lunedì 30 giugno 2008

Le persone che dovremmo amare


In ogni rapporto vi è sempre un qualcosa di impercettibile, di impalpabile e misterioso e, come tutti, mi sono chiesta quale fosse l’elemento che mi attraeva delle persone che ho amato. O meglio mi sono chiesta fino a quale punto avessi mai provato un vero sentimento d’amore forte ed intenso, di quelli che ti coinvolgono corpo anima e mente. Mi sono resa conto che questo è un mix ideale culturale, e che molto del valore aggiunto è costituito da una forte dose di immaginazione, di fantasia e di stereotipi mentali con cui la donna condisce in abbondanza, l’oggetto dei suoi desideri.
In realtà nei rapporti c’è molto più che non la somma degli elementi e le relazioni tra persone non sono equivalenti alla addizione delle parti, per cui avviene che alcune persone che possono essere considerate molto belle da altre, per me risultino del tutto prive d’interesse ed attrattiva. Altre persone, forse neanche belle come le prime mi hanno invece intrigato ed interessato profondamente. E’ molto vero che l’amore vede l’insieme, si ama per la Gestalt cioè per l’insieme.
Una mia vecchia amica, frequentatrice di chat e di contatti virtuali, si è trovata a vivere un flirt che è divenuto un rapporto complesso e sofferto. L’uomo è un personaggio estremamente comune da reperire in rete: ancora giovane e sportivo, sfoggia grande prestanza e vigorìa vitale, lavora, tiene famiglia, pratica sport seriamente ed è un inguaribile narcisista. Evidentemente il mondo della rete, malgrado appaia tanto vario, in fondo è un grande paesone pettegolo.
Se sia per caso o per coincidenza - anche se io ho la mia bella teoria che tengo per me - il nostro Narciso si ritrova ciclicamente in contatto con la mia amica: una donna molto emotiva, passionale ed intellettualizzata, insomma vibrante e sensibile: la vittima ideale per “emulare passioni”. Lui lancia la rete facendosi apprezzare per la sua avvenenza, che testimonia con tanto di foto allegate al suo profilo e si ritrova – come è fatale - circondato da falene e sirenette. Solo che questo lo fa sempre ad un passo dalla network che la mia amica frequenta. Può essere una casualità? Ci credo poco.
A questo punto inizia un giochino di stalli di posizione e di falsi attacchi con veloci fughe, in cui i due fingono di non riconoscersi, poi fanno un passo avanti e si riconoscono ma fatalmente, dopo qualche tempo, arrivano a litigare. Lui rimane indignato perché accusa lei di cose che lei non riconosce, per cui lei si offende e si arrabbia per il modo con cui lui reagisce: solitamente lui è offensivo e crudo. Sicuramente per qualche mese si perdono di vista per poi ricominciare tutto da capo. Io ormai la chiamo la telenovelas, e non perdo occasioni per chiederne le evoluzioni. Ultimamente hanno litigato per cui l’estate vedrà l’assenza di lui dalla network di lei. Anche l’ultima volta che lei mi ha raccontato il solito litigio, sapendo quanto ne sia innamorata mi sono astenuta dal fare commenti, anche perchè benchè consapevole dell’insanità di quel rapporto, ormai lei ne è completamente stregata. La si potrebbe considerare vittima della Sindrome dello Stronzo, e forse lo è pure, ma la cosa è per me più profonda e complessa. Sono due persone che hanno un modo estremamente complementare di comunicare e flirtare, ma vogliono delle cose diverse e nessuno dei due rinuncia ai suoi obiettivi: sono condannati a non incontrarsi mai. Succede spesso. Lei è alla ricerca del suo Sacro Graal: l’amore, la passione e un Principe Azzurro, lui invece si finge Zorro ma in fondo è il sergente Garcia. Insomma vuole il palcoscenico del narcisista, una donna che lo consideri, che lo elegga signore del suo sogno, che lo circuisca con messaggi di fuoco, che lo inebri con immagini seducenti. Tutte cose che lei fornisce con abbondanza, ma alla prova dei fatti, lui più di quello non darà mai: la fine è nell’inizio. Lei rimane frustrata e si consola mangiando dolcetti. Lui adesso sarà in qualche network a cercare contatti simili. Sono certa che certe assonanze comunicative, certi feeling mentali non siano comunissimi, per cui, a meno che non trovi qualcuna più divertente di lei, fra qualche mese sarà di ritorno per un altro giro di valzer, tutto in cerchio e sempre uguale.
L’amore per le persone è costituita da qualcosa che prevarica la singola somma dei tre elementi di cui dicevo: mente, anima e corpo. Forse la ricerca è comunque priva di senso perché è una falsa ricerca. Forse, in attesa che arrivi la persona che incarni tutto quello che vorremmo, potremmo valutare che le cose e le qualità che vorremmo negli altri, sono le cose che già noi siamo. Forse dovremmo pensare che in realtà la controparte perfetta di noi stessi è la parte migliore di noi stessi. Cerchiamo negli altri degli ideali che non vogliono e li condanniamo ad impersonare cose che non sono, che non gli interessa essere. Dovremmo pensare che questo è un atto di grande ingiustizia. Lasciamo che gli altri siano quello che vogliono e di vivere la loro vita. Permettiamo a noi stessi di rivelare il nostro vero essere e non diventiamo il nostro peggiore carnefice.
Buona erranza
Sharatan ain al Rami

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