martedì 1 dicembre 2009

Comprendere il linguaggio dei rami


E’ scritto nello Zohar, Libro dello Splendore, che esso non fu scritto per la sua generazione ma per coloro che sarebbero giunti 2.000 anni dopo, quando ci sarebbe stata una sempre crescente disseminazione della conoscenza occulta. I cabalisti moderni dicono che questo è dovuto al fatto che la nostra generazione ha subito così tanti sconvolgimenti che necessita di un filo che la riconduca alla Divinità: secondo i calcoli del Gaon di Vilna, il grande cabalista vissuto nel 18. secolo, la data indicata è posteriore al 1990.

Quindi gli insegnamenti cabalistici sono considerati essenziali per l’uomo moderno, ma affinchè tutta l’umanità possa essere elevata e possa raggiungere il mondo spirituale, è necessario un filo che ci riporti al nostro Creatore, e una scala che elevi il nostro livello di comprensione. Secondo il Rav Yehuda Leib HaLevi Ashlag (1884-1954) conosciuto come Baal HaSulam “Il Padrone della Scala” autore del commento “HaSulam” (la Scala) dedicato allo Zohar, la sua opera avrebbe dovuto avere proprio quella funzione. Disse che l’uomo ha una soffitta che è piena di ricchezze, per cui lui avrebbe fornito la scala adatta per accedere a tutto il bene del mondo che era nascosto in quella soffitta.

Secondo i cabalisti la nostra generazione è iniziata all’inizio del 16. secolo ed ora giunge alla maturazione. Più a lungo aspetteremo a compiere l’ascesi spirituale e maggiore sarà il dolore che dovremo affrontare, perché il mondo spirituale sta spingendo per emergere e la sua pressione pesa enormemente su tutti noi. Dobbiamo velocemente realizzare quel regno che è nascosto dentro noi stessi, perciò il miglior momento per lo studio della Cabala è proprio il momento presente.

Nei libri sacri vi era un sigillo che li sigillava fino a quando fosse giunto il momento adatto, oggi il momento è giunto ed è necessario che le dottrine cabalistiche siano ampiamente diffuse. Oggi abbiamo il permesso di impegnarci per diffonderle, perciò per coloro che sanno non è possibile essere negligenti a questo dovere. E’ il momento, dicono i cabalisti, perchè i germogli sono comparsi sulla terra, e i germogli simboleggiano l’inizio del cammino spirituale umano che ormai è avviato.

Oggi l’acqua può permeare la “terra” che rappresenta il desiderio della creatura per il suo Creatore: oggi dobbiamo sapere che “essere uomini” in senso cabalistico, significa essere simili al nostro Creatore, e godere di eternità e di completezza. Quindi lo stato spirituale più elevato è quello in cui vengono corretti tutti i nostri desideri, perché così avremo accesso ad una vita spirituale completa, che è uno stato meraviglioso in cui godere la vita, e questo è il mondo dell’avvenire.

L’uomo, invece, percepisce meglio il gusto amaro e il guscio duro del seme che deve giungere a maturazione e, offuscato dalla sua cecità spirituale, non riesce a prevedere il frutto dolce che verrà realizzato. Di regola, l’uomo riesce a vedere meglio gli stadi evolutivi intermedi, piuttosto che la completezza del risultato finale. Ma solo chi conosce il risultato finale sarà in grado di tollerare l’imperfezione e la forma sgradevole dell’oggetto che sarà perfetto nella piena maturità.

Nel suo operato nei nostri confronti, il Creatore è guidato solo dal principio del “bene assoluto” senza alcuna traccia di malvagità, perciò lo scopo del suo perfetto disegno è solo quello di farci conseguire perfezione per ricevere tutta la bontà per cui siamo stati creati. Lo scopo di ogni sviluppo spirituale, è quello di aiutare il riconoscimento del male, e di insegnare a discernere il bene e il male che si nascondono in noi per cancellare tutte le nostre imperfezioni. Osservando le leggi spirituali, l’uomo può rettificarsi, discriminando maggiormente il male e così potenziare la sua volontà di combatterlo.

L’uomo compie il male verso gli altri per trovare sollievo a qualcosa che gli manca e di cui ha bisogno: questa sensazione di carenza è la causa del male del mondo, mentre in Dio non esiste questa “volontà di acquisire” perchè Egli è benevolo e perfetto. La sorgente del male è nel nostro egoismo, è nella nostra volontà di dominare gli altri con la prevaricazione, è la volontà di asservire e di manipolare noi stessi e i nostri simili. Se vogliamo sfuggire al dolore dobbiamo fare un duro lavoro su questi aspetti del nostro carattere, e raffinare la nostra natura per arrivare all’adesione con il Creatore.

Se trascenderemo l’egoismo e i desideri fisici, insegna la Cabala, fuggiremo al dolore ma anche al tempo e lo spazio, e vivremo la nostra vita in modo più equilibrato e felice, perciò due vie ci vengono preparate per giungere questa meta:
- la via della sofferenza qualora sfuggiamo dal disegno divino, perché non riusciamo a concepirlo per cui non vedendo il traguardo, siamo costretti a scappare continuamente per sfuggire al dolore. Questo è un percorso di evoluzione inconscia.
- La via della consapevolezza che è l’indolore e veloce, ed è la via dello sviluppo spirituale che è raggiungibile facilmente tramite lo studio cabalistico. Essa ci offre la visione della meta a cui perverremo, spronandoci con la visione del godimento finale.

La mistica ebraica afferma che la Torah è lo spartito su cui il Creatore trasse l’armonia del cosmo intero, perché Dio infuse vita all’intero creato attraverso la contemplazione della Scrittura. All’inizio dell’universo esisteva un enorme silenzio in cui irruppe la Parola che è la compilazione della materia tramite la scrittura: l’universo nasce dallo sguardo divino che si posa sul Libro che comprende ogni mondo e ogni azione. Dice lo Zohar che il Santo guardò le parole della Torah e realizzò il mondo, perciò la Legge è come una folgore che trapassa il velo dell’Inconoscibile affinchè sia manifestato.

Le forze spirituali universali vengono descritte come l’interconnessione di due sistemi di cui uno emanato dall’alto e proveniente dal Creatore, e l’altro che proviene dalla creazione e che, quindi, si eleva verso l’alto. I due sistemi funzionano come un meccanismo che è stato determinato dal mondo superiore ma che funziona identicamente, riflettendosi nel mondo inferiore. Questo meccanismo si descrive con il motto: Come in alto così in basso e come in basso così in alto.

Tutto l’universo è permeato di materia e forma, ma l’uomo non è in grado di percepirne l’intima connessione e unità perciò, quello che la mente crede reale, non è altro che un aspetto parziale dell’essere, per questo il mondo che ci circonda viene detto il Mondo delle illusioni. Quando il cabalista si eleva al livello spirituale dell’oggetto che studia, egli ne acquisisce le qualità, perciò ne domina il discernimento totale così da poter agire sulle varie forme di materia, modificandole prima che esse si manifestino nella materia reale. Esso attua questa manipolazione energetica, lavorando su di esse come se osservasse delle illusioni sensoriali dall’esterno, senza farsene condizionare.

Questo potere sugli oggetti e sulle azioni si ottiene usando una forza spirituale, oppure tramite l’attivazione delle forze di un mondo, oppure con l’energia di una Sefirà, come fossero simulacri che sono denominati con lo stesso nome dell’oggetto terreno che essi rappresentano: ciò avviene in virtù della legge dell’assonanza o simpatia tra mondo materiale e mondo spirituale. Perciò il cabalista che conosce le leggi della corrispondenza tra le forze spirituali e gli oggetti materiali può assegnare dei nomi agli oggetti spirituali, ma ciò avviene a livello di evoluzione spirituale avanzatissima.

Secondo la Cabala, l’uomo dovrebbe arrivare prima di tutto alla radice spirituale dell’oggetto, perché in essa è contenuta tutta la sua natura e tutte le sue caratteristiche. La conoscenza formale delle cose è insufficiente a penetrarne la reale essenza, per questo il nome dell’oggetto materiale non consente di padroneggiarla opportunamente. E’ il “linguaggio dei rami” che accede alla profonda essenza spirituale delle cose, e che permette di ottenere la conoscenza delle connessione tra spirito e materia. Solo quando l’uomo saprà comprendere e parlare il "linguaggio dei rami", egli sarà in grado di vedere le connessioni tra le due realtà (materiale e spirituale), che oggi appaiono invece come distanti e scollegate.

E’ attraverso il grande desiderio per la spiritualità che l’uomo conosce una giusta via mediana per acquisire il significato e conseguire l’accesso ai mondi superiori. Lo scopo della creazione è quello di portare gioia e piacere agli esseri creati, e di aumentarne il desiderio, così che la capacità di godere dell’anima o vaso spirituale, è sempre proporzionata all’intensità del desiderio stesso. La materia nelle sue manifestazioni di vita, non è altro che una diversa sfumatura e una diversa misura di questo desiderio, perchè la Luce che emana dal Creatore è sempre proporzionata al desiderio della sua Creatura.

In origine vi era l'eguaglianza tra il desiderio di ricevere e il desiderio di dare piacere, perciò tale desiderio riceveva sempre una piena e totale soddisfazione. Alla diminuzione del piacere di ricevere, è andata diminuendo anche la quantità di Luce che aveva riempito il vaso, così come il vaso stesso, così che esso si contrasse fino a ritirarsi dal suo Creatore. La discesa è giunta fino al livello più basso, dove il desiderio di ricevere si è materializzato nel mondo materiale e nel corpo fisico, perciò esso è sceso in “questo mondo” così come viene percepito da coloro che abitano il corpo.

Nella materializzazione il vaso superò l'evoluzione attraverso le 10 sefirot che corrispondono a 10 diversi livelli di evoluzione e di manifestazione, perchè le sefirot sono dei filtri inibitori che ci proteggono dal potente Splendore di Dio che si riversa nella sua creatura: sono i filtri che ci permettono di percepire e sopportare la Potenza di Dio. La limitata quantità di Luce divina che l‘uomo percepisce viene chiamata piacere e viene concepita come la forza della vita.

Malgrado la capacità di percepire la Luce che riempie il nostro corpo sia ridotta a tal punto che non ne percepiamo più la sorgente, noi dobbiamo purificarci dall’egoismo ed elevarci gradualmente fino a ritornare alla Sorgente divina. Pertanto, salendo a livelli spirituali più elevati, riceveremo sempre maggiori quantità di Luce fino a raggiungere il livello di assoluta Luce e di infinita delizia che è il luogo paradisiaco, l’Eden, che ci è stato destinato fin dalla Creazione.

Quindi ogni anima è circondata dalla luce spirituale, ed è il desiderio di ricevere la conoscenza del ricercatore spirituale, che evocherà su di lui una Forza spirituale superiore che lo proteggerà, lo purificherà e lo eleverà. Nel corso della vita tutti siamo destinati a ricevere questa elevazione spirituale, però gli studi cabalistici possono accellerarne il corso.

Per questo, colui che si dedica alla Cabala pronuncia i nomi delle Sefirot, dei mondi e delle azioni spirituali che sono connesse con la propria anima, affinché esse accorrano a lui e lo aiutino nella risalita. In questo modo l’anima viene sempre più vivificata da maggiori quantità di Luce, viene sempre più elevata e così riceve sempre maggiori energie spirituali e crescente delizia, accellerando maggiormente l'ascesa ai mondi superiori.

Abbiamo detto che Dio guarda attraverso la Torah per manifestarsi nel mondo, e che l’uomo guarda nella Torah per ritrovare le tracce di Dio: questo è il senso del profondo legame che lega il pensiero ebraico alle Sacre Scritture, e questo è il filo che lega il mondo superiore e quello inferiore. Lo stadio dell’esoterismo ebraico è anche una risalita alle radici della cultura ebraica perché nella Torah si ritrovano tutte le radici, cioè l’intimo significato delle cose nascoste, ma nella Torah vi sono anche le chiavi che fanno accedere alle meraviglie della Creazione.

L’insegnamento cabalistico è volutamente oscuro per scoraggiare la mente di colui che si avvicina ai suoi testi, questo affinchè il presuntuoso e lo sprovveduto siano dissuasi dalla dottrina. Molte cose vengono dette e altre solo accennate o lasciate intuire, tra le cose evidenti ve ne sono altre molto meno evidenti, come vi sono cose chiare dietro mascheramento voluti e volontari, perchè “Il segreto del Signore è solo per coloro che lo temono” (Salmo 25,14).

Per capire e per amare la cabala è necessario essere appassionati del linguaggio simbolico, essere disponibili a raccogliere delle ardite sfide intellettuali, avere pazienza, amore per lo studio, molto intuito e molto coraggio. In ricompensa si ottengono gratificazioni intellettuali eccezionali, e tante soddisfazioni pratiche da ricompensare pienamente la fatica che facciamo per comprenderla. Non riesce difficile capire perché su alcune parti di commento alla Torah si venisse accolti solo dopo i 30 anni, su altre parti oltre i 40, mentre l’accesso ai passi più complessi era possibile solo dopo i 50 anni.

Buona erranza
Sharatan


2 commenti:

giardigno65 ha detto...

buona erranza anche a te !

Tutto il mondo è diviso in due parti, delle quali una è visibile e l'altra invisibile.
Il visibile non è che il riflesso dell'invisibile."
Zahar I, 39

Sharatan ain al Rami ha detto...

Carissimo, è vero che entrambi le realtà sono sempre una. Viene detto che il pensiero abissale è il principio di tutto e forse basterebbe sapere che tutto è Uno, ma l'amore della creatura ha bisogno di studiare queste meraviglie. Un caro abbraccio