Terra, dice Steiner. L’evoluzione umana avviene attraverso varie incarnazioni e questo avverrà ancora per molto tempo. Poi l’evoluzione proseguirà in altre forme, perché l’individualità umana non finisce di evolvere con l'incarnazione attuale della Terra. 

Attualmente non ricordiamo le nostre incarnazioni passate tranne pochi uomini molto evoluti che le conoscono. Per questo, l’individualità umana che sta evolvendosi è unita ad alcuni esseri spirituali che devono vegliare su l’entità durante le sue incarnazioni. Queste entità possiedono una maggiore evoluzione dell’uomo, perché sono esseri risvegliati che conservano la memoria del singolo uomo attraverso le sue incarnazioni. 

Questo è il motivo per cui l’uomo viene guidato dagli Angeli che hanno il compito di sorvegliare il filo che s’intesse per l’entità attraverso le varie incarnazioni che dovrà vivere, dice Steiner. Ma non viene seguita solo la vita del singolo uomo ma anche l’evoluzione di interi popoli o razze. A svolgere questo compito sono deputati gli Arcangeli che sono gli Spiriti del Fuoco che devono armonizzare l’anima del singolo con quella del suo popolo. 

Attualmente il compito degli Arcangeli è armonizzare l’anima del singolo con quella del popolo e della razza di cui il singolo fa parte. Quello che viene chiamato lo spirito di un popolo non è solo un concetto astratto ma è una realtà spirituale, perché l’anima del popolo è espressa da un Arcangelo. Se saliamo nella scala gerarchica degli esseri spirituali troviamo gli esseri elevati che sono chiamati gli Spiriti della personalità, cioè le Forze Primordiali chiamate anche Archai.

Gli Archai sono delle entità spirituali ancora più elevate che regolano le condizioni dell’intero genere umano. Essi vivono nel tempo e attraverso le varie epoche perché sanno modificandosi, infatti possono assumere un diverso corpo spirituale, dice Steiner. Gli Spiriti del tempo sono collegati con la missione delle varie epoche umane, perciò vanno oltre ciò che riguarda l’individualità e la singola razza. 

Questo avviene perché uno spirito del tempo non viene mai collegato con una realtà limitata ma deve soprintendere a tutto quello che riguarda il destino dei vari popoli. A queste entità va il merito che, in un certo tempo, nascano delle personalità precise. La Terra ha bisogno di personalità adatte per certe età, perciò gli Archai provvedono al fatto che nasca la personalità adatta a consentire l'evoluzione del pianeta. E se guardiamo l’ordine spirituale superiore vediamo gli Spiriti della Forma cioè le Potestà o Exusiai. 

Ma questo livello angelico non agisce sull’evoluzione attuale ma agirà in futuro, quando l’uomo avrà un’evoluzione che sarà svincolata da quella della Terra. Ecco che, e solo allora, entreranno in gioco gli Spiriti della Forma o Potestà che dovranno condurre l’uomo verso una nuova forma. Gli uomini vivono ancora sulla Terra ma se vogliono superare la condizione terrestre devono avere degli esseri spirituali più elevati che scendano sulla Terra per guidare l’umanità. 

I Buddha ed i Bodhisattva sono delle entità spirituali molto elevate che sembrano uomini, ma sono qualcosa molto superiore. Se vogliamo conoscere le gerarchie che sono al di sopra dell’uomo e che ci aiutano ad evolvere dobbiamo ricordare che l’uomo è composto da quattro parti. Dobbiamo ricordare che abbiamo un corpo fisco, un corpo eterico, un corpo astrale e l'io. L’evoluzione umana procede in modo che possiamo elaborare il corpo astrale a partire dall’io. 

E, se lo facciamo, possiamo chiamare manas o sé spirituale quello che riusciamo a elaborare in modo che questa parte sia sottoposta al dominio dell’io. Il manas o Sé spirituale viene prodotto dalla trasformazione del corpo astrale, perciò acquisiamo anche la quinta componente. Pensiamo di saper sviluppare lo Spirito Vitale dal corpo eterico che sarà trasformato e in modo analogo, pensiamo che dal corpo fisico trasformato si riesca a sviluppare l’Uomo Spirito. 

Ma sappiamo che questo lo faremo in futuro, perché avverrà dopo che avremo attraversato gli stadi di Giove, di Venere e di Vulcano. Nell’evoluzione di Vulcano vedremo che l’uomo sarà composto da sette principi che saranno tutt’uno, e tutti uno nell’altro. Ma questo sviluppo vale solo per gli uomini perché non accade così per gli Angeli. 

L’Angelo ha evoluto il corpo fisico, il corpo eterico e il corpo astrale in modo da formare un’unità, perciò l’Angelo ha sviluppato solo il suo Sé Spirituale. L’Angelo non possiede un io come vediamo che avviene per l’uomo perciò il corpo fisico dell'Angelo, sulla Terra, è solo il riflesso dei suoi principi spirituali che restano visibili solo nel mondo spirituale. Ma per l’uomo è difficile immaginare che un corpo possa non essere racchiuso in uno spazio chiuso e delimitato, perciò l’uomo non sa vedere lo spirituale che si nasconde in tutto quello che lo circonda. 

Occorre essere chiaroveggenti per saper vedere l’io e il sé spirituale degli Angeli che, dal mondo astrale, ci osservano. L’essere degli Angeli va ricercato nell’intero sistema solare, e lo spazio in cui dobbiamo guardare per vedere gli Angeli, deve arrivare fino alla regione della Luna. Ma anche nell’acqua, nell’aria e nel fuoco, secondo Steiner, possiamo trovare il corpo eterico e quello astrale degli Angeli. 

Per questo motivo, se vogliamo osservare l’entità animico-spirituale degli Angeli dobbiamo cercare nel mondo astrale, ma dobbiamo guardare con la visuale del chiaroveggente. Per gli Arcangeli accade una cosa ancora diversa, perché dobbiamo cercare nel mondo astrale con la chiaroveggenza e così vedremo che in quei mondi è restato sia il loro corpo astrale che il loro corpo eterico.

Arrivando a osservare gli Archai vedremo la loro manifestazione fisica, ma tutto il resto del loro essere lo troveremo nel mondo spirituale. Tutte queste elevate entità spirituali sono sempre state molto vicine all’uomo, e sono intervenute varie volte nell’evoluzione. In passato, molti re-sacerdoti, molte guide e molti maestri spirituali furono degli Arcangeli che si incarnarono per guidare il genere umano nella sua evoluzione.

Buona erranza
Sharatan